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#architettura portoghese
straccitemporanei · 2 years
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VIANA DE LIMA, CASA DAS MARINHAS,(1954-57), Marinhas, Esposende, Braga, Portogallo
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lamilanomagazine · 1 month
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Fori Imperiali: Sangiuliano presenta il progetto di riqualificazione dell'area archeologica
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Fori Imperiali: Sangiuliano presenta il progetto di riqualificazione dell'area archeologica. Il panorama storico e culturale di Roma si prepara a vivere un nuovo capitolo con la riqualificazione dei Fori Imperiali. L'annuncio è avvenuto ieri, martedì 2 aprile, durante un evento svoltosi ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, ed organizzato dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in collaborazione con il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce. L'incontro ha visto la presentazione della graduatoria provvisoria del bando internazionale del progetto "La Nuova Passeggiata Archeologica", che mira a trasformare l'Area dei Fori Imperiali in un polo culturale e turistico di livello mondiale. Indetto lo scorso ottobre da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ha attratto l'attenzione di numerosi studi di architettura e urbanistica, con 23 proposte progettuali pervenute. A vincere è stato lo studio Labics di Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori. Il loro concept, accuratamente valutato dalla Commissione giudicatrice presieduta dall'architetto portoghese Joao Luis Carrillho da Graça, ha dimostrato di rispondere in modo completo ed esaustivo alle richieste del bando. Il progetto Labics propone un approccio integrato e dettagliato, articolando le soluzioni nei diversi lotti di intervento con una particolare attenzione ai dettagli. La proposta si distingue per la chiara identificazione delle relazioni trasversali tra via dei Fori Imperiali e le aree archeologiche adiacenti, garantendo spazi fruibili e accessibili sia ai pedoni che ai ciclisti. Particolarmente convincenti sono state considerate le soluzioni proposte per la sistemazione della scarpata sottostante via Nicola Salvi e il progetto del centro servizi su via del Tempio della Pace. L'obiettivo è creare un grande anello pedonale che colleghi l'intera area archeologica centrale della città, integrando le bellezze storiche con la vita quotidiana dei rioni circostanti. La Nuova Passeggiata Archeologica sarà caratterizzata da spazi pedonali, aree verdi, balconate, percorsi sopraelevati e percorsi ciclo-pedonali, con un investimento stimato di euro 18.800.000,00 al netto di I.V.A. "Tra i primi impegni da Ministro c’è stata una lunga interlocuzione con il Sindaco di Roma per la riqualificazione dell’area dei Fori Imperiali che ha portato alla sottoscrizione di un protocollo frutto del lavoro del Tavolo tecnico congiunto per la valutazione del progetto sull’area dei Fori a cui erano presenti, per il Ministero della Cultura, il Direttore del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo e la Soprintendente Speciale di Roma, Daniela Porro - ha spiegato il Ministro della Cultura Sangiuliano, sottolineando l'importanza di preservare e valorizzare il patrimonio storico di Roma -. Nel protocollo, firmato da me e dal Sindaco Roberto Gualtieri, sono stati fissati alcuni punti cardine e imprescindibili per l’intervento che si andrà a realizzare". Tra quelli citati, "il rispetto del vincolo storico di via del Fori Imperiali, già concepito in epoca napoleonica con i progetti affidati prima a Giuseppe Valadier e Giuseppe Camporesi e poi all’architetto francese Louis-Martin Berthault, il primo a proporre un asse lineare tra Campidoglio e Colosseo, con un progetto particolarmente interessante anche per la sua capacità di ricomporre gli scavi archeologici in un disegno unitario".  Il progetto vincitore sarà ora sottoposto a verifiche di legge e successivamente sarà avviata la fase di perfezionamento del progetto di fattibilità tecnico-economica. Si prevede che i lavori possano iniziare entro settembre, se tutte le tempistiche saranno rispettate. La Nuova Passeggiata Archeologica rappresenta solo il primo tassello di un progetto più ampio di trasformazione del Centro Archeologico Monumentale di Roma (CArMe), con un investimento complessivo di 282 milioni di euro nel triennio 2025-2027.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Per la giornata mondiale dei siti Unesco #worldheritageday Dal 1981 al 2012, l’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, ha iscritto ben 9 località del Marocco tra i siti patrimonio dell’umanità. Partendo dalla Medina di Fez, la prima a ricevere questo riconoscimento, un vero e proprio gioiello con edifici monumentali, esempio eccezionale e ben conservato di una antica capitale degli Almoravidi e gli Almohadi nel contesto nordafricano, potete raggiungere le rovine della città romana di Volubilis, fondata nel III secolo a. C., e Meknes, circondata da alte mura con grandi porte, dove convivono magnificamente e armonicamente lo stile islamico e lo stile europeo del XVII secolo. Raggiungente quindi la parte più settentrionale del Marocco fino a Tetouan dove la Medina costituisce un esempio eccezionale di un città costiera fortificata, con alle spalle un paesaggio di montagna, dove si possono ammirare le notevoli influenze della civiltà andalusa. Proseguite verso sud alla volta di Rabat, la capitale, dove si incontrano e si incastonano perfettamente il passato arabo-musulmano e il modernismo occidentale. Scendete fino a El-Jadida per ammirare la fortificazione portoghese di Mazagan ormai inglobata nella città e ancora più a sud, sulla costa atlantica, a Essaouira. Qui lasciatevi ammaliare dalla sua fantastica città fortificata costruita secondo i principi dell’architettura militare europea del XVIII secolo in un contesto nordafricano. Da Essaouira in poche ore sarete a Marrakech, la cui Medina si estende per 700 ettari e racchiude un numero impressionante di capolavori di architettura e arte come i bastioni e le porte monumentali, la Moschea Koutoubia, le tombe Saadiane, la kasbah, le rovine del Palazzo Badia, Palazzo Bahia, le sue case, i souk Piazza jemaa el fna patrimonio orale e immateriale dell' umanità #Marrakech #marocco #inmaroccoconlaura #raccontidiviaggio #viaggiatori #vacanze #medina #oldmedina #jemaaelfna https://www.instagram.com/p/CNz1mOOHpm3/?igshid=1lxzshyejslpm
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fashionbooksmilano · 4 years
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Azulejos
Piastrelle decorative e architettura
Testi di Rioletta Sabo e Jorge Nuno Falcato
fotografie di Nicolas Lemonnier
Sivana Editoriale, Cinisello Balsamo 1998, 216 pagine, 220 ill. a colori,       ISBN  9788882150907
euro 50,00
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Con il viaggio in Spagna del re portoghese Emanuele I nel 1498 e con il suo desiderio di decorare la propria residenza secondo modelli di palazzi andalusi, si vuole tradizionalmente che inizi la storia dell'azulejaria portoghese, che avrà grande sviluppo nel corso dei secoli e caratterizzerà la cultura artistica nel Portogallo, rappresentando una presenza costante sia negli interni che negli esterni di numerosi ambienti architettonici. L'azulejaria, o arte della decorazione in azulejos - piastrelle smaltate dipinte - di ampie superfici, soprattutto parietali, è l'oggetto di questa pubblicazione, che ripercorre i momenti fondamentali della storia di questa tipica e originale espressione della cultura artistica portoghese attraverso l'analisi di alcuni modelli esemplari, situati in particolare a Lisbona e nelle regioni vicine - zona nella quale si concentra gran parte della produzione in azulejo -, quali il Palacio Nacional de Sintra, la Quinta de Bacalhoa, la Quinta dos Azulejos. Realizzazione tipicamente artigianale, l'azulejo continua ancora oggi la sua storia, anzi trova ulteriore diffusione, dando piacevolezza anche alla visione di ambienti cittadini periferici e anonimi, di spoglie architetture industriali o di infrastrutture urbane solitamente poco invitanti, quali la metropolitana di Lisbona. Vibrazioni di luci e di colori, effetti scenici, immagini nelle quali si percepisce un'armonia fra architettura e natura costituiscono il ricco apparato iconografico del volume, dove viene riproposto lo straordinario fascino di questa sorta di "variante portoghese della pittura ad affresco".
17/12/19
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danielscrepanti · 4 years
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“Tra architetti e ingegneri cadono le barriere delle professionalità”, si intitola così l’articolo di Paola Pierotti pubblicato ieri da Il Sole 24 Ore. Mi ha fatto riflettere molto la chiusura:
«In Italia la qualità dell’architettura – commenta Gianni Massa, architetto e ingegnere, vicepresidente del Consiglio nazionale ingegneri – è polverizzata in realtà minuscole di grande eccellenza ed è evidente che le società che emergono nel panorama nazionale sono quelle con competenze integrate. Questo è il futuro. Il nostro Paese deve fare ancora un percorso culturale per emanciparsi dalla considerazione che l’architettura sia un concept da ingegnerizzare. Oggi il progetto deve comporsi dei linguaggi dei progettisti, dei costruttori, dei manager del procedimento».
A proposito di architettura come “concept da ingegnerizzare” (che mi dispiace per Gianni Massa ma è esattamente quello che fanno le multidisciplinari ed integrate società di ingegneria con la loro iper segmentazione del lavoro di progettazione, checché ne dicano), proprio pochi giorni fa, Pedro Levi Bismarck, un brillante collega e critico dell’architettura portoghese, sosteneva in un post che assistiamo ormai agli effetti di un processo di “privatizzazione dell’architettura” che ha significato la “dissoluzione della sua condizione propriamente pubblica”.
Effettivamente, su LinkedIn, rispondendo al mio post sulla necessità di affidare a un architetto la responsabilità di definire con il progetto le qualità da vivere negli spazi, alcuni colleghi hanno chiarito che ormai anche per gli architetti il problema dell’architettura finisce con la ingegnerizzazione e la realizzazione di un concept.
Potremmo sintetizzare che l’uso dell’architettura da parte di un pubblico, cioè la sua dimensione comunicativa e artistica oltre che funzionale, non riguarda più gli architetti. Perché gli architetti si sono messi a fare gli ingegneri. E i progetti che sintetizzano i significati dei progettisti, dei costruttori e dei manager del procedimento, purtroppo non ce li ricorderemo. Perché non hanno più un pubblico a cui parlare. Non sono più opere d’arte. Sono solo documenti tecnici.
Eppure l’architettura è da sempre un’ingegneria da concettualizzare. Cioè da prendere ed interiorizzare.
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sayitaliano · 7 years
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Abbreviazioni
An abbreviation is made when you need to reduce the lenght of words while writing, in order to save space and time. It’s also quite common to find them in dictionaries or some grammar books (I’ll add a list of some examples at the end of this post, under the keep reading link). There are 3 ways in which you can do that:
1) contrazione (contraction): in a word, you omit syllables/letters that are in the middle (where you put the dot): f.lli = fratelli (brothers) dott.ssa = dottoressa (woman doctor) gent.mo = gentilissimo (dear/very kind)
When a contraction results in a 2/3 letters long word, the dot moves at the end of them (to show it is an abbreviation), or it is just omitted: dr. / dr = dottor (man doctor) cfr. / cfr = confronta (confer, cf., see)
2) compendio (summary/compendium): using one or more letters of the beginning of a word: dott. = dottor (man doctor) ing. = ingegnere (engineer) ecc. (etc.) = eccetera (and so on, etcetera)
3) sequenza consonantica (consonantal sequence): using the starting consonant and a few othrs contained in the word: sg. = seguente (following, singular) sgg. = seguenti (following, plural) (generally a double g in an abbreviation means the plural of that word: another example is the abbreviation for “day/days”: g. = giorno, gg. = giorni)
ONLINE Ofc, abbreviations are pretty common nowadays, especially online: almost everyone use them while chatting, sending text messages, on forums or generally on social networks and so on. I think I already mentioned some in an old post, but here you have some again: nn = non (not) qst = questo/a/e/i (this/these) cmq = comunque (btw) cn = con (with) Pretty common are the use of x to mean per (for - taken from math’s multiplication), and the use of “k” for the letters “ch”, as in “ke = che” (that). some use them together: “xk / xké = perché” (because). Some alphabet’s letter are used instead of equivalent (equally pronunced) pronouns or prepositions: c = ci (us), v = vi (to you, plural), t = ti (to you, singular), d = di (of)...
For example: T piace qst tel? = Ti piace questo telefono? (Do you like this phone?) Xk nn vieni cn me? = Perché non vieni con me? (Why don’t you come with me?) Siam and al mare cn mio cugi = Siamo andati al mare con mio cugino (We went to the sea with my cousin) K n dici? = Che ne dici? (What do you think?) Cm va? = Come va? (How are you?) Plus, some people simply omit the end of most words, and tbh some people just abbreviate words randomly, and trust me, it gets really tough to understand what they mean sometimes. Btw, these are all considered quite common and “normal”, therefore there’s no use of dots or whatsoever. And if you don’t understand, you just have to ask for explanations!
Some official Italian grammar abbreviations that you can find on books and dictionaries are: abbr. = abbreviato, abbreviazione (abbreviated/abbreviation)
abl. = ablativo (ablative)
a.C. = avanti Cristo (B.C.)
acc. = accusativo (accusative)
accr. = accrescitivo (augmentative)
accorc. = accorciativo (shortening)
aeron. = aeronautica (aeronautics/aviation)
agg. = aggettivo, aggettivale, aggettivato (adjective)
agric. = agricoltura (agriculture)
alter. = alterato (modified)
amer. = americano (American)
anat. = anatomia (anatomy)
ant. = antico (ancient)
anton. = antonomasia (antonomasia)
antrop. = antropologia (anthropology)
arald. = araldica (heraldry)
archit. = architettura (architecture)
archeol. = archeologia (archaeology)
art. = articolo, articolato (article)
assol. = assoluto, assolutamente (independent, absolute)
astrol. = astrologia (astrology)
astron. = astronomia (astronomy)
at. = atomico (atomic)
attrav. = attraverso (across, through)
aus. = ausiliare (auxiliary)
autom. = automobilismo (motoring)
av. = avanti, prima di (before)
avv. = avverbio, avverbiale, avverbialmente (adverb)
biol. = biologia (biology)
biz. = bizantino (byzantine)
bot. = botanica (botany)
burocr. = burocratico (bureaucratic)
ca. = circa (circa, around)
card. = cardinale (cardinal)
celt. = celtico (celtic)
centr. = centrale (central, middle)
cfr. = confronta (confer, compare)
chim. = chimica (chemistry)
chir. = chirurgia (surgery)
colloq. = colloquiale (colloquial)
comm. = commercio (commercial)
comp. = composto (compound)
compar. = comparativo (comparative)
compl. = complemento (complement)
condiz. = condizionale (conditional)
cong. = congiunzione, congiuntivo (agg.) - (conjuction)
congtv. = congiuntivo (modo) - (subjunctive mood)
coniug. = coniugazione, coniugato (conjugation / conjugated)
contr. = contrario (opposite, contrary)
correl. = correlativo, correlazione (correlation)
deriv. = derivato, derivazione (derivative)
determ. = determinativo (determining / definite)
dial. = dialettale, dialettalismo (dialectal)
difett. = difettivo (defective)
dim. = diminutivo (diminutive)
dimostr. = dimostrativo (demonstrative)
dir. = diritto (law)
disus. = disusato (disuse)
ebr. = ebraico (Hebrew)
ecc. = eccetera (etcetera)
eccl. = ecclesiastico (clerical)
econ. = economia (economy)
edil. = edilizia (construction/building)
edit. = editoria (publishing)
elettr. = elettricità, elettrotecnica (electricity)
elettron. = elettronica (electronics)
ellitt. = ellittico, ellitticamente
elvet. = elvetismo (swiss)
enfat. = enfatico (emphatic)
enol. = enologia (enology)
es. = esempio (example)
escl. = esclamativo, esclamazione (exclamation)
est. = estensione, estensivo, estensivamente (extensive, wide)
etim. = etimologia, etimologico, etimologicamente (etymology)
eufem. = eufemismo, eufemistico (euphemism)
evit. = evitare, evitato (avoid)
f. = femminile (feminine)
fam. = familiare (domestic)
farm. = farmacia, farmacologia (pharmacology)
ferr. = ferrovie (rail system)
fig. = figurato (figurative, metaphorical)
filos. = filosofia (philosophy)
fis. = fisica (physics)
fisiol. = fisiologia (physiology)
fotogr. = fotografia (photography)
fr. = francese (french)
fut. = futuro (future tense)
(gen. = genere --- gender)
gener. = generale, generalmente; generico, genericamente (general / generally)
genit. = genitivo (genitive)
geofis. = geofisica (geophysics)
geogr. = geografia (geography)
geol. = geologia (geology)
gerund. = gerundio (gerund)
gerg. = gergale (slang)
germ. = germanico (germanic)
giapp. = giapponese (japanese)
got. = gotico (gothic)
gr. = greco (greek)
gramm. = grammatica, grammaticale (grammar / grammatical)
idraul. = idraulica (hydraulics)
ill. = illustrazione (illustration)
imperat. = imperativo (imperative)
imperf. = imperfetto (imperfect)
impers. = impersonale (impersonal)
impropr. = improprio, impropriamente
indef. = indefinito (undetermined/undefined)
indet. = indeterminativo (indefinite)
indeur. = indoeuropeo (indo-european)
indic. = indicativo (indicative)
inf. = infinito (infinite)
infant. = infantile (childish/chilhood)
inform. = informatica (IT)
ing. = ingegneria (engineering)
ingl. = inglese (english)
intens. = intensivo (intensive)
inter. = interiezione, interiettivo (interjection)
interr. = interrogativo (interrogative)
intr. = intransitivo (intransitive)
inv. = invariabile (invariable)
iperb. = iperbole, iperbolico (hyperbole)
iron. = ironico, ironicamente (ironic/ironically)
it. = italiano (italian)
iter. = iterativo, iterativamente (iterative, repetitive)
lat. = latino (latin)
lett. = letterario, letterariamente (literary)
letter. = letteratura (literature)
ling. = linguistica (linguistics)
loc. = locuzione (locution)
lomb. = lombardo (lombard - lombardy idiom)
longob. = longobardo (longobard - longobard idiom)
m. = maschile (mascuiline)
maiusc. = maiuscolo, maiuscola (capital letter)
mar. = marina (navy)
mat. = matematica (math)
mecc. = meccanica (mechanics)
med. = medicina (medicine)
mediev. = medievale (medieval, archaic)
mediterr. = mediterraneo (mediterranean)
merid. = meridionale (southern)
metall. = metallurgia (metallurgy)
meteor. = meteorologia (meteorology)
milan. = milanese (milanese - milan idiom)
milit. = militare (scienza e tecnica)
miner. = mineralogia (mineralogy)
mus. = musica (music)
n. = nome (noun/name)
napol. = napoletano (neapolitan idiom)
neg. = negazione, negativo, negativamente (negative)
nom. = nominativo (nominative case)
nt. = neutro (neutral)
num. = numerale (numeral)
numism. = numismatica (numismatics)
onomat. = onomatopea, onomatopeico (onomatopoeia)
ord. = ordinale (ordinal)
org. az. = organizzazione aziendale (company structure)
orient. = orientale (asian)
orig. = origine, originariamente (originally)
parl. = parlato (speech)
part. = participio (participle)
pass. = passato (past) 
pegg. = peggiorativo (pejorative)
pers. = persona, personale (person)
pl. = plurale (plural)
pleonast. = pleonastico (pleonastic)
poet. = poetico (poetic)
polit. = politica (politics)
pop. = popolare, popolarmente (of the people/crowd/working class, popular)
portog. = portoghese (portoguese)
poss. = possessivo (possessive)
pref. = prefisso (prefix)
preindeur. = preindeuropeo (pre indo-european)
prep. = preposizione, prepositivo (preposition)
pres. = presente (present)
prob. = probabile, probabilmente (probably)
pron. = pronome, pronominale (pronoun)
prop. = proposizione (proposition)
propr. = propriamente (proper)
prov. = proverbio, proverbi (saying, proverb)
provenz. = provenzale (occitan)
psicoan. = psicoanalisi (psychoanalysis)
psicol. = psicologia (psychology)
qlco. = qualcosa (something)
qlcu. = qualcuno (somebody)
rafforz. = rafforzativo (intensifier)
ragion. = ragioneria (accounting)
recipr. = reciproco (reciprocal)
region. = regionale (regional)
rel. = relativo (relative)
relig. = religione (religion)
rem. = remoto (remote)
rifl. = riflessivo (reflexive)
roman. = romano, romanesco (roman - rome idiom)
s. = sostantivo (noun)
scherz. = scherzoso, scherzosamente (joke)
scient. = scientifico (scientific)
sec. = secolo (century)
secc. = secoli (centuries)
seg. = seguente (following)
sett. = settentrionale (northern)
sicil. = siciliano (sicilian)
sign. = significato (meaning)
sim. = simile, simili (similar)
simb. = simbolo (symbol)
sin. = sinonimo (synonym)
sing. = singolare (singular)
sociol. = sociologia (sociology)
sost. = sostantivo, sostantivale (noun)
sottratt. = sottrattivo (subtract)
sovrapp. = sovrapposizione (overlap)
sp. = spagnolo (spanish)
spec. = specialmente (specially)
spreg. = spregiativo (insulting, disdainful)
stat. = statistica (statistics)
stor. = storia (history)
suff. = suffisso (suffix)
superl. = superlativo (superlative)
tecnol. = tecnologia (technology)
ted. = tedesco (german)
tel. = telefonia (telephony)
temp. = temporale (of time, temporal)
tess. = tessile (tecnica) -- (textile)
tipogr. = tipografia (typography)
tosc. = toscano (tuscany - tuscany idiom)
tr. = transitivo (transitive)
trad. = traduzione (translation)
tv = televisione (television)
v. = verbo (verb)
V. = vedi (see)
var. = variante (variation)
vc. = voce (term, item)
ven. = veneto (veneto idiom)
venez. = veneziano (venetian - venice idiom)
verb. = verbale (verbal, oral)
veter. = veterinaria (veterinary medicine)
vezz. = vezzeggiativo (nickname, endearment)
volg. = volgare (common, vulgar)
zool. = zoologia (zoology)
zootec. = zootecnia (zootechnics)
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lasko2017 · 4 years
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Il Palazzo di 🏺pena, il Portogallo Fyodor R. Il Palacio Nacional da Pena è una delle migliori attrazioni turistiche del Portogallo ed esemplifica lo stile di architettura del XIX secolo del romanticismo. Il palazzo è un mix edonistico di terrazze vividamente dipinte, merli decorativi e statue mitologiche, che stanno a Stark contrasto con i verdi lussureggianti della foresta Parque de Pena. L'interno del Palazzo di Pena è ugualmente affascinante, che viene restaurato per riflettere l'arredamento nel 1910, quando la nobiltà portoghese fuggiva in Brasile per sfuggire alla rivoluzione. Circondato il Palacio da Pena è dotato di terreni, che continuano i progetti ideali del romanticismo, con percorsi nascosti, ornamenti mistici e viste mozzafiato..... https://www.instagram.com/p/CAMmZDvovNf/?igshid=nltff86817dh
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freedomtripitaly · 4 years
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Evora, in Portogallo, è il capoluogo della regione dell’Alentejo e importante città universitaria. Evora è cinta da mura ed è nota per la sua maestosa cattedrale antica, la quale domina tutto il centro storico. Inoltre, pochi sanno che Evora è considerata una città-museo per la presenza di moltissime testimonianze architettoniche di vario genere: neoclassico, gotico, rinascimentale, manieristico. La storia millenaria di questa città la rende davvero unica al mondo, tant’è che è considerata una meta assolutamente imperdibile durante un viaggio in Portogallo: moltissime, appunto, sono le attrazioni anche naturalistiche della città di Evora ed è seconda solo a Lisbona. L’atmosfera di Evora è davvero calda ed accogliente e, non a caso, è stata scelta come residenza dal re di Portogallo nel XV secolo; questo evento, chiaramente, ha favorito un enorme sviluppo culturale. La città di Evora, infatti, fu abitata sin dalla preistoria, come testimoniano i vari siti megalitici presenti nei dintorni. Dopo l’ascesa al trono di Giovanni I, la città, conobbe un momento di splendente fioritura che la portò a diventare, fra il XV e XVI secolo, la seconda città più importante di tutto il Portogallo. Ricordiamo, poi, come Evora sia stata un importante centro religioso e questo si riflette, in particolar modo, negli antichi monumenti ed edifici situati fra le mura della città antica. Tuttavia, questa splendida città, si impegna molto per mantenere vivo l’interesse dei turisti, molto vivace e gremita di universitari che la rendono giovane ed unica. Evora è diventata patrimonio mondiale dell’UNESCO nel lontano 1986, grazie alle moltissime testimonianze architettoniche. Vi consigliamo, poi, di conservarvi almeno un pomeriggio per esplorare i dintorni di Evora, meritevoli di una visita. Cosa vedere a Evora Fra le diverse attrazioni da vedere ad Evora, ricordiamo il famoso Tempio Romano, molto ben conservato. Inizialmente, il Tempio romano di Evora, si trovava all’interno di un recinto con portici costruiti al di sopra di un criptoportico, con due grandi vasche. Quest’ultime sono considerate elementi legati al culto imperiale. Questo edificio è risale all’epoca di Augusto e la sua antica storia è anche il racconto delle molteplici trasformazioni subite dalla città di Evora: esso viene completamente distrutto dai Barbari, ma fu anche oggetto di restaurazione nei secoli successivi. Il tempio sorge su un alto podio ed è caratterizzato da colonne in granito locale, composte da rocchi e con quindici scanalature; i capitelli, invece, sono in stile corinzio e le basi attiche con plinto sono in marmo bianco. È un vero mistero come colonne corinzie in marmo di Estremoz abbiano potuto conservarsi così bene per ben diciotto secoli. Si considera che il Tempio Romano sia stato dotato di mura medievali che lo hanno protetto e trasformato, appunto, in una piccola fortezza ed in seguito utilizzato come mattatoio municipale. Molto probabilmente, queste tecniche di conservazione del tutto involontarie, hanno avuto parecchio successo considerando che l’intero colonnato è perfettamente integro. Le Megaliti di Evora Il complesso megalitico più importante della città di Evora è il Cromlech di Almendres, il quale si trova nel comune di Nossa Senhora de Guadalupe: è il più vasto complesso di tutto il Portogallo ed uno dei più importanti d’Europa. Questo sito è uno fra i più antichi in assoluto di epoca neolitica: si sa molto poco di questo patrimonio se non che la posizione delle rocce non è casuale, ma decisa in base alle caratteristiche del terreno e ai movimenti del sole e della luna. Fanno parte di questo complesso anche numerosi dolmen, ossia grandi monoliti funebri di epoca neolitica: il più grande è sicuramente Zambujero, alto circa sei metri. I monumenti di Evora non perdere Come abbiamo già detto, questa città è ricca di storia e di attrazioni: il punto migliore per iniziare l’esplorazione è sicuramente Praça do Giraldo, piazza principale e cuore antico della città. Purtroppo, in passato, questa piazza è anche stata teatro di guerre e massacri sanguinosi anche se oggi è uno dei luoghi migliori per prendersi una pausa gustando un dolce o per bere un drink dopo una lunga camminata. Dalla piazza è possibile anche ammirare la Igreja de Santo Antão e il Chafariz, ossia un’antica fontana di marmo con ben otto cannelle, le quali simboleggiano le otto vie che convergono nella piazza principale. In particolare, la Rua 5 de Outubro, vi porterà alla maestosa cattedrale medievale di Evora dove in passato vennero benedette le bandiere della famosa spedizione di Vasco da Gama. Esternamente, questa chiesa, ha l’aspetto di una fortezza, stretta fra due asimmetriche torri di granito rosa; l’interno è in stile gotico. Altra imperdibile attrazione da visitare ad Evora è l’acquedotto: esso venne costruito nel Cinquecento e aveva il compito di fornire acqua all’intera città. Oggi è simbolo di un interessante percorso di otto km a piedi che inizia fuori dalla città, lungo la strada per Arraiolos, e termina in un quartiere ricco di case e negozi . Fra le attrazioni più macabre, invece, vogliamo ricordare la Cappella delle Ossa, le cui parete sono “decorate” con ossa e teschi umani. L’usanza di sistemare le ossa lungo le pareti della chiesa stessa è molto antica ed ha un effetto fortemente simbolico: ricorda agli esseri umani la caducità della vita, mentre dal punto di vista estetico ha un effetto prettamente magnetico. Nonostante la sua particolarità, non tutti i turisti apprezzano questa chiesa; bisogna avere un forte dark humor per poter godere di questa peculiarità! La città di Evora è ricca di storia e cultura che si riflette molto sui monumenti e sulle antiche costruzioni architettoniche. Se avete un po’ di tempo a disposizione, vi consigliamo di visitare anche l’Università di Evora, una fra le più antiche e prestigiose di tutto il Portogallo. L’edificio principale è il Colégio do Espírito Santo, il quale si trova al di fuori delle mura cittadine, in stile rinascimentale italiano, di color bianco e blu. Per gli amanti dei musei, consigliamo una visita al Museo di Evora, ospitato all’interno di un sfarzoso palazzo vescovile. All’interno potrete ammirare una vasta collezione di reperti romani, medievali ed islamici, oltre ad arredi sacri e dipinti fiamminghi. Alla scoperta delle altre bellezze di Evora La Igreja de São João è una piccola chiesa costruita alla fine del Quattrocento in qualità di cappella di famiglia del conte Olivença Rodrigo Afonso de Melo. Tutt’oggi è una proprietà privata aperta al pubblico ed è situata di fronte ai resti del Tempio Romano. A seguire, vogliamo ricordare il meraviglioso Palãcio Cadaval, la cui facciata è seicentesca, seppur la costruzione originale sia precedente. Praça do Giraldo costituisce il cuore nevralgico della città portoghese di Evora, un vero e proprio salotto pubblico: il luogo perfetto dove rilassarsi ed osservare lo scorrere lento della vita cittadina, il via vai di turisti che popolano la città e le poche auto che lasciano spazio ad un’atmosfera unica e rilassante. A pochi passai dalla città di Evora è situato il famoso Lago di Alqueva, un bacino artificiale sul quale si affacciano paesini come Estrela e Monsaraz, comodamente raggiungibili anche grazie ad un interessante percorso in barca o in canoa. Le rilassanti acque culleranno dolcemente il vostro viaggio. Un viaggio in Portogallo, infine, è un profondo tuffo nel passato: farsi cullare dall’atmosfera nostalgica degli anni Cinquanta è sicuramente una delle sensazioni più gradevoli. Un paese purtroppo arretrato dal punto di vista economico, ma che è comunque in grado di mantenere la propria unicità e la cosiddetta saudade che il popolo portoghese ha saputo concentrare nel fado. Molto lunga è la lista di cose da vedere ad Evora, una città favolosa dove storia, cultura, arte ed architettura costituiscono un mix perfetto in grado di emozionare. Parti alla scoperta del Portogallo! Perché visitare Evora Il distretto federale della città ospita diversi siti megalitici, fra i quali Dolmen, Menhir e le pietre d’Os Almendres, luogo davvero unico nel suo genere. Visitare la città in un solo giorno può risultare davvero stancante se consideriamo tutte le attrazioni del posto; se deciderete di soggiornare per più di una sola giornata, avrete la possibilità di visitare Evora propriamente e di godervela a pieno. Il vantaggio di trascorrere più di un giorno in città, è la convenienza del cibo e degli alloggi, i cui prezzi sono decisamente più bassi rispetto a Lisbona. Questa città dista circa 140 km da Lisbona e con l’auto potrà essere raggiunta in qualsiasi momento: vi consigliamo di noleggiare un auto in modo da gestire il vostro tempo al meglio. Un’altra possibilità è quella di raggiungere Evora comodamente in treno, stando sempre ben attenti agli orari ed ai vari cambi. Quando visitare Evora Il periodo migliore per visitare Evora è sicuramente la primavera: la temperatura è gradevole rispetto all’estate in cui il termometro sale estremamente. Tra maggio e giugno potrete all’antica fiera di S. João, un famoso evento caratterizzato da diverse attività culturali. A luglio, invece, l’atmosfera si riempie di vivacità grazie al Festival Classico della città, dedicato interamente alla musica: moltissimi famosi musicisti prendono parte all’evento, condividendo la diversità culturale grazie alla musica. https://ift.tt/39kkDz5 Evora: cosa vedere nella città portoghese Evora, in Portogallo, è il capoluogo della regione dell’Alentejo e importante città universitaria. Evora è cinta da mura ed è nota per la sua maestosa cattedrale antica, la quale domina tutto il centro storico. Inoltre, pochi sanno che Evora è considerata una città-museo per la presenza di moltissime testimonianze architettoniche di vario genere: neoclassico, gotico, rinascimentale, manieristico. La storia millenaria di questa città la rende davvero unica al mondo, tant’è che è considerata una meta assolutamente imperdibile durante un viaggio in Portogallo: moltissime, appunto, sono le attrazioni anche naturalistiche della città di Evora ed è seconda solo a Lisbona. L’atmosfera di Evora è davvero calda ed accogliente e, non a caso, è stata scelta come residenza dal re di Portogallo nel XV secolo; questo evento, chiaramente, ha favorito un enorme sviluppo culturale. La città di Evora, infatti, fu abitata sin dalla preistoria, come testimoniano i vari siti megalitici presenti nei dintorni. Dopo l’ascesa al trono di Giovanni I, la città, conobbe un momento di splendente fioritura che la portò a diventare, fra il XV e XVI secolo, la seconda città più importante di tutto il Portogallo. Ricordiamo, poi, come Evora sia stata un importante centro religioso e questo si riflette, in particolar modo, negli antichi monumenti ed edifici situati fra le mura della città antica. Tuttavia, questa splendida città, si impegna molto per mantenere vivo l’interesse dei turisti, molto vivace e gremita di universitari che la rendono giovane ed unica. Evora è diventata patrimonio mondiale dell’UNESCO nel lontano 1986, grazie alle moltissime testimonianze architettoniche. Vi consigliamo, poi, di conservarvi almeno un pomeriggio per esplorare i dintorni di Evora, meritevoli di una visita. Cosa vedere a Evora Fra le diverse attrazioni da vedere ad Evora, ricordiamo il famoso Tempio Romano, molto ben conservato. Inizialmente, il Tempio romano di Evora, si trovava all’interno di un recinto con portici costruiti al di sopra di un criptoportico, con due grandi vasche. Quest’ultime sono considerate elementi legati al culto imperiale. Questo edificio è risale all’epoca di Augusto e la sua antica storia è anche il racconto delle molteplici trasformazioni subite dalla città di Evora: esso viene completamente distrutto dai Barbari, ma fu anche oggetto di restaurazione nei secoli successivi. Il tempio sorge su un alto podio ed è caratterizzato da colonne in granito locale, composte da rocchi e con quindici scanalature; i capitelli, invece, sono in stile corinzio e le basi attiche con plinto sono in marmo bianco. È un vero mistero come colonne corinzie in marmo di Estremoz abbiano potuto conservarsi così bene per ben diciotto secoli. Si considera che il Tempio Romano sia stato dotato di mura medievali che lo hanno protetto e trasformato, appunto, in una piccola fortezza ed in seguito utilizzato come mattatoio municipale. Molto probabilmente, queste tecniche di conservazione del tutto involontarie, hanno avuto parecchio successo considerando che l’intero colonnato è perfettamente integro. Le Megaliti di Evora Il complesso megalitico più importante della città di Evora è il Cromlech di Almendres, il quale si trova nel comune di Nossa Senhora de Guadalupe: è il più vasto complesso di tutto il Portogallo ed uno dei più importanti d’Europa. Questo sito è uno fra i più antichi in assoluto di epoca neolitica: si sa molto poco di questo patrimonio se non che la posizione delle rocce non è casuale, ma decisa in base alle caratteristiche del terreno e ai movimenti del sole e della luna. Fanno parte di questo complesso anche numerosi dolmen, ossia grandi monoliti funebri di epoca neolitica: il più grande è sicuramente Zambujero, alto circa sei metri. I monumenti di Evora non perdere Come abbiamo già detto, questa città è ricca di storia e di attrazioni: il punto migliore per iniziare l’esplorazione è sicuramente Praça do Giraldo, piazza principale e cuore antico della città. Purtroppo, in passato, questa piazza è anche stata teatro di guerre e massacri sanguinosi anche se oggi è uno dei luoghi migliori per prendersi una pausa gustando un dolce o per bere un drink dopo una lunga camminata. Dalla piazza è possibile anche ammirare la Igreja de Santo Antão e il Chafariz, ossia un’antica fontana di marmo con ben otto cannelle, le quali simboleggiano le otto vie che convergono nella piazza principale. In particolare, la Rua 5 de Outubro, vi porterà alla maestosa cattedrale medievale di Evora dove in passato vennero benedette le bandiere della famosa spedizione di Vasco da Gama. Esternamente, questa chiesa, ha l’aspetto di una fortezza, stretta fra due asimmetriche torri di granito rosa; l’interno è in stile gotico. Altra imperdibile attrazione da visitare ad Evora è l’acquedotto: esso venne costruito nel Cinquecento e aveva il compito di fornire acqua all’intera città. Oggi è simbolo di un interessante percorso di otto km a piedi che inizia fuori dalla città, lungo la strada per Arraiolos, e termina in un quartiere ricco di case e negozi . Fra le attrazioni più macabre, invece, vogliamo ricordare la Cappella delle Ossa, le cui parete sono “decorate” con ossa e teschi umani. L’usanza di sistemare le ossa lungo le pareti della chiesa stessa è molto antica ed ha un effetto fortemente simbolico: ricorda agli esseri umani la caducità della vita, mentre dal punto di vista estetico ha un effetto prettamente magnetico. Nonostante la sua particolarità, non tutti i turisti apprezzano questa chiesa; bisogna avere un forte dark humor per poter godere di questa peculiarità! La città di Evora è ricca di storia e cultura che si riflette molto sui monumenti e sulle antiche costruzioni architettoniche. Se avete un po’ di tempo a disposizione, vi consigliamo di visitare anche l’Università di Evora, una fra le più antiche e prestigiose di tutto il Portogallo. L’edificio principale è il Colégio do Espírito Santo, il quale si trova al di fuori delle mura cittadine, in stile rinascimentale italiano, di color bianco e blu. Per gli amanti dei musei, consigliamo una visita al Museo di Evora, ospitato all’interno di un sfarzoso palazzo vescovile. All’interno potrete ammirare una vasta collezione di reperti romani, medievali ed islamici, oltre ad arredi sacri e dipinti fiamminghi. Alla scoperta delle altre bellezze di Evora La Igreja de São João è una piccola chiesa costruita alla fine del Quattrocento in qualità di cappella di famiglia del conte Olivença Rodrigo Afonso de Melo. Tutt’oggi è una proprietà privata aperta al pubblico ed è situata di fronte ai resti del Tempio Romano. A seguire, vogliamo ricordare il meraviglioso Palãcio Cadaval, la cui facciata è seicentesca, seppur la costruzione originale sia precedente. Praça do Giraldo costituisce il cuore nevralgico della città portoghese di Evora, un vero e proprio salotto pubblico: il luogo perfetto dove rilassarsi ed osservare lo scorrere lento della vita cittadina, il via vai di turisti che popolano la città e le poche auto che lasciano spazio ad un’atmosfera unica e rilassante. A pochi passai dalla città di Evora è situato il famoso Lago di Alqueva, un bacino artificiale sul quale si affacciano paesini come Estrela e Monsaraz, comodamente raggiungibili anche grazie ad un interessante percorso in barca o in canoa. Le rilassanti acque culleranno dolcemente il vostro viaggio. Un viaggio in Portogallo, infine, è un profondo tuffo nel passato: farsi cullare dall’atmosfera nostalgica degli anni Cinquanta è sicuramente una delle sensazioni più gradevoli. Un paese purtroppo arretrato dal punto di vista economico, ma che è comunque in grado di mantenere la propria unicità e la cosiddetta saudade che il popolo portoghese ha saputo concentrare nel fado. Molto lunga è la lista di cose da vedere ad Evora, una città favolosa dove storia, cultura, arte ed architettura costituiscono un mix perfetto in grado di emozionare. Parti alla scoperta del Portogallo! Perché visitare Evora Il distretto federale della città ospita diversi siti megalitici, fra i quali Dolmen, Menhir e le pietre d’Os Almendres, luogo davvero unico nel suo genere. Visitare la città in un solo giorno può risultare davvero stancante se consideriamo tutte le attrazioni del posto; se deciderete di soggiornare per più di una sola giornata, avrete la possibilità di visitare Evora propriamente e di godervela a pieno. Il vantaggio di trascorrere più di un giorno in città, è la convenienza del cibo e degli alloggi, i cui prezzi sono decisamente più bassi rispetto a Lisbona. Questa città dista circa 140 km da Lisbona e con l’auto potrà essere raggiunta in qualsiasi momento: vi consigliamo di noleggiare un auto in modo da gestire il vostro tempo al meglio. Un’altra possibilità è quella di raggiungere Evora comodamente in treno, stando sempre ben attenti agli orari ed ai vari cambi. Quando visitare Evora Il periodo migliore per visitare Evora è sicuramente la primavera: la temperatura è gradevole rispetto all’estate in cui il termometro sale estremamente. Tra maggio e giugno potrete all’antica fiera di S. João, un famoso evento caratterizzato da diverse attività culturali. A luglio, invece, l’atmosfera si riempie di vivacità grazie al Festival Classico della città, dedicato interamente alla musica: moltissimi famosi musicisti prendono parte all’evento, condividendo la diversità culturale grazie alla musica. Evora è una città del Portogallo tutta da scoprire con le sue architetture e i suoi monumenti storici, ma anche le sue tradizioni e le sue megaliti.
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straccitemporanei · 2 years
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Viana Lima , Casa, 1951 (Rua Tristão da Cunha, Porto).  
Fotógrafo: Mário Novais 
via: https://www.flickr.com/photos/biblarte/47817053051
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lamilanomagazine · 6 months
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Amadeus presenta il Calendario Storico dei Carabinieri 2024
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Amadeus presenta il Calendario Storico dei Carabinieri 2024. Il Comandante Generale dei Carabinieri, Teo Luzi, nella mattinata odierna, ha presentato il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri 2024. Ad illustrare l’opera, realizzata dallo studio di design Pininfarina, con il contributo dell’editorialista Massimo Gramellini per la creazione dei testi, è il celebre conduttore televisivo Amadeus, nella splendida cornice dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il Calendario Storico 2024 è dedicato al tema “I Carabinieri e le Comunità” e in particolare alla figura del Carabiniere come punto di riferimento della collettività. Una presenza costante accanto alla cittadinanza, da momenti storici per il nostro Paese – come il referendum tra Monarchia e Repubblica nel 1946 – a quelli della vita quotidiana – come la recente alluvione in Romagna. La vicinanza, la capacità di contatto e di ascolto, le tante attenzioni, piccole e grandi, ai bisogni delle persone, dalle città metropolitane fino ai borghi più remoti di provincia, con le quali i Carabinieri corrispondono alle istanze di rassicurazione sociale proprie di ogni comunità, sono il fil rouge che caratterizza da sempre l’operato dell’Arma e che ci accompagna attraverso i 12 racconti del Calendario 2024. Le storie, descritte dalla penna di Gramellini, narrano alcune delle gesta più eroiche – come il sacrificio consapevole compiuto a Fiesole – ed altre appartenenti alla vita di tutti i giorni - come il sostegno alle persone più fragili nella quotidianità o durante eventi straordinari come la pandemia da Covid19. Storie che il Comandante Generale definisce «così edificanti che sembrano inventate, e sono invece episodi reali», sottolineando come «i Carabinieri sono sempre presenti, attori protagonisti dei soccorsi dopo una calamità, della speranza dopo lo sconforto, dell’ordine dopo il  caos, della giustizia dopo un torto. Il senso del dovere, da duecentodieci anni guida ideale di ogni intervento, è lo spirito che anima il nostro servizio». Le 12 storie – eterogenee per epoca storica, ambientazione geografica e avvenimenti narrati – sono unite dalla capacità di ascolto e di vicinanza dell’Arma, “filo conduttore” che attraversa l’intera narrazione del Calendario: una banda rossa creata dalla matita di Pininfarina che parte dalla Fiamma – emblema dell’Arma dei Carabinieri - e avvolge l’intera opera attraverso uno dei segni distintivi più significativi e storici dell’uniforme dell’Arma, che caratterizza i pantaloni del Carabiniere. Una banda che, nell’immaginario delle italiane e degli italiani, è diventata simbolo di una forza amica, sempre presente nei momenti e nei luoghi delle nostre vite. Le illustrazioni che compongono le 12 tavole sono disegnate a matita, tratto che contraddistingue la fase creativa delle opere di Pininfarina - dalle auto sportive ai progetti di architettura - e che valorizza e porta alla luce l’arte presente nell’operato quotidiano dei Carabinieri, come evidenziato dal Comandante Generale: «non è immediato pensarci, eppure c’è un’analogia evidente, fra le gesta compiute da persone in divisa, e il talento di chi le descrive o le illustra. Anche ad un carabiniere, in fondo, si richiede ciò che fanno gli artisti: aggiungere bellezza». Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di 1.200.000 copie, di cui oltre 16.000 in otto altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo, nonché in sardo e friulano), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”. Iniziata nel 1928, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 91^ edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia. Oltre al Calendario, è stata pubblicata anche l’edizione 2024 dell’Agenda illustrata attraverso quattro racconti. Si tratta di storie di fantasia ispirate alla realtà e capaci di tratteggiare la vera anima del Carabiniere esaltando il messaggio del servizio a favore della cittadinanza e della fiera consapevolezza di adempiere ad un ruolo sociale indispensabile. L’attività di un’unità cinofila impegnata in operazioni di soccorso dopo una calamità naturale, il Carabiniere appena arrivato di rinforzo alla Caserma di un paesino mal collegato e molto distante dai centri maggiori e dai servizi essenziali, la vita di un Ufficiale dell’Arma, ancora ignaro futuro Comandante Generale e inconsapevole protagonista di una pagina di storia della Nazione. E ancora l’altruismo di un giovane Comandante di Stazione che trae in salvo una donna che stava annegando. Altre due opere completano l’offerta editoriale dell’anno 2024.  Il Calendario da tavolo, dedicato anche quest’anno al tema “i Carabinieri nei Borghi più Belli d’Italia”, riguarda piccole gemme arroccate fra gli scorci più suggestivi del Belpaese, il Paese dell’Arte, della Letteratura, dell’Ingegno italico. Sono state selezionate 12 immagini, una per mese, con Carabinieri ritratti in uno dei tanti borghi che impreziosiscono l’Italia, i quali restituiscono un quadro d’autore fatto di geografia, architetture e uniforme.  Tra le località più suggestive, è stata inserita la splendida cornice di Monte Isola (BS), punto panoramico sul Lago d’Iseo e sulla Franciacorta, una vera e propria perla che si caratterizza per un’atmosfera senza tempo. Sono state individuati borghi dell’Italia meridionale, dove l’Arma è impegnata quotidianamente, oltre che nelle attività di controllo del territorio, anche nel contrasto della criminalità organizzata, come quelli di Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia, Stilo in provincia di Reggio Calabria e Gangi in provincia di Palermo. La scelta del tema celebra il concetto della prossimità della Benemerita al cittadino e la sua presenza capillare sul territorio nazionale, permeata anche in quei centri abitati soltanto da poche migliaia di anime, che individuano nella Stazione dei Carabinieri il loro sicuro punto di riferimento. L’intero ricavato della vendita di questo calendarietto da tavolo è devoluto, come accaduto negli anni precedenti, all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri. Il Planning da tavolo, in scia con le altre opere, è incentrato anch’esso sul tema del “controllo del territorio”. Anche stavolta il ricavato sarà devoluto ad un reparto pediatrico, individuato quest’anno nel Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria. Tale opera editoriale, in apertura, racconta una storia redatta da personale dell’Arma con il titolo “Il Carabiniere in bicicletta”. È ambientata agli inizi del ‘900 e narra di un Maresciallo dell’Arma che svolgeva il suo servizio per la comunità a bordo di una bicicletta garantendo, con gentilezza e garbo, rassicurazione sociale e compagnia agli abitanti del piccolo paesino. Inoltre, il planning è organizzato con una pagina calendario all’inizio di ogni mese affiancata da un’immagine raffigurante le attività svolte dai reparti delle varie specialità dell’Arma (cinofili, sciatori, elicotteristi).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Buongiorno viaggiatori Oggi vi porto a el jadida Destinazione molto popolare per il turismo nazionale, El Jadida è ancora poco nota ai turisti internazionali. Questa piccola cittadina affacciata sull’Atlantico è un vero gioiello tutto da scoprire. Fondata dai portoghesi, El Jadida è una meta molto particolare: un luogo in cui la cultura europea e quella marocchina si sono incontrate e influenzate a vicenda, come testimoniano in maniera evidente l’architettura e l’impronta urbanistica della città. È anche una meta perfetta per una vacanza di mare, con possibilità di fare surf, passeggiate in spiaggia e nuotate. Gli amanti del golf avranno la possibilità di praticare il loro sport preferito in strutture di alto livello. La Città Portoghese, nota anche come Fortezza di Mazagan, è ciò che rende unica in tutto il Marocco la città di El Jadida. Questa città nella città fu fondata dai portoghesi nel tardo Cinquecento e rappresenta uno dei loro primi insediamenti nell’Africa occidentale. Non solo è uno dei più antichi ma è anche il meglio conservata . Per la sua importanza storica e artistica è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco. Le mura e i bastioni a forma di stella racchiudono un compatto labirinto di viuzze all’interno del quale potrete divertirvi a cercare le principali attrazioni della città. È un angolo di El Jadida romantico e suggestivo, con scorci da cartolina e splendidi contrasti tra i colori pastello degli edifici e l’azzurro del mare. Una delle attrazioni più visitate all’interno della Fortezza di Mazagan è la Cisterna Portoghese, una cisterna sotterranea con volte in pietra costruita nel tardo Cinquecento. Illuminata da un unico fascio di luce, è un luogo suggestivo e a suo modo magico e pur essendo abbastanza piccola merita senz’altro una visita. L’edificio più fotografato della Città Portoghese è la Chiesa dell’Assunzione, un fine esempio di architettura religiosa in stile manuelino.  Vi aspetto a Marrakech 💖 #inmaroccoconlaura #viaggiatori #viaggi #raccontidiviaggio #raccontidalmondo #nonsmetterediviaggiare #viaggiaresempre #viaggiareinsicurezza #Marrakech #jemaaelfna Inmaroccoconlaura.com https://www.instagram.com/p/CZ9Xd0egNe5/?utm_medium=tumblr
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fashionbooksmilano · 5 years
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Azulejos in Portugal
Fliesendekor in Palasten, Garten und Kirchen
Rioletta Sabo, Jorge N. Falcato und Nicolas Lemonnier
Hirmer Verlag,  München 1998,  215 Seiten, ISBN  9783777476407
euro 50,00
email if you want to buy [email protected]
L'azulejo è una delle più forti forme espressive della cultura portoghese, e insieme uno dei suoi contributi più originali al patrimonio artistico mondiale. Tale originalità, peraltro, non sta tanto nelle singole piastrelle, bensì nei modi della loro moltiplicazione. I rivestimenti in azulejo creano interni di visionaria suggestione, e ravvivano il paesaggio urbano con le loro vibrazioni di luce e di colore; sono il veicolo di un'immaginazione decorativa esuberante; trasformano gli ambienti architettonici, quasi fossero scene di teatro, in paesaggi.
Carreaux de céramique émaillée, les azulejos ornent les plus belles réalisations d'architecture intérieure et extérieure du Portugal. La variété de leurs motifs et l'éclat de leurs couleurs confèrent un charme singulier aux églises, palais, villas, parcs et jardins qu'ils embellissent. A travers les exemples les plus remarquables, spécialement à Lisbonne, cet ouvrage présente la richesse de cet artisanat haussé au rang d'art par la virtuosité de ses créateurs. Du Palácio Nacional de Sintra à la Quinta de Bacalhoa, du Palácio dos Marqueses de Fronteira à l'ancienne église conventuelle Madre de Deus à Lisbonne, des azulejos polychromes aux cycles en bleu et blanc, du style mudéjar aux ornements rocaille, le lecteur est invité à découvrir le coeur du Portugal en suivant un itinéraire que jalonnent ses azulejarias les plus somptueuses.
edizione italiana : Azulejos Piastrelle decorative e architettura -Silvana
edizione francese:  Azulejos du Portugal - Citadelles et Mazenod
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ordini a:        [email protected]
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achillepievorace · 4 years
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Portogallo 2018
LISBONA
3 – 4 – 5 MAGGIO 2018
Gli ultimi tre giorni li abbiamo trascorsi nella bellissima capitale portoghese dove, a parte una breve disavventura in albergo prontamente risolta con l’assistenza di booking.com (abbiamo dovuto cercarne un altro perché quello che avevamo prenotato era a dir poco indecente. La stanza, in un seminterrato, era sporca, buia, ammuffita e maleodorante, un luogo in cui nessuno avrebbe mai fatto dormire un bimbo di 1 anno e mezzo come il nostro), siamo rimasti affascinati da tutto quello che ci circondava e rapiti dall’ottimo cibo. Volendo fare una top five delle cose che mi sono piaciute di più, posso metterle in quest’ordine: il castello di san Jorge che, nelle torride giornate estive, offre ombra e fresca brezza marina, oltre che la più bella veduta sulla capitale. Consiglio di raggiungerlo con il bus nelle prime ore della mattina o quelle subito dopo pranzo, per evitare la coda. Costo biglietto € 7,50; Monastero do Geronimos, nel quartiere di Belém, dove, tra l’altro, sono custodite le spoglie di Vasco da Gama (la sua tomba è quella sulla sinistra, appena dopo l'ingresso). Davvero superbo il chiostro del Monastero (costo biglietto 10€), in cui è possibile apprezzare tutta l'essenza dello stile manuelino; la vicina Torre di Belèm che, assieme al monastero, è una celebrazione del periodo storico più importante della nazione portoghese; Praca do Comercio (Terreiro do Paco), che è il cuore pulsante della città, dove tutto confluisce. Quando ci siamo stati noi vi si stava svolgendo l’European Song Contest, quindi vi lascio immaginare il clima di festa che si respirava; la facciata della stazione ferroviaria Rossio (Estação do Rossio), con i caratteristici ingressi a forma di ferro di cavallo. L’edificio costituisce uno dei più begli esempi di architettura del diciannovesimo secolo. Sono rimasto molto deluso, invece, dalla gettonatissima (e, quindi, affollatissima) esperienza sul tram 28. Cosa c'è di bello nel girare per le anguste stradine di un'antica capitale europea, stipati, come in una scatola di sardine, in un tram, con decine di stranieri che si guardano intorno, smarriti, in cerca di qualcosa da fotografare? Ve lo dico io: niente. Quello del tram 28 è un mito creato per spennare turisti, considerato che per una corsa di andata e ritorno, per due persone, ho dovuto pagare ben 11,60€, mentre con qualsiasi altro tram avrei pagato meno della metà. Inoltre, se non volete stare in fila per ore a piazza Moniz (capolinea, dove inizia la tratta e tutti i turisti salgono e scendono), dovete essere lì la mattina presto, per le 8.00, sperando che non vi cambino il percorso (come è successo a me), e vi facciano scendere dopo sole 3 fermate. E non pensate di fare i furbi e salire nelle fermate intermedie, perché non trovereste posto e poi, comunque, al capolinea si scende e per risalire bisogna mettersi in coda e rifare il biglietto. In poche parole, un'odissea che non vale la pena affrontare. Molto meglio il castello o il monastero dos Jeronimos. Fidatevi.
Per concludere, una nota per i neogenitori: posso dire che, senza dubbio, l’esperienza del viaggio on the road con un bimbo di 1 anno e mezzo si è rivelata fattibilissima e divertente, a parte la giornata a Sintra, in cui, per i capricci del piccolo, siamo stati costretti a fare di corsa il giro del Palazzo de Peña, e le stradine acciottolate di Oporto, che hanno messo a dura prova la solidità del passeggino. Non abbiamo mai avuto problemi a farlo mangiare, si è divertito almeno quanto noi e, il più delle volte, ha dormito durante i lunghi spostamenti in macchina, sul suo comodo seggiolino. Si può fare, basta organizzarsi. 😉
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aplustexto · 8 years
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Architettura Iberica: un punto di vista sul costruito
Camillo Botticini
Stefano Ferracini
SF: Comincia con questo numero l’edizione italiana di Arquitectura Iberica. In Spagna e Portogallo è già un successo e uno strumento utile a chi vuole informarsi in merito alla costruzione contemporanea. Una pubblicazione di ambito geografico così ristretto definisce dei margini operativi in luce di una chiara coerenza linguistica per di più esemplificata attraverso opere costruite. Sarà poi positivo essere così distinti…
CB: In effetti l’interesse per l’architettura iberica è elevato non tanto per una presunta omologazione regionale, ma per la ricchezza di sperimentazione che si è verificata in un contesto attento all’architettura contemporanea. Nel senso che ne rende possibile una sua concretizzazione all’interno di un spazio geografico che esprime un numero elevatissimo di progettisti di alto profilo cui si unisce un dibattito, ed una capacità reale di fare dell’architettura uno strumento necessario alla trasformazione dello spazio abitato…
SF: Parliamo quindi di contesti specifici, la rivista sottolinea l’ambito iberico come contesto geograficamente omogeneo. Sappiamo invece che esistono delle similitudini e diversità, cosa pensi per esempio riguardo a punti di contatto e/o differenze tra contesto spagnolo e portoghese?  
CB: Recenti pubblicazioni monografiche che ricapitolano la ricerca dell’architettura sia in Spagna che in Portogallo mostrano la rottura di un procedimento che nelle diversità le aveva accomunate: riguardava  la capacità di coniugare la ricerca delle avanguardie con l’attenzione alla storicità dei luoghi, alla loro geografia e morfologia…
SF: Molti critici riassumono le tendenze contemporanee attraverso due correnti predominanti, da un lato una linea di pensiero in cui la scatola è l’archetipo generatore alla Mies van der Rohe per intenderci, dall’altro la possibilità di gestire forme mutabili attraverso strutture leggere e movibili condizionando la ricerca grazie all’uso di forme non definite rifacendosi alle tipologie di Moebius…  
CB: Oggi l’orientamento anche iberico si caratterizza pur nelle diverse linee di ricerca verso una maggior radicalità formale. Guardando alle sperimentazioni nord europee, fa riferimento ad una caratterizzazione metropolitana dell’architettura, ad un’espressività più radicalmente ipermoderna nell’assumere la perdita di identità dei luoghi come una condizione con cui confrontarsi.
SF: I progetti vengono presentati in modo diretto, immediato quasi secco: titolo, descrizione, piante, prospetti, sezioni e fotografie, questo volutamente per offrire la massima immediatezza e comprensione al progettista. Inoltre viene dato ampio spazio ai dettagli. Questa linea volutamente pragmatica che lascia spazio alla libera critica senza superflue annotazioni è positivamente apprezzata dall’architetto spagnolo e portoghese. Ci si aspetta una risposta altrettanto affermativa dai lettori italiani?
CB: Ci sono opinioni discordi sul ruolo della critica… commento superfluo spesso ormai solo incensatorio o necessaria contestualizzazione di un‘opera, sua analisi serrata. Questa ultima posizione oggi appare in crisi di fronte alla perdita di riferimenti. Certo la chiarezza comunicativa di una rivista, la capacità di insistere sullo specifico è già una scelta di campo che appare necessaria.
SF: La scelta dei progetti è volutamente indirizzata verso architetti giovani e non ancora famosi, questo ci aiuta a determinare caratteristiche e sviluppi  di un panorama spesso dominato da pubblicazioni che vedono sempre gli stessi nomi ripetersi alterando a volte una visione d’ insieme più obbiettiva.  L’introduzione di nuovi linguaggi è spesso dimostrata dalle generazioni più giovani...  
CB: Non sono sicuro che la condizione generazionale sia determinante, credo alla giovinezza come ad un attitudine, ad una condizione dello spirito, tuttavia la capacità di mostrare il lavoro fatto da attori non selezionati reiteratamente (vedi la domus attuale ) capaci di proporre ricerche diverse credo sia una prerogativa dell’architettura iberica. In questo senso la scelta della rivista è molto importante.
SF: In questo tipo di architetture “giovani” molto comunicative e legate ai materiali usati oltre che distinte molto spesso per dimensioni ridotte e costi limitati anche per la loro capacità amovibile. In questi lavori sono privilegiati quei componenti d’architettura unibili a secco, senza quindi l’uso di malte o cementi ma attraverso viti e bulloni, colle, siliconi, resine, leghe leggere, tessuti elastici o gonfiabili, enfatizzando in questo modo una componente sperimentale e quasi effimera del progetto. Inoltre la volontà di nascondere o evidenziare gli aspetti costruttivi e materiali si ripercuote in innumerevoli progetti presentati sulle riviste. La tecnologia poi aiuta a condizionare e sviluppare nuove forme e linguaggi. Questo quanto ci dice su come si sta muovendo “oggi” l’architettura italiana rispetto ai nostri vicini colleghi mediterranei?
CB: L’architettura italiana come tutta l’architettura europea si confronta con il mercato della globalizzazione, purtroppo meno armata di strumenti ed occasioni significative, di un ruolo riconosciuto alla disciplina architettonica, tuttavia nella sua vastità e varietà presenta casi di certo interesse.
SF: In luce di quanto detto potrebbe esistere un concetto più ampio di architettura mediterranea includendo all’interno l’ambiente italiano?
CB: Credo esista storicamente ed in parte permanga una differenza tra l’architettura nordeuropea più caratterizzata tecnologicamente, più oggettuale e quella mediterranea più sensibile alle differenze, aperta, meno complessa costruttivamente, anche se oggi in relazione alle condizioni normative si assiste ad una progressiva omologazione. Oggi il panorama italiano si inscrive tra modelli rappresentati dalle stelle internazionali e una realtà che solo parzialmente riconosce il pensiero architettonico come strumento per la costruzione dello spazio urbano. Le questioni fondamentali sono due: da un lato il livellamento parodista di modelli impossibili, il più delle volte copiati in termini solo figurativi  e nella maggior parte dei casi inadeguati al nostro contesto. Dall’altro lato un lavoro “ metabolico” relazionato alle differenti istanze internazionali dove solo dei progettisti riescono a estrapolare i valori essenziali a determinare un progetto coerente con il contesto, questo fare determina differenti livelli di trasformazione, ma che ancora riguardano gesti frammentari e isolati. Uno dei vantaggi della globalizzazione è questa potenzialità senza limiti che permette di accedere con facilità ad un mondo di idee, sperimentalismi e forme.
SF: I tuoi lavori dimostrano un forte legame con i concetti chiave del Moderno inoltre si legge chiaramente una certa influenza spagnola o portoghese. Forse in questi paesi si è riusciti a riformulare attraverso punti di partenza simili soluzioni “moderne” coerenti e contestualizzate…
CB: Si presenta in questi paesi un caso singolare di sviluppo “in ritardo” rispetto ad altre regioni europee, una sintesi efficace dei principi tradizionali del moderno, con una sensibilità alle questioni urbane italiane definite da Gregotti e Rossi depurate però dalle scenografie post-moderne. A questi presupposti si unisce una grande capacità tecnico costruttiva. Mi sembra normale trovare dei temi di riflessione per fondare un pensiero teorico-pratico. È anche un modo di reagire all’inerzia dell’architettura contemporanea in Italia.
SF: Un obbiettivo degli architetti è la definizione di un’identità architettonica, gli studenti invece devono cercare di non perdersi in questo frammentato caleidoscopio di riferimenti in cui tutto è lecito basta che sia giustificato, ricercare delle conformità aiuta a definire delle linee di pensiero che poi diventano scuole e successivamente danno continuità alla storia, si riuscirà ad stampare in futuro una rivista monotematica con le stesse qualità di Arq. Iberica dal nome Architettura Italiana…
CB: Il sistema d’insegnamento oggi è incapace di creare una relazione tra pensiero e pratica, questo fatto è determinato per questioni ideologiche: spesso i professori di progetto sono propensi a pensare al progetto in astratto, senza considerarlo nella sua complessità dalla carta fino al cantiere. Molte volte ci si imbatte in un rifiuto “intellettuale” che considera il fatto di costruire come “meramente” professionale.    
Credo comunque che il processo di integrazione europea, con i limiti che presenta, porterà l’Italia a diventare anche per l’architettura (come per la politica) un paese “ normale”… Il processo anche se attivato non certo compiuto. Se l’orizzonte temporale di riferimento è il presente, la prospettiva cambia… Questi temi oggi sono centrali nel caratterizzare la “condizione postmoderna” della quale facciamo parte. Perciò una riflessione che sappia cogliere le dinamiche in atto si pone come fondamentale  per cogliere il rapporto tra architettura e società.
SF: In questo numero si parla di spazi commerciali e dedicati al tempo libero, questi temi si collegano al concetto di architettura effimera, temporaneità e moda: un concetto forse stravagante per la nostra cultura mediterranea strettamente legata alla città storica, e al paesaggio. C’è una tendenza generale a preferire un’architettura senza storia concepita da fattori seducenti quali la moda e l’arte del comunicare, le vecchie regole del buon costruire, da sempre considerate ”per durare nel tempo” e che oggi si relazionano sempre più alle sfere estroverse e immaginarie della trasmissione globale non possono altro che assorbire e rappresentare una sorta di passaggio temporale rapido e costantemente oltrepassato.
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yachtmastercharter · 5 years
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Noleggio barche a vela a Lisbona
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"Viuzze che si inerpicano su case modeste, osterie, botteghe, vecchietti che oziano sulle panchine, artigiani". Questa è una delle descrizioni che colgono l’essenza della città portoghese di Lisbona, un luogo eclettico, ma anche malinconico, cosi come lo sono i suoi abitanti. Il vostro viaggio potrà e dovrà essere accompagnato dalle musiche popolari, come le antiche canzoni popolari diffuse tra i marinai che servivano loro per avere la forza di andare a conquistare i territori sparsi nel mondo. le tappe imperdibili nella città di Lisbona Tra le tappe imperdibili vi è il Barrio Alto, in passato quartiere dei benestanti, oggi ricco di locali per i giovani dove si può dare spazio alla creatività e all’arte. Iniziando il percorso dalla Baixa, popolare quartiere che è un esempio di speranza (in quanto venne raso al suolo e poi ricostruito in seguito  al terremoto del 1755) e di architettura neoclassica, e passando per Belem e il Chado, si può scorgere la quotidianità del popolo portoghese. Belem rappresenta il luogo da cui le navi portoghesi partivano alla ricerca di ricchezze, ed oggi è un quartiere popolato di giardini e monumenti come la Torre di Belem, faro e fortezza del porto di Restelo. Il Chado è una zona piena di librerie, teatri, ed è il luogo dove un tempo Passoa si fermava per leggere e scrivere. Leggendari sono i tram della città, che inerpicandosi per vicoli tanto stretti che quasi se ne possono toccare i muri, vi permetteranno di scoprire ance le vie più nascoste del cuore di Lisbona. Un punto molto importante di Lisbona è sicuramente il suo porto.   È stato in passato uno dei principali scali marittimi dì’Europa, trasportando diversi tipi di materiale dal sughero al vino ma anche merci pesanti. Da qui partono diversi tipi di imbarcazioni, e per il vostro viaggio potreste scegliere tra diverse opzioni, tra cui: Hawk 32 adatta per un viaggio in solitaria in quanto l’imbarcazione ha soltanto una cabina disponibile, Azimut 80 e Princess 20 M che con i loro design moderni offrono disponibilità fino ad 8 persone o in alternativa  la My 37 e la Jeanneau 57 che possono ospitar sino a 10 persone. In attesa di prendere la vostra barca o se siete appena arrivati e volete temporeggiare prima di immergervi completamente nell’atmosfera di Lisbona, ne potrete già godere di un piccolo assaggio passeggiando nella zona portuale sul Tago. Il Tago è il fiume più lungo della penisola iberica che nasce nel territorio spagnolo e termina  presso Lisbona. Di degna bellezza sono i ponti che attraversano il fiume a nord e a sud della città portoghese: a nord abbiamo il ponte Vasco da Gama e a sud il ponte 25 de abril. Con la vostra imbarcazione potreste spingervi verso il mare aperto o nell’entroterra verso la Riserva Naturale dell’estuario del Tago, casa di moltissime specie, alcune migratorie che giungono nel luogo soltanto per un breve periodo, ed altre che vi risiedono tutto l’anno. Qui potrete ammirare i fenicotteri che arrivano in autunno. Si tratta di un’immersione in un angolo di natura lontano dalla turistica Lisbona. Read the full article
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foxpapa · 5 years
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Le biblioteche più belle del mondo
Real Gabinete Português De Leitura, Rio De Janeiro, Brasile La Sala da lettura reale portoghese è un esempio di architettura Neo-Manuelina, un revival del sontuoso stile tardo gotico portoghese. La facciata dell'edificio è decorata con i ritratti dei grandi esploratori portoghesi  come Vasco da Gama
di Melissa Mesku
foto di Massimo Listri
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