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#Stragi nel Mediterraneo
affascinailtuocuore · 3 months
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BAMBINI NEL TEMPO a Cutro, un anno dopo l' evitabile strage di migranti.
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archivio-disattivato · 7 months
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Byoblu.com.
Purtroppo il governo italiano ha scelto ancora una volta la parte destra della storia. È un errore gravissimo, che trasforma l’Italia in una delle parti coinvolte nell’aggressione contro il nostro popolo”
Hamas critica il nostro Paese e lo fa tramite Basem Naim, capo del Consiglio per le relazioni internazionali.
Il video.
Esponente di Hamas critica l’Italia.
Intervenuto al programma di Rai3, Agorà, l’esponente del movimento palestinese ha detto:
“Israele oggi non agisce da solo. Israele oggi agisce per conto di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito e purtroppo anche per conto dell’Italia. Il vostro Paese ha inviato alcune truppe nel Mediterraneo. Possiamo dire che la Comunità internazionale ha le stesse responsabilità degli israeliani per tutte le stragi commesse ogni giorno contro il nostro popolo”
Prima di capire a cosa si riferisca Basem Naim, proviamo a capire chi è. L’esponente di Hamas è un medico che si è laureato nel cuore dell’Europa, in Germania, e si è specializzato in chirurgia.
Prima di diventare responsabile delle relazioni internazionali di Hamas aveva quindi ricoperto altre cariche politiche, quali ministro della Sanità e dello Sport per conto del movimento che vinse le elezioni legislative palestinesi del 2006.
Il ruolo dell’Italia in Medio Oriente.
Come mai un esponente di rilievo di Hamas attacca l’Italia? Il nostro Paese impiega 1.100 militari al confine tra Israele e il Libano, dove opera l’organizzazione Hezbollah, anch’essa impegnata contro Tel Aviv.
I soldati italiani, appartenenti ai Granatieri di Sardegna, sono presenti dal 2006 nella missione di cosiddetto peacekeeping (mantenimento della pace) a seguito di una risoluzione ONU che prevedeva la cessazione delle ostilità tra Israele e gli sciiti di Hezbollah.
Si tratta di un’altra zona calda del Medio Oriente e soltanto due settimane fa un missile sarebbe caduto in prossimità di una palazzina che ospita il contingente italiano.
A partire dagli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre, l’Italia ha poi svolto il ruolo di tramite per la consegna di armi americane a Israele. Le armi sono partite da Sigonella tra il 14 e il 15 ottobre per arrivare nella base aerea di Nevatim.
Guerre e armi italiane.
Oltre al conflitto in Ucraina, l’Italia sta partecipando a un’altra guerra e non stupisce che Hamas la consideri parte in causa. Non che sia una novità: il nostro Paese è di fatto occupato militarmente dagli Stati Uniti d’America e già negli anni passati era stato protagonista attivo degli attacchi della NATO alla Serbia.
Per non parlare poi dell’esportazione di armi in particolare verso Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Nazioni spesso descritte dai nostri esponenti politici come un pericolo per le democrazie occidentali ma che, quando si tratta di affari, diventano ottimi partner.
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lamilanomagazine · 8 months
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Naufragio di Lampedusa: 10 anni dal naufragio in cui morirono 368 persone
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Naufragio di Lampedusa: 10 anni dal naufragio in cui morirono 368 persone Nella Giornata della Memoria e dell’Accoglienza del 3 ottobre si ricordano le vittime richiamando l’emergenza ancora attuale della migrazione. Il 3 ottobre 2013 una barca si ribaltò a meno di mezzo miglio dalle coste di Cala Croce: morirono 368 migranti, i sopravvissuti furono solo 155. L’accaduto viene ricordato come una delle peggiori stragi nel Mediterraneo, dalla quale nacquero molteplici posizioni e polemiche civili e politiche. "Non sappiamo più dove mettere i morti e i vivi. È un orrore", dichiarò durante la strage l’allora sindaco, Giusi Nicolini. Il 3 ottobre venne istituita dalla legge 45/2016, la Giornata della Memoria e dell'Accoglienza, in ricordo di coloro che hanno perso la vita e per coloro che ancora rischiano di perderla, attraversando il Mediterraneo. “A dieci anni dalla tragedia di Lampedusa, il susseguirsi di naufragi e stragi in mare e le almeno 28.000 persone morte o disperse nelle acque del Mediterraneo dal 2014 sembrano non essere ancora sufficienti per convincere l'Unione Europea e il Governo italiano a un cambio di approccio. Al contrario, il naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013 ha segnato l'inizio di una conta sempre più numerosa di morti in mare e di una serie di misure inefficaci e disumane a discapito di vite umane. Dieci anni fa, 368 persone annegavano al largo di Lampedusa e pochi giorni dopo ne morivano altre 200, cambiando per sempre la storia del nostro mare. Evento che sembrò allora inaccettabile alle autorità italiane che, gridando ad alta voce ‘Mai più!’, avviarono l'operazione di ricerca e soccorso Mare Nostrum, durata poco più di un anno”, accusa Medici. “Alla luce del continuo numero di tragedie alle quali ancora assistiamo, in questa giornata è importante ribadire come la salvaguardia della vita umana sia prioritaria rispetto a tutte le altre considerazioni afferenti la gestione del fenomeno migratorio e che il soccorso di persone in difficoltà è un principio fondamentale di umanità e solidarietà, e che deve essere supportato e promosso a tal fine sia il lavoro degli Stati sia il prezioso contributo delle ONG presenti nel Mediterraneo”, afferma Laurence Hart, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento OIM per il Mediterraneo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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letteratitudine · 9 months
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Via alla prima edizione di Vulcanica il 23 e il 24 settembre in piazza Scammacca.
Presentato oggi il programma di incontri. Dal climate change all’intelligenza artificiale, all’impresa culturale insieme a musica e voglia di stare insieme.
Prima proiezione siciliana in piazza del documentario “Il delitto di Giarre” prodotto da Sky
Il collasso climatico e l’intelligenza artificiale, l’eros contemporaneo e le riflessioni geopolitiche sulle stragi che si ripetono nel Mediterraneo. Ma anche l’innovazione nell’impresa culturale e la lotta all’omofobia. Il tutto in chiave globale e territoriale allo stesso tempo.
Sarà una due giorni di parole, musica e proiezioni per “Vulcanica 2023”, la prima edizione dell’evento gratuito di fine estate che nelle sere del 23 e del 24 settembre movimenterà piazza Scammacca. Il programma è stato presentato stamattina dal suo ideatore, nonché direttore artistico del Catania Book Festival, Simone Dei Pieri, e dall’imprenditore Nicola Vitale. Era presente il direttore della Cultura e della Rete museale del Comune,  Paolo Di Caro. L’iniziativa è autofinanziata con l’aiuto degli sponsor Palazzo Scammacca e Murgo, e gode del patrocinio del Comune e dell’ ARS.
“Con Vulcanica abbiamo unito il piacere della lettura a quello per il confronto sui temi più cari ai giovani. Solo che ne abbiamo cambiato dosaggio e priorità rispetto al Catania Book Festival di cui questa due giorni è uno spin-off - ha detto Dei Pieri- Vorremmo che in piazza Scammacca si arrivi con la voglia di ascoltare, riflettere, ma anche di scambiare due chiacchiere in libertà. La musica farà il resto”.
Per partecipare a “Vulcanica” non è previsto un ticket d’ingresso proprio per marcare un messaggio di apertura e libertà. “Abbiamo costruito un programma che lega le tematiche più urgenti che ci riguardano tutti come cittadini del mondo ma anche come cittadini catanesi. - aggiunge dei Pieri- Se pensiamo al climate change non possiamo separare la scomparsa dei ghiacciai nelle Alpi o nell’ Himalaya, con il clima torrido che sconvolge le estati siciliane e la misura agricoltura. Se parliamo di inclusività non possiamo ignorare ciò che è accaduto a Giarre nel 1980 quando furono uccisi due giovani amanti omosessuali e tutto ciò che ne è conseguito. Ecco perché proietteremo gratis e per la prima volta in una piazza siciliana, il documentario “Il delitto di Giarre” prodotto da Sky”. Crediamo che Catania abbia bisogno di riflettere su se stessa e sulle potenzialità di un vero “sistema cultura” che ancora non riesce a decollare. Questo scampolo d’estate sarà l’occasione giusta per farlo”.
Dei Pieri ha anche annunciato le nuove date per l’edizione 2024 del “Catania Book Festival”: 27 - 28 - 29 settembre del prossimo anno.
L’ideatore di Vulcanica ha anche ringraziato il presidente dell’Ars che pur non potendo essere presente alla conferenza, ha sostenuto l’iniziativa.
Della scelta di organizzare “Vulcanica” in piazza Scammacca ha invece parlato Nicola Vitale, imprenditore che co-organizza con Dei Pieri l’evento di fine mese e che ha dato vita all’omonimo mercato metropolitano seguendo la strada della riqualificazione urbana: “Piazza Scammacca per noi è stata fin dall'inizio un simbolo di impegno e dedizione verso la riqualificazione urbana del nostro centro storico. Vogliamo restituire questa piazza ai cittadini di Catania. Non si tratta solo di uno spazio commerciale, ma di un luogo di cultura. Ed è con la cultura che si costruiscono ponti, si abbattono barriere e si creano comunità”.
Per Paolo Di Caro: “Vulcanica rappresenta una bella novità e Simone Dei Pieri ha dimostrato, con il suo Catania Book Festival, di saper anticipare processi culturali di contaminazione. Questa due giorni di avrà anche una grande valenza per rafforzare il concetto della riqualificazione dello spazio pubblico.
Gli spazi liberati dalle auto nel centro storico possono diventare contenitori di eventi, per garantirne una destinazione virtuosa, come più volte sottolineato dal sindaco Trantino. Non bastano i divieti, servono segnali di vita e di vitalità”.
Ecco dunque il programma di “Vulcanica”: sabato 23 settembre alle ore 18 la manifestazione sarà aperte da “C’era una volta il sesso”, (Feltrinelli) due chiacchiere sul nuovo libro della blogger Stella Pulpo; modera Marta Silvestre, giornalista.
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Alle 19,20 sarà la volta di “Cultura, Tecnologia e Futuro del Lavoro”, un dialogo interdisciplinare organizzato da Compagnia delle Opere Sicilia; modera Claudia Fuccio, direttrice generale CDO Sicilia.
Alle 20, 40 ci sarà l’occasione di conoscere i “cittadini arrabbiati” del movimento Ultima Generazione e in particolare l’attivista Davide Nesi. Modera Claudia Campese, direttrice di Meridionews.
Alle 22 la serata si trasformerà grazie all’ esibizione live dei “Son of Zion” , band reggae, latin e pop.
L’appuntamento del 24 settembre sarà aperto alle ore 18 con la presentazione del libro “Non siamo mai stati sulla Terra” (Il Saggiatore) presentazione del testo scritto a quattro mani con un sistema di intelligenza artificiale dal compositore, comico e autore televisivo italiano Rocco Tanica, che sarà presente; modera Antonella Insabella, speaker radiofonica.
“Mediterraneo: tra flussi strategici e snodi siciliani” è il tema dell’incontro fissato alle 19,20 con Pietro Figuera, analista geopolitico e Francesco Bellina, giornalista e fotografo; modera Maurizio Caserta, economista
Alle 20,40 per la prima volta in Sicilia, sarà proiettato il documentario “Il Delitto di Giarre” (courtesy of Sky I History Channel), con Paolo Patanè, già presidente nazionale Arcigay e con Francesco Lepore, giornalista.
Alle 22 saluti di chiusura e musica.
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Papa Francesco: "Le stragi in mare sono la vergogna della società"
“In questi giorni in cui stiamo assistendo al ripetersi di gravi tragedie nel Mediterraneo, siamo scossi dalle stragi silenziose davanti alle quali ancora si rimane inermi e attoniti. La morte di innocenti, principalmente bambini, in cerca di una esistenza più serena, lontano da guerre e violenze, è un grido doloroso e assordante che non può lasciarci indifferenti. È la vergogna di una società…
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rosaleona · 11 months
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Strage di migranti in Grecia, l’Ue riconosca il diritto all’identificazione per tutti
Strage di migranti in Grecia, l’Ue riconosca il diritto all’identificazione per tutti https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/15/strage-di-migranti-in-grecia-lue-riconosca-il-diritto-allidentificazione-per-tutti/7195439/
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alemicheli76 · 2 years
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Il blog consiglia "I teschi" di Andrea Monticone, Buendiabooks. Da non perdere!!!
Il blog consiglia “I teschi” di Andrea Monticone, Buendiabooks. Da non perdere!!!
La tramaMalta, 2016. Elizabeth Mancini, attivista e ricercatrice angloitaliana, impegnata nella lotta per i diritti dei migranti e fermare le stragi nel Mediterraneo, sparisce all’aeroporto della Valletta, dove era giunta per scrivere un libro su un tema controverso, a metà tra storia e mito, i Teschi di Malta.Suo marito Fabrizio Valori, pilota e reduce dell’Afghanistan, inizia a cercarla,…
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corallorosso · 3 years
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Libia e Mediterraneo: stragi continue di migranti, ma il ministro di Maio si dice "fiducioso" La domanda sorge spontanea: ma in che mondo vive il nostro ministro degli Esteri, Luigi Di Maio? Nel Mediterraneo si continua a morire, i lager libici funzionano a pieno regime, la Guardia costiera libica spara sulle navi salva-vita, fa il lavoro sporco dei respingimenti in mare, e il titolare della Farnesina che fa? Si dice “fiducioso”. fiducioso sulla Libia che rappresenta "sempre un asset strategico, la geografia non cambia". "Un anno fa non ero fiducioso, un anno dopo abbiamo un governo di unità nazionale ho un interlocutore unico con cui parlare - ha detto a Sorrento - bisogna continuare a lavorare sull'incremento delle opportunità economiche". "Dobbiamo investire perché la Libia è la porta dell'Europa per l'africa e la porta dell'Arica per l'Europa", ha aggiunto. Intanto l’unico “investimento che il “Governo di alto profilo” sta facendo è, come ha ben documentato Oxfam, aumentare i fondi destinati alla Guardia costiera libica. E mentre Di Maio si dichira “fiducioso”, nel Mediterraneo si continua a morire. Quarantatré migranti sono annegati ieri in un naufragio al largo della Tunisia e altre 14 cadaveri sono stati ritrovati sulla spiaggia di Zawia, in Libia. (...) Intanto dopo un’ispezione durata 14 ore da parte delle autorità italiane la nave GeoBarents di Medici senza frontiere – che nei giorni scorsi aveva soccorso 410 migranti al largo della Libia – è stata bloccata nel porto di Augusta “sulla base di deficienze riscontrate”. È la tredicesima volta in 3 anni che l’Italia blocca navi umanitarie, sottolinea la ong. Nei primi sei mesi dell’anno, ricorda Msf, “721 persone hanno perso la vita in mare. Faremo tutto il possibile per tornare nel Mediterraneo a salvare vite”. (...) L’Europa non ha fatto nulla per chiudere i lager libici, anzi, vero presidente Draghi, encomia la Guardia costiera libica per l’impegno dedito alla sicurezza! Come altro chiamare tutto ciò se non un deliberato, consapevole, rigetto dei più elementari diritti umani? Il fatto è che in Italia cambiano i governi, le maggioranze, i primi ministri, ma a dominare, sul fronte-migranti, è l’ossessione di una “invasione” che non è mai esistita ma che funziona per catturare voti. E dunque via libera agli Erdogan, agli al-Sisi, agli aguzzini in divisa libici...L’importante è che facciano il lavoro per cui sono stati lautamente foraggiati, e se questo significa tortura, stupri, connivenza con i trafficanti di esseri umani, sparare sulle poche ed eroiche navi Ong che ancora si avventurano nel Mediterraneo centrale. Se significa il ripetersi di tragedie in mare o di disperati che pur di non ritornare nell’inferno dei lager libici, preferiscono togliersi la vita, pazienza, sono “danni collaterali”. Vero ministro di Maio? Umberto De Giovannangeli
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rideretremando · 3 years
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"In Italia negli ultimi 28 anni, dall'ultimo Governo Andreotti (giugno 1992), ci sono stati 18 Governi.
Di questi 8 sono stati di centrosinistra o comunque guidati da un esponente del Pd (Prodi, D'Alema 1, D'Alema 2, Amato 2, Prodi 2, Letta, Renzi, Gentiloni), . Ci sono stati 4 Governi tecnici o di larga coalizione (Amato, Ciampi, Dini, Monti) di cui 3 appoggiati dai Ds o dal Pd. C'è stato poi l'ultimo Governo Conte con la partecipazione del Pd. I Governi di centrodestra sono stati 4 (4 Governi Berlusconi). C'è stato poi il Governo Conte con Lega e 5 Stelle.
Su 18 Governi i Ds prima e il Pd poi ne hanno quindi appoggiati 12.
Dal giugno 1992 sono passati 28 anni e mezzo, circa 344 mesi. Di questi, i Ds e Pd ne hanno passati a spanne 197 al Governo o appoggiando un Governo. Si tratta di 16 anni abbondanti. L'ultimo Governo di centrodestra “puro” è stato nel 2011. Dieci anni fa.
In questi 28 anni, di cui 16 passati al Governo, le politiche di bilancio sono state il vostro faro. Eppure il debito pubblico è aumentato. Non per gli sprechi, non per la mancanza di tagli. Per gli interessi che avete garantito a Banche e finanza.
Avete Governato in nome della Costituzione. Ma la Costituzione – se proprio la cosa dovesse interessare – è stata sfigurata con la riforma del titolo V e con l'inserimento del pareggio di bilancio.
Non ricordo una singola legge significativa del centrodestra abolita da un governo di centrosinistra.
Anzi, le une hanno seguito le altre. Turco-Napolitano, Bossi Fini, Orlando-Minniti, Decreti Sicurezza Conte 1 e poi Conte 2. Pacchetto Treu-Legge 30-Poletti-Fornero-Jobs Act. L'età pensionabile è passata da 35 anni con il retributivo all'attuale giungla (41-42 con il contributivo...)
28 anni in cui il precariato è stato creato, normalizzato, fatto dilagare. L'articolo 18 è stato attaccato da Berlusconi, finito da Renzi. Reintrodotto da nessuno. E nessuno più nemmeno lo nomina. La quota di ricchezza prodotta destinata ai salari è diminuita. Quella diretta al capitale, sotto le sue svariate forme ma comunque ogni giorno più parassitarie, è aumentata. E' peggiorata la tassazione. A sfavore di chi ha meno. Ovviamente.
Diventerebbe troppo lungo fornire dati e statistiche. Ma li potete reperire facilmente: aumentata la diseguaglianza, aumentata la povertà assoluta e relativa, il divario tra nord e sud. E' stato privatizzato tutto. Svenduto. Smantellata la rete ferroviaria periferica. Avete foraggiato la Fiat senza scrupolo. Eppure, sempre se la cosa può interessare, la produzione automobilistica è stata dimezzata. E risparmio la parte sulla politica estera: Iraq, Kosovo, Libano, Libia, Afghanistan ecc.
Così come non nomino nemmeno gli archivi, le stragi, i morti ammazzati in piazza o in carcere. Nulla si sapeva e nulla avete fatto sapere. Anche se in fondo noi già sappiamo tutto.
Non sono così provinciale da pensare che tutto è stato deciso da quei Governi. Ci sono tendenze di sistema, internazionali. Ma di questi meccanismi siete stati comunque fedeli interpreti.
E in 28 anni ne passano di vite. Vite che in condizioni diverse, sarebbero appunto state diverse. Vite giù in fondo al Mediterraneo, passate a 800 euro al mese in affitto invece che in una casa popolare o con affitto equo, ad abbandonare gli studi, a pregare per un rinnovo contrattuale ogni mese, dietro a un disabile o un anziano senza assistenza, a perdere qualcuno per malasanità, ad aprire un finanziamento per un intervento dentistico, a morire sul lavoro invece che a godersi la pensione.
Ma c'è un indicatore che non si misura. Lo vede chi vuol vedere. Lo si respira nell'aria, per chi non ha ormai il naso completamente tappato. Ed è quello dell'impoverimento intellettuale, dell'abbruttimento del paese. Impoverimento intellettuale guidato da fior fior di intellettuali e laureati, si intende.
Perchè prima di tutto in 16 anni di Governo e 12 di timida opposizione (per essere gentili) siete stati maestri della rassegnazione, grandi annunciatori dello stato di necessità, giocolieri del meno peggio. Entrare nell'Europa, i parametri di Maastricht, il deficit del 3%, se no torna Berlusconi, se no arriva Salvini, lo spread, in questa situazione non si poteva fare altrimenti. Ogni giorno aveva la sua giustificazione. E i giorni sono diventati anni.
E negli anni termini come “Governo al servizio della Borsa” sono passati da negativi a positivi. “Uomo con ideali” è diventato uno scherzo. “Coerente” è diventato sinonimo di ingenuo. Prima avete resistito a convocare scioperi e lotte, poi li avete convocati senza nessuna efficacia. Avete distrutto il concetto di opposizione, avete introiettato ovunque la logica del Governo amico. Il Governo è sempre amico. Se stai fuori, che cosa fai? Una logica che capillarmente è scesa giù: nelle associazioni, nei sindacati, nei comitati di cui siete “amici”, componenti, spesso dirigenti.
Un governismo che ora non ha più nemmeno responsabilità. Non è mai colpa di chi dirige. E' colpa di chi lo intralcia. Perchè l'individuazione emotiva del capro espiatorio e contemporaneamente la sudditanza verso chi ha realmente in mano il potere si sono affinate all'inverosimile.
Lasciate sole, nella più completa confusione, le classi popolari si sono buttate nelle braccia di un comico. Ma era tutto uno scherzo. Del resto lui era un comico.
Il razzismo si è diffuso. Berlusconi è sempre lì. E' invecchiato libero, ricco e con le sue televisioni. La Lega è stabilmente oltre il 20%, Fratelli d'Italia cresciuti dal 2-3% al 15.
Che abbiate governato “perchè se no torna la destra” o in grande coalizione “perchè ormai non c'è più né destra né sinistra”, le vostre erano semplicemente profezie auto-avveranti. Esiste solo il grande partito del capitale. Come sempre. Solo che ora non ha più vergogna di mostrarsi."
Dario Salvetti
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manozingara · 3 years
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Compagnia di giro, sono d'accordo. Questa è la politica italiana. Visto che le questioni sono le stesse.
Le nazioni hanno confini. Cosa imprescindibile. Per aiutare le persone tocca, oltre che andare a prenderle con le navi ONG nel Mediterraneo, aiutare i paesi d'origine a non farsi depredare, creare economia e lavoro.
Gli anni '70 e '80 sono stati anni di bombe, omicidi, terrorismo, inquinamento, cementificazione, tangenti, stragi, mafia. Non dite che la classe politica di allora era meglio.
La popolazione di sinistra è stata torturata negli ultimi quarant'anni, e ci aspettano altri anni di torture, questi non hanno capito un cazzo. Non stupiamoci che il voto si sposti altrove.
Coraggio per il futuro.
(quante parole giuste in quel dicembre 2019)
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goodbearblind · 5 years
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"Javcho Savov descrive le stragi nel Mediterraneo usando il linguaggio di Guernica. Contrapponendo al dramma ed all'orrore di un naufragio, l'enormità indifferente ed indisturbata di una nave da crociera" . . -Lidio Ettorre- (presso Mediterranean Sea) https://www.instagram.com/p/B1aewIWitc4/?igshid=z9jgkupysc9c
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cryptosophia-blog · 5 years
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Bitcoin: la più grande opportunità per evolvere dopo 500 anni
Ci sono epoche della storia in cui l’uomo viene chiamato a un passo fondamentale. È successo intorno all’anno 1000 con la nascita dei Comuni, è successo intorno al 1500 con la rivoluzione copernicana e sta succedendo in questi anni con la nascita del Bitcoin.
Certo, ad un’analisi superficiale sembra essere un po’ ardito il collegamento tra Comuni, eliocentrismo e Bitcoin. Tuttavia un minimo comune denominatore c’è ed è la de-centralizzazione. Con essa, e riporto integralmente Wikipedia, indichiamo
il trasferimento di funzioni e responsabilità delle funzioni pubbliche del governo centrale ad organi periferici o addirittura, per il principio di sussidiarietà alla società civile. Solitamente vi si riferisce come opposto al processo contrario di accentramento amministrativo di funzioni e responsabilità della funzione pubblica. Se per “governo centrale” intendiamo tutto ciò che può essere al potere in un determinato ambito di interesse il tutto risulta ancora più chiaro.
In un primo caso, quello dei Comuni, il “governo centrale” era l’impero, il quale di fronte a evidenti problemi amministrativi, ha accettato che alcune piccole comunità si auto-organizzassero e costituissero quindi delle vere e proprie città-stato diventando autonome, indipendenti e responsabili delle proprie decisioni e della propria vita. Da un potere centralizzato ci si era quindi spostati a un potere de-centralizzato. Questo, per un certo periodo di tempo, aveva provocato una vera e propria rinascita non solo politica, ma soprattutto culturale, scientifica, artistica. Per un breve periodo sembra che l’Uomo, e parlo soprattutto a quello del territorio italiano, avesse la possibilità di uscire da un periodo buio che durava da circa 800 anni, da quando cioè si era entrati in quell’epoca chiamata medioevo.
Purtroppo questo straordinario impulso benefico non durò molto e presto si ripiombò in un’oscurità destinata a durare ancora qualche centinaio di anni.
Il motivo? Beh, possiamo andare a imputare una serie di cose che vanno dalle guerre alle invasioni, dalle pestilenze alle carestie. Motivi tutti validi ma solo superficiali. Il motivo vero è molto più profondo e verrà analizzato fra poco.
Il secondo periodo da prendere in considerazione è, come detto poco sopra, quello intorno al 500’.
Se nel primo periodo con governo centrale abbiamo inteso l’impero e l’ambito di interesse era pertanto quello politico-territoriale in senso stretto, ora, con il secondo periodo, ci troviamo in un ambito più vasto, quello dell’astronomia; il governo centrale è il nostro amato (?) pianeta Terra.
Stiamo parlando di un’epoca in cui l’Universo era concepito come un mondo chiuso al cui centro veniva posta la Terra. Tutti i pianeti ruotavano, insieme al Sole, intorno ad essa. Per farla breve all’epoca non si poteva parlare di sistema solare, ma di sistema terrestre. La Terra e con essa l’uomo, era il centro dell’Universo.
La teoria geocentrica era in auge da più o meno 2000 anni, da quando si era deciso di relegare nell’ultimo scaffale della biblioteca del sapere o forse del buon senso, le conoscenze astronomiche di Aristarco di Samo e di un certo Pitagora, anche lui di Samo, i quali erano convinti che fosse proprio il Sole a ruotare intorno alla Terra.
Anche per questo secondo periodo, ci troviamo di fronte a un sistema centralizzato, da cui tutto dipende. È l’uomo al centro di tutto l’Universo e di tutto ciò che esiste in esso. Certo, se l’uomo è il centro di tutto, e tutto dipende da Lui, questo potrebbe anche rappresentare una caratteristica positiva per il suo sviluppo. Peccato che, al di là del mondo chiuso, al di là delle stelle fisse che racchiudono l’universo medievale, qualcuno ha messo un tizio barbuto e vestito di Bianco che osserva e giudica costantemente l’operato dell’Uomo. Riassumendo, abbiamo sì un uomo al centro di tutto e da cui tutto dipende, ma il suo operato è sempre messo sotto giudizio da un dio molto severo che lo controlla H24 in una specie di Grande Fratello ante litteram.
Una condizione perfetta per ottenere non degli esseri umani liberi e felici di agire, ma per allevare, tanto per citare Giorgio Gaber, dei veri e propri Polli d’allevamento timorosi e molto poco inclini alla libera iniziativa.
E ora cosa c’entra la de-centralizzazione? La risposta arriva subito se consideriamo il 1453 quando, dopo la morte del suo autore, viene pubblicato il De revolutionibus orbium coelestium. L’opera di Copernico è destinata a sconvolgere tutto l’impianto culturale e scientifico dell’uomo europeo dell’epoca.
La Terra e quindi l’uomo vengono spostati dal centro dell’Universo a un luogo de-centrato. La Terra viene considerata esattamente come un altro pianeta che ruota intorno al Sole. Questo a noi oggi può sembrare anche banale, ma all’epoca poteva significare molto. L’uomo, dopo circa 2000 anni dalla comparsa della teoria geocentrica, nel 500’ non era più un centro fisso e immobile soggetto solo alla volontà divina. L’uomo del Rinascimento era adesso un elemento gettato nell’Universo e quindi, almeno in potenza, ricco di domande sulla propria esistenza e artefice del proprio destino.
Provate a pensare se un giorno i più grandi capi di stato, in diretta televisiva dessero una conferenza stampa per annunciare al mondo che non siamo soli nell’Universo. Cominceremmo a percepirci in modo diverso, a non considerare così importanti la vita, il lavoro, la carriera, insomma tutto ciò che riempie, seppur con tanti vuoti, la nostra quotidianità. Cominceremmo a guardarci intorno, a cercare insomma di dare una risposta alle domande “chi sono?” e “cosa ci faccio qui?”. Il nostro modo di comprendere la realtà potrebbe aprirsi a nuovi orizzonti e di conseguenza ci sarebbe un esplosione di cultura, scienza, creatività. Un nuovo rinascimento avrebbe inizio.
Tornando al 500’, quello appena descritto sopra è proprio quello che è avvenuto in quegli anni. Da un sistema chiuso centralizzato si è passati progressivamente a qualcosa di decentralizzato e questo è avvenuto in tre tappe fondamentali:
Riscoperta di Platone
La cultura non è solo di carattere aristotelico, com’è stato per circa tutto il medioevo. In Europa infatti, grazie all’opera degli umanisti e soprattutto del Cenacolo fiorentino, ritorna in auge la filosofia platonica. Comincia, seppur solo in ambito culturale, ad esistere qualcos’altro al di là della filosofia di Aristotele, o meglio, dell’aristotelismo intriso di cristianesimo creato ad hoc intorno all’anno 1000. Si passa da una cultura centralizzata voluta dalla Chiesa e che ha come propria bandiera Arisotele, chiamato semplicemente Il filosofo, a una de-centralizzata aperta ad altre influenze. La cosa tra l’altro inasprirà l’inquisizione voluta appunto da un sistema centralizzato. Inutile ricordare come andò a finire con Giordano Bruno.
Scoperta delle Americhe
La scoperta del Nuovo mondo è forse paragonabile alla scoperta di civiltà aliene di cui si è parlato poco fa. All’epoca gli alieni erano gli Indios di cui non si sapeva nulla e di cui si ignorava l’esistenza. Un mondo europeo/mediterraneo considerato chiuso, veniva enormemente allargato verso qualcosa di ignoto. Certo, questo ha innescato anche una bomba chiamata conquista delle Americhe, segnata da stragi e scempi indicibili nei confronti di chi veniva considerato un selvaggio. Tuttavia credo fermamente che il punto importante della questione stia proprio nella mentalità con cui viene accolto un evento epocale come la scoperta di un nuovo Mondo. Accogliere la de-centralizzazione è una questione di maturità, ma ne parlerò fra poco.
Eliocentrismo
Il terzo impulso verso l’uscita da un mondo centralizzato è stato dato dalla concezione eliocentrica dell’Universo. Prima con Copernico che vede la Terra ruotare intorno al Sole, seppur inserita in un Universo chiuso, per poi arrivare a un Giordano Bruno che immagina un Universo infinito con infiniti mondi simili alla Terra.
Riassumendo, ci sono stati negli ultimi mille anni, due momenti storici in cui si è respirata un’aria nuova, un’aria de-centralizzata e di conseguente ri-nascita dell’essere umano. Il primo è da collocarsi intorno all’anno 1000 con l’età dei Comuni e il distacco da un governo centrale che ne è derivato. Il secondo intorno al 500’ con i tre impulsi descritti appena sopra e che sono andati a creare quell’epoca straordinaria che chiamiamo Rinascimento.
Ora, dopo più o meno cinquecento anni, ci troviamo con il Bitcoin e soprattuto con la tecnologia blockchain in una condizione molto simile. Abbiamo in mano la possibilità di accogliere un mondo de-centralizzato e uscire da questo nuovo medioevo in cui siamo caduti ancora dopo lo spegnersi dell’impulso nuovo dato dal Rinascimento. Sta a noi insomma la possibilità di prendere in mano tutto ciò che comporta la de-centralizzazione e proiettarci verso qualcosa di diverso, verso un’evoluzione stessa dell’Uomo.
La de-centralizzazione ha solo in modo superficiale a che fare con la possibilità di essere padroni dei propri capitali, di non avere bisogno di un terzo ente che convalida le transazioni o che certifica la possessione di denaro. Il passaggio da una tecnologia one to many a una many to many ha solo marginalmente l’aspetto di essere considerata una rivalsa nei confronti del sistema a cui ognuno di noi è stato abituato.
Come è stato per i Comuni o per la cosmologia eliocentrica, ora per il Bitcoin e tutto ciò che rappresenta, il passo da compiere è proprio quello di cambiare approccio con il quale integrarlo nella nostra vita. Altrimenti rimarrà uno dei tanti impulsi verso l’evoluzione dell’essere umano che verrà poi re-integrato nel sistema in vigore da qualche migliaio di anni.
Possono avvenire tutte le innovazioni che vogliamo, ma se la mentalità che accoglie quella specifica innovazione non cambia radicalmente, dopo un breve periodo di entusiasmo e di apparente cambiamento, si tornerà in breve tempo alla situazione stantia in cui il mondo si trova ormai da tanto tempo.
La decentralizzazione esige un uomo dalla mentalità decentralizzata, in grado di essere davvero consapevole di ciò che sta a fare in questo mondo. Un uomo capace di andare oltre quel senso di scarsità in cui vive da migliaia di anni e che lo fa agire seguendo logiche animali di soddisfacimento dei tre bisogni primari: cibo, territorio e riproduzione. L’imperativo è ora quello di superare la scarsità che genera ricerca di profitto ed entrare nell’abbondanza che genera altra abbondanza.
Solo così l’uomo potrà staccarsi da logiche animali ed evolvere. La de-centralizzazione, in qualunque forma la si voglia considerare e in qualunque epoca la si voglia prendere in esame, ha sempre fornito le chiavi per una rinascita. Oggi, all’inizio della rivoluzione che la tecnologia Blockchain e il Bitcoin rappresentano, ci troviamo in mano quelle chiavi ancora una volta.
Solo l’Uomo con un rinnovato modo di pensare può inserire quelle chiavi nella serratura ed aprire la porta di una nuova Era.
Forse non è solo un caso che il Bitcoin venga associato all’oro e forse solo grazie a una comprensione del Bitcoin e di tutto ciò che a livello più profondo può rappresentare, si potrà tornare o andare, il tempo anticamente era infatti ciclico, verso una tanto agognata età dell’oro.
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paoloxl · 5 years
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(via Strage, parla Merola e la piazza si svuota | Zic.it)
Molto partecipato e sentito, come ogni anno, il corteo partito stamattina alle 9 da piazza del Nettuno, nell'anniversario dell'attentato fascista alla stazione che nel 1980 causò 85 vittime. Una strage per cui sono stati condannati in via definitiva come esecutori tre ex componenti dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar): Francesca Mambro, Giusva Fioravanti e Luigi Ciavardini, mentre per un quarto, Gilberto Cavallini, è in corso il processo di primo grado. Ancora aperte, invece, le indagini della Procura per dare un nome ai mandanti.
Nutrito lo spezzone dell'autorganizzazione sociale, aperto dallo striscione "Str-agi/Naufr-agi di Stato" promosso da Nodo sociale antifascista e vari collettivi e spazi sociali cittadini. Molti portavano cartelli che ricordavano i diversi attentati della strategia della tensione, oltre a Bologna, Milano, Brescia... ("Mano fascista, strage di Stato"). dall'altra in parallelo i naufragi delle barche dei migranti nel Mediterraneo, anche questi indicati come stragi di Stato. Arrivati in piazza Medaglie d'Oro, hanno ascoltato le parole dal palco del presidente dell'associazione dei familiari Paolo Bolognesi, rispettato il minuto di silenzio e subito dopo se ne sono andati portando via striscioni e cartelli mentre iniziava il suo breve intervento il sindaco Viginio Merola. Analoga la scelta dei sindacalisti di Usb e Sgb e di molti altri cittadini, quando pochi minuti dopo il sindaco ha concluso il suo discorso la piazza era mezza vuota.
Sgb portava in piazza anche la denuncia del procedimento disciplinare a carico di Giusi e , in un comunicato diffuso nel pomeriggio, ha esortato il ministro della giustizia Bonafede, intervenuto di prima mattina alla commemorazione in Consiglio comunale così come la vicepresidente della Camera Maria Elena Spadoni, a chiedere scusa alla città per l'onta subita con il corteo di Forza Nuova del 20 maggio scorso. "Ieri come oggi, basta stragi e massacro sociale" è invece lo striscione dietro cui ha manifestato Usb.
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lamilanomagazine · 11 months
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Migranti: un'altra tragedia che rischia trasformarsi in una delle peggiori stragi del Mediterraneo
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Migranti: un'altra tragedia che rischia trasformarsi in una delle peggiori stragi del Mediterraneo Un'altra tragedia del mare che rischia di trasformarsi in una delle peggiori stragi del Mediterraneo: un peschereccio stracarico di centinaia di migranti, forse fino a '750', partito da Tobruk, in Libia, per raggiungere l'Italia, si è capovolto nelle acque dell'Egeo, a 47 miglia nautiche da Pylos nel sud del Peloponneso. E dopo una giornata di ricerche e soccorsi - non senza denunce delle Ong che accusano Atene di 'non aver avviato l'operazione di salvataggio' - sono stati recuperati 79 corpi e 104 persone sono state tratte in salvo. Con il rischio che il bilancio di questa nuova tragedia si trasformi in un ecatombe. "La parte esterna della nave era piena di persone, sospettiamo che lo stesso valga per l'interno" spiega Nikolaos Alexiou, comandante e portavoce della guardia costiera greca, mentre afferma che "non si può dare un numero esatto con certezza, ma certamente il numero è molto alto". Almeno 400, secondo l'Oim, ma secondo le prime ricostruzioni dei sopravvissuti che erano a bordo dell'imbarcazione "il numero dei passeggeri era di 750" racconta il governatore della regione del Peloponneso, Panagiotis Nikas. Lo stesso numero fornito da Alarm phone, che già ieri era stata contattata per segnalare un'imbarcazione in difficoltà. Anche un aereo dell'agenzia europea Frontex aveva avvistato il peschereccio intorno a mezzogiorno di ieri e "successivamente da due motovedette, senza richiedere assistenza", racconta la Guardia costiera greca: i "migranti hanno poi rifiutato qualsiasi assistenza e hanno dichiarato di voler proseguire il viaggio verso l'Italia", sostengono i greci. Ma, in un comunicato, Alarm phone smentisce questa ricostruzione sostenendo che la Guardia costiera ellenica era "stata allertata alle 16.53" così come "le autorità greche e le altre europee". Quindi "erano ben consapevoli di questa imbarcazione sovraffollata e inadeguata" ma - denuncia il centro che si occupa di ricevere le telefonate di soccorso - "non è stata avviata un'operazione di salvataggio", mentre "la Guardia Costiera ellenica ha iniziato a giustificare il mancato soccorso sostenendo che le persone in difficoltà non volevano essere soccorse in Grecia". Sarebbero state così perse - è la lettura di Alarm phone - ore cruciali, fino al naufragio, con le operazioni di soccorso ed il recupero di 104 persone portate in salvo a Kalamata dallo yacht Mayan Queen IV, con bandiera delle Cayman. Alexiou spiega che i soccorritori continuano "a operare al largo di Pylos e continueranno a farlo anche di notte, con l'assistenza del C-130 dell'Aeronautica Militare". Le speranze di trovare superstiti, però, si affievoliscono ogni ora che passa. Secondo le prime informazioni, le persone venivano da Siria, Pakistan, Egitto e tra loro, raccontano i soccorritori, c'erano anche donne e bambini stipati nelle stive. Stando alle prime testimonianze, nessuna di loro indossava il giubbotto di salvataggio. I vertici dell'Unione europea esprimono il loro cordoglio per la notizia. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è detta "profondamente addolorata" e "molto preoccupata per il numero di persone scomparse", sottolineando la necessità di "continuare a lavorare insieme, con gli Stati membri e i Paesi terzi, per prevenire queste tragedie". Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel parla di "un promemoria straziante che dobbiamo porre fine al business senza scrupoli dei trafficanti", annunciando che "i leader dell'Ue affronteranno la questione al vertice di giugno". Più duro, invece, il commento della commissaria Ue agli Affari Interni, Ylva Johansson, che spiega come il naufragio "sia il segno del fatto che la nostra politica migratoria non funziona bene al momento", augurandosi che verrà cambiata con il nuovo Patto di migrazione e asilo. "La situazione di stallo durata sette anni è finita", ha spiegato Johansson, difendendo il lavoro delle Ong: "Sono diverse tra loro ma in generale fanno un ottimo lavoro e salvano vite". E chi migra "in cerca di una vita migliore merita sicurezza e dignità", le fa eco Antonio Guterres, segretario generale dell'Onu. I viaggi della speranza, però, proseguono. E mentre altri 80 migranti sono stati salvati, sempre in Grecia, a Creta, continuano anche gli sbarchi a Lampedusa dove ieri sono arrivati in 20, fra cui 2 donne, dopo essere stati soccorsi dalla Guardia di Finanza. Sarebbero originari di Guinea, Burkina Faso, Senegal e Mali e sarebbero salpati da Sfax in Tunisia. Altri 23 sono arrivati ad Augusta, in provincia di Siracusa, dopo essere stati alla deriva nel Canale di Sicilia.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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natyanindiasia-blog · 5 years
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Un Caffè Etopoietico?
Ieri, grazie a Gloria Chioccini, Marco Gallarino e a tutti i presenti, è stato davvero un incontro bellissimo e fuori dagli schemi abituali.
Mai si era radunato, in così poco tempo, un ventaglio di pensieri ad amplissimo raggio. Un caffè Filosofico con una tavola imbandita con “pietanze” delle più disparate teorie, ipotesi, supposizioni, concetti ed idee tutte utilissime per la Vita.
In sintesi:
1)   Affermazione del proprio Io: Qualcuno ha sostenuto la necessità di affermare se stessi per poter vivere meglio, difendersi, attaccare, valutare e realizzarsi.
2)   Negazione dell’Io come metro di misura di tutte le cose: Qualcun altro ha convenuto che sia necessario togliere se stessi quando si tratta di valutare cose, fatti e persone di modo da non creare proiezioni proprie sul vissuto altrui.
3)   Positivismo: Si è espressa la necessità di affrontare con positività anche i drammi della Vita, giacché sarebbe impossibile vivere allargando le proprie vedute verso gli orizzonti più tragici, laddove ci si sente impotenti.
4)   Pessimismo: Il coraggio di affrontare prospettive di vita basate sulla genetica. Non un Dio, bensì una Natura che impone le proprie leggi e che, in ogni caso, occorre sapere accettare per non essere sopraffatti dall’inquietudine.
5)   Allargamento delle prospettive: Qualcuno ha espresso quanto sia utile sapere affrontare, grazie alla Filosofia, ogni situazione guardando le cose da molteplici punti di vista, imparando a ragionare con la propria testa, a pensare con profondità.
6)   Misticismo: Sapere cogliere ciò che è oltre ed inafferrabile dai cinque organi di senso. Vedere la Luce anche se siamo circondati dal buio, reale o apparente che sia.
7)   Romanticismo: Come sollievo della Vita, dove la spontaneità si libera dalle catene della razionalità e della esagerata ragione.
Tutto questo e molto altro ancora dopo essere partiti da una semplice domanda: “Che cosa è, per te, la Filosofia?”
Mi è dispiaciuto moltissimo per gli assenti perché è stato un grande arricchimento per tutti, ma promettiamo di proseguire su questa linea per poter dare la massima soddisfazione a chiunque vorrà tornare a farci visita.
Gloria, inoltre, ci ha regalato una chicca non di poco conto. Volete mettere la figura da “fighi” quando, discutendo con qualcuno che fa lo “sborone” sciorinando inglesismi, risponderete dicendo che vi occupate di etopoietica?
Di cosa si tratta? Faccio una ricerca in Google e guardate un po’ che cosa trovo: “Difficile non essere preda di compassione davanti al mare di dolore nel quale affonda il tempo che viviamo” scrive Ferdinando Scianna. L'attualità, le tragedie di Gaza, gli orrori in Siria e Iraq, le quotidiane stragi dei migranti nel Mediterraneo, ci sollecitano ogni giorno. Eppure è proprio in questo tempo che tale sentimento, o affetto, è vissuto in modo ambivalente, e suscita diffidenza.
Abbiamo pensato di invitare studiosi, artisti, fotografi, scrittori, ad approfondire il tema, provando a restituirne la complessità e a raccontarne le implicazioni”.
Ecco, io invito voi cari Amici, per la prossima volta, a fare un po’ di esercizi filosofici sui più disparati temi della Vita nel nostro quotidiano. Vi terrò informati!
natyan
https://www.studiogayatri.com
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Il Papa, le stragi in mare sono la vergogna della società
“In questi giorni in cui stiamo assistendo al ripetersi di gravi tragedie nel Mediterraneo, siamo scossi dalle stragi silenziose davanti alle quali ancora si rimane inermi e attoniti. La morte di innocenti, principalmente bambini, in cerca di una esistenza più serena, lontano da guerre e violenze, è un grido doloroso e assordante che non può lasciarci indifferenti. È la vergogna di una società…
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