Tumgik
#evgenij pavlovic
popolodipekino · 4 months
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due
Evgenij Pavlovic se ne andò con certe strane convinzioni: anche a suo modo di vedere, il principe non aveva del tutto la testa a posto. E che diamine significava quel volto di cui egli aveva paura e che tanto amava? E al tempo stesso era veramente possibile che senza Aglaja dovesse morire, sicché Aglaja, forse, non avrebbe mai più saputo che egli l'amava a tal punto! Ah, ah! E come si fa ad amare due donne? Di due amori diversi, forse? Interessante... Povero idiota! E ora che ne sarebbe stato di lui? da F. Dostoevskij, L'idiota
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popolodipekino · 4 months
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amicizia
[...] Infine, sebbene sia indiscreto e sconveniente perseguitare così apertamente il prossimo, vi dirò senz'altro che son venuto a chiedere la vostra amicizia, mio caro principe: voi siete un uomo incomparabile, un uomo cioè che non mente a ogni passo, e che forse non mente mai, e io ho bisogno di un amico per una certa faccenda, di un consigliere, perché ora mi trovo veramente nel novero dei disgraziati... E tornò a ridere. da F. Dostoevskij, L'idiota
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popolodipekino · 4 months
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dichiarazione
- Volevo dire... volevo dire, - balbettò il principe, - volevo solo spiegare ad Aglaja Ivanovna... aver l'onore di spiegarle che io non ebbi mai l'intenzione... di aver l'onore di chiedere la sua mano... neppure quando che sia... Io non ne ho nessuna colpa, com'è vero Dio, non ne ho colpa, Aglaja Ivanovna! Non l'ho mai voluto, non mi è mai venuto in mente, e non lo vorrò mai, lo vedrete: siatene certa! Qualche maligno mi avrà calunniato presso di voi! Potete star tranquilla! Dicendo questo, si avvicinò ad Aglaja. Ella si tolse il fazzoletto dal viso, gli gettò un rapido sguardo, vide la sua figura spaurita, considerò le sue parole, e scoppiò a ridergli in faccia, di un riso così allegro e irrefrenabile, così comico e canzonatorio, che Adelaida, per prima, non resse più, specialmente dopo aver a sua volta guardato il principe, e, slanciatasi verso la sorella e abbracciatala, si abbandonò allo stesso riso incontenibile e gioioso, come una scolaretta. Guardandole, anche il principe cominciò a sorridere e poi a ripetere, con un'aria tutta lieta e felice: - Sia lodato Dio! sia lodato Dio! A questo punto anche Aleksandra non si contenne più e si mise a ridere di tutto cuore. Pareva che questa ilarità delle tre sorelle non dovesse aver fine. - Oh, che pazze! - borbottò Lizaveta Prokof'evna: - un po' mi spaventano, e un po'... Ma rideva già anche il principe Sc., rideva Evgenij Pavlovic, si smascellava senza fine Kolja e, guardando tutti gli altri, rideva pure il principe. da F. Dostoevskij, L'idiota
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