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#la corte dei miracoli
t-annhauser · 9 months
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L'ecologismo passatempo per ricchi
L'ecologia la facciamo noi paesi avanzati e il lavoro sporco lo lasciamo fare ai paesi emergenti, che sono emergenti e devono continuare ad esserlo, in eterno, perché se emergessero definitivamente dovremmo aggiungere un posto a tavola anche per la servitù, e non è bello, non sta bene. Cina e India sporcano e producono per tutto il resto del pianeta, in Cile e Australia fanno grossi buchi nella terra per estrarre quel litio che permetterà agli europei di conservare l'aria pulita e intatti i propri paesaggi, patrimonio dell'umanità. Con le nostre politiche green, nuovo galateo dell'aristocrazia occidentale che governa il pianeta, diamo il buon esempio alle maestranze che lavorano per noi, e gli facciamo pure la morale, mentre noi, petulanti, ne usciamo virtuosi e con gli stivali puliti. La nostra arroganza è così ben camuffata da virtù ecologista che ormai la percepiscono solo gli altri, i poveri cristi della corte dei miracoli che si prendono gli avanzi della civiltà dei consumi, mentre il nostro problema principale è la scelta mattutina fra colazione salata e fette biscottate a ridotto apporto calorico. L'ecologismo è l'ultimo giochino di società della frollata aristocrazia occidentale.
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abr · 1 year
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COME DICE PREGO ?!?!???!!!!!!
Eppure non è passato tanto tempo dai tempi del suo compagno Speranza e annessa corte dei miracoli Cts.
La Ripubblica la butta sul "monito" alla destra, hahah questa è palla in tribuna per impossibilità di difendersi. Teoria a parte - lo Stato esiste solo se calpesta libertà e diritti - per l'infamia che codesti han avvallato fino a ieri, questo andrebbe rinominato il Giorno della Memoria SELETTIVA.
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dramasetter · 2 days
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Un solo bicchiere al ladro e all'assassino
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Hey! Vieni alla mia festa?
QUANDO?
Giovedì 26 gennaio
A CHE ORA?
A partire dalle 21:30
DOVE?
La Corte dei Miracoli
COME RAGGIUNGERLA?
Via Mortara, 4, 20144 Milano MI
DEVO SAPERE ALTRO?
Vi pago io la tessera dell'associazione se non l'avete già.
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annalisalanci · 1 year
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Enciclopedia. Continuità, Copernico, Corte-cortigiano, credulità.
Enciclopedia
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Copernico
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Cortigiano
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Credulità
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Legge di continuità
Continuità
(Legge di continuità). L'articolo, siglato da d'Alembert è opera di J.H.S. Formey; uno dei tanti venduti dall'accademico di Berlino agli editori dell'Enciclopedia. Lo si presenta qui come esempio dei contributi di questo <>, espositore di Leibniz e di Wolf. Cf. anche Legame.
Copernico
Dal breve articolo di d'Alembert, si traduce un passo riguardante Galileo, che va accostato al Discorso preliminare, del quale riprende anche la polemica su papa Zaccaria e sugli antipodi.
Corte, cortigiano
Sono due esempi di numerosi articoli, con allusioni politiche, dispersi nelle pagine del grande dizionario. Nel primo, di Diderot, vi è un esplicito riferimento all'Esprit de Lois; la variazione sullo stesso tema è dovuta a d'Alembert. L'aneddoto di Aristippo si trova annotato anche in un passo dello Spicilège di Montesquieu, in Opere complete di Montesquieu sulla direzione di André Masson, Parigi 1950-55. In quegli anni d'Alembert frequentava il "Presidente", non è da escludere che l'avesse raccolto dalla sua conversazione.
Credulità
E' siglato da Diderot: si mostra in questione un argomento pericoloso, il <> bayliano e libertino circa la fede e i miracoli. Diderot fonde i criteri probabilistici in uso nelle scienze esatte con i criteri delle scienze "morali". La religion vengée non si lasciò trarre in inganno: <>.
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alephsblog · 2 months
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“Perché insisto su questa vicenda? Perché finirà nei libri di storia (economica e non solo) di questo paese. La conferma la fornisce lo stesso Capone, quando inquadra la dimensione dell’assurdità: le famigerate baby pensioni sono costate 130 miliardi in mezzo secolo, i bonus edilizi cifrano (non “cubano”, mi raccomando) sin qui 170 miliardi in tre anni.” La follia assistenzialista ha bruciato più di 50 miliardi all’anno, regalati a benestanti, furbetti e mafiosi, ma poi senti Conte e la sua corte dei miracoli frignare per gli aiuti militari all’Ucraina🤡
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cerentari · 4 months
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La corte dei miracoli 568
La nostra Bella Italia è la corte dei miracoli con biechi cialtroni che vi si aggirano col favore delle tenebre (cit. giorgina merdoni). Prendiamo la nostra primiera che quando le parlano del Mes (Meccanismo Europeo di Strozzinaggio), pensa solo si tratti di un bicchierino di Punt e Mes (l’Aperitivo Yes!) e corre subito al bagno di Bruxelles con Orban per non fargli apporre il veto sull’entrata…
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weirdesplinder · 6 months
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LA MIA TOP TEN DEI CLASSICI DELLA LETTERATURA FRANCESE
Questa lista è stata molto più dura di quella dedicata ai classici della letteratura americana. decidere chi escludere è stato quasi come tagliarsi via un braccio, perché tra i classici della letteratura francese ho tantissimi preferiti, ma alla fine questa è stata la mia decisione, non vogliatemi male, anche perchè ho aggiunto diverse onorevoli menzioni che andavano fatte per forza.
Inoltre ho scelto di non citare di nuovo autori che avevo già citato nella lista La mia top ten dei classici della letteratura mondiale, che potete leggere qui: https://weirdesplinder.tumblr.com/post/729284916889698304/la-mia-top-ten-dei-classici-della-letteratura
Ma passiamo alla lista odierna:
Il fantasma dell’opera, di Gaston Leroux
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Trama: Gira voce che il teatro dell'opera Palais Garnier sia infestato da un fantasma. Una giovane soprano, Christine Daae, sorprende tutti con la sua esibizione una sera, e il Fantasma dell'Opera diventa ossessionato da lei. I gestori del teatro dell'opera ricevono una lettera, chiedendo che Christine interpreti il ​​ruolo principale nella produzione di Faust. La lettera viene ignorata, con conseguenze orribili. Il Fantasma rapisce Christine e si rivela essere un uomo sfigurato (Erik) che si è costruito una tana nel teatro dell'opera, completa di passaggi nascosti.
2. I tre moschettieri, di Alexandre Dumas
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Trama: Il giovane d'Artagnan va a Parigi in cerca di fortuna. Divenuto amico dei moschettieri Porthos, Athos e Aramis, entra con loro al servizio del re. I quattro devono combattere le trame del cardinale Richelieu e della perfida Milady de Winter. Salveranno l'onore della regina che imprudentemente aveva regalato al duca di Buckingham, come pegno d'amore, una collana di diamanti avuta in dono dal marito Luigi XIII. Giustizieranno Milady, che aveva fatto uccidere il duca e una cameriera amata da d'Artagnan. Questi, riconciliatosi col cardinale, verrà promosso luogotenente, Athos si ritirerà in campagna, Porthos si sposerà e Aramis si farà abate.
3. Il giro del mondo in ottanta giorni, di Jules Verne
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Trama: Londra, 2 ottobre 1872. Il gentleman inglese Phileas Fogg e il suo nuovo aiutante francese Jean Passepartout tentano di circumnavigare il globo in 80 giorni, per vincere la scommessa di 20.000 sterline stipulata con gli altri soci del Reform Club.
4. Le relazioni pericolose, di Laclos
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Trama: Considerato il più grande romanzo epistolare della letteratura francese, Le relazioni pericolose (1782) è ambientato nella Parigi del Settecento, dove la Marchesa de Merteuil, falsa e devota, abbandonata dall'amante, Gercourt, decide di vendicarsi disonorandolo. A questo scopo conquista la complicità del Visconte di Valmont, suo ex amante e noto seduttore senza scrupoli. Valmont accetta la sfida e decide di sedurre la giovane Cécile, promessa sposa di Gercourt. Inizia così lo scambio epistolare (175 lettere) che mette in scena la rete diabolica elaborata da Valmont e dalla Marchesa di Merteuil, tessuta in cinque mesi di progetti, manovre, sotterfugi, confessioni, elaborate ipocrisie, colpi di scena e complicatissimi intrighi.
5. Notre-dame de Paris, di Victor Hugo
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Trama: In una Parigi tardomedioevale si mescolano lo spettrale profilo della basilica di Notre-Dame, abitata dal gobbo Quasimodo, e la notturna Corte dei Miracoli, dove risplende la bellezza di Esmeralda. Come in un grande melodramma, forze del bene e forze del male si scontrano facendo fulcro intorno all'attrazione, alla sensualità, all'innocenza della bella zingara.
6. Il barbiere di Siviglia ovvero La precauzione inutile,  di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais
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Trama: Commedia teatrale da cui Rossini ricavò poi il libretto per una delle sue opere liriche più famose. La storia segue una struttura tradizionale della commedia dell'arte in veste di satira, col servitore furbo che prova di essere più intelligente dei nobili e degli intellettuali dell'epoca.  La trama coinvolge un conte spagnolo,  che si è innamorato a prima vista di una ragazza di nome Rosina. Per assicurarsi che lei ami davvero lui e non solo i suoi soldi, il Conte si traveste da povero studente universitario di nome Lindoro e cerca di corteggiarla. I suoi piani sono vanificati dal guardiano di Rosina, il dottor Bartolo, che la tiene rinchiusa in casa e sogna di sposarla in futuro. L'incontro fortuito con un suo ex servitore, Figaro, può cambiare il destino della coppia. Figaro lavora come barbiere e quindi ha accesso alla casa del dottore. Dopo aver avuto promesse di denaro e temendo che il Conte cercherà vendetta su di lui se rifiuta, Figaro escogita una varietà di modi in cui il Conte e Rosina possono incontrarsi e parlare, prima come Lindoro, poi come Alonzo, un compagno di studi dello stesso maestro di musica, Basilio. La storia culmina nel matrimonio del Conte con Rosina.
7. L’avaro, di Moliere
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Trama: Commedia teatrale in cinque atti scritta nel 1668. Narra la storia di Arpagone, un vecchio taccagno che pur di tenere per sé i suoi soldi, sceglie di far sposare al figlio una vedova molto ricca e alla figlia un marchese che, ricco com'era, aveva rinunciato alla dote di lei. Per sé vuole invece una ragazza bellissima e con molte virtù, seppure senza dote. Purtroppo quello che vuole il padre non corrisponde ai sentimenti dei figli: infatti Elisa è innamorata del valletto Valerio, che ha perduto la famiglia in mare, mentre Cleante è innamorato di Marianna, la giovane che suo padre vorrebbe sposare.
8. Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand
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Trama: L'opera più celebre del drammaturgo francese Edmond Rostand. Portata in scena per la prima volta alla fine del 1897, fu accolto in maniera trionfale dal pubblico e dalla critica: la storia dello spadaccino dal naso lunghissimo, amante della poesia e dei giochi di parole ma incapace di concretizzare il proprio amore nei confronti della bella Rossana, invaghita di un altro uomo.
9. Il medico di campagna, di Honore de Balzac
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Trama: Nel 1829, il Genestas comandante dell'esercito napoleonico, arriva in un villaggio della Savoia, dove incontra il dottor Benassis medico parigino che, con impegno e dedizione, si applica al miglioramento della vita della comunità, che lo ripaga eleggendolo sindaco. I due diventano amici e il comandante accompagna quotidianamente il medico nel suo giro di visite durante le quali racconta come in dieci anni ha trasformato un paese arretrato in fiorente cittadina. Ma i due protagonisti hanno ciascuno un doloroso segreto che verrà confessato alla fine della storia.
10. Nanon, di George Sand (pseudonimo di Aurore Lucile Dupin)
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Trama: L’eroina, una contadina del Berry che sposerà il marchese Émilien de Franqueville, racconta la sua vita a partire dall’infanzia e dalla giovinezza prima e durante la Rivoluzione francese.  Questa giovane che possedeva soltanto delle grandi qualità e una pecora da allevare giungerà a ottenere la ricchezza grazie al suo lavoro e ad un insieme di circostanze fortunate, ma senza alcuna speculazione. Qui la Rivoluzione francese è evocata attraverso quello che potevano comprendere gli abitanti di una povera regione campestre, lontana dal centro degli avvenimenti rivoluzionari. I protagonisti si trovano a combattere con una vita quotidiana difficile e, a volte pericolosa, ma la affrontano con molta fermezza. Émilien, sequestrato dal tribunale rivoluzionario, viene liberato grazie a Nanon. Si rifugiano insieme in un luogo nascosto e magico di Valcreux, dove aspettano la fine del Terrore, poi il giovane si arruola allora nell’ esercito repubblicano, ma fortunatamente ritornerà dalla guerra seppur ferito sia nel corpo che nello spirito e si riunirà a Nanon.
George Sand è autrice di molti romanzi degni di nota, tra cui vi voglio citare almeno La palude del diavolo e La piccola Fadettte.
Onorevoli menzioni:
Gargantua e Pantagruel, di François Rabelais
La principessa di Clèves, di Madame de La Fayette, il primo romanzo storico francese e uno dei primi romanzi della letteratura moderna
Senza famiglia (Remì) e In famiglia (Perrine), romanzi di formazione di Hector Malot
La monaca, di Denis Diderot
Manon Lescaut, di Antoine-François Prévost
Non cito opere di Voltaire e Jean-Jacques Rousseau, ma andrebbero certamente letti almeno una volta nella vita, anche perchè le loro idee sono alla base delle tematiche di quasi tutti gli scrittori (loro contemporanei o  vissuti dopo di loro)  che invece cito nella lista.
Sicuramente non avrò citato autori di classici della lettaratura francese che molti di voi amano, perciò non esitate a segnalarmi i vostri preferiti nei commenti.
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giancarlonicoli · 11 months
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12 giu 2023 10:33
IL CAV È MORTO, VIVA IL CAV! – VITA, IMPRESE, AMORI, MIRACOLI, OPERE E OMISSIONI DI SILVIO BERLUSCONI, CHE SE NE VA A 86 ANNI – PADRONE DI MEDIASET, DELLA MONDADORI, DEL MILAN, HA STRAVOLTO E POLARIZZATO LA POLITICA ITALIANA CON LA DISCESA IN CAMPO DEL 1994 – DI LUI ENZO BIAGI DICEVA: “SE AVESSE UN PUNTINO DI TETTE FAREBBE ANCHE L’ANNUNCIATRICE”. LA BATTUTA A UNA BAMBINA, NEL 2007: “QUANTI ANNI HAI, PICCOLINA?” “SETTE”. “SAI, IO ALLA TUA ETÀ NE AVEVO GIÀ NOVE” – AD ARCORE HA GIÀ PRONTO IL MAUSOLEO CHE LO ATTENDE...
DAGO: “BERLUSCONI HA CAPITO CHE IN POLITICA CONTA SOLO L'IMMAGINE. ANDAVA IN GIRO CON I TACCHETTI, HA RINCOGLIONITO QUESTO PAESE CON I QUIZ... MA BISOGNA PARTIRE DALLA SUPERFICIE PER ARRIVARE AL MASSIMO DELLA PROFONDITÀ. LUI SAPEVA BENE DI REGALARE AL POPOLO ITALIANO UNA PROIEZIONE. CI HA VENDUTO IL BERLUSCONI CHE È DENTRO DI NOI. ECCO PERCHÉ IL BERLUSCONISMO È DIFFICILE DA SRADICARE”
BIOGRAFIA DI SILVIO BERLUSCONI
Da www.cinquantamila.it - la storia raccontata da Giorgio Dell'Arti
Silvio Berlusconi, nato a Milano il 29 settembre 1936. Politico. Imprenditore • «Il Cavaliere» • «B» • Padrone di Mediaset. Padrone della Mondadori. Già padrone del Milan, venduto nel 2017 all’imprenditore cinese Li Yonghong • Patrimonio personale stimato in 6 miliardi e 300 milioni di dollari (nel 2020, secondo la rivista Forbes). Sesto uomo più ricco d’Italia. Numero 308 nella lista dei più ricchi al mondo
• Nel novembre 2006, chiacchierando nel salotto di Daniela Santanché, Berlusconi stesso ha fatto il punto sulle sue ricchezze: 13 case, 14 piscine (perché una è coperta), quattro jet di cui uno rotto, sei panfili, duemila conti in banca, 56 mila collaboratori, una squadra di calcio, una di pallavolo (campioni d’Italia e d’Europa), una di hockey (idem). Aveva prodotto fino a quel momento 110 film (e sostiene di essersi fidanzato con il 60 per cento delle attrici). Le case, cioè le ville, possedute sono in realtà 14: Macherio (Villa Belvedere), Arcore (Villa San Martino), Portofino, Porto Rotondo (La Certosa), Cernobbio, due alle Bermuda, sette ad Antigua (Piccole Antille)
• Quattro volte presidente del Consiglio: nel 1994 (Berlusconi I), per tutta la XIV legislatura, dal 2001 al 2006 (Berlusconi II e III), poi di nuovo dal 2008 al 2011 (Berlusconi IV) • Eletto alla Camera nel 1994, 1996, 2001, 2006, 2008; fu eletto al Senato nel 2013, ma il 27 novembre di quello stesso anno, dopo che la Corte di Cassazione lo condannò in via definitiva per frode fiscale, e dopo che la Corte d’appello di Milano gli comminò due anni di interdizione dai pubblici uffici, l’aula votò la sua decadenza
• Tornato candidabile nel 2018, è stato eletto europarlamentare alle europee del 2019. È stato il più anziano degli eurodeputati
• «Un uomo di gomma laddove Mussolini si atteggiava a uomo di ferro» (Eugenio Scalfari) • «Se avesse un puntino di tette farebbe anche l’annunciatrice» (Enzo Biagi) • «Come tutti i grandi imprenditori, Berlusconi non ha la purezza di San Francesco» (Bruno Vespa)
• «La Standa è mia / Il Milan è mio / e la Marini / la Cuccarini / le cucco io / Mentana, Fede / Paolo Liguori / La Fininvest, Publitalia, Mondadori / Vittorio Feltri / i due Vianelli / e se obbediva, forse, Indro Montanelli / c’ho Panorama / assicurazioni/ Milano 2, Milano 3, Sorrisi e canzoni» (Roberto Benigni, a Tuttobenigni 1995)
• «Venne allo Sporting di Montecarlo per la serata di gala di Publitalia. Mi disse che ero bravo, che avrei fatto tanta strada se avessi tenuto la testa sulle spalle. Mi disse: impara da Mike. Poi si bloccò, stava passando una bellissima ragazza e mi disse: chi è quella bella gnocca?» (Fiorello)
• A una bambina, nel 2007: «“Quanti anni hai, piccolina?” “Sette”. “Sai, io alla tua età ne avevo già nove”��.
Titoli di testa «Hanno fatto un sondaggio tra le ragazze italiane tra i 20 e i 30 anni. La domanda era: vorresti fare sesso con Silvio Berlusconi? Il 30 per cento ha risposto: magari! E il 70 per cento: ancora?!».
Vita «Sono uno che è stato povero, che si è costruito da solo, che ama il calcio, ama la vita, ama divertirsi» • Primo dei tre figli di Luigi Berlusconi (Saronno 1908 - Milano 1989), funzionario e poi direttore della Banca Rasini; e di Rosa Bossi, già stenografa-dattilografa alla Pirelli (defunta nel 2008). I due fratelli si chiamano Paolo e Maria Antonietta. Infanzia qualunque a Milano, medie e liceo al Sant’Ambrogio dei salesiani di via Copernico 9, laurea alla Statale con una tesi intitolata Il contratto di pubblicità per inserzione (lode e premio di due milioni come primo classificato al concorso indetto dalla Manzoni).
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Ha 25 anni e parecchie esperienze lavorative alle spalle: a 14 anni tre mesi di barista a Clusone, durante l’università fotografo di matrimoni e funerali (Time), agente immobiliare, rappresentante di elettrodomestici, cantante nel complessino di Fedele Confalonieri con cui andava anche in crociera. Appena laureato si dà all’edilizia, partendo da un terreno in via Alciati a Milano, 190 milioni garantiti dal padre. La madre Rosa su questo inizio che i suoi avversari qualificano come oscuro: «Carlo Rasini, proprietario della banca dove lavorava mio marito, gli concesse un prestito. Noi gli demmo tutto quello che avevamo da parte. “Però ricòrdati che di figli ne ho tre”, gli disse suo padre, “perciò un giorno dovrai aiutare la Maria Antonietta e il Paolo”. Alla fine mio marito lasciò la banca per seguire le imprese di Silvio. In casa avevamo valigie piene di cambiali. Ogni tanto el me Gino diseva: “Rosella, me buti giò de la finestra”» (Stefano Lorenzetto)
• Costruisce a Brugherio e poi a Segrate Est il complesso oggi noto come Milano 2 (Alexander Stille: «un bizzarro mix tra la città ideale del Rinascimento italiano e una versione sterilizzata e un po’ kitsch del sogno suburbano americano»). Entra poi nel business della tv per offrire agli abitanti di Milano 2 un servizio in più, una televisione via cavo riservata. La chiama Telemilano e comincia a trasmettere il 24 settembre 1974
• Guido Medail, che partecipa all’impresa: «La prima trasmissione fu un’intervista fatta in francese e senza traduzione al capo della resistenza curda. Trasmettevamo soprattutto dibattiti politici. Accettarono di venire anche Eugenio Scalfari (che non aveva ancora fondato Repubblica), Giorgio Bocca, Massimo Fini. Qualche film che piratavamo ai preti delle edizioni San Paolo. Berlusconi si faceva sentire di rado» (Maurizio Caverzan)
• Nel 1976 la Corte Costituzionale sentenzia che in Italia l’emittenza privata è ammessa, ma solo in ambito locale. Medail racconta di aver sentito Berlusconi calcolare ad alta voce che a quel punto Telemilano avrebbe potuto produrre programmi da vendere alle altre tv private (in quel momento erano 434) finanziandosi con la pubblicità da inserire nelle trasmissioni. “Telemilano via cavo” fu perciò trasformata in “Telemilano 58”, rete locale via etere, ed ebbe inizio l’escalation televisiva le cui tappe fondamentali furono: 1) assunzione di Mike Bongiorno; 2) assunzione di Adriano Galliani; 3) inter-connesione funzionale, un grimaldello giuridico che consente a Telemilano, ribattezzata intanto Canale 5 al Nord e Canale 10 al Centro e al Sud, di trasmettere in tutta Italia: in pratica si trattava di registrare una cassetta del programma e di farla avere subito alle altre emittenti, in modo che la trasmissione, sia pure distanziata di qualche minuto o di qualche secondo, venisse di fatto irradiata su tutto il territorio nazionale; 4) acquisizione dei diritti del Mundialito; 5) acquisto di Italiauno da Rusconi; 6) acquisto di Retequattro da Mondadori
• Racconta Mike Bongiorno: «In Rai guadagnavo 20 milioni l’anno e mi dovevo fare il mazzo con le serate per racimolare qualche lira. Lui mi ha offerto 600 milioni ed è stata la svolta»
• Racconta Raimondo Vianello: «Un giorno si presenta a casa nostra. Ci dice che è pronto a darci un programma, che ci aspetta a braccia aperte. Ha uno stile asciutto, convincente. È un venditore. In quegli anni la Rai è un ministero, non si capisce con chi parlare di nuovi progetti, nuove idee. Avremmo dovuto realizzare un unico programma a Canale 5 e poi tornare a Viale Mazzini. Berlusconi offre patti chiari. E soldi. Insomma, ha argomenti convincenti. A un certo punto gli chiedo se vuole bere qualcosa. Lui mi risponde: “Non avrebbe un panino?”. Mi assale un dubbio: ma questo è davvero miliardario?»
• Nell’ottobre 1984 i pretori di Roma, Torino e Pescara gli oscurano le reti, sostenendo che l’interconnessione funzionale sia fuori legge. Berlusconi allora chiede aiuto al suo grande protettore
• Bettino Craxi, in quel momento è a Londra in visita ufficiale. Torna di corsa a Roma ed emana un decreto che consente a Berlusconi di trasmettere in attesa della legge che avrebbe regolamentato il settore e che il parlamento italiano approverà poi solo nel 1990 (la legge Mammì)
• Il ruolo di Craxi, segretario del Partito socialista italiano dal 1976, è fondamentale nell’ascesa di Berlusconi per almeno tre ragioni: 1) gli consente di operare in regime di “deregulation”, cioè senza norme che ne limitassero l’attività (fino al 1990); 2) opera attraverso il presidente socialista della Rai, Enrico Manca, affinché l’azienda di Stato tenga un profilo concorrenziale basso (pax televisiva); 3) gli procura un vasto credito bancario, imperniato soprattutto sulla Banca Nazionale del Lavoro, di cui il Psi era il referente politico
• Nel 1986 acquista il Milan da Giussi Farina, dopo una formidabile opera di potenziamento la rende una delle squadre più vincenti della storia del calcio. Acquista il pacchetto di maggioranza assoluta del quotidiano di Indro Montanelli, Il Giornale, di cui aveva preso il 12 per cento nel 1977 e il 37,5 nel 1979 (passato poi al fratello Paolo quando la legge Mammì proibisce ai proprietari di televisioni di possedere anche quotidiani). Acquista la casa editrice Mondadori al termine di un’aspra battaglia legale e finanziaria con Carlo De Benedetti (l’erede Luca Formenton s’era impegnato a vendere la sua quota a De Benedetti e cambiò idea, cedendola a Berlusconi, poco prima che il patto sottoscritto venisse a scadenza). Entra nel mondo della finanza (Mediolanum con Ennio Doris) e della distribuzione (Standa)
• Comincia a operare attraverso un’imponente rete di società, le principali delle quali sono la capogruppo Fininvest, posseduta inizialmente da 20 lussemburghesi (oggi dismesse), la Mediaset, dove furono raggruppate le reti televisive, e Publitalia, incaricata di vendere gli spot da mandare in onda su Canale 5, Italiauno e Retequattro (in ordine di importanza). L’esplodere di Tangentopoli – l’inchiesta che a partire dal 1992-93 mette in luce un vasto giro di corruzione politica – e la conseguente scomparsa dalla scena di Craxi inducono Berlusconi a intraprendere l’attività politica («scendere in campo», secondo la sua espressione).
Esordio vero il 24 novembre 1993 quando, interrogato da un cronista sulle imminenti elezioni per il sindaco di Roma, dice che tra Francesco Rutelli, candidato delle sinistre, e Gianfranco Fini, candidato della destra e soprattutto segretario del “partito fascista”, voterebbe senz’altro per Fini (battuta che di fatto sdoganò il Msi). E infatti, quando si presenta alle elezioni del 1994, Berlusconi guida un cartello formato dal partito Forza Italia, da lui fondato nel 1993, dal Msi-An, dalla Lega Nord – la formazione di Umberto Bossi che predicava la secessione dall’Italia della Padania – dal Centro cristiano democratico e dall’Unione del centro democratico (due formazioni di risulta della Dc scomparsa causa Tangentopoli)
• Come mai Berlusconi, che pare diventato un imprenditore molto ricco e potente, sente il bisogno di entrare in politica dopo la caduta di Craxi? Bruno Vespa: «Nel 1993 la Fininvest aveva 3.500 miliardi di debiti e si può immaginare che se le elezioni del 1994 avessero spazzato via Berlusconi come un fuscello, non tutti i banchieri sarebbero stati generosi con lui. Il Cavaliere restò spiazzato quando la Banca Nazionale del Lavoro, sul cui appoggio contava, gli chiese di rientrare. Enrico Cuccia voleva affondarlo»
• L’annuncio della discesa in campo provoca una eco enorme. Berlusconi registra un discorso su una cassetta e la manda a tutti i telegiornali. Si fa riprendere in una luce morbida, dietro una scrivania, circondato dai libri e con le foto dei cari, incorniciate, bene in vista. Sorridente, rassicurante, inappuntabile: «Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a un passato politicamente ed economicamente fallimentare. Affinché il nuovo sistema funzioni, è indispensabile che alla sinistra si opponga un Polo delle Libertà capace di attrarre a sé il meglio di un paese pulito, ragionevole, moderno».
Processi Contro Berlusconi, specialmente da quando annunciò la decisione di entrare in politica, si è scatenata una pubblicistica di mole impressionante. I processi che gli sono stati intentati dalla magistratura non si contano. Diamo qui la lista delle imputazioni principali:
• Le origini della ricchezza di Berlusconi sono misteriose e si sa comunque che, ai tempi in cui faceva il costruttore, ha pagato un mucchio di tangenti per costruire in deroga ai piani regolatori, per piazzare appartamenti altrimenti invendibili, per far spostare le rotte degli aerei che davano fastidio agli inquilini di Milano 2 ecc.;
• Ha assunto come stalliere nella sua villa di Arcore un mafioso, Vittorio Mangano, e questo - insieme con altri indizi - dimostra che è sempre stato alleato con la mafia. I contatti con la mafia li teneva il palermitano Marcello Dell’Utri, suo braccio destro, che ha fatto per molto tempo la spola tra Milano e Palermo;
• Ha corrotto i parlamentari per farsi approvare la legge Mammì che, nel 1990, rese legali le sue reti televisive;
• Ha corrotto i giudici che, nella vertenza contro Carlo De Benedetti, gli assegnarono la Mondadori;
• Ha partecipato all’opera di corruzione relativa alla mancata vendita della Sme da parte dell’Iri di Romano Prodi a Carlo De Benedetti (1985-86: Berlusconi intervenne sostenendo l’offerta di una cordata concorrente per fare un piacere a Craxi che non voleva far prendere la Sme a De Benedetti, nel 2007 fu assolto dall’accusa di concorso in corruzione);
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• Ha corrotto la Guardia di Finanza e ha pagato in nero, con complessi giri estero su estero, molti diritti su film, soap opera ecc;
• Si è iscritto alla loggia massonica P2 (26 gennaio 1978, tessera 1816) e ha poi fatto lavorare per sé il faccendiere Flavio Carboni, coinvolto anche nell’affare Roberto Calvi;
• Nel 2010 telefonò alla questura di Milano per chiedere che tale Karima El Mahroug, detta Ruby Rubacuori, allora minorenne, in arresto per furto, fosse liberata. «È la nipote di Mubarak». Quando si scoprì che la El Mahroug era stata più volte ospite ad Arcore e aveva ricevuto somme di denaro, fu accusato, oltre che di concussione, di favoreggiamento della prostituzione minorile;
• Da quando si è dedicato alla politica, è in perenne conflitto di interessi: controlla il 50 per cento dell’informazione televisiva e, quando occupa Palazzo Chigi, anche l’altro 50 per cento, attraverso la Rai. Essendo poi presente come imprenditore in tutti i settori dell’economia, qualunque legge va a suo beneficio.
L’unica sentenza di condanna passata in giudicato è quella sul processo Mediaset, in cui era accusato di frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita e creazione di fondi neri nella gestione dei diritti tivù Mediaset.
Il 1° agosto 2013 la Corte di Cassazione lo condannò a quattro anni di reclusione, di cui tre condonati grazie all’indulto del 2006. Il 15 aprile 2014 il Tribunale di sorveglianza di Milano dispose per lui l’affidamento in prova ai servizi sociali. Andò ad aiutare gli anziani di una casa di riposo di Cesano Boscone, in provincia di Milano. Raccontò. «Sono soddisfatto. Ce ne sono alcuni che mangiano solo se ci sono io. È venuto da me un anziano dicendo di essere comunista ma di aver deciso di votare Forza Italia». L’8 marzo 2015 riacquisì la piena libertà.
Amori «Ho la fila di donne che mi vogliono sposare. Punto primo: sono simpatico. Punto secondo: ho un po’ di grano, si sa. Punto terzo: la leggenda dice che ci so fare. Punto terzo: loro dicono: lui è vecchio, muore subito, io eredito tutto»
• Prima moglie: «Berlusconi, una mattina, passa davanti alla Stazione Centrale. Lo attende l’imprevisto. Si chiama Carla Elvira Lucia Dall’Oglio (La Spezia 12 settembre 1940). Sta aspettando l’autobus. Improvvisamente Berlusconi dimentica tutto. Si presenta, scherza, si offre di accompagnarla a casa. Lei tergiversa e infine accetta» (da Storia di un italiano). Si sposarono il 6 marzo 1965. Due figli: Marina e Piersilvio
• Seconda moglie, l’attrice bolognese Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario: «Il caso volle che mi trovassi a Milano. Una persona, che lavorava nella compagnia di Alberto Lionello e di cui ero amica, mi invitò a partecipare a una cena in casa del giovane imprenditore che da poco aveva comprato il teatro Manzoni... Il padrone di casa ci accolse “scompagnato” e mi sembrò single nel modo di porsi ai presenti. Era la prima volta che lui entrava nella mia vita e col tempo imparai che quel suo modo di voler apparire “solitario” era una costante della sua personalità. Imparai che già era accaduto prima e negli anni sarebbe accaduto anche dopo... Anch’io, come le altre e numerose giovani ospiti della serata, ottenni un poco della sua svolazzante e onnipresente attenzione. Nel suo sforzo appassionato non fu ingeneroso di sorrisi... A parte i sorrisi, quella sera finì lì»
• Berlusconi e Veronica si frequentarono benché lui fosse ancora sposato. La sistemò, con la madre, in un appartamento vicino al suo ufficio. Nel 1984 nacque Barbara. L’anno dopo divorziò dalla Dall’Oglio che si trasferì poi nel Dorset, in Inghilterra. Nel 1986, sempre dalla sua relazione con Veronica, nacque Eleonora, nel 1988 Luigi. Si sposarono il 15 dicembre 1990, testimoni i coniugi Craxi (Bettino aveva già fatto il padrino di battesimo a Barbara), Fedele Confalonieri, Gianni Letta
• «L’ossessione femminile, ben nota in azienda e poi nel mondo politico romano, è diventata di pubblico dominio nel 2009, dopo l’apparizione al compleanno della diciottenne Noemi Letizia e le testimonianze sulle feste a Villa Certosa e a Palazzo Grazioli. B. dapprima ha negato, poi ha abbozzato (“Sono fedele? Frequentemente”), alla fine ha accettato la reputazione (“Non sono un santo”). Le rivelazioni non l’hanno danneggiato: ha perso la moglie, ma non i voti. Molti italiani preferiscono l’autoindulgenza all’autodisciplina; e non negano che lui, in fondo, fa ciò che loro sognano» (Beppe Severgnini, Corriere della Sera, 27/10/2010)
• Dal 2012 legato sentimentalmente a Francesca Pascale, napoletana, ex valletta, tra le fondatrici dei club «Silvio ci manchi», 49 anni più giovane di lui • Dal 2020, finita la relazione con la Pascale, sta con l’onorevole Marta Fascina, deputata di Forza Italia, 54 anni meno di lui.
Religione «Quando, nel 1994, mi disse che credeva nei valori cristiani, mi prendo un tempo comico di silenzio e domando: quali? Mi voleva ammazzare» (Giovanni Minoli).
Curiosità Dorme poco di notte. Legge i giornali alle due del mattino. Guarda i dossier col «dottor Letta» alle due e mezza. Qualche volta, la notte, compra oggetti alle televendite, qualificandosi
• «I venditori di Berlusconi erano fortemente disincentivati dal fumare, portare la barba, i baffi o i capelli lunghi e disordinati, veniva detto loro di avere sempre l’alito fresco, di stare attenti alla forfora e di non avere mai, cascasse il mondo, le mani sudate» (Stille)
• Detesta l’aglio
• Passione assoluta per il giardinaggio, di cui è grande intenditore: a Villa Certosa in Sardegna ha realizzato, senza badare a spese, un parco di grande bellezza (per esempio un agrumeto contenente 140 specie di aranci, cioè tutti quelli esistenti, ecc.)
• Pur possedendo tre cellulari le cui suonerie sono segrete, non ne tiene in tasca neanche uno: risponde il caposcorta e glieli passa (di recente, però, avrebbe imparato a scrivere gli sms e durante le riunioni noiose si divertirebbe a fare scherzi coi messaggini)
• Il suo cruccio è l’altezza. Ad Augusto Minzolini disse: «Lei quanto è alto? Un metro e 78? Non esageri. Venga qui allo specchio, vede, io sono alto un metro e 71. Ma le pare che un uomo alto un metro e 71 possa essere definito un nano?» • Nel 2020 contrasse il coronavirus • Ad Arcore ha un mausoleo dove intende essere sepolto.
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amicidomenicani · 1 year
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Vergine, monaca (1452-1490) Giovanna era figlia di Alfonso V re del Portogallo: nacque nel 1452. Visse a corte e rifiutò diverse proposte di matrimonio; durante le assenze del padre, giunse ad essere Reggente del Regno. La sua spiritualità si concentrò specialmente nella devozione per la Passione di Cristo, nella meditazione, nell’austerità di vita e nelle opere di misericordia verso i più bisognosi. Il 4 agosto 1472 ricevette l’abito nel monastero domenicano di Aveiro, superata l’opposizione familiare, preoccupati che il Casato restasse senza eredi. Lì visse 18 anni in umiltà e penitenza, offrendo la sua vita per la conversione dei peccatori, preoccupandosi soprattutto di aiutare la liberazione dei cristiani sequestrati come schiavi e imprigionati dai Mori nel Nord-Africa. Morì il 12 maggio 1490,  dopo lunga e dolorosa malattia, ad Aveiro e fu tumulata nel Monastero. Aveva solo 38 anni e la sua breve vita fu tutto un olocausto d’amore e di sacrificio. Il suo culto andò crescendo, in molti presso il sepolcro ottennero grazie e miracoli. Il suo corpo si venera ad Aveiro. Innocenzo IX confermò il suo culto il 31 dicembre 1692.
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alemicheli76 · 1 year
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"La corte dei miracoli" di Carlo Mascellani. A cura di Jessica Dichiara
Una coppia di artisti ci accompagna in un viaggio attraverso una speranza sopita che risiede dentro cuori messi alla prova dalla vita. È il secondo romanzo che leggo di questo autore e anche questo come il primo tocca grandi temi come l’amore, la compassione, l’altruismo, la voglia di incentivare l’immaginazione e di portare il lettore fuori da se stesso. È una scrittura “sensibile” nel senso…
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crossroad1960 · 1 year
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Orsini, Travaglio, Conte, Santoro, Rizzo, Di Battista e tutta la corte dei miracoli di servili leccapiedi che ripeteva la propaganda di Putin, proclamando la bancarotta dell’Occidente senza il gas russo, con le famiglie sul lastrico per le bollette. Ecco la credibilità di questi ciarlatani nazistalinisti🤡
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muatyland · 1 year
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La corte dei miracoli | Carlo Mascellani 
Apollinaire e Cassandra, uniti nella vita quanto nell’arte, scelgono di donare speranza alle classi più disagiate attraverso esclusive e singolari rappresentazioni teatrali. Tale decisione si rivelerà provvidenziale anche nel momento in cui un evento assai drammatico giungerà improvvisamente a sovvertire la loro esistenza. Ebook -> 2,99€
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personal-reporter · 1 year
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Il presepio vivente di Bolsena 2022
Il presepio vivente di Bolsena 2022
Il presepe vivente tornerà per il periodo del  Natale ad animare Bolsena il 26 dicembre, l’1 e il 6 gennaio 2023 nel quartiere medievale. La rievocazione è organizzata dall’associazione La Corte dei Miracoli in una location suggestiva e antica come i vicoli e le piazzette del quartiere medievale dominato dal Castello Monaldeschi. (more…)
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La Corte dei miracoli salverà l'obbligo? - Dietro il Sipario - Talk Show
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