Mi sono sparpagliata in mille pezzi,
ma l'unico pezzo rimasto è il migliore e ti ho messo lì.
Ti proteggo mentre mi proteggo.
Nella gioia e nel dolore;
senza promesse,
ma per sempre.
Trovare qualcuno con cui avere una connessione mentale, in ambito relazionale, è impresa ardua, ogni individuo è un universo unico e funzionante secondo le proprie regole e meccanismi; imbattersi in qualcuno con cui ci si riesca a sintonizzare è un evento raro. Quando però accade che percepisci qualcuno con cui potrebbe esserci un'affinità, la situazione più frustrante che possa accadere, è vedere l'interesse dell'altro pian piano scemare. Ciò che mostriamo di noi è in nostro potere, ma ne abbiamo una selezione limitata, questo può voler dire che potremmo ritrovarci a mostrare qualcosa di noi che non è specifico per la persona con cui stiamo interagendo; siamo sempre noi, ma non possiamo mostrare il tutto, quindi magari vediamo nell'altro ciò che sarebbe compatibile, ma non siamo bravi a mostrare lo stesso, ritrovandoci ad assistere a questa meteora maledicendo il poco tempo a disposizione.
Non è sicuramente piacevole, e ti ritrovi a contemplare una possibile occasione sprecata; ma è anche un insegnamento significativo dei rapporti umani.
Che bella la passeggiata sotto la pioggia all'alba di una giornata d'autunno, che belli i collegamenti di due pensieri, che bella l'affinità di una complicità, che bello il rumore della tua voce. 🍂🍁🌧️
Amori maturi, non lontani nel tempo, un amore nuovo in questi “ritorni”, intenso, ma a distanza, svoltosi per gran parte degli anni al telefono e con alterne vicende. “Nostre” perché erano loro, particolari e forse anche singolari, “notti” in quanto l’intensità del rapporto divideva il giorno almeno in quattro: risveglio, mattino, pomeriggio/sera, notte, ognuna di queste parti della giornata…
Volevi insegnarmi, quel giorno, che starti accanto significava questo: non dover trovare sempre a tutto un nome, non dover chiamare per forza un sentimento amore per star bene.