una spugna di mare ha compiuto 11 anni oggi!
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Dimenticare il dolore è difficilissimo, ma ricordare la dolcezza lo è ancora di più. La felicità non ci lascia cicatrici da mostrare. Dalla quiete impariamo così poco
DIARY, Chuck Palahniuk 2003
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“Lo dimentichiamo sempre e poi lo ricordiamo di nuovo, ancora e ancora una volta, che questa cazzo di vita fa sempre, ininterrottamente, ottusamente, sempre lo stesso giochetto del cazzo. Ti dà un po’ di gioia e subito dopo te la toglie.”
— Hanno tutti ragione, Paolo Sorrentino (via ildiariodigin)
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Capisco perché Hemingway aveva bisogno delle corride,
gli fornivano una cornice, gli ricordavano dov’era e cos’era.
Talvolta ce ne dimentichiamo, a furia di pagare bollette del gas, far cambiare l’olio e via dicendo. La maggior parte delle persone non è preparata alla morte, alla propria o a quella di chicchessia. Ne sono scioccati, terrorizzati. E’ come una grossa sorpresa. Che diavolo, non dovrebbe esserlo.
La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte. Muti idioti. Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un po’ dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro.
Charles Bukowski nel suo miglior libro di sempre, l’ultimo: Il capitano è fuori a pranzo, 1992.
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Relationship is like a shark
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Ma tu guarda il mio cuore mangiato
L'amore ha sempre fame
Non l'avevi notato?
E dice "Sempre" con disinvoltura
Senza paura dice "Mai"
Senza paura mai
CARDIOLOGIA, FRANCESCO DE GREGORI (CALYPSOS 2006)
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1909
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adorable mug
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that’s it
Milk and honey “Outlook”
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che niente dura per sempre, figurati io e te
Amanda Lear - Baustelle (via i-miei-deliri)
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Non ero amato da quelli del villaggio,
ma tutto perchè non avevo peli sulla lingua,
e affrontavo chi m'insultava
con una protesta diretta, senza nascondere o nutrire
segreti rancori o rammarichi.
E' molto lodato il gesto di quel ragazzo spartano,
che nascose il lupo sotto il mantello,
e si lasciò divorare senza un lamento.
E' più coraggioso, credo, strapparsi il lupo di dosso
e combatterlo apertamente, magari per strada,
tra polvere e urla di dolore
La lingua sarà forse un organo ribelle
ma il silenzio avvelena l'anima
Mi biasimi chi vuole - io sono contento.
Epitaffio di DORCAS GUSTINE da: Antologia di Spoon River, Edgar Lee Master
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il Bar - Elogio al mal di testa, Vinicio Capossela
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