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#stagionalità
rinaldofan · 1 year
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Vino stagionalità
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giankamoverona · 2 years
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#casagianka Semplici e gustose....farfalle e pomodorini #stagionalità https://www.instagram.com/p/Ce-9S2lLtEb/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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osterialagramola · 2 years
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SPAGHETTI AL PESTO DI GERMOGLI DI AGLIONE Incredibile la delicatezza e contemporaneamemte@la@potenza di questo piatto!! #stagionalità #primizie #maggio @osterialagramola Osteria La Gramola Via delle fonti, 1 50028 Barberino Tavarnelle (Fi) 055 80 50 321 www.gramola.it #osterialagramola #gramolachianti #gramola #cucinatoscana #mangirebene #cenaintoscana #bisteccaallafiorentina #bisteccafirenze #firenze #laverabisteccaallafiorentina #chianti #tavarnelle #firenze #siena (at Gramola - La Tua Osteria In Chianti) https://www.instagram.com/p/CdgHetLMEYH/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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sitiweb-re · 1 year
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Che cos'è la previsione di ricerca e perché è importante?
Che cos'è la previsione di ricerca e perché è importante? #metricheestagionalità #previsionediricerca
  Le previsioni sul traffico di ricerca non sono mai precise al 100%, ma è possibile costruire un piano di marketing di ricerca strategicamente valido vedendo il quadro generale. Il marketing digitale è una miscela di arte e scienza, che fonde idee creative e passi attuabili e tracciabili. Ma prima di modificare i contenuti della pagina o di ristrutturare il vostro sito web, dovete sapere cosa…
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fashionbooksmilano · 4 months
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Il giardino nobile
Italian Landscape Design
a cura di Lucia Valerio
con un testo di Paolo Pejrone, con una intervisarchiviota di François Demachy
Electa, Milano 2011, 192 pagine, 27.31x34.93cm, ISBN 978-8837085759
euro 70,00
email if you want to buy [email protected]
Il volume, commissionato da Acqua di Parma, è un omaggio al giardino all'italiana, patrimonio storico del nostro paese. Struttura formale e anima del luogo sono gli elementi principali del giardino di villa rinascimentale, fonte di ispirazione per i più autorevoli architetti e profumieri a livello internazionale. Un risultato ottenuto grazie al giusto equilibrio fra rigore razionale e fantasia creativa. Curato da Lucia Valerio, nota giornalista e responsabile della sezione verde di VilleGiardini. Ad iris, magnolia e gelsomino, che hanno ispirato la linea femminile de "Le Nobili" di Acqua di Parma, viene dedicato un testo a cura dell'architetto Paolo Pejrone, uno dei più autorevoli garden designer italiani. Mentre Francois Demachy tratta gli stessi fiori come note del linguaggio dei profumi. Fra i giardini selezionati, molti dei quali visitabili su appuntamento, alcune ville della Lucchesia come quella di Marlia, alcune Medicee e altre del FAI come Villa del Balbianello sul Lago di Como. L'apparato fotografico proviene in larga parte dall'archivio di Dario Fusaro, stimato fotografo del paesaggio. I giardini sono ritratti nella migliore stagionalità, con ampie fioriture e vivacità di colori. Un autorevole repertorio per conoscere meglio il giardino all'italiana e la sua relazione con l'alta profumeria.
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pizzettauniversale · 7 months
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Cosa ne pensi della sostenibilità e di avere uno stile di vita più sostenibile ?
Cerco di essere sostenibile in molte cose della mia vita quotidiana:
- prendo i mezzi non la macchina per andare a lavoro (risparmio pure sul costo della benzina 🥴)
- solo acqua di rubinetto
- stagionalità della verdura (a dirla tutta questa estate abbiamo fatto un nostro piccolo orto)
- non siamo vegetariani o vegani ma mangiamo carne tipo ogni due settimane
- non compro quasi più vestiti (solo le scarpe sono il mio punto debole, ne ho comprate tipo 8 paia nello scorso anno), a parte l’acquisto di oggi l’ultimo acquisto è stato tipo di giugno e cerco molto su second hand
Ognuno dovrebbe cercare di fare qualcosa nel suo piccolo, non pretendo che tuttə comprino usato perché non è possibile per molti motivi, però possiamo fare tante altre cose. Detto questo nonostante tutte le nostre buonissime azioni questo non impedirà al mondo di morire perché le multinazionali sono il grande problema e se non cambiano e se i governi non attuano delle misure efficaci siamo nella merda 😊
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vefa321 · 2 years
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La stagione dei per sempre si veste di fuochi di paglia...
L'estate ha quella fama di nascere gli amori effimeri come il tempo delle farfalle e lo sbocciare dei fiori.
L'estate che non tradisce brucia di luce propria, accende i falò e fa cadere le stelle.
L'estate che balla sotto al sole e si bacia sotto la luna.
L'estate che il tempo non trattiene, si veste di luce e porta via i suoni della notte nel silenzio dei domani e nel canto dei ricordi.
L'estate che divampa tra le mezze stagioni non conosce mezze misure, incendia i cuori, agli amori di oggi, agli amori che verranno, agli amori che non conoscono stagionalità.
L'estate è solo di passaggio, come i passi sulla spiaggia e il vento nei capelli.
Ma per chi ha il sole dentro, ogni stagione è l'estate.
✒️ Vivi dì particolari, raccogli i dettagli
J.D
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paoloxl · 2 years
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(via Bologna: la questura denuncia chi si oppone all'odio fascista - Osservatorio Repressione)
SIAMO TUTTƏ ANTIFASCISTƏ!
In queste ore, la questura di Bologna sta procedendo con la notifica di alcune denunce contro quel moto di rifiuto dell’odio fascista che qualche mese fa, spontaneamente, aveva visto compatta la zona universitaria.
I fatti in questione (rispetto a cui avevamo già preso parola qui: https://cuabologna.it/2022/05/20/warning-fascist-fake-news/ ) risalgono alle ultime giornate di maggio caratterizzate dal rinnovo degli organi accademici dell’unibo e sfruttate da Azione Univeristaria per gironzolare con fare smargiasso intorno a Piazza Verdi. Durante tali giornate si erano andati a verificare e moltiplicare per tutta via Zamboni episodi di provocazione, molestie, minacce, scritte xenofobe e sessiste, svastiche sui muri e il tutto era culminato il 19/05 con una simpatica irruzione all’interno dell’auletta autogestita del 38 strappando i manifesti trovati al suo interno e pisciando sui muri.
Quella stessa sera, per festeggiare una giornata piena di sane nefandezze, i prodi fascistelli andavano a zonzo innenneggiado alle camice nere e pensando di poter minacciare indisturbatamente chi gli si presentasse davanti, e fu allora che la risposta di studenti e studentesse, precari e precarie della zona uni si dimostrò compatta nel volerli via dalle proprie strade, via dai propri plessi universitari.
È quanto mai ironico come chi di giorno in giorno professa l’odio come propria fede, sia pronto ad andare a piagnucolare nelle comode aule dei tribunali non appena le proprie minacce vengono rimandate al mittente.
In un momento storico in cui tra fame, miseria, guerra e devastazione, le destre cavalcano il malcontento popolare, è bene ricordare ai Meloni, Salvini, e chi altro di turno, che la risposta dal basso sarà sempre un deciso “No”.
In un momento storico in cui l’antifascismo diventa uno slogan vuoto, diventa uno strumento da campagna elettorale, la zona universitaria continua a trasmettere come l’antifascismo vero debba essere pratica concreta e quotidiana, fuori dalle retoriche di partito e dalla stagionalità del voto.
Oggi come ieri, ZONA UNI ZONA ANTIFA!
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lamilanomagazine · 7 days
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Milano, inizia il progetto "Oasi Zegna nel mondo": consegnate le nuove aiuole di piazza Duomo
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Milano, inizia il progetto "Oasi Zegna nel mondo": consegnate le nuove aiuole di piazza Duomo. Sono state ufficialmente consegnate da Zegna alla città di Milano le aiuole di piazza Duomo. Questo progetto - realizzato grazie al bando del Comune di Milano e della durata di tre anni - ha l'obiettivo di creare uno spazio verde ispirato alla filosofia di responsabilità ambientale dell'Oasi Zegna, un territorio naturale che si estende per 100 km² nella cornice delle Alpi Biellesi, in Piemonte. Per realizzare il progetto, Zegna ha coinvolto un gruppo di esperti botanici e paesaggisti con l'obiettivo di portare a Milano alcuni degli elementi caratteristici della vegetazione di Oasi Zegna nel rispetto dell'ecosistema locale. Le aiuole saranno caratterizzate da una struttura di base permanente composta da quattro boschetti di canfore a cespuglio disetanee, piante sempreverdi e frondose che rappresenteranno gli elementi maturi di un ecosistema ottimizzato. Tra questi boschetti, saranno anche presenti delle piante soggette a rotazione: rododendri dall'autunno alla tarda primavera e Philadelphus dalla fine della fioritura dei rododendri, così da garantire il rispetto della biodiversità e della stagionalità delle piante, che verranno ripiantate in Oasi Zegna a fine ciclo. Sulle aiuole sarà presente un QR code che permetterà ai visitatori di vedere live uno dei territori che Zegna sta riforestando, offrendo un'esperienza unica di connessione con la natura. Piazza Duomo sarà un'opportunità unica per creare uno spazio che, nel totale rispetto delle esigenze monumentali, simboliche ed estetiche del luogo, promuova una maggiore connessione tra cittadini, cittadine e natura. Il progetto delle nuove aiuole trae infatti ispirazione dal dipinto del 1957 di Dino Buzzati, "Piazza del Duomo di Milano", dal quale emerge uno stimolante dialogo tra città e natura, e mira a promuovere il ruolo fondamentale di quest'ultima riflettendo sulle istanze contemporanee di sostenibilità. Gildo Zegna, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Ermenegildo Zegna, ha commentato: "Sono estremamente orgoglioso di vedere le nuove aiuole di piazza del Duomo prendere vita. Questo progetto rappresenta un ulteriore passo significativo nella diffusione della cultura ambientale, della responsabilità sociale verso la comunità e del senso di responsabilità verso il territorio, valori fondanti che il marchio Zegna promuove sin dalla sua fondazione. I nuovi spazi verdi segnano l'inizio di un ambizioso progetto che, partendo da un luogo simbolo della città di Milano, si trasformerà in un'iniziativa su scala globale con la creazione di nuove OASI ZEGNA nel mondo, esempio concreto dei principi cardine che da sempre guidano il nostro brand". Agli inizi del secolo scorso, Ermenegildo Zegna intraprese un vasto programma di riforestazione nell'area montuosa attorno al suo Lanificio e collegò per la prima volta i due versanti della montagna attraverso la costruzione della Strada 232. Il progetto di rimboschimento e di sviluppo della comunità locale che ha dato vita all'Oasi Zegna oggi conta più di 500.000 alberi e promuove la coesione e l'armonia tra uomo, impresa e natura. La visione del fondatore è stata coltivata dalle generazioni successive, che continuano a preservare l'Oasi Zegna come modello unico di responsabilità sociale e ambientale. Per la realizzazione e la manutenzione del verde di piazza Duomo è stata chiamata la 'NESPOLI VIVAI' di Carugo, azienda florovivaistica con esperienza pluriennale nel settore. Il Garden Design è ad opera di 'HORTENSIA', team di esperti paesaggisti, agronomi, progettisti e giardinieri guidato da Vittorio Peretto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Unilever separerà la divisione dei gelati
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La divisione dei gelati di Unilever viaggerà in autonomia. "La separazione delle attività ice cream creerà un business leader a livello mondiale, che opera in una categoria altamente attrattiva, con marchi che insieme hanno realizzato un fatturato di 7,9 miliardi di euro nel 2023", afferma Unilever, la cui divisione ice cream possiede 5 dei primi 10 marchi mondiali per vendita tra cui Walls (che include il Cornetto) e Magnum. Unilever ritiene "una scissione di ice cream" come la modalità di separazione "più probabile" anche se "verranno prese in considerazione altre opzioni per massimizzare i ritorni per gli azionisti". Il completamento dell'operazione è atteso "entro la fine del 2025". "La separazione di Ice Cream e l'attuazione del programma di produttività contribuiranno a creare un'Unilever più semplice, più mirata e con prestazioni più elevate. Creerà inoltre un'azienda di gelati leader a livello mondiale, con forti prospettive di crescita e un futuro entusiasmante come azienda autonoma", ha commentato il presidente, Ian Meakins. "Semplificare il nostro portafoglio e favorire una maggiore produttività ci consentirà di sbloccare ulteriormente il potenziale di questo business, sostenendo la nostra ambizione di posizionare Unilever come azienda leader a livello mondiale nel settore dei beni di consumo, in grado di offrire una crescita forte e sostenibile e una maggiore redditività", ha aggiunto il ceo Hein Schumacher, che ha promesso che la ristrutturazione avverrà "in consultazione con i rappresentanti dei dipendenti e con rispetto e attenzione per coloro che sono interessati". Unilever corre in Borsa, apre a +6% e prosegue nel suo rally a +5,29% dopo l'annuncio di voler separare la sua attività nei gelati. Gli analisti sono positivi sull'operazione di ristrutturazione,data la crescita più lenta e i margini più bassi dell'unità. "Il piano di Unilever di separare il ramo gelati (7,9 miliardi di ricavi, 760 milioni di euro di utile operativo) per una probabile dismissione ha senso, elimina la stagionalità e il trascinamento verso bassi margini" sottolina un analista. Secondo Unilever, la divisione gelati "ha un modello operativo molto diverso" rispetto al restante portafoglio di marchi" e dunque una sua scissione è "più utile alla crescita futura" sia di ice cream che di Unilever, che diventerà così "un'azienda più semplice e più focalizzata, che opererà nei quattro business della bellezza e del benessere, della cura personale, della cura della casa e della nutrizione". Ambiti che, sottolinea la nota, "hanno percorsi verso il mercato e/o sistemi di ricerca e sviluppo, di produzione e di distribuzione complementari, sia nei mercati sviluppati che nell'ampia presenza di Unilever in quelli emergenti". "In quanto business autonomo e più focalizzato, il team di gestione di ice cream avrà flessibilità operativa e finanziaria per far crescere la propria attività, allocare capitali e risorse a sostegno della strategia propria dell'azienda, inclusa l'ulteriore ottimizzazione della rete produttiva e logistica e lo sviluppo di capillari e flessibili canali distributivi flessibili". Sul fronte dei risparmi il programma di produttività dovrà portare a una maggiore focalizzazione e a "una crescita più rapida attraverso un'organizzazione più snella e responsabilizzata, resa possibile dagli investimenti in tecnologia". I costi di ristrutturazione attesi ammontano all'1,2% del fatturato del gruppo nei prossimi tre anni. Read the full article
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manifestocarnivoro · 2 months
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QUINTALINO, IL QUALITY FAST FOOD DI MILANO
Sei pronto per assaggiare l'hamburger che sta rivoluzionando il concetto di fast food? Quintalino è molto più di un semplice burger: è un'esperienza gastronomica che celebra l'italianità e la sostenibilità. Nasce dalla genialità della Famiglia De Rosa, insieme a Francesco Panella e Alessandro Cattelan, e dalla collaborazione con Dario Cecchini. In menù quattro tipologie di hamburger, due di patate fritte e due speciali toast, tutti made in Italy e creati con ingredienti di altissima qualità. All’interno del locale è presente una selezione di vini studiata e creata ad hoc. “Filiera, stagionalità e qualità sono alla base del lavoro di ricerca che è stato condotto per selezionare i migliori fornitori che ci accompagnano in questo progetto. Un progetto che ha a cuore il tema della sostenibilità, dove tutti i processi di lavorazione della carne sono studiati ad hoc per ottenere il meglio dal prodotto, ottimizzandone tagli e riducendone sprechi” (fonte: quintalino.it).
Fonte: “Quintalino, l’hamburger buono, sostenibile e per tutti”, Eurocarni 1/24
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mariomonfrecola · 2 months
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radiotusciaevents · 3 months
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Daniela la Ristogatta e le sue cene magiche
Daniela Di Meco ovvero la Ristogatta è ospite dello Speciale del Tg degli E20 per raccontarci le sue cene magiche. Daniela la ristogatta Dall’amore per il territorio, il rispetto della stagionalità e dei ritmi della natura nasce l’idea di Daniela Di Meco e di suo marito Samuel Trallori di creare il loro ristorante Ciccio e la Ristogatta. Una splendida location affacciata sul lago di Bracciano…
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foodvaly · 4 months
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Lumie Di Sicilia Restaurant – Caltanissetta
Nel nostro ristorante realizziamo i piatti partendo dalla materia prima fresca, cambiando il menù in base alla stagionalità dei prodotti reperibili
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In Trentino 20.000 stagionali, 6.000 fanno domanda ogni anno
Con Elisa Cattani, segretario generale della Flai Cgil, facciamo il punto sul tema della disoccupazione agricola, che interessa potenzialmente più di 20 mila persone sul nostro territorio di cui, ogni anno, in media 6.000 fanno domanda. Il lavoro nelle campagne è inevitabilmente collegato alla stagionalità: l’ultimo rilievo riferisce di 4.065 aziende in Trentino, che hanno occupato 25.485…
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silviascorcella · 5 months
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Andrea Lambiase: gli abiti sono arte della sperimentazione indossabile
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Andrea Lambiase crea performing couture: lievi strutture d’architettura sartoriale che vestono il corpo, che nascono dalla seduzione dell’innovazione nei campi più inaspettati a chi si aspetta solo la moda, e dalle mani che dove non arrivano a costruire chiamano in sinergia la tecnologia. Quello che ci apprestiamo a fare dentro il suo giovane mondo creativo è dunque un viaggio immaginifico, a tratti visionario, ricco di suggestione, come quando ci si inoltra tra le pagine o nelle pellicole di racconti che imbrigliano la fantasia in scenari futuristici, abitati da personaggi che mantengono il vivo fascino carnale dentro gusci di creature macchinose e artificiali.
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Il tutto decantato dall’umiltà gentile e appassionata lo caratterizzano, mischiati alla caparbietà di tracciarsi una strada che col coraggio della coerenza rifiuta la tentazione al facile consumismo, per prediligere una visione che ad oggi può suonare tanto rischiosa quanto ribelle: credere profondamente nel valore dell’arte che allacciata alla moda si rivela uno strumento d’espressione sincero, una fonte di scoperte d’avanguardia, una via di rivoluzione della visione e fruizione della moda stessa.
Avanguardia da indossare, o da contemplare: non ci sono regole né intellettualismi nella sua moda, c’è solo l’invito a comprendere con rispetto il valore delle creazioni, e a godersele come e quando si vuole, senza diktat o restrizioni di stagionalità e styling. Andrea Lambiase è una bella mischia esplosiva nelle idee, che sublimano nelle creazioni. Sin dall’infanzia in un paesino in provincia di Avellino, in Irpinia, quando dentro la sartoria industriale dei genitori se la prendeva con le macchine da cucire e le smontava, per capire i meccanismi e indagare i funzionamenti, poi le rimontava. La sua è una curiosità sempre affamata di nuove lavorazioni, nuovi meccanismi, nuovi materiali, nuove costruzioni: per saziarla frequenta l’istituto per geometri, dove mentre salda la passione per l’architettura assorbe la formazione tecnica che lo supporta quando poi, all’Accademia Italiana di Roma, la mancanza di un background di tecniche di disegno e modellistica della moda lui la risolve con i teoremi delle costruzioni geometriche degli angoli e delle forme. E con la determinazione fortissima a migliorarsi: obiettivo che raggiunge appieno.
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A proposito, perché la moda? “Ho deciso di studiare moda perché mi piaceva l’idea che potevo partire da una visione astratta per farla indossare: mi piace intendere la moda come arte indossabile, quello che realizzo non è uno strumento commerciale privo di contenuto, ma quando vesti una mia creazione ti stai mettendo addosso una visione, un modo di pensare, un’idea”. Per effetto delle affinità elettive, la formazione prosegue con la realizzazione di un sogno, l’esperienza da Iris Van Herpen, che incarna e potenzia le sue ispirazioni e aspirazioni: “ero all’interno di un’atmosfera surreale, in atelier a lavorare con lei, e ho imparato tantissimo. Soprattutto a intendere la moda in un modo diverso, come ragionare per trovare nuove soluzioni e nuove tecniche e arrivare a realizzare una collezione: che non c’è sempre uno schema da seguire, cioè partendo dal disegno, facendo i cartamodelli e poi realizzando l’abito, ma si può iniziare anche da un punto intermedio. Io già lo facevo prima e lo faccio anche ora: l’ispirazione mi viene da una lavorazione, un tessuto o un materiale, ed è inutile cominciare dal disegno perché quello che ho in mente lo vedo soltanto facendo la creazione e mettendola sul manichino, solo così riesco a passare direttamente da un modo di pensare ad una cosa concreta e materiale”.
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Come farebbe un artista: “che non per forza fa prima il disegno, perché la cosa artistica non ha schemi, è d’impatto. Appena hai l’ispirazione trovi subito il canale più veloce e più preciso che può rendere meglio la tua idea.” Andrea Lambiase nel 2018 fonda il brand che porta il suo nome, perché è la realizzazione della sua natura nutrita dalla passione, agganciata ad un’ampia visione: “mi piace utilizzare la tecnologia nella moda, dove il braccio umano ha dei limiti e non riesce ad arrivare: amo applicare fisica, chimica, architettura, ingegneria meccanica, mixare campi scientifici da cui sono molto attratto per ottenere risultati interessanti. Per realizzare le mie collezioni studio e collaboro con ingegneri e professionisti: sono sempre alla ricerca di nuove forme e materiali” perciò, laddove già non esistono è lui stesso a crearseli, sperimentando con taglio laser, stampa e modellazione 3d, per ottenere texture inedite ed effetti sorprendenti.
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La sua moda è frutto di un approccio da inventore e di una pratica da alchimista, esercitata con l’aspirazione alla perfezione fin nel minuscolo dettaglio, per arrivare a smuovere non solo la mente ma anche le emozioni: “per le prossime presentazioni mi piacerebbe fare qualcosa che non dovrà essere chiamata sfilata, ma vorrei che il pubblico si trovasse all’interno di uno spettacolo e interagisse con gli abiti, con le modelle, con delle installazioni fatte in collaborazione con artisti. Vorrei creare connessioni: una performance di moda, un’esplosione di emozioni. Potrebbe essere in un museo, in una galleria d’arte, in un contesto dove le interazioni possano accadere”. Non a caso nel suo immaginario convivono Iris Van Herpen e Alexander McQueen, Marina Abramović maestra del far interagire le persone con il corpo e con l’opera d’arte, il Duchamp dei Ready Made.
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La collezione “Parametric Power” è dimostrazione tangibile ed emozionante della couture performante di Andrea Lambiase: vere sculture di femminilità e tecnologia nate da un’ispirazione assai originale, ça va sans dire: “ho immaginato di trovarmi in un mondo con assenza di gravità dove tutti i materiali avessero perso le proprietà, rigidità, flessibilità, elasticità, e sarei stato io a ridistribuirle ma non in modo naturale, bensì secondo una mia visione, in modo calcolato”. Nasce così l’abito plasmato da un lurex su una base di organza che è un finto plissé, un materiale a cui Andrea ha ricreato il movimento a pieghe rimpiazzando il movimento naturale con degli angoli calcolati da lui con appositi strumenti di misurazione. Allo stesso modo, l’abito che sembra cosparso di squame bianche nasce da un tessuto mesh a cui Andrea ha dato le proprietà del plissé costruendo il movimento in un modo da lui calcolato, grazie ad un software di modellazione 3d, il taglio laser e la pressa industriale, montando poi le tessere di vinile così da dare una graduale rigidità al materiale.
Non c’è palette colorata. Ci sono solo il bianco assoluto che è luce, il nero che è il pozzo profondo in cui si raccolgono gli altri colori: “ricordano anche il mio carattere, che quando ho in mente una cosa deve essere o al 100% o niente, o bianco o nero”. Però c’è anche la loro unione, la conciliazione degli opposti, come quando la sua precisione si scontra col caos: “ma credo anche che il caos, a volte, scontrandosi con la precisione crei qualcosa di molto interessante: un risultato a sorpresa che non immaginavi di ottenere”. E noi, di certo, continueremo a sorprenderci con le sue sperimentazioni indossabili!
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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