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#elena subach
marcolikestowatch · 1 year
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‘Granny’s on the edge of heaven’ Elena Subach
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thinkingimages · 3 months
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Elena Subach
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beastatthefeast · 9 months
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(via Interview - Elena Subach: Grandmothers on the Edge of Heaven – Paper Journal)
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ortodelmondo · 1 year
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Elena Subach 1 - Grandmothers
From The Information Front Vol 2
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federer7 · 2 years
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Zolushka. Grandmothers on the Edge of Heaven. 2019
Photo: Elena Subach
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kyrylo1ovochkin · 2 years
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Elena Subach
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Elena Subach: Hidden
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shaddad · 3 months
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fotografia de elena subach
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nowherediarytumbler · 2 years
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Hidden by Elena Subach published by Besides Press.
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myanhedonia · 3 months
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Photography by Elena Subach
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bodidarma · 3 months
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Elena Subach.
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marcolikestowatch · 1 year
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‘Hidden’ Elena Subach
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thinkingimages · 3 months
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lamilanomagazine · 8 months
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"CONTRA SPEM SPERO, Storie dall’Ucraina": in mostra alla Fondazione Stelline dal 15 settembre al 15 ottobre 2023
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"CONTRA SPEM SPERO, Storie dall’Ucraina": in mostra alla Fondazione Stelline dal 15 settembre al 15 ottobre 2023. A cura di Kateryna Radchenko Milano, dal 15 settembre al 15 ottobre 2023, dopo la prima tappa a Roma, Fondazione Stelline presenta a Milano la mostra fotografica CONTRA SPEM SPERO. Storie dall’Ucraina. 11 fotografi e artisti ucraini – Lyubov Durakova, Nazar Furyk, Kateryna Aleksieienko, Alena Grom, Gera Artemova, Mykhailo Palinchak, Elena Subach, Pavlo Dorohoi, Serhiy Korovainyi, Dmytro Tolkachov, Volodymyr Petrov - condividono i loro progetti documentaristici e artistici sulla vita durante il periodo della guerra regalando allo spettatore uno sguardo autentico ma mai senza speranza. Si tratta di riflessioni come quelle annotate in un diario personale, ricordi, osservazioni e speranze. “Ritengo che le storie visive possano raccontare con maggiore precisione cosa significhi vivere in tempo di guerra e mantenere ancora la speranza nei nostri cuori” La mostra è articolata in tre momenti: la lotta, la speranza e le conseguenze. Ognuno di essi illustra la nuova realtà e come la gente ha adattato la propria vita alla guerra, la lotta per l’esistenza del Paese, le esperienze traumatiche e la speranza che motiva le persone a continuare a vivere. La mostra è a cura di Kateryna Radchenko dell’Odesa Photo Days Festival (Odesa, Ucraina), organizzata dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia e dalla Fondazione Stelline con il supporto della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, l’Ambasciata di Spagna in Italia (Presidenza del Consiglio dell’Unione europea), l’Ambasciata di Svezia in Italia e l’Ambasciata d’Ucraina in Italia. La mostra ha il patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano. La guerra in Ucraina va avanti da nove anni ed è trascorso più di un anno da quando la Russia ha lanciato un’invasione su vasta scala. In questo periodo, il Paese ha vissuto cambiamenti drammatici e tragici: la distruzione di città e infrastrutture strategiche, l’annientamento dei centri abitati, la catastrofe ecologica e umanitaria della centrale idroelettrica di Kakhovka, l’uccisione di persone, gli stupri, le torture, la gente ha perso la propria casa, è stata costretta a lasciare la propria città ed il proprio Paese, ha assistito alla morte di persone care e la loro vita quotidiana è stata segnata da un forte stress mentale ed emotivo. L’elenco è infinito e nessuna delle voci che lo compongono può essere descritta a parole completamente. I notiziari, i reportage, i discorsi politici ed i testi elaborati dai curatori – tutto ciò non è altro che un modo arido di mettere insieme delle lettere per comporre parole e parole per comporre frasi che non possono riflettere lo stato emotivo del Paese, che è entrato nel decimo anno di guerra. Fino al 15 ottobre 2023 nello spazio della Fondazione Stelline di Milano attendono lo spettatore storie visive che vanno da quella della documentarista ucraina che si è arruolata nelle Forze Armate, a quella della gente di Kyiv che si confronta in uno spazio vitale profondamente segnato dalla guerra con una nuova “normalità”, fino al diario visivo personale dei rifugiati ucraini in Polonia. Il titolo della mostra fa riferimento a un testo della poetessa classica ucraina Lesia Ukrainka, scritto nel 1890, un monologo dell’autrice che proclama lo spirito di speranza e di opposizione a tutti i problemi anche nelle circostanze più difficili. La mostra è divisa in tre parti – la lotta, la speranza e l’indomani – che parlano ognuna della nuova realtà e dell’adattamento alla vita durante la guerra, della lotta per l’esistenza del Paese, delle esperienze traumatiche e della speranza che li spinge a continuare a vivere. No, attraverso le lacrime voglio ridere. Nella sventura cantare canzoni. Senza speranza comunque sperare. Voglio vivere! Via, tristi pensieri! Lesia Ukrainka, 1890 (tradotta in italiano da Vira Dunas) A soli 19 anni, colpita dalla tubercolosi, la poetessa ucraina Lesia Ukrainka scrive la poesia “Contra Spem Spero”. In essa descrive una lunga notte invernale di sofferenza, mentre combatte contro il suo dolore e spera nella primavera. “La guerra in Ucraina infuria da nove anni ed è passato più di un anno da quando la Russia ha lanciato un’invasione su larga scala. È difficile esprimere a parole il complicato mix di sentimenti provati dagli ucraini. Ritengo che le storie visive possano raccontare con maggiore precisione cosa significhi vivere in tempo di guerra e mantenere ancora la speranza nei nostri cuori”, afferma la curatrice Kateryna Radchenko. Come ci ricorda il Presidente della Fondazione Stelline, Fabio Massa, “questa iniziativa è costruita attorno ad una parola, che è in realtà un concetto: STORIA. Storia di persone, famiglie, luoghi, momenti. Storia come epoca, segno nello scorrere umano. La storia che si coglie nei racconti intimi e quella che si legge e leggerà nei libri. Storia comunque- purtroppo - segnata dall’evento peggiore che l’umanità possa esprimere, la guerra. I lavori di questi 11 fotografi ucraini portano nella nostra Fondazione e offrono ai visitatori, tutto questo: un racconto di momenti che parla a noi tutti, dando un profondo senso civico universale all’arte e alla cultura”. “La Russia sta perpetrando la sua palese violazione del diritto internazionale, cercando di russificare con la forza i territori ucraini occupati, nelle amministrazioni, nelle scuole, e deportando i bambini ucraini in Russia. Continueremo a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario affinché tutti possano tornare a vivere in pace e sicurezza”, sottolinea la Console Generale di Germania a Milano, Susanne Welter. “Alla guerra di aggressione russa sul territorio ucraino, che segna un cambiamento epocale, l’Unione europea continua ad opporsi in modo fermo e unanime stando al fianco dell’Ucraina adottando importanti misure ma anche con iniziative culturali come questa. Le storie visive sulla vita durante il periodo della guerra, presentate in questa mostra, offrono allo spettatore uno sguardo autentico e allo stesso tempo alimentano la speranza. Promuovere queste testimonianze ci aiuta a riflettere insieme sulle varie fasi dell’aggressione – la lotta, la speranza e il dopo – che ci vede tutti coinvolti anche se in modo diverso. La posta in gioco è alta, come ha più volte ribadito la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: ad essere minacciati sono i valori fondamentali che ci accomunano” afferma la Capa Rappresentanza della Commissione europea a Milano, Claudia Colla. “La guerra ha colpito ancora una volta l’Europa. L’aggressione russa è inaccettabile e illegale. Dobbiamo sostenere instancabilmente l’Ucraina nella sua lotta per la libertà. L’Unione europea si è schierata all’unanimità per la libertà e la giustizia durante questa guerra, uniti possiamo fare grandi cose. Siamo più forti insieme!” è l’esortazione dell’Ambasciatore svedese Jan Björklund. “La fotografia è una fissazione materiale delle immagini terribili della guerra che la Russia ha iniziato contro l’Ucraina, la guerra che non sceglie determinati obiettivi, ma distrugge tutto ciò che può essere distrutto: vite umane, cultura e storia del Paese. Attraverso la resistenza instancabile e l’incredibile eroismo, superando con dignità le prove della guerra, gli ucraini si stanno muovendo verso un nuovo livello di autocoscienza, autoidentificazione, statualità, soggettività mondiale. Ringraziamo tutti coloro che oggi, insieme al popolo ucraino, si stanno impegnando per fermare l’aggressione russa nel centro dell’Europa” commenta L’Ambasciatore ucraino Yaroslav Melnyk. “La guerra in suolo europeo, frutto di un’aggressione russa contro l’Ucraina, ha cambiato la nostra prospettiva sui conflitti bellici. Avevamo una visione distante dalle catastrofi di una guerra che non ci coinvolgeva direttamente. Ora, colpiti dagli orrori della guerra su un popolo fratello nel cuore dell’Europa, fissare lo sguardo su un atto di barbarie ingiustificato e sulla resistenza eroica del popolo ucraino ci rende solidali nel dolore e nella lotta. La fotografia cruda e diretta, fissa il desiderio di vita, di pace e di libertà di un popolo ingiustamente attaccato”, conclude l’Ambasciatore spagnolo Miguel Fernández-Palacios. Odesa Photo Days è un festival internazionale di fotografia contemporanea e una piattaforma educativa con sede in Ucraina. L’ottava edizione del festival avrebbe dovuto svolgersi a Odesa dal 19 al 22 maggio 2022, ma è stata annullata a causa della guerra su larga scala iniziata dalla Russia contro l’Ucraina. Da allora il team del festival sta lavorando per diffondere la situazione in Ucraina e sostenere i fotografi documentaristi e gli artisti fotografi ucraini colpiti dalla guerra. Nel corso del primo anno gli sforzi congiunti dell’Odesa Photo Days Festival e dei suoi partner internazionali hanno dato vita a più di 30 pubblicazioni su carta stampata e online, 24 mostre e più di 15 conferenze e presentazioni online. Kateryna Radchenko è curatrice, ricercatrice di fotografia e docente. La sua ricerca si concentra sulla manipolazione, la propaganda e la fotografia vernacolare. Curatrice e fondatrice del Festival internazionale di fotografia contemporanea Odesa Photo Days. Dal 2009 è responsabile della ONG “Art Travel”. Ha studiato fotografia durante il programma di borse di studio a Villa Arson (Nizza, Francia), durante il programma Gaude Polonia (Varsavia; curatore - Adam Mazur) e al Museum of Photography (San Diego, USA). Ha studiato curatela presso l’organizzazione Intercult (Stoccolma, Svezia) e durante il progetto Curator’s Platform presso il PinchukArtCentre (Kyiv, Ucraina). INFO http://thephotodays.org/en/ Facebook @odesaphotodays Instagram @odesaphotodays Date: dal15 settembre al 15 ottobre 2023 Orari: martedì – domenica, h. 10.00-20.00 (chiuso il lunedì) Ingresso gratuito... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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health28 · 2 years
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Photographs by Elena Subach: The Angels of Lviv
Photographs by Elena Subach: The Angels of Lviv
As soon as the first air-raid sirens sounded last winter, Elena Subach, a photographer and curator in Lviv, began to worry. “Lviv is itself an open-air museum,” she told me. “You cannot hide it in a bomb shelter.” All over Ukraine, curators mobilized to try to protect what they could and transfer movable items for safekeeping. In Lviv, museum staff and volunteers rushed to preserve the city’s…
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estherattarmachanek · 2 years
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@dasweissehaus das weisse haus STATEMENT UKRAINE The Cockerel with Black Wings: A Recovered Heirloom The title of the show is prompted by the famous book The Hare with Amber Eyes: A Hidden Inheritance, by ceramics artist @edmunddewaal Waal. #Group exhibition in the framework of @viennacontemporary STATEMENT UKRAINE #Opening: Wednesday, 7 September 2022 | 7 -9 pm #Artists: Kinder Album (UA), Anca Benera and Arnold Estefan (RO), Vasyl Dmytryk (UA), Lia Dostlieva and Andrii Dostliev (UA, PL), Guy Koenigstein (NL), Dmytro Krasnyi (UA), Olexa Mann (UA), Nazar Martynyuk (UA), Metahaven (NL), Yurii Pikul (UA), Clemens Poole (USA/UA), Elena Subach (UA) and Cosimo Veneziano (IT). #Curated by Kateryna Filyuk @kateryna_filyuk #Exhibition: Hegelgasse 14, 1010 Vienna https://www.viennacontemporary.at/en/event/exhibition-opening-the-cockerel-with-black-wings-a-recovered-heirloom/ (hier: das weisse haus) https://www.instagram.com/p/CiNtnuwMGfX/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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