Dopo 27 anni ho rischiato, l’ho fatto e non avevo paura di morire, anzi ho pensato che mi sarei liberata da tutto quel peso che portavo addosso. Ci ho messo 3 mesi per scriverlo perché forse ho realizzato che mi è stata data un’altra possibilità. Soffro da 3 anni, ogni giorno. Ma la cosa peggiore è che quando stai male non basta piangere e sfogarsi ma è come essere davvero disperati e poi arrivi al punto che realizzi che l’unica cosa da fare è far finire tutto ed è quello che ho fatto ma non è andata come avevo pensato. Anzi ora pensano che io sia pazza, e magari lo sono anche ma non voglio che questa pazzia mi trasformi in una persona che non sono mai stata. Vorrei che tutto questo fosse un incubo e svegliarmi perché è difficile vivere una vita che non è per niente normale, vivere con l’ansia, con la paura, con la preoccupazione. È come se fossi costantemente con un coltello puntato alla gola e per quanto uno ci provi quanto si riesce a resistere?
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Quand’è che abbiamo smesso di essere persone pensanti e ci siamo trasformati in degli automi?
È da qualche settimana che tutto mi da noia e solo adesso si è palesata di fronte a me, come un’epifania, la risposta al mio cruccio.
Tutto quello che una volta mi piaceva adesso lo guardo e lo vedo senza senso.
I social soprattutto.
Quello che sono diventati dagli anni del lockdown in poi.
Vi capita mai di autocensurarvi quando fate una storia o quando state per pubblicare un testo e puntualmente lo cancellate? “Non si sa mai, magari mi bloccano o mi bannano il profilo” pensiamo.
Una volta ero una ribelle, scrivevo per me stessa e per essere compresa da ragazze che mi assomigliavano caratterialmente… adesso sono diventata una brutta copia tra tanta mediocrità: make-up, outfit, viaggi, vita in apparenza meravigliosa ma che di meraviglioso non ha nulla.
Io non sono mai stata così eppure sono caduta in una sorta di torpore intellettuale, proprio io che leggevo mille libri al giorno per poter pensare con la mia testa, farmi un’opinione diversa, fuori dal coro. Proprio io che per anni non ho seguito nessun tg e nessun tipo di notiziario.
E adesso?
Bisogna svegliarsi da questa flemmatica esistenza del niente basata su tematiche in apparenza perbeniste e politicamente corrette, che non hanno davvero un cazzo di corretto.
Prima di risolvere i problemi del mondo, bisogna guardare alla propria mente e ripulirla da tutto sto schifo in cui siamo immersi. La nullità del nulla.
~ Veronica D.
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Vabbè veniamo a noi.
Le origini terrone mi fanno gelosa, ma a mente fredda, sul serio, di chi dovrei esser gelosa?
L'aspetto estetico è effimero, se pur soggettivamente possa contare qualcosa direi che non basta.
La gente emana povertà assoluta, è priva di contenuto. Loro sono come una bellissima scatola piena di cose, tante cose a caso messe lì per far volume, ma a lungo andare risulteranno sempre senza un senso.
E poi sono tutte uguali, nel loro tentativo di voler essere diverse. Che poi cosa è davvero diverso, chi lo stabilisce?
E seguono sempre la corrente. Nessuno trova mai sè stesso.
Che stanchezza
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19 Febbraio del 1941, Auschwitz.
Caro Abel,
…ti ricordi di me? Sono Yoah.
Ricordi quella domenica di pioggia? Eri scappato da casa tua per vedermi, ti ritrovai sotto casa tutto zuppo, mi gettai fra le tue braccia, fregandomene di prendermi un malanno e bagnarmi anche io.
Ti ricordi i baci dati di nascosto agli angoli delle strade? Le tue mani che scorrevano sul mio corpo mentre i nostri respiri si mischiavano…
Ti ricordi i nostri sguardi che si spogliavano? Mi scopavi la mente.
Ti ricordi l'amore fatto nelle campagne abbandonate per paura di essere scoperti? Il tuo fiato sul mio collo, le tue mani sui miei fianchi, le tue labbra sui miei seni e io stretta a te.
Ti ricordi quando guardavamo le stelle di notte sulla vecchia quercia? Finivamo sempre per guardarci a vicenda e scoprirci in baci lenti e infiniti assaporando l'uno il sapore dell'altro.
Ti ricordi gli sguardi fugaci quando ci incontravamo per caso per le strade? Ci dicevamo ‘ti amo’ senza aprir bocca.
Ti ricordi? Il nostro era un amore proibito.
Una storia d'amore come la nostra non poteva avere un futuro, entrambi lo sapevamo benissimo.
Tu un tedesco, io una sporca lurida ebrea.
Sapevamo che più sarebbe andata avanti, più avrebbe fatto male. Eppure abbiamo preferito amarci fino a consumarci. Amarci fino alla distruzione.
Non saprei dire a parole quello che tu hai significato per me, sei stato il mio piccolo grande infinito.
Avrei voluto starti affianco per sempre.
Avrei voluto essere la madre dei tuoi figli e la donna che avresti portato all'altare.
Avrei voluto amarti senza nascondermi, senza vergogna, senza paura.
Avrei voluto urlare al mondo quanto ti amo.
Avrei voluto addormentarmi con te, sudati dopo aver fatto l'amore, in un tuo abbraccio.
Avrei voluto svegliarmi all'alba e trovarti riposare accanto a me, sorridere e accarezzarti quel tuo viso perfetto.
Avrei voluto insegnare ai nostri figli che l'amore esiste indipendente dalla razza, dalla condizione sociale e dalle difficoltà che ci sono sul cammino.
Avrei voluto camminare mano nella mano con te nel parco, ormai anziana, affaticata magari, con le rughe.
Ma tu con me e io con te.
Resterei qui a scriverti ancora per ore, ma purtroppo il tempo stringe.
Mi hanno detto che oggi andrò in una camera speciale, c'è andata una mia amica il mese scorso, non ne è uscita più.
Ho capito che sono al capolinea, non servo più qui, non hanno più bisogno del mio servizio. Ed è quello che succede a tutti quelli di cui possono fare a meno qui dentro, vengono eliminati.
Non ho paura sai? Non ho paura della morte. Immaginerò di essere fra le tue braccia e mi lascerò andare piano piano, con calma.
Non ho rimpianti, ho vissuto al massimo la mia vita e i momenti accanto a te mi hanno fatto capire cos'è la felicità.
Grazie per tutto ciò che mi hai donato.
Grazie per avermi amata nonostante tutto.
E, amore mio, ti auguro davvero che tu possa amare di nuovo…e se c'è un'altra vita, da lassù sarò il tuo angelo custode.
Non ti resta che alzare lo sguardo al cielo e sorridere, si, pensami con un sorriso, non con le lacrime.
Voglio sia così.
Ti ho amato tanto, e ti amerò fino al mio ultimo respiro…
Addio Abel…
Tua Yoah.
Yoah morì il 20 Febbraio del 1941 e il suo corpo venne gettato in una fossa comune e poi bruciato, alla notizia Abel si suicidò impiccandosi nella loro vecchia quercia il 22 Febbraio del 1941, il cadavere fu trovato dai soldati qualche giorno dopo.
Dovremmo imparare a stringere più forte negli abbracci, a baciare con più calma, a dire più spesso quello che proviamo alle persone che amiamo. Perché non si sa mai quand'è l'ultima volta.
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La litania più ricorrente dei nostri tempi molli e opachi, pancia bassa nella sinusoide dell’alternarsi dell’umana vicenda, è “non ci sono più valori”. Incontriamo questa litania anche nella variante nostalgico/rinunciataria “non ci sono più ideali per cui battersi”. Sfruttamento, violenza, guerra, morti, violazioni dei diritti, sopraffazione dei deboli, delle donne e dei bambini, sottomissione dell’uomo e dei suoi valori alle logiche del denaro e del mercato (le uniche ideologie che godono di immunità ideologica) sono sotto i nostri occhi, ma dato che le glorie dello scontro frontale non sono più in offerta speciale, i neurorecettori della sensibilità all’altrui sofferenza paiono essersi atrofizzati. Ma non era la libertà dell’uomo, la sua irrinunciabile santità, la posta del contendere?
E dunque i termini della questione non rimangono in qualche misura radicalmente gli stessi pur nel mutare delle stagioni e delle intemperie?
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