Dalle pareti gli Avi ti diranno
che fecero di meglio…
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"Per nascere abbiamo bisogno di :
2 Genitori
4 nonni
8 bisnonni
16 Trisinonni
32 Tetranonni
64 pentanonni
128 esanonni
256 Eptanonni
512 Ottanonni
1024 Annonni
2048 Decanonni
Solo il totale delle ultime 11 generazioni, ci sono voluti 4.094 ANTENATI, tutto questo in circa 300 anni prima che io o te nascessimo!
Fermati un attimo e pensa...
- Da dove vengono?
- Quanti combattimenti hanno combattuto?
- Quanta fame hanno passato?
- Quante guerre hanno vissuto?
Quante vicissitudini hanno vissuto i nostri antenati?
D'altra parte, quanto amore, forza, gioia e stimoli ci hanno lasciato in eredità?
Quanto della loro forza per sopravvivere, ognuno di loro ha lasciato dentro di noi qualcosa di loro …
Esistiamo solo grazie a tutto quello che ognuno di loro ha passato, ha vissuto."
Benedetti siano i nostri antenati ❤️
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“ La ragazzina con i capelli chiari sale sulla collina quasi tutti i giorni e il bisnonno racconta fiero che la figlia maggiore gioca con gli elfi. Dio aiuti quella povera bambina, dicono alcuni, allora lui si arrabbia oppure scoppia a ridere. Una volta la ragazzina torna a casa con un sasso dalla forma strana, sembra proprio un esserino, tutti intorno al tavolo lo studiano, se lo rigirano tra le dita, lei regala il sasso alla sorella più piccola, arriva la primavera e il cielo dissemina uccelli acquatici sulla penisola di Snæfellsnes.
Vanno ad Arnarstapi, il bisnonno lo definisce «un giro di compere in città» anche se città è un termine esagerato per questo gruppetto di case sparse. Eppure qualche volta il significato delle parole può cambiare a seconda di come le guardi, il che è un bene, vuol dire che esiste ancora qualche differenza tra le persone, tra i luoghi, vuol dire che c’è ancora un po’ di vita e di movimento nel linguaggio.
Per mio nonno e per la sua sorellina Arnarstapi è una città, una quantità impressionante di edifici. Lui ha quasi sette anni, lei quasi cinque e quell’anno trascorso sulla Snæfellsnes ha avvolto Reykjavík nella nebbia dell’oblio. Quando sei così piccolo i ricordi dell’anno precedente possono confondersi con i sogni. La figlia più grande fa una smorfia quando vede le sparute case di Arnarstapi. Il bisnonno parla con la gente, si informa, si presenta, la bisnonna fa compere poi va a passeggio con i bambini. C’è una casa un po’ distante dalle altre, come se cercasse di sottrarsi da qualcosa; una piccola casa di legno dove abita il capitano dai capelli rossi. Volevo dirti che non c’è bisogno che veniate da noi nelle prossime sei settimane, ci siamo riforniti di tutto il necessario con questo giro. Il capitano dice: ah sì, siete venuti a fare acquisti. È piccola e carina la tua casa, dice la bisnonna, è un po’ in disparte dalle altre. Mi piace stare al margine. Ah, ecco, bene, dice lei; in effetti non c’è altro da aggiungere, e lo saluta. Ma lui guarda i bambini e dice: in casa da me c’è un uccello con un’ala rotta, voglio farlo andare un po’ fuori, dopo.
Rimangono da lui per un’ora. A un certo punto la bisnonna e il capitano si ritrovano l’uno accanto all’altra, tanto vicini che le leggi perdono valore, tanto vicini che lei sente l’odore del pesce e del suo corpo caldo. “
Jón Kalman Stefánsson, Crepitio di stelle, traduzione dall'islandese di Silvia Cosimini, Iperborea (collana Gli Iperborei n° 330), Milano, 2021³, pp. 190-191.
[1ª Edizione originale: Snarkið í stjörnunum, Bjartur, Reykjavík, 2003]
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Aforismi e citazioni sulla fotografia
Citazioni e aforismi sulla fotografia
Aforismi e citazioni sulla fotografia, i fotografi, le immagini e l'arte di fare fotografie, per rendere omaggio ad una grande realtà dalla natura molto poetica.
L'immagine della vita non è che il negativo di quella fotografia che si svilupperà solo con la morte.
Carl William Brown
La memoria è la quarta dimensione di ogni paesaggio.
Janet Fitch
La fotografia è un modo di sentire, di toccare, di amare.
Aaron Siskind
La fotografia è l’arte di mostrare di quanti istanti effimeri la vita sia fatta.
Marcel Proust
In un ritratto, cerco il silenzio in qualcuno.
Henri Cartier-Bresson
Una fotografia non si limita a cogliere un momento della realtà, ma diventa un’interazione comunicativa tra il passato ed il presente che esprime lo stato d’animo e le emozioni più profonde della persona che la osserva.
Carl William Brown
Ciò che la fotografia riproduce all’infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più ripetersi esistenzialmente.
Roland Barthes
Gli antenati. I morti. Non è una mera metafora, un messaggio cifrato per indicare l’inconscio o qualcosa del genere. Quando parla dei morti, Jung intende proprio i morti. E loro sono presenti nelle immagini, continuano a vivere.
Sonu Shamdasani
La fotografia acquista un po’ della dignità che le manca quando cessa di essere una riproduzione della realtà e ci mostra cose che non esistono più.
Marcel Proust
Quando le persone guardano le mie foto, voglio che si sentano come quando vogliono rileggere una riga di una poesia.
Robert Frank
Quando le parole non sono chiare, mi concentro con le fotografie. Quando le immagini diventano inadeguate, mi accontenterò del silenzio.
Ansel Adams
La fotografia è una storia d’amore con la vita.
Burk Uzzle
Il più bello, il più semplice di tutti è il riflesso spontaneo con il quale si tenta di fermare una attimo di gioia destinato a scomparire.
Robert Doisneau
Ho una predilezione per quando il paesaggio diventa surreale.
Edoardo Burtynsky
Un piccolo Carl William Brown
Una foto non si scatta, si crea.
Ansel Adams
Un ritratto fotografico è l'immagine di qualcuno che sa di essere fotografato.
Riccardo Avedon
Sono quarant'anni che scopro che la regina di tutti i colori è il nero.
Henri Matisse
La fotocamera è uno strumento che insegna alle persone come vedere senza una fotocamera.
Dorotea Lange
Riempi la cornice di sentimenti, energia, scoperta e rischio e lasci spazio sufficiente per far entrare qualcun altro.
Joel Meyerowitz
Mi piacciono la forma, la forma e la forza nelle immagini.
Ritt alle erbe
La bellezza non è nei colori, ma nella loro armonia.
Marcel Proust
Il denominatore comune di tutte le foto è sempre il tempo, il tempo che scivola via tra le dita, fra gli occhi, il tempo delle cose, della gente, il tempo delle luci e delle emozioni, un tempo che non sarà mai più lo stesso.
Jeanloup Sieff
Scambierei volentieri tutte le immagini dipinte di Cristo con una sua foto.
George Bernard Shaw
Nella fotografia esistono, come in tutte le cose, delle persone che sanno vedere e altre che non sanno nemmeno guardare.
Nadar
La fotografia è l'unico linguaggio che può essere compreso in qualsiasi parte del mondo.
Bruno Barba
Per me ogni fotografia è un ritratto; i vestiti sono solo un veicolo per quello che voglio dire.
Peter Lindberg
Se riesci a sentire l'odore della strada guardando la foto, è una fotografia di strada.
Bruce Gilden
Il bianco e nero sono i colori della fotografia. Per me simboleggiano le alternative di speranza e disperazione a cui l'umanità è per sempre soggetta.
Roberto Franco
C’è una grande differenza tra lo scattare una foto e fare una fotografia.
Robert Heinecken
Mamma Innocenza a 19 anni
Credo che le migliori foto siano spesso sui bordi di ogni situazione, fotografare la situazione è quasi meno interessante che fotografare i bordi.
William Albert Allard
Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia.
Helmut Newton
Chissà perché un ragazzo con un flauto è un ragazzo con un flauto, mentre un ragazzo con una macchina fotografica in mano è un fotografo.
Anonimo
Si fotografa ciò che si guarda: quindi si fotografa se stessi.
Denis Roche
Non colui che ignora l’alfabeto, bensì colui che ignora la fotografia sarà l’analfabeta del futuro.
Walter Benjamin
Fotografare è come andare in punta di piedi in cucina a notte fonda e rubare i biscotti.
Diane Arbus
Una fotografia non è né catturata né presa con la forza. Essa si offre. È la foto che ti cattura.
Henri Cartier-Bresson
Una foto è un segreto di un segreto, più ti dice meno sai.
Diane Arbus
Mi piace fotografare chiunque prima che sappia quali sono i suoi angoli migliori.
Ellen Von Unwerth
Il mondo fa le mie foto, non io.
Lee Friedländer
Penso che un corso di fotografia dovrebbe essere obbligatorio in tutti i programmi scolastici perché ti fa non solo guardare il mondo, ma anche vederlo.
Anonimo
Se fotografi uno sconosciuto, nell’istante stesso in cui fai scattare l’otturatore, quella persona smette di esserti estranea, perché la porterai sempre con te.
Giuseppe Tornatore
Sono un voyeur e chi come fotografo non lo ammette è un cretino.
Helmut Newton
Usa la macchina fotografica come se dovessi diventare cieco domani.
Dorothea Lange
Se sapessi come si fa una buona fotografia, la farei sempre.
Robert Doisneau
Chi vede la figura umana correttamente: il fotografo, lo specchio o il pittore?
Picasso
Una differenza molto importante tra il colore e la fotografia monocromatica è questa: in bianco e nero suggerisci; a colore affermi.
Paul Outerbridge
Non si esiste che quando si è fotografati.
Jorge Luis Borges
Non fai solo una fotografia con una macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato.
Ansel Adams
Una buona fotografia è sapere dove posizionarsi.
Ansel Adams
Per me la fotografia deve suggerire, non insistere o spiegare.
Brassaï
Tendo a pensare all’atto di fotografare, in generale, come un’avventura. La cosa che preferisco è andare dove non sono mai stata.
Diane Arbus
Aforismi, citazioni, pensieri sulla fotografia
Non mi sono mai chiesto perché scattassi delle foto. In realtà la mia è una battaglia disperata contro l’idea che siamo tutti destinati a scomparire. Sono deciso ad impedire al tempo di scorrere. È pura follia.
Robert Doisneau
Non potete fare affidamento sui vostri occhi se la vostra immaginazione è fuori fuoco.
Mark Twain
La maggior parte delle fotografie interessanti sono quelle che creano ricordi. Anche se non l’hai ancora sperimentato.
Hersson Piratoba
Data l’esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più nessuno.
Giacomo Balla
Ogni Dio crea a sua immagine e somiglianza, e altrettanto fanno i pittori. Soltanto i fotografi confezionano doppioni della natura.
Guillaume Apollinaire
Se le tue foto non sono abbastanza buone, non sei abbastanza vicino.
Robert Capa
Consultare le regole della composizione prima di scattare una fotografia è come consultare la legge di gravità prima di fare una passeggiata.
Edward Weston
Non ci sono brutte fotografie; è solo il modo in cui a volte appare il tuo volto.
Abraham Lincoln
Facciamo fotografie per capire cosa significano per noi le nostre vite.
Ralph Hattersley
Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia.
Helmut Newton
Non bisognerebbe mai giudicare un fotografo dal tipo di pellicola che usa, ma solo da come la usa.
Ernst Haas
La fotografia non sa mentire, ma i bugiardi sanno fotografare.
Lewis Hine
Nella fotografia c’è una realtà così sottile che diventa più reale della realtà.
Alfred Stieglitz
Fotografare è trattenere il respiro, quando tutte le facoltà convergono per catturare la realtà fugace. È in quel preciso momento che padroneggiare un’immagine diventa una grande gioia fisica e intellettuale.
Henri Cartier-Bresson
In fondo la fotografia è un modo più sbrigativo per fare una scultura.
Robert Mapplethorpe
Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso il momento.
Henri Cartier-Bresson
Sono entrate le macchine, l’arte è uscita… Sono lontano dal pensare che la fotografia possa esserci utile.
Paul Gauguin
Quando il tempo ci opprime, talvolta è un secondo a salvarci. E’ il miracolo dell’attimo: essere, vedere o scattare una foto. La foto è lì, si raccoglie come un ciottolo sulla spiaggia… Oggi sappiamo che è l’attimo a salvarci…
Edouard Boubat
Il colore dedrammatizza… il bianco e nero è più carico di sensi.
Jean Baudrillard
Le tue prime 10.000 fotografie sono le peggiori.
Henri Cartier-Besson
La fotografia non mostra la realtà, ma l’idea che se ne ha.
Neil Leifer
La fotocamera è molto più di un apparecchio di registrazione, è un mezzo attraverso il quale i messaggi ci raggiungono da un altro mondo.
Orson Welles
Citazioni sui fotografi
Suggerire è creare. Descrivere, è distruggere.
Robert Doisneau
La fotografia è una breve complicità tra la preveggenza e il caso.
John Stuart Mill
Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare.
Daniel Pennac
Non colui che ignora l’alfabeto, bensì colui che ignora la fotografia sarà l’analfabeta del futuro.
Laszlo Moholy-Nagy
Fotografia: arte nata da un raggio e da un veleno
Arrigo Boito
Oggi tutto esiste per finire in una fotografia.
Susan Sontag
Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia.
Helmut Newton
L’acquisto di una macchina fotografica non fa di te un fotografo. Fa di te il proprietario di una macchina fotografica.
Anonimo
Solo il risultato conta, e la prova conclusiva è data dalla stampa fotografica.
Henri Cartier-Bresson
Ho sempre pensato che la fotografia sia come una barzelletta, se devi spiegarla vuol dire che non è venuta bene.
Ansel Adams
Non c'è niente di più interessante del paesaggio del volto umano.
Irvin Kerschner
Fotografo tutto il tempo: è un modo di essere vivo e di essere connesso.
Harry Gruyaert
Forse il desiderio più profondo di ogni artista è quello di confondere o di fondere tutte le arti, così come le cose si fondono nella vita reale.
Man Ray
Sto cercando di catturare qualcosa di più fragile di una storia normale. Amo ciò che le persone mi portano.
Agnese Varda
Nella mia fotografia, colore e composizione sono inseparabili. Vedo a colori.
Guglielmo Alberto Allard
Non mi sono mai chiesto perché scattassi delle foto. In realtà la mia è una battaglia disperata contro l’idea che siamo tutti destinati a scomparire. Sono deciso ad impedire al tempo di scorrere. È pura follia.
Robert Doisneau
Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate.
Diane Arbus
Quando le parole saranno poco chiare, io potrò far chiarezza con le foto. Quando le immagini saranno inadeguate, io potrò solo stare in silenzio.
Ansel Adams
Attrezzatura e tecnica sono solo l’inizio. È il fotografo che conta più di tutto.
John Hedgecoe
La fotografia è un arte; anzi è più che un’arte, è il fenomeno solare in cui l’artista collabora con il sole.
Alphonse de Lamartine
Il fotografo dilettante si preoccupa di avere l’attrezzatura giusta, il professionista si preoccupa dei soldi e il maestro si preoccupa della luce.
George Bataille
Un’immagine vale più di mille parole.
Confucio
Compleanno mamma Innocenza
Imparare a vedere, è il tirocinio più lungo in tutte le arti.
Edmond De Goncourt
Sono fotogeniche le persone abitate, quelle vuote non lo sono.
Jeanloup Sieff
La fotografia è verità, e il cinema è verità ventiquattro volte al secondo.
Jean-Luc Godard
Si vede solo con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi.
A.de Saint Exupery
La Terra è arte, il fotografo è solo un testimone.
Yann Arthus-Bertrand
Se sapessi come si fa una buona fotografia, la farei sempre.
Robert Doisneau
La tua fotografia è una registrazione della tua vita, per chiunque la veda davvero.
Paolo Strand
Per me, il soggetto dell'immagine è sempre più importante dell'immagine.
Diana Arbus
I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni.
Pablo Picasso
Non colui che ignora l’alfabeto, bensì colui che ignora la fotografia sarà l’analfabeta del futuro.
Laszlo Moholy-Nagy
La fotografia è un arte; anzi è più che un’arte, è il fenomeno solare in cui l’artista collabora con il sole.
Alphonse de Lamartine
La fotografia di per sé non mi interessa. Voglio solo catturare una piccola parte della realtà.
Henri Cartier-Bresson
Non scattare quello che appare. Scatta quello che ti fa sentire.
David Alan Harvey
La fotografia può fissare l’eternità in un attimo.
Henri Cartier-Bresson
Sono un voyeur e chi come fotografo non lo ammette è un cretino.
Helmut Newton
Una buona fotografia non ha pretese.
Walker evans
La propria destinazione non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose.
Henry Miller
Per un solo motivo io fotografo: perché i miei figli sappiano in che mondo ho vissuto.
Gordon Parks
Odio le immagini che rimangono così come la macchina le vede. Riprendere un soggetto senza però modificare niente è come aver sprecato tempo.
Mario Giacomelli
Una foto è l’espressione di un’impressione. Se il bello non era in noi, come potremmo mai riconoscerlo?
Ernst Haas
Vediamo sempre più con gli occhi degli altri.
Ugo Mulas
Se passa un giorno in cui non ho fatto qualcosa legato alla fotografia, è come se avessi trascurato qualcosa di essenziale. È come se mi fossi dimenticato di svegliarmi.
Richard Avedon
Aforismi sui fotografi
La cosa migliore del fotografare è di non dover spiegare le cose con le parole.
Elliott Erwitt
Una buona fotografia è quella che comunica un fatto, tocca il cuore e cambia una persona dopo per averla vista. È, in una parola, efficace.
Irving Penn
Non ho mai ottenuto uno scatto così come volevo: è sempre venuto migliore o peggiore.
Diane Arbus
Per me, la macchina fotografica è un libro di schizzi, uno strumento di intuizione e spontaneità.
Henri Cartier-Bresson
Se passa un giorno in cui non ho fatto qualcosa legato alla fotografia, è come se avessi trascurato qualcosa di essenziale. È come se mi fossi dimenticato di svegliarmi.
Richard Avedon
Una foto sfocata è un errore, dieci foto sfocate sono una sperimentazione, un centinaio di foto fuori sfocate sono uno stile.
Anonimo
Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà convergono per captare la realtà fugace: a questo punto l’immagine diventa una grande gioia fisica ed intellettuale.
Henry Cartier Bresson
La luce glorifica tutto. Trasforma e nobilita i soggetti più banali ed ordinari. L’oggetto è niente, la luce è tutto.
Leonard Missone
Fotografia, foto-grafia, significa scrivere con la luce. La fotografia, il cinema, conferiscono una specie di immortalità, una preminenza alle immagini e non alla vita reale.
Herbert Marshall McLuhan
Una cosa che vedi nelle mie foto è che non avevo paura di innamorarmi di queste persone.
Annie Leibovitz
Il bianco e nero è astratto; il colore non lo è. Guardando una fotografia in bianco e nero, stai già guardando un mondo strano.
Joel Sternfeld
E incredibile che i fotografi passino anni o addirittura una vita intera, cercando di catturare dei momenti che messi insieme non equivalgono nemmeno a un paio di ore.
James Lalropui Keivom
Quando si fotografano persone a colori, si fotografano i loro vestiti. Ma quando si fotografano persone in bianco e nero, si fotografano le loro anime!
Ted Grant
La luce è un grande forza nel cuore di ogni essere, forse la verità più profonda dell’universo.
Wynn Bullock
Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. .
Henry Cartier Bresson
La fotografia è è un oggetto legato a un soggetto e alla sua assenza. Per questo motivo la fotografia evoca spesso la morte, perché vediamo un un oggetto che ricorda un soggetto assente.
Christian Boltanski
Si diventa fotogenici quando si ha voglia di dare.
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Un fiore sono
Dell’infinita ghirlanda
Un frutto, un seme.
Coltivo i segni
Che mi hanno nutrito,
Intreccio, annodo.
Fraternamente
Vivo nel Grande Serto:
Seguo, precedo.
WakaBaoTzeBao, 31 agosto 2023 - 11.05, Kontowood
Nella illustrazione:
Una grande ghirlanda fiorita
opera attribuibile ad un pittore attivo nella bottega di Daniel Seghers (Anversa 1590 – 1661), pittore fiammingo specializzato in soggetti floreali, soprattutto ghirlande.
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Quando un antenato ha lasciato qualcosa di incompiuto, come una rabbia, desiderio di vendetta, una colpa o un crimine senza averli superati, si apre un campo di:"compensazione arcaica" l’inconscio familiare designa un discendente per concludere ciò che è rimasto senza chiusura. Quel discendente, dalla sua concezione, è allora intrappolato in quel campo di compensazione arcaica e non può fare altro che ripetere quel passato, finché non se ne accorge. E quando si rende conto si separa dal passato e assume il suo presente, le sue emozioni e le sue azioni, senza dare la colpa ad altri, uscendo dal campo della compensazione arcaica e entrando nel campo dell'autonomia. Tutto questo processo è completamente privo di sensi. E la vita ci manderà situazioni allo specchio di ciò che ha vissuto l'antenato in modo che noi viviamo queste situazioni dal presente e dall'adulto. Appena viviamo il conflitto superandolo o metabolizzandolo, si risolve in parallelo quello degli antenati, e ci liberiamo dal carico che ci toccava. Bert Hellinger . . . Scopriamo insieme i blocchi energetici da sciogliere, anche in sessioni individuali ed on-line . . . #costellazionifamiliari #costellazionifamiliarimilano #radici #belleradici #famiglia #alberogenealogico #berthellinger #costellazionievolutive #antenati #crescitapersonale #operatoreolistico #counselorolistico #counselingolistico #relazioni #relazionitossiche #relazionidicoppia #familysroots #milanocity #milanolife #sostegno #genitoriefigli #nonni #consapevolezzadisè #solocosebelle #nuoviprogetti #infamiglia (presso Milan, Italy) https://www.instagram.com/p/Cl0z1fiLqn8/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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ho raggiunto il livello di menefreghismo tale per cui termino tutte le mail con
Grazie
Saluti,
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ascolto metal e rock tipo ventiquattro ore su ventiquattro e poi se sono nel mood passo ore ad ascoltare le canzoni acapella irlandesi
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🍀
"A ciascuno di voi è riservata una persona speciale. A volte ve ne vengono riservate due o tre, anche quattro. Possono appartenere a generazioni diverse. Per ricongiungersi con voi, viaggiano attraverso gli oceani del tempo e gli spazi siderali. Vengono dall'altrove, dal cielo. Possono assumere diverse sembianze, ma il vostro cuore le riconosce. Il vostro cuore le ha già accolte come parte di sé in altri luoghi e tempi, sotto il plenilunio dei deserti d'Egitto o nelle antiche pianure della Mongolia. Avete cavalcato insieme negli eserciti di condottieri dimenticati dalla storia, avete vissuto insieme nelle grotte ricoperte di sabbia dei nostri antenati. Tra voi c'è un legame che attraversa i tempi dei tempi: non sarete mai soli..."
Brian Weiss
#smokingago
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mannaggia a chi ha votato sto governo di merda. mannaggia a voi e a tutti i vostri antenati dio cane
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Letteratura, religione, morti e psicologia
Libro dei morti Tibetano
Letteratura, religione, morti e psicologia. Questo articolo analizza l'importanza della letteratura alla luce dei vari libri dei morti nelle diverse religioni e soprattutto il legame tra letteratura, morti, immagini e psicologia all'interno del libro rosso di C.G. Jung, attraverso un estratto di una conversazione tra James Hillman e Sonu Shamdasani riportata nel libro Lament of the Dead: Psychology After Jung's Red Book, Il lamento dei morti in italiano.
Il messaggio principale che ne sembra derivare è che, mentre i libri dei morti costituivano una guida per il defunto per arrivare nell'aldilà, il libro rosso, così come buona parte della migliore letteratura, costituisce al contrario una guida suggerita ai vivi da parte dei defunti per raggiungere la tanto agognata consapevolezza della nostra esistenza.
Carl William Brown
Volgiti ai morti, ascoltane il lamento e prenditi amorevolmente cura di loro.
Carl Gustav Jung
Ovunque vado trovo che un poeta è stato lì prima di me.
Sigmund Freud
Ciò per cui i morti non parlavano, da vivi, te lo possono dire, da morti: la comunicazione dei morti è una lingua di fuoco al di là del linguaggio dei vivi.
T.S. Eliot
Lo scopo della letteratura è trasformare il sangue in inchiostro.
T.S. Eliot
Le tre grandi divinità madri dei popoli orientali sembra fossero generatrici e annientatrici insieme; dee della vita e della fecondità nello stesso tempo che dee della morte.
Sigmund Freud
D’ora in poi voglio immaginarmi la morte come una tenera e affettuosa mamma che con estremo amore, stringendomi sorridente al suo seno per tutta l’eternità, invece di darmi la vita me la toglierà.
Carl William Brown
Il libro dei morti egiziano
Abbiamo ucciso i morti, e adesso ci aggiriamo in una vita che è poco più di un pregiudizio, lontani dalla pienezza dell'esistenza. Ecco il sintomo collettivo, la malattia di cui soffre la nostra cultura, e che le psicoterapie tentano invano di sanare. Lo intuì un secolo fa C.G. Jung, quando iniziò quella discesa nei propri abissi inferi che avrebbe speso anni a trascrivere, calligrafare e corredare di immagini sfolgoranti, consegnando poi il testo a un silenzio infranto solo nel 2009, con l'edizione che lasciò stupefatti: il Libro rosso, favoleggiato da tempo nelle cerchie junghiane, vedeva finalmente la luce e la sua unicità ancora da decifrare scuoteva non solo l'edificio della psicologia analitica ma ogni altra costruzione concettuale eretta sul territorio della psiche.
James Hillman
Pensiamo che ogni elaborazione mentale faccia parte del Tagesrest, come lo chiama Freud: i residui diurni, immagini composite, la spazzatura della vita. Ma Jung dice che persino i nostri pensieri derivano dalle figure. Dunque il compito sarebbe riportarle alla luce, e il Libro rosso sembra fare esattamente questo. Jung permette alle figure di parlare, di mostrarsi. Addirittura le incoraggia a farlo.
James Hillman
Leggevo della pratica diffusa tra gli antichi egizi di aprire la bocca dei morti. Era un rituale e non credo sia possibile riprodurlo oggi, con le nostre mani. Eppure aprire il Libro rosso è un po' come aprire la bocca dei morti.
James Hillman
La religione è solo letteratura, ma la letteratura non è solo religione.
Carl William Brown
Ci vuole il sangue. L'opera è il «libro dei morti» di Jung, la sua discesa nel mondo infero, il tentativo di stabilire un rapporto con i morti. Jung si rende conto che se non veniamo a patti con i morti semplicemente non possiamo vivere, e che la nostra vita dipende dalle risposte che diamo alle loro domande rimaste senza risposta.
Sonu Shamdasani
Gli antenati. I morti. Non è una mera metafora, un messaggio cifrato per indicare l'inconscio o qualcosa del genere. Quando parla dei morti, Jung intende proprio i morti. E loro sono presenti nelle immagini, continuano a vivere.
Sonu Shamdasani
Nel commento al "Segreto del fiore d'oro" c'è un punto in cui Jung parla dell'importanza del lasciar accadere, o Gelassenheit, una lezione appresa da Meister Eckhart e analoga al wu wei dei taoisti, ovvero non fare nulla ma lasciare che gli eventi psichici accadano da soli. Lì ha luogo la relativizzazione: si consente l'emergere spontaneo delle figure, si fa un passo indietro e poi si tenta di valutare, di seguire ciò che ne scaturisce.
Sonu Shamdasani
I libri dei morti sono importanti in molte religioni, poiché contengono istruzioni, preghiere e rituali per assistere i defunti nel loro passaggio dall'esistenza terrena a quella dopo la morte.
Carl Gustav Jung
Nella religione egizia, il "Libro dei Morti" era una raccolta di testi funerari che venivano posizionati nelle tombe per aiutare il defunto a superare le prove del regno dei morti e a raggiungere la vita eterna. Il libro conteneva preghiere, incantesimi, formule magiche e istruzioni per la mummificazione.
Anche nella religione tibetana, esiste un "Libro dei Morti", chiamato "Bardo Thodol", che fornisce una guida per il defunto attraverso i vari stati di transizione tra la morte e la rinascita.
Nella religione cristiana, il "Libro della Vita" è menzionato nella Bibbia come un registro dei nomi dei giusti che godranno della vita eterna. Il Libro di Apocalisse, in particolare, contiene riferimenti al giudizio finale e alla risurrezione dei morti.
In generale, i libri dei morti rappresentano un modo per la religione di fornire conforto e guida ai propri fedeli anche dopo la morte. Essi offrono una sorta di mappa per il viaggio verso la vita eterna, aiutando il defunto a superare le prove che si presentano nel loro passaggio nella dimensione successiva.
Il "Libro Rosso" di Jung è un'opera privata e molto personale dello psicologo svizzero Carl Gustav Jung, che egli scrisse tra il 1914 e il 1930. Il libro, che originariamente venne tenuto segreto, fu pubblicato per la prima volta nel 2009, molti anni dopo la morte di Jung.
Il "Libro Rosso" è una raccolta di appunti, disegni e riflessioni di Jung sui suoi sogni, le sue visioni e le sue esperienze interiori. È considerato un testo fondamentale della psicologia analitica, la teoria psicologica sviluppata da Jung, che sottolinea l'importanza dell'inconscio e del simbolismo nella vita umana.
Nel libro, Jung descrive il suo viaggio interiore, esplorando le profondità della sua psiche e incontrando figure simboliche che rappresentano diverse parti di sé stesso. Egli considerava questo viaggio come un'esperienza spirituale e un processo di individuazione, ovvero il processo di diventare una persona completa e consapevole di sé stessa.
Il "Libro Rosso" è una lettura impegnativa e complessa, ma è anche un'opera molto preziosa per chi è interessato alla psicologia analitica, alla spiritualità e all'esplorazione della psiche umana. Esso rappresenta una testimonianza unica della vita interiore di uno dei più importanti psicologi del XX secolo.
Dal libro Lament of the Dead: Psychology After Jung's Red Book , Il lamento dei morti in italiano.
SS: Abbiamo accennato all'importanza della letteratura. A suo avviso la letteratura cosa può offrire alla psicologia?
Il libro rosso di C.G. Jung
JH: Santo cielo, al momento è proprio il mio interesse principale. Ho l'impressione che il modo in cui comprendiamo le persone nella pratica della terapia sia terribilmente inadeguato: abbiamo i casi clinici, abbiamo i manuali diagnostici, che a loro volta contengono centinaia di categorie diagnostiche, ma non percepiamo mai la persona in carne e ossa. Nel XIX secolo, invece, e anche per parte del XX, i casi clinici erano scritti in modo tale da mostrare la calligrafia del paziente, ogni dettaglio della sua vita lavorativa, i resoconti dei suoi figli ... Tutto era condensato in relazioni tutt'altro che piatte e anodine. Al centro delle descrizioni c'era una sorta di figura immaginaria o letteraria.
Oggi le statistiche riportate nei manuali diagnostici affermano che tot persone con un certo tipo di schizofrenia hanno una crisi dopo tot anni eccetera, e capisco che sia così, perché esiste una quantità sterminata di resoconti basati sulle prove di efficacia per quanto riguarda la prognosi, il trattamento e così via. È un approccio molto psichiatrico, molto medico. Tuttavia, se le figure basilari che determinano la vita di una persona non sono caratteristiche della persona stessa, tanto per cominciare, ma sono le figure incontrate da Jung e da centinaia di pazienti, perché non partire da lì per ottenere modelli o immagini che ci aiutino a capire che cos'è la vita di una persona, di che cosa è fatta l'anima di una persona?
Prima che nascesse la psicologia, intorno al 1900 - la psicologia nel senso dei casi clinici, intendo -, c'erano i romanzi. Per tutto il XIX secolo Jane Austen, Tolstoj, Turgenev, Balzac misero in pagina le più straordinarie descrizioni della vita umana. Le tragedie, le sofferenze, lo humour, le stranezze, gli appetiti, la brutalità, le perversioni: nella letteratura c'era tutto. E la gente comune leggeva parecchia letteratura, o seguiva uno come Dickens nei suoi giri di conferenze, solo per apprendere quelle storie e scoprire com'era la vita.
Ecco, mi sembra che il legame tra le figure sia di per sé una parte del lavoro di apprendimento: la pratica dell'immagine, vedere come le figure lavorano insieme, che cosa costruiscono, quale influenza esercitano. È esattamente ciò che faceva la letteratura, ciò che ha continuato a fare. Per molti versi è diventata più sofisticata, ma non ha smesso di parlare della vita delle persone. Le storie raccontavano di una donna che si sentiva male se qualcosa non andava per il verso giusto in famiglia, e allora si stendeva sul divano o sul letto, o sveniva; oppure di un uomo che faceva innamorare tutte le ragazze del quartiere.
I romanzi erano pieni di questo ricco materiale descrittivo sulla vita, su come sia piena di ipocrisia, inganni, azioni meschine e crudeli, rifiuti, indifferenza e chi più ne ha più ne metta. Credo che la via per tornare a comprendere la natura umana passi dagli studi letterari, non dalle descrizioni scientifiche dei casi clinici, o dalle analisi statistiche, o da qualunque altra cosa venga insegnata agli aspiranti terapeuti. Sarebbe uno studio della vita attraverso la buona scrittura.
SS: Capisco dove vuole arrivare, ma penso che lo status conferito alla letteratura sarebbe potenzialmente problematico, così come il modo in cui potrebbe essere intesa, perciò preferirei un linguaggio più neutro. Tuttavia la funzione che lei attribuisce alla letteratura è significativa. La descriverei come un fornire ricche articolazioni dell'esperienza.
JH: Ottimo.
SS: Nelle quali gli individui possono riconoscere se stessi e gli altri. Oggi le persone hanno a disposizione molte fonti, non solo la letteratura ...
JH : Il teatro e così via.
James Hillman
SS: E paradossalmente, con il fallimento della sua volontà scientifica, la psicologia viene trasformata in un altro mezzo che fornisce articolazioni dell'esperienza. La si legge come letteratura. Non per niente, con la disfatta della psicoanalisi il suo ultimo rifugio sono state le facoltà letterarie.
JH: È vero. L'ultimo baluardo.
SS: Personalmente diffido dei giudizi di valore. A me interessa di più il modo in cui le persone usano le cose. In questo senso, le psicologie sono usate come veicoli per l'articolazione dell'esperienza, mediante i quali gli individui riconoscono se stessi e riconoscono gli altri, e trovano psicologie di loro gusto. Ho una certa remora a valorizzare una forma di articolazione dell'esperienza a discapito delle altre.
JH: Immagino che dovrei usare la parola «storia» anziché «letteratura ». Ma non importa. Vorrei concentrarmi sulla «ricca articolazione dell'esperienza», come la chiama lei, ciò che permette di intuire la natura profonda delle cose.
SS: La parola-chiave è «intuizione» . A mio avviso le psicologie più fortunate sono quelle che forniscono mezzi operativi semplici: sono abili nella microgestione dei rapporti umani e possono suggerire quale comportamento adottare nei confronti degli altri, ma non forniscono necessariamente intuizioni differenziate. Proprio la semplicità spiega il loro relativo successo.
JH: Probabilmente dovremmo tornare alla questione della letteratura. Mi interessa molto, comunque, e uso il termine in senso ampio per indicare tutte le arti, compreso il grande teatro, in special modo quello greco, e Omero, Shakespeare e cosl via. La vera preparazione per il bravo terapeuta che deve comprendere la natura umana e decifrare la vita delle persone si trova ancora nella Natasha di Guerra e pace di Tolstoj, nel Falstaff di Shakespeare: sono le figure vive che rimangono con noi più di qualsiasi essere umano che abbiamo mai conosciuto. Quando dico che rimangono, intendo che sono realtà psichiche, e possiamo imparare di più dagli scrittori particolarmente accurati o brillanti o eloquenti che dallo studio dei casi clinici.
Quello che si impara da un caso clinico si estende ben poco alle altre persone, alla vita, non è una lezione sempre valida. Perciò la letteratura va tenuta in gran conto. Il vero studio, per il terapeuta, consiste nel leggere di vite che non sono di persone reali ma che incarnano la parte profonda della vita umana, i poteri da cui siamo tenuti in vita e che i bravi scrittori articolano cosl bene. E non solo i bravi scrittori: questa è la cosa curiosa. C'è poi un secondo aspetto da considerare, e cioè il fatto che la psicologia stessa non dovrebbe basarsi sulle statistiche, sulla sociologia, in qualunque modo la si voglia chiamare, sulla realtà politica e così via, ma sulla storia vissuta da una vita umana e presentata dalla letteratura.
Come facevamo a conoscere la psicologia prima ancora che esistesse? Nel XIX secolo le persone, in particolare le donne, leggevano - e scrivevano - romanzi e racconti straordinari, che permettevano di capire a fondo come siamo fatti, come funziona la psiche umana: i romanzi popolari, ma anche le grandi tragedie, che mostravano come gli Dèi intervengano nelle nostre vite. Per me questa è la base estetica del nostro studio, del nostro lavoro, che finora è sempre stato sulla strada sbagliata. La discussione sulla bellezza in Joyce e in Picasso non è ancora finita, Jung e gli junghiani non hanno affrontato a dovere la questione dell'importanza primaria della bellezza, e dunque dell'estetica, per la vita della psiche.
SS: Se osserviamo le stesse questioni nel Libro rosso, vediamo che Jung evita il linguaggio concettuale, perché si rende conto che non è in grado di racchiudere il linguaggio dell'anima. E si tratta del linguaggio dell'anima, per quel che lo riguarda, perché il dialogo avviene tra lui e la sua anima. C'è bisogno di un linguaggio nuovo, letterario ma non finzionale, su questo Jung è molto chiaro. L'opera è tutta Wahrheit e non Dichtung , come dice a Cary Baynes, e fa il possibile per trovare un linguaggio che comunichi, che evochi il potere emozionale delle esperienze in questione.
Sonu Shamdasani
JH: Questo è l'importante. Oggi il linguaggio della psicologia non comunica nessuna emozione, non comunica la bellezza dell'esperienza che descrive.
SS: È la differenza principale fra il linguaggio dell'evocazione come lo intendo io, che rimanda alle esperienze facendole echeggiare, e il linguaggio della spiegazione. La spiegazione - considerando il fatto problematico che Jung è coinvolto nel Libro rosso - uccide l'esperienza. Jung si dedica al linguaggio della spiegazione fino al 1912, ed è una cosa che lo lascia svuotato.
JH: Svuotato come persona?
SS: Sì. E lo sa il cielo quali effetti ha sui suoi pazienti e sui suoi colleghi. Perciò la questione è: che cos'è il Libro rosso? È ancora psicologia? Jung fatica a risolvere il problema. Alla fine si allontana dall'opera e torna a una forma di concettualismo, perché ha la sensazione che perderebbe la sua credibilità scientifica se si abbandonasse a quella forma espressiva.
JH: Oppure trova inadatte le forme di cui si parlava poco fa, le forme estetiche e artistiche dell'epoca, e con la sua esperienza ha la sensazione di essere entrato in forme nuove che tuttavia non ha ancora formulato. È il pezzo mancante: la formulazione della nuova esperienza dell'anima senza regredire alla vecchia modalità concettuale.
SS: E senza cadere nell'estetismo, come lo avrebbe chiamato Jung, l'idea di un'estetica che è mera superficie o apparenza. L'estetica ha anche un senso più profondo, usato per comunicare la profondità dell'esperienza. È l'estetica con cui ha a che fare Jung e che per molti versi è inelegante. Non siamo davanti a un libro ben scritto, e le raffigurazioni pittoriche non sono formalmente compiute, ma proprio per questo motivo l'opera è più efficace o più emozionante. Fa a pugni con le categorie estetiche dello stesso Jung.
JH: Giusto. Tuttavia il guaio è che Jung si porta ancora dietro la separazione tra etica ed estetica avvenuta dopo la fine della Grecia antica. Se una cosa è solo estetica è dilettantesca, non è davvero impegnata, dunque è immorale o non etica. In ciò consiste l'estetismo. Ma non dimentichiamo che i romantici, i greci, gli uomini del Rinascimento ne avevano già discusso molto tempo prima. Jung viene da una tradizione - non so se chiamarla protestantesimo o altro - che ha già giudicato l'estetica a sé stante come priva di valore morale.
SS: Ricollegandomi al discorso della cosmologia, credo che l'elemento cruciale sia l'espressione adeguata, appropriata, penetrante. A mio parere il linguaggio del Libro rosso è il più penetrante fra quelli usati da Jung proprio perché non è concettuale.
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Con cosa posso trattenerti?
Ti offro strade difficili,
tramonti disperati
la luna di squallide periferie.
...Ti offro le amarezze di un uomo
che ha guardato a lungo la triste luna.
Ti offro i miei antenati,
i miei morti,
i fantasmi a cui i viventi hanno reso onore col marmo:
il padre di mio padre ucciso sulla frontiera
di Buenos Aires
due pallottole attraverso i suoi polmoni,
barbuto e morto,
avvolto dai soldati nella pelle di una mucca
il nonno di mia madre - appena ventiquattrenne -
a capo di trecento uomini in Perù,
ora fantasmi su cavalli svaniti.
Ti offro qualsiasi intuizione sia nei miei libri,
qualsiasi virilità o vita umana.
Ti offro la lealtà di un uomo
che non è mai stato leale.
Ti offro quel nocciolo di me stesso
che ho conservato, in qualche
modo - il centro del cuore che
non tratta con le parole, nè coi
sogni e non è toccato dal tempo,
dalla gioia, dalle avversità.
Ti offro il ricordo di una
rosa gialla al tramonto,
anni prima che tu nascessi.
Ti offro spiegazioni di te stessa,
teorie su di te, autentiche e
sorprendenti notizie di te.
Ti posso dare la mia tristezza,
la mia oscurità, la fame del mio cuore
cerco di corromperti con l'incertezza,
il pericolo, la sconfitta.
(Jorge Luis Borges)
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I tatuaggi possono anche essere un modo per esprimere un legame spirituale con i nostri antenati. Molti credono che i tatuaggi siano un modo per ricordare e rendere omaggio ai nostri avi. Inoltre, possono anche essere usati come strumento di guarigione spirituale e come mezzo per ricordarci di rimanere connessi con i nostri antenati. È dimostrato che i tatuaggi possono avere un effetto potenziante sui problemi energetici, spirituali e relazionali che possono essere radicati nell'arco di generazioni. Inoltre, possono anche aiutare le persone a coltivare un senso di connessione e unità con i loro antenati. In conclusione, è chiaro che ci sono molte correlazioni tra i tatuaggi e le Costellazioni Familiari ed Evolutive® Queste correlazioni possono essere molto utili nella comprensione dei legami con i nostri antenati e nella ricerca di un senso di connessione e unità con loro, così come ho spiegato in: Costellazioni Familiari nel Tatuaggio Miti, simbolo e credenze -Simone Morretta (Counseling Olistico, Costellazioni Familiari ed Evolutive®, Tatuatore) . . . #costellazionifamiliari #costellazionievolutive #tattoocostellativodal2018 #spiritualtattoo #costellazionifamiliarimilano #tattooecostellazionifamiliari #tatuaggio #antenati #counselingolistico #simbologia #tatuaggiofamiglia #familytattoo #famiglia #famigliafelice #milanocity #familysroots #familysrootstattoo #consapevolezzadisè #consapevole #percorsobenessere #relazioni (presso Milano City) https://www.instagram.com/p/ClqnB_hMMpP/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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