Tumgik
#Preferisco Il Paradiso film
livehorses · 2 years
Text
List of movie classics that can’t never be missed in the familiar cinema club for All Saints Day:
It's all about Biographic movies of Saints lives that we watch in a huge marathon! 😃
Mother Teresa, In The Name Of God's Poor (1997) with Geraldine Chaplin
Tumblr media
Father Pio with Sergio Castelito (yes, yes, King Miraz for some...)
Tumblr media
Karol, The Man Who Became Pope and its sequel Karol, The Pope, The Man
Tumblr media
Chiara e Francesco
Tumblr media
Sant' Antonio di Padova
Tumblr media
Fray escoba (Fray Broom, inspired on Saint Martin of Porres' life)
Tumblr media
Preferisco Il Paradiso
Tumblr media
Thérese
Tumblr media
Faustina, Apostle of Divine Mercy
Tumblr media
Charbel
Tumblr media
Blessed Duns Scoto
Tumblr media
A Man For All Seasons
Tumblr media
And many others!
4 notes · View notes
Note
Ti piace vedere film? Qual è il tuo preferito?
preferisco di gran lunga le serie tv o i libri si film, a meno che non si tratti di film horror.
uno dei miei film preferiti è "Carrie: lo sguardo di Satana"
film più soft che adoro invece sono "Jeux d'enfants", "Paradiso + inferno", "5 giorni fuori" e "Ragazze interrotte"
1 note · View note
Photo
Tumblr media
MERCOLEDI 26 MAGGIO 2021 - SAN FILIPPO NERI Filippo Romolo Neri (Firenze, 21 luglio 1515 – Roma, 26 maggio 1595) è stato un presbitero, educatore e attivista italiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Fiorentino d'origine, si trasferì, ancora molto giovane, a Roma, dove decise di dedicarsi alla propria missione evangelica in una città corrotta e pericolosa, tanto da ricevere l'appellativo di «secondo apostolo di Roma». Radunò attorno a sé un gruppo di ragazzi di strada, avvicinandoli alle celebrazioni liturgiche e facendoli divertire, cantando e giocando senza distinzioni tra maschi e femmine, in quello che sarebbe, in seguito, divenuto l'Oratorio, ritenuto e proclamato come vera e propria congregazione da papa Gregorio XIII nel 1575. Per il suo carattere burlone, fu anche chiamato il «santo della gioia» o il «giullare di Dio». Alla sua vita e ai suoi detti sono ispirati State buoni se potete, film del 1983 di Luigi Magni dove Filippo è interpretato da Johnny Dorelli, un omonimo album del cantautore Angelo Branduardi, colonna sonora di detto film, e uno sceneggiato televisivo del 2010 Preferisco il Paradiso, di Giacomo Campiotti e interpretato da Gigi Proietti. Gli anni che vanno dal 1581 al 1595, anno della morte, furono segnati da terribili malattie, guarigioni e ricadute continue. Preoccupato per il proprio destino scrisse per ben tre volte il proprio testamento. Alla comunità venne concessa intanto una nuova sede, l'Abbazia di San Giovanni in Venere e la possibilità di fondare un oratorio persino a Napoli[29]. Fiaccato dalle malattie, Filippo Neri soffrì parecchio a causa di una terribile carestia che decimò alcuni membri della sua comunità oratoriana. Unico sollievo di quel periodo, nel 1590, il poter assistere, nella chiesa di Sant'Adriano al Foro, alla traslazione dei corpi di alcuni martiri. È da ricordare infatti che la testimonianza dei martiri era motivo di commozione per il santo fiorentino. Seguendo i consigli di Filippo Neri, Clemente VIII decise di riconciliarsi con Enrico IV di Francia, evento di notevole portata nella storia della Chiesa cinquecentesca. Continua su Facebook ➡️ Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia (presso Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia) https://www.instagram.com/p/CPU0szQH53Q/?utm_medium=tumblr
0 notes
azzurra69 · 4 years
Photo
Tumblr media
Il paradiso lo preferisco per il clima, l’inferno per la compagnia. #me #moda #italia #film #arte #studio #milano #roma #amore #mare #pasta #tv #ferrari #buongiorno #solo #mi #bella #casa #napoli #moto #estate #piscina #primavera #tiamo #vino #motocross #instaitalia #buonanotte #tramonto #io — view on Instagram https://ift.tt/31T03VW
0 notes
giancarlonicoli · 5 years
Link
4 LUG 2019 17:34
CHI (NON) L'HA DETTO? LA VITA E’ UNA CITAZIONE SBAGLIATA – "DIO, PATRIA E FAMIGLIA" NON È DI MUSSOLINI MA DI MAZZINI, SHERLOCK HOLMES NON HA MAI DETTO: “ELEMENTARE, WATSON”, L’AFORISMA ATTRIBUITO A ANDREOTTI (“A PENSARE SI FA PECCATO MA SPESSO CI SI AZZECCA”) FORSE, APPARTIENE AL CARDINALE FRANCESCO MARCHETTI SELVAGGIANI- E POI WILDE, VOLTAIRE, WOODY ALLEN, DARWIN E... MIKE BONGIORNO: LE FRASI PIÙ BELLE SONO FALSE- IL LIBRO DI LORENZETTO
-
Massimiliano Parente per il Giornale
Ipse dixit. Mica vero. Tipo che voi, per fare bella figura, in una conversazione dite che «Il fine giustifica i mezzi», appellandovi all'autorità di Machiavelli.
Solo che Machiavelli quella frase non l'ha scritta da nessuna parte. Come d'altra parte la famosa sentenza «Eppure si muove», attribuita a Galileo, che l'avrebbe pronunciata uscendo dal Tribunale dell'Inquisizione nel 1663 (come sapete sosteneva che era la Terra a girare intorno al Sole, non viceversa). Ma anche questa frase Galileo non l'ha mai pronunciata, se l'è inventata lo scrittore Giuseppe Baretti, nel 1757, un secolo dopo.
Ma a volte le citazioni altrui generano addirittura delle doppie gaffe. Come Oscar Farinetti, il quale ha citato «Come diceva Goethe a forza di ripetere una roba questa diventa vera». A parte che non era Goethe a Goebbels (altrimenti a Farinetti non sarebbe mai passato per la testa di citarla), ma in realtà non l'ha mai pronunciata neppure Goebbels. Però a forza di affermare fosse una frase di Goebbels è diventata di Goebbels, come afferma appunto la sentenza di chissà chi.
Per non parlare dei filosofi greci, lì non si capisce mai chi ha detto cosa. Perfino la famosa risposta di Socrate «Conosci te stesso» non sembra sua. Viene attribuita a Solone, a Talete, a Chilone, a Femonoe, vissuti prima di Socrate. Insomma, per non sbagliarsi è meglio dire che un giorno un filosofo greco la disse, chi esattamente lasciamo perdere. Idem per la famosa frase di Massimo D'Azeglio «Fatta l'Italia, bisogna fare gli italiani», è stata espressa in forma molto diversa, a sintetizzarla così è stato Ferdinando Martini nel 1896.
«Quando sento la parola cultura metto mano alla pistola», disse Joseph Goebbels. Sicuri? No, neppure questa, come documenta Stefano Lorenzetto in un libro appena uscito, intitolato Chi (non) l'ha detto? (Marsilio). La frase è infatti di Baldun von Schirac, capo della Hitler-Jugend. Così non è di Maria Antonietta «Se non hanno più pane, che mangino brioche», forse l'avrà detta, forse no, ma in ogni caso l'autore è Jean Jacques Rousseau. Come non è di Mussolini «Dio, patria e famiglia», che a intervalli regolari crea molti subbugli e contestazioni, dovete prendervela con Giuseppe Mazzini.
A volte sono i film ad attribuire le frasi erroneamente. Nel film Apollo 13 Jim Lovell, interpretato da Tom Hanks, pronuncia il famoso allarme: «Houston, abbiamo un problema», ma a dirlo è stato un altro astronauta, Jack Swigert.
Quanti di voi avete sentito dire: «Preferisco il paradiso per il clima, l'inferno per la compagnia»? L'avrà detta sicuramente Oscar Wilde. Però l'ha citata come propria Mark Twain nel 1901, ma anche il politico Benjamin Wade, quindi boh. Ma neppure è di Oscar Wilde: «Posso fare a meno del necessario ma non del superfluo», ma la citazione è attribuita spesso a Alphonse Karr, ma è di Voltaire. In compenso Voltaire non ha mai detto «Non sono d'accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire». Non ce n'è traccia in nessuno scritto o lettera di Voltaire.
Non vorrei deludervi troppo, ma Sherlock Holmes non ha mai detto: «Elementare, Watson!». Non la trovate in nessuno dei romanzi di Conan Doyle. Solo ne Il caso dell'uomo deforme, ma in modo leggermente diverso. Watson dice a Holmes: «Semplice!», e Holmes risponde: «Elementare!».
Non si salva ovviamente Charles Darwin, lo scienziato più frainteso in assoluto. Non ha mai detto che gli uomini discendono dalle scimmie, per esempio, casomai gli uomini sono scimmie, e deriviamo tutti da un antenato in comune (l'antenato in comune tra noi e uno scimpanzé è vissuto cinque milioni di anni fa). Soprattutto lo si nomina sempre per spiegare l'evoluzione come «La sopravvivenza del più forte», ma è una deformazione di Herbert Spencer, teorico del darwinismo sociale, un'interpretazione erronea che piacque molto a Adolf Hitler.
La teoria dell'evoluzione parla infatti della sopravvivenza del più adatto, non del più forte, concetti completamente diversi. Non per altro i dinosauri si sono estinti e più adatti erano i piccoli e deboli mammiferi da cui noi primati ci siamo evoluti dopo sessanta milioni di anni. E nell'Italia di oggi non è che prevalgano i più forti, dagli influencer ai politici, ma i più adatti. All'idiozia collettiva dei social. Come vi stupirà sapere come Darwin non abbia mai parlato di «evoluzione» ma di «trasformazione».
E quanto sono belli certi aforismi di Ennio Flaiano, tipo quando scrisse che «I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti». Oppure: «Ho poche idee ma confuse», come disse Flaiano. In verità entrambe le frasi sono di Mino Maccari, però bisogna ammettere che attribuirle a Flaiano fa molta più scena.
«Dio è morto, Marx pure, e anch'io non mi sento molto bene». Lo sanno tutti, è di Woody Allen. Col cavolo, è di Eugène Ionesco. E per finire, chi non ha citato la celebre gaffe di Mike Bongiorno «Ahi, ahi, ahi, signora Longari mi è caduta proprio sull'uccello»? Solo che sembra essere un'altra leggenda metropolitana, perché non c'è nessuna registrazione a provarlo, neppure ai tempi di Youtube. Insomma, pure l'uccello di Mike Bongiorno era falso.
Giancristiano Desiderio per il “Corriere della sera”
Una volta Indro Montanelli confessò che quando era incerto sulla paternità di una citazione tagliava la testa al toro e l' attribuiva a Montesquieu che considerava così autorevole da aver potuto dire praticamente di tutto. Sulla fallibilità della memoria umana e sull'escamotage montanelliano è costruito il libro di Stefano Lorenzetto che non saprei dire se è più divertente o più istruttivo: Chi (non) l' ha detto (Marsilio).
Le cose che scrive Lorenzetto, che Mario Cervi chiamava l'Oracolo - scoprite voi perché -, vanno lette sempre con considerazione, talmente è preciso, scrupoloso, enciclopedico al limite dell'infallibilità. Per capirci: questo «dizionario delle citazioni sbagliate» ha la bellezza di ben tre indici: i presunti autori, i nomi, le citazioni. Si va da Gesù a Nereo Rocco, da Agostino d'Ippona a Carlo Cottarelli, da Benito Mussolini a Donald Trump, da Francesco d' Assisi a Moana Pozzi con il risultato, per dirla con una citazione, che «il naufragar m'è dolce in questo mare». Così il modo migliore di leggere il libro-dizionario è scorrere l'indice delle citazioni. Qui viene il bello.
Prendiamo un classico: Giulio Andreotti. Era bravo nelle battute e negli aforismi, quasi quanto Ennio Flaiano.
Senz'altro sua è «il potere logora chi non ce l' ha», che va quasi a braccetto con «a pensar male si fa peccato, ma spesso s' indovina».
Quest'ultima, però, non è di Andreotti ma, forse, del cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani e il giovane Andreotti, come ricordò lui stesso, la sentì per la prima volta nel 1939, pronunciata dal porporato all'Università Lateranense.
Tuttavia, nello stesso anno la frase apparve nelle cronache milanesi del «Corriere della Sera» e ancora il 9 giugno 1969 nella rubrica del Proverbio del giorno: «A pensà maa se fa maa, ma se induvinna». Fu, però, Giovanni Malagodi a identificare la frase con Andreotti quando in un' intervista nel 1977 disse che il democristiano dava dei giudizi sugli uomini sostanzialmente veri, ma era un po' troppo incline ad abusare del «detto toscano» che «a pensar male si fa peccato ma spesso s' indovina».
Altra citazione: «Dio è morto, Marx pure, e anche io non mi sento molto bene». Enzo Biagi, che ricorreva non poco alle frasi celebri ed a effetto, l'attribuì a colpo sicuro a Woody Allen e per ben due volte su «Panorama» nel 1992 e nel 1996, ma la frase è, invece, di Eugène Ionesco, drammaturgo del teatro dell'assurdo, anche se non si sa né dove né quando l'abbia effettivamente pronunciata. Il che è un po' assurdo.
Come, in fondo, è un po' assurda la storia della frase più celebre di Mike Bongiorno che Mike Bongiorno non disse: «Ahi ahi, signora Longari, mi è caduta sull'uccello!». Per iniziare la Longari, campionessa di Rischiatutto , non esiste perché il vero nome della donna è Maria Giuliana Toro, che nel 1998 rivelò: «Mai pronunciata quella frase. Mica per niente: io stavo lì, no? Ho sempre smentito anche Bongiorno. Ho rivisto le registrazioni di tutte le puntate. Niente di niente.
È buffo che io sia ricordata per un falso clamoroso. Potenza della televisione. Non è vero ciò che è vero, è vero solo quello che la gente ritiene sia vero». Ma la frase piaceva così tanto che alla fine Mike, anni dopo in un'altra trasmissione, disse veramente la frase che non disse mai. La verità è che la citazione ha un suo fascino e, come diceva Jorge Luis Borges, «la vita stessa è una citazione», sempre che l'abbia effettivamente detto, avverte ironicamente Lorenzetto. Ecco perché la citazione perfetta è quella non scritta: non è vera ma è verosimile e per questa sua potente qualità alla fine è di fatto un mito.
Il montanelliano «turatevi il naso ma votate Dc» è leggendario. Il grande giornalista scrisse l'editoriale sul «Giornale» il 4 maggio 1976: temeva il sorpasso del Pci sulla Dc e invitò i lettori a turarsi il naso e votare i democristiani. Da quel momento in poi la frase di Montanelli è diventata un modo di dire per dire che a volte, per evitare guai peggiori, bisogna fare di necessità virtù. Sennonché, non solo la frase non era di Montanelli, ma di Gaetano Salvemini e risaliva, addirittura, ad Adolf Hitler, ma in quello storico «fondo» il giornalista non la scrisse. Eppure, tutti citiamo Montanelli, proprio come Montanelli citava Montesquieu. Vien quasi da correggere Borges: la vita è una citazione sbagliata.
0 notes
Text
“Tanto per far passare la noia”                         (2019)
1. Senti anche tu quel vuoto nel cuore ? Essenzialmente la risposta rimane invariata, anche se ora troverei inutile rispondere a questa cosa, poichè sarebbe sbagliato definirlo vuoto.
2.-2. Scrivi il testo di una canzone che ti rappresenta: beh la canzone che menzionai all’epoca, ora assume un altro significato, anche più importante, per non essere ripetitiva ne nominerei un’altra, quindi “Tradimento di Ernia”. Devo dire  però che ci sarebbero troppe canzoni da scrivere, ma questa racchiude un periodo in cui ho fatto l’unico errore di cui tutt’ora me ne pento e vorrei         cancellarlo. 
“  Forse perché io non ci sto dentro Forse perché io non me la sento Prego il Dio tradimento Forse perché aspetto il mio momento Forse sono in forse già da tempo [...]
So che ho fatto male, il difficile è ammetterlo
Una doccia non fa effetto
Almeno per il momento
Il peso vero delle colpe sono piume sopra al petto
In un mondo di fabbriche
Per amare usiamo tattiche
Per paura, perché a odiarci siamo macchine
Io amo a modo mio
Impara come sono io
Nel silenzio che così in silenzio ci sto solo io “ 
 -3. Cosa vorresti dire alla persona che ti a fatto più male fino ad adesso? Ormai ce ne sono tante, ma per tutte la stessa medesima cosa ed è grazie a loro che sono molto più cattiva e menefreghista, con la gente che se lo merita o di cui non mi importa.
4. Ti piace il cielo? Si
5. Che hai fatto oggi? università e caffè con un’amica
6. Come ti immagini da grande? Non mi imagino, mi vivo il presente e quello che mi porteranno le mie scelte nella vita 
7. Cosa ti piace di te stessa/o? “ il carattere, gli occhi, le labbra e il mio naso”
8. Cos'è l'ultima cosa che hai guardato su YouTube ? “ Compilation Trash 2019 “
9. Vai spesso su siti porno? Non mi piacciono, c’è troppa finzione, a questo punto preferisco un film erotico
10. Che scuola o lavoro fai? facevo il linguistico, ora l’ università Arte e Scienze dello spettacolo
11. Cosa deve fare un ragazzo per conquistarti ? : “ deve farmi ridere e saper accettare le mie scelte, soprattutto prendermi mentalmente e sessualmente
12. Hai una data che significa o ti fa ricordare qualcosa di importante ? “ Non ho date, ma solo periodi che ricordo fondamentali o che vorrei rivivere “
12. Che posti ti piacerebbe visitare ? “ beh, fin troppi, ma la mia top 10 è : Seoul, Norvegia, Thailandia, Taipei, California, Austria, Portogallo, Finlandia, Galles e Scozia.
13. Cosa rappresenta per te la tua migliore amica ? : “ Un punto di forza, una persona che ti sostiene e che ti dice le cose come stanno, ma la cosa che si fonda su ogni relazione è la lealtà, assolutamente quella! “
14. Ti confidi mai con qualcuno ? : “ Certo, ho 4 persone di cui mi fido ciecamente e gli dico cose molto più personali, ma sono anche sempre aperta chiedere consiglio ad amici meno stretti e di conseguenza anche aiutarli “
15. Fai qualche sport? : “ HAHAHAHAHA prossima domanda ? “
6. Sei vergine ? : “ Ormai bella che andata! “
17. Cos'è la prima cosa che noti in una persona del sesso opposto sia di fisico che di carattere ? :  “ Se mi prende caratterialmente, anche se magari non è il genere di ragazzo che mi piace fisicamente, parte già bene, quindi il carattere “
18. Quanto sei alta ? : “ 1.57...nella botte piccola c’è il vino buono, no?! “
19. Ti piace leggere ? :” Si, ottimo modo per passare il tempo, soprattutto sui mezzi “
20, Segui qualche serie TV ? : “ Troppe, sono molto appassionata e ne guardo anche 10 a botta “
21. Spesso sola ? : “ Una volta odiavo stare da sola e cercavo sempre di circondarmi di più persone possibili, di conseguenza ho molti amici e conoscenti, ma ora ho imparato che fa bene anche starsene una giornata a casa e non vedere nessuno “ 
22. Hai mai detto “ ti amo ” a qualcuno ? : “ hahaha lasciando stare le volte che lo dicevo da ubriaca, SI, ma ha una sola persona “
23: Ti piace qualcuno ? : “ le cotte, non le ho più da un pò di tempo, però ho varie opzioni in campo “
24. Scrivi il nome di qualcuno importante per te : “ Anna, Karen, iris e pollo “
25. Come immaginavi la tua adolescenza da piccola ? : “ non lo so, forse adoravo e volevo imitare alcune persone più grandi, ma non ricordo come volessi essere “
26. Che gente di musica ti piace ? : “ un pò tutto, soprattuto Rock, pop, folk, jazz e elettroswing, ultimamente sto apprezzando il mondo del Rap/Trap “
27. La tua canzone preferita la momento ? : “ The Less I Know The Better - Tame Impala “ 
28. Credi negli alieni ? : ” Io credo che esistano entità viventi, oltre noi. Certo! Non come in Incotri ravvicinati del 3 tipo hahaha “ 
29. Credi in Dio ? : ” No, è una cosa troppo astratta per dichiararla vera o meno e io sono troppo razionale per poterci credere a pieno “ 
30. Credi negli esseri umani ? : ” Purtroppo no, siamo tutti un pò pezzi di merda e ho perso la fiducia nel genere umano da molto “
31. Qual è il tuo colore preferito ? : “ nero e verde ”
32. Qual è il tuo cibo preferito ? : “ Riso con il pollo al curry, il sushi e il cheeseburger “ 
33. Hai mai avuto un ragazzo ? : “ yes “ 
34. Sessualità ? : “ sono etero, ma non ho mai avuto rapporti gay, quindi mai dire mai “
35. Come si chiama la tua migliore amica ? : ” li ho nominati prima, sono 4 “
37. Che tipo di persona sei ? : ” Un pò una schizzatella hahaha, penso che superficialmente posso sembrare una cazzona, so ascoltare e dare aiuto, non ho paura di dire la mia opinione e in casa sono particolarmente pigra, ma fuori poi mi riattivo e divento un tornado “ 
38. Riesci a parlare di te ? : “ Si, ormai mi conosco bene e riesco a esprimere quello che sono agli altri “ 
39. Secondo te, cosa ti manca per essere felice ? : “ Direi che sto apposto, dopo lunghi periodi difficili, ora mi sento completa “ 
40. Fai uso di droghe ? : “ Qualche volta, ma solo quelle leggere “ 
41. Fumi ? : “ Si “ 
42. Bevi ? : “ si “ 
43. Ti sei mai ubriacato ? : “ Avoja! “
44. Racconta un fatto divertente : “ Ce ne sarebbero troppi, sono molto maldestra e sparo stronzate hahaha “ 
5. Sei triste ? : ” no”
46. Sei felice ? : ” normale “
47. Sei innamorata ? : ” sono nel periodo che mi piacciono tutti e nessuno, ma lo sono stata due volte “ 
48. A quanti anni hai dato il tuo primo bacio ? : ” 12 è stato imbarazzante  “
49. Ti piacciono con il sole o con la pioggia ? : “ Tutti e due “ 
50. Estate o inverno ? : ” inverno “
51. Secondo te l’ inferno esiste ? : ” potrebbe “
52. Secondo te il paradiso esiste ? : ” potrebbe  “
53. Hai un autore preferito ? : ” Pirandello e Bukowski “ 
54. Che genre di libri ti piace leggere ? : ” Narrativo, giallo, fantas, volendo anche biografico, non lo so dipende dal libro e da cosa da dir l’autore  “
55. Dai una tua definizione alla parola ” demone “. Un demone è come una spina nel fianco, sta la e non se ne va, è come un pò “ lo sceletro nell’armadio “, qualcosa che hai di negativo nella tua vita o qualcosa di male che hai fatto, di irreversibile e permanente. Tutti abbiamo i nostri “ demoni “ con cui riusciamo più o meno a convivere.
56. Hai veri amici ? : “ Si ”
57. Credi nelle relazioni a distanza ? : “ Assolutamente No “ 
58. Sei fedele ? : “ Nelle amicizie Si, nei rapporti ho fatto uno sbaglio una volta e no me lo perdonerò mai più, ma di base sono una persona fedele  ”
59. Ti piacciono le piante ? Ne hai una preferita ? : “ Si, le margherite e i papaveri “ 
60. Riusciresti a vivere 3 giorni senza usare il cellulare ? : “ si, non sono così disperata ”
61. Secondo te sei dipendente da internet? : “ abbastanza, ma non ossessionata “ 
62. Cosa farai per Natale ? : “ Starò con la famiglia e un pranzo con gli amici, magari  ”
63. Cosa farai per l'anno nuovo ? : “ Non ho ancora deciso “ 
64. Quando compi gli anni ? : “ 02/03/2000 ”
65.Sei figlia/o unica/o ? : ” no, ho due fratelli da parte di mamma “ 
66. Cosa indossi ora ? : " Il pigiama e due bei calzini natalizi “ 
0 notes
beautyscenario · 6 years
Text
Alla scoperta della beauty routine di Guia Rossi, giornalista. I prodotti che ama e quelli di cui non può fare a meno
Architetto mancato, giornalista professionista freelance e web editor di moda e design con incursioni nel mondo dei viaggi, del cibo e cultura, di cui è molto appassionata. “Ho un debole per la moda e la cultura delle immagini. Scriverne poi è stata una conseguenza naturale. Sempre più convinta che a fare la differenza sia il Come e non il Quanto. Sono nata a Genova, sono poi diventata milanese per vocazione e mi divido tra il lavoro che amo nell’editoria e l’insegnamento di materie di moda. Ho una dipendenza viscerale dalla carta, ne accumulo senza accorgermene, perché tutto di lei regala ispirazione. Packaging e cartoleria sono le mie debolezze segrete. Nel pochissimo tempo libero adoro scovare posticini nuovi dove assaggiare e bere quello che ancora non ho provato. Se il Giappone è la mia seconda casa, il mare è il paradiso, e tornarci mi rigenera. D’altronde al mare ci sono nata. Questa é la mia beauty routine”
Un succo detox o una tisana che amo bere. Betulla e finocchietto, per stimolare la circolazione e aiutare la digestione. E poi, il profumo del finocchietto mi ricorda le estati soleggiate di Favignana.
Il profumo per me…È il respiro della pelle, ed è meraviglioso riconoscerlo nelle persone che amo.
Profumo preferito. Indosso 34 Diptyque, per adesso il solo che riesce a esprimersi sulla pelle rispettando la mia personalità. Si tratta di una fragranza che racconta di un luogo preciso, l’odore della boutique originaria della maison francese al numero 34 di boulevard Saint Germain. La prima volta che l’ho indossato è stata sorprendente realizzare quanto le sue note speziate, ambrate e boisé dei mobili e dei kilim, mi appartenessero così tanto. In estate, però, preferisco acque profumate, come You First alle foglie di pomodoro e fiori d’arancio, o Tranquillity di Comfort Zone, un’acqua per il corpo odorosa. Riescono con poco a portarmi da un’altra parte. Sono fragranze più leggere che mi accompagnano durante le lunghe giornate calde.
La mia casa profuma di…Possiedo tante candele ma non ne accendo nemmeno una per il dispiacere di consumarle. Però le annuso di nascosto. Le più sniffate al momento sono al pompelmo & muschio e allo zenzero & pepe nero di Pomandère Living. A seguire mi faccio coccolare dall’aroma del talco di una bella candela Bellora.
Un rito prima di coricarmi. Crema mani e piedi anche in estate. Non posso tollerare di avere i talloni screpolati e mani secche. Ho appena iniziato a usare il Gel Para Pés e Pernas Cansadas di Granado Pharmacias, brand brasiliano storico (1870) con un packaging e labelling delizioso. È a base di estratti di hamamélis, ginko biloba e castagne d’India. Per le mani, invece, adoro il tubetto crema all’olio d’oliva e gelsomino di Panier des Sens.
Cosa faccio per mantenermi in forma…Cammino molto. Anche se ho la patente non guido, ho paura del traffico isterico milanese. Pratico yoga da anni una volta a settimana e quando posso nuoto e faccio snorkelling. Basta?
Dieta o non dieta..Assolutamente no! Adoro il cibo e le sue infinite declinazioni. Ci provo a prendermi delle pause-detox, ma non sempre riesco a protrarle a lungo! Buoni propositi? Aumentare la frutta fresca di stagione anche se preferisco di gran lunga la verdura.
Come mi rilasso. Leggendo, guardando film e viaggiando. Quando ho del tempo free non riesco a non sfogliare un giornale senza ritagliare, appuntare, approfondire. Sarà davvero un rilassamento?
Rossetto preferito. 955 Craving Coral di Maybelline New York. Con questa tonalità di rosso, luminosa e matt, sento di definire le mie labbra piuttosto sottili senza indurirle visivamente. E poi mi ricorda lo stile degli anni 50, quando le pin-up sorridevano ammiccanti con quella dentatura smagliante e labbra rosse golose.
Smalto preferito. Non indosso spesso lo smalto sulle mani, ma quando sono in vena mi diverte stendere sulle unghie Turin It Up di Orly, un’esplosione alla Pollock di micropaillettes colorate. Piccole tele astratte. Diversamente, per collegarmi al rosso del rossetto, vado sul sicuro con Big Apple Red di OPI. Oppure in nude di Essie, il Ballet Slippers.
I prodotti di makeup che uso. Nella mia essential list non manca una base nutriente. Cambio spesso, ma adesso sto usando Cellular Anti-Age di Nivea, un filler in perle da applicare giorno e notte. A seguire uso il blush per sostenere la buona salute di zigomi e applico il mascara Cinema Couture di L’Oreal. Una matita occhi per intensificare lo sguardo la sera. La mia è Kajal Eyeliner 05 di Dr. Hauschka.
Non potrei mai rinunciare… Al blush sulle guance. Senza le gote da Biancaneve non sono io. Da sempre uso Smoldering Plum di Clinique, ha una formula molto delicata, leggera, ricca di pigmenti per un risultato luminoso perfetto.
Un disastro beauty. È strano ma non me ne viene in mente nessuno. Nell’ambito beauty e nella cura di pelle e capelli non mi butto mai alla cieca. Prima di provare qualcosa, mi documento sino allo sfinimento.
Per il mio viso uso…Passando tante ore davanti al monitor del computer, provo a dare sollievo al contorno occhi con un massaggio delicato con il roll-on 7.9 di Yves Rocher. Funziona! Quando ho le labbra screpolate mi concedo uno scrub goloso di The Kiss di Lush al sale marino fino, zucchero e olio di cartamo. Ho provato il gel peeling alla rosa di Daiso preso in Giappone: è fresco e lascia la pelle davvero compatta e pulita.
Per i capelli invece….Ho i capelli sottili e il momento dello shampoo è, per me, una vera ossessione beauty. Con i prodotti greci di Apivita, mi trovo benissimo. Propoline è uno shampoo alla lavanda e miele per pulire cuti delicate come la mia. Curo le doppie punte con DP di Prokrin Elements, un siero anti doppie punte. Li nutro poi con Phytoelisir di Elgon, un olio latte leggero no-rinse con olio di melone del Kalahari, in grado di regalare alla chioma maggiore lucentezza e uno splendido effetto anti-frizz e anti-statico. E per non stressarli con lavaggi troppo frequenti uso lo shampoo secco di R+Co, Death Valley.
I prodotti che uso per il corpo. Ho cominciato da poco a usare Mio, Skin Fit for Life, un body serum tonificante che applico dopo la doccia, aiuta a mantenere elastiche anche le parti più ostiche e secche come i gomiti e le ginocchia. Dopo le abbuffate di sole, durante l’estate, vaporizzo sul décolleté Moisturizing Spray Harmonizing di Susanne Kaufmann. Le proteine della seta e gli olii essenziali dei noccioli di frutta che la compongono idratano e rinfrescano. Inoltre è un ottimo primer anche per il make-up. Infine provo a combattere l’odiosa buccia d’arancia con una crema anti cellulite, una microemulsione fisiologica a cristalli liquidi specifica che si chiama CelluHiTech di Dermophisiologique.
Una mania beauty. Le maschere express usa e getta. Tra quelle che ho comprato durante i miei viaggi in Giappone e le novità che mi portano le amiche dai loro viaggi, non me ne perdo una. E poi c’è il packaging, che dà grande soddisfazione. Tra tutte, Boscia, Magie Lab e The Face Shop.
Un cibo che mi fa sentire bene.. Un dolce sempre. Sono un’inguaribile golosa. Poi ci sono i limoni, lo zenzero, le olive taggiasche e i formaggi di capra.
Nel muo frigo non manca mai…Limoni, verdura mista e qualche bevanda curiosa da provare.
Un sito dedicato al beauty che seguo…Curioso nel nuovo ecommerce plentyness.com, un luogo dove sì fare shopping di prodotti beauty e lifestyle ma anche di ispirazione e approfondimento delle tematiche di wellbeing e organics products.
Tra comprare in profumeria oppure online preferisco…. Mi ritengo all’antica, lo scambio vis à vis ha ancora il suo fascino. Specialmente quando si tratta di acquisti beauty. Preferisco decisamente farli in profumeria, in erboristeria o in Spa a fine trattamento.
Cosa manca secondo me alle profumerie italiane. In Italia credo manchino le idee per visual nuovi e moderni, leggeri e pratici nel mostrare ai clienti sia i prodotti main stream, sia le linee di ricerca.
Che cosa mi piacerebbe trovare in profumeria. Personale più preparato. Troppo spesso le assistenti alla vendita vogliono piazzare a tutti i costi, anche a occhi bendati.
L’argomento che mi appassiona di più in tema beauty. Skincare viso e corpo. La nostra pelle è un involucro importantissimo. Volergli bene fa bene anche a tutto il resto.
Alla scoperta della beauty routine di Guia Rossi, giornalista. I prodotti che ama e quelli di cui non può fare a meno Alla scoperta della beauty routine di Guia Rossi, giornalista. I prodotti che ama e quelli di cui non può fare a meno…
0 notes
usaroadtripp-blog · 6 years
Text
Day 141
La mia “meravigliosa” storia di Natale.
La prima volta che vidi “La vita è meravigliosa” pensai che in fondo non lo fosse, che Capra avesse assunto una massiccia dose di LSD, che l'angelo di “seconda classe” Clarence avrebbe dovuto farsi una manciata di cazzi suoi e che probabilmente Potterville sarebbe stata più interessante senza James Stewart, alla fine aveva ragione Mark Twain quando diceva che “Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia.”.
Crescendo le cose sono cambiate e “La vita è meravigliosa” è diventato, anche per il mio cuore anziano, un film simbolo del Natale insieme a “Natale in casa Cupiello”, “Una poltrona per due”, “Gremlins” e “Vacanze di Natale” (solo il primo però).
Ma questa non è la mia storia, ma quella di Lawrence Korda, un giudice della contea di Broward in Florida, e come tutte le storia che si rispettino, ci sono tanti altri personaggi, alcuni buoni altri... meno.
E' il 10 dicembre del 1987 e siamo a Deerfield Beach in Florida, Philip Tiger e Ruth Tiger sono un'anziana coppia, ma Ruth soffre di depressione, così forte da chiedere insistentemente al marito di ucciderla e dopo anni di insistenza Philip disperato lo fa e a seguire tenta anche il suicidio, ma senza successo.
Un dramma insomma.
Processato per direttissima Philip Tiger finisce proprio davanti al giudice Korda, il protagonista della nostra storia, che proprio alla vigilia delle festività natalizie non se la sente di condannare il vecchio uomo con una pena troppo severa, anzi, nonostante l'omicidio della moglie, gli concede qualche giorno di carcere e i domiciliari per 2 anni, oltre a 500 ore di lavoro.
Ma la pena non finisce qua, infatti il giudice Korda obbliga l'anziano Tiger a vedere “La vita è meravigliosa” convinto che la visione di quel film avrebbe mostrato all'uomo il valore di ogni singola vita, tanto la sua, quanto quella della moglie.
Ora, purtroppo non ho trovato altre notizie su Philip Tiger, che oggi avrebbe 107 anni e quindi non so dirvi se il resto della sua vita l'abbia vissuta ispirandosi alla storia di George Bailey e al film di Capra, ma notizie ne ho avute dal nostro giudice.
Korda infatti diversi anni dopo divenne famoso per aver seguito un altro caso, una storia famosissima in America in quegli anni, quella di Anne Nicole Smith, modella, attrice, ma soprattutto Playmate del 1993, una giovane e bellissima donna che il 7 settembre 2006 aveva dato alla luce la sua secondogenita, Dannielynn Hope, ma che incredibilmente tre giorni dopo aveva perso il suo primo figlio Daniel, morto a soli 20 anni in circostanze dubbie, probabilmente a causa di un abuso di alcool e droga.
Ovviamente la vicenda gettò la bellissima Anne Nicole in un profondo stato di depressione, venne quindi portata in tribunale davanti al nostro giudice  Lawrence Korda, in merito alla sua reale capacità di prendersi cura della sua piccolissima secondogenita.
Io non so cosa avrebbe disposto Korda, che pensieri gli frullassero in testa in quei giorni, certo non fargli vedere “La vita è meravigliosa”!
Eh si perchè per qualcuno la vita è tutto tranne meravigliosa e a togliere la patata bollente dalle mani del giudice, ci pensò proprio la Playmate, suicidandosi (almeno questa la versione ufficiale) con un'overdose di farmaci.
Questo non è un film di Capra, ve lo avevo detto.
C'è un altro epilogo che rimanda ad un cinema comico si, ma in maniera diversa, più black, persino più vicino alla vita reale, che è quello dei fratelli Cohen.
Il nostro buon giudice pochi mesi dopo aver chiuso i fascicoli di Anne Nicole Smith, venne beccato a rilassarsi allo Stanley Goldman Park nel pomeriggio del 18 marzo 2007, davanti ad un gruppo di ragazzini. Beh niente di grave tranne per il fatto che si stava fumando un enorme cannone e il profumo molto invadente aveva attirato l'attenzione dei genitori dei bambini che chiamarono la polizia pensando ad un pericoloso spacciatore. Korda risultò in possesso di una sufficiente quantità di marijuana da giustificare il suo arresto. Inutile dire che nella bigotta Florida la sua carriera subì una decisiva battuta d'arresto, ma l'uomo che sappia io, esercita ancora e chissà che stasera non stia guardando “La vita è meravigliosa” fumandosi il muschio del presepe.
La morale di questa storia: la vita non è meravigliosa, è solo strana”.
Ah giusto! La canzone di oggi.... Buffalo Gals è un pezzo molto famoso nella tradizione popolare statunitense, è stato scritto nel lontanissimo 1844 con il titolo Lubly Fan da Cool White, nome d'arte di John Hodges e quasi un secolo dopo Frank Capra la usò proprio nel film di cui tanto abbiamo parlato oggi. Eccovela nella versione live del Boss e BUON NATALE A TUTTI https://www.youtube.com/watch?v=-Pi4xwctX_o
0 notes
pangeanews · 6 years
Text
5 anni di @Pontifex. Ma al papa che cinguetta – sembra un Mattarella qualsiasi – preferisco il papa che ruggisce
Esattamente 500 anni fa le corti europee, da Bruxelles a Basilea, da Londra a Parigi, furono solleticate da un pamphlet provocatorio, il Giulio. Oggetto del testo, redatto in forma comico-teatrale, “come Giulio II Pontefice Massimo vada a bussare, appena morto, alla porta del paradiso e come il portiere, san Pietro, non lo lasci entrare”. Nel testo, Giulio II è ritratto come scaltro, sanguinario, sodomita, assatanato dal potere. Per questo, san Pietro risponde alle sue preci con un calcio nei coglioni. Autore del testo, che fece esplodere i fuochi d’artificio del pettegolezzo, un ignoto dietro la cui maschera si nasconde Erasmo da Rotterdam (il testo, a cura di Silvana Seidel Menchi, per i fini di capa, è edito da Einaudi). All’alfiere del libero arbitrio, all’autore del livido Elogio della follia, le sadiche moine di Giulio II non garbavano, lo facevano ammattire. Certo, Giulio II era un ‘Papa guerriero’, era feroce e ‘terribile’, come lo dipingono i contemporanei; ma lui c’è fatto dipingere da Raffaello e pagava lo stipendio a Bramante e a Michelangelo, era dotato di un senso estetico davvero divino. Beh, dico io, meglio Giulio II, uno che ruggisce, di Papa Francesco, uno che cinguetta. Notizia del giorno. I celestiali cinguettii papali compiono cinque anni: il pontefice twitta da un lustro, ed è felice di farlo, “le reti sociali siano luoghi ricchi di umanità!”, battezza, dal pulpito telematico. Cinque anni del Papa su twitter, la Sion dei social, mi obbligano alla domanda fatale: ma davvero è un bene che il Papa sia ‘social’? Quanto il Lancillotto di Dio deve essere di questo mondo, servo delle voglie di questa terra corrotta? Lo stratega della comunicazione papale, Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, teorico della Cyber Teologia – qualcosa che sta tra Matrix e Sant’Agostino – che in una vita precedente si occupava dell’opera di Pier Vittorio Tondelli e dei film di Krzysztof Kiéslowski, ritiene che sia giusto divulgare il Verbo nella rete, dacché il buon cristiano può bonificare ogni cosa, è un taumaturgo che tramuta la merda digitale in fioretti. Di base, ha ragione Spadaro. I discepoli di Cristo esplodono nel mondo perché non c’è lato di mondo che non possa accogliere la lieta novella. E se si muore, amen, si muore martiri. Il problema, però, non sta nel metodo, ma nel modo, mondano. Nella comunicazione di papa Francesco mancano due criteri fondamentali. Intanto, l’invisibilità. Poi, il suo fratello gemello, il silenzio. Gesù, che rompe con la comunicazione ‘del mondo’ – fatta nella sinagoga o nella piazza: egli preferisce i bordi dei fiumi, i borghi, le barche, gli spazi periferici, obliati – è presente proprio quando non c’è, è più vivo da morto che in carne e ossa. E spesso sente il bisogno di frequentare il deserto (“Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto”, Lc 4,42), di recidere la comunicazione con gli uomini, con il mondo, anche con chi gli vuole bene. Papa Francesco, via social, non vince il mondo ma ne è dominato e vinto, i suoi cinguettii equivalgono a quelli di qualsiasi altro. Chi diventa uno dei quasi cinque milioni di follower di Papa Francesco non vince in regalo un Vangelo: il sistema social gli suggerisce di diventare un seguace di Jovanotti, perché per i criteri del mondo Papa Francesco e Jovanotti sono la stessa cosa, due personaggi ‘in vista’, due vip. D’altronde, che tipo di messaggi cinguetta il papa via social? Veline stinte, l’abbecedario dello scoutismo, un decalogo di vaghi pensieri di cattivo gusto, lo zuccherificio per i puri di cuore e ottusi di testa, roba tipo “Chiediamo la grazia di rendere la nostra fede sempre più operosa per mezzo della carità”, “Bisogna che l’azione politica sia posta veramente al servizio della persona umana, del bene comune e del rispetto del creato”, “La corruzione va combattuta con forza”, frasi che potrebbe dire un candidato premier qualsiasi, Pietro Grasso, ad esempio, oppure il Presidente Mattarella, almeno Salvini è più brioso. Frasi di buon senso e di buon gusto, che ci convertono immediatamente a qualsiasi altra fede: c’è più salvezza in una qualsiasi delle pagine di Seneca che nei 1.384 cinguettii papali messi insieme. Un tempo il papa propalava anatemi, ora propaga sentenze di agghiacciante banalità, magari ci da anche i consigli per i regali delle feste. Viene da pensare che il papa, con rispetto parlando, abbia studiato poco i Vangeli. Gesù aveva una straordinaria capacità di sintesi, denunciata, se non vi vanno i ‘canonici’, ad esempio, nel Vangelo gnostico di Tommaso: “Chi cerca, non smetta di cercare finché non avrà trovato. Quando avrà trovato, si turberà”; “Beato il leone che sarà mangiato da un uomo, perché il leone diventerà uomo”; “Beato l’uomo che ha sofferto: ha trovato la vita”. Esempi geniali di tweet scritti un paio di millenni fa. A un papa che cinguetta, preferisco il papa che ruggisce.
Davide Brullo
L'articolo 5 anni di @Pontifex. Ma al papa che cinguetta – sembra un Mattarella qualsiasi – preferisco il papa che ruggisce proviene da Pangea.
from pangea.news http://ift.tt/2BgCQ2X
0 notes
Text
07/05/2015
Ar: sono una ragazza di 15 anni che ha una vita da normale adolescente (credo). Sono innamorata persa di lui il mio angelo e il mio demone. Mi sono messa per prima perché in questo modo mi sono più o meno presentata con le caratteristiche che ritenevo più importante dire e vorrei sapere come tu mi presenteresti. Quali caratteristiche di me sceglieresti?
A: ora presento te. Uno sguardo che è calamita per i miei occhi. Un sorriso che quando spunta sul tuo viso mi ricorda che il paradiso esiste. Un premeditato futuro interessante che anche se non ha niente a che vedere con il mio vorrei farne parte più di qualsiasi altra cosa al mondo e non essere semplice spettatore di un bel film.
Amore: mio? Potrò mai dire “amore mio” senza aver paura di attribuirlo a una persona che di me non gli interessa? Non lo so. Ma io spero. Come in tutto. La speranza è l'ultima a morire. Anche dopo mille mazzate continuerò a sperare.
Ancora: eccoti. Puoi leggerlo come vuoi. Questo è quello che tu sei per me da un anno e mezzo. La mia ancora e il mio ancora. Le persone possono dirmi “dimenticalo” quante volte vogliono ma se non mi danno il foglietto illustrativo per farlo non ce la farò mai.
Arrivare: arriverai mai da me? È una domanda che mi faccio troppo spesso. Il treno su cui hai deciso di salire comprende anche una fermata alla mia stazione?
Andare: se ti fermerai alla mia stazione, ti prego, non te ne andare mai. Altrimenti salta la fermata, cambia treno. Non ho bisogno di altre delusioni. Prendi la decisione e se mai arriverai non te ne andare, ti prego.
Aspettare: io ti aspetto anche tutta la vita. Spero solo che prima o poi ti accorgerai che alla mia stazione non ti sei mai fermato. Spero di incuriosirti. Spero che ti fermerai a dare un occhiata per lo meno.
Aprile: è il nostro mese? Non credo. Insomma sì siamo stati vicini di banco ed è stato bellissimo ma mai quanto Gennaio 2014. Io spensierata senza la paura di sbagliare perché ti vedevo solo come un amico. Invece ora non parlo. Ho paura di fare un passo falso. Accanto: io accanto a te. Sentire il tuo profumo. Studiare ogni tuo movimento. Sfiorarti “per caso” il braccio e innamorarmi sempre di più.
Ascoltare: in qualsiasi tipo di rapporto è importante. Nel nostro minimo e sottile rapporto adoro farlo nei confronti dei tuoi occhi. Mi dicono più di mille parole i tuoi occhi e preferisco ascoltare loro a qualsiasi altra cosa che potrei ascoltare.
Ahahah: possiamo dire che ti rappresenta? Credo di si. Sei un sacco solare. Motivo in più per cui mi sono innamorata di te. E poi. Lo scrivi sempre nei messaggi quando c'è qualcosa che ti fa ridere. E poi parliamo di quanto sei bello quando ridi?
Astrazione: questa parola invece rappresenta me e tutti i miei film mentali sulla favola che vorrei vivere con te. Ma tu, lo so, non credi nelle favole. Ma i miei film mentali mi servono a non pensare alla realtà.
Altare: questa parola fa un po’ paura anche a me. Una delle cose che ci dividono. Tu matrimonio civile io religioso. Ma non importa. Facciamolo anche civile se vuoi basta che sia con te. Basta che sia un per sempre con te.
Aprire: il cuore. Lo sto facendo ora. Lo so che davanti a te non lo so fare. Lo so che con te faccio fatica. Lo so. Ma capiscimi. Sono spaventata. Ho paura di fare un passo falso fatale.
Azioni: sono importanti per dimostrare il bene che si vuole a una persona. Un altro motivo per cui mi devi scusare. Che faccio per te? Non faccio nulla. Per lo stesso motivo dell'aprirsi. Ho paura. Ma ti prego scusami.
Affetto: credo sia qualcosa più dell'amicizia. Una marcia in più. Provi dell'affetto per me? Non credo. Ma vorrei sentire la tua risposta. Vorrei la certezza spiaccicata in faccia piuttosto di illusioni.
Amicizia: forse prima dell'affetto è meglio chiederti se siamo amici. Adesso mi viene anche questo dubbio. Compagni di classe o amici? Come ci dobbiamo definire?
Arena: la prima foto con te. A Verona. In gita. Un ricordo speciale. Dopo averci tanto provato ce l'ho fatta ad avere una foto con te. La più bella che ho nel telefono.
0 notes