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#sgorbietto
0-entropy · 7 months
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Oggi corsetta a forma di pesciocchio sgorbietto ✨
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friabile · 1 year
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mi spiegate perché reputo dee le altre ragazze che hanno il mio stesso fisico ed io mi reputo uno sgorbietto?
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cielodicemento · 2 years
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Your hand in mine,
Explosions in the sky 🦋
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Sgorbietto fatto al telefono perché non avevo la tavoletta con me :( buonanotte così raghi💔
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kritere · 1 year
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Bugo contro Morgan: “Sgorbietto, bisogno del politico che dà il programmino Rai”
DIRETTA TV Sanremo 2020 lo ricorderemo per sempre per il siparietto tra Morgan e Bugo. Eppure a distanza di anni dal Festival, i due continuano ancora a battibeccare e lanciarsi frecciatine e accuse a distanza. Se recentemente Morgan aveva detto di essere stato bullizzato dal suo collega, Bugo lo ha attaccato nella sue ig stories tirando in ballo anche personaggi della politica. Vediamo che cosa…
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snarkyship-main · 3 years
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The little reindeer I made last year when I started needle felting 🦌
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raffaelealbo · 3 years
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Un tratto di penna
Ministro Speranza e Presidente Zaia. Due persone diversissime. Un lucano albino ma rosso di stirpe, e un veneto la cui tessera di partito verde nasconde male il bianco da cui viene. Nelle biografie delle personalità politiche c'è sempre la Via di Damasco, la vocazione che chiama. Una delle più tragicomiche è quella dell'assessore veneta -nera fino al midollo- Elena Donazzan, presa a uova marce da militanti di sinistra (e da lei con commozione ricordato nel suo sito personale). Ma mi chiedo se in quel momento, probabilmente in una fumosa sede di partito per il nostro lucano o tra i filari delle vite per il doge, guardando verso l'orizzonte lontano, avessero mai pensato di quanto potere ora hanno. I colori rispondo sì a statistiche, numeri che mal rappresentano le speranze, i pianti e i lutti di milioni di persone. Ma è con un loro tratto di penna che tutto cambia. Un documento preparato arriva sulla loro scrivania. Una firma. Cose che si possono fare, cose che non si possono nemmeno immaginare e scappatoie più o meno comode. Nei grandi drammi della storia c'è sempre la nota dolce, quasi comica, come le coppie che non sanno ancora cosa sono perché un colore le separa. Diciamocelo, in lockdown erano più gli amori che scoppiavano di quelli che nascevano. Stacci tu in casa con una persona 24 ore al giorno, solo voi due e le piantine. Nel migliore dei casi, finisci ad avvelenare il ficus come vendetta per la scelta della serie da vedere. Ma se allora il futuro non si capiva - e credevamo che alla scadenza del DPCM la libertà sarebbe stata annunciata da un Conte bello soddisfatto - ora lo sappiamo. I numeretti scendono e i colori cambiano.  In breve, se c'è il giallo, forse posso capire se quella persona lì è la mia dolce metà o meno. Nella noia, ci si iscrive a Tinder o a Grindr, si parla, c'è interesse, dopo un po' ci si scambia il numero, si continua. E si arriva a quel momento imbarazzante. Okay, sono due mesi che ci scriviamo. E ora? Belle le parole, belle le chiamate, belle anche le videozozzate. Bellissime eh, solo che due coglioni. Che profumo ha l'altra persona? Di cosa sa un suo abbraccio? Come se la cava con i grattini? Di notte ruba la coperta? Russa? Come bacia sto stronzo o sta stronza? Quanta lingua mette? E quello che vedo dalle foto è davvero quello che sta là sotto? No perché siam tutti bravi a rendere anche la più timida cinciallegra un rapace struzzo -giusta dose di luce e tecniche di inquadratura-, ma nella vita reale, com'è? E come lo usa? Poi, stai a Milano?  A Roma? O hai la sfiga che l'unico essere che un minimo ti piace sta a Rho o a Tivoli, oppure sei a posto, in zona arancione ovviamente. Se stai nella terra del doge, eh. 'Speta e spera. E quindi coppie che aspettano. Un tratto di penna che stabilisce il loro futuro. Ai loro figli chissà cosa racconteranno. "Eh sai, ho conosciuto mamma/papà in pandemia, ci siamo scritti un bel po', ho capito che l'amavo a un aperitivo su Zoom, poi ci siamo visti, la passione era tanta e sei nato tu". Dopo i bambini del lockdown, quelli dell'astinenza forzata. Che poi, al netto di tutto, il Ministro Speranza e il Presidente Zaia ci credono davvero. Va loro riconosciuto l'avere un'ideologia un po' novecentesca, va bene, ma ce l'hanno. Poi Speranza l'ho pure votato, e ad ogni firma che fa mi sento un po' responsabile. Se prendi il 3,39%, cioè, ogni voto vale triplo. Zaia vabbè, da scrutatore ho personalmente contato lo sfracelo di voti che ha ricevuto. Come consigliere magari ti mettevano pure qualcosa con la falce e il martello, però il voto al Doge non si toglie. Quindi ve lo chiedo per piacere Lucano Albino Rosso e Doge Bianco Verde. Un tratto di penna. Perché poi ste coppie-non-ancora-coppie-aspettiamo-la-zona-gialla-e-vediamo-come-va si vengono a lamentare da me. E io, che già prima della pandemia stavo per diventare il protagonista di uno spot contro gli abbandoni di cani in autostrada (bello Zampa che elemosina del cibo all'Autogrill, ma secondo i Social Media Manager animalisti la mia faccia triste rende di più), non è che ora sia proprio sto gran corteggiamento alla Bridgerton, con sti bellocci che ti vengono a suonare a casa carichi di fiori e regali. L'unico che mi ha suonato a casa negli ultimi tre mesi è stato il vicino ottantenne con un vasetto di funghi sottolio, ringraziamento per i chili cubici di neve spalati nelle settimane prima. O forse questo è quello che vogliamo tutte e tutti credere. Che un tratto di penna, uno sgorbietto cambierà tutto. La distanza tra di noi e la pace arriverà così, in una bozza di DPCM trapelata dalle sedi istituzionali. Che sia quel minimo di inchiostro su toner su A4 su scanner regalatoci da un qualche impiegato sconosciuto che cambierà tutto, e darà agli amori non ancora nati il modo di vedere la luce.
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Il piccolo seme 🌱
Non si sa come fosse capitato là, ma nella manciata di grossi  e lucidi grani di frumento c'era un semino nero nero, così piccolo che era quasi invisibile. Il contadino buttò la manciata di semi nella terra aperta dall'aratro. Con grande dignità e profonda consapevolezza della loro missione, i semi di grano presero posto nelle loro culle di buona e profumata terra. Ma quando arrivò il semino nero, scoppiò tra le zolle una gran risata. "Pussa via, sgorbietto inutile!", brontolò stizzito un grasso seme di frumento che si era visto piovere il semino nero proprio sulla pancia. "Chiedo scusa, signore", mormorò il granellino."Sono spiacente". "E' il seme più ridicolo che mi sia capitato di vedere!", sbraitò il bulbo di una cipolla selvatica. Le erbe del fossato, vecchie e pettegole, cominciarono a dire malignità di ogni sorta sui semi moderni che ciondolano qua e là e non riescono a combinare niente. Anche i semi di papavero ridevano e l'avena, già alta, diffuse il suo parere al vento: "Divento gialla se ne uscirà una fogliolina sola". Il piccolo seme si sentì avvilito da quelle voci di disprezzo, che il vento, gran chiacchierone, sparpagliava dappertutto. Si fece ancora più piccolo, in un cantuccio di terreno, ma non si scoraggiò. Non aveva nessuna intenzione di mancare alla sua missione. Qualcosa era pur capace di fare! Sognò di crescere alto fino a sovrastare le canne dello stagno... "Chissà se l'avena diventerà gialla per davvero", pensò. Voleva riuscirci a tutti i costi! Lasciò che i grossi semi di frumento si crogiolassero pigramente deridendolo e facendosi beffe della sua piccolezza. Egli affondò subito le radici nel terreno umido e pieno di squisito nutrimento. Fu un inverno faticosissimo per lui. Gli altri semi si godevano il tepore profumato della terra, facevano le cose con calma. Giocavano a carte o agli indovinelli per passare il tempo. Il piccolo seme invece ce la metteva tutta. Sbuffava, sudava, ma impegnava nella sfida tutte le sue forze. C'era freddo fuori! Non importava. Il piccolo seme si aprì la strada verso il cielo senza paura. Venne l'estate. I viandanti che percorrevano la stradina accanto al campo di grano si fermavano e additavano meravigliati una pianta alta e rigogliosa che dominava la distesa del grano. Un mattino dorato passò anche Gesù. Chiacchierava con i suoi apostoli, parlando loro dei gigli del campo e degli uccelli dell'aria. Giunto davanti alla pianta si fermò e la guardò con intensità. I passerotti smisero di far chiasso e anche il vento, che si divertiva a far frusciare gli steli del grano e ad arruffare l'erba del fosso, tacque sospeso. Gesù sapeva dell'enorme fatica del piccolo seme nell'inverno e volle coronare la fiducia che aveva avuto in sé stesso. Disse:"Guardate il granello di senape. E' il più piccolo di tutti i semi, ma quando è cresciuto, è più grande di tutte le piante dell'orto; diventa un albero, tanto grande che gli uccelli vengono a fare il nido in mezzo ai suoi rami". Il frumento,che si aspettava qualche elogio sulla sua importanza, quasi seccò dall'invidia.
Il piccolo semino nero, là sotto moriva di gioia.   La fede può sembrare poco importante per la vita pratica, invece porta in sé tesori di grandezza e completezza che possono contribuire ad una maggiore felicità della persona. ...ma per far sbocciare e crescere la pianta della fede occorrono sacrificio ed impegno
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lontanidalmondo · 5 years
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sono passata da essere una cosina carina, ad essere uno sgorbietto che si nasconde in tutti i modi tra felponi e gente alta... meno mi guardano e meglio sto. Odio quel loro sguardo di compassione
_lontanidalmondo
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mrpayneintheass · 2 years
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indovina il mago
( la sera di mercoledì 12 a lionel sarà stato consegnato un biglietto per mezzo di un primino che serve la causa (...). la grafia è disordinata, incapace di proseguir dritta su una linea che possa esser chiamata tale - un po' scarabocchiata. ) caro sir gigio. sì, ho proprio scritto SIR GIGIO perché sono così sicuro della mia scelta che puoi anche togliermi un altro tentativo! la tua fastidiosina che si concia male è BI. la ragazza dell'altra sera, così non puoi dire che "bi" non basta. per il mio incantesimo ci accordiamo!!!!! theo ps se trovi il biglietto aperto il primino tocca farlo fuori. stai leggendo primino? lio ti viene a cercare.
[ La risposta si farà attendere fino alla mattinata del giorno successivo, arrivando al destinatario più o meno verso lo scadere dell'orario della colazione e sotto forma di un chartanimus con le sembianze di un draghetto svolazzante. Una volta aperto, la scrittura all'interno del biglietto si rivelerà spigolosa e con la tipica curvatura verso destra, decisamente di stampo maschile ma tutto sommato elegante. ] Quando vuoi tu, sgorbietto.                                                            LL
T: « allora pensavi che la tua amica » sempre lei, ha sostituito l’abusatissimo “ammioccugino” « non la scovavo? e invece. » indovina il mago se lo porta a casa lui, con una botta di culo stratosferica. « però va bene, okay, ci sta. sei proprio saggio– » si vede, nel modo in cui si blocca, che l’appellativo con cui concludere la frase ce l’ha appeso sulla punta della lingua. Lo lascia lì in sospeso, in una pausa piuttosto lunghina nella quale lo fissa dritto dritto negli occhi, e poi si perde a stiracchiare le labbra in un altro ghignettino formato mini. « ..Lio. » e diremmo che si è corretto.
L: « Ti sei salvato » tanto perché ci deve metter becco in qualche modo (...) non è un caso se il focus delle iridi scure si impiglia proprio nella capigliatura altrui — potrebbe essere per mero giudizio, scaturito dall`aria da pulcino spennacchiato del serpeverde junior, e magari è proprio ciò che vuole far credere, soprattutto dopo esser reduce di critiche aspre in fatto di outfit, quando invece non è niente del genere: è concentrazione. Quella che gli serve per figurarsi in testa l`esito che desidera ottenere, una pelata lucida e bella pulita, che culmina nella pronuncia netta di un « Caput Polito. » Deciso, sicuro, così come lo è il movimento con cui va a puntare l`apice del catalizzatore — o ci prova, almeno —, ora meglio impugnato nella destra, verso il cuoio capelluto della povera vittima, cercando di privarla del prezioso groviglio di riccioli. Qualora il misfatto dovesse riuscire, ecco che le labbra andrebbero ad arricciarsi all`insù, in un sorriso dall`insolita nota serafica. « Allora, che te ne pare? » Carezzevole, fintantoché osserva l`opera d`arte, ritraendo il braccio armato verso di sé, calmo e pacioso come un felino. « Ti offrirei uno specchio, ma mi pare che tu ce l`abbia già. » La capoccia glabra, sì, proprio quella. « Mi sono scordato di dirti una cosa, poi » quindici anni e una memoria che fa cilecca, prossimamente a radio Hogwarts « Non era Blythe la risposta giusta. » Sorpresa?
T: Lo lascia fare, bello comodo nella sua seduta e con questo sguardo carico di attesa e aspettative che si traduce in un unico e modesto ghignino abbastanza neutro. Lo stesso, immobile, che gli si pietrifica sul faccino lentigginoso non appena l’incantesimo viene articolato e la bacchetta finisce a puntargli la capoccia. Salato in questo limbo tra il sorriso morto cadaverico sulle labbra e il vago terrore negli occhi, ha ridotto la reattività a: zero. (...) « CHE COSA HAI FAAATTOOOH– » in un boato disperato che, finalmente, lo sblocca. Entrambe le mani salgono verso il capo in uno smanacciare goffo e confusionario, che però si ferma un attimo prima dell’impatto contro la nuova pelata che s’è guadagnato. « NO— non ce la faccio a toccarla, non ci riesco. TI SEI VENDUTO A MIA NONNA SEI ‘N’INFAMEEE » dubitiamo di un accordo Lionel-nonnaPayne, ma comunque. « DIMMI CHE TORNANO– dimmi che sono comunque più bello di te! » le priorità e il terrore. « come non era– COME NON ERA BLYTHE. mo’ pure bugiardo, ma incredibile. scusa eh, ce le aveva tutte. » il dramma nel dramma non può mica ignorarlo così. « MI VIENE DA PIANGERE. » non è molto credibile, è evidentemente incapace di versare una lacrima che sia una - ma, abbiamo detto, a lagnarsi ci riesce benissimo.
L: « Per tornare, dovrebbero » dovrebbero « Tornare » inizia, nel suo perverso modo di divertirsi che comprende addirittura una scelta ben congegnata di termini « Ma no. » Sicuramente non è più bello del sottoscritto. « Non metterla come fosse una perdita » che tanto non lo è mai stato. La calma placida con cui si esprime cozza con l`angoscia che arriva dall`altra parte, vittima ancora sottoposta all`interesse degli occhi d`ossidiana, il cui taglio risulta ristretto a causa del divertimento che ha bellamente piazzato in viso. « Non ho mai detto che avessi indovinato » e, per una volta, su qualcosa è onesto « Eri tu ad esserne convinto, tanto da giocarti tutte e due le possibilità che ti rimanevano. » Insomma, più che un dispetto — anche se non dubitiamo sia tale — la mette come fosse una lezione di vita. Mano a mano però le vibrazioni della risata si affievoliscono, lasciando dietro di sé nient`altro che l`accento straniero e un fluire più definito. « Basta che non mi sporchi il maglione ».
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nemesi-interiore · 3 years
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piccolo sgorbietto della mia vita.
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friabile · 3 years
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mi sento uno sgorbietto :(
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scazz0 · 4 years
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purtroppo beccherò un caso umano, vai tra. tu pensa al tuo sgorbietto di stasera :")
oddio non me lo ricorda aiuto HAHAHAHAHA
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friabile · 2 years
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ma dove voglio andare ma ci credo che tu abbia scelto lei è bellissima io sono uno sgorbietto perché le vedo tutte più belle di me
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