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#La Stagione Azzurra
klimt7 · 3 months
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Libri
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[ Un piccolo estratto / 19 gennaio 2024 ]
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Arrivi sul velluto delle parole.
Ho comprato un bel quaderno per poterti parlare. La copertina non ti piacerebbe un granchè. C'è una fotografia azzurra: due ragazze accanto alle loro biciclette, la strada di campagna, una curva dolce, la sera che scende verso un altrove di pioggia estiva. Tu diresti che è un pò leziosa ma non è esattamente il colore di queste parole che scrivo.
Uso una penna a punta grossa, con le note musicali disegnate sul cappuccio bianco. Scrivo per la musica dei tuoi giorni feriti, una piccola musica a inchiostro blu, graffi sul tempo.
A computer non potrei raccontarti. Ma qui sulla carta a quadretti piccoli, le lettere si uniscono, si separano, è un percorso che mette il cuore in gola, pause bianche e istanti di te, il filo di una vita che non sapevo, al tempo dell'unione dei nostri corpi.
Perchè noi facevamo l'amore e io credevo di toccarti nel cuore della vita, e poi me ne andavo, tutto solo, per le strade di Rouen.
Più tardi scendeva la sera, i caffè biondi si accendevano a poco a poco, facili tepori sgranati lungo il sagrato freddo della nuova cattedrale, arco di pietra e cemento gettato su un domani durissimo, dove il desiderio si scontra con il cielo della notte. Restavo lì sul sagrato. Il desiderio blu non poteva reggere nel tepore facile dei caffè. Restavo lì, tra due rive, insieme al tempo svuotato e notturno che da le vertigini.
Non leggerai mai queste pagine scritte in una scuola tranquilla nel vento umido d'autunno.
Forse sono solo per me, per averti ancora un pò, è la prima volta che ti tengo nel mio habitat, la prima volta che arrivi al ritmo del mio passo.
Qui i boschi si infittiscono e ti tengo nella mia vallata tra lo studio e la merenda.  Sei nelle poesie di Cadou che i bambini recitano come una cantilena...
     Ti raggiungerò Helène
     attraverso le praterie
     attraverso i mattini di gelo e di luce...
Imparo a parlarti nel silenzio di una scuola.
Sai non c'è solo l'insolenza della felicità.
Anche nella tristezza, alla fine, tutto sembra facile ed è così semplice, assomigliarsi.
Il mondo si addomestica. Di colpo ne fai quel che vuoi.
La casetta annessa alla scuola era abbandonata da dieci anni. Il sindaco di Saint-Laurent-des-Bois, Monsieur Savy, me l'aveva detto: "Sa per qualche anno abbiamo avuto soprattutto signorine giovani! Tutte sole, in questa casa non si sentono sicure e certo non si divertono granchè. In genere preferiscono abitare a Rouen. Lì possono uscire..."
Era settembre, il primo pomeriggio. La scuola somigliava alle scuole d'una volta, un pò arretrata rispetto al paese, sulla stradina che scende verso la chiesa e il centro. La casa del maestro al piano terra non è molto grande ma c'è un caminetto in ogni stanza.
Ho messo le mie lampade da tavolo, i libri, il calore della chitarra e dei tuoi album.
Nel mio inverno, nel silenzio delle lampade morbide, ti aspetto.
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Te ne sei andata troppo presto. La gente iniziava ad apprezzare cose più leggere.
A nessuno piaceva più, chi si sbranava davanti a loro, le urla acide di disperazione, gli sputi sul niente.
Era il tempo del cioccolato, nella tua cucina con le tendine bianche e rosse. Allora le cucine piacevano, si sta meglio giusto un pò di lato, a margine della felicità, e senza osare dirlo. 
Tu facevi dolci marmorizzati cioccolato e limone, io prendevo la chitarra e le canzoni arrivavano, limone amaro e cioccolato, caldo e freddo, felicità-pazienza.
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Un pomeriggo verrai a scuola. I bambini non saranno sorpresi, ti accoglieranno come una sorella più grande, come un'amica lontana, in un giorno di pioggia nella monotonia autunnale delle aule.
Poserai il mantello su un banco, i tuoi capelli lunghi bagnati diranno le strade attaversate, la frescura dei paesi.
Sceglierai un libro dall'armadio. Noi staremo zitti, perchè tu vorrai leggere una storia, un racconto d'altri tempi.
La storia sembrerà tutta nuova, e la tua voce grave s'innalzerà su di noi come una pioggia dolcissima che si interrompe all'ora di cena. La storia sarà triste, la piccola fiammiferaia, e i sogni di luce bruceranno  la sua vita fragile e bianca. I sogni sono troppo forti, e prenderai Armelle per mano.
Io sarò sguardo, un'ombra nel cuore di quel palazzo d'infanzia. La notte scenderà presto, è già la fine d'ottobre e l'inizio d'un sortilegio blu d'inverno. Porterai la mia classe alla soglia dell'inverno, su sentieri d'altrove.
Ci sarà qualche domanda. Risponderai molto lentamente, quasi a lato della loro attesa.
Loro non conosceranno il tuo paese, forse solo il tuo nome, che ripeteranno, sillabe di mistero, dal gusto di racconto e villaggio sotto la pioggia.
Canteranno per te Tout Bas-Tout Bas, ninna nanna sulle immagini di Andersen, con il capitano di legno che dice :"Passate, prego. Passate!"
Passate, il sogno è là, passate sull'altra riva con l'amica lontana e il suo mantello inzuppato.
Io l'aspettavo, bambino, nelle lezioni di noia, all'ora dello studio. Lei non arrivava mai dormiva nei miei libri, febbre di racconti impossibile dolcezza.
In questa sera d'ottobre sarà là, in fondo al tuo sguardo come una febbre eterna.
Custodisco il tuo nome, che non ti racconterebbe.
La tua morte ha richiuso per me quel nome che non ti  racchiude più, perchè?
Avevo steso il mal di te  al fondo di due sillabe.
Ma tu sei più vaga, un nome leggero che non ti racconta.
Sei tu nell'ombra dei tigli e nelle risate dei bambini, negli sguardi che fuggono dalla finestra, nella freschezza dell'acqua quando c'è Disegno. 
Ho mostrato i tuoi album ai miei scolari, non ho detto che ti conoscevo...
Quando al mattino uscivi per andare a scuola in square Carpeaux, una voce ti chiamava. 
Ti rivedo.
Ti volti, vivace, la cartella sulla spalla. Hai un grembiule ricamato a quadretti bianchi e azzurri. Quel nome, gettato nella piazza d'aprile è il tuo, perchè volti la testa, il caschetto dei tuoi capelli ondeggia, e tu hai i gesti vivi e lo sguardo dolcissimo. Nathalie ti corre incontro. L'aspetti. In equilibrio su un piede solo, ti sistemi la calza, la cartella si china con la tua schiena.
Andate a scuola, laggiù, poco lontano, in un sobborgo di Parigi.
Ci sono grandi silenzi nella mia classe, come il rito dei dettati... Leggo molto lentamente, passando tra le file, talvolta mi fermo.
"Alain, dove sei rimasto? Rileggo per Alain...Punto. Fine del dettato...Scrivo il nome dell'autore alla lavagna..."
Penso un poco a ciò che faccio, durante la prima lettura. Ma dopo... Rileggo una volta per la punteggiatura, un'altra per il senso.
In quel momento, nel silenzio, tutti mantengono una parvenza di serietà, ma le parole se ne vanno un pò più lontano, lungo le vie dell'inchiostro blu.
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Il sabato, dopo la ricreazione delle dieci, ogni scolaro va al rubinetto per riempire il vasetto di yogurt. E' l'ora del Disegno.
Fuori, l'estate sonnecchia ancora  al sole biondo di fine settembre. Dentro profumo di acquerello bagnato. E un pò di trambusto.
"Maestro, posso andare a cambiare l'acqua?"  Tengo la brava infanzia al fondo delle ore dimenticate, quando mezzogiorno non arriva, quando i colori impallidiscono sui fogli inzuppati e i mormorii si spengono.
Tutta l'infanzia è lì.
Fuori, un paese approssimato, niente più grida, niente giochi, i vecchi si parlano lentamente, il tempo sembra più lungo.
Laggiù vicino alla Risle, Madame Dubois stende le lenzuola in un giardino troppo nudo, il tempo non passa.
[...]
Sono da te , questa sera, oltre i paesi, oltre l'oblunga dolcezza delle vallate. La mia vita si addormenta al fondo della tua assenza: mi sono colato addosso questa vallata per tenerti con me, per metterti sulla carta fino in fondo.
Nella pace di un paese e di una scuola, ti imparo.
C'è questo quaderno, su un banco di scolaro; ti scrivo la mia memoria.
Sono qui a metterti per iscritto, a colpi di penna, a colpi di passato: è la mia vita, il riflesso della tua memoria disegnata.
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lonelysmile · 1 year
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la pubblicità di cdca7!!!
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lamilanomagazine · 10 months
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Basket, Gigi Datome saluta la pallacanestro: dopo il mondiale entrerà a far parte dello staff dell'Olimpia Milano
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Basket, Gigi Datome saluta la pallacanestro: dopo il mondiale entrerà a far parte dello staff dell'Olimpia Milano. È di pochi minuti fa l'annuncio inaspettato. Con un videomessaggio su Instagram Gigi Datome annuncia il ritiro. L'ala piccola cresciuta nelle giovanili della Santa Croce di Olbia, passato per Siena, Scafati, Virtus Roma, Detroit Pistons e Boston Celtics in NBA, e  Fenerbahce, ha appena concluso la stagione vincendo il campionato italiano con l'Olimpia Milano venendo nominato MVP della finale. Tramite un comunicato stampa, l'Olimpia Milano ringrazia così Gigi Datome per la sua carriera: "La Pallacanestro Olimpia Milano ringrazia Gigi Datome per tutto quello che ha fatto e significato in questi tre anni trascorsi insieme. Durante le sue tre stagioni a Milano, Gigi Datome ha vinto lo scudetto nel 2022 e nel 2023, la Coppa Italia nel 2021 e nel 2022, la Supercoppa nel 2020, ed è diventato il primo realizzatore italiano nella storia di EuroLeague. Con lui l’Olimpia ha anche giocato le Final Four del 2021. È stato MVP delle Final Eight di Coppa Italia nel 2021 e dei playoff del 2023. Ha anche segnato 23 punti in Gara 6 della finale scudetto del 2022. Era venuto per vincere in Italia da protagonista. Con cinque trofei in tre anni ha raggiunto il suo obiettivo. Ma molto più di questo, insieme a Sergio Rodriguez, Kyle Hines, Nicolò Melli, ha contribuito in modo determinante a costruire non tanto una squadra vincente ma una cultura, un modo di essere e di fare che verranno tramandati alle nuove generazioni di giocatori Olimpia. Anche per questo, Gigi Datome continuerà a far parte della famiglia dell’Olimpia, mettendo a frutto l’esperienza maturata nel corso della carriera e continuando a promuoverne i valori fuori del campo così come ha fatto da giocatore." Datome giocherà le sue ultime partite con la nazionale azzurra al mondiale quest'estate e poi dirà definitivamente addio al basket giocato entrando a far parte dello staff di coach Ettore Messina all'Olimpia Milano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Il porto di Cannes rappresenta una delle parti più antiche nella famosa città della costa azzurra. Si trova a sud-est della famosa Le Suquet, rappresentando un punto strategico a livello turistico. Infatti, dal porto, è possibile accedere alla parte antica del centro città e il profilo più turistico di Allèes de la Libertè con il suo viale noto per lo shopping e le prestigiose vetrine. Ha una capacità di quasi 800 attracchi, di cui più di 250 che si dedicano esclusivamente a soggiorni di breve durata e offre la possibilità di gustare una rassegna di yachts di lusso. Note sono le barche e le prestigiose imbarcazioni di personaggi famosi, specialmente nella vicina costa di Antibes alla sede dell’International Yacht Club. Oltre la prestigiosa rassegna di barche, il porto offre anche gite ed escursioni alle isole Lèrins, tramite l’ausilio di barche turistiche a servizio e a propaganda della famosa Riviera francese. Cannes e il suo porto antico, sono famose per la loro vivacità e enfatizzazione di eventi mondani, i quali conferiscono maggiore spettacolarità alla città e al porto stesso. Mostre internazionali di barche e yacht, sono spesso punti di riferimento per navi eimbarcazioni di lusso che utilizzano tali occasioni per dare lustro e visibilità alle maggiori case costruttrici di barche. Inoltre, l’antico porto di Cannes, ospita a settembre anche il salone dell’automobile e regala ogni anno uno spettacolo pirotecnico di fuochi d’artificio. Tale show, famoso in tutto il mondo, attira al porto, le barche più prestigiose, attraendo più di 200,00 visitatori ad ogni stagione. Ma il porto, oltre il suo profilo notoriamente turistico e luccicante, possiede anche una sua efficiente funzionalità alle più avanzate attività navali. #CotedAzurFrance #ExploreFrance #CannesFrance @villecannes @france.fr @visitcotedazur @florencelecointre @Cannesfrance @barbara.lovato (presso Vieux Port de Cannes) https://www.instagram.com/p/ChMbQQjs9_M/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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macabr00blog · 9 days
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tassidermia
Dalla cima di ghiaccio brillante
osserviamo lungo la vallata l’accumulo di tenerezza
creatasi tra un nutrimento & l’altro
nelle ultime valanghe durate quattro anni. Le cinture della terra
sul campo di fiori, ho sognato un cimitero senza lapide,
senza il tuo nome, che era il mio cortile e che ora è
un cibo. Me lo porto alla bocca.
Quando io ti allungavo le mani
e tu bevevi da me sangue calmo
la sentivi la terra? La corona di uccelli che colonizzavano
il cielo e nella dissoluzione azzurra e rapida,
il ricordo del lago che precede la valle e la montagna
di ghiaccio, era ghiaccio?
Il tuo?
Sparpagliato e sottile come una scheggia, entrare dentro la carne
solo per il sangue, solo per assaggiare. La tua è
una bocca di una madre addolorata, cerchi
qualcuno da annaffiare.
Ma la sentivi la terra?
Dopo, ho sognato disegni di alberghi luminosi, senza il tuo nome,
che era la mia casa e che ora è
la mia lapide. Incise addosso coronarie di morsi.
Hai saputo che un cervo non ha canini?
Che sono morto per un misfatto? Per una valanga?
Parole sapide, quando siamo soli e
la muffa di una cantina sulla strada
curva della terza stagione,
tu sei in segreto fedele ma infelice.
La verità che prometti ora è un miracolo storto, ma è
per le sembianze da Falso Dio, culto di gole rosa e
la testa pettinata e custodita oltre la ringhiera.
Quando ti allungavo le mani e tu bevevi
l’acqua che passava dalla fontana
lo sentivi il sangue?
Era come ruggine dentro di me
caduto nel banchetto imbandito delle tue fandonie,
come se tu fossi una piccola serratura colma di polvere invecchiata
dall’amarezza e io fossi solo un’antica chiave che non
trova il verso giusto. Ti aspettavo trepidante con ogni
briciola avanzata, stavo raggomitolato sotto i tavoli
per amarti in assenza d'altro, mi hanno bandito dalle
tue cerimonie. Non sono più il benvenuto
in un corpo che somiglia ad no scaldabagno in rame,
tutto fatto di ferro e durezze, completamente solo in quel seminterrato
annebbiato che chiamano bagno.
Riversato sul water come se stesse espiando un
esorcismo, pregando le sorgenti freddissime di
trovare contatto con la sua gola di alcool e fiammata.
Nei suoi occhi abita la mia carne
ferma come uno spillo macchiato di rosso, mi ha appeso
al muro come un vero trofeo di guerra,
le membra espiate di un giovane mandante ariano.
Spalanchi la bocca e attendi che esca fuori una melodia
ma è il rantolo della possessione che ti fa
vomitare addosso. I fili elettrici che si concedono ai giocattoli, ora
i bambini dai capelli bruciati hanno le dita pigre.
Hai smesso di chiederti se il ghiaccio fosse il tuo?
L’alba si concede come il dorso di un limone
inaridisce il tuo viso, io non voglio essere normale
ci sono troppi modi per essere uno scherzo della natura,
quando ti tagli il pollice ti dicono ti premere forte per
contenere l’emorragia,
tu hai pensato di premermi forte
quando sgorgavo fuori come un folle?
Se avessi ascoltato tua madre ora avresti pietà per
questo me da fragili dettati, chierico che in tutte le pareti prega,
inginocchiato dietro i saluti dolci, e se io avessi ascoltato
mia madre ora avrei un po’ di monete in più, sepolte dall’affanno
dello studio, un chirurgo con abbastanza pesi alle caviglie per
lasciarsi morire.
Ho sognato le lacrime di un piccione selvatico, senza il tuo nome,
che era il mio essere ragazzo e che ora è il mio
essere uomo.
I fiori immacolati che prendono i colori dei metalli verdi,
l’angelo sorveglia. Mi chiedi: dove andrà a poggiare
le sue ali tenere?
Ma ti confondi la protezione con l’inverno.
Cade la valanga, la montagna viene invasa, passano ancora
due anni,
e poi?
La senti la terra?
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Raspadori: “Un successo che deve darci la forza per lo sprint finale”
“Da questa vittoria bisogna costruire il nostro finale di stagione”. Jack Raspadori ha segnato un gol dopo appena 21 secondi dal suo ingresso, un gol che ha suggellato la rimonta azzurra a Monza. “Sono contento per questa rete, per il successo e per la squadra. Era importante ritrovare il morale e i punti per provare a risalire la classifica” Un gol dopo 21 secondi è record del campionato. “Non…
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A Vinovo è il giorno del Costa Azzurra Big pronti sulla pista
Il trotto all’Ippodromo di Vinovo è sempre una festa, ma quando comincia la stagione dei Gran Premi ancora di più. Un racconto che comincerà oggi con il Gran Premio Costa Azzurra, un Gruppo 1 con montepremi da 154mila euro e undici big in pista che è solo l’inizio perché sette giorni dopo tornerà anche il Gran Premio Città di Torino per i 4 anni.Qualità in pista ma anche tanti eventi collaterali.…
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Il fascino dell'azzurro: Un'immersione nella tendenza dei gioielli ispirati all'oceano
Nel mondo della moda, l’azzurro dell’oceano è sempre stato una fonte di ispirazione. Questa stagione, la tendenza si concretizza nella squisita fattura di collane con elementi marini e conchiglie naturali, che catturano l’essenza della bellezza senza tempo del mare. La collana azzurra con conchiglia, un pezzo che combina il blu sereno del mare con la forma organica delle conchiglie, è diventata…
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luigifurone · 1 month
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35. (Untergang)
1.
"Che bella pelle hai. Così chiara. Con questa luce sembra quasi azzurra." Guardava il corpo di lei, disteso. Con la punta delle dita le sfiorava l'incavo del braccio destro. Con lo sguardo continuava a percorrere la linea delle gambe, distese l'una sull'altra. I piedi ben fatti, le unghie curate, le caviglie, i polpacci e le cosce, che parevano ancora calde di profumo. "Come sei bella. Come sei giovane. Tu sei l'amore." L'amore si poteva godere e capire solo a quell'età, nascente, ancora limitata. Più avanti si sarebbe capito il sesso, la meccanica, l'idraulica, i tempi perfetti; come spremere al meglio il succo da bere. Ma quell'incanto, quella golosità, quell'innocente pieno raccolto si poteva mietere solo in quella stagione. Pochi anni, prima di sfiorire. Lui era sfiorito senza cogliere nulla. Né corpi, né passioni. Neanche una idea, appassionata, neanche un interesse. Aveva camminato per la vita come se l'avesse fatto lungo il corso di una città, vestito come si doveva, senza che gli piacesse la città, il vestito, il corso e neanche il giorno stesso in cui stava camminando. Ed ora che era arrivato alla fine della strada, e adesso che davanti a lui c'era solo un lungo tetro fosso in cui scivolare, e s'era reso conto di quanto fosse stato misero, meschino, quel suo camminare, aveva solo paura. E rabbia. 
2.
Cadde prima una goccia abbastanza grossa e densa. Poi due più piccole, quasi attaccate. Dopo di loro cominciò a colare un filo di sangue, pendeva dal collo giù fino al pavimento. Guardò a quel filo bruno con un po' di fastidio. Lo distraeva dalla contemplazione di quella bellezza azzurrina, nuda vicino a lui. Nuda e stesa e così azzurrina. Forse non avrebbe voluto ucciderla. Ma si sentiva come in un tempio. Il mondo era un tempio, un tempio profanato, il tetto crollava, le colonne crollavano, quasi tutto sprofondava nel buio, e la luce c'era, sì, splendeva ancora oltre le nuvole così nere e spesse da togliere il fiato, ma certo era una luce troppo lontana da raggiungere. Era qualcosa che si ritraeva, piuttosto, si ritraeva dal tempio. E lui era solo l'ultimo a commettere un piccolo peccato, l'ultimo fra gli altri. Non aveva mai assaggiato nulla e tra poco sarebbe stato troppo vecchio per farlo. Ma aveva ancora i denti, e la luce se ne andava e lui non era che un sughero nel gorgo, un gorgo che risucchiava gli anni, e i giorni, dove ognuno strappava la benedizione del cielo dalle mani dell'altro, rapinoso più che poteva, più che poteva voglioso del fondo, che s'avvicinava.
3.
“Quando uno è vecchio non lo vuole nessuno. Meno che mai una ragazza. Ed è giusto che sia così. Cosa c'entra una vita pulsante, cosa c'entrano due gambe sode e nervose, come un pesce, con due mani secche, una bocca sfatta, con una carne annacquata e incapace? Ma perché? Perché? Perché non si può tornare indietro?  Perché le cose si perdono per sempre? Perché tu, che ora giaci, non ti innamorerai più di me? Perché non avrai più gioia per il mio corpo affranto? “
4.
Più di tutto, ora che gli era passata l'eccitazione, avrebbe voluto morire. Quasi morire, in effetti. In realtà sognava solo di essere traghettato da qualche divinità su una specie di barca luminosa, un grande barcone luminoso, una nave che salpasse serena e cancellasse, viaggiando su un mare marezzato d’oro, la sofferenza. La sua, piccola. E poi tutto il dolore che si portava appresso ogni storia di ogni uomo, da quando c'erano gli uomini. E il male, naturalmente. Il male che gli rimbombava in testa, e nel petto, opprimente a volte, a volte generoso.    
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carmenvicinanza · 2 months
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Zaynab Dosso
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Sono italiana, sono ivoriana, quando vado là dicono “è arrivata l’italiana” e quando sono qui “è arrivata l’ivoriana”.
Zaynab Dosso, velocista, è stata quattro volte campionessa nazionale dei 60 e 100 metri piani.
È nata il 12 settembre 1999 a Man, in Costa d’Avorio. A dieci anni si è trasferita a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, per ricongiungersi con i genitori, arrivati in Italia nel 2002.
Appassionata di basket, ha iniziato a praticare l’atletica leggera a 13 anni. Nel 2016 è diventata cittadina italiana e nel 2021 si è trasferita a Roma.
Dalle sue prime apparizioni in pista ha dimostrato una quasi costante superiorità sulle coetanee. Agli Europei U18 del 2016 ha mancato il podio individuale per un centesimo, ma ha contribuito con una frazione di 200 metri al bronzo della staffetta mista.
Nella stagione indoor 2018 ha sfiorato il record italiano dei 60 juniores con 7.36.
Nella stagione indoor 2022 nei 60 metri ha eguagliato due volte il record italiano di 7.19, fino a migliorarlo con 7.16 ad Ancona e 7.14 ai Mondiali di Belgrado, poi nei 100 è scesa a 11.19, seconda azzurra di sempre.
Bronzo nella 4×100 agli Europei di Monaco dove ha corso in finale sui 100 metri, ha pareggiato nel 2023 il suo record italiano di 7.14 nei 60 indoor mentre ai Mondiali con la 4×100 si è piazzata quarta dopo il record di 42.14 in batteria.
Nel 2024 ha migliorato tre volte il primato italiano dei 60 indoor fino a 7.02 conquistando la medaglia di bronzo ai mondiali indoor di Glasgow.
La sua splendida carriera agonistica non le ha certo risparmiato insulti razzisti e intimidazioni, una volta le hanno addirittura lanciato dei sassi solo per il colore della sua pelle.
In un’Italia sempre più multiculturale, dove ormai siamo alle seconde e anche terze generazioni di giovani di origine straniera, è vergognoso che ancora si debba fare i conti con l’ignoranza e la discriminazione. 
Applaudita in campo e molestata nella vita comune. È questa la triste realtà di una campionessa che vive in un paese che non guarda avanti e ancora si sofferma alla pigmentazione della pelle per esternare la propria bassezza e deriva reazionaria. Quando le cose cambieranno, per lei e per tutte le altre persone ancora vittime di discriminazione, sarà sempre troppo tardi.
Per lei e per tutte le persone che ancora devono guardarsi le spalle quando camminano per strada, non bisogna smettere di indignarsi e educare al rispetto delle differenze.
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Luis Vinicio: "O Lione" che ha conquistato Napoli
Nato a Belo Horizonte il 28 febbraio 1932, Luís Vinicio de Menezes, meglio conosciuto come Luis Vinicio, è un calciatore e allenatore di calcio brasiliano, che ha lasciato un segno indelebile nella storia del Napoli. La carriera da calciatore La sua carriera da calciatore inizia in Brasile, nel Botafogo, dove si distingue per la sua forza fisica, il tiro potente e la generosità in campo. Nel 1955, all'età di 23 anni, approda in Italia, al Napoli. Con la maglia azzurra, Vinicio diventa un vero e proprio idolo. In cinque stagioni, colleziona 152 presenze e 69 gol, diventando uno dei migliori marcatori di sempre del Napoli in Serie A. Il suo soprannome, "O Lione", deriva proprio dalla sua grinta e tenacia sul campo. Nel 1960, Vinicio si trasferisce al Bologna, dove vince una Coppa Mitropa. In seguito, gioca anche con l'Inter e il Vicenza, chiudendo la carriera nel 1968. La carriera da allenatore Dopo il ritiro dal calcio giocato, Vinicio intraprende la carriera di allenatore. La sua prima esperienza è sulla panchina dell'Internapoli, nel 1968. Nella stagione 1973-1974, prende il comando della squadra al posto di Giuseppe Chiappella e conduce la squadra al terzo posto in campionato, tra i migliori piazzamenti di sempre degli azzurri fino a quel momento. La stagione successiva è quella del quasi scudetto dove il Napoli lottò fino all'ultimo contro la Juventus ma gli azzurri conclusero quella stagione al secondo posto. La terza ed ultima stagione di Vinicio sulla panchina partenopea si concluse con la vittoria della Coppa Italia. Nel 1976, Vinicio lascia il Napoli e in seguito allena diverse altre squadre, tra cui Brindisi, Lazio e Avellino (con gli irpini conquista una insperata salvezza nella massima serie). O Lione, Luis Vinicio Luis Vinicio è considerato uno dei più grandi giocatori e allenatori della storia del Napoli. Il suo carattere passionale e il suo legame con la città partenopea lo rendono un'icona per i tifosi azzurri. Il suo modo di giocare lo rende il primo allenatore in Italia ad aver portato lo stile del "calcio totale" che caratterizzava l'Olanda di Cruijff. "O Lione" è un idolo e noi gli facciamo tanti auguri di buon compleanno. Foto di copertina: Wikipedia (Foto di Pubblico Dominio) Read the full article
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campaniateatro · 3 months
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UNA STRANA BEFANA È LA PROTAGONISTA DE “LA FRECCIA AZZURRA” DI GIANNI RODARI Il divertente racconto di Natale in scena, da venerdì 29, al Teatro dei
Il divertente racconto di Natale in scena, da venerdì 29, al Teatro dei Piccoli di Napoli Napoli. La curiosa Befana imprenditrice immaginata dallo scrittore Gianni Rodari è la protagonista dello spettacolo delle feste al Teatro dei Piccoli di Napoli. Si intitola “La freccia azzurra – racconto di Natale” ed è in programma venerdì 29 e sabato 30 dicembre (alle ore 17) per la stagione teatrale…
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manozingara · 4 months
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Sogni e deliri del 30 dicembre 2023, Vienna
mi sveglio ad un incrocio in mezzo ai campi di grano, ho fatto un incidente. Lui non lo deve sapere non lo sopporto. Il mio collega di religione, integerrimi, con cattedra di teologia in una università di Roma. Non lo sopporto. Provinciale ed ammirato.
ho sognato, poi pensato di dover scrivere un libro racconto
non fatti, non un racconto, sensazioni immagini nostalgie
uomo di mare capelli bianchi, il vecchio bagnino il gestore di tutto
la grotta è un ombrellone naturale: immagina stare lì sotto con una ragazza
lui è stato spettatore delle nostre vite delle nostre vicende estive, siamo cresciuti ci siamo innamorati e traditi sotto ai suoi occhi, e lui sotto ai nostri.
grotta a mare alta due bambini giocano sulla sabbia con una giovane ragazza, capelli raccolti sotto un cappello e occhiali neri. Bikini.
giuseppe vecchio comunista, stakanovista, contro ogni consumo, ha avuto la sua macchina nuova, frutto del lavoro di professore, arriva sotto al portico, la luce è accesa, è una Mercedes, è arrivata. Ora anche lui vanta una bella macchina, che cura meticolosamente e che non sa usare.
un gruppo di amici che si è conosciuto frequentando questo piccolo stabilimento sgangherato
qualche figlio piccolo, ospiti portati occasionalmente, occhiate e sensazioni rubate, qualche morte improvvisa, inaspettata, prematura. Qualche piccolo incidente. In città ci si vede poco e in pochi.
è ai margini di una spiaggia sotto un'alta grotta naturale un arco naturale
in fondo ad una strada di campagna in mezzo al grano tagliato
la fine dell'estate è segnata dal sole che non si insinua più sotto la grotta, fra la montagna alle spalle e l'arco, non arriva più sulla sabbia. Vengono levati gli ultimi ombrelloni, i lettini vengono usati in modo disordinato, l'acqua da azzurra che era diventa grigia. Gli ultimi bagnanti se ne vanno. È finita la stagione.
Gli unici a godere di qualche raggio sono i locali e chi esce con una barca.
il mare si allunga sulla sabbia in ombra e va a lambire la terrazza in legno sverniciato del bar. Ora solo pochi amici e amanti segreti. Il vecchio bagnino, qualche bagnante di vecchia data ora in pensione che si attarda a rientrare in città. Poi nulla più. Se ne riparla in primavera, se qualcosa resisterà ancora alle mareggiate.
Tanti stereotipi visti e rivisti nei film ma anche ampiamente vissuti.
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lamilanomagazine · 11 days
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Questura di Latina, Coppa del Mondo di canottaggio: la Squadra della Polizia di Stato domina sulle acque del lago di Varese
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Questura di Latina, Coppa del Mondo di canottaggio: la Squadra della Polizia di Stato domina sulle acque del lago di Varese. Il Gruppo Sportivo del Centro Remiero della Polizia di Stato di Sabaudia ha scritto una nuova e bellissima pagina nella storia del Canottaggio Italiano, conquistando sei Medaglie e nove Finali alla Prima Prova di Coppa Del Mondo che si è tenuta nelle acque del Lago di Varese dal 12 al 14 aprile. Le buone impressioni della vigilia sono state ampiamente superate dai risultati: i dieci Atleti cremisi chiamati a difendere i colori azzurri hanno ottenuto successi straordinari, aprendo così la stagione delle Gare Internazionali di Canottaggio in previsione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 a cui l'Italia punta ad arrivare in grande forma. Storica ed eclatante la Medaglia di Bronzo conquistata dall'Ag. Mumolo Davide nel Singolo Senior Maschile, è Terzo dietro Germania ed Olanda che sono rispettivamente Campione e Vicecampione Mondiale in carica. Un altro Bronzo nei Senior Maschili arriva dal Quattro Di Coppia Vicecampione del Mondo 2023, dove la formazione ormai consolidata dell'Ag. Carucci Nicolò insieme a Chiumento, Gentili e Panizza, si piazza Terza dietro l'Olanda. Medaglia d'Oro e ritorno alle sfavillanti origini per l'Ag. Vicino Giuseppe insieme a Lodo, Abagnale e Kohl, che con lo storico ma rinnovato Quattro Senza Senior Maschile si prendono il lusso di battere la Gran Bretagna iridata in carica. L'altra Medaglia d'Oro che porta i colori cremisi è quella dell'ammiraglia femminile dell'Otto guidata dall'Ag. Bumbaca Veronica; una gara perfetta dove l'imbarcazione italiana è in testa fin dallo start e riesce ad imporsi sui fortissimi equipaggi di Gran Bretagna e Romania. Sfida tutta interna nel Doppio Pesi Leggeri Femminile dove la spunta l'equipaggio delle Campionesse Olimpiche dell'Ass. Cesarini Federica con Valentina Rodini che giungono Seconde sul traguardo alle spalle dell'equipaggio Inglese ma precedono di soli due centesimi l'altro equipaggio italiano dell'Ag. Buttignon Stefania in coppia con Silvia Crosio. Niente Medaglia ma piazzamento altrettanto importante per l'altra azzurra Ag. EnglishHawke Kiri che centra la Finale nel Quattro Di Coppia Senior Femminile, alla sua prima Coppa del Mondo da mamma. Bellissima gara anche per l'Ag. Della Valle Matteo nell'Otto Maschile: l'ammiraglia azzurra battaglia sul finale per la Medaglia Di Bronzo attaccando la Germania che però alla fine ha la meglio e l'Italia si deve accontentare del Quarto Posto. Niente  Medaglia ma una buona Sesta Posizione anche per il Due Senza Maschile della coppia societaria degli Agenti Codato Giovanni e Comini Davide, che hanno qualificato la specialità per Parigi 2024 a Belgrado lo scorso anno, e che quest'anno proveranno a migliorarsi sempre con il mirino puntato verso i cinque cerchi. Con tali risultati sono ottime le possibilità di portare ai Giochi Olimpici di Parigi altre imbarcazioni della Polizia di Stato... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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calcioshopm2c · 7 months
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Julián Álvarez attira l'attenzione dell'allenatore Josep Guardiola
Un club non ha solo bisogno di un buon management, ma ha anche bisogno di buoni allenatori e buoni giocatori. L’ascesa del Manchester City risiede in questi tre fattori. La dirigenza ha grande fiducia nell'allenatore Josep Guardiola. Il giovane Julián Álvarez ha attirato l'attenzione anche dell'allenatore Josep Guardiola e si è sentito riconosciuto nell'atmosfera della maglie calcio azzurra.
Una nota agenzia di rating ha stilato un elenco di tutti i giocatori con punteggi perfetti negli ultimi dieci anni e Julián Álvarez del Manchester City si è classificato al nono posto. Il capitano della nazionale di Julián Álvarez, Lionel Messi, ha conquistato il primo posto della lista senza alcuna suspense. Il Manchester City ha due giocatori selezionati nella top ten della lista, Kevin De Bruyne al quinto posto e Julián Álvarez al nono posto. Anche Erling Haaland, il capocannoniere del Manchester City, non è stato inserito tra i primi dieci della lista. La cosa interessante è che Julián Álvarez è il giocatore più giovane della lista, ma ha vinto uno Slam con il massimo dei voti. Che Julián Álvarez abbia giocato per il Manchester City o sia stato selezionato per la nazionale di calcio argentina, ha aiutato la squadra a vincere campionati di alto livello.
Quando Julián Álvarez si era precedentemente trasferito al Manchester City, il suo valore non era alto. Ora il valore di trasferimento di Julián Álvarez è aumentato in modo significativo e anche la sua divisa Manchester City ha guadagnato più amore da parte dei tifosi. Julián Álvarez ha segnato 11 gol in 13 partite in questa stagione e le sue statistiche personali sono eccellenti. L'allenatore del Manchester City Josep Guardiola attribuisce grande importanza a Julián Álvarez e completa perfettamente le disposizioni tattiche dell'allenatore.
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personal-reporter · 8 months
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Salone nautico di Cannes 2023
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Cannes Yachting Festival 2023 sarà il primo evento nautico di livello internazionale della stagione in Europa dove, dal 12 al 17 settembre, sotto il sole della Costa Azzurra, verranno svelate più di 650 imbarcazioni di tutte le dimensioni, le ultime attrezzature nautiche, numerose innovazioni e anteprime mondiali, ai circa 55.000 visitatori attesi: professionisti, semplici curiosi, diportisti nell’anima, amatori agguerriti. Il Porto Canto, situato all’estremità della Croisette, ospita tre spazi distinti, Lo Spazio Vela,  la più grande vetrina mondiale in acqua dei grandi velieri nuovi, con 120 barche a vela esposte da 10 a 26 metri (70 monoscafi e 50 multiscafi ). Sempre nel cuore dello Spazio Vela c’è lo «Start-up Village»dove trovano spazio le start-up del settore nautico che propongono tecnologie dirompenti o servizi ad alto valore aggiunto creando lo yachting di domani. Lo Spazio Yacht Brokerage accoglie i più grandi attori francesi e internazionali del mercato degli yacht di seconda mano, dove è possibile incontrare gli equipaggi, scoprire le loro imbarcazioni e condividere l’eleganza del loro universo. Posizionato davanti ai grandi yacht, lo spazio Toys sfrutta gli ampi spazi per esporre una ricca varietà di dispositivi acquatici per gli sport di scivolamento, la ricreazione e le attività nautiche. Il Vieux Port, uno dei più antichi della Costa Azzurra, ospita unità a motore presentate dai maggiori cantieri navali del mondo e presenta un’eccezionale varietà di prodotti per un totale di oltre 480 unità a terra e in acqua. Tra la dolce vita italiana e l’eleganza britannica, la Jetée riunisce i più leggendari cantieri internazionali che competono nel lusso e nel design per presentare in anteprima mondiale le loro ultime novità e la Super Yachts Extension è costituita da tre chiatte galleggianti collocate nel prolungamento della Jetée. Dall’altro lato si trova il Quai Max Laubeuf, che presenta diversi grandi yacht, tra i quali alcune impressionanti unità che misurano fino a 24 metri di lunghezza e 12 metri di larghezza. La Pantiero ospita una ricca gamma di unità a motore fino a 20 metri per arrivare, al momento di ricongiungersi alla Jetée, alle imbarcazioni di oltre 20 metri. In mezzo allo specchio d’acqua di fronte alla Pantiero e al Quai Saint-Pierre, sono installati una cinquantina di semirigidi e un nuovo settore consacrato alle barche elettriche e ibride. A terra, lungo le banchine della Pantiero, ci sono i cantieri navali e il Villaggio delle Attrezzature e degli accessori nautici, rinomato per la ricchezza, la diversità e il livello internazionale dei suoi contenuti. Il Palais des Festivals ospita un area riservata ai protagonisti della nautica di fascia alta tra cantieri navali, architetti e designer, allestimenti interni, prêt-à-porter, accessori, istituzioni turistiche e marine, società di servizi, e all’esterno si trova lo spazio Tender che accoglie queste unità così eleganti utilizzate dai grandi yacht all’ancora per raggiungere la terraferma,. La Luxury Gallery, nel cuore del Palais riunisce un’esclusiva selezione di marchi, rinomati o più riservati, che vengono a presentare le loro novità. Poiché la transizione ecologica è essenziale, lo Yachting Festival ha creato 2 anni fa un percorso Green Route per evidenziare le soluzioni presentate durante il salone dagli espositori per ridurre l’impatto ambientale dell’industria nautica sul mare e sugli ecosistemi marini, e sensibilizzare i visitatori. Read the full article
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