Tumgik
#paola visconti
unbeaumonstre · 7 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Queen Paola of Belgium meeting Luchino Visconti, Dirk Bogarde and Helmut Berger at the premiere of The Damned, Oct. 3 1969.
🎉HAPPY BIRTHDAY TO LUCHINO!🎉
11 notes · View notes
Tumblr media
The Leouch edit was done by the lovely: @lipid
Brackets have been done for round 1! I fucked it up a little bit in the end but alas, it looks great :) Polls will start tomorrow and to make things more interesting the further a contestant advances, the more extravagant the parts of a beauty contest will they experience.
Quarterfinal contestants will be drawn as anime girls / twinks, if the character is already from an anime, they will be drawn like a muppet.
Semifinal contestants will be drawn with fantasy dresses based around their country.
Finalists will be drawn in swimsuits
The winner is going to be drawn as -redacted-
Good luck to everyone!
Matches will be listed below the cut
Juan del diablo VS José "Chepe" Fortuna
Soraya Montenegro VS Mirtha Legrand
La Tenchis VS La Comay
Ermes costello VS Michiko Malandro
Diego "Godot" Armando VS Lelouch Lamperouge
Isabela Madrigal VS Luisa Madrigal
Imelda Rivera VS Rio Morales
Franco Colucci VS Félix Khoury
Lúcio Correia dos Santos VS Jayce Tallis
Paola Argento VS Ignacio
Misato Katsuragi VS Chimi
Dardo Fuseneco VS Angel Torres
Yzma VS Kronk
Chayanne VS Cepillo Colgate 360 con limpiador de lenguas y mejías
The letter ñ VS Angel
Sofia Vergara VS Anita
Juan Pueblo VS Jesus Cristo
Bimbo VS Señora Harina Pan
Din Djarin VS Moon Knight
Federica P.Luche VS Nazare Tedesco
Jetstream Sam VS Agostinho Carrara
Burro VS Homero Simpson
Muerte VS Zé Carrioca
Scorpio Milo VS Jimenez
B'Elanna Torres VS Bail Organa
Black Hat VS El Charro Negro
Juan Carlos Bodoque VS Goku
Simón Bolívar VS Camperonix
Rafael Aveiro VS Ernesto de la Cruz
Meta Knight VS Mr. Electric
Ricardo Martinez VS Sado Yasutora
Carmen de la Pica Morales VS Patricia Dorval
Ace Visconti VS Alma Winograd-Diaz
Lalo Salamanca VS Gustavo Fring
52 notes · View notes
thetudorslovers · 1 year
Text
Tumblr media
She was the legitimised natural daughter of the Duke of Milan Galeazzo Maria Sforza and Lucrezia Landriani. A widow of Pietro II Dal Verme 2nd Count of Sanguinetto, in 1487 she married the condottiere Fregosino Fregoso (1460-1512), natural son of the Doge of Genoa and Cardinal Paolo Fregoso. She brought a rich dowry of fiefs, which she had in 1480: Nibbiano, Bellano, Varenna, Mandello, the Valsassina, Dervio and Novi, as well as property in Voghera and Tortona.
Chiara and Fregosino had two sons:
- Ottaviano, condottiere
- Paolo, squanderer of family property, married Paola Visconti and in a second marriage Ginevra da Correggio, daughter of Count Giberto VII.
34 notes · View notes
aroomwithspace · 2 years
Photo
Tumblr media
Lucia Bosé (1931-2020) by Truus, Bob & Jan too! Italian postcard by Bromofoto, Milano, no. 270. Today, 23 March 2020, Italian actress Lucia Bosé passed away in Brieva, Spain. She died of pneumonia caused by the coronavirus. Bosé was famous for her films from the 1950s with a.o. Giuseppe De Santis and Michelangelo Antonioni. In the same years and after she also worked with other famous directors such as Juan Bardem, Luis Buñuel, the Taviani brothers, Liliane Cavani, Francesco Rosi, and Ferzan Özpetek. Lucie Bosé was 89. Lucia Bosè was born Lucia Borloni in Milan, Italy in 1931. She comes from a peasant and working-class family and began to work at the age of twelve years. She was first a messenger for a law firm, later a clerk in Milan's fine pastry shop Galli. In 1947 she participated in the first Miss Italy pageant, where she was able to win against competitors like Gianna Maria Canale, Eleonora Rossi Drago, and Gina Lollobrigida. Had Giuseppe De Santis still preferred Silvana Mangano for Riso amaro/Bitter Rice (1949), he chose Bosè for his next film, Non c'è pace tra gli ulivi/No peace among the olive trees (Giuseppe De Santis, 1950), a typical Neorealist film about a poor shepherd (Raf Vallone) who tries steal back his sheep stolen from him while he was at war. In the same year, Bosé starred opposite Massimo Girotti in the well-to-do set, modernist crime story and drama Cronaca di un amore/Story of a love affair (Michelangelo Antonioni, 1950). It was Antonioni's first full length feature film, about an adulterous couple plotting to kill her husband. Numerous screen engagements followed. Antonioni cast her again in La signora senza camelie/The Lady Without Camelias (Michelangelo Antonioni, 1953) about a newly discovered starlet and her experiences in the Italian cinema. Juan Bardem cast her in Muerte di un ciclista/Death of a Cyclist (1955) about an adulterous couple that runs over a cyclist and leaves him to die. Bosé also acted in Francesco Maselli's debut Gli sbandati/The Abandoned (1955) and Luis Buñuel's Cela s'appelle l'aurore/That Is the Dawn (1956). In 1955 Lucia Bosè married Luis Miguel Dominguín, a five years older, popular Spanish bullfighter and occasional actor. From the marriage, which ended in divorce in 1967, sprang three children, two of whom - Paola Dominguin and Miguel Bosé - are also active as actors. Luchino Visconti was godfather to her son Miguel, Pablo Picasso to her daughter Paola. At the time, Lucia Bosè lived in Spain and put her career on halt, except for a sporadic appearance in Le testament d'Orphée/Testament of Orpheus (Jean Cocteau, 1959). In 1968 Bosé returned to film acting after almost a ten-year break and worked first in Spain and afterward in Italy. There she worked among others in Federico Fellini's Satyricon (1969), the Taviani Brothers' Sotto il segno dello scorpione/Under the Sign of Scorpio (1969), and Liliana Cavani's L'ospite/The Guest (1972). Other interesting films with her were Nathalie Granger (Marguerite Duras, 1972), Lumière (Jeanne Moreau, 1976) and Violanta (Daniel Schmid, 1977). After 1978, she acted significantly less but remained active, also on television. She had memorable film performances in Cronaca di una morte annunciata/Chronicle of a Death Foretold (Francesco Rosi, 1987) starring Rupert Everett, El niño de la Luna/Moon Child (Agustí Villaronga, 1989), Harem suaré/Harem (Ferzan Özpetek, 1999) and I vicerè/The Viceroy (Roberto Faenza, 2007). Her most recent screen appearance was in Alfonsina y el mar/One more time (Pablo Benedetti, David Sordella, 2013), as an 80-year-old actress who returns to the small Chilean town of her youth to fulfill her father's dream of creating a TV channel in a place which has never known television. Sources: CinéArtistes (French), Wikipedia (German, English, and Italian) and IMDb. https://flic.kr/p/2iH3q9T
10 notes · View notes
lamilanomagazine · 7 months
Text
“C’è ancora domani” (2023) di Paola Cortellesi - Recensione
Tumblr media
“C’è ancora domani” (2023): questo film è una gioia per gli occhi. Ci sono tanti motivi per cui andare al cinema. Alcune volte è la voglia di vivere una storia d’amore, altre è la ricerca di evasione dai fatti della vita di tutti i giorni, altre ancora il semplice motivo di stare dietro alla serialità dei blockbuster americani. Un ragione per andarci, al cinema, è anche vedere qualcosa di bello, realizzato con cura, e fortemente voluto nei dettagli, quelli che fanno la differenza. Un’ottima occasione per uscire di casa, pagare un biglietto e rimanere al buio per due ore con degli sconosciuti è “C’è ancora domani”, di Paola Cortellesi. C’è ancora domani L’esordio da regista di Cortellesi, comica di lungo corso della televisione italiana, non è una commedia brillante, e non è nemmeno un film comico portato avanti dai personaggi e dai loro tormentoni. Piuttosto si tratta di un film attuale, anche se racconta una storia d'altri tempi, ed è anche, a sorpresa, un successo di botteghino. Il film ha innumerevoli pregi. “C’è ancora domani" mette in scena una storia con intelligenza, usando la vita di Delia - interpretata dalla stessa Cortellesi -, per raccontare una vicenda molto più ampia. Lo spettatore è portato tra le vie della Roma del 1946, con ancora i soldati americani a vigilare gli incroci, nella quotidianità di una borgata, e quando pensa di essere arrivato a destinazione, scopre di essere fuori strada, alla prima tappa di un percorso più lungo ed eminente. Più di tutto, questo è un film di donne. Sono tanti i personaggi femminili che di distinguono dalla sfondo, tra cui la volitiva figlia Marcella e la dolce amica Marisa, portate in scena da Romana Maggiora Vergano e da Emanuela Fanelli. Uomini e donne La protagonista è una donna come tante, come tantissime nel dopoguerra. Delia ha una vita fuori casa, lavora e incontra amiche e conoscenti, va a fare la spesa e sorride. E poi ha un'altra vita dentro casa, dove l'ombra scura del marito la trattiene, dove ci sono segreti, dove le peggiori verità sono taciute e le migliori costrette al silenzio. Cortellesi dimostra talento dietro la macchina da presa, trovando soluzioni nuove per problemi vecchi, come quello di un marito che picchia la moglie.  Girare una scena del genere lo si può fare in molti modi, ma la neo-regista ne trova uno tutto suo. Se la paura di lei e dei figli si può percepire nei silenzi, la violenza portata in scena in una maniera non banale, anche grazie all’aiuto di un altro senso oltre alla vista. Il marito, impersonificato da Valerio Mastrandrea, è un uomo come alcuni del dopoguerra: tetro, spento, segnato dalla vita. Un personaggio difficile, interpretato con grande mestiere, spoglio da manierismi, appare come un automa, e forse lo è. Una gioia per gli occhi Oltre a tutto questo,  “C’è ancora domani” è una gioia per gli occhi. Quando il film inizia, il passaggio dal mondo di fuori, a colori, e quello proiettato sullo schermo, che ne è privo, è tutto tranne che traumatico. Le luci tenue accolgono lo spettatore, che si sente a casa, in un posto familiare. Il film è realizzato in scala di grigi - un omaggio dichiarato al neorealismo italiano - e questa scelta è dettata dalla necessità di raccontare un’Italia in bianco e nero, quella del dopoguerra, così come è stata codificata dai grandi registi della nostra tradizione. Tradizione italiana Per tanti, sia per chi li ha vissuti sia chi li ha visti raccontati, in quegli anni non ci sono colori. I ricordi si sono sbiaditi, desaturati in una memoria storica che si è forgiata tramite le opere di , Antonioni, Rossellini, De Sica, Visconti e Fellini. Anche nella conclusione, dove ancora la regista Cortellesi si dimostra ispirata, c'è una scena tra madre e figlia, che potrebbe essere un omaggio al finale di un grande film, ed è anche un modo di concludere una pellicola di alto livello. La tradizione di un certo cinema italiano ha fatto in modo che la finzione abbia inciso la realtà che, filtrata tramite immagini che sono state viste un mare di volte, sia restituita tramite fiabe in bianco e nero. L'immagine, protagonista del cinema Spesso ci si dimentica della peculiarità del cinema, la sua dimensione specifica, che la distingue dagli altri media: l’immagine. Certo, adesso i film sono quasi raggiunti per qualità visiva dai prodotti da tv o streaming, che però offrono contenuti annacquati, stirati e allungati puntando sul creare un senso di familiarità, quello che alla fine convince lo spettatore a rimanere davanti allo schermo. Ma questi riuscirebbero a portare le persone nelle sale? Non penso. Per realizzare una grande opera di narrazione, la qualità della scrittura è un requisito fondamentale. Vale per un libro, vale per un film. Ciò che rende unico un prodotto audiovisivo, è ciò che può essere visto. E questo bel bianco e nero di “C’è ancora domani”, bisogna proprio dirlo, vale il prezzo del biglietto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
muco-the-blog · 1 year
Text
In uno studio medico, devo fare un prelievo a Paola che ha paura, non tanto degli aghi ma come fosse claustrofobia. Le spiego e le mostro che il locale è grande, tipo open space cui si accede da varie porte ...
-- stacco --
Sono un'auto con Antonella e Alessandro, sto andando a prendere Nico in un ospedale, non il nostro. Ero già stato lì ma avevo parcheggiato più vicino. Superiamo una rotonda e parcheggiamo. Entriamo da una porta di servizio di ferro dipinto. Mi accorgo di essere in mutande, era successo anche la volta scorsa, non è importante, so che troverò qualcosa da mettermi. Passiamo attraverso cavedi, spazi che non sono stanze, cemento armato e macerie, ma anche scaffalature con roba sopra e vestiti, come spogliatoi, forse un ventilatore a piantana. Spento. Arriviamo ad un'altra porta di ferro verniciato, escono due donne. Mi guardo e sopra le mutande indosso una t shirt con qualcosa stampato che non si capisce perché la maglietta è sporca, come di terra. So che me l'ha data una delle donne ma non capisco quando. Per entrare dalla porta suoniamo una specie di citofono che ci segnala che siamo al 23, Nico è al 22, lo so, non so come. Entriamo ...
-- dissolvenza --
Davanti a me ci sono Fulvio e Antonella, fuori da una finestra nevica, mi stanno dicendo che Nico se n'era andata 12 minuti prima che arrivassimo noi, in Svizzera, per accompagnare un paziente. Un mese fa...
-- stacco --
Sono all'angolo di una casa, c'è troppo sole, un uomo è con me, napoletano, Vittorio ma forse no. Sono davanti ad una porta di legno sull'angolo, è casa di Margherita, lo so ma non so come. Al cellulare il napoletano sta dicendo, lamentosamente, "forse è meglio che stia con Visconti", e so che sta parlando di Margherita. La porta, malferma, non si apre. Ci provo ad aprirla ma non si apre. Ci incamminiamo su un marciapiede assolato, ho in mano un cartone di latte da due litri, vuoto, e non so dove buttarlo. Sulla sinistra del marciapiede terra disseminata a mo' di discarica, frigoriferi fil di ferro macerie e spazzatura. Dico piagnucolando "non c'è un cazzo di cestino per buttare sto cartone". Il napoletano cammina davanti a me. C'è troppo sole ....
0 notes
albertomilazzo · 4 years
Photo
Tumblr media Tumblr media
L’altra Santuzza
Il culto della ninfa Igea a Palermo
Come reagiscono ai pericoli i palermitani?
Racconto spesso agli amici in visita, che per capire, o meglio carpire l’animo dei palermitani bisognerebbe guardare a due immagini, due simboli tutto sommato poco frequentati della città.
Una è un uomo, l’altra una donna.
Sono uno l’opposto dell’altra, ma entrambi incarnano lo spirito di questi luoghi.
L’uomo è rimasto più immobile nel corso dei millenni, la sua raffigurazione non è cambiata poi tanto. L’immagine della donna ha subito invece continue metamorfosi, pur restando se stessa. Anche in questo senso due poli opposti.
Diciamo subito chi è questo uomo, il Genio di Palermo.
La cui prima rappresentazione è stata rinvenuta in forma di altorilievo nella zona dell’Acquasanta. Dobbiamo prendere quindi questa forma come il modello originale da cui discendono le altre (alcuni ne contano sette fra mosaici, dipinti, sculture).
Il Genio ha alcune caratteristiche di immediata lettura.
Prima di tutto è un uomo. Un uomo barbuto ma dal corpo giovane. Poi è coronato. E infine, tratto che ci interessa di più, armeggia con un serpente. Alcuni sostengono che sia la famosa serpe allattata al seno, come dire che ‘hai voglia a far del bene in città, il popolo ti si rivolterà sempre contro’. Altri sostengono che sia un morso fatale, un po’ come il biscione dei Visconti a Milano che ingurgita un uomo intero (secondo il detto popolare addirittura un bambino). Perché a esporre le proprie paure, le si esorcizza. Qualcuno si ricorderà il famoso episodio biblico in cui Mosè per scacciare una invasione di serpenti dal suo accampamento nel deserto ne solleva uno su un bastone e a quella vista, qualunque essere strisciante batté in ritirata. Il senso è lo stesso
Allora, sappiamo che il volto maschile della città è stato trovato in un luogo con un nome significativo, l’Acquasanta. E sappiamo che adesso è esposto al porto di Palermo. Guarda il mare. Altro luogo simbolo della città, dove l’acqua è il confine, l’altro, tutto il bene e tutto il male possibile.
Sappiamo anche che le altre statue del genio hanno sempre a che fare con luoghi d’acqua, che nei suoi flutti ricorda proprio un serpente.
Il genio del Palazzo Pretorio è in corrispondenza della Fontana della Vergogna. Il genio della Fieravecchia è su una fontana. Il genio di Villa Giulia anche. E il genio del Garraffo sorge fra le due fontane del quartiere, quella della Vucciria e quella del Garraffo, dall’arabo che vorrebbe dire acqua abbondante, appunto.
Insomma il simbolo di Palermo nella sua veste maschile ci parla di una lotta con l’elemento acqua, che porta nutrimento ma che può veicolare anche malattie e morte.
E’ una specie di avviso agli utenti, appena si incontra il Genio bisognerebbe pensare: ‘qui c’è dell’acqua, state accùra a come la usate’.
Ma qual è il suo corrispettivo femminile?
Certamente le sante patrone, su cui mi soffermerò brevemente, sicuramente la Santuzza, ma, vedremo, non solo.
Oliva è legata a un pozzo sacro, oggi custodito dentro la chiesa di San Francesco di Paola.
All’acqua è già nel nome di Santa Ninfa, un antico culto delle fonti. Santa Ninfa in oltre veniva invocata per la pioggia in tempo di siccità, cosa non rara in Sicilia.
Santa Cristina, terza patrona, è protagonista di un racconto meraviglioso di ingegno medievale in quel di Bolsena, con il lago che si rifiutò di farla annegare, e le serpi (il serpente ritorna!) che le vengono a leccare i piedi a riva.
Agata, ultima Santa a far quadrato, ragiona per converso, è legata al culto del fuoco o meglio agli esorcismi contro il fuoco, e la sua cattedrale sorge di fronte al porto, luogo delel acque per eccellenza,  e alla fontana dell’Anemano.
E poi, certo, c’è l’incarnazione più potente del femminile in città, la Santuzza. Anche Rosalia è legata all’acqua, ad un pozzo, nella caverna del rinvenimento miracoloso delle sue spoglie mortali, e ad un uso dell’acqua che salva, soprattutto in tempo di peste.
Ma in città, esiste un altro culto, più recente che è il perfetto contraltare del Genio di Palermo.
Quello di Igea.  Igea è la dea della “salute”, questo vuol dire il Igea in greco. Igea suona alle nostre orecchie giustamente come “igiene”. Figlia del dio della medicina, Asclepio, Igea viene rappresentata mentre dà da bere a un serpente dalla sua coppa.
Ed ecco l’opposto perfetto. Mentre il maschile, il Genio si “allattarìa” con l’acqua, con il suo serpente che già lo morde al petto, Igea il petto lo rivela al serpente il quale per tutta risposta non la morde, anzi le parla e le rivela i suoi segreti. Il femminile di Palermo è questa divinità, dai molti nomi, Oliva, Ninfa, Rosalia, Igea ognuno legato ad un momento della città, ma che sempre trova il modo di trasformare un pericolo in una occasione di salvezza. E infatti Igea salva e lo fa in un modo insieme molto moderno e molto antico, con la medicina. Non è un caso che la grande Villa sul mare che porta il suo nome fosse destinata dai Florio (almeno in seconda battuta) a casa di cure, luogo in cui il mare non è un nemico ma guarisce. E qual è questo luogo? Proprio l’Acquasanta, quel lembo di terra in cui fu rinvenuto il primo genio di Palermo.
E non è un caso che Igea compaia in altorilievo anche sulla facciata di villa Noto, altra casa di cure che sorge in una zona un po’ sopraelevata dal piano di città e da sempre considerata luogo dall’acqua e dall’aria buona.
Nella metopa d’angolo di villa Noto, fra via Garibaldi e Viale Regina Margherita, ecco l’”altra Santuzza”, l’immagine allo specchio, speculare del Genio di Palermo, Igea. Colta proprio mentre da una coppa dà da bere al suo serpente.
Insomma se una parte del “palermitano” prende le cose “di petto” come fa il Genio, un’altra parte è capace di ingegno acutissimo, cavando soluzioni in situazioni insidiose, dimostrando il coraggio di chi addirittura, come Igea, disseta i serpenti dove altri se la sarebbe semplicemente battuta a gambe levate.
In questi strani tempi non ci fa certo male tornare a guardare alla storia della nostra città e ai molti modi in cui i palermitani hanno saputo resistere e superare momenti difficili.
Alberto Milazzo
Autore di romanzi, racconti, teatro.
Pubblica con Mondadori (Uomini e insetti), SEM (La morale del Centrino).
Prossimo il debutto al Teatro Libero di Palermo del suo “Aspettando Manon”.
9 notes · View notes
mypickleoperapeanut · 3 years
Photo
Tumblr media
I&f RotoWeb Illustrato agosto 2021 "Dynowish" Opera realizzata da Antonio Signorini per Dynowish Foundation, nata per iniziativa di Paola Miriam Visconti, che ha come obiettivo quello di aiutare i bambini e adulti a perseguire i propri sogni e coltivare la fantasia, attraverso lo sviluppo di iniziative filantropiche e benefiche. Piazza della SS Annunziata Firenze ph riccardorescio venerdì 13 agosto 2021 #toscanadituttodipiu #tuttoilbelloeilbuonoche #italiadituttodipiu I&f RotoWeb Illustrato agosto 2021 https://italiaefriends.wordpress.com/2021/08/01/if-rotoweb-illustrato-agosto-2021/?preview=true (presso Piazza della Santissima Annunziata) https://www.instagram.com/p/CSjlumAClUr/?utm_medium=tumblr
0 notes
giancarlonicoli · 3 years
Link
25 gen 2021 12:21
È MORTO ALBERTO GRIMALDI – IL PRODUTTORE PIÙ CORAGGIOSO E PIÙ PERSEGUITATO DEL CINEMA ITALIANO AVEVA 95 ANNI ED È SCOMPARSO NELLA SUA CASA DI MIAMI, IN FLORIDA: NEL 1962 AVEVA FONDATO LA PEA, DEBUTTANDO IN SORDINA FINO AL SUCCESSO STRATOSFERICO DI “PER UN PUGNO DI DOLLARI” - NEL SUO CARNET, OLTRE A SERGIO LEONE, ANCHE, PONTECORVO E FELLINI – GLI SCANDALI "ULTIMO TANGO A PARIGI" E "SALÒ" E LE BATTAGLIE LEGALI
-
Da www.corriere.it
Era nato a Napoli il 28 marzo 1925 ma si era trasferito armi e bagagli negli Usa nel ’77 dopo aver subìto una rapina con sequestro in Italia: è morto ieri a Miami in Florida a 95 anni Alberto Grimaldi, il produttore più coraggioso e più perseguitato del cinema italiano, quello che ha finanziato «Ultimo tango a Parigi» e «Salò». Nel carnet Fellini, Bertolucci, Pontecorvo, Pasolini, Leone e lo Scorsese di «Gangs of New York», girato a Cinecittà ma non senza battibecchi legali.
Laureato in Legge, dopo l’apprendistato nelle agenzie delle major americane Grimaldi, sulla scia di uomini coraggiosi come Ponti, De Laurentiis, Lombardo, Cristaldi, Bini, nel ’62 fonda la PEA, debuttando in sordina: due anni dopo sfonda il box office con «Per un pugno di dollari» con la stratosferica cifra di un miliardo e 890 milioni (terzo assoluto per spettatori, 14 milioni 797.275). Inevitabile che insista con Leone e gli spaghetti western («Per qualche dollaro in più», «Il buono, il brutto e il cattivo») ed è con il cinema nazional popolare che finanzia le opere di autori come Fellini (i travagliati «Satyricon» e «Casanova», poi «Ginger e Fred»), Petri, Pontecorvo, Rosi.
Ma è con la scossa tellurica di «Ultimo tango» che nel ‘72 totalizza in egual misura incassi e processi. Il discusso capolavoro di Bertolucci è nella storia il più perseguitato e l’unico condannato metaforicamente al rogo, oltre ad aver fatto perdere al regista i diritti civili, prima di essere dopo anni assolto. Rimane una tappa del cinema e del costume, un grande assolo sulla solitudine, con un Marlon Brando che passa alla storia e alcune scene tra le più chiacchierate del comune senso del pudore: incasso di quasi 6 miliardi solo in Italia, secondo in assoluto per spettatori, 15 milioni 623.773.
Grande epopea sarà «Novecento», il Bertolucci padano, anch’esso con problemi di censura e sequestro nella prima parte (ma il caso fu risolto in 5 giorni). Era un periodo in cui la magistratura teneva d’occhio il miglior cinema italiano, partendo da Visconti e Antonioni, quello che saltava gli ostacoli della retorica perbenista e ogni residuo di ipocrisia.
Fu con Pasolini che nei primi anni 70 Grimaldi dovette difendere la battaglie legali più accese, dal «Decameron» ai «Racconti di Canterbury» a «Il fiore delle Mille e una notte», la trilogia della vita. L’ultimo titolo del grande cineasta poeta, il «Salò» che uscì postumo dopo il suo assassinio, sarà uno di quei film «maledetti» che producono fascicoli legali e rovelli di coscienza, apparendo chiaro il dolore biografico del regista che rilegge Sade ai tempi di Salò (premio per il restauro alla Mostra di Venezia 2015).
Certo Grimaldi era un rabdomante, seppe intuire i tesori delle ispirazioni, rischiando di persona sui salti mortali che alcuni autori a volte fanno in anticipo sui tempi. Carriera esemplare nel senso delle turbolenze non del mare piatto, narrata nel libro di Paola Savino (2009, Centro Sperimentale). Un produttore che non temeva terreni minati ma si fidava dei suoi registi e li proteggeva fino all’ultimo cavillo.
Se il western all’italiana da un lato e lo scandalo di alcuni titoli dall’altro l’hanno reso potente, Grimaldi lancia sempre oltre: ama il film a episodi da Poe «Tre passi nel delirio», adotta le «Storie scellerate »di Citti dopo la morte di Pasolini e finanzia opere scomode, le più estreme ma capaci di fondare le basi di un pubblico europeo lottando per la libertà di espressione. «Di sicuro — dice uno dei suoi storici avvocati, Luigi Di Majo — fu battagliero contro le incompetenze di una magistratura che usava il cinema per pubblicità o con abusi o incriminazioni false come quando Bertolucci fu accusato di aver torturato rane in "Novecento"». Ma alla fine restano i film e Grimaldi lascia un bottino incalcolabile.
0 notes
lacronicacoruna · 4 years
Text
Fallece Lucía Bosé, musa del cine italiano y matriarca de un clan de artistas
Tumblr media
La actriz italiana Lucía Bosé, que trabajó con directores como Antonioni, Fellini, Buñuel o Juan Antonio Bardem y matriarca de una clan de artistas que han llevado su patronímico y la transgresión como bandera, falleció a los 89 abriles por una pulmonía.
Su hijo, el cantante Miguel Bosé, lo confirmó a través de Twitter con un escueto mensaje: “Queridos [email protected] … os comunico que mi religiosa Lucía Bosé acaba de expirar. Ya está en el mejor de los sitios”.
Muchos de sus allegados, como la actriz Bibiana Fernández y los cantantes Alejandro Sanz o Raphael, dieron su posterior adiós desde las redes sociales a esa dama que gustaba vestir de garzo de la vanguardia a los pies.
Raphael
“Mucho más que amiga, en realidad familia”, escribió Raphael. “Tanto Natalia como yo mandamos mil besos a Miguel, Lucía y Paola, sus hijos. Siempre será presencia”.
Alejandro Sanz la considera “maestra” en el arte de ser ella misma, mientras que Pablo Alborán dice estar sin palabras por la “pena tan grande” que siente.
“Estoy en shock (…) Lo siento como si fuera mi madre. Quería vivir hasta los 100 años para ver cómo se comportaba Miguel con sus hijos adolescentes. Aunque todos la llamábamos la Mami nunca fue una madre corriente ya que trataba a sus hijos como personas”, señaló un afectado Rafa Sánchez, del corro La Unión.
Nacida en Milán el 28 de enero de 1931, Bosé se hizo muy popular tras casarse con el torero Luis Miguel Dominguín, toda una hado de la tauromaquia en aquella época, con quien tuvo tres hijos: Miguel, Paola y Lucía.
Boda
Pero antiguamente de aquella boda, en 1955, ya era una de las actrices más respetadas de Italia y había participado en títulos como “Crónica de un amor” (1950) y “La señora sin camelias” (1953), ambas de Michelangelo Antonioni, o “Tres enamoradas” (1951), de Luciano Emmer.
Fue Luchino Visconti quien la descubrió para el cine cuando tenía solo 16 abriles y se ganaba la vida como empleada en una pastelería milanesa. “Tu eres un animal cinematográfico”, le dijo el perito del neorrealismo italiano a Lucía Bosé, con quien mantuvo una relación de varios abriles.
from La Crónica Coruña https://lacronicacoruna.com/fallece-lucia-bose-musa-del-cine-italiano-y-matriarca-de-un-clan-de-artistas/
0 notes
gsoraire · 5 years
Photo
Tumblr media
La Peña de @loshnosballespin abre sus puertas... para toda la juventud este viernes 11 de enero a partir de las 21 horas en San Pedro de Colalao en las instalaciones del Anfiteatro de GL Disco. Única función. La cartelera estará integrada por Runa Simi, Los Diferentes, Luis Garzón, Alborada, Emiliano Delgado, Los Zenteno, Enzo García, Hernán Lemos, Nahuel Varela y los anfitriones Los Hermanos Ballespín. La danza estará a cargo de la Academia Zonko Huayna. Entradas en ventas en el predio GL. Los Hermanos Ballespin es un joven grupo Folclórico de San Miguel de Tucumán que nace en 2015 en Choromoro, departamento Trancas. Sus integrantes son Luciano y Mariano Ballespin quienes son actuales voces y fundadores de dicho grupo y están acompañados por Nicolás Fernández en el bombo legüero ,Emanuel Delgado en el bajo, Nicolás Romero en órgano, Franco Flores Caro en los vientos y Benjamin Juárez en violín. Actualmente están trabajando con su primer material "Mensaje de chacarera" con canciones de autoría propia e clásicos del cancionero popular. En su trayectoria deleitaron a su gran público con sus canciones y su "estilo tradicional" en chacareras y zambas como esencia del grupo. Recorren las provincias de Salta, Jujuy, Santiago de Estero y Córdoba. Compartiendo escenarios con artistas nacionales tales como Yamila Cafrune, Paola Arias, Los Visconti, Los Tekis, Los Pueteros, Jujeños, Maité, Kaymanta, Las 4 Cuerdas, Facundo Toro, entre otros. En el año 2017 recibieron un reconocimiento especial como "Artistas Tucumanos destacados 2017" en la Peña Patria 4 y al año siguiente fueron "Artistas destacados 2018 en la Serenata de la Independencia. Revelación 2018 del Programa Tu 1/2 Hora. +Info www.almamusic.net.ar (en San Miguel de Tucumán) https://www.instagram.com/p/BsYaxf8A0w-/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=6qbihzocnusn
0 notes
worldfoodbooks · 7 years
Photo
Tumblr media
IN THE BOOKSHOP: PROVOKATIONEN. Design Aus Italien (1982) Beautiful over-sized book published on the occasion of a special exhibition in Lower Saxony and Bremen in 1982 entitled “Provokationen. Design Aus Italien : Ein Mythos Geht Neue Wege”. Published more broadly as a softcover book in 1982, here is one of the very limited edition hardcover versions, produced in collaboration between the designers Andrea Branzi, Paola Navone, Mario Radice, Ettore Sottsass Jr. and Superstudio with Firma Abet Laminati in Turin, especially for the exhibition. Each of the limited hardcover copies is sandwiched between two pieces of actual laminate panels designed by the designers and produced by Abet Laminati. This particular copy features the work of Superstudio (front cover laminate) and Paola Navone (back cover laminate). A very collectable copy of an incredible, heavy Italian design book! Handsomely designed and profusely illustrated throughout with large black and white examples of the work of Enzo Mari, Sergio Asti, Gae Aulenti, Andrea Branzi, Superstudio, Achille and Piergiacomo Castiglioni, Marco Zanuso, Roberto Arioli, Ettore Stottsass Jr., Emma Schweinberger Gismondi, Angelo Mangiarotti, Mario Bellini, Gio Ponti, Martine Bendin, Daniela Puppa, Antonia Astori de Ponte, Franco Mirenzi, Joe Colombo, Ennio Lucini, Elio Martinelli, Sottsass Associates, Alessandro Mendini, Franco Raggi, Studio Alchimia, Gaetano Pesce, Franco Mello, Guido Drocco, Studio 65, UFO, Jonathan De Pas, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi, Aldo Rossi, Vico Magistretti, Achille Castiglioni, Sergio De Michiel, Paolo Nava, Mario Dell’Orto, Antonio Citterio, Anrea Bellosi, Richard Sapper, Bruno Munari, Anna Castelli Ferrieri, Giulietto Cacciari, Man Ray, Gigi Sabadin, Antonia Astori de Ponte, Mario Ceroli, Lucchino Oltrona Visconti, Michele De Lucchi, Michael Graves, Paolo Portoghesi, Stanley Tigerman, Oscar Tusquets, Robert Venturi, Kuzumasa Yamashita, and more. And also the work of Gerrit T. Rietveld, Alvar Aalto, Eileen Gray, Sonja Delaunay, Marcel Breuer, Charles Rennis Mackintosh, Josef Hoffman... One copy via our website and in the bookshop. #worldfoodbooks (at WORLD FOOD BOOKS)
2 notes · View notes
aki1975 · 7 years
Photo
Tumblr media
Giuseppe Piermarini - Palazzo Belgiojoso - 1787
Milano è una città neoclassica: con la Pace di Utrecht gli Austriaci sostituiscono gli Spagnoli e danno un impulso determinante alla vita economica della città consentendo l’introduzione di fermenti intellettuali illuministi riuniti ne “Il Caffè”.
Le principali opere neoclassiche sono:
- Palazzo Cusani di Giuseppe Piermarini (1719)
- Palazzo Litta di Francesco Maria Richini (1752)
- Palazzo Greppi di Giuseppe Piermarini (1772)
- la Scala di Giuseppe Piermarini (1776)
- Palazzo Belgiojoso di Giuseppe Piermarini (1787)
- Palazzo Clerici
- Palazzo Dugnani
- Palazzo Sormani
- Palazzo Visconti di Modrone
- Palazzo Trivulzio
- Palazzo Olivazzi
- San Francesco di Paola (1735)
- San Bernardino alle Ossa (1776)
- Santa Maria della Sanità
- Rotonda della Besana (1731)
Neoclassiche sono anche le ville gentilizie della Brianza.
1 note · View note
angelicavasile-blog · 7 years
Text
6° Forum delle Politiche Sociali
Il Forum è partito oggi 23 febbraio al Teatro Elfo Puccini. Il titolo della prima giornata, nonchè grande tema di fondo, è “La politica del riscatto sociale nel tempo della paura”. Io in queste parole mi ci ritrovo molto, ora più che mai sento il bisogno di ascoltare la voce dei più deboli e un gran bisogno di dir loro che non sono soli. L’impegno dell’Assessorato alle Politiche Sociali è di aiutare chi da solo non ce la fa a rimettersi in piedi, perché ha perso il lavoro, la casa, una famiglia, perché è stato accolto nel nostro Paese e qui sta iniziando a costruire il proprio futuro, perché Milano non lascia indietro nessuno e chiede a tutti di fare qualche cosa in più.
Qui di seguito ti riporto gli eventi ai quali parteciperò anche io e dove spero vivamente di vederti! Sabato 25 febbraio Ore 14.30 Palazzo Marino, Sala Alessi – Piazza della Scala, 2 Una questione di diritti Le politiche sulle disabilità, al fianco delle persone. Intervengono: Maurizio Cavalli, Arianna Censi, Daria Maistri, Marco Morali, Andrea Miotti, Lisa Noja, Massimiliano Papetti, Marco Rasconi, Fabrizia Rondelli, Filippo Salucci, Fabiana Stefanoni, Angelica Vasile. Coordina: Pierfrancesco Majorino Temi prioritari 1. Innovare: attività diurne con persone con disabilità e progetti inclusivi 2. La città del Piano dell’eliminazione delle barriere architettoniche 3. Le politiche e i servizi riguardanti l’autismo 4. La Fondazione Durante e dopo di noi Martedì 28 Febbraio Ore 10.00 Casa dei Diritti – Via De Amicis, 10 Contro la violenza, la tratta, le schiavitù. Dalla parte delle vittime. Sempre. Confronto a più voci: Daria Colombo, Miriam Pasqui, Fabio Roja, Alessia Simone, Angelica Vasile. Coordina: Paolo Ferrara Ore 14.30 Casa dei Diritti - Via De Amicis, 10 Case delle Associazione e del Volontariato: la cittadinanza attiva Intervengono: Pierfrancesco Majorino, Marco Pietri Paoli, Paola Suriano, Angelica Vasile, Simone Zambelli. Coordina: Alessandro Cesqui Ore 17.00 Casa dei Diritti - Via De Amicis, 10 Dipendenze e consumi e nuovi scenari organizzativi: in quale direzione andiamo. Il Direttivo del Coordinamento del Privato Sociale Milanese per le Dipendenze dialoga con Comune, ATS e ASST Milano in merito alle specifiche competenze sociali e socio sanitarie relative agli scenari milanesi. Intervengono: Alberto Barni, Floriana Colombo, Riccardo Farina, Evelina Ferarris, Rita Gallizzi, Pierfrancesco Majorino, Daria Maistri, Claudia Polli, Carmela Rozza, Angelica Vasile. Giovedì 2 Marzo Ore 9.30 Acquario Civico – Viale G.Gadio, 2 La salute e la città Presentazione di una nuova agenda di lavoro a cura di: Luigi Campolo, Daniela Carmagnola, Arcadio Erlicher, Giuseppe Landonio, Daria Maistri. Partecipano: Silvano Casazza, Giulio Gallera, Pierfrancesco Majorino, Angelica Vasile, Alessandro Visconti
youtube
0 notes
engenheiragabi · 4 years
Text
Tatuagem Buda: 90 opções inspiradoras e marcantes
A tatuagem de sol é bastante comum e faz muito sucesso. Se você está querendo fazer uma tattoo com o astro-rei, esse post é para você!
Saiba quais são os significados desse símbolo tatuado na pele e inspire-se com 62 tatuagens de sol.
Significado da tatuagem de Sol
Muitas pessoas tatuam o símbolo na pele devido aos seus significados. O símbolo do sol pode trazer diversos significados, todos relacionados a emoções positivas. O sol, em sua pele, pode simbolizar luz, energia, vigor, fertilidade, vida, além da possibilidade de significados subjetivos que representam algo especial e único.
62 tatuagens de Sol para te encantar
Além de diversos significados, há infinitos modelos criativos para a tatuagem de sol. Separamos 62 tatuagens para você se inspirar e fazer a sua. Confira!
1. Tatuagem de sol nas costas
Letícia Freire
2. Tatuagem de sol no pé
Sarah Emily
3. Um pouco de sombra para deixar a tatuagem ainda mais incrível
Body Canvas
4. Inspiração na cultura celta
Green Hornet Tattoo
5. Que tal tatuar em um lugar diferente?
Strash Keva Tattoo
6. Tatuagem de sol simples
Joey Hill
7. Sol e lua: um combinação perfeita
Tabuns
8. Tatuagem de sol e lua para fazer com a amiga
Madame Unikat
9. Há quem queira colocar mais elementos na tattoo
Silver Shamrock Tattoo
10. Para quem quer deixar a tatuagem mais completa, olha que incrível essa tatuagem do sistema solar
Leia também: Tatuagem de borboleta: 200 ideias para ficar com vontade de tatuar 305469
Estudio Tattoo Ink
11. Essa também é incrível! Inspire-se!
Joey Hill
12. Para os apaixonados por praia, a tatuagem de sol pode ganhar um charme a mais
Estúdio Tattoo Ink
13. O pulso é um local bastante popular para a tatuagem
Elio Tattoo
14. O tornozelo também é uma ótima opção
Kalula Tattoo
15. Olha que linda essa tatuagem de sol na canela! Fica um charme!
Botão Pink
16. Há quem prefira ousar
Kalula Tattoo
17. O ombro tem sido uma escolha popular entre os amantes de tatuagem
Paola Alfamor
18. Adoramos essa tatuagem de sol e onda
Daniela Mansur
19. Nada melhor que sol e mar, não é mesmo?!
Reno Snyder
20. A tatuagem tem que combinar com sua personalidade
Leia também: Tatuagem branca: 65 ideias e dicas para cuidar dessa tattoo especial 305469
Paola Alfamor
21. Se você gosta de desenhos mais simples, olha que fofo esse aqui!
.Katya Patience
22. Que tal misturar elementos?
Krystel Ivannie
23. Colorido ou de uma cor só?
Knarly
24. Cores podem fazer a diferença
No Friends Tattoo Club
25. Tatuagem de sol na panturrilha com detalhes
Seventh Ink Tattoo
26. Minimalismo também está super em alta
Lora Wicked
27. Tatuagem de sol e lua pequena
Cuki Tattoos
28. Você pode tatuar com alguém que você ama
Kalula Tattoo
29. Ou pode usar a criatividade
Joey Hill
30. Olha que ideia legal para amigas ou irmãs
Leia também: Tatuagem de gueixa: significado e ideias para se inspirar 305469
Connor Bowmont
31. E quem não ama o por do sol?
Joey Hill
32. A tatuagem pode trazer uma mensagem que representa você
Samantha Silveira
33. Pode representar a luz do sol
Cate
34. Afinal, “iluminar” é um dos significados da tatuagem de sol
Papanatos Tattoo
35. Tatuagem de sol e lua no braço
Melina Wendlant
36. Para quem ama traço fino, essa tattoo é uma ótima inspiração
Nothing Wild Tattoo
37. Para quem é discreta, olha que linda essa tatuagem!
Playground Tattoo
38. E esses pássaros deixando a tatuagem ainda mais linda? Amamos!
Balazs Bercsenyi
39. Que tal tatuar um sol nos dedos das mãos?
Stacey Green Tattoo
40. Traços perfeitos para deixar a sua tatuagem incrível
Leia também: Tatuagem de Sol: 62 imagens para você se inspirar e fazer a sua 305469
Melina Wendlant
41. Uma tatuagem delicada também pode ser impactante
Sérgio Medeiros Tattoo
42. Nós amamos essas minitatuagens
Dobrin
43. O importante é que a tatuagem tenha um significado para você
P-chan Tattoo
44. O contorno do sol pode ser uma opção para você
Die Anderen
45. Discrição e beleza
Revolver Estudio
46. Essa inspiração vai fazer você se apaixonar
Tattoo Galery
47. Para quem quer uma tatuagem maior, essa inspiração é incrível
Mischa Tattoo
48. Esse cantinho é bem comum para quem quer manter a discrição
Rollie Demps
49. O estilo diferenciado da tattoo a deixa ainda mais linda
Lowrider Tattoo
50. Delicadeza nos traços na tatuagem de sol
Kekena
51. Para quem quer tatuar em um local escondido, essa é uma boa opção
Laura Visconti
52. Movimento nos raios do sol para dar um ar diferente à tatuagem
Mederik
53. Olha quanta riqueza de detalhes!
Sigrit Villido
54. Acrescente alguns detalhes na sua tatuagem de sol
Glass Street Tattoo
55. Use a criatividade
Neko House Tattoo
56. Você pode sair do comum
Brenda Mena
57. As tatuagens feitas com pontilhados (dot work) são tendência
Aufewig Tattoo
58. Ainda no estilo pontilhado, olha que incrível essa tattoo de sol
Tori Marie
59. Tatuagem de sol na parte interna do dedo
Haley Schober
60. Traços e pontos para deixar a tatuagem bastante original
Edena Saw
61. Cores do nascer do sol
Toni Beat
62. Tatuagem de sol na parte de trás da canela
Kalula Tattoo
Não tem como não se inspirar com essas tatuagens incríveis! Uma mais linda que a outra, não é mesmo? Está esperando o quê para fazer a sua?!
O post Tatuagem Buda: 90 opções inspiradoras e marcantes apareceu primeiro em Dicas de Mulher.
Tatuagem Buda: 90 opções inspiradoras e marcantes Publicado primeiro em https://www.dicasdemulher.com.br
Este conteúdo apareceu primeiro em : https://ift.tt/2x3P6jc
0 notes
Text
Tatuagem Buda: 90 opções inspiradoras e marcantes
A tatuagem de sol é bastante comum e faz muito sucesso. Se você está querendo fazer uma tattoo com o astro-rei, esse post é para você!
Saiba quais são os significados desse símbolo tatuado na pele e inspire-se com 62 tatuagens de sol.
Significado da tatuagem de Sol
Muitas pessoas tatuam o símbolo na pele devido aos seus significados. O símbolo do sol pode trazer diversos significados, todos relacionados a emoções positivas. O sol, em sua pele, pode simbolizar luz, energia, vigor, fertilidade, vida, além da possibilidade de significados subjetivos que representam algo especial e único.
62 tatuagens de Sol para te encantar
Além de diversos significados, há infinitos modelos criativos para a tatuagem de sol. Separamos 62 tatuagens para você se inspirar e fazer a sua. Confira!
1. Tatuagem de sol nas costas
Letícia Freire
2. Tatuagem de sol no pé
Sarah Emily
3. Um pouco de sombra para deixar a tatuagem ainda mais incrível
Body Canvas
4. Inspiração na cultura celta
Green Hornet Tattoo
5. Que tal tatuar em um lugar diferente?
Strash Keva Tattoo
6. Tatuagem de sol simples
Joey Hill
7. Sol e lua: um combinação perfeita
Tabuns
8. Tatuagem de sol e lua para fazer com a amiga
Madame Unikat
9. Há quem queira colocar mais elementos na tattoo
Silver Shamrock Tattoo
10. Para quem quer deixar a tatuagem mais completa, olha que incrível essa tatuagem do sistema solar
Leia também: Tatuagem de borboleta: 200 ideias para ficar com vontade de tatuar 305469
Estudio Tattoo Ink
11. Essa também é incrível! Inspire-se!
Joey Hill
12. Para os apaixonados por praia, a tatuagem de sol pode ganhar um charme a mais
Estúdio Tattoo Ink
13. O pulso é um local bastante popular para a tatuagem
Elio Tattoo
14. O tornozelo também é uma ótima opção
Kalula Tattoo
15. Olha que linda essa tatuagem de sol na canela! Fica um charme!
Botão Pink
16. Há quem prefira ousar
Kalula Tattoo
17. O ombro tem sido uma escolha popular entre os amantes de tatuagem
Paola Alfamor
18. Adoramos essa tatuagem de sol e onda
Daniela Mansur
19. Nada melhor que sol e mar, não é mesmo?!
Reno Snyder
20. A tatuagem tem que combinar com sua personalidade
Leia também: Tatuagem branca: 65 ideias e dicas para cuidar dessa tattoo especial 305469
Paola Alfamor
21. Se você gosta de desenhos mais simples, olha que fofo esse aqui!
.Katya Patience
22. Que tal misturar elementos?
Krystel Ivannie
23. Colorido ou de uma cor só?
Knarly
24. Cores podem fazer a diferença
No Friends Tattoo Club
25. Tatuagem de sol na panturrilha com detalhes
Seventh Ink Tattoo
26. Minimalismo também está super em alta
Lora Wicked
27. Tatuagem de sol e lua pequena
Cuki Tattoos
28. Você pode tatuar com alguém que você ama
Kalula Tattoo
29. Ou pode usar a criatividade
Joey Hill
30. Olha que ideia legal para amigas ou irmãs
Leia também: Tatuagem de gueixa: significado e ideias para se inspirar 305469
Connor Bowmont
31. E quem não ama o por do sol?
Joey Hill
32. A tatuagem pode trazer uma mensagem que representa você
Samantha Silveira
33. Pode representar a luz do sol
Cate
34. Afinal, “iluminar” é um dos significados da tatuagem de sol
Papanatos Tattoo
35. Tatuagem de sol e lua no braço
Melina Wendlant
36. Para quem ama traço fino, essa tattoo é uma ótima inspiração
Nothing Wild Tattoo
37. Para quem é discreta, olha que linda essa tatuagem!
Playground Tattoo
38. E esses pássaros deixando a tatuagem ainda mais linda? Amamos!
Balazs Bercsenyi
39. Que tal tatuar um sol nos dedos das mãos?
Stacey Green Tattoo
40. Traços perfeitos para deixar a sua tatuagem incrível
Leia também: Tatuagem de Sol: 62 imagens para você se inspirar e fazer a sua 305469
Melina Wendlant
41. Uma tatuagem delicada também pode ser impactante
Sérgio Medeiros Tattoo
42. Nós amamos essas minitatuagens
Dobrin
43. O importante é que a tatuagem tenha um significado para você
P-chan Tattoo
44. O contorno do sol pode ser uma opção para você
Die Anderen
45. Discrição e beleza
Revolver Estudio
46. Essa inspiração vai fazer você se apaixonar
Tattoo Galery
47. Para quem quer uma tatuagem maior, essa inspiração é incrível
Mischa Tattoo
48. Esse cantinho é bem comum para quem quer manter a discrição
Rollie Demps
49. O estilo diferenciado da tattoo a deixa ainda mais linda
Lowrider Tattoo
50. Delicadeza nos traços na tatuagem de sol
Kekena
51. Para quem quer tatuar em um local escondido, essa é uma boa opção
Laura Visconti
52. Movimento nos raios do sol para dar um ar diferente à tatuagem
Mederik
53. Olha quanta riqueza de detalhes!
Sigrit Villido
54. Acrescente alguns detalhes na sua tatuagem de sol
Glass Street Tattoo
55. Use a criatividade
Neko House Tattoo
56. Você pode sair do comum
Brenda Mena
57. As tatuagens feitas com pontilhados (dot work) são tendência
Aufewig Tattoo
58. Ainda no estilo pontilhado, olha que incrível essa tattoo de sol
Tori Marie
59. Tatuagem de sol na parte interna do dedo
Haley Schober
60. Traços e pontos para deixar a tatuagem bastante original
Edena Saw
61. Cores do nascer do sol
Toni Beat
62. Tatuagem de sol na parte de trás da canela
Kalula Tattoo
Não tem como não se inspirar com essas tatuagens incríveis! Uma mais linda que a outra, não é mesmo? Está esperando o quê para fazer a sua?!
O post Tatuagem Buda: 90 opções inspiradoras e marcantes apareceu primeiro em Dicas de Mulher.
Tatuagem Buda: 90 opções inspiradoras e marcantes Publicado primeiro em https://www.dicasdemulher.com.br/
0 notes