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#diaframmi
zampulla · 1 year
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BUONASERATA BELL'ANIME 🍯😋 ⛈️🌧️⛈️🌧️⛈️🌧️⛈️🌧️⛈️🌧️⛈️🌧️ E che Ve lo dico affare...oggi è venuto giù il mondo... è vero che non pioveva da tanto tempo ma possibile che non ci sia mai una via di mezzo 🤷🏼‍♀️quelle belle sfumature che ti aiutano anche psicologicamente ad affrontare tutto meglio? Non amo le cose nette...le chance ci vogliono sarà che io do "chance" su tutti i fronti....le possibilità che non mettono limiti...i famosi paletti che non sopporto ma che purtroppo in certi casi servono...ma dev'essere proprio una questione seria 😜 Oh ecco passiamo alle cose serie come per esempio "la ciccia" i"rotolini/Oni" che davanti a certe proposte sembrano sparire ma riapparire dopo dopo aver ingurgitato l'ultimo morso 😡 ebbene questa proposta non ingrassa...giuro 🤥solo noci e miele farina uova zucchero olio latte....basta 🥰🥰🥰... è solo questione di sfumature "in fondo"😜 Detto ciò belle le mie anime vi auguro una buona serata... sperando che spiova 🙋🏼‍♀️ #dolce #semplice #noci #miele #troppobuono #stampofantastico #decora #sweetcandymary #foodblogger #foto #scatto #diaframmi #arteamodomio #foodfotography #darkfotography #fotografia #obiettivo #amore #sempre❤️❤️ (presso Cinecittà, Lazio, Italy) https://www.instagram.com/p/ClRqMXirOor/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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claudiotrezzani · 1 day
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Diaframmi.
In "Oltre la chimica" era un vetro di gocce imperlato.
Qui, un telo di funzionalità meramente edile.
Ma non è più un telo di funzionalità meramente edile, qui.
Perché Dima Zverev l'ha trasfigurato, questo telo.
I muratori non sapevano che il loro telo si sarebbe metaforicamente elevato.
Dima sì, e ci offre la sua alata coglizione.
Diaframmi, dicevo.
Diaframmi su diaframmi, qui.
Perché se ci è voluto il diaframma all'interno della fotocamera per rendere possibile la ritrazione, altro diaframma riveste d'onirica suggestione l'inquadratura.
Telo come dinamico sudario.
Telo come soffositore di siluette.
Telo come orchestratore di forme e toni.
E lo sbrego che riprende uno dei tre ombrelli.
E il viluppo che giostra con distanze trasformandole in toni.
E la grafia che rende scritture i pesi.
Grazie per aver sì finemente reinventato quel telo, Dima.
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Claudio Trezzani
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motolesechloe · 4 months
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Bochner
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4 raccoglitori a fogli mobili, ciascuno contenente 100 fotocopie di appunti, progetti, diaframmi. Dato che i fondi erano limitati e non sarebbe stato possibile incorniciare le opere l'artista decise di fotocopiarle. Oltre ai disegni, ogni libro presentava anche materiali provenienti da fonti "non-artistiche".
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elosdiary · 1 year
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Paternità
Nessuna damigella salvata dalla torre potrà mai competere con la sensazione di salvare una figlia dal buio del proprio lettino. Siamo andati in soggiorno e ho provato ad accenderle i cartoni e cullarla un po’, ma non è servito. Allora mi sono steso sulla schiena e me la sono sistemata addosso. Ho tirato su le due coperte che ho trovato sul divano e ci siamo accoccolati lì, come fanno i gatti. Melania ha chiuso gli occhi sopra di me. Dopo un po’, il tepore del suo corpo ha cominciato a lenire il mio dolore, quasi fosse una piccola borsa dell’acqua calda. Il suo respiro sulla mia faccia, la sua testa incastonata nell’incavo del mio collo, i nostri diaframmi che nel giro di qualche minuto si sono sincronizzati, la posizione scomoda ma perfettamente naturale dei nostri corpi mi hanno trasportato in una dimensione quieta e densa. Sono quegli interstizi che i padri conoscono. I privilegi degli uomini quando hanno a che fare con la propria maternità. Stringere un pianto al proprio petto, ascoltarlo andarsene ed essere sostituito da un sonno prima irrequieto poi profondo. [...]
Quel che le madri non sospettano è che quando i padri si alzano alle tre di notte per coccolare i figli non è per fare i gentili, né per lasciarle dormire. E’ solo per recuperare il senso. Respirare, stringere, stare a godersi quel che c’è. Sentirsi un po’ più vicini a una cosa che in fondo non hanno mai avuto e mai avranno. Perché quello che le donne non dicono non è niente in confronto a quel che gli uomini non sanno.
- Matteo Bussola, Notti in bianco, baci a colazione
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naturamiele · 1 year
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Eccoci qua! Oggi è il primo giorno della stagione apistica 2023! Come tutti gli anni sarà dura, specie tra metà aprile e metà giugno, perché il mondo delle api è tanto affascinante quanto complicato, ma speriamo che almeno il meteo ci dia una mano con un po' di pioggia, vista la siccità presente. Noi siamo qua, per porci qualsiasi curiosità e, caso mai, se lo vorrete, anche per acquistare i nostri mieli. Nella 1° foto lo zoom su una famiglia ben popolata, nella 2° foto la cera che è stata costruita, dalle api, sui diaframmi laterali perché avevano bisogno di più posto (solitamente ciò accade da metà marzo, non in inverno) e nella 3° foto un telaio stracolmo di miele. 🐝 #NaturaMiele 🍯
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susieporta · 3 years
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Gilles Deleuze diceva che il problema non è quello di permettere alla gente di esprimersi, ma quello di creare interstizi di silenzio, diaframmi di solitudine dove ognuno di poi possa raccogliersi il tempo sufficiente ad avere finalmente qualcosa da dire.
Le sue parole mi toccano e sollecitano la mia “Papessa” interiore.
Attivano in me la tensione a ritrarmi dal rumore di un’attualità che pretende la mia attenzione su qualsiasi evento, che mi sollecita a commentare, ad essere aggiornato, che mi impone ogni giorno una nuova agenda mentale con titoli scritti in maiuscoletto su cui dovermi esprimere in qualunque modo.
La “Papessa” dei Tarocchi di Marsiglia siede raccolta negli interstizi di cui parla Deleuze, produce essa stessa questi intervalli di tempo e di spazio e vi soggiorna.
La “Papessa” non dà le spalle alla realtà ma la osserva con dolcezza, dissociandosi un po’, lasciando maturare i pensieri e le parole fino al momento in cui, polpose e nutrienti, siano davvero pronte per essere raccolte, e condivise.
Stefano Padoan
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HELIOS 103 53mm F1.8 (review)
Oggi vi parliamo di una lente sconosciuta, l’Helios 103, non tanto perché poco interessante o particolarmente rara, ma semplicemente perché è un gioiellino che si trova solo con attacco a baionetta Contax RF (dove RF sta per rangefinder=telemetro) che è poi il solito attacco delle Kiev a telemetro,da non confondere con baionetta Contax per reflex.
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Lente dall'ottimo dettaglio, buona nitidezza, buon contrasto in bianco e nero sui diaframmi medio chiusi, pregi non sempre facili da trovare su lenti vintage così datate. È però una lente priva di trattamento antiriflesso e soffre i forti contrasti di luce a diaframmi molto aperti.
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Tuttavia è meglio di tanti obiettivi vintage anche più moderni e blasonati. Ha una risoluzione di 55 linee x millimetro al centro e 28 sui lati, (suo fratello, lo Jupiter 8, ne ha 32 al centro).
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La messa a fuoco minima è di 0,9 metri, in linea con tutti i cinquantini dell'epoca. L'Helios 103 è una lente non progettata per il colore per cui non regalerà toni accesi,ma anche questo più che un difetto potrebbe essere una particolarità. Possiede un ottimo sfocato,dovuto anche alle nove lamelle del diaframma.
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La costruzione è interamente in metallo,da buona scuola russa.
Il modello in nostro possesso è stato tolto da una Kiev 4 e modificato appositamente per essere montato su Sony Nex e-mount
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smokingago · 4 years
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La luna è l’anima, è il nostro modo di vivere le emozioni, i desideri, i sogni. La terra è la realtà, il luogo in cui lottare con i rimpianti e le delusioni.
Romano Battaglia
#fotomia
Per ottenere una foto decente serve minimo un 300 mm con lenti di qualità, con diaframmi f6,4/8 messa a fuoco manuale e tempi di esposizione tra 1/50-1/125-
#smokingago
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Il triangolo dell'esposizione semplificato
Il triangolo dell’esposizione semplificato
Iso – Tempi – Apertura diaframmi
Il triangolo dell’esposizione è una metafora creata a scopo didattico per spiegare la stretta relazione che in fotografia lega ISO, tempi e apertura diaframmi.
L’approccio utilizzato in questa pagina è semplificato. Per chi volesse approfondire l’argomento qui trattato, è possibile leggere anche il post: “Il triangolo dell’esposizione” che è molto più dettagliato…
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albertobertolani · 5 years
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Long Time...Passion • • • Questi scatti hanno più di 12 anni. Quando ancora non capivo un tubo di fotografia, ma ne ero affascinato. Quando ancora non sapevo come funzionava una Reflex, ne tantomeno una mirrorless (non esistevano). Quando grazie a un piccolo regalo, una buona persona, mi regalò un nuovo modo di vedere il mondo. Canon Powershot A640. Compatta 2006. Si poteva mettere in manuale, si potevano regolare ISO, tempi e diaframmi. Si poteva sperimentare perché avevo molto più tempo per farlo, non che adesso non ci sia tempo per sperimentare, quello NON DEVE MAI MANCARE. Ma il giocattolo di mamma Canon mi ha preparato per quello che indistintamente e totalmente mi fa alzare il culo dal letto al mattino, mi ha portato a buttarmi nel lavoro autonomo e abbandonare la "sicurezza" di uno stipendio. È difficile, è molto difficile considerando anche come viene "sbrandizzata" e insufficientemente amata la fotografia al mondo d'oggi. Ogni dispositivo fa fotografie oramai, con grandi risultati devo ammettere, ma non è sufficiente. Non è sufficientemente sentito. Non ho fatto un mezzo corso di fotografia, come Buddy Rich non fece mai un corso di batteria, non è che fa figo essere degli autodidatta, ma come piccoli bimbi sperimentano la pittura, il disegno, il canto, e magari diventano dei mostri....beh io non sono certamente un mostro, ma quando prendo la macchina in mano, so quello che sto facendo, e perché lo sto facendo. Quindi sì, questo trittico lo dedico a Beppe, grazie per avermi trasmesso quella che da più di 12 anni è la mia vita. (presso Fonti Di Poiano) https://www.instagram.com/p/B1PMMHfoigK/?igshid=2h9epbtz3l67
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zampulla · 5 years
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BUONA SERATA BELL'ANIME 💕 💕 💕 Questo è quello che succede a casa mia... Tutti pronti con cucchiaio e coltello e io li a scattare...sento il fiato sul collo. Almeno ora lo chiedono "....hai già fatto la foto??"... Non è per niente facile fare tutto preciso e attendere la luce giusta o aggiustare il set con cura....è invece a me piacerebbe tantissimo. Ma mi adatto d'altronde la soddisfa più grande è sapere che è stato gradito 😀 Buon proseguimento di serata amici 😘 💖 #corsa ##veloce #tortaset #foto #diaframmi #luce #tempi #iso #troppobuia #troppaluce #aiuto #mossa #sfocata #bruciata #nonva #tranquillamente #lacosagiusta ##foodblogger #piùfoodmenoblogger #arteamodomio #sweetcandymary #amore #sempre 💕 💕 💕 💕 (presso Cinecittà, Lazio, Italy) https://www.instagram.com/p/Bziyn90IKDv/?igshid=h9xui76tgsbk
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DIAFRAMMA
Cos’è il diaframma? A cosa serve? Come si utilizza? Ecco le informazioni base da sapere su questo anticoncezionale. Il diaframma é una dei molti anticoncezionali esistenti in questo momento, e a dirla tutta, è uno dei primissimi anticoncezionali nati. I primi modelli nacquero nel XIX secolo ed erano fatti d’argento. Solo negli anni 40′ iniziarono a produrre diaframmi con materiale plastico e fu…
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salvatoredessi · 2 years
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Per questa casa avevamo un solo ed assillante intento: permettere alla luce di naturale di filtrare in ogni suo angolo. Ed ecco che l’infilata di tanti diaframmi trasparenti, o semi trasparenti, sono diventati infiniti piani sequenza, capaci di descrivere leggere immagini di luce. #italia #calabria #castrovillari #parconazionaledelpollino #architettura #progetto #design #interiordesign #architetturadegliinterni #trasparenze #salvatoredessiarchitetto #vestirelospazio #pipazzari #arieaperte (presso salvatore dessì architetto) https://www.instagram.com/p/CY2BI1Mt1NQ/?utm_medium=tumblr
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clo-rofilla · 6 years
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Oggi è stato il mio primo vero giorno libero dall’inizio dell’anno (più che altro mi sono ammutinata) e ne avevo estremamente bisogno. Mi sono svegliata presto lo stesso, e con la nonna (che oggi ha compiuto 81 splendidi anni, portati come prego possa accadere anche a me alla sua età) siamo andate in un negozietto di fotografia analogica del centro di Roma, che abbiamo scoperto qualche tempo fa e a cui avevamo lasciato diverse macchine del nonno e del bisnonno per vedere se si riuscivano a far funzionare. Doveva essere una brutta giornata, e invece non ha piovuto nemmeno una goccia, e per le vie del centro ha fatto capolino un timido sole primaverile. Quello che mi piace della nonna è che è curiosa come me, e finiamo sempre per parlare di un sacco di cose passate presenti e future e non ci annoiamo proprio mai. Sappiamo anche stare in silenzio molto bene. Saper stare in silenzio insieme a una persona e sentirsi bene è una specie di alchimia un po’ speciale che accade piuttosto raramente.
Quando siamo arrivate al negozietto, i due signori che lo gestiscono ci hanno riconosciute e accolte subito col sorriso. Una delle tre macchine è salva (eccezion fatta per l’esposimetro ma, come ha detto lui: “meglio sai, così devi imparare i tempi e le aperture per forza!”). E mica una macchina qualunque. Una Leica. Apparteneva al mio bisnonno; secondo la nonna ha una sessantina di anni su per giù. Da tanto cercavamo un posto dove ripararla senza speranza, ci eravamo praticamente rassegnate. Uno dei due signori è stato talmente gentile che non solo non ha voluto un soldo per la riparazione, ma si è preso la briga di farmi una piccola lezione intensiva sull’uso della macchina e, siccome non scatto in analogico da circa 5 anni, mi ha fatto uno schemino con tempi esposizioni e diaframmi e ci ha pure abbozzato un sole che sorride. Si vede che lavorano per passione, ed è una cosa che trasmette sempre una gioia contagiosa. Ho scelto di incominciare con un rullino in bianco e nero, e il mio nuovo autoproclamatosi insegnante mi aspetta per “sbobinare insieme il tuo primo rullino e vedere un po’ che cosa mi combini”. “Poi pian piano, quando diventi bravina, ti insegno qualche trucco”. Alla fine di tutto si sono voluti far pagare solo i soldi del rullino, nonostante le riparazioni e le valutazioni di ben tre macchine in tre diversi incontri.
Sono uscita che non vedevo l’ora di scattare, di far scorrere l’otturatore finalmente funzionante su cui aspettavo trepidante per anni di poter mettere le mani. La cosa bellissima è che il negozietto è proprio dietro Campo de’ Fiori, quindi io e la nonna siamo andate al mercato storico a ficcare un po’ il naso tra le mille spezie, odori e colori che riportano indietro alla vita da rione, con caciotte, pecorino, carciofi, odori per la pasta alla puttanesca e il miglior pepe per la cacio e pepe. Poi le ho fatto scoprire il mio forno preferito, che fa una pizza bianca spettacolare (ancora di questa scoperta ringrazio vivamente @diceriadelluntore), di quelle che prima la annusi e ti immagini proprio le mani che impastano col mattarello, e poi ti godi l’olio d’oliva sapientemente mescolato a quella consistenza morbida e fragrante insieme. Mentre ci godevamo ogni morso, un signore che passava ci ha apostrofate dicendo “anvedile le signorine, ma mica mi potete fa’ così, solo a vedevve m’è venuto ‘n’ languorino...!” e la nonna “eh pure a noi!” “buona passeggiata e buona pizza!” col gesto galante del cappello. Con la nonna c’è sempre questa magia che è propria solo di lei e di Mary Poppins.
Sulla strada del ritorno ho scattato qua e là per il centro con la felicità di una bambina alla vigilia di natale. Al negozio, sull’uscio mentre uscivamo, il più anziano dei due signori (quello più schietto che mi fa molto ridere, non il mio insegnante personale dalla santa pazienza) mi ha ricordato che la mia “non è una macchina. è una signora macchina. sappi che inizi col botto, trattala bene!” e poi “io sono quasi commosso quando vedo giovani come te che si interessano, che qualcuno di voi il fascino dell’analogico lo sente lo stesso, è un mondo enormemente diverso da quello dove siete immersi voi oggi..”. Ridendo ho detto: “eh lo so, con queste bisogna avere pazienza!”. Mi ha sorriso e poi ha fatto di no con la testa: “nient’affatto signorina, sarà lei (indicando la Leica al mio collo) che dovrà avere pazienza con te!”.
Roma, le persone gentili, le cose belle, le cose buone.
Quando si dice una bella giornata.
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Ecco, alla fine si riuniscono gli altri, i testimoni della mia esistenza. Osiride pesa il cuore contro una piuma, ma sul piatto del cuore stanno gli occhi degli altri che ho invaso, infettato, organi separati in una singola anatomia patologica. E così il cuore pesa sempre di più della piuma.
La biografia è una forma di sentenza, mette ordine nella condanna già scontata. Contro le migliaia di punti di vista che mi si spalancano contro, diaframmi esplosi, come potrò sostenere di essere stato, tra un minuto e l’altro di un giorno casuale, solo nebbia, non un uomo. Di essere stato non io, non qui, alle volte. 
I loro giuramenti sigillano il mio sul fondo. La morte è questo riconoscere, oltre ogni ragionevole dubbio, che il cadavere e l’uomo vivo sono identici, che esiste continuità ininterrotta fra il primo e l’ultimo istante. Così gli altri ci camminano sopra, compattano la terra smossa, mentre scendiamo all’inferno.
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