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#Pappagalli verdi
princessofmistake · 2 years
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La litania più ricorrente dei nostri tempi molli e opachi, pancia bassa nella sinusoide dell’alternarsi dell’umana vicenda, è “non ci sono più valori”. Incontriamo questa litania anche nella variante nostalgico/rinunciataria “non ci sono più ideali per cui battersi”. Sfruttamento, violenza, guerra, morti, violazioni dei diritti, sopraffazione dei deboli, delle donne e dei bambini, sottomissione dell’uomo e dei suoi valori alle logiche del denaro e del mercato (le uniche ideologie che godono di immunità ideologica) sono sotto i nostri occhi, ma dato che le glorie dello scontro frontale non sono più in offerta speciale, i neurorecettori della sensibilità all’altrui sofferenza paiono essersi atrofizzati. Ma non era la libertà dell’uomo, la sua irrinunciabile santità, la posta del contendere? E dunque i termini della questione non rimangono in qualche misura radicalmente gli stessi pur nel mutare delle stagioni e delle intemperie?
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nonbiblicnephilim · 2 years
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PAPPAGALLI VERDI
Gino Strada
Cosa vorresti fare da grande? Quando ero un ragazzino, rispondevo “il musicista” o “lo scrittore”. Ho finito col fare il chirurgo, il chirurgo di guerra per la precisione. E ho chiuso da tempo con la nostalgia e il rimpianto di non saper suonare uno strumento né scrivere un romanzo. Così, quando mi è stato proposto questo libro, ho detto semplicemente: “Mi piacerebbe tanto, ma non ne sono capace”. Se alla fine ho deciso di provarci, comunque, lo devo solo all’ostinazione, e alla pazienza, dell’amico Carlo Feltrinelli, che molto più di me ha creduto degne di essere lette le pagine che seguono. Non essendo scrittore, ho cercato di percorrere l’unica via possibile, quella della memoria, e lasciare che fatti e persone, pensieri e sensazioni, si trasformassero in parole scritte. Le piccole storie di questo libro non hanno ordine cronologico, né geografico, né tematico. Sono solo dei flash trascritti come ricordi ritrovati. Non mi illudo certo di avere partorito un libro di valore. Spero solo che si rafforzi la convinzione, in coloro che decideranno di leggere queste pagine, che le guerre, tutte le guerre sono un orrore. E che non ci si può voltare dall’altra parte, per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio.
E allora Nestor scuoteva la testa, e la rabbia lasciava il posto alla tristezza, quella che riempie la mente quando non c’è più la possibilità di capire, quando è svanita la ragione ed è solo follia.
Questo mestiere mi piace, anzi non riesco a immaginarne un altro che possa piacermi di più. Potrei perfino dire che mi diverte. Mi piace trovarmi spesso di fronte a nuove difficoltà, a problemi inaspettati… Accettare la sfida, misurarsi con le difficoltà.
Ne abbiamo parlato a lungo, abbiamo cercato di capire perché i bambini, quei bambini, non piangono. Mi ha sollecitato a parlare della miseria che si fa routine, della presenza silenziosa della tragedia, e a volte della morte, che diventa condizione di vita. Forse è questa quotidianità della tragedia che li prepara a non piangere.
Cosa direbbe di me mio padre, a vedermi così lontano da casa? Anche lui se ne è andato presto, dannatamente troppo presto per me. Ma lui non l’ha mai voluto, semplicemente non ha avuto scelta.
Sono qui, piuttosto, perché non ho mai retto la routine, per soddisfare la mia voglia di viaggiare, curiosare e non solo. Perché è una sfida che rompe la monotonia, tanto più affascinante quanto più difficile.
Ci si sente tra amici, in mezzo al deserto.
Ha senso tutto questo? Perché non lasciarlo morire così, senza soffrire? È giusto tentare, c’è davvero qualche possibilità, o è tutta un’illusione? E che vita gli si prospetta, nel migliore dei casi? Le domande tornano sempre, sempre le stesse. E più si accumula l’esperienza, più le risposte si fanno sfumate, incerte, e le scelte empiriche, quasi che in un crudele e splendido lavoro si debba alla fine decidere della vita umana non più in base a conoscenze scientifiche ma secondo il feeling, l’umore del momento, una specie di lancio della monetina. 
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lukefirewalkerwlw · 2 years
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🦜 #pappagalli #verdi #roma #2022 🦜 (presso Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/CjfattuhILf/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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donaruz · 10 months
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《Cosa vorresti fare da grande? Quando ero ragazzino rispondevo "il musicista" o " lo scrittore".
Ho finito col fare il chirurgo, il chirurgo di guerra 》
EMERGENCY nasce nel 1994 a Milano per portare soccorso alle vittime di guerra. Personale medico e tecnici con maturata esperienza di lavoro in situazioni di emergenza si sono uniti per garantire assistenza medica, chirurgica e riabilitazione nelle zone di guerra. Negli ospedali che costruisce e attiva, EMERGENCY è impegnata anche nella formazione del personale locale, che sarà così in grado di continuare la gestione del Centro quando EMERGENCY lascerà il paese.
Fin dall'inizio inizio le attività umanitarie si sono concentrate sul trattamento e sulla riabilitazione delle vittime di mine antiuomo, ordigni disumani dei quali l' Italia è stata tra i maggiori produttori.
EMERGENCY si è impegnata per anni a far sì che il nostro paese mettesse al bando queste armi. Il 22 Ottobre 1997 il governo italiano ha approvato la legge n. 374 che impedisce la produzione e il commercio delle mine antiuomo.
Ma i 110 milioni di ordigni disseminati in 67 paesi continueranno a ferire, mutilare, uccidere.
Gino Strada, Pappagalli verdi.
Da oggi l' Umanità sarà molto più povera.😥
Che la terra ti sia lieve . ..
Un ricordo..
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verso-sera · 21 days
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"Guarda, questo è un pezzo di mina giocattolo, l'hanno raccolto sul luogo dell'esplosione. I nostri vecchi le chiamano pappagalli verdi..." e si mette a disegnare la forma della mina: dieci centimetri in tutto, due ali con al centro un piccolo cilindro. Sembra una farfalla più che un pappagallo, adesso posso collocare come in un puzzle il pezzo di plastica che ho in mano, è l'estremità dell'ala. "...Vengono giù a migliaia, lanciate dagli elicotteri a bassa quota.
...
Mine giocattolo, studiate per mutilare i bambini. Ho dovuto crederci, anche se ancora oggi ho difficoltà a capire...
...
La forma della mina, con le due ali laterali, serve a farla volteggiare meglio.
...
La mina non scoppia subito, spesso non si attiva se la si calpesta. Ci vuole un po' di tempo - funziona, come dicono i manuali, per accumulo successivo di pressione. Bisogna prenderla in mano, maneggiarla ripetutamente, schiacciarne le ali. Chi la raccoglie, insomma, può portarsela a casa, mostrarla nel cortile agli amici incuriositi, che se la passano di mano in mano, ci giocano.
Poi esploderà.
cit. G. Strada, Pappagalli verdi.
Nessuna guerra porta la pace, nessuna!
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williamnessuno · 3 months
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sign o’ the times
Sui rami spogli del viale di fronte a casa, a Cinecittà, è pieno di pappagalli verdi, che sembrano una vera colonia. Ne ho visti almeno cinque tutti insieme.
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designme2011 · 1 year
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👄 • È praticamente impossibile scattargli una foto 📸 🐦, soprattutto con un cellulare, ma ci sono riuscita 😍 Eccoli lì: passeggiando per il parco, te li ritrovi tutti all'acero americano, vicino al Bar Bianco. Una colonia bellissima di pappagalli verdi, pare si tratti di Psittacula krameri o Parrocchetto dal collare, una specie alloctona di origine tropicale molto invasiva. Grazie a un ampio dataset, i ricercatori che hanno aderito al programma BirdLab mostrano che la presenza del parrocchetto, o della gazza, non riduce il numero di specie autoctone poiché la minaccia maggiore arriva invece da uccelli di taglia più grande. 📍Milano, Parco sempione @park.sempione • • • #minuzzerie #tipsminuzforminuz #amofarefoto #ilmiopuntodivista #fotografimilanesi #fotografia #fotografiaMilano #milanocity #milanocityItalia #eventimilano #milanoeventi #ig_milano #coolinmilan #milanocity #milanodavedere #milanodavivere #milanodeimilanesi #visitmilano #yesmilano #milanomia #cosafareamilano #milanocity #milanounica #milanoplacetobe #milanonightlife #fotografia #fotodelgiorno #lombardia_bestphoto #streetstyle #visitmilano #visitmesagne #portiamomesagnenelmondo #teatroallascala #histoiredusoldat (presso Milan, Italy) https://www.instagram.com/p/CppOs2Bs_tg/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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circusfans-italia · 2 years
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La Sindaca di Lille Martine Aubrey si oppone un numero di pappagalli
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La Sindaca di Lille Martine Aubrey si oppone un numero di pappagalli Poche ore prima della prima della Grand Fete Lilloise du Cirque, il suo direttore generale ha ricevuto una lettera dal sindaco di Lille, che gli chiedeva di ritirare un numero con i pappagalli cacatua, considerati "animali selvatici". Una richiesta che non intende accogliere. Se volessimo fare dell'umorismo, sembrerebbe che i pappagalli siano sul punto di essere privati ​​delle prove. Ma di umorismo, Thierry Fééry, fondatore e direttore generale della Grand Fete Lilloise du Cirque, ne ha sempre meno: “Francamente, mi chiedo se continuerò. Sono stufo". La causa di questa confusione? Un'e-mail ricevuta mercoledì, intorno alle 15, il giorno prima della prima, dal sindaco di Lille, Martine Aubry, che indicava "numeri che prevedono i cosiddetti animali selvatici", e in particolare "un numero (...) in cui partecipano gli Ara, animali che non figurano nell'elenco degli animali da compagnia fissato con decreto 11 agosto 2006”. Ricorda che il consiglio comunale ha espresso il desiderio, nel 2019, di non ospitare più un circo che offre spettacoli con animali selvatici e chiede a Thierry Fééry di rispettare questo desiderio e di non produrre il suo spettacolo. Questa lettera fa seguito a un appello a manifestare tramite un gruppo Facebook, questa domenica, lanciato dal gruppo dei Verdi, che giudica che "la presenza di animali selvatici in uno spettacolo del genere non è più tollerabile". Finora si sono iscritte dieci persone. Thierry Fééry ha recepito, nel 2019, questa proposta per un circo senza animali selvatici rimuovendoli dai suoi spettacoli - "in pratica aderisco a questa tendenza" - ma questa volta non cederà: "Stiamo parlando di dieci cacatua, nati in cattività . Questa è una mozione che ha preso il comune, ma la legge nazionale è superiore e mi richiede semplicemente di presentare il "certificato di capacità" per presentare questi animali in pubblico dall'addestratore. Non annullerò per 10 manifestanti davanti a 100.000 spettatori”. Attestato che mostrerà ai servizi della prefettura a cui, nella sua lettera, Martine Aubry si impegna a trasmettere le informazioni per i controlli. “Sono in regola. Se cancellassi il numero mi ritroverei in tribunale con l'addestratore con cui ho firmato il contratto. Stiamo uscendo da due anni difficili. Tutto questo per me è un po' doloroso”, lamenta il regista. Il che ricorda la complessità dell'epoca per i circhi, che hanno già dovuto adattarsi agli eventi internazionali, in assenza di troupe dalla Russia o dall'Ucraina. Da La Voix du Nord La Sindaca di Lille Martine Aubrey si oppone un numero di pappagalli ISCRIVITI ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK CIRCUSFANS.EU TOURNEE: I CIRCHI A OTTOBRE 2022 Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto   Read the full article
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doppisensi · 3 years
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Cosa vorresti fare da grande? Quando ero un ragazzino, rispondevo “il musicista” o “lo scrittore”. Ho finito col fare il chirurgo, il chirurgo di guerra per la precisione. E ho chiuso da tempo con la nostalgia e il rimpianto di non saper suonare uno strumento né scrivere un romanzo.
Gino Strada, Pappagalli verdi
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THANK YOU EMERGENCY
Thank you for what you are doing every day in the world.
I'm very ashamed of us, of humanity. It sucks that there is such pain and violence today and we have to do what we can do.
So, please, think about what's happening right now in the world and reflect.
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elettrisonanti · 5 years
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🎥#elettritv💻📲 Costa Volpara PAPPAGALLI VERDI Le armi degli orchi, cluster bomb a forma di giocattolo per colpire i bambini. Lo scopo di queste armi non è di uccidere, ma di ferire mutilare....
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donaruz · 1 year
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21 Aprile 1948
"Spero solo che si rafforzi la convinzione, in coloro che decideranno di leggere queste pagine, che le guerre, tutte le guerre sono un orrore. E che non ci si può voltare dall' altra parte, per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio."
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Pappagalli Verdi: cronache di un chirurgo di guerra.
Auguri Dottore 🤍
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santuariomobile · 6 years
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Tav. XXVII - I Pappagalli Verdi
Nel 1999 Gino Strada, fondatore con la moglie Teresa di Emergency, pubblicava Pappagalli Verdi, il libro sulla sua esperienza di chirurgo di guerra. Pappagalli Verdi è il nome che i vecchi afghani danno ad un particolare tipo di mina antiuomo, di produzione sovietica, le cui vittime predestinate sono i bambini, che le raccolgono pensando siano giocattoli. Decine di migliaia di civili sono morte o rimaste mutilate solamente negli ultimi venti anni.
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ilfascinodelvago · 3 years
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Kurdistan Iraq Afghanistan Pakistan ex-Jugoslavia Etiopia Angola Ruanda Perù Cambogia Repubblica di Gibuti Cos'hanno in comune questi luoghi? Sono terre in cui hanno attecchito i semi dell'odio. Annaffiate con la rabbia. Concimate con quell’artificio che si chiama etnia. E poi ingrassate con strumenti morte: le mine. Le mine… Ci sono “uomini” che le hanno pensate. “Uomini” che le hanno messe su carta. “Uomini” che le hanno realizzate. “Uomini” che le hanno vendute. E gli stessi “uomini” hanno una famiglia… Famiglie lontane da queste terre seminate di morte. Una semina il cui raccolto è riservato al 90% della popolazione civile mentre lavora un campo per sfamarsi oppure a quei bambini che giocano… Non sono tutti uguali i bambini. Qui bambini che piagnucolano di fronte ad un cerottino per un ginocchio sbucciato. Lì nessun lamento di fronte all’amputazione di un arto.
Gino Strada, Pappagalli verdi, cronache di un chirurgo di guerra
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aitan · 3 years
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Ho visto da vicino Gino Strada una ventina di anni fa a Napoli.
Credo fosse alla presentazione del suo libro "Pappagalli Verdi".
Era un uomo giusto e carismatico.
Ci resta il suo rifiuto integrale della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti, la sua lotta a ogni tipo di oppressione, la strenua difesa degli ultimi e la convinzione che non si debba mai ledere la dignità e i diritti di nessun essere umano.
Ma ci resta anche quel suo sguardo allucinato e sconvolto di fronte ad ogni tipo di ingiustizia.
E pure qualche sacrosanta incazzatura.
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doppisensi · 3 years
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Ha il portamento di un re, Omar, e mi parla dell’Afghanistan come si racconta una fiaba, una realtà - o forse solo una fantasia - lontana e irraggiungibile, come se il confine non fosse lì, a un paio d’ore di macchina. Mi parla della sua Kabul che ancora non conosco, della guerra e del disastro infinito di un popolo, delle tenui speranze di pace. Inch’Allah, se Dio lo vorrà. Forse è stato allora, in quel negozio pieno di polvere, che ho iniziato ad amare Kabul. Forse è lì che ho cominciato a immaginarla come l’avrei vista due anni dopo, sorprendentemente uguale ai miei sogni. Le case di fango abbarbicate alla montagna, che la sera si illumina di tante piccole luci, stelle gialle che sfumano e si confondono col cielo buio e la via lattea che le ricopre come un mantello, così bassa e vicina da poterci guardare dentro. La città più martoriata del mondo, quella di Omar, la più distrutta dalla violenza. E insieme la più magica, quella dove i pensieri e i sentimenti nascono veloci e profondi, dove si può stare all’aperto nella notte fredda a porsi le domande più grandi.
Gino Strada, Pappagalli verdi
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