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#santa maria della scala
storiearcheostorie · 6 months
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SCAVI / A Siena torna alla luce l’imponente villa romana di Pieve al Bozzone
La prima campagna di scavi, conclusasi nei giorni scorsi, sta riportando l'attenzione sulla grande villa romana datata fra il I e il IV secolo d.C., individuata alla fine dell'Ottocento ma poi rinterrata.
La prima campagna di scavi, conclusasi nei giorni scorsi, sta riportando l’attenzione sulla grande villa romana datata fra il I e il IV secolo d.C., individuata alla fine dell’Ottocento ma poi rinterrata. Sul sito mosaici, pitture, terme, marmi e colonne, già esposti nel complesso museale di Santa Maria della Scala. Un momento degli scavi (foto: Università di Siena). Si è conclusa da pochi…
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pikasus-artenews · 2 years
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LUIGI BALLARIN. La mossa del cavallo. Una mostra che pone al centro della pittura di Luigi Ballarin il cavallo, ponte tra oriente e occidente ma anche anima della storia e della tradizione della comunità di Siena.
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redandjonny · 10 months
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I was as you are, I am as you will be.
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wandering-cemeteries · 7 months
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Etruscan Sarcophagus (Ossuary?). Santa Maria della Scala in Siena, Italy.
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centuriespast · 2 years
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CONCA, Sebastiano The Healing of the Cripple at the Pool of Bethesda 1731 Fresco Spedale di Santa Maria della Scala, Siena
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pollicinor · 6 months
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I trovatelli in Italia sono stati per secoli nominati assegnando loro solamente il nome di battesimo a cui si aggiungeva un cognome eguale per tutti indicante la loro comune esperienza di brefotrofio. Ad esempio a Firenze ed in Toscana, dove l’istituzione per l’infanzia abbandonata fu per secoli lo Spedale di Santa Maria degli Innocenti, gli esposti ebbero tutti il cognome di Innocenti nelle sue varianti di Innocente, Degli Innocenti o Nocenti da cui i derivati Nocentini, Nocentino. A Milano, invece, l’istituto che si occupava dell’infanzia abbandonata era l’ospizio di Santa Caterina della Ruota, annesso all’antico complesso dell’ospedale sforzesco, che aveva come simbolo una colomba, perciò qui i trovatelli vennero cognominati molto frequentemente come Colombo e Colombini. Per lo stesso motivo a Pavia, ad esempio, gli esposti vennero chiamati spesso Giorgi, mentre a Siena Della Scala: si rafforzava così il legame filiale che legava il bambino abbandonato all’istituto che l’aveva accolto. Ancor più spesso, però, gli abbandonati venivano chiamati con cognomi che riportavano chiaramente alla mente la loro condizione di abbandono: Esposto, Esposti, Orfano, Proietti, Sposito, Spositi, Trovatelli, Trovato, Ventura, Venturelli, Venturini.
Dall'articolo "Figli di N.N. - I cognomi dei trovatelli nell'800" su inCultura
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dramoor · 3 months
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"Love is that liquor sweet and most divine, Which my God feels as blood; but I, as wine." ~George Herbert
Image: Reliquary of the Holy Blood of Christ from the 8th century Santa Maria della Scala, Siena, Italy
(Photo © José Luiz Bernardes Ribeiro)
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homomenhommes · 6 months
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Domenico di Bartolo born as Domenico Ghezzi (Italian; 1400 - 1446) ”Care of the Sick”, c. 1441 Fresco, Santa Maria della Scala, Siena, Italy, source.
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frc-ambaradan · 1 year
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Today's St. Ambrose, patron of Milan, and as per tradition is also the day on which La Scala's season opens.
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Double Duck - Prima della Prima (2008)
Originally called "Nuovo Regio Ducal Teatro Alla Scala" (New Royal Ducal Alla Scala Theatre), it was inaugurated on 3rd August 1778 after the old Ducal Theatre was completely destroyed by a fire. To make space for the new building, the church of Santa Maria alla Scala was demolished and the new theatre built in its place (hence the name).
Alla Scala Theatre is the main italian opera theatre and one of the most illustrious in the world.
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Topolino #2767 cover
For many years now, the season opening of La Scala is broadcasted live on national tv main channel (yes, we get 3 hours non stop opera on the state tv channel 1... so what?), this year's gonna be "Boris Godunov"... and I've gotta go 'cause it's starting!!! :D
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dovevonascerequadro · 2 years
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 I borghi marinari della lava
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[ Porticciolo di Ognina ]
Un itinerario tra natura e storia vicino alla città, un percorso affascinante tra i piccoli borghi marinari che si affacciano sulla riviera jonica etnea.
Da San Giovanni Li Cuti ed il porticciolo di Ognina fino ad Acitrezza, passando per Acicastello e, nel territorio di Acireale, da Capomulini a Santa Maria La Scala, attraversando la splendida Riserva Naturale della Timpa con le suggestive e silenziose Chiazzette ed il borghetto di Santa Caterina, dal quale è possibile godere di un suggestivo panorama a strapiombo sul mare. Ed ancora da Scillichenti a Riposto, toccando i borghi marinari di Stazzo, Pozzillo e Torre Archirafi: un viaggio affascinante lungo i Borghi della lava , valorizzato e reso unico da panorami mozzafiato, sensazioni, curiosità, profumi e sapori tipici della nostra macchia mediterranea
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[ I faraglioni di Acitrezza]
Trascorrere una giornata a bordo di un peschereccio d’alto mare accanto ai pescatori, conoscere le placide acque, l’ambiente costiero ed i segreti celati dalle profondità marine, gustando il pesce appena pescato a bordo o a terra, in uno dei policromi borghetti marinari, riscoprendo le ricette della tradizione locale e bagnarsi in posti inaccessibili da terra, scoprendo piccoli gioielli naturalistici.
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[ Acicastello ]
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storiearcheostorie · 2 years
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MOSTRE / Siena, al Santa Maria della Scala uno straordinario viaggio nell'arte senese dal Medioevo al Novecento
#MOSTRE #SIENA / Al Santa Maria della Scala uno straordinario viaggio nell'arte senese dal #Medioevo al #Novecento attraverso i capolavori delle collezioni del Monte dei Paschi Foto e dettagli: #arte #eventi @SMariaScala
L’esposizione racconta fino all’8 gennaio 2023 la storia dell’arte senese dal tardo Medioevo al Novecento attraverso una serie di capolavori conservati nelle collezioni della Banca Monte dei Paschi di Siena. In mostra tante straordinarie opere di maestri quali Pietro Lorenzetti, Tino di Camaino, il Sassetta, il Sodoma e Domenico Beccafumi, che hanno reso la scuola senese celebre in tutto il…
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pikasus-artenews · 1 month
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Fausto Melotti. In leggerezza. Un omaggio a Italo Calvino
Siena rende omaggio a Italo Calvino con la leggerezza delle opere di Fausto Melotti così citato dallo scrittone nel suo “Le Città invisibili”
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travelwithdebsi · 1 year
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Day 22 - Venice (24.01.2023)
This morning I joined a free walking tour of Venice. It was very interesting and the tour guide told us a lot about the history of Venice, but also showed us some hidden places with beautiful views. For example, we saw the „Basilica di Santa Maria della Salute“ and also the „Peggy Guggenheim Collection“ from the outside. We didn‘t see the other main attractions because she said we would see them anyway.
So after the tour, I went to „Piazza San Marco“ to see the „Basilica di San Marco“ and the „Palazzo Ducale“. I was quite surprised because the whole square was under water. There were extra elevations set up so that the shoes didn’t get wet. Afterwards I had lunch in a very nice restaurant near a canal. Then I wanted to see the „Rialto Bridge“ and the „Scala Contarini del Bovolo“. I also went to the „Teatro La Fenice“ and at the end I saw the „Bridge of Sighs“. In general, I really enjoyed walking through the small streets without the crowds of tourists. The tour guide told us again that we should appreciate this in January because you can not walk through the streets in summer.
As there was finally a bit of sun today, I decided to take the boat back to the train station via the „Grand Canal“. The tour guide recommended that we should also see Venice from the seaside. And it was worth it. The facades are so beautiful, you never saw that from the street. There are also historical reasons for this, because in the past it was important that the houses looked nice for the boats on the water and the rest was just the back of the houses.
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itgirls-n-wannabes · 1 year
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Madonna with child on Santa Maria della Scala, Rome
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jacopocioni · 2 years
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Spedale degli innocenti.
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Spedale degli Innocenti. Firenze e la Toscana sono sempre stati un passo avanti; per secoli e secoli da questa piccola cittadina sono partiti innumerevoli esempi in campo politico, artistico, economico. Inutile vergare elenchi, troppo lunghi, basta ricordare la Repubblica Fiorentina, l'abolizione della pena di morte e su tutto il rinascimento culla dell'arte. Potevamo essere secondi verso i bimbi? Prima del 1400 gli spedali presenti a Firenze erano moltissimi, spedali intesi come luoghi d'accoglienza, dove curarsi o essere aiutati. Si dice che in via Romana, dopo la porta fino a piazza Pitti erano presenti addirittura nove spedali atti ad assicurare le cure a tutti coloro che dalla Porta Romana entravano in città dopo lunghi e spesso pericolosi viaggi.
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Busto di Cione Pollini Gli Spedali fiorentini, prima del 1400, che si dedicavano anche ad accogliere bambini erano solo due, uno lo Spedale di San Gallo fuori dalle mura e l'altro lo Spedale di Santa Maria della Scala che Cione Pollini aveva assegnato all'amministrazione dei frati Serventi di Siena. Erano spedali che accoglievano i bimbi per le cure assieme ad adulti e morenti, tutti in un unico salone, come usava allora, con rischi altissimi di contagi e prostrazione psicofisica.
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Francesco Datini L'idea di uno spedale per piccoli abbandonati ed orfani scaturì dalla mente di Francesco Datini che non realizzandola in vita la rese possibile nella morte (1410) imponendo nel testamento un lascito che aveva lo scopo di creare un istituto per l'infanzia. Questo determinò che nel 1419 si iniziarono a mettere su carta i primi accordi per realizzare uno spedale per gli orfanelli, cioè un luogo solo per i bambini orfani o abbandonati che potesse prendersene cura. Stava nascendo Lo Spedale degli Innocenti. Questo spedale era il primo in tutta Europa, da qui sono partite tutte le opere a favore dell'infanzia. Fondamentale per la realizzazione del progetto fu "L'Arte della Seta" in quanto investita dell'uffizio della cura dei trovatelli su incarico dalla Repubblica fiorentina. L’Arte della Seta ottenne nel 1421 il benestare del Comune e l'equiparazione di tutti i privilegi goduti dagli altri enti ospedalieri cittadini per il nuovo Ospedale che fu intitolato a Santa Maria degli Innocenti.
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Stemma dell'Arte della Seta L'Arte della Seta aumentò il denaro donato molte volte e questo denaro assieme a quello offerto dai fiorentini, fra cui nomi illustri come i Medici e gli Albizzi, oltre l'aiuto della Repubblica Fiorentina, permise di comprare un podere degli Albizzi sulla Piazza Santissima Annunziata ed affidare il progetto dello Spedale a Filippo Brunelleschi. Lo Spedale fu progettato ed edificato tra il 1419 ed il 1444, i lavori ebbero inizio ufficialmente nel 1421 e rimasero sotto la direzione del Brunelleschi fino al 1427 ed affidati dopo a Francesco della Luna.
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Chiostro per le Donne L'architettura dell'Ospedale degli Innocenti si basa sul progetto iniziale del Brunelleschi e della Luna apportò modifiche successive senza però svilire il progetto iniziale. Tutto il progetto era fatto con il pensiero primario rivolto ai piccoli ospiti, il refettorio, i dormitori, l'infermeria, i chiostri, le camere, erano progettati in maniera che i bimbi potessero svolgere la loro principale attività, crescere e studiare, crescere e pregare, crescere e correre. Ne è un esempio il chiostro di forma rettangolare realizzato di questa geometria, invece che quadrato come usava all'epoca, proprio per permettere ai fanciulli di correre all'aperto e se la giornata era piovosa di poter stare all'aperto ma sotto il porticato.
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Putto di Andrea della Robbia In questo Spedale Brunelleschi fece della funzionalità il suo obbiettivo modulando equilibrio e geometria; è dirimente in questo il portico esterno, lungo 71 metri il quale presenta le arcate a tutto sesto e al disopra di esse sono presenti le finestre che permettono una perfetta illuminazione del piano superiore e sopra ancora sono presenti dei tondi in terracotta che rappresentano i putti, cioè gli innocenti, e sono realizzati da Andrea Della Robbia. Il 25 gennaio 1445 l'ospedale fu inaugurato e l'11 aprile 1451 fu consacrata la chiesa. Nella realtà delle cose i lavori proseguirono per buona parte del 1500 ma i bimbi cominciarono ad affluire nel grembo spedaliero già dal 1445. L'Arte della seta finanziava lo Spedale tramite il versamento obbligatorio di un contributo da parte degli iscritti e affidava la gestione ad un eletto "spedalingo", affiancato da tre "operai". Il primo spedalingo fu Lapo di Piero Pacini.
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Ruota degli Innocenti Lo Spedale accoglieva tutti i bimbi abbandonati sia lasciati ufficialmente che abbandonati presso la famosa ruota. In un primo tempo i fanciulli potevano essere abbandonati deponendoli in una pila cioè una conca posta sotto il porticato. In seguito fu sostituita da una finestra che poi nel 1660 fu spostata all'estrema sinistra del portico. Le madri lasciavano i loro figli e suonata la campanella questi venivano portati all'interno il tutto senza che le madri fossero viste e riconosciute. I bambini molto spesso venivano dotati segni di riconoscimento come una medaglietta spezzata di cui una parte era tenuta dalla madre e l'altra parte lasciata con il figlio, questo poteva permettere in un futuro un riconoscimento e un ricongiungimento. Nel 1875 la ruota fu murata. Già nel 1448 si contavano 260 bambini cresciuti grazie allo spedale e nel 1560 arrivarono a 1320 e a più di 3000 nel 1681. Il numero dei bambini era divenuto tale che il latte che le balie potevano fornire cominciò a scarseggiare tanto che nel 1577 si attuò per la prima volta nel mondo l'allattamento artificiale usando latte di mucca mediante dei rudimentali biberon cioè dei bicchieri con un beccuccio detto pippio. Lo spedale nei secoli ha permesso a innumerevoli bambini di crescere e poter avere una vita. Le ragazze cresciute spesso entravano nelle fila dei tessitori e affini o si facevano monache o ancora restavano nello spedale a prestare il loro aiuto. I bambini spesso diventavano ragazzi di bottega e imparavano un mestiere. Sia i bambini che le bambine frequentavano la scuola interna ed imparavano a leggere, scrivere e far di conto. Lo Spedale degli Innocenti e l'impegno dell'Arte della Seta hanno permesso di salvare e inserire nel mondo bambini che avrebbero avuto un ben triste destino ed infatti ancora oggi i cognomi Innocentini o degli Innocenti o ancora Nocentini sono cognomi diffusi a Firenze e testimoniano che almeno un antenato di quella famiglia è stato cresciuto all'interno dello Spedale. Oggi lo Spedale degli Innocenti è anche un museo visitabile.
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Jacopo Cioni Read the full article
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materstefano · 1 year
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Siena - Il duomo da una finestra di Santa Maria della Scala
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