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#aglaja ivanovna
popolodipekino · 4 months
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panchina verde
- Vi piace il posto? Qualche volta, di buon mattino, verso le sette, quando tutti dormono ancora, io vado a sedermi là, da sola. Il principe mormorò che il posto era incantevole. - E ora lasciatemi, non voglio più camminare a braccetto con voi. O meglio, datemi ancora il braccio, ma non ditemi nemmeno una parola. Voglio pensare per conto mio... L'avvertimento, a ogni modo, era superfluo: il principe, anche senza quell'ordine, non avrebbe pronunciato una parola per tutta la strada. Il cuore si era messo a battergli forte, nell'udire della panchina. Un momento dopo si riprese e scacciò, vergognoso, quel suo sciocco pensiero. da F. Dostoevskij, L'idiota
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madeleineengland · 3 years
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vecchiorovere-blog · 2 years
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Voi siete straordinariamente bella, Aglaja Ivanovna. Siete tanto bella che si ha paura a guardarvi". [... ] "È difficile giudicare la bellezza; non vi sono ancora preparato. La bellezza è un enigma Dostoevskij 
Renato Paresce (Carouge, 5 gennaio 1886 – Parigi, 15 ottobre 1937)
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popolodipekino · 4 months
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scenetta
Aglaja alzò dal petto materno il suo visino felice e arrossato di pianto, gettò uno sguardo al babbo, scoppiò a ridere, poi gli salt�� addosso, lo abbracciò forte e lo baciò tre volte. Poi tornò verso la madre e nascose tutto il viso sul seno di lei, perché nessuno più la vedesse, e subito riprese a piangere. Lizaveta Prokof'evna la coprì con un lembo dello scialle. da F. Dostoevskij, L'idiota
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popolodipekino · 4 months
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due
Evgenij Pavlovic se ne andò con certe strane convinzioni: anche a suo modo di vedere, il principe non aveva del tutto la testa a posto. E che diamine significava quel volto di cui egli aveva paura e che tanto amava? E al tempo stesso era veramente possibile che senza Aglaja dovesse morire, sicché Aglaja, forse, non avrebbe mai più saputo che egli l'amava a tal punto! Ah, ah! E come si fa ad amare due donne? Di due amori diversi, forse? Interessante... Povero idiota! E ora che ne sarebbe stato di lui? da F. Dostoevskij, L'idiota
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popolodipekino · 4 months
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scosso e atterrato
Aglaja accorse in fretta, ebbe il tempo di prenderlo fra le braccia, e con terrore, contratta in volto dalla sofferenza, udì l'urlo selvaggio dello "spirito che aveva scosso e atterrato" l'infelice. da F. Dostoevskij, L'idiota
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popolodipekino · 4 months
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uomo strano
Chi sa, aveva forse rilevato il senso delle parole "una sciocchezza che non può avere la minima conseguenza", ma, da quell'uomo strano che era, poteva perfino averne gioito. Senza dubbio, il colmo della beatitudine consisteva per lui già nel solo fatto di poter di nuovo venire liberamente da Aglaja, di poter parlare con lei, starle seduto accanto, passeggiare in sua compagnia, e chi sa, si sarebbe forse accontentato solo di questo per tutta la vita! (E proprio di questa sua facilità di accontentarsi pareva inquieta, nell'intimo, Lizaveta Prokof'evna: essa la intuiva, e di molte cose aveva timore, in cuor suo, che non avrebbe saputo esprimere). da F. Dostoevskij, L'idiota
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popolodipekino · 4 months
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biglietto
Tirò fuori il biglietto di tasca e lo baciò, ma subito si arrestò, pensoso: "Che cosa strana! che cosa strana?" disse dopo un minuto, perfino con una specie di tristezza: nei momenti in cui più forte sentiva la gioia, diventava sempre triste, e non sapeva egli stesso il perché. [...] Se uno gli avesse detto in quel momento che s'era innamorato, che era appassionatamente innamorato, avrebbe respinto questa idea con stupore e forse con sdegno. E se qualcuno avesse soggiunto che il biglietto di Aglaja era un biglietto amoroso, che gli fissava un appuntamento amoroso, sarebbe avvampato dalla vergogna per quel tale, e forse lo avrebbe sfidato a duello. Tutto ciò era pienamente sincero, ed egli non una volta ebbe il dubbio né ammise minimamente il "doppio" pensiero che quella fanciulla lo potesse amare, e nemmeno che egli potesse amare quella fanciulla. Questo pensiero lo avrebbe fatto vergognare: che si potesse amar lui, "un uomo come lui", gli sarebbe sembrato una mostruosità. [...] La cosa principale per lui era questa: che il giorno dopo, di buon mattino, l'avrebbe rivista, le sarebbe stato accanto sulla panchina verde, a sentire come si carica una pistola e a guardarla. E non voleva nulla più. da F. Dostoevskij, L'idiota
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popolodipekino · 4 months
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dichiarazione
- Volevo dire... volevo dire, - balbettò il principe, - volevo solo spiegare ad Aglaja Ivanovna... aver l'onore di spiegarle che io non ebbi mai l'intenzione... di aver l'onore di chiedere la sua mano... neppure quando che sia... Io non ne ho nessuna colpa, com'è vero Dio, non ne ho colpa, Aglaja Ivanovna! Non l'ho mai voluto, non mi è mai venuto in mente, e non lo vorrò mai, lo vedrete: siatene certa! Qualche maligno mi avrà calunniato presso di voi! Potete star tranquilla! Dicendo questo, si avvicinò ad Aglaja. Ella si tolse il fazzoletto dal viso, gli gettò un rapido sguardo, vide la sua figura spaurita, considerò le sue parole, e scoppiò a ridergli in faccia, di un riso così allegro e irrefrenabile, così comico e canzonatorio, che Adelaida, per prima, non resse più, specialmente dopo aver a sua volta guardato il principe, e, slanciatasi verso la sorella e abbracciatala, si abbandonò allo stesso riso incontenibile e gioioso, come una scolaretta. Guardandole, anche il principe cominciò a sorridere e poi a ripetere, con un'aria tutta lieta e felice: - Sia lodato Dio! sia lodato Dio! A questo punto anche Aleksandra non si contenne più e si mise a ridere di tutto cuore. Pareva che questa ilarità delle tre sorelle non dovesse aver fine. - Oh, che pazze! - borbottò Lizaveta Prokof'evna: - un po' mi spaventano, e un po'... Ma rideva già anche il principe Sc., rideva Evgenij Pavlovic, si smascellava senza fine Kolja e, guardando tutti gli altri, rideva pure il principe. da F. Dostoevskij, L'idiota
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popolodipekino · 4 months
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una mattina di sole
Speranze... sì, in una parola, speranze nell'avvenire e gioia al pensiero che là, forse, non ero un estraneo, uno straniero. Mi ero trovato molto bene qui in patria. Una mattina di sole presi la penna e scrissi la lettera; perché proprio a lei, non so. A volte si vorrebbe aver vicino un amico, e io, si vede che volevo un amico... - soggiunse il principe, dopo un po' di silenzio. da F. Dostoevskij, L'idiota
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popolodipekino · 4 months
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pura bellezza
- Profondissima stima, - seguitò con tono serio e grave Aglaja, rispondendo alla domanda quasi irosa della madre, - perché in quei versi è figurato un uomo capace di avere un ideale, e poi una volta assegnatosi questo ideale, di crederci, e dopo averci creduto, di consacrargli ciecamente la sua vita. Non accade sempre così ai nostri tempi. In quei versi non è detto in che cosa precisamente consistesse l'ideale del "cavaliere povero", ma si vede che era un'immagine luminosa, un'"immagine di pura bellezza", anzi il cavaliere innamorato, invece di una sciarpa, si era messo al collo una corona di rosario. C'è ancora, è vero, un motto oscuro, incompiuto, cioè le tre lettere A, N, B, da lui disegnate sul suo scudo... - A, N, D, - corresse Kolja. - E io dico A, N, B, e così voglio dire, - lo rimbeccò Aglaja stizzita. - Comunque sia, è chiaro che a quel "cavaliere povero" era ormai del tutto indifferente chi fosse e che cosa facesse la sua dama. Gli bastava averla scelta e aver creduto alla sua "pura bellezza" per adorarla in eterno; il merito era appunto questo: che, se fosse poi diventata anche una ladra, egli doveva continuare ad aver fede in lei ed a spezzar lance per la sua pura bellezza. da F. Dostoevskij, L'idiota
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popolodipekino · 4 months
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(per)turbamento
Anche ora risero le sorelle e il principe Sc., e sorrise perfino il principe Lev Nikolaevic che, chissà perché, era diventato rosso a sua volta. Kolja poi sghignazzava trionfante. Aglaja si adirò sul serio, e questo la rese il doppio più bella. Quel suo turbamento le stava assai bene, e ora si aggiungeva anche la stizza contro se stessa per essersi così turbata. da F. Dostoevskij, L'idiota
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popolodipekino · 4 months
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desiderio di ricordare
Un tempo mi onoraste della vostra fiducia. Forse adesso mi avete del tutto dimenticato. Come mai accade che io vi scriva? Non lo so, ma mi è venuto il desiderio irresistibile di ricordarmi di voi, e proprio di voi. Spesso ho sentito un gran bisogno di voi tre, ma fra le tre io non vedevo che voi. Voi mi siete necessaria, indispensabile. Di me nulla ho da scrivervi, nulla da raccontarvi. Né lo vorrei; ho un desiderio immenso che siate felice. Lo siete? Ecco, questo soltanto volevo dirvi. Vostro fratello Pr. L. Myskin da F. Dostoevskij, L'idiota
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madeleineengland · 5 years
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Aglaya Epanchin in The Idiot ep. 7 (2003)
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madeleineengland · 5 years
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"Do not consider my words as the sickly ecstasies of a diseased mind, but you are, in my opinion—perfection! I have seen you, I see you every day. I do not judge you; I have not weighed you in the scales of Reason and found you Perfection. It is simply an article of faith. But I must confess one sin against you: I love you."
- Nastasya's letter to Aglaya (The Idiot)
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madeleineengland · 5 years
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❀ Aglaya Epanchin in The Idiot ep. 9 (2003)
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