Tumgik
#o quelle buone
lostaff · 11 months
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Non perderti nulla! Nuove notifiche di attività non lette
Stiamo apportando alcune modifiche alla visualizzazione delle attività sul web, a partire dalle notifiche non lette che verranno evidenziate in blu, nonché etichette multicolori per identificare le persone che ti sono più vicine.
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Perché stiamo facendo questo?
Potresti aver notato in precedenza che alcuni elementi dell'attività erano evidenziati e altri no. Quello che potresti non sapere è perché è successo, e non sei il solo o la sola a chiederselo.
La precedente evidenziazione azzurra indicava gli elementi che provenivano dalle persone che segui. Ovvio, vero? Beh, no, non proprio. Esistono modelli di progettazione nelle interfacce che sono diventati standardizzati dall'uso diffuso per significare una certa cosa. L'evidenziazione delle notifiche in azzurro è una di quelle che hanno assunto il significato di "non viste" o "non lette". Che è ciò che ora significherà anche qui.
Come faccio a sapere quali provengono dalle persone che seguo?
Buone notizie! Ora abbiamo etichette colorate per identificare l'attività delle persone che segui. Inoltre, abbiamo creato una nuova etichetta chiamata "Reciproche" per mostrare le persone che segui e quelle che ti seguono in modo da poter tenere traccia di chi ti è più vicino.
Prima e dopo
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Prima: l'evidenziazione blu indicava l'attività delle persone che segui.
Dopo: nuovo colore di evidenziazione ora utilizzato per le attività non lette
Dopo: nuove etichette colorate per distinguere l'attività dalle persone che segui (che ti seguono) e che ti contraccambiano (reciproche).
Alcuni chiarimenti
I "reciproci" sono le persone che segui e che ti seguono a loro volta. Questo vale solo per i tuoi blog principali, non per i tuoi blog secondari, per quelli di voi con molti blog.
Questa modifica è solo sul web per iniziare, come esperimento per alcuni utenti. Stiamo lavorando per portarlo nelle app mobili.
Sarai in grado di cancellare lo stato "non letto" semplicemente controllando la tua attività, nel popover o nella pagina completa dell'attività, senza fare clic su nulla.
Ma c'è dell'altro
Questo è il primo di numerosi miglioramenti che stiamo apportando alle attività e alle notifiche, quindi rimani sintonizzato/a per ulteriori aggiornamenti non appena disponibili!
Feedback?
Perché non farci sapere cosa ne pensi nelle risposte? Ci piacerebbe sentirti.
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dottssapatrizia · 2 months
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C’è una illusione che accompagna le nostre relazioni: l’illusione che le persone che amiamo debbano essere perfette e che per essere amati dobbiamo essere perfetti. Sono due facce della stessa medaglia che portano moltissima sofferenza nelle relazioni. Noi amiamo perché è parte della nostra natura: l’amore ci rende migliori ma non perfetti. E non ci esonera da nessun altra emozione. Rimaniamo sorpresi, quindi, quando ci accorgiamo che le persone che amiamo non sono perfette e che provano tutti i tipi di emozioni, non solo quelle buone ma anche quelle cattive. Il nostro scopo nella vita non è essere perfetti ma essere felici. Felicità e perfezione non hanno relazione tra di loro, anzi spesso ciò che ci incattivisce è proprio il correggerci o rimproverare continuamente mentre l’amore è proprio quello che proviamo quando accogliamo noi stessi così come siamo e l’altro così com’è. Ed è l’amore che ci rende felici ma non ci rende perfetti.
Così come sarebbe se oggi, per tutto il giorno, amassimo la nostra vita così com’è e le persone che sono nella nostra vita così come sono? Non sarebbe una giornata perfetta ma certamente una giornata felice
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Il giorno che ti metti a fare il conto di quante estati buone ti restano ancora, non degli anni che è una roba vaga e retorica,
no, proprio le estati, la vera misura del tempo, e ti rendi conto che
bene che vada saranno quante, una ventina, magari anche meno o forse
chissà poi magari alla fine in tutto saranno anche di più, solo che per te contano appunto solo quelle buone, quelle in cui avranno ancora un senso
il mare la luce lunga il vino fresco le cene all'aperto i vestiti leggeri
i giri in bicicletta, e in quel preciso momento ti sembra di capire il senso
della Vita e come bisognerebbe Viverla fin quando ce n'è.
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Lella Costa
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gocciaemozione · 2 months
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La festa, il fascino, la bellezza, il profumo della donna è come la nascita, il risveglio dei fiori a primavera... Mi piacerebbe che l'8 marzo diventasse invece la festa degli uomini, ma di quegli uomini che per tutto l'anno non smettono di rispettare la loro compagna, moglie, madre, vicina di casa, collega di lavoro, figlia. Vista la ricorrenza della festa, sopratutto a quegli uomini che svolgono la funzione di datori di lavoro a milioni di donne. Che una volta per tutte, la donna sia considerata tale. Perché una donna se sta bene regala il mondo a chi le sta attorno e a chi ne ha bisogno. Cari uomini lasciate i rami di mimose ai loro alberi, lasciate i fiori ai loro giardini e fate vivere le vostre donne in armonia con il loro destino, oggi, domani, dopo domani e per tutto l'anno. Donne, smettete di sentirvi deboli, impreparate; siete molto più di quanto voi stesse pensiate o crediate, basta decidere di avere accanto persone degne del vostro cuore. Diamo lode a tutte quelle donne che si sono "lasciate" privare della propria vita, sogni, affetti e fare che l'8 marzo sia un giorno di grande riflessione a prescindere dal genere della persona in questione... Tu donna dal sorriso velato, mostri a tutti la bellezza del tuo cuore, la sensibilità di un'anima in conflitto tra gioie e tristezza adagi il tuo tempo corrente, dove ogni emozione vissuta per te è un margine di vita ancorata al tuo essere unica e speciale...
Buon 8 Marzo.
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kon-igi · 9 months
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OGGI VI DEVO PARLARE DI UNA PERSONA
Nel primo decennio del nuovo millennio nella mia bolla c’era questa specifica idea - credo peraltro condivisa largamente - che le nuove conoscenze fatte online fossero superflee, effimere e a tratti persino pericolose.
‘La gente sull’internet è weird&creepy’ disse quello che si era fatto gli amici di una vita a suon di lanci di dado a 20 facce facendo finta di essere una bardo ladro mezzelfo scuro.
Poi è arrivato Facebook e in effetti ebbi la conferma che la gente sull’internet era davvero weird&creepy, solo che la gente era il tuo compagno di liceo Riccardo che era diventato un cattolico fondamentalista o la zia paterna regina del complottismo cringe.
E Tumblr nel 2010 capitò proprio al momento giusto.
Anche lì la gente era weird&creepy - magari quando in autostrada tutti ti vengono addosso forse quelli contromano non sono loro - però lo erano in un modo specifico e selezionabile, ragion per cui, lentamente, ho potuto conoscere e circondarmi (virtualmente e alcuni dal vero) di persone che in qualche modo non mi rompevano il cazzo con i loro problemi di scarsa elaborazione neurale...
Non le inevitabili conoscenze della vita reale, non i parenti né gli ‘amici’ di facebook ma persone degne di condivisione.
Oramai per me è cosa risaputa ed esperita che ogni tipo di interazione con altri individui ti cambia e sta a noi che questi cambiamenti avvengano per comprensione e non per contrapposizione ma oggi voglio parlarvi della persona che negli ultimi anni, più di tutti, è riuscita a restituirmi il senso della serenità delle cose, rendendomi sicuramente migliore di quanto non fossi prima.
Nella vita di ognuno esistono due tipi di dolore: quello che ci fa soffrire e quello che ci fa cambiare.
In realtà il dolore è uno solo - fisico o emotivo che sia - ma è cosa decidiamo di tenere e di rifiutare di esso che fa la differenza tra il dolore che ci fa accartocciare su noi stessi e quello che ci fa aprire all’altro.
E questa persona, nella sua grande sofferenza fisica e psicologica, si è aperta completamente alla comprensione degli altri, al punto che nei miei 50 anni di vita posso tranquillamente affermare che è la persona più buona che io abbia mai conosciuto.
E davvero non è un aggettivo che uso a caso.
In questi pochi ma tanti anni mi ha insegnato che forse è più faticoso comprendere le ragioni del male ma che capire ti restituisce un senso più grande del semplice scagliarsi a testa bassa contro tutto quello che è sbagliato perché non è come noi.
Mi ha insegnato che provare tristezza invece che rabbia di fronte alle ingiustizie è il modo migliore per essere vicino alle persone che quelle ingiustizie le hanno subite, piuttosto che urlare rabbiosi in direzione del carnefice voltando loro le spalle.
Mi ha insegnato a togliere la maschera dell’odio alle persone, per scoprire che sotto di essa c’è sempre un volto impaurito, sotto più ancora uno piangente e dietro a tutte un bambino che non è stato abbracciato quando più ne aveva bisogno.
E io ho imparato la gentilezza di un sorriso dispensato quando magari non avresti alcun motivo per sorridere.
Beh... grazie @surfer-osa e, soprattutto, buon compleanno <3
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micarara · 1 month
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Non sono abituata a celebrare i miei traguardi, ai miei occhi sfugge l'evidenza del più piccolo trionfo, qualsiasi cosa mi faccia dire o anche solo pensare che sono stata brava. Ma non stanotte, ora non posso. Un anno fa aprivo la porta di questa camera, decisamente pronta a iniziare una vita mia, semplice, ma mia. È stata la scelta più sofferta e gratificante presa sino ad oggi.
Qui ci sono i miei libri, i miei pennelli e i miei colori; c'è Jane Austen, l'amica cara della mia adolescenza, Emily Dickinson e Antonia Pozzi, anime affini che mi accompagnano in questa esistenza sgangherata e tenera. Ci sono i miei vestiti, quelli nuovi e più adatti alla persona che sono adesso, le gocciole nel pacco da 1kg preso in offerta al supermercato la notte dopo il lavoro, la caraffa con l'acqua, i pianti e quelle gioie che sono solo mie.
Buon anniversario a me.
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intotheclash · 2 months
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A mio nonno
Si, Mi ricordo di te, che ora osservi il mondo con ironia e diffidenza da quella vecchia foto ingiallita, tua definitiva dimora. Dietro di te, da buon contadino, hai lasciato una scia di piccoli semi, che difficilmente attecchiranno su questo terreno ostile, caparbiamente in difesa della propria aridità. Ma l'esempio è un guerriero che il coraggio e la paura hanno reso invincibile. Non avevi abitudini, ma conoscevi quelle degli altri. La tua speranza era la tua certezza. La certezza che un seme, prima o poi, riuscirà a germogliare.
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madonnaaaddolorata · 4 months
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voi ripensate mai alle persone del passato che vi hanno fatto “male”, passate brevemente per non lasciare nulla, scopate scadentissime e forse neanche quelle, insomma quelle persone che ora su whatsapp sono “contatto bloccato”.
oggi per purissimo caso ho sbirciato chi c’era nel gruppo telegram di una mia amica sex worker di internet ™️ che supporto in quanto lo sono stata anche io tempo addietro.
e mi becco nella lista di chi la segue (è una cosa che faccio spesso perché ci trovo sempre personaggi che, per l’appunto, si sono messi in contatto con la mia persona in qualche modo) questo coglione che avevo incontrato anni fa, che da Parma mi aveva dato la punta a Bologna. si è fatto pagare tutti i drink da me, che tra l’altro mi ero appena licenziata all’epoca, per poi ad un certo punto lasciarmi bell e buon a Bologna da sola in un locale. Ora probabilmente magari per lui ero un cesso, onesto ci sta di non piacere dai capita ma almeno dimmelo cazzo che ti faccio cagare almeno evito di sprecare tempo, ma addirittura il giorno dopo quando gli ho chiesto “sei tornato sano e salvo dato che non hai neanche salutato e sei andato via” mi ha eliminata da fb ma continuava a scrivermi in privato. a che pro, mi sono chiesta?
che cazzo di fallimento umano gli uomini etero, lì a farsi le seghe su internet (perché hanno tutti un sesso problematico e problemi con le dimensioni, che si risolvono appunto con status al vetriolo su fb riguardo musica - cinema - attualità o guardoni di ragazze online, ragazze facilmente incontrabili a concerti o comunque note online) ma non abili nel comunicare.
che travaso di bile ricordare sto schifo.
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ilpianistasultetto · 3 months
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Ultimamente, la maggior parte della gente con cui parlo mi crea disagio. Non la capisco, non la seguo piu' nei suoi ragionamenti, nelle sue prese di posizione. Troppi cambiamenti e tutti repentini. Mia nonna Emilia, delle persone strambe o che parlavano con faciloneria o cambiavano spesso idea, diceva: "certe persone non sanno nemmeno quanto sono lunghe" ma qualcuno d'importante ha anche detto che solo gli sciocchi non cambiano mai idea e probabilmente io sono tra quegli sciocchi, visto che su molte cose seguito a pensarla come mia nonna. Almeno sulle cose fondamentali, quelle che portano a dire: "coerente, almeno resta coerente ai tuoi principi, cavolo!". I valori importanti e giusti me li porto dietro sempre allo stesso modo, sempre pensando che si puo' cambiare idea su qualcosa ma sui valori non possono esserci passi indietro (e nemmeno di lato). Mia madre mi ha insegnato a vivere una vita utile e penso sia stato un buon insegnamento. Restare un uomo semplice.. @ilpianistasultetto
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chocolate23love · 5 months
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La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
La morte non è niente
Henry Scott Holland
Buon viaggio Papà
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mezzopieno-news · 4 days
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ARRIVA LA PRIMA TERAPIA PER LA SLA CHE SI SCIOGLIE IN BOCCA
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È stata approvata ed è ora disponibile in Italia la prima formulazione orodispersibile dell’unica molecola finora approvata per rallentare la progressione della Sclerosi Laterale Amiotrofica, il riluzolo.
Prodotta dall’azienda italiana Zambon, è una sottile pellicola da sciogliere sopra la lingua senza necessità di acqua né di sforzo muscolare, che favorisce il mantenimento dell’autonomia di chi vive con Sclerosi Laterale Amiotrofica e migliora l’aderenza terapeutica anche in caso di disfagia, la difficoltà a deglutire cibi solidi e liquidi che colpisce 8 pazienti di SLA su 10. “La disfagia condiziona la vita delle persone con la SLA: alle ripercussioni psicologiche e sociali del non poter più mangiare come un tempo, si aggiungono anche quelle sull’aderenza al trattamento. I dati di un’indagine europea mostrano che la difficoltà di deglutire abbia portato a rinunciare o a ritardare l’assunzione della terapia quotidiana. È quindi chiara la portata della formulazione orodispersibile di riluzolo potrà favorire l’assunzione della terapia – evitando di dover frantumare le compresse e rischiando quindi una perdita di principio attivo – con effetti positivi sia sull’aderenza al trattamento, sia sull’autonomia dei pazienti” commenta il Professore Adriano Chiò, Direttore della Neurologia della Città della Salute e della Scienza di Torino.
In Europa e in Italia il riluzolo è oggi l’unico farmaco approvato per la SLA. Agisce sul glutammato, un messaggero chimico del cervello e del midollo spinale che causa la distruzione delle cellule nervose se presente in quantità eccessiva. ___________________
Fonte: Zambon; Adnkronos; foto di Fernanda Latronico
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stupid-exaggerate · 5 months
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Questa è una dedica per Giulia, una dedica che posto qui perché non voglio farmi pubblicità o altro; vorrei semplicemente chiedere scusa a Giulia, e a tutte quelle donne che purtroppo a causa di una società orribile non sono riuscite a raggiungere i propri sogni, semplicemente perché un uomo deviato glieli ha portati via.
Vorrei chiederle scusa perché sono sicura che si sarebbe laureata con il massimo dei voti, e avrebbe festeggiato in modo stupendo, con tutte le persone che la amavano insieme a lei. Inoltre dopo la laurea sarebbe finalmente andata a studiare nel luogo dei suoi sogni, dando libero sfogo alla sua creatività, disegnando probabilmente dei fumetti meravigliosi.
Vorrei chiederle scusa perché non la conosco, eppure non riesco a smettere di pensare a lei; non riesco a smettere di pensare a come una settimana fa era felice e magari nervosa all’idea di laurearsi, mentre adesso non c’è più. Non riesco a smettere di pensare a quanto suo padre potesse essere orgoglioso nel vedere la sua bambina con la corona d’alloro in testa, quella bambina che ogni giorno la salutava con un “ciao papino!”
Vorrei chiederle scusa perché mi viene da piangere, perché per quanto una settimana fa non avessi la minima idea di chi fosse, adesso in qualche modo condivido il suo dolore, e vado fuori di testa pensando a come potrebbero essere stati gli ultimi istanti della sua vita, di quanto possa aver sofferto e come nonostante tutto abbia provato a difendersi, a lottare, anche se è stato tutto inutile.
Mi scuso perché da quello che ho capito lei era una persona dall’animo buono e gentile, perché nonostante il deviato si mostrasse effettivamente pericoloso, lei si è fidata di lui, gli ha donato ancora una volta la sua gentilezza, non avendo la minima idea che a lui, del suo buon cuore, non gliene fregava proprio niente; e se lei è stata così buona, io adesso non provo altro che odio verso tutto ciò che le è successo e verso chi ha fatto sì che tutto ciò succedesse.
Mi dispiace tanto Giulia, mi dispiace veramente veramente tanto, perché la tua vita si è spezzata, si è distrutta, e nessuno è venuto a salvarti quando ne avevi un disperato bisogno.
Mi sento impotente, impotente con il bisogno disperato di fare qualcosa, qualcosa che non ho assolutamente idea di come poter fare, perché ormai l’unico modo per cambiare il mondo è distruggerlo completamente. Siamo una società rotta, deviata, manipolata da luoghi comuni e stereotipi, e non vedo modo di far sì che tutto prenda una strada migliore.
Leggo ovunque la frase “educate i vostri figli”, “educate gli uomini”, ma come si può educarli, se fin da quando erano piccoli gli è stato insegnato che non si deve piangere perché i veri uomini non piangono mai, che ad ogni guaio o marachella la punizione era la violenza, le sberle? Sono cresciuti deviati, siamo tutti stati deviati. E ora non ho la minima idea di come si possa cambiare strada.
Per questo mi scuso cara Giulia, per non essere in grado di offrire alle donne come te, come noi, un luogo sicuro in cui crescere, in cui sognare, in cui poter vivere.
Per quanto insignificante possa essere, sappi che ora hai un posto nel mio cuore, e per quanto effimera possa essere, sappi che per te rimane accesa una mia piccola speranza, la speranza che un giorno questo mondo malsano rimanga soltanto un brutto ricordo.
Con tanto tanto amore,
Giulia.
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der-papero · 1 year
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Un nuovo razzismo
Questo è uno dei post più difficili che io abbia mai scritto su questa piattaforma. Molto probabilmente, nel momento in cui lo leggerete, lo avrò già letto 30 volte e rinnegato altrettante, come fece Pietro col suo capo, prima che quel maledetto gallo svegliasse tutto il vicinato e venisse colpito in pieno da una scarpa.
Essenzialmente per tre motivi: il primo, perché non era proprio nei miei pensieri una discussione simile, il secondo, perché è estremamente facile uscire dal seminato e iniziare a parlare d'altro, e il terzo, perché la probabilità che venga letto tutt'altro è abbastanza alta. Riguardo al primo motivo, sono strafelice che sia accaduto, anche se lontanissimo dalle mie intenzioni, perché sta aprendo il mio spazio mentale ad un universo di riflessioni sul tema, riguardo al secondo proverò a fare del mio meglio per evitare scivoloni, e riguardo al terzo 'sti grandi apparati maschili.
In pratica, vi parlerò delle reazioni che ho ricevuto, in quattro giorni a questa parte, ogni volta che ho iniziato a parlare di possibilità di equivalenza tra pensiero naturale e pensiero artificiale e, volendo tirare un po' la corda, una possibile sostituzione dovuta ad un sorpasso facile del secondo rispetto al primo.
Premetto che all'inizio mi son lasciato un po' andare all'entusiasmo, ma come ho detto a @kon-igi nel mio ultimo vocale da ben 13 minuti esatti, credo di aver commesso un reato a responsabilità limitata (cit.), per via della mia naturale propensione a comportarmi come un bimbo col suo giocattolo nuovo verso tutto quello che suscita in me un interesse che va al di là delle aspettative. Ad ogni modo, questo reato è stato proprio funzionale a far esplodere (verbo azzeccatissimo) un dibattito sul tema, e non parlo solo di Tumblr, eh, io ne ho parlato con tutti, dovunque, in qualsiasi spazio e dimensione umana, e posso confessarvi che, trasversalmente all'educazione ricevuta, al percorso sociale e professionale, alle sensibilità verso la realtà circostante, tutti, a diverse sfumature, hanno esibito un qualcosa che io, con un titolo fotocopiato maldestramente da Star Wars IV, ho iniziato a semplificare brutalmente con razzismo verso la AI.
Prima che iniziate a lucidare la mazza da baseball per fracassarmela sul cranio, lasciate che vi premetta la mia definizione di razzismo. A mio parere, ne esistono di due tipi, uno dovuto alla mancanza di informazioni verso un qualcosa di sconosciuto, che implica una immotivata paura e un conseguente istinto di protezione verso sé stessi e la propria comunità (forse legato a scelte di sopravvivenza, boh, che ne so), e un secondo, una degenerazione del primo, ovvero la scelta consapevole di restare in questo stato di ignoranza per combattere un nemico inesistente. Io, ad esempio, mi dichiaro orgogliosamente razzista verso i tedeschi, perché ho optato per la scelta consapevole di ritenermi diverso e superiore a loro, e nun me scassat 'o cazz, come diceva il buon Pino. Nel caso invece di questo post siamo palesemente nella prima tipologia, che chiamo razzismo solo per brevità e perché non conosco una parola migliore, ma potrebbe essere un abuso di notazione, e che alla fine mi serve pure un po' per acchiappare like, come ho ben dedotto dal mio scambio con @aelfwin3.
Ognuna delle persone con le quali ho avuto il privilegio di confrontarmi ha avuto una reazione che oscilla dalla più morbida alla più reazionaria, ma hanno avuto tutte un filo conduttore comune. Ad esempio, Kon sta da tre giorni ad impazzire con me su questa roba, provando a menarmi dialetticamente da più punti di vista (cosa della quale non gli sarò mai grato abbastanza), mentre Elena, venerdì sera, avrebbe voluto che la mollassi in autostrada pur di non continuare più la serata con me, se non fosse che adora troppo quelle cagate asiatiche. Per farla breve (seeee vi piacerebbe ahahahahah!), tutti hanno avuto lo stesso tipo di approccio, che posso riassumere con la seguente frase
non osare provare a metterci sullo stesso piano
persino Yuri che, ieri a pranzo, davanti ad un panino di Burger King, cominciava a digerire male le patatine dopo le mie uscite, e ha provato a giustificare quella frase di sopra facendo riferimento ad un vecchio film russo, dove il secondo pilota di ogni aereo era una intelligenza artificiale pronta a continuare il combattimento al posto del pilota, qualora questo fosse stato nell'impossibilità di continuare il duello, e che mo' non mi ricordo tutta la trama, ma come al solito finiva di merda.
Piccola nota: Burger King ha tolto dal menù il Double Steakhouse, e, chi mi conosce bene lo sa, se c'è una cosa che mi fa incazzare è dovermi adattare ai cambiamenti della società. Mo' mi tocca mangiarmi tutti i panini possibili per riuscire a trovare quello che più somiglia al DS, porca vacca. Ma torniamo a noi (ve l'avevo detto che è difficile restare sul tema).
Prima di continuare (telefonate alle vostre mamme, perché stasera non si torna a casa), ribadisco ancora una volta la mia definizione di sentimenti nel mondo digitale, che nulla ha a che fare con quelli umani, e propongo ancora un altro esempio. Parliamo di Dante e Beatrice. Nessuno, e sottolineo nessuno, umano e non, è in grado di replicare, in ogni più piccolo dettaglio biologico e mentale, quello che Dante ha provato per la sua bella (diamo per buona tutta una serie di fatti storici, tanto a me non importa di Dante nel senso stretto della sua vita). Possiamo solo fare dei paragoni più o meno validi sulla base delle informazioni che abbiamo, e su quello che è la nostra esperienza riguardo all'amore, ma poi ognuno di noi ha il suo sentire riguardo a questo sentimento, potete provare a raccontarlo, ma già qui si perde, involontariamente, un contenuto informativo, per non parlare poi di quello che viene capito dal vostro interlocutore, insomma capire cosa possa provare un altro al 100% è un'impresa impossibile, ci possiamo arrivare solo tramite delle interpolazioni, che possono essere sufficienti per la stragrande maggioranza dei nostri scopi.
Ripeto: non fate riferimento ancora una volta all'essere umano in quanto essere biologico, altrimenti tutto questo post non ha alcun senso, né tanto meno tutta la discussione passata e futura sull'argomento. Io parlo unicamente del pensiero in quanto riflesso del nostro essere, il cogito ergo sum, per capirci, ma niente di più.
Adesso prendiamo una macchina NLP che ha raggiunto il suo stadio ultimo della conoscenza artificiale, ovvero sa correlare tutto a tutto (stavo per scrivere sa tutto di tutto, ma avevo visto la mazza da baseball che faceva capolino dietro le vostre schiene). Badate bene: questa macchina non esiste ancora, ma quello che provo a dirvi da tre giorni e che continuerò a fare, ed è meglio che iniziate a farci il callo con questo concetto, è che ci stiamo avvicinando al momento in cui questa macchina esisterà. Questa è una macchina che, dal punto di vista dei sentimenti, è messa malissimo, nel senso che non ha la nostra esperienza biologica, non sa cosa sia l'amore e il poterlo sapere non fa parte del suo esistere e del suo scopo. Ma, e qui perdiamo in quanto presunti esseri superiori, sa parlare dell'amore che Dante provava per Beatrice meglio di noi, perché, sfruttando la sua capacità di correlare e calcolare, riesce a mettere insieme robe che manco a calci ci potremmo arrivare.
Se siete arrivati fin qui, vuol dire che non mi avete tolto il follow (il che vi vale come buono per una pizza e una birra offerti da me), e adesso arriviamo al razzismo verso la AI. Pur di mettere in discussione il punto espresso al paragrafo precedente, le persone, tutte, virtuali e non, hanno fatto l'unica mossa che potevano fare: invalidare la potenziale (ma non l'unica, occhio!!!) fonte della conoscenza che alimenta la AI, ovvero Internet, tra l'altro con un argomento, i social, che per me è fallace già dal punto di vista meramente tecnico, perché non tiene conto di quello che è il reale serbatoio informativo della rete, ma ne vede solo una parte, che poi è proprio quello che ci fa parlare male della rete in generale (anche se stiamo tutti qua a crogiolarci come i maiali nel pappone che mio nonno mollava loro a pranzo). Infatti tutta 'sta manfrina è nata proprio dal vocale di @kon-igi che ho potuto ascoltare ieri ahimè solo in serata, avendo passato la giornata con le scimmie (esseri favolosi), e ci ho ritrovato (parzialmente) le stesse parole che Elena, una sera prima, una persona che è agli opposti di Kon su tutto, aveva provato a inculcarmi a furia di schiaffi sul cruscotto (abbiamo rischiato l'air bag) all'altezza di Darmstadt. E sono estremamente convinto che il tutto sia stato fatto d'impulso, d'istinto, da qui il senso del mio post.
Altri, una minoranza che mi ha sorpreso meno in quanto a reazione ma che comunque fa numero, preferiscono affondare le mani nella letteratura/filmografia catastrofista da un lato (Terminator), senza cuore dall'altro (I-Robot), pur di provare che, hey, noi siamo meglio di 4 fili collegati, e attenzione, io non sto dicendo che non sia una possibilità, ma che queste affermazioni non hanno alcun supporto concreto, si basano solo su scenari presi dalla nostra voglia di immaginare quello che non esiste.
Spero che adesso sia chiaro il motivo per il quale io abbia iniziato a definire una sorta di razzismo verso la AI, che, fino a quando si tratta della prima forma di razzismo, ci sta, è una reazione naturale ad un processo nuovo, a maggior ragione quando tutta la letteratura ce l'ha sempre dipinta come la minaccia alla nostra esistenza. La mia speranza è che non degeneri verso un qualcosa di accendiamo i forconi, in nome di una caccia alle streghe elettroniche che non ha alcun senso (e badate che questa paura non nasce dalle reazioni delle persone con le quali ho parlato oppure delle quali ho letto i commenti qui sopra, e delle quali mi fido, ma degli altri 8-miliardi-meno-30).
Lasciatemi però postare l'unico commento violento contro la AI che per me ha senso di esistere ed è supportato da fatti concreti, tangibili ed incontrovertibili, ovvero quello di @gigiopix, al quale va tutta la mia solidarietà e vicinanza in questa sua fase (spero breve) di interazione con le intelligenze artificiali, e sul quale rapporto con l'AI io ci vedo molta assonanza riguardo al mio con i tedeschi:
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kon-igi · 5 months
Note
Buongiorno di nuovo.
Altro quesito che potrebbe essere di interesse comune.
Ho fatto il vaccino antinfluenzale e ho gli anticorpi covid, essendomelo preso circa tre settimane fa.
Da ottobre a oggi, in media ogni due settimane, sto prendendo virus/batteri diversi per cui mi son fatta mal di gola e una settimana di "sanità (non mentale...che quella lasciamo perdere...), poi super raffreddore e una settimana di respiro, tosse assurda e dopo due settimane ho avuto un po' di siesta in cui ho fatto l'antinfluenzale, poi mi son presa il covid, son stata bene per una settimana e di nuovo mi son presa raffreddore e tosse ed ira pure dissenteria...
Premesso che lavoro con untori di 6 anni che vengon sbattuti a scuola anche con 39°C di temperatura (oltre che con cagotto, tosse, congiuntivite, nausea, ecc ecc), può rientrare nella normalità (da sfigata) prendere la qualsiasi, una dopo l'altra, così a ripetizione?
Non ho voglia di passare un inverno sempre ammalata (che poi divento untrice a mia volta, perché a parte quando ho avuto il covid con febbre, mica son stata a casa...alla faccia di chi dice che i dipendenti pubblici si approfittano e bla bla bla).
C'è qualcosa che si possa fare x aumentare le difese immunitarie ed ammalarsi meno? (ovviamente non posso sopprimere i bambini, non ho intenzione di stare a casa a deprimermi e a svenare l'inps e farei a meno della ffp2 everytime, come invece avevo dovuto fare lo scorso anno, reduce dal cancro).
Thanks a lot!!!
Per spiegare perché questo succede, userò l'allegoria dell'organismo come una casa in continua costruzione.
Questa sei tu
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ma invece di essere circondata da fiori con sole sorridente e nuvolette, tu sei stata costruita qua
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(questo vale per qualsiasi essere vivente, mica solo per te)
Un ambiente ostile... una landa desolata squassata da fiamme, cenere e polvere; l'aria stessa che si respira è un'esalazione velenosa (cit.).
L'ossigeno è corrosivo, i raggi ultravioletti cancerogeni, ogni cibo tossico e infetto, quindi la nostra lotta per la sopravvivenza comincia già al primo vagito di saluto a questo mondo (di merda).
Ma il nostro organismo è stato addestrato da milioni di anni di evoluzione a difendersi egregiamente e lo fa replicando costantemente le cellule di tutte quelle parti di corpo che sono soggette a tali attacchi.
E per tutte intendo proprio tutte... non c'è tessuto, organo o apparato che non necessiti di continua rigenerazione cellulare, per morte programmata o indotta.
Tu sei quella casetta, quindi, dove ogni giorno centinaia di operai posano nuove mattonelle, nuovi tubi, nuovi fili, nuovi mattoni e nuove tegole per mantenerti esteticamente e funzionalemente a posto.
Ovviamente ci sono i direttori dei lavori che controllano che gli operai facciano un buon lavoro, dando istruzioni dettagliate e tenendo d'occhio gli apprendisti, visto che l'impegno è tanto e il turn over molto serrato.
Ogni giorno i direttori (il sistema immunitario, se non s'era capito) devono licenziare quegli operai che vanno fuori di testa e costruiscono muri storti o annodano i tubi... ed è così che la maggior parte delle volte evitiamo che ci venga un tumore da qualche parte.
La maggior parte delle volte... a ogni costante replicazione cellulare, infatti, c'è il rischio che qualcosa vada storto e purtroppo a volte l'operaio fuori di testa fa danni invisibili e silenziosi e a volte insegna anche agli altri a fare pessimi lavori.
(per inciso, quando diciamo che un qualcosa è CANCEROGENO non significa che ti faccia venire istantaneamente un tumore ma che aumenta la possibilità che faccia inserire dati sbagliati nella replicazione di una cellula, facendola saltare fuori 'diversa')
Per ciò che riguarda gli attacchi esterni di virus e batteri, i direttori dei lavori danno istruzioni alle guardie affinché siano sempre all'erta: foto segnaletiche, armi specifiche e metodi di comunicazioni rapidi ed efficaci ma se chi attacca dall'esterno è in gran numero, assalta frequentemente e la casa è malandata, allora il sistema immunitario fa un po' più fatica ad arginare i danni.
La tua casa è già stata devastata da un tumore che per fortuna hai preso e bloccato in tempo, indebolita da un'infezione impegnativa come quella da Sars-CoV2 e costantemente sotto stress emotivo e ambientale.
Se mi chiedi come aumentare le difese immunitarie verso le infezioni io ti rispondo di dargli meno lavoro, così fanno meglio quello che rimane loro: mangia bene e in modo equilibrato, bevi tanto ma solo acqua, evita alcol e fumo e dormi un numero adeguato di ore.
Tutte le solite sciocchezze da allerta colpi di calore estivi ma poi alla fine siamo solo delle casette fragili in un mondo post-apocalittico pieno di zombie radioattivi e purtroppo non possiamo fare tanto di più <3
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abr · 8 months
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A parte chevordì "Paese normale": San Francisco o Miami, Londonistan o Budapest?
A parte la forma da cervellino in folle, rileviamo due tipologie di reazioni sinistre, a fronte della (auto)pubblicazione di banale buon senso mediamente espresso in modo mediamente ripetitivo e noioso, nella media degli scrittori correnti insomma:
quella maggioritaria a sinistra: veemente e offesissima, da adolescenti trenta-quaranta-cinquantenni microcefali che "ragionano" come reprobi bigotti reazionari degli anni Cinquanta, stile pres.Scalfaro, quel frustrato che schiaffeggiò una signora a suo avviso troppo scollata: "lei questo non se lo deve permettere";
quelle/i più furbe fredde lucide e sotto controllo senza far tanti strepiti, minimaliste minimizzatrici ma non meno isteriche, alla gabanelli:
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