Tumgik
gonetoosoon · 3 months
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E stasera è proprio una di quelle sere.
Sono ormai sei anni che sei andata via e dio, quante cose che avrei da raccontarti.
È da un po' che non ti scrivo, forse troppo, ma non mi sono dimenticata di te. Non potrei mai.
Sai, mi manchi.
Mi manca vederti preparare in cucina la tua insalata, le tue cotolette. Niente ha più lo stesso sapore senza te, e non sto parlando del cibo.
Sai? Ancora è Febbraio ma io stavo pensando alla primavera, a come ci divertivamo all'arrivo della primavera, noi due.
Piene di gatti in giro per il giardino, a montare l'amaca e le due altalene: una per la tua nipotina ed una per me, perché mi avevi viziata anche tu ed io volevo la mia altalena personale.
E tu e lui, nonostante io non fossi vostra nipote o vostra parente, l'avete costruita e appesa. Per me.
Non ti ho mai ringraziato abbastanza per esserti presa cura di me, per avermi fatto sentire amata e parte di una famiglia, io che quella che avevo era così instabile e piena di mancanze.
Scusami se non l'ho fatto prima, scusami per non averti ringraziata abbastanza e per non averlo fatto in tempo.
Ti chiedo scusa se a volte, presa dai miei drammi adolescenziali, non sono riuscita a capirti e a starti vicino come avrei voluto e come avresti meritato.
Sei stata una nonna, una mamma, un'amica, una zia e tutto questo senza essere niente.
Perché noi non eravamo nulla, nessun legame di sangue ci legava ma eravamo felici così.
Mi ha fatto tanto male vederti esalare l'ultimo respiro e vederti in quella bara..non potevo crederci.
Mi avevano detto di non venire quella sera perché stavi male ma io lo sapevo. Sapevo che sarebbe successo e ho deciso di restare fino alla fine al tuo fianco. Quando ci hai lasciati mi hai stretto la mano e mi hai guardata, poi hai guardato tutti gli altri e te ne sei andata.
Beh..devo dirti che è stata una bella botta. Penso che proprio queste siano le batoste della vita di cui si parla. Al tuo compleanno stavamo celebrando il tuo funerale e io avrei tanto voluto stare lì nella tua cucina a festeggiare, a bere brasilene che tu con tanta cura avresti messo in frigo per me. E invece non è stato così. E invece è andato tutto a rotoli.
Mi manchi tanto, oggi e sempre.
-gonetoosoon
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gonetoosoon · 3 months
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La morte non è niente. Sono solamente passato dall'altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
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gonetoosoon · 4 months
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«Mi sono vergognato di me stesso quando ho capito che la vita è una festa in maschera, e ho partecipato con la mia vera faccia».
- Franz Kafka
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gonetoosoon · 4 months
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Frammento 182 Saffo
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gonetoosoon · 4 months
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-Se il sole muore, Oriana Fallaci
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gonetoosoon · 4 months
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Voglio qualcosa che resti,
non i resti di qualcosa.
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gonetoosoon · 4 months
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Io vengo dalla Calabria.
E lo dico perché ho passato anni ad odiarla, con tutte le mie forze.
Ho sempre odiato il bus che non passava mai, le strade senza parcheggio (non conoscevo Milano, figa!), la lentezza tipica del sud che ricopriva OGNI cosa, persino il lavoro, mentre io ero troppo veloce, con troppa fame.
Troppa fame di crescere, troppa fame di viaggiare, di provare cose e conoscere persone nuove, di scoprire come ragiona il resto del mondo perché si sa, al sud ragionano un po' tutti allo stesso modo.
Bene signori e signore io ho sempre odiato la Calabria, fin quando non me ne sono andata.
Non ci vivrei mai, non ora, ma non la odio. Eppure non riesco a capire l'ansia che mi sale ogni volta che mi tocca tornarci..ma un secondo, facciamo un passo indietro.
Scusate la confusione, sono pensieri scomposti.
Ho sempre odiato la Calabria, fin quando non me ne sono andata; si perché quando te ne vai lasci la tua casa, nel bene e nel male, lasci le persone a cui vuoi bene, lasci una vita che non ti apparterrà ma nella quale gli altri continueranno a vivere, sarai semplicemente tu a non farne più parte e questo all'inizio è facile: quando tornerai tu sarai 'quella di Milano', la figa della situazione e per un po' andrà bene così, poi inizierai a sentire questo come un vero e proprio distacco e farà un po' paura, un po' male. Inizierai a pensare che prima quelle persone, quelle strade, quegli odori facevano parte della tua quotidianità mentre ora non è più così. Io l'ho capito poco tempo fa, quando la prima cosa che ho fatto atterrando in Calabria è stato guardare il cielo: era sera e a Milano non si vedono mai le stelle, vuoi per l'umidità, per la nebbia, per l'inquinamento, per le luci, e per me vedere la luna in modo così chiaro con Giove vicino e molte stelle di cui avevo dimenticato l'esistenza era assurdo. Mi sono quasi commossa. Sono tornata a casa e ho preso il mio telescopio e, iniziando a scrutare il cielo, pensavo 'amo Milano, ma queste stelle mi mancavano'.
Vi racconto un altro episodio: qualche tempo fa il mio quartiere ha organizzato varie feste a cui ho potuto partecipare essendo in Calabria per qualche mese. Vedere i miei amici, che purtroppo non sono più così amici perché abbiamo vite totalmente diverse, lì in quel campetto, mi ha fatto male. Lo so che stavate aspettando la mia felicità e inveece..
No aspettate però: ero felice di essere lì, ero felice di parlare con loro ed ero felice di rivederci tutti insieme come quattro anni fa, ma dentro ero distrutta. Perché? Perché non avevamo nulla da dirci.
Ma come? Sei a Milano e non hai niente da dire? Niente di nuovo sulla loro vita? NO.
Perché se tu sei in Calabria tu vivi come vive la Calabria: lenta, comoda, abitudinaria. Un luogo in cui non cambia mai un cazzo e quel poco che cambia non è oggetto di conversazione perché al calabrese non piacciono le novità, lo destabilizzano, preferisce parlare dei vecchi tempi.
Poi stai bene, perché sei con i tuoi amici, ma capisci che quello non è il tuo posto. È lì che senti il distacco e quando succede che fai?
Vi dico cosa ho fatto io: quando sono tornata a casa ho solo pensato 'perché?'
Perché il mio posto non è la Calabria?
Perché io sono cambiata mentre tutto qui è rimasto uguale?
Perché qui si vede il cielo?
Perché l'arcobaleno che finisce in mare mi rende così felice?
Perché quando sono giù mi manca Milano e quando sono a Milano mi mancano queste piccole cose?
Beh, non mi sono data una risposta.
So solo che esistono tre tipi di fuori sede (se così posso definirmi, essendo nata a Milano)
- il fuori sede che odia la sua nuova città e vorrebbe solo tornare a casa;
- il fuori sede che ama la sua nuova città e non tornerebbe a casa neanche se gli sparassero in fronte;
- i coglioni come me che stanno bene al nord ma desiderano i cieli del sud, ma non tornerebbero mai a vivere lì. (So che tutti adorano sto mare, ma io no. Odio andare al mare, ma lo amo d'inverno)
-gonetoosoon
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gonetoosoon · 5 months
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Caro diario
È stato un mese strano, in cui ho temuto di non farcela. È difficile ammettere tutto ciò per quelle come me. Beh, quelle come me vogliono avere tutto SEMPRE sotto controllo, ma non sempre la vita lo permette e questo mese è stato così: intransigente, rigido, imprevedibile.
Ed io sono crollata. Sono crollata con tutte le mie insicurezze, con tutte le mie paure che pian piano, mentre il mio muro di certezze crollava, loro saltavano fuori.
Dico da un po' di voler andare in terapia, ma non ho ancora avuto la forza necessaria per andarci. Fa molto ridere tutto ciò perché io sono la prima persona che dice 'la terapia è ancora un taboo ma non dovrebbe esserlo, dovrebbero andare tutti' e lo penso davvero eh, però io mi blocco.
Mi blocco perché sarebbe una spesa in più, e se poi non trovassi il terapista adatto a me?
Insomma, un periodaccio.
Ora è passato ma sto capendo che continuo a trascinarmi questa malinconia da un po' e sembra che nessuno se ne accorga e tutto ciò mi fa arrabbiare, perché non capisco se sono un'ottima attrice e mi arrabbio perché potrei guadagnarci invece di usare le mie doti per cazzate, o se ho solo ciechi intorno.
Io non mi mostro mai debole, c'è da dirlo, però sono cambiata. E lo riconosco, me ne accorgo. Non ho più quella voglia di mangiare il mondo, non ho più voglia di cercare cosa fare nel weekend perché voglio vedere, esplorare, visitare, scappare. Mi sono totalmente rifugiata nel lavoro e tutto ciò che faccio è un "trascinarmi" nella vita, con dietro la malinconia di cui ti parlavo prima.
Ma allora perché? Perché io lo noto e gli altri no? Perché sembrano tutti sordi, ciechi e muti? Anche quando riesco a fare qualcosa che sia un'uscita, una visita o la qualsiasi, non è più un "voglio farlo" ma "lo faccio, altrimenti sto a casa a non fare nulla". Mi riempio di cose da fare per non pensare a quanto io sia sola. Perché questo è.
Alla mia età ancora non ho trovato vere amiche e non penso succederà mai. Purtroppo anche quelle che ho non sono le amiche che chiameresti nel bel mezzo della notte sicura di ricevere una risposta; anzi, probabilmente mi risponderebbero due giorni dopo con 'dimmi' oppure 'oh che succede' fingendosi preoccupate.
Con lui è un po' così, è molto impegnato perché ha molto da fare e lo giustifico e perdono per questo ma chissà.. spero che tutto cambi, perché sono stanca di essere invisibile.
Ed è come se le persone che ho attorno avessero il pennarello dell'invisibilità ed ogni volta che faccio un gesto nei loro confronti loro mi cancellano qualcosa. Più cerco di essere presente, sgomito, urlo, piango e più scompaio.
E se non sono ancora scomparsa è solo per merito mio, che mi ritiro su ogni volta che mi sento cadere nel buco nero ma non so quanto questa cosa potrà durare. Non so fin quando avrò la forza di prendermi la mano e rialzarmi mentre tutti gli altri mi rendono invisibile.
Sono stanca di urlare, piangere, sgomitare, cercare di farmi spazio nella vita delle persone e vedere che alla fine non riesco. Se io domani dovessi sparire probabilmente nessuno lo noterebbe, se non mia madre che non mi vedrebbe in casa. Probabilmente neanche lui se ne accorgerebbe in questo periodo.
E tutto ciò è molto, molto triste.
Sono stanca e dico la verità: vorrei chiudere gli occhi e non riaprirli più. Non m'importa più di niente, o forse m'importa troppo di tutto.
Buonanotte.
-gonetoosoon
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gonetoosoon · 6 months
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Ho sempre provato ad accontentare tutte le persone intorno a me, facendo le cose che loro desideravano e mai quello che desideravo e faceva stare bene me stessa.
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gonetoosoon · 6 months
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Sta per avvicinarsi il giorno del mio compleanno e sai benissimo quanto io odi questo giorno, ma in questi anni l'ho odiato un po' di più.
Non ci sarai tu a farmi i tuoi regali complicati, impossibili da aprire e da capire come utilizzare.
Non ci sarai tu a migliorare questo giorno, da sempre stato un po' infelice.
Mi manchi, da sempre.
-gonetoosoon
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gonetoosoon · 6 months
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C'è qualcosa, qualcuno che mi manca.
Mi manca da morire e non posso fare a meno di sentire la sua mancanza, quando vorrei sentire la sua presenza.
Mi mancano le sue insalate, le sue brasilene, la sua risata che quasi non ricordo ma per fortuna ho i miei video e le mie foto, che a volte lo fanno per me.
Eppure è tutto così diverso da quando non ci sei più.. è tutto più cupo, anche le insalate hanno un altro sapore, forse perché non le fai più tu.
Io non so cosa dirti, anche perché dopo ormai cinque anni, quasi sei, in cui ti parlo e straparlo vorrei ricevere una risposta anche se so che non si può.
Però mi manchi tanto ed anche se non puoi rispondere e non puoi saperlo, anche quando non avrò nulla da dirti perché sarò sconfitta dalla tua mancanza non mi mancheranno mai le forze per scriverti che mi manchi. Anche dopo cinque anni, quasi sei.
Ciao ninna nonna❤️
-gonetoosoon
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gonetoosoon · 7 months
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"E non c'è pace per noi due
ognuno con le crisi sue
tu che non sai mai cosa vuoi
io che non voglio ma vorrei.
E non c'è un modo per amarci
a cena insieme, ma distanti."
- Ultimo
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gonetoosoon · 8 months
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ma tu sei felice veramente?
Che cosa intendi per felicità?
Esistono vari tipi di felicità e l'essere umano non potrà mai essere totalmente felice al 100%.
Siamo animali sociali, bisognosi del continuo successo e del continuo volere di più, quindi non riusciremo mai ad essere realmente felici e soddisfatti di TUTTA la nostra vita.
È un periodo un po' no, ma passerà. E arriveranno i momenti sì, e poi di nuovo quelli no, e va bene così.
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gonetoosoon · 9 months
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“Lo scopo del rapporto non è quello di avere un altro il quale vi possa completare, bensì di avere un altro con il quale condividere la vostra completezza.
Qui sta il paradosso di tutte le relazioni umane. Non avete nessun bisogno di un particolare altro individuo perché possiate sperimentare appieno Chi Siete.”
— Neale Donald Walsch
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gonetoosoon · 9 months
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È strano come qualche anno fa volessi solo fuggire da questa realtà, non vedere quei volti e non vivere quelle abitudini mentre ora, dopo quasi quattro anni via da quella gente, dalle mie abitudini che ormai non lo sono più e da questo posto io senta quasi una nostalgia invadermi.
Non fraintendetemi, non è la mia vita, ma ogni tanto vorrei avere la spensieratezza che le persone che ho lasciato qui hanno sempre. Da un lato ci sono io: così giovane ma così ambiziosa, pensierosa, in ansia per il mio futuro e che continuo ad oscillare tra un "voglio, posso farcela" e un "ce la farò o non ce la farò mai?"; Poi rivedo quei volti spensierati come per dire "la vita è tutta qui" un po' me ne convinco e un po' li invidio.
Rivivo i momenti in cui ero anch'io come loro, o meglio: nonostante io avessi progetti e sogni, vivevo come loro; in preda all'attimo, al carpe Diem, al 'chi se ne fotte del domani, domani si vedrà'. Perché loro non ne avevano, o forse li avevano ma li hanno lasciati in quei cassetti sperduti, quelli dei sogni e delle speranze.
Io ho sempre odiato i cassetti in disordine, pieni di roba e ho sempre saputo che il mio posto non era qui e attenzione, lo penso ancora, però a volte ritornare un po' spensierati fa bene, ti toglie quel peso che preme sempre sullo stomaco e nella mente.
In questi momenti mi manca la me di un tempo, seduta su un muretto a bere birra e parlare della qualsiasi con i volti familiari, quelli che magari se avessi bisogno di aiuto sarebbero gli ultimi a venirti ad aiutare, ma sicuramente li ritroveresti seduti su quel muretto a bere la solita birra oppure a giocare a carte. Sono quelle cose che l'universo non cambia mai, a cui non riserva mai colpi di scena.
E magari un giorno tornerò su quel muretto, un po' più grande e con i miei sogni realizzati e avremo nuove cose di cui parlare.
-gonetoosoon
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gonetoosoon · 10 months
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E all’improvviso arriverà qualcuno che ballerà con te, anche se non gli piace ballare, e lo farà perché è con te e nient'altro Jorge Luis Borges 
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gonetoosoon · 10 months
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