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elettrisonanti · 2 months
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🎥#ELETTRITV💻📲 Sono Sandro Mancini un abitante di Poggio Mirteto, siamo qui per parlare del Carnevale Liberato, questa storia del carnevale a Poggio Mirteto viene da molto lontano, e noi come Arci abbiamo deciso di riscoprire la tradizione, che vuole il Carnevalone festeggiato la prima domenica di quaresima. Questa cosa e’ nata anche per l’esigenza di riscattare la tradizione tipica del carnevale che e’ una tradizione ironica folkloristica e anche politica satirica, che era diventata banale. Noi nel 1972/73 facemmo un carro politico, un Colosseo, con un aereo precipitato al centro, era un C-130 della Lockheed con vari personaggi politici coinvolti nello scandalo delle tangenti, partecipammo al carnevale ufficiale e fummo radiati dall’elenco dei carri vincitori al che noi per rivendicare la cosa facemmo una festa la domenica successiva da allora ragionammo sulla possibilita’ di riprendere la tradizione del Carnevalone Liberato. Adesso darei la parola a Walter Consumati ex presidente dell’Arci; Noi insieme ad altri compagni siamo i rifondatori di questa tradizione, qual’e la nascita del Carnevalone di quaresima, la cosa importante e’ che la prima volta e’ stato svolto nel 1861 dopo l’autoliberazione di Poggio Mirteto dalla provincia apostolica di Sabina dello Stato Pontificio, fu concesso questo privilegio, quando era in costruzione la ferrovia Roma-Firenze nella Valle del Tevere, l’allora governatore dell’Umbria offri’ ai cittadini di Poggio Mirteto come riconoscimento del fatto che avevano lottato contro i tiranni dell’impero, la possibilita’ di spostare il tracciato della ferrovia vicino al paese, che adesso passa a 8 Km dove all’epoca fu edificata la stazione di Montorso, oggi Poggio Mirteto scalo, sembra che i cittadini di Poggio Mirteto abbiano rifiutato questa offerta, chiedendo in cambio di festeggiare il carnevale la prima domenica di quaresima, tanto per prendersela con il potere temporale che fino a poco tempo prima li aveva oppressi. Uno dei primi carri che fecero, era una botte da cui usciva il papa e un operaio con una mazza lo rimandava giu’, questa manifestazione si e’ svolta fino al 1930 quando con i Patti Lateranensi il regime fascista ha ristabilito la data del carnevalone con quella del carnevale, dove era severamente vietata la maschera in viso. Negli anni 1976/77 il Carnevale poggiano – racconta Pino – si svolgeva con la gente dietro le corde, non c’era niente di satira e alle 16:30 finiva tutto, noi che avevamo circa vent’anni, volemmo riscoprire il carnevale, come momento di divertimento. Nel 1977 abbiamo deciso di fare il Carnevalone e l’abbiamo chiamato Liberato, perche’ veniva liberato non solo dai vincoli ecclesiastici, per noi era una liberazione nello spirito con cui si doveva fare un carnevale. Il problema organizzativo lo abbiamo sempre superato - dice Walter - i problemi oltre a quelli burocratici, li abbiamo avuti dall’esterno, quando abbiamo superato le 10.000 persone, la parte “bigotta” dal punto di vista politico ha cercato di ostacolarci, non e’ un caso che siamo stati attenzionati dall’attuale presidenta del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni nel 2008 quando era presidente di Azione Giovani e vice presidente della Camera, presento’ un’interrogazione alla Camera sul Carnevalone che era un ritrovo di drogati, ubriaconi, sovversivi. Il circolo Arci di cui ero io il presidente – continua Walter – rispose indirizzando una lettera a Meloni che non ha mai risposto, dove era contenuta una frase molto semplice; “Se lei fa la parlamentare e si occupa di queste cose probabilmente non c’ha un cazzo da fare”. I militanti di Azione Giovani tappezzarono Poggio Mirteto in maniera abusiva con manifesti con scritto “arrivano i nuovi barbari” erano capeggiati dal’attuale sindaco di Casperia Marco Cossu, il quale probabilmente aveva sollecitato Giorgia Meloni a fare l’interrogazione dissolta nel nulla. Noi ci divertiamo a fare questa festa e a smuovere le coscienze collettive.
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