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#progresso
lunamarish · 1 year
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Il terreno su cui poggiano le nostre prospettive di vita è notoriamente instabile, come sono instabili i nostri posti di lavoro e le società che li offrono, i nostri partner e le nostre reti di amicizie, la posizione di cui godiamo nella società in generale e l'autostima e la fiducia in noi stessi che ne conseguono.
Il "progresso", un tempo la manifestazione più estrema dell'ottimismo radicale e promessa di felicità universalmente condivisa e duratura, si è spostato all'altra estremità dell'asse delle aspettative, connotata da distopia e fatalismo: adesso "progresso" sta ad indicare la minaccia di un cambiamento inesorabile e ineludibile che invece di promettere pace e sollievo non preannuncia altro che crisi e affanni continui, senza un attimo di tregua.
Il progresso è diventato una sorta di "gioco delle sedie" senza fine e senza sosta, in cui un momento di distrazione si traduce in sconfitta irreversibile ed esclusione irrevocabile. Invece di grandi aspettative di sogni d'oro, il "progresso" evoca un'insonnia piena di incubi di "essere lasciati indietro", di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta. 
ZYGMUNT BAUMAN, Modus vivendi (2008)
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scogito · 1 year
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gregor-samsung · 29 days
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“ «Com'è strano, — pensava Veročka — già le sapevo dentro di me, già le presentivo, tutte le cose che ha detto sulle donne, sui poveri, sull'amore. Dove le ho imparate? Forse nei libri che ho letto? No, non là. In quei libri ci sono tanti dubbi, tante riserve, e ogni cosa sembra insolita, incredibile. Come si trattasse di sogni belli, ma irrealizzabili! A me sembra invece che questi sogni siano semplici, semplicissimi, comuni, che senza di essi non si possa vivere, che si dovranno avverare senz'altro. Eppure, secondo me, questi libri sono ottimi. George Sand; per esempio, è così buona e morigerata, eppure, tutto in lei è sogno! E i nostri? No, nei nostri non si parla di questo. In Dickens, invece, sì, ma tutto è come senza speranza; certo, lui se l'augura, perché è buono, però sa bene che non si avvererà. Come fanno costoro a non sapere che in mancanza di questo non si può vivere e che bisogna darsi da fare, e si lavorerà senz'altro, perché non ci siano più uomini poveri e infelici? Ma che, forse non lo dicono? Dire lo dicono, ma provano solo pietà, mentre pensano che tutto resterà com'è ora: sì, qualcosa migliorerà, ma per il resto. No, essi non dicono le cose che io penso. Se le dicessero, saprei che le persone buone e intelligenti ragionano come me. E invece sinora ho creduto di essere l'unica a pensarla così, perché sono una stupida. Nessuno pensa come me, nessuno si aspetta che le cose cambino realmente. E ora lui assicura che la sua fidanzata ha detto a tutti coloro che l'amano che le cose andranno proprio secondo le mie idee. E ha parlato così chiaramente, dice lui, che tutti già lavorano perché tutto avvenga al più presto. Che donna intelligente! Ma chi è? Lo saprò di certo. E come sarà bello, quando non ci saranno più poveri, quando nessuno sarà costretto a ricorrere agli altri per bisogno, quando tutti saranno allegri, buoni, felici...». Assorta in queste riflessioni, Veročka si addormentò, e dormì profondamente, senza sognare.  “
Nikolaj Gavrilovič Černyševskij, Che fare?, traduzione e cura di Ignazio Ambrogio, Edizioni Studio Tesi (collana Collezione Biblioteca, n° 85), Pordenone, 1990; p. 78.
 NOTA: Il testo originale (Что делать?), che Černyševskij scrisse in prigionia nella fortezza di Pietro e Paolo a San Pietroburgo, cominciò ad essere pubblicato a puntate nel 1863 sul mensile letterario russo Sovremennik sino a quando le autorità sequestrarono l’intera opera, ritenuta sovversiva. Il libro circolò quindi clandestinamente fino alla pubblicazione integrale nel 1905, all’inizio della breve stagione riformista dello zar Nicola II.
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Viviamo in una società in cui tutto ha perso valore. La chiamano modernità, lo chiamano progresso l'avere tutto a portata di click, basta digitare la parola desiderata per trovare migliaia di contenuti espliciti, con la possibilità di accontentare ogni capriccio più recondito, cambiando corpi come fossero figurine.
-laragazzadagliocchitristi
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aitan · 2 years
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branckaper · 1 month
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A vida não tá errada, nossas expectativas não eram o plano. O plano ninguém sabe, mas quem não desiste de viver dentro das circunstâncias que se encontra, o cumpre mesmo sem saber. ✔️
(Branckaper)
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gcik · 11 months
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annalegend · 1 year
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Quem não nos amou, certamente nos ensinou.
A vida sempre une aqueles que estão destinados a cumprirem um papel na vida um do outro.
Quando a sintonia é forte, e o encontro é necessário, até o Universo se torna pequeno.
Cada pessoa que entra ou que sai de nossas vidas possui um significado profundo:
Uma lição, um exemplo, um estímulo ou uma prova para o nosso crescimento.
A verdade é que ninguém sai ileso de ninguém.
Cada pessoa traz consigo uma mensagem que nos cabe decifrar para o nosso progresso e evolução.
Devemos lembrar que cada pessoa que sintoniza com nossa energia será atraída para nós, e aquelas que não fazem parte do nosso destino se afastarão.
Que possamos ser gratos por cada ser que cruzou o nosso caminho.
Quem não nos amou, certamente nos ensinou!
Alexandro Gruber
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intotheclash · 6 months
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C'erano schiavi un tempo Oggetti di carne Animali con due piedi che nascevano e morivano servendo bestie con due piedi Sì c'erano schiavi un tempo che in vita li teneva la speranza della Libertà Anni e anni sono passati e adesso quegli schiavi non esistono più Ma è nato un nuovo genere di schiavi Schiavi pagati Schiavi saziati Schiavi che ridono Schiavi che vogliono Rimanere schiavi Questo è il Progresso!"
Alekos Panagulis - Il progresso
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jasonstiff · 1 year
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On a rainy, gray Sunday, I decided to do a jambalaya challenge. Both were very good. Spicy was VERY spicy, jazzy was cool... probably because of all the cool jazz they added... . . . . . #California #Chico #NorCal #rain #gray #clouds #soup #food #foodporn #foodie #jambalaya #Newman #Seinfeld #Progresso #Chunky #Sunday (at Chico, California) https://www.instagram.com/p/Cp_q_Q4Liya/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lunamarish · 11 months
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Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo. La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso.
La creatività nasce dall'angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce le proprie sconfitte e i propri errori alla crisi, violenta il proprio talento e mostra maggior interesse per i problemi piuttosto che per le soluzioni. La vera crisi è l'incompetenza. Il più grande difetto delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel trovare soluzioni.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. È nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora; senza crisi qualsiasi vento diventa una brezza leggera. Parlare di crisi significa promuoverla; non parlarne significa esaltare il conformismo. Cerchiamo di lavorare sodo, invece. Smettiamola, una volta per tutte, l'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla. 
Albert Einstein (1955)
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scogito · 8 months
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I tuoi errori sono come scalini. Se non li avresti fatti non saresti dove sei e se li hai fatti ti fanno essere chi sei. Non conta mai ciò che "avresti potuto o sarebbe dovuto", perché semplicemente quella è un'altra linea di scelta che non hai fatto. Non esiste nel punto in cui ti trovi. Non fa parte della vita che stai compiendo.
Ecco perché sia il concetto di rimpianto sia quello di errore sono costruzioni mentali.
Quando arrivi a vivere ogni scalino come il tuo progresso, realizzi che passato e futuro semplicemente non esistono.
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gregor-samsung · 2 months
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“ Mitek mi stava osservando con attenzione. Incrociando il mio sguardo, mi fece l'occhiolino e con voce un po' impastata domandò: «Che dici, ci andiamo sulla Luna?». Io feci segno di sì e, mentre abbassavo la testa per annuire, gli occhi mi rimasero incollati su un trafiletto che s'intitolava NOTIZIE DALL'ORBITA. La parte inferiore del testo era strappata e quello che rimaneva della colonna erano solo le parole: «Ventotto giorni...» scritte in grassetto. Ma bastava anche quello. Capii tutto al volo e chiusi gli occhi. Sì, era proprio così: quelle tane in cui passavamo tutta la vita in effetti erano buie e sporche e forse noi stessi eravamo l'esatto corrispettivo di quelle tane. Ma nel cielo blu sopra le nostre teste, in mezzo alle stelle rade e fioche, esistevano dei piccoli punti speciali, brillanti, artificiali, che scivolavano lenti fra le costellazioni e che erano stati creati qui, in terra sovietica, in mezzo al vomito, alle bottiglie vuote e al fumo puzzolente di tabacco, che erano fatti d'acciaio, di semiconduttori e di energia elettrica e che in quel momento volavano nel cosmo. E ognuno di noi, perfino quell'ubriacone cianotico che poco prima avevamo visto per strada, accovacciato come un rospo in mezzo a un cumulo di neve, perfino il fratello di Mitek, e certo anche Mitek e io, ognuno di noi aveva lassù, nel blu freddo e pulito, la sua piccola ambasciata. Corsi fuori, in cortile, e piangendo a dirotto me ne restai a fissare il limpido cielo invernale e il globo giallo-azzurro della Luna, incredibilmente vicino. “
Viktor Pelevin, Omon Ra, traduzione dal russo di Katia Renna e Tatiana Olear, Mondadori (Collana Strade blu), 1999. [Libro elettronico]
[Edizione originale russa: Омон Ра, casa editrice Издательство Текст, Mosca, 1992]
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Così come il caos tumultuoso di un temporale porta una pioggia nutriente che consente alla vita di fiorire, anche nelle vicende umane i momenti di progresso sono preceduti da momenti di disordine. Il successo arride a coloro che sono in grado di resistere alla tempesta.
I Ching
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valentina-lauricella · 7 months
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Quando ero ragazza, i miei genitori erano abbastanza benestanti, non mi mancavano cibo, vestiti, musicassette e corredi scolastici, ma io, per scarsità di esperienza e tendenza all'autoriferimento, davo tutto per scontato e vivevo quel benessere come uno stato di mancanza e di povertà. In quel periodo, fui diagnosticata da diversi psichiatri come affetta da: depressione, disturbo borderline, personalità ossessivo-compulsiva. Allora non mi rendevo conto che anche andare dagli psichiatri è un lusso. Adesso me ne rendo conto pienamente, e quindi sono fiera di aver ricevuto quelle diagnosi e le espongo come ben pagati status-symbol.
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semotivar · 2 years
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Eu creio 🙌🔥 Siga nossa página para receber mais conteúdo como esse!! 👇🏽🥰 📌 salve para ver depois Envie para alguém que precisa ver essa mensagem. Deixe um ❤️ Gostaria que você soubesse que existe dentro de si uma força capaz de mudar sua vida. Basta que lute e aguarde um novo amanhecer. . . . . . . . . . . . #amém #eucreio #crer #vitória #positivo #positividade #sucesso #progresso #inspiracao #perserverança #milagre #frases #motivação #otimismo #vencer #vencedor #sucessopessoal #motivacional #oracao #naodesista #aleluia #gloria #motivacaoboa #gratidão #mensagemdedeus #frasesgospel #frasescristãs #frasesdedeus #reflexão #sabersemotivar https://www.instagram.com/p/CiI7y2rOupe/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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