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#testi rap
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"A questa vita ho dato pagine, lacrime e sale
Diamanti ad un mare di amanti
E amarsi non vale
È odiarsi d'amore e farsi del male
Passi su lame, male che vada
Fra amore d'acido muriatico in bottiglie d'acqua ossigenata
Strana gente ama riempirsi col niente
Ma qua vestirti non scalda quel freddo
Quello che coprirti non ti serve
Chiedigli che ha in tasca: risponderà sempre
Poi chiedigli che ha dentro e ti guarderà inerme
Mentono continuamente
Dice: "Ci tengo evidentemente"
Ma è evidente, mente
Tengo a mente il silenzio di certi sbocchi a sentirvi mentire
Ciò che la tua bocca non sa dire
Io ho imparato a sentirlo dagli occhi
E cascano le ali
Certi colpi come il morso di un vampiro sanno
Renderti uguale a chi t'ha ferito se non peggio
Dovrai ergerti, non immergerti
Che a nuotare sempre a fondo crescono le branchie"
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illsadboy · 2 months
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Io che ti ho offerto da bere la sera che mi hai detto: "Scopo le donne" e se l'ho fatto è perché eri incredibile e in più mi sembravi una sfida impossibile e forse non mi hai nemmeno visto non mi hai nemmeno capito ed io non ho capito te. Dimmi cose sporche tu che sei un grande forse aprimi le porte come con le tue cosce fissami negli occhi quando fai le cose, mi chiedi le botte però ti do amore. Anche se è durato poco, tu eri fuoco anche se è durato un attimo, mi sembri todo tu che mi acceleri il battito e mi lasci il vuoto e mi lasci solo.
Questa canzone sembra scritta per noi, anche se è durata due anni e ormai sono passati tanti anni ci penso ancora a volte a te anche se ormai fai tutta un’altra vita. Ma ho ancora tutte le nostre foto anche le più intime, le lettere e le nostre cose… conservo sempre tutto perché ho una memoria di merda ma certe cose non le dimentico.
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quelmaredeimieiocchi · 10 months
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Ma mi fai sentire vivo, Ogni volta che respiro, Il tuo sapore è l'eco del mio dolore.
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mccek · 1 year
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“Se Dio esiste, mi ha dato tutto
Mi ha dato un sogno, una passione;
Rabbia, talento e determinazione
Due genitori che credono in me, bene o male
Un cervello per capire e distinguere il bene o il male
Ma, come tutte le persone fortunate
Non riuscivo a vedere che avevo tutto
Ed è brutto vivere consumato dall'invidia
La smania di andare avanti mi ha rovinato la vita
Mi sento come se avessi tradito me stesso
E sono stanco anche di raccontarti che sono depresso
E non penso di stare male perché sono speciale
So vomitare, il mio disturbo antisociale (…)”
——————
“Non penso a niente
Ciò che penso son solo cose cattive
Chiuso nella mia gabbia fatta di aspettative
Sto tra le attrattive di uno zoo
In mezzo a stronzi che mi fissano per capire che problema c'ho, o no!?
E comunque sto in paranoia da un po'
Torno a casa distrutto e sono silenzi imbarazzanti
Ripenso ai tanti pianti e rimpianti
È come camminare a piedi nudi sui cocci dei sogni infranti
E quindi penso ai miei amici che si so' dati
Quelli che stan cambiando e dentro son cambiati già
Certe volte mi chiedo che resterà
Di questi anni, questi giorni di merda, questa città
Io posso solo solo promettere di dare il cento per cento
Anche se tutto va male corri contro vento
Perché il tempo fa cerchio dell'avvenire
Ma io ho qualcosa da dire
È questa è l'unica certezza come il fatto che devi morire.
Prima o poi!”
L’abc del rap italiano Pt.23
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etomniauanitas · 1 year
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🎵: "Chiodi", Kaos One ("Chiodi', 2022).
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Le parole più grandi - Coez
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5oliloquio · 2 years
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- Sei un Angelo?
- Cosa.?
- Mia Mamma ha detto che chi ha i segni sui polsi è un angelo
- non sono un Angelo
- certo che lo sei, mamma ha detto che solo gli angeli fanno male a se stessi, perché non gli piace la vita sulla terra. Questo mondo li distrugge quindi cercano di ritornare a casa, in cielo, loro sono troppo sensibili al dolore degli altri e al proprio.
- sai tua madre è molto saggia
- grazie, anche lei è un angelo però è già tornata a casa
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babe-97 · 2 years
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Che paradosso, no? Che io per essere me stesso
Sia costretto a andare dove non mi riconoscono
Ci sarà dell'altro oltre lo sfarzo per lo sforzo
Qui dall'alto penso che ho sacrificato troppo
Amo il caos, odio sia tutto sotto controllo
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Siamo esseri sconnessi in una vita di eccessi, il cuore pieno di assenze mi sei entrato dentro nonostante le differenze, la testa vuota di conferme ora devo spegnere tutto e restare inerme, mi faccio del male in modo deleterio ma non posso dar sfogo ad ogni desiderio, lo sai è un meccanismo macabro ma i sentimenti portano al baratro.
-laragazzadagliocchitristi
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sheisjo · 2 years
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« Stai attenta con me, baby, in amore ho già sofferto tanto, in questo momento cerco altro: qualcuno a cui dare la mia password. »
- Password, Luchè.
Via @sheisjo
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gagliandi · 3 months
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The Poetic Roots of Rap: A Journey Through Rhymes and Rhythms
The realm of rap is inherently connected to the world of poetry, both sharing a profound appreciation for rhythm, rhyme, and the evocative power of words. This article explores how these two art forms intertwine, offering insights into enriching your rap artistry inspired by poetic tradition. Rhythm: The Heartbeat At the heart of both poetry and rap lies rhythm, an element that guides the…
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noisiamoinfinito003 · 6 months
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Se fosse per me l'avrei già fatto
Mettere la mia vita nelle mani di un altro
Ma sono quasi certo che gli cadrebbe dal palmo
E non sarebbe manco in grado di portarti al parco.
- Blue virus, Se fosse per me
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illsadboy · 7 days
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Oh, merda, frà, sta girando tutta la stanza quanta ne hai messa? Respira ogni scusa è buona, la luna è piena… il mio amico quando parla, parla solo di soldi chiusi in casa che giochiamo con le droghe pesanti…tu pensi che la vita sia facile se la mia fosse un libro strapperei tutte le pagine, eh parlo di blocchi, vizi e tipe in pratica di tutto ciò che uccide lei mi nasconde i soldi quando mi vede star male perché odia le medicine con cui mi voglio curare quando sono sobrio ciò che sono non mi piace bevo per dimenticare il me stesso normale ritornerei a ventitré anni fa e fermerei i miei perché la vita è l'unica cosa gratis che non vorrei, da tre giorni bevo gin, prendo pastiglie, fumo Winston se muoio non dir che non l'avresti mai previsto io non mi fido più, chi ti ha mentito lo rifarà la mamma degli infami e delle troie è sempre gravida non penso ci sia un aldilà, non penso ci sia un'anima io e la morte separati dalla nascita.
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debsontherocks · 7 months
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"..Il cuore è un incendio intenso, il tempo sta fermo al centro
Rei di peccato tremendo, adulterio
E lei senza fiato accendendosi dentro
Silenzio nel castello ed un tamburo in petto
E da ogni amore nasce forza mossa da due leve
Le nostre sono un sesto senso ed un destino incerto
E lei sarebbe andata ovunque "basta stare insieme"
Anche in un cerchio dell'inferno dentro un vento eterno."
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mccek · 2 years
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I miei sfoghi sono scarabocchi sopra quadri e fogli
Non sentirsi il cranio, mente staccata dal corpo
Guardarsi la mano e vederla lontano dal volto
Ma non è pazzia, la diagnosticazione
È apatia e cristallizzata dissociazione
Domande su sé stessi, esistenza confusa
La mente fusa che dilata i suoi pensieri agli universi
Mi scordo il ruolo di persona per una cattiva stona
Che risuona rintrona
Rendendomi in uno stato di coma vivendo da automa
L'effetto è di sottofondo
E mi accompagna a letto come quando si fa giorno
Se guardo il vuoto me lo sento dentro il corpo
Come il moto che aumento se dentro corro più distorto
Più penso, più cade la coscienza in vetro
A conoscenza del dialogo col mio alter ego, monologo tetro
Vivo dietro a un vetro che distacca
Vorrei partecipare alla mia vita, ma se mi avvicino, scappa
Da questo lato vita non magnanima
Se cammino trascinando il corpo appeso alla mia anima
Ho un'identità che oscilla come pendoli
Passo la vita guardandomi allo specchio e non riconoscendomi
Un'arma contro l'ansia che adopera la mente
E sciopera, spesso opera perso nel niente
La mia testa è un alveare, lontano un metro siedo
Attraverso un vetro vedo e retrocedo dal reale
Come un ginepro d'arredo in zona balneare
Prego e 'sto segreto tetro credo si voglia alleare
Vorrei dal margine sfociare, piangere ed amare
Ma in 'sto carcere mentale non è facile il sociale
Il male è da associare a mancanze di dame
Non ho nessuna con cui stare perché non so conquistare
Vuoto interiore, dopo ore, nuoto nella percezione
Una foto esteriore, è ignoto ogni emozione
Non ho salute in mente
Alle sedute ne si discute sempre, ma non si conclude niente
Mentre spesso perso trovo le difficoltà
Quando stento ad essere connesso verso la realtà
Scrivo il testo con l'acidità
Vivo questo e sento l'estro il mio maestro in me stesso solo se immerso nel rap (…)
L’abc del rap italiano pt.13
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diceriadelluntore · 4 months
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Storia Di Musica #312 - The xx, The xx, 2009
Il mese dei dischi dallo stesso titolo dei propri autori si chiude con una scelta più recente, e spero creativa. La musica degli ultimi anni ha bisogno di sedimentarsi, per tutta una serie di ragioni (il modo in cui se ne fruisce, lo scenario generale in cui nasce, lo stesso ruolo della musica che è cambiato in pochi anni) al netto della qualità che rappresenta: sebbene la patente di “classico” nella musica si dà con una certa facilità e spesso anche secondi criteri più discutibili del solito, ci sono stati artisti negli ultimi anni che hanno dato contribuito eccellenti alla storia della musica popolare occidentale (che è quella che maggiormente rappresento qua, solo per questo l’ho specificato). E la sensazione a volte che non si era sbagliato la si ha dopo un po’ di tempo, nemmeno poi tanto, basta un riascolto dopo pochi anni per arricchire le sensazioni che si provavano al primo ascolto a caldo (o per cambiarle in maniera diametralmente negativa, può benissimo succedere così). Il disco di oggi ci porta a Londra nella prima metà degli anni 2000, ad un gruppo di ragazzi che frequenta la Elliot School di Putney: questa è una cosiddetta sixth form college, una scuola di potenziamento pre-universitario dove i ragazzi dai 16 ai 19 anni studiano a livello più avanzato alcune discipline. Qui si incontrano 4 studenti: Romy Madley Croft, cantante e chitarrista, Oliver Sim, bassista e cantante, Jamie Smith, tastiere e ritmica elettronica e la tastierista Baria Qureshi. Tutto inizia su Myspace, leggendario social network fondato nel 2003 da Tom Anderson, dove la musica dei quattro con i testi di Crof e Sim è condivisa con dei primi demo, embrioni delle canzoni che arriveranno di lì a poco. Scelgono un nome interessante (siamo nel 2005): The xx, perché avevano tutti appena compiuto venti anni (e XX è venti in numeri romani), perché in inglese si pronuncia come “excess” e poi perché le due “x” richiamano alla mente le tre che caratterizzano i prodotti pornografici. Nel giro di qualche anno, si fanno un nome nei piccoli club per la loro musica intrigante, un mix elegante e misterioso di elettronica, con guizzi romantici e di atmosfera, dovuti alle due bellissime voci di Croft e Sim, che si completano a meraviglia; nel frattempo Jamie Smith sceglie il nome d’arte di Jamie xx. Alcuni loro demo arrivano ad una piccola etichetta indipendente, la Young Turks Record, che li affida alle cure di un giovane produttore scozzese, Rodaidh McDonald, che proprio con gli XX inizierà una proficua carriera come produttore di musica di qualità.
Le registrazioni furono effettuate in un piccolo garage adibito a studio nella zona di Ladbroke Grove, a Londra, nel 2008, quasi sempre di sera e di notte, anche con idee un po’ strane: le linee di basso di Sim furono registrate dal bassista nel corridoio adiacente, per avere un suono più ovattato, e la caratteristica di musica “notturna” pervade tutto il disco. The xx esce a maggio del 2009 ed è un disco d’esordio che non passa inosservato. In piena “mania” di definizioni musicali, il loro è un album che ha molteplici influenze (tracce di post-punk, dream pop, dubstep, indie pop e R&B compaiono a impulsi qua e là) ma si concentrano in canzoni tanto semplici quanto uniche e misteriose, eleganti, ma che vibrano di emozioni e hanno degli arrangiamenti che spiazzano per la loro impeccabile luminosità. I battiti pulsano anziché schiantarsi; le chitarre sono pizzicate e pizzicate ad arte; e la voce raramente supera un sospiro malinconico, considerazione che quasi stride non solo con la musica che all’epoca li circondava (il nu metal, il nuovo r&b, il primo grande dilagare del rap) ma con la stessa irruenza che solitamente le giovani band propongono nei primi lavori. Anche i titoli delle loro canzoni sono il mix perfetto di conciso ed evocativo. Tra le gemme la strumentale Intro, che verrà saccheggiata in decine di programmi tv, serie, pubblicità, ma ha la sua consacrazione durante le Olimpiadi Invernali di Vancouver nel 2010 dove veniva usata come colonna sonora dei momenti precedenti le premiazioni degli atleti. Le chitarre innocenti di VCR suggeriscono la passione della band per l'indie pop radicalmente semplice degli Young Marble Giants; Crystalised, magnifica, è uno dei meravigliosi duetti tra Croft e Sim, che qui sono capaci di portare l’impressione che sia una conversazione tra innamorati, riaffermando cosa significa veramente "cuore a cuore". Il lato più sensuale dello stesso concetto c’è invece nella ritmica Islands (Underneath and unexplored\Islands and cities I have looked\Here I saw\Something I couldn't over look\I am yours now\So now I don't ever have to leave\I've been found out\So now I'll never explore). C’è Infinity che si appoggia più sulle radici post-punk (ed è stupenda, anche nell’interpretazione di Croft), e Heart Skips A Beat ha una ritmica intrigante e complessa. Croft e Sim cantano anche da soli bene nei loro turni solisti (Sim brilla in particolare nella spaziosa Fantasy), ma insieme sono davvero ispirati: Basic Space ne è la prova che c’è chimica tra Croft e Sim, in un brano che sa di anni passati e di meraviglie pop, ma che è comunque ricca di dettagli sottilmente affascinanti (il drum beat e la chitarra un po’ sudamericana).
Tutte le riviste del settore ne sono stregati: il New Musical Express lo inserisce subito nella lista dei 500 dischi migliori di tutti i tempi, Rolling Stone nei 100 migliori album di debutto di sempre, il disco otterrà numerose certificazioni di vendite e proietta i quattro nei festival più famosi del mondo, spesso in apertura a grandi artisti (tra le loro performance più belle, quelle in apertura ai concerti di Florence + The Machine). Ma non tutto va bene: Baria Qureshi, in contrasto con gli altri tre, abbandona il gruppo. Ma la magia non si interrompe: Coexist del 2012 riprende da dove The xx finisce, stavolta in un trio che continuerà ad ammaliare sussurrando le proprie canzoni, come se fosse proibito alzare la voce.
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