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#caputo preso
rvarchivo · 15 days
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Resumen de Medios | Titulares 2024-04-16
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heinous-bitch · 7 days
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no puedo creer que hayan metido preso al diputeta y no a caputo
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orbiscomunication · 2 months
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Caso Vannacci, ecco l’ intervista al Segretario Generale LRM Marco Votano
a cura di Carla Caputo
ITALIA. È il ‘caso Vannacci’ il protagonista delle ultime cronache. Il generale Roberto Vannacci, a seguito della pubblicazione del suo libro “Il mondo al contrario”, è stato oggetto di un provvedimento disciplinare da parte dall'Ufficio Disciplina dello Stato Maggiore. La sanzione, che prevede una sospensione per undici mesi dall'impiego «con conseguente uguale detrazione di anzianità e dimezzamento dello stipendio» è scattata a seguito del processo avviato il 30 ottobre 2023 su invito del Ministro della Difesa, Guido Crosetto. La causa del provvedimento sarebbe proprio da ricercarsi fra le pagine del suo libro esordiale, in quanto queste ci sarebbero affermazioni omofobe, razziste e diffamatorie. Sulla questione ha preso parola il Segretario Generale del gruppo “Libera Rappresentanza dei Militari”, Marco Votano. Di seguito l’intervista.
Dr. Votano, in queste ore sta girando sui quotidiani on-line una sua nota sul caso Vannacci e sulla sospensione inflitta dal Ministero della Difesa. Qual è la sua posizione in merito?
Io sto dalla parte dei diritti che, in quanto tali, vanno riconosciuti a tutti, militari compresi. La libertà di espressione, sancita dalla nostra Costituzione, è un valore da difendere sempre e comunque, anche quando non si ci trova d’accordo con ciò che l’interlocutore sostiene. I dibattiti ed i confronti servono proprio a questo.
C’è stato clamore mediatico intorno al libro di Roberto Vannacci, Il mondo al contrario, fatto balzato nuovamente alle cronache per via di un provvedimento che la commissione disciplinare ha inflitto al generale. Lei cosa ne pensa?
La mia opinione personale è quella che un provvedimento di quel genere, con una sanzione di 11 mesi per aver espresso le proprie opinioni, condivisibili o meno, rischia, a mio avviso, di provocare un precedente pericoloso. Molte delle considerazioni che fa Vannacci nel suo elaborato sono lontane dalla mia visione, altre osservazioni le condivido, ma questo lascia il tempo che trova. La questione è assai diversa, qui si assiste all’avvio e chiusura di un provvedimento disciplinare dove si richiama ad un rischio di emulazione che francamente non vedo, anzi lo reputo offensivo.
Ci spieghi meglio, Lei non ravvede un problema di emulazione?
Forse 50 anni fa si sarebbero potute verificare azioni emulative, ma oggi la vedo difficile. Pensare che un militare professionista, con un grado di scolarizzazione che non è quello di ieri, si possa lasciare convincere da un���opinione solo perché la esprime un generale della propria Forza Armata, mi pare offensivo per l’intelligenza altrui. Ove fossero questi i timori, a mio avviso sarebbero infondati.  Oggi giorno i colleghi si informano, leggono, formano la loro opinione in base alle proprie esperienze, non leggono un libro e divengono “Vannacciani”. Poi naturalmente il Ministero esercita le proprie prerogative.
Quindi Lei crede che il provvedimento inflitto sia stato inopportuno?
Credo personalmente che inopportuni siano stati, in primis, i tempi. Mi risulta che, nel merito del provvedimento ,si sia annunciato ricorso al Tar. Sarà la giustizia amministrativa a valutare il merito del provvedimento. L’inopportunità, a mio avviso, risiede nei tempi. Se da un lato vi sono tempi ben cadenzati per l’assolvimento della ricognizione del fatto imputato, dall’altro si poteva tranquillamente sospendere il giudizio in attesa di una sentenza di un Tribunale passata in giudicato. Gli unici tempi perentori, ovvero i 270 giorni, sono riferiti, per l’appunto, in caso di condanne e, ad oggi, non mi risulta ve ne siano. Sono valutazioni legittimamente espresse dalla commissione di disciplina ed io, altrettanto legittimamente, mi sento di non condividerle.
Qualcuno ha parlato di procedimento ad orologeria, Lei cosa pensa?
Non lo penso affatto! Qualora fosse stato fatto di proposito, e non lo penso assolutamente, l’effetto sarebbe stato quello contrario, ovvero riportare alla ribalta un caso che ha fatto e fa discutere, ‘esposizione mediatica gratuita’ direbbe qualcuno, che certamente male non farebbe a chi sta riflettendo se candidarsi alle prossime elezioni Europee. Lo escludo nettamente; le nostre forze armate sono estranee alle competizioni politiche e non si può pensare che una commissione disciplinare, come pure il Ministro della difesa che è massimo organo gerarchico e disciplinare, vogliano favorire o ledere nessuno nell’esercizio dei propri diritti. Credo che processare l’opinione sia sempre sbagliato.
Lei si schiera dalla parte dell’espressione del libero pensiero sempre e comunque anche se si indossa una divisa?
Io mi schiero con la tutela del diritto a poterlo manifestare nei modi consentiti dalle leggi. Vede, come ho avuto modo di ribadire nei giorni scorsi, le limitazioni alle quali i militari soggiacciono attengono al riserbo per le questioni coperte da segreto o comunque sensibili. Tutti aspetti che personalmente non ravvedo nell’elaborato del generale Vannacci. Di contro, mi sento particolarmente amareggiato da tutto questo clamore per aver scritto un libro.
Ci vuole spiegare perché?
Il generale Vannacci è lo stesso militare che, nel 2020, fece un esposto alla procura militare di Roma mettendo nero su bianco che vi erano state gravi omissioni nella tutela della salute e della sicurezza dei militari del contingente italiano in Iraq. Scrisse che furono sottoposti all'esposizione all'uranio impoverito in modo massiccio e senza nessuna informazione sui rischi della prolungata esposizione. Lessi che emerse, sempre dallo scritto dello stesso generale, che l’allora Capo del Contingente Internazionale, oggi capo di stato maggiore della difesa, avesse mentito alla Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio rispetto alla durata dell’esposizione degli stessi militari agli agenti nocivi e, dunque, sugli effetti devastanti che ne potrebbero scaturire. Fatti gravissimi, non certo opinioni personali, eppure, non ricordo tutto questo clamore, tranne qualche sporadico articolo che scomparve dopo qualche giorno. Non ricordo commissioni di disciplina che lo abbiano punito per ciò che allora mise nero su bianco. Non ricordo le decine di talk che oggi, invece, si vedono e non ricordo tutti gli intellettuali che sui salotti televisivi oggi argomentano del caso Vannacci. Ricordo invece i 380 morti di cancro tra i militari italiani e ricordo i quasi 8000 ammalati. Questo è ciò che oggi, più che ogni altra cosa, mi amareggia.
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leoanlau · 2 months
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8 razones por las que el Toto Caputo debería estar preso
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Argentina: il governo Milei svaluta il peso del 50% (2)
Il ministro Caputo ha quindi confermato che lo Stato non convocherà più gare d’appalto per opere di infrastruttura e che gli appalti già assegnati ma le cui opere non hanno preso il via, pure verranno annullati. “Le opere di infrastruttura le faranno i privati”, ha affermato.     Confermata anche la riduzione progressiva dei sussidi a energia e trasporti in quanto “non sono gratis, e si pagano…
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Papeete Beach e Villapapeete fanno divertire Bangkok...  E dal 10 al 12 marzo Papeete Snow XXL torna a Madonna di Campiglio (TN)
Papeete Beach e Villapapeete sono da oltre vent'anni il simbolo di divertimento e relax a Milano Marittima e non solo. Il divertimento firmato Papeete mette insieme persone di ogni età, da zero a 99 anni, sempre o quasi a ritmo di musica, con uno stile "pop" semplicemente unico. 
Ecco perché non stupisce il successo internazionale di Papeete. Già in passato infatti tanti Papeete Party hanno preso in mezza Europa: in Gran Bretagna (al Maddox, un locale di Mayfair, a Londra), in Svizzera, in Belgio...
Siccome l'Europa non basta, ecco che Papeete punta dritto verso l'Asia ed i grandi eventi:  il 27 gennaio '23 infatti il brand è sbarcato in Thailandia, per la precisione al BoBo club, a Bangkok. A volere fortemente il party è stato Andrea Risi, storico amico e cliente del Papeete beach insieme a Simone del Ferro, il direttore di quello che è considerato il locale notturno numero uno della capitale thailandese. Risi è un imprenditore che vive in Thailanda da 10 anni. Da sempre collabora con Papeete e quando è in Italia lo frequenta molto volentieri.
Marco Soldini, titolare del marchio Papeete insieme al fratello Luca, è stato particolarmente colpito dalla qualità della serata, organizzata con la massima in ogni dettaglio... proprio come succede ogni giorno e ogni notte a Milano Marittima, sulla spiaggia e sul dancefloor che cura con il suo staff. Chi ha ballato a Bangkok, lo ha fatto grazie ad un party particolare, che è stato anche un modo per promuovere Cervia e Milano Marittima nel mondo. La Thailandia è infatti frequentata da turisti provenienti da ogni continente, persone che proprio come chi ama la Romagna quando sono in vacanza vogliono mettere insieme relax, stile e divertimento.
C'è poi un'altra bella notizia per chi ha voglia di ballare in stile Papeete prima dell'inaugurazione della prossima primavera di Papeete Beach a Milano Marittima: a marzo '23 riparte lo Snow Tour, che ha già toccato località simbolo del turismo invernale come Madonna di Campiglio, Cortina d'Ampezzo, Roccaraso.  Ogni party, tra musica ed après-ski, è perfetto per scatenarsi dopo una giornata sulle piste. 
E che succede iinfatti sabato 18 febbraio? Papeete Snow Tour fa tappa a Courmayeur, allo Shatush Mont Blanc. Tra i tanti appuntamenti in programma, è da non perdere Papeete Snow XXL, ancora a Madonna di Campiglio (TN): sono 3 giorni consecutivi, da venerdì 10 a domenica 12 marzo, di festa e beach party in alta quota al Lab Apres Ski, 3 giorni perfetti per scatenarsi sulla neve.
L'organizzazione come sempre è a cura di Matteo Molina, che dirige una squadra affiatata di artisti in cui non manca mai Marco Cavax, professionista del mixer e del divertimento. Per Papeete Snow XXL in console e sul palco ci sono anche Dj Lab, Marco Scaia, Simone Quai e Alex The Voice.
///
Papeete Beach, Villapapeete: two brands, one soul
Papeete mette insieme, a Milano Marittima, la celeberrima spiaggia Papeete Beach e Villapapeete, location open - air serale e notturna aperta solo il sabato notte.  Da oltre vent'anni Papeete è un punto di riferimento per chi cerca il massimo in stile pop: sole, relax in spiaggia, beach party, sunset ritual... e più tardi dinner show e notti in una location unica. Oltre che un vero e proprio fenomeno di costume, celebrato dai media e amato dai fan, Papeete è una realtà fatta di attenzione al servizio e ogni dettaglio della sua proposta. In spiaggia, ad esempio, ecco il ristorante La Pluma, aperto solo a pranzo. Le sue specialità romagnole sono spesso rivisitate dallo chef campano Vincenzo Caputo.
https://www.papeetebeach.com
https://villapapeete.com
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tarditardi · 1 year
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Papeete Beach e Villapapeete fanno divertire Bangkok...  E dal 10 al 12 marzo Papeete Snow XXL torna a Madonna di Campiglio (TN)
Papeete Beach e Villapapeete sono da oltre vent'anni il simbolo di divertimento e relax a Milano Marittima e non solo. Il divertimento firmato Papeete mette insieme persone di ogni età, da zero a 99 anni, sempre o quasi a ritmo di musica, con uno stile "pop" semplicemente unico. 
Ecco perché non stupisce il successo internazionale di Papeete. Già in passato infatti tanti Papeete Party hanno preso in mezza Europa: in Gran Bretagna (al Maddox, un locale di Mayfair, a Londra), in Svizzera, in Belgio...
Siccome l'Europa non basta, ecco che Papeete punta dritto verso l'Asia ed i grandi eventi:  il 27 gennaio '23 infatti il brand è sbarcato in Thailandia, per la precisione al BoBo club, a Bangkok. A volere fortemente il party è stato Andrea Risi, storico amico e cliente del Papeete beach insieme a Simone del Ferro, il direttore di quello che è considerato il locale notturno numero uno della capitale thailandese. Risi è un imprenditore che vive in Thailanda da 10 anni. Da sempre collabora con Papeete e quando è in Italia lo frequenta molto volentieri.
Marco Soldini, titolare del marchio Papeete insieme al fratello Luca, è stato particolarmente colpito dalla qualità della serata, organizzata con la massima in ogni dettaglio... proprio come succede ogni giorno e ogni notte a Milano Marittima, sulla spiaggia e sul dancefloor che cura con il suo staff. Chi ha ballato a Bangkok, lo ha fatto grazie ad un party particolare, che è stato anche un modo per promuovere Cervia e Milano Marittima nel mondo. La Thailandia è infatti frequentata da turisti provenienti da ogni continente, persone che proprio come chi ama la Romagna quando sono in vacanza vogliono mettere insieme relax, stile e divertimento.
C'è poi un'altra bella notizia per chi ha voglia di ballare in stile Papeete prima dell'inaugurazione della prossima primavera di Papeete Beach a Milano Marittima: a marzo '23 riparte lo Snow Tour, che ha già toccato località simbolo del turismo invernale come Madonna di Campiglio, Cortina d'Ampezzo, Roccaraso.  Ogni party, tra musica ed après-ski, è perfetto per scatenarsi dopo una giornata sulle piste. 
E che succede iinfatti sabato 18 febbraio? Papeete Snow Tour fa tappa a Courmayeur, allo Shatush Mont Blanc. Tra i tanti appuntamenti in programma, è da non perdere Papeete Snow XXL, ancora a Madonna di Campiglio (TN): sono 3 giorni consecutivi, da venerdì 10 a domenica 12 marzo, di festa e beach party in alta quota al Lab Apres Ski, 3 giorni perfetti per scatenarsi sulla neve.
L'organizzazione come sempre è a cura di Matteo Molina, che dirige una squadra affiatata di artisti in cui non manca mai Marco Cavax, professionista del mixer e del divertimento. Per Papeete Snow XXL in console e sul palco ci sono anche Dj Lab, Marco Scaia, Simone Quai e Alex The Voice.
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Papeete Beach, Villapapeete: two brands, one soul
Papeete mette insieme, a Milano Marittima, la celeberrima spiaggia Papeete Beach e Villapapeete, location open - air serale e notturna aperta solo il sabato notte.  Da oltre vent'anni Papeete è un punto di riferimento per chi cerca il massimo in stile pop: sole, relax in spiaggia, beach party, sunset ritual... e più tardi dinner show e notti in una location unica. Oltre che un vero e proprio fenomeno di costume, celebrato dai media e amato dai fan, Papeete è una realtà fatta di attenzione al servizio e ogni dettaglio della sua proposta. In spiaggia, ad esempio, ecco il ristorante La Pluma, aperto solo a pranzo. Le sue specialità romagnole sono spesso rivisitate dallo chef campano Vincenzo Caputo.
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temapolitico · 2 years
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El abogado de Morel lo compromete aún más
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Apenas a un mes de haber sido entrevistado en diferentes canales de TV, Morel fue detenido por las incongruencias en sus declaraciones. Es que se quejaba de la economía a pesar de que al terminar un curso de carpintería vía YouTube, ya cobraba jugosas sumas que rondaban los $ 9.000.000. Suma que recibió de la familia del ex funcionario y amigo de Macri, Caputo, a quien el exmandatario lo bautizó "el Messi de las finanzas". Morel justificó los mensajes violentos de su agrupación que nada tienen que ver con política, sino más bien con odio explícito y mensajes violentos. Sobre la famosa guillotina que paseó por más de una marcha, se leía la inscripción "TODOS presos, muertos o exiliados". Para Morel eso fue en un contexto de incertidumbre. Pero también quedaron grabaciones de sus conversaciones en las redes donde explica cuál sería la mejor manera de atacar a la vicepresidenta. Otro dato no menor, es que la carpintería fue montada donde hasta hace no mucho funcionaba un centro de jubilados, que casualmente Macri visitó en mas de una ocasión. Mirá la entrevista de hace un mes a Morel: https://www.youtube.com/watch?v=tFwghUy6Hqw   Todo dio un giro inesperado ayer cuando habló el abogado de Morel con el periodista Ari Lijalad de El Detape Radio. En la charla el abogado, Nilo Medina, declaró que Morel jamás hizo los muebles que pagó Caputo. De hecho explicitó que Morel en su carpintería no fabricó los muebles y tercerizó la contratación, porque "Morel no trabaja con melanina", explicó el abogado. Información importante que hasta el momento nadie había dicho. Morel había dicho que él fabricó los muebles a pedido de la hermana de Caputo que de casualidad iba caminando por la puerta de la carpintería y entró, e hizo el contrato por casi nueve millones de pesos. Escuchá la entrevista:   Read the full article
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sciscianonotizie · 2 years
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Settore Forestale, assessore Caputo: “Un passo epocale per assicurare dignità all’intero comparto”
“Un passo epocale per il settore forestale, dopo anni di incertezza sulle risorse da destinare ad un comparto davvero strategico per la Campania. Con la condivisione del Documento Economico di Pianificazione Forestale e degli obiettivi previsti, iniziamo a restituire dignità ai forestali, mettendo in campo interventi concreti in grado di assicurare la continuità economica al settore. Stiamo lavorando alacremente, su input del presidente De Luca, per perseguire tutti i fabbisogni territoriali e assegnare una maggiore flessibilità gestionale agli Enti nel raggiungimento degli alti standard qualitativi ipotizzati”.
L’intervento dell’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, al termine della riunione del Tavolo di partenariato forestale, alla quale hanno preso parte le sigle sindacali FLAI, UILA, FAI, UNCEM e la città Metropolitana, per la definizione del DEPF.
“L’impegno della Regione Campania – continua Caputo – si è concretizzato nella previsione di interventi di bonifica forestale che insisteranno sul fondo FESR. L’intensa interlocuzione con l’Autorità di Gestione FESR per calibrare il DEPF sui parametri di questo fondo, ci ha consentito una previsione di spesa biennale pari a 147.130.000 di euro, di cui 139.130.000 euro per gli interventi di manutenzione straordinaria dell’infrastruttura verde regionale”.
Un progetto ambizioso che vede impegnati tutti gli attori coinvolti, a partire dagli Enti delegati che dovranno dimostrare, con forte senso di responsabilità, l’adeguatezza amministrativa alle complesse procedure di rendicontazione previste dal Fondo FESR.
“L’amministrazione regionale accompagnerà gli Enti delegati, mettendo a disposizione risorse umane e professionali per una congrua ed efficiente formazione di carattere amministrativo, utile a colmare le mancanze registrate in questi anni. Il nostro obiettivo è rafforzare la filiera e traghettare il comparto verso l’auspicata valorizzazione dell’immenso patrimonio forestale della Regione Campania.
Ancora una volta – conclude l’assessore Nicola Caputo – la piena condivisione di intenti mostrata da tutti i rappresentanti istituzionali, ci consente di immaginare un cambiamento nella gestione della risorsa foresta, in un clima di massima collaborazione”.
Proprio l’assessore Caputo – in occasione dell’incontro tematico del Comitato per la nuova programmazione sul comparto forestale, previsto il prossimo 22 giugno – illustrerà l’impianto della strategia condivisa con il Tavolo di partenariato forestale alla presenza delle massime autorità ministeriali, presentando anche le azioni a supporto di Bioeconomia e Foreste incardinate sulle risorse del PNRR e sulle programmazioni regionali 2021-2027.
source https://www.ilmonito.it/settore-forestale-assessore-caputo-un-passo-epocale-per-assicurare-dignita-allintero-comparto/
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martinaxc · 3 years
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𝓬𝓸𝓷𝓷𝓮𝓬𝓽𝓲𝓸𝓷𝓼
ooc: E aí, quarentenersss!! Eu criei uma lista de plot bunnies e connections que eu gostaria não só pra Martina, como pra Elizabeth também!! Daí se vocês curtirem algum me chamem no chat, telegram (@lilacamargo) ou me avisem aqui na reply que chamo vocês <3
ELIZABETH BALZAN-FORESTER
BABYSITTING: A Elizabeth tem uma filhinha de cinco anos e constantemente precisa de uma babá, teu char seria chamado sempre que a Lizzie precisasse de alguém pra ficar com a Deva;
FAMILY FRIENDS
FRIENDZONED
CONFIDENTS
GYM BUDDIES ((JAMES CARSON/?))
VIZINHOS
FIRST LOVERS
TINDER DATE
ALGUÉM DA FAMÍLIA DO FALECIDO MARIDO DA BETH
MARTINA CAPUTO
FRIENDZONED
TINDER DATE ((OLIVER WALKER/?))
não tem muito, mAS A GENTE PENSA EM ALGO CASO QUEIRA
Extras!! (tudo é aberto pra m/f/nb)
((TAKEN: JAMES CARSON)) HAUNTED HOUSE with MARTINA: Esse não sei bem explicar, mas eu vi uma ideia sobre uma casa assombrada num tumblr helper e acho que seria legal akjhssj Basicamente teu char e a Martina iriam passar a noite na casa e gravar, pode ser pra algum canal no Youtube, futuro documentário ou mesmo só pra zoar, daí o que acontece lá podemos desenvolver, se não vai ter nada demais ou se real vão se assustar. Mas esse plot funcionaria também com a Elizabeth. Pode ter tido algum caso creepy lá e ter sido chamada com a equipe policial e no fim ser só teu char na casa assustando geral ou dando uma festa (inclusive tive uma ideia pra char youtuber de caso mal assombrado e que ama essas coisas meio creepy, mas tô sem tempo, queria viu);
((TAKEN: LINK WEST and CATH PISANI)) ARRESTED with ELIZABETH: Teu char foi preso e jura que tá lá injustamente. Pode ter sido pego dirigindo embriagado, acusado de briga, não sei e também cabe a ti falar se era inocente ou não. A questão é que teu filhote passaria uma madrugada enchendo o saco da polícia alegando a inocência. A Beth ia ficar sem paciência fácil fácil;
((TAKEN: LINK WEST and MAYA CASTILLO)) LOTTERY with MARTINA: Teu char ou a Martina podem ter ganhado naqueles joguinhos de loteria, aqueles que nem pagam tanto assim, mas um deles ganha!! E aí um escolhe o outro pra ajudar a gastar ostentando muito, no cassino, numa viagem curta de um dia, num dia num hotel caro, com uma festa, restaurante caro...;
FUTURE with MARTINA ou ELIZABETH: Nossos chars decidem escrever uma carta pro eu deles do futuro, seria um plot com abertura pra expressar vários medos dos chars e coisas assim;
BUCKET LIST with MARTINA ou ELIZABETH: Esse eu amo!! Suponhamos que os chars tenham uma lista com diversos itens que eles querem muito realizar até o fim da vida (esse plot pode ir de encontro com o future logo acima) e eles se ajudam a realizar esses itens pela ilha;
TRUTH OR DARE with MARTINA: Uma festa, um jogo de verdade ou desafio e nossos chars caem juntos nessa. O desafio a gente pode escolher, sem problemas!!
MOVIE TIME with MARTINA: Teu char e a Tina  vão a cinema. A Martina foi pouco ao cinema até hoje, mas ela é muito movie freak, então provavelmente vai ser a pessoa que não para de comentar o filme até o final do passeio;
RIDING MY BICYCLE with MARTINA ou ELIZABETH: Aproveitam um dia com um clima mais ameno para andarem de bicicleta por Valletta e aí depois decidimos se param em algum lugar,
CHRISTMAS MARKET with MARTINA ou ELIZABETH: Aproveitam os últimos dias das feiras de fim de ano que tem pela cidade
CHANTAGEM with ELIZABETH: A Lizzie pegou teu char fazendo alguma coisa ilegal, mas por causa de alguma chantagem ela tá meio que presa nessa junto com teu char
CIRCUS with Martina: Teu char consegue ingressos VIP com a Martina pra assistir algum dia o circo em Valletta
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Surbo e la sua “Madonna vestita d’Oro”
Surbo e la sua “Madonna vestita d’Oro”: un patrimonio di fede e tradizioni
Il Martedì dell’Ottava di Pasqua, Surbo festeggia la Madonna di Loreto, sua celeste Patrona
di Vincenza Musardo Talò
  La Puglia, da sempre terra di incontro di luminose civiltà e naturale avanporta dell’Oriente, fin dal sec. XV vanta una consolidata tradizione del culto della Madonna di Loreto e dell’insigne reliquia della Santa Casa. In aggiunta, per il suo essere fin dall’alto medioevo meta di pellegrinaggio verso i numerosi santuari regionali (quello micaelico in primis) e luogo di raduno dei crociati in partenza per la Terra Santa, questa regione ha veicolato in numerosi centri demici del suo esteso territorio il suggestivo narrato della traslazione lauretana e dato testimonianza degli eventi prodigiosi ad essa afferenti. E così, più insistentemente lungo la costa adriatica (divenuta una sorta di baluardo contro i turchi frontalieri, soprattutto a partire dai fatti di Otranto del 1480), dalla Terra di Capitanata all’estremo lembo della Terra d’Otranto, da subito essa ha documentato momenti altissimi di devozione. Numerosi sono i santuari, gli altari di parrocchie o le cappelle urbane e rurali che riferiscono della dedicatio alla Vergine di Loreto, la cui diffusione non appare condizionata da mirate scelte insediative, tanto la rete di simili luoghi di culto mostra una sorta di omogeneità sull’intero territorio regionale, sia pure con una insistenza lungo i litorali dell’Adriatico, da Manfredonia a Santa Maria di Leuca. Il fenomeno cultuale tra i secoli XV e XVII si lega anche a una fioritura dei rituali del pellegrinaggio da parte dei devoti pugliesi.
Di tanto è dato sapere dai Registri dei Doni, conservati presso l’Archivio storico del Santuario lauretano, in cui si attesta un nutrito elenco di doni votivi, offerti dai pellegrini di Puglia o inviati da noti membri delle famiglie feudatarie del tempo, non escluse le commende dei cavalieri di Malta o le Domus dei templari, sommamente devoti alla Madonna di Loreto.
Tralasciando, per ovvi motivi, un più esteso e puntuale tracciato storico delle vicende pugliesi legate a tale indirizzo devozionale, ecco che nel primo Seicento, nei pressi dell’attigua cinta muraria a borea di Lecce, si origina il culto della Vergine di Loreto, praticato da quanti vivevano nel minuscolo casale di Surbo (suburbum), per secoli casale de corpore della città di Lecce.
Un culto che poi si è radicato e alimentato nel tempo; già nel 1724, è attestato che fosse il clero di Surbo e non quello di Lecce a festeggiare, il Martedì dopo Pasqua, presso il vicino santuario di S. Maria di Arurìo, la Gran Madre di Dio venerata non più sotto l’antico titolo di S. Maria di Aurìo ma come S. Maria di Loreto.
  Invece, per quel che attiene il titolo di patrona, pare che la comunità di Surbo abbia preso a invocare il suo patrocinio a partire dal 1838. Non a caso la sua prima solenne celebrazione nel casale di Surbo, si tenne all’indomani della ricomposizione di una contesa, sorta nel 1837 tra il clero della parrocchia di S. Maria del Popolo di Surbo e quello della Chiesa di S. Maria della Porta di Lecce (per inciso, proprio quest’anno ricorre il 180.mo anniversario di quella storica, prima festa della Vergine lauretana a Surbo).
Tuttavia, per trovare l’incipit di tale devozione dei surbini, bisogna rifarsi alla tradizione locale, la quale riferisce di un prodigioso rinvenimento in un fondo vicino alla chiesa di Santa Maria (sec. XI), ubicata nel diruto casale medievale di Aurìo, nato dopo l’arrivo di una comunità di monaci basiliani e spopolatosi intorno al sec. XVI. Il toponimo Aurìo rimanda al termine greco layrion, laura (proprio dei tanti minuscoli cenobi bizantini del Salento greco) e compare per la prima volta in un diploma di epoca normanna, quando nel 1180, Tancredi d’Altavilla ne fa donazione al monastero benedettino dei Santi Niccolò e Cataldo di Lecce.
Stando alla tradizione, ai primi del ‘600, proprio in un fondo limitrofo alla chiesa di S. Maria di Aurìo, un contadino di Surbo rinvenne, in un tronco cavo d’ulivo, una piccola statua in legno scuro, che effigiava una Madonna in apparenza priva delle braccia, col divino Infante. Senza indugio, l’uomo lasciò la campagna e tornò in paese, portando la statua nella chiesa matrice di S. Maria del Popolo, dove accorsero i fedeli, toccati da quell’evento straordinario. Ma con grande sconcerto del popolo, il giorno seguente il prezioso simulacro era scomparso, per poi essere ritrovato nel medesimo luogo, da cui era stato asportato il giorno precedente.
Da subito, le fattezze di quel simulacro richiamarono nei fedeli surbini una certa somiglianza con la Vergine lauretana, giù venerata in tutto il Salento. Ma a Surbo, il culto della Madonna di Loreto nasce – a dire di alcuni studiosi – dalla somiglianza e dalla commistione fonetica tra layrion e Loreto, generando così la successiva assimilazione del culto della Madonna di Aurìo a favore di quello della Madonna lauretana, pur mantenendone la festa nella data antica, il Martedì dopo Pasqua. Tanto, in considerazione del fatto che nel casale basiliano di Aurìo, secondo il Sinassario bizantino, la festa della Madonna cadeva il Martedì dell’Ottava di Pasqua. E parimenti i devoti di Surbo vollero mantenere – e mantengono – in quella data la festa della Madonna di Loreto, che nel tempo si è denominata “Madonna vestita d’Oro”.
Pur tenendo in debito conto queste ipotesi, da parte mia, invece, depongo a favore di un dato più probante, afferente al già consolidato culto lauretano nella cristianissima Lecce del primo ‘600, sotto la cui amministrazione municipale cadeva pure il casale di Surbo. Tra i suoi trenta conventi, erano attivi due monasteri di donne claustrali, che andavano sotto il titolo di Santa Maria di Loreto: quello delle Carmelitane scalze, fondato sul finire del ‘500, e l’altro più tardo delle Cappuccine francescane. In aggiunta, l’influenza devozionale che arrivava da Lecce e l’opera di un qualche zelante predicatore venuto a Surbo, potrebbero aver concorso più verosimilmente a mutare l’antico indirizzo del culto mariano di Aurìo in quello della Vergine di Loreto, di cui vi è traccia materiale anche nei seicenteschi Registri dei Battezzati della Matrice, col dato certo dell’imposizione alle nuove nate del nome Auritana, Auretana, Lauretana e Lauria.
E sempre intorno alla metà del ‘600 o appena dopo è da datarsi una anonima tela, conservata presso la chiesa della Madonna di Loreto in Surbo, il cui tema iconografico tratta del miracolo della traslazione della Santa Casa. Il dipinto, visionato da P. Giuseppe Santarelli – come riferisce O. Scalinci – è da ritenersi posteriore al 1638, anno in cui il re di Francia Luigi XIII donò alla Vergine del Santuario di Loreto una preziosa corona, simile a quella effigiata nella tela di Surbo; mentre in precedenza, la Vergine esibiva una corona a forma di triregno, donata nel 1498 dai devoti di Recanati e che compare sulle teste della Vergine e del Bambino di Loreto fino al 1642.
Ma è dal 1838, che a Surbo partono i primi festeggiamenti della Madonna di Loreto, curati dalla erigenda Confraternita della Beata Maria Vergine Lauretana, che fin dal ‘700 si era embrionalmente costituita con un gruppo di devoti, un Corpo morale. Questa viene giuridicamente istituita nel 1858, con il Regio placet di Ferdinando II, re di Napoli e approvata con la bolla dell’ordinario di Lecce, mons. Nicola Caputo, in data 22 maggio del 1858. Primo priore fu Pietro P. Paladini. In aggiunta, nel 1860, sempre con decreto di Francesco II, viene ordinato al Comune di Surbo di concedere gratuitamente alla Congrega della SS. Vergine di Loreto, un suolo pubblico, destinato all’ampliamento della chiesa-oratorio, che portava il medesimo titolo. Questo periferico edificio di culto, già dedicato a S. Stefano, è attestato fin dal 1610 nei verbali di Santa Visita di mons. Scipione Spina, vescovo di Lecce. Più volte chiusa e poi riaperta al culto, nell’Ottocento perde l’antica intitolatio e prende il titolo mariano. Tanto è certificato nel 1882, quando l’ordinario diocesano, mons. Luigi Zola, visita la chiesa, che si presenta con due altari: quello centrale dedicata alla Madonna di Loreto e l’altro, in cornu Epistulae, dedicato a S. Stefano, primo titolare della chiesa. Al suo interno si custodiva l’antica statua della Madonna bruna e la tela del ‘600, raffigurante il viaggio – da Nazareth a Loreto – della Santa Casa. La Vergine e il Bambino, incoronati, mostrano fattezze celestiali; la Madre appare vestita di un abito rosso con decori dorati e preziosi ricami floreali. Dopo la reale approvazione giuridica del 1858, la locale Confraternita mariana prenderà in custodia detta chiesa, in cui fissa anche il suo oratorio.
In questo luogo sacro abita la statua della bella Madonna vestita d’Oro. E a tal proposito va detto che questa è una riproduzione della statua storica del ‘600, che ebbe in sorte quella di bruciare, quasi un comune destino con quella lauretana, la quale venne pure distrutta nel 1921 da un incendio. Si era negli anni dolorosi della prima guerra mondiale e per l’insistenza di tante famiglie, che avevano i loro cari al fronte, la statua venne tolta dalla teca dell’altare ed esposta alla devozione dei fedeli. La presenza abnorme di candele e lumi votivi fu la causa dell’incendio che distrusse la venerata icona. La riproduzione di un primo manufatto non simigliante a quello distrutto, portò a una seconda statua, bella come l’antica ma di colore chiaro, come oggi è dato osservare. Non una foto rimane a ricordare le fattezze della statua delle origini; pare che una devota avesse messo in salvo sola una manina del Bambinello, che poi custodì sotto campana, ma di cui oggi non vi è traccia.
Venendo all’oggi, caleidoscopica e ricca di rituali segnici è la festa della Madonna vestita d’Oro, che si tiene, ab antiquo il Martedì dell’Ottava di Pasqua, una data simbolica, ricca di riferimenti storici, di fede e di consolidate tradizioni.
I festeggiamenti si aprono il Lunedì dell’Angelo con la spettacolare fòcara serotina, un rito che mi ricorda i falò lauretani della notte del 10 dicembre, accesi a memoria della Venuta della Vergine a Loreto. Nel passato, erano i confratelli che andavano alla questua della legna e accendevano il falò sullo spazio antistante la chiesa, ancora fuori dal centro urbano. Poi, prima dell’alba del Martedì (alle ore tre), i confratelli e alcune pie donne o delle religiose (perché mai avrebbero potuto farlo le mani di uomini), compiono il devoto rito della vestizione della Vergine e del Bambino, che si mostrano integralmente coperti del corredo di monili, mentre la presenza di alcuni carabinieri vigila il prezioso cofanetto degli ori votivi, ogni anno più ricco, perché segno di una consolidata e continua donazione dei devoti.
Dopo il rito quasi privato della vestizione, all’Angelus mattutino, la chiesa della Madonna di Loreto si apre dinanzi a una folla di fedeli in attesa di entrare e rivedere, dopo un anno, la Madonna vestita d’Oro. Con l’arrivo del vescovo, salutata da spari di mortaretti, inni e ovazioni corali e la musica delle bande, ha inizio la processione. Alla folla, alle autorità cittadine e alla Congrega, si uniscono i bambini “vestiti”, le donne devote – scalze e con un cero – che pubblicamente esprimono alla Vergine il loro bisogno di una grazia o di una intercessione; e non mancano segni o gesti di commossa pietà popolare. In questo particolare momento della giornata (bello o brutto che sia il tempo prima e dopo la processione), da sempre, quasi un prodigio, i surbini hanno testimoniato la presenza del sole, che mostra la straordinaria bellezza della Gran Madre di Dio, adorna di una sorta di dalmatica luccicante, fatta di ori, perle e pietre preziose di vario colore. Portata poi nella Chiesa parrocchiale, prima e dopo la celebrazione eucaristica, la Vergine riceve il filiale omaggio del popolo tutto; quindi, la sera del Mercoledì, giorno riservato ai festeggiamenti civili, la statua viene riportata nella sua Chiesa, dove si ripete il rito inverso a quello della vestizione. I confratelli, deposti in luogo sicuro gli ori della loro Madonna, pensano già alla festa dell’anno dopo.
Un ultima riflessione ci viene dal considerare il caso raro, se non unico, della spettacolare dote di gioielli votivi posseduta dalla Madonna lauretana di Surbo. Per noi resta un esempio il Gesù Bambino dell’Aracoeli a Roma (miseramente trafugato) o l’esempio di altre madonne dotate, ma mai in maniera tale da ricoprirle integramente e tanto riccamente di preziosi come la Madonna surbina.
E’ da credere che tali donativi debbano riferirsi a simbolismi profondamente stratificati nell’immaginario collettivo. Oltre che tributi di ringraziamento, questi – e a me sembra essere il caso di Surbo – sono fondamentalmente chiara manifestazione di una forma di preghiera materializzata, quasi il desiderio di ognuno e di tutti di accorciare le distanze col sacro, calandosi in un rapporto ravvicinato, di devozione diretta con la divinità stessa, tanto è forte il senso di intima appartenenza, a cui pure non è estraneo, ma non preminente, il rito dell’ex voto. Dunque, per il popolo di Surbo, simile corredo di preziosi donativi sarebbe il segno di un (conscio o inconscio) desiderio individuale e corale di stretta e materiale vicinanza con la sua Madonna.
Un atteggiamento collettivo che trova la sua legittima e più alta espressione nella continuità del suo prezioso e delicato omaggio alla Patrona, che si rende visibile nella plurisecolare devozione e soprattutto nella festa più attesa e più bella dell’anno. Ed è questo il momento in cui la devota Surbo condivide, rafforza e rivive i miti antichi delle sue radici, della sua storia e della sua granitica identità comunitaria civile e religiosa insieme.
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iltorosiamonoi · 2 years
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Sampdoria-Toro: la pagella granata
Sampdoria-Toro: la pagella granata
Milinkovic Savic 5,5 – Sbaglia il rinvio e il successivo tentativo di parata sul il non irresistibile tiro di Caputo. Anche peggio nella ripresa con una respinta goffa con le mani direttamente sulla testa di Thorsby.Zima 6 – Preso in controtempo dal rinvio errato di Milinkovic Savic in occasione del primo gol, non riesce quindi a mettere in offside Caputo. Partecipa molto alla manovra di gioco e…
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giancarlonicoli · 3 years
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10 mar 2021 09:21 "FANCULO LE MANETTE" - PRESI I RAGAZZI CHE SACCHEGGIARONO TORINO NELLA NOTTE DI GUERRIGLIA DEL 26 OTTOBRE 2020 - SONO MEMBRI DELLE BANDE CHE CRESCONO IN PERIFERIA, GRAN PARTE FIGLI DI MIGRANTI MAROCCHINI O EGIZIANI. ALCUNI DI LORO NATI A TORINO. MOLTI DI LORO NON STUDIANO NÉ LAVORANO E VIVONO SUI SOCIAL - HANNO GIÀ COLLEZIONATO PICCOLI CRIMINI E IL PIU' GIOVANE HA SOLO 15 ANNI - QUELLA SERA FURONO DANNEGGIATI O DERUBATI UNA QUARANTINA I NEGOZI. LA BOUTIQUE GUCCI SUBI' UN FURTO DI 200 MILA EURO…
Irene Famà Massimiliano Peggio per "la Stampa"
«La fame dentro gli occhi di 'sti bravi raga... pericoli di strada... Metto tuta scendo in piazza f..lo le manette». La notte di guerriglia del 26 ottobre 2020 nel centro di Torino, con il lancio di bombe carta contro le forze dell'ordine, saccheggi di negozi e cassonetti in fiamme, è raccontata così, nel ritmo di un rap di periferia. Inno alla ribellione. Nulla da nascondere: furti, razzie, tutto in mostra su Instagram, Facebook, Youtube. Come lo zaino fotografato sul banco di scuola, preso da uno scaffale del negozio Gucci di via Roma. Altro che protesta anti lockdown, anti crisi, anti restrizioni.
«Si va in piazza per saccheggiare i negozi». Tutto qui. Per sfidare, per vedere chi fa più «casino» tra le gang delle periferie, dove si scimmiottano le banlieue francesi. La polizia non fa paura. «F..lo le manette».
Ecco lo spaccato che restituisce l'indagine degli investigatori della Squadra Mobile che pazientemente hanno ricostruito tre ore di guerriglia, esaminando centinaia di immagini, fotografie, video amatoriali, profili social per identificare gli autori dei furti seriali avvenuti quella sera nelle vie dello shopping. Il risultato è di 37 provvedimenti: 24 fermi firmati dai pm Paolo Scafi e Giuseppe Drammis, per gli indagati maggiorenni, e 13 ordini di custodia cautelare disposti dal tribunale per i Minorenni. Il più giovane ha 15 anni, il più grande 24. Sono accusati di devastazione e saccheggio, aggravati dal fatto di aver commesso le razzie nel corso di una manifestazione pubblica.
Reato di non frequente applicazione. «Quanto è accaduto rappresenta una pagina nera per Torino - da detto il questore Giuseppe De Matteis - Siamo di fronte a bande autonome del tutto scollegate con i manifestanti presenti quella sera in piazza. I reati contestati sono di particolare gravità, sarebbe un errore definirle ragazzate».
La sera del 26 ottobre scorso, sull' onda di altre manifestazione pubbliche, come a Napoli e a Roma, dove erano già avvenuti disordini, commercianti e piccoli imprenditori torinesi avevano indetto una protesta in due punti della città: uno in piazza Castello, sotto gli uffici della Regione, e l' altro in piazza Vittorio, in uno dei luoghi simbolo della movida, spenta dalla restrizioni. C' erano due presidi delle forze dell' ordine.
Al richiamo avevano risposto anime diverse, anche politicamente. Il clima era rovente. C'erano anche gruppetti ultrà. Poi, come oggi confermano le indagini svelate dalla polizia, dai tram della linea 4, la dorsale delle periferie che unisce la città da nord a sud, da Falchera, Barriera Milano, Porta Palazzo, fino a Mirafiori, erano arrivate alla spicciolata le gang. Un po' per sfidarsi, ma soprattutto per lasciare un segno. Per colpire quel centro che sa di ricchezza negata, luogo da espugnare.
Così la manifestazione è diventata un pretesto. L' occasione di un bottino. Come era successo nel 2017 nella sera della proiezione della finale di Champions League Juve-Real Madrid, in quella tragica piazza San Carlo, trasformata in un tappeto di feriti e poi due morti. A causare il panico a catena fu una rapina con lo spray urticante. Una banale razzia di collanine organizzata da un gruppo di adolescenti di origini magrebine.
Alcuni di loro stanno scontando il carcere. I due eventi, a distanza di tempo, si sfiorano: perché alcuni soggetti sospettati di essere presenti in piazza San Carlo quattro anni fa con altre «batterie di caccia», come Anass Chakir, 23 anni, sono stati arrestati la notte scorsa per i saccheggi di ottobre.
Chi sono gli indagati? Sono membri delle bande che crescono in periferia, gran parte sono figli di migranti marocchini o egiziani. Alcuni di loro nati a Torino. Hanno mamme che lavorano come badanti o cameriere. Molti di loro non studiano né lavorano. Vivono sui social. Hanno già collezionato piccoli crimini.
Una quarantina i negozi danneggiati o derubati. La boutique Gucci ha subito un furto di 200 mila euro. Parte della refurtiva era già stata recuperata quella sera, con i primi arresti in flagranza. «Altri oggetti - dice il capo della Mobile, Luigi Mitola - sono stati ritrovati nel corso delle perquisizioni domiciliari a seguito dei fermi». Gli indagati sono stati riconosciuti confrontando una miriade di immagini, confrontando scarpe, felpe, magliette.
Molte immagini preziose sono state ricavate dalle telecamere di sicurezza dei tram della linea 4. Chi è arrivato da Sud, chi da Nord. Altri sono stati riconosciuti per via del look eccentrico. Come i capelli biondi ossigenati di Riffle Egharebva, 21 anni, residente nella prima cintura di Torino.
Il giudice del tribunale dei Minori che ha firmato il provvedimento, ha descritto negli atti «una città in balia di giovani incattiviti, feroci, capaci di tutto, pur di dare sfogo alle pulsioni più basse». Ma il procuratore aggiunto Patrizia Caputo, che ha illustrato ieri l' inchiesta ha lanciato un messaggio che va oltre i tribunali: «È necessario riflettere perché qui all' istinto predatorio si affianca un disagio evidente. E la risposta giudiziaria, in questo caso, da sola non basta».
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Los 4 Fantasticos Opinadores.
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La Verdadera Historia que los Medios
No Quieren Recordar..
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Melconian,Pratt Gay,Losteau,Cachanovski.
Estos Panelistas y opinadores se pasean por medios dando pronostico siniestro y se olvidan ciertas cosas suyas...,Aqui te presento lo que los medios no dicen , de donde vienen, para quienes trabajan y las macanas que se mandaron y la tv no recuerda y que nunca favorecieon al pais y siempre fueron eso, chantas, agentes del caos, delincuentes que trabajan para la Elite.
Aqui te explico que hicieron y como ,con recortes reales.
Cuando estos 4 dicen que habrá sol,yo salgo con impermeable, paraguas y bota de lluvia.
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Melconian.
Carlos Alberto Melconian (Valentín Alsina, 6 de noviembre de 1956) es un economista y político argentino. Se desempeñó como presidente del Banco de la Nación Argentina desde el 23 de diciembre de 2015, designado por el presidente Mauricio Macri, hasta el 18 de enero de 2017.
Lo que la Tv no recuerda :
Chanta,da entrevistas donde dice cualquier cosa, tiene varias consultoras y encuestadoras,Es alumno y funcionario de Menem,Litigo contra el pais a favor de los fondos Buitres,Fue el cerebro y promotor de estatizar la deuda privada o sea que el estado termine pagando la estafa y timba de empresas privadas y extranjeras.
Tenia millones lavados en el exterior y es asesor de banca Morgan.
Un pseudoguru y mitomano compulsivo que se muere por ser llamados por gobiernos,que no lo hacen por su diarrea verbal y los resultados desastrosos que dejo cuando fue funcionario.
Lo de la hija es una anécdota de como viven estos chantas.
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Pratt Gay.
Alfonso de Prat-Gay (Buenos Aires, Argentina, 24 de noviembre de 1965) es un economista, político y empresario argentino perteneciente al partido Unión Cívica Radical.
Fue presidente del Banco Central (2002-2004) durante las presidencias de Eduardo Duhalde y Néstor Kirchner y diputado nacional por la Ciudad de Buenos Aires (2009-2013), electo por el Acuerdo Cívico y Social (ACyS), siendo designado presidente de la Comisión de Finanzas de la Cámara de Diputados.
El 10 de diciembre de 2015 fue designado ministro de Hacienda y Finanzas Públicas de la Nación, por el presidente Mauricio Macri, renunciando a fines de diciembre de 2016.La renuncia fue solicitada por el propio Mauricio Macri pasándose a dividir el ministerio en dos, un Ministerio de Hacienda y otro de Finanzas a cargo de Nicolás Dujovne y Luis Caputo, respectivamente.
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Prat-Gay estudió economía en la Universidad Católica Argentina, donde se graduó en 1988. En 1992 viajó a Estados Unidos para realizar una maestría en Economía en la Universidad de Pensilvania, la cual obtuvo en 1994. Trabajó en J. P. Morgan en Nueva York, Londres y Buenos Aires y llegó a ser con 33 años director de estrategia de tipos de cambio de esa banca en Londres. Creó y presidió la fundación ANDARES, dedicada al apoyo de las microfinanzas.
Es miembro del Consejo Académico de la Facultad de Ciencias Económicas de la Universidad Católica Argentina.
En 2005 creó la empresa financiera de asesoramiento en el manejo de activos Tilton Capital. Entre sus clientes se destacaban María Amalia Lacroze de Fortabat y su hija María Inés Lafuente Lacroze.
En 2014 fue denunciado penalmente por integrar una asociación ilícita que había evadido impuestos a través de una cuenta bancaria en Suiza de la familia de la fallecida empresaria Amalia Lacroze de Fortabat, de la que era apoderado de la cuenta en el HSBC Private Bank de Suiza propiedad de la empresaria Lacroze de Fortabat, luego de que un exempleado de dicha entidad revelara un enorme listado de distintas personalidades mundiales que habían evadido impuestos.lo había involucrado en un caso de evasión impositiva tras la filtración de cuentas ocultas en Suiza cuando el organismo aportó a la Justicia la información de cuentas ocultas recibida de Francia, por parte de Amalia Lacroze de Fortabat y la actuación de Prat Gay como apoderado de la cuenta de la empresaria.
Lo que la Tv no recuerda :
Sorprendente su vinculacion,es hijo de Empresarios que propiciaron el golpe entregando gente a militares y luego recibieron la estatización de su deuda.
Salio en Panamá Papers por lavar para Noble,Techint y Fortabat,fue tal el lio que Macri lo echo como perro.
Lo trajo Cavalo,fue uno de los cerebros del lavado de la deuda de 2001 que vacio el sistema financiero y era presidente de J.P Morgan,el fondo que es de Rockefeller.
Su tarea era dar impunidad a los Especuladores y cubrir los lavados y negociados.
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Losteau.
Martín Lousteau (Buenos Aires, 8 de diciembre de 1970) es un economista, político y diplomático argentino, perteneciente a la Unión Cívica Radical. Es Senador Nacional por la ciudad de Buenos Aires.
Se desempeñó como funcionario bonaerense durante el gobierno de Felipe Solá, siendo ministro de Producción y posteriormente Presidente del Banco de la Provincia de Buenos Aires. Luego seria nombrado ministro de Economía de Argentina, desde el 10 de diciembre de 2007 hasta el 24 de abril de 2008 durante la presidencia de Cristina Fernandez de Kirchner.
Obtuvo su primer cargo electivo como Diputado Nacional por el Frente Amplio UNEN en las elecciones legislativas de Argentina de 2013. En 2015 fue candidato a Jefe de Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires por el frente electoral ECO. Durante el primer año del gobierno del presidente Mauricio Macri fue designado embajador en los Estados Unidos.[2]​[3]​ Posteriormente fue elegido nuevamente Diputado Nacional por la Ciudad Autónoma de Buenos Aires, por el frente Evolución en las elecciones legislativas de Argentina de 2017. En 2019, se sumó a la coalición Juntos por el Cambio y fue elegido en las elecciones generales del 27 de octubre como senador nacional por la Ciudad Autónoma de Buenos Aires.
Lo que la Tv no recuerda :
Sorprendente que un tipo asi llegue y se mantenga con tal cadena de escandalos.
Es un comodin o traficante de Influencias de la Camara de Comercio Usa o sea de la camada de Bronfman con el tentaculo local de Elsztein al que asesora y a Sigman de la misma linea zionista a quien hizo comprar Milkaut que relanzo con costosa campaña de marketing.
El autor de la 125 para sacarle plata al campo,involcrado en escandalo armas de Usa,fue embajador y lo echaron,financio su campaña con fondos de Uba, Involucrado en estafas a Hospital de Clínicas,famoso por su morbo con embarazadas filmado cuando estuvo con la nieta de Mirtha Legrand estando ella casada y embarazada de otro,luego se peleo con el esposo.
Otro chanta que maneja el marketing,3 de sus secretarios esta presos y el zafo por mediacion de Carrio y su asesoria a negocios de George Soros ,socio aqui de varios Shopings con Elsztein y Sigman en compras de Campos y Empresas Lácteas y ganaderas y fue Escribano de compra de cientos de miles de Hectáreas para Fondos Especuladores en el Sur.
...
Cachanovsky.
Licenciado en Economía por la Universidad Católica Argentina. Profesor titular de teoría macroeconómica en el máster de Economía y Administración de Empresas del Centro de Estudios y Capacitación Empresarial en la ciudad de Rosario y de economía aplicada en el máster de Economía y Administración del Instituto universitario.
Fue columnista de temas económicos en los diarios La Prensa (de 1985 a 1992), El Cronista (de 1992 a 2001), La Nueva Provincia -de la ciudad de Bahía Blanca- (de 1992 a 1998). Actualmente es columnista del diario La Nación.
Condujo el programa de TV El Informe Económico, ganador del Premio Santa Clara de Asís en el año 2006. En la actualidad se desempeña como consultor económico y edita un semanario económico en Internet llamado Economía para todos (EPT).
Lo que la Tv no Recuerda :
Hay gente que no solo tiene condiciones para ser Hijueputa,sino que estudia y se esfuerza en serlo....Empezo con Menem al cual admira,se Babea por el dolar y dolarizar es la solucion.
El estado presente causa pobreza y empobrece a empresas dice.
Las empresas son ángeles inocentes que no son responsables de inflacion ni especulacion segun el...
La gente debe arreglarse como puede y el control a empresas evitan que estas funcionen segun el.
El estado debe proteger a las empresas, sobretodo si son extranjeras y dejar de invertir en lo social.
Uno de los Hijueputas mas peligrosos y sin embargo es columnista en diarios y canales de tv,su flia son conocidos especuladores que lavan dinero como surgió de Panama Papers.
Viene en su Adn especular y la Admiracion por el dolar y Su Politica.
Consejero de Grupo Citibank (Hundrell inversiones) e inversiones de las Americas (Rotschild-Soros)
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big-lio · 4 years
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(via Julio Cortázar Dopo le feste) Stamani ero ancora tra le coperte e mi godevo il regalo dei miei figli (il Nest Mini di Google) ed ho scoperto che oggi è l'ultimo giorno delle vacanze di Natale:) Stando qui tante cose alla fine si dimenticano e onestamente la Befana mi era sfuggita proprio. Quindi oltre a scoprire l'aumento delle morti causate da abuso di alcool quando si guida, dopo avere sentito che l'arancione si augura di farci saltare tutti in aria in nome della supremazia dell'occidente, ho pure scoperto che ancora la mia nazione ama le feste popolari. Immagino Roma oggi, da noi a Bergamo era solo una scusa per un ennesimo momento di festa (per noi Santa Lucia era il meglio in assoluto) e mi rendo conto di che strano popolo siamo: sappiamo goderci anche le piccole cose, le inventiamo, ogni occasione per una bancarella, una fiera, una festa èsempre buona. O forse dovrei dire "eravamo"? Perché a me oggi, che guardo all'Italia dall'esterno, pare si stia perdendo un po' tutto delle nostre caratteristiche come popolo, come stirpe, come carattere per cercare di uniformarci sempre di più al mondo americano, straniero comunque di cultura e carattere. E mi chiedo perché. Mi rende così triste leggere i post di FB degli amici dei miei figli, che sempre più spesso si sentono in dovere di mettere hashtags in inglese, intere frasi in inglese (spesso pure maccheronico) quasi come se parlando la nostra bella lingua ci identificassimo in un popolo di sconfitti, di inferiori. Non so come sono arrivata a scrivere queste cose, non ero partita per farlo, volevo solo condividere questa poesia bellissima "Dopo le feste" con due splendide interpretazioni (una dell'amico Gianni Caputo e una di Giancarlo Cattaneo di Parole|Note) ma mentre iniziavo sotto la pagina in cui scrivevo ho visto scorrere una serie di post che mi hanno fatto sentire "molto" italiana. Perché io che ho la doppia cittadinanza, canadese ed italiana, resto nel cuore italiana purosangue: l'Italia la critico ferocemente, ma mi permetto di farlo solo io e mai lascerei che uno straniero lo facesse. Perché nella mia critica c'è amore, infinito, triste, a volte sconsolato ma amore vero. Esattamente come una madre DEVE vedere le malefatte, i difetti, le stupidaggini che un figlio fa, io guardo alla deriva italiana volendo vederla come uno scivolone, una "caduta di stile" da cui sarà lo spirito stesso del popolo italiano a toglierla. L'Italia, la sua bellezza, il suo cibo, i suoi mille riferimenti storici, nulla sarebbero se dietro non ci fossero stati gli italiani, tutti insieme, sud e nord, ricchi e poveri, della Sicilia o del Veneto. Solo l'essere uniti come popolo, con comuni caratteristiche, ideali, legami, può salvare una nazione dall'essere ridotta in una fake, una copia di qualcosa di marca. L'Italia, così imitata ovunque, con le sue eccellenze che vengono rivendute ovunque in plateali falsi, l'Italia che viene invidiata ovunque come posto squisito (e lo dico con cognizione di causa ormai), l'Italia vera è nella sua gente, nelle sue tradizioni, ed appunto per tornare all'origine di questo mio assoluto fuori tema, anche nelle sue feste. Come quella di oggi, la BEFANA. Che praticamente è sconosciuta nel mondo come tale, ma che io ricordo come la festa che concludeva le vacanze di Natale, che non portava doni se non una sciocchezza, un'arancia o dei frutti secchi, ma che era importante, faceva parte della tradizione e le tradizioni sono le radici, senza radici non siamo nulla. La famiglia è forse la radice più importante dal punto di vista del legame affettivo, ma la nostra terra, l'Italia, è la radice delle radici. Non dobbiamo tradirla, non dobbiamo pensare che la nostra lingua non conti, dobbiamo esserne fieri e farla conoscere per quello che era: culla di civiltà. Scusatemi, vi spiegherò poi con calma perché ho preso fuoco :D Intanto, buona festa a tutti  e ascoltatevi questa bellissima poesia. Pagina LioSite su Facebook
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alespositoblog · 4 years
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Scatto preso da una piacevole domenica di #registrazioni all’interno di @ensemble.art.music.gallery a Milano con ottimi musicisti come Alessio Migliorati (nella foto insieme a me), Stefano Corradi, Dora Scapolatempore, Sonia Caputo e Maurizio Paletta. Presto altre foto e video della giornata. 😎🎶✨💖 https://ift.tt/2KbOn6Z
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