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unareginatriste · 11 months
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13 giugno duemilaventitrè.
il buio era sceso sul giorno, come la tristezza sulla mia esistenza.
i miei occhi stanchi bruciavano come bruciano le ultime ceneri di un incendio.
le lacrime versate poco ore prima erano state inutile poiché il mare mosso che avevo all’interno continuava a sommergermi senza più forze per restare in equilibrio.
sembrava un’eternità da quando le il cielo era tornato ad essere senza stelle e le mie notti senza sogni.
le ore di luce trascorrevano ed io con esse, esistevo senza accorgermene.
rientravo in casa, l’aria mancava, i polmoni rotti, gli occhi pieni d’acqua, la mente annebbiata da un fiumi di pensieri: era l’ennesimo attacco di panico. provai a farne un elenco, finché non ne persi il conto.
qualcosa era rotto dentro di me.
qualcosa non funzionava dentro di me,
non aveva mai funzionato.
mi perdevo nei romanzi pur di non pensare alla mia di vita, sembrava così facile per gli altri essere felici, essere normali.
io non ci ero mai riuscita.
ero strana, lunatica, impulsiva, egoista.
ero difficile.
esattamente un mese prima conobbi un ragazzo, ma lui non seppe mai nulla di me, non mi lasciavo scoprire e a lui forse non interessava farlo.
lui diceva di amarmi, forse mi ama, ma io ricorrevo il dolore e le mie fantasie, perdendo lucidità e la mia strada.
lui era semplice.
lui era amico di chiunque ed io faticavo a socializzare, lui girava per il mondo ed io nemmeno nella mia stanza mi sentivo a casa, lui divorava la vita ed io non avevo ancora scelto se viverla, lui giocava ed io volevo vincere.
mi lasciavo coinvolgere dall’idea di un futuro insieme, mi rapiva sapere che se avessi semplicemente voluto sarei potuta essere una delle tante, quel tipo di ragazza di cui ti innamori subito, perfetta, dolce, che sogna una vita semplice ma io non sarei mai stata solo “semplice”.
ero un uragano di emozioni, urla e cose non dette, divampavo in un incendio di niente per poi spegnermi nelle mie stesse lacrime.
la verità è che volevo solo un po’ di pace, amavo essere in quel modo ma alcune volte feriva un po’ di più.
non so se lui mi vedrà mai, non so se lui possa davvero amarmi come dice di fare, non so se riuscirò a guarire e a sorridermi allo specchio domattina,
l’unica consapevolezza è che oggi sono un po’ più spenta di ieri.
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unareginatriste · 1 year
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Come stai realmente?
Mentire non è contemplato
non me lo chiede mai nessuno e non so più come si faccia a rispondere
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unareginatriste · 1 year
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(avevo scritto questo mesi fa, era nelle bozze da pubblicare, dedicato a un mio amore perso, non provo più nulla di ciò che è raccontato, nè amore nè dolore, sto finalmente bene, ma ci tenevo che queste parole vedessero la luce)
manu non so se leggerai mai, non so quando nè come, ma ultimamente mi passi sempre più spesso nella mente, scriverò vomitando ogni mio pensiero, senza freni saranno le mie emozioni, quindi perdonami gli errori.
vorrei viverti, vorrei assaporarti, vorrei vedere il tuo volto illuminarsi di sorrisi creati grazie a me, vorrei possederti, vorrei gridarti che ti amo, e infine vorrei amarti.
ma non posso nulla adesso, vorrei fosse già domani perché domani è più vicino a quel giorno in cui sarai ancora mio.
quante domande mi tormentano, mi pensi mai? sei davvero felice? mi ami ancora? mi vorresti nel tuo futuro come io ti voglio nel mio? che università sceglierai? lei la ami come amavi me?.
altre storie o persone sono venute dopo di noi, eppure mai nulla eguaglia il nostro legame, è solo noia quella con gli altri, noia che io tento di far svanire ma puntualmente mi toglie il respiro fino ad uccidermi.
voglio la nostra famiglia e voglio il nostro futuro, me lo hai promesso, ricordi manu? ricordi le promesse? ricordi i baci? ricordi gli abbracci? ricordi i sogni? ricordi l’amore? ricordi me? i miei occhi?
hai dimenticato i miei occhi?
ero la tua bimba, ero la tua donna, ero tua, e mai ho smesso di esserlo, sono ancora tua.
non riesco a sbloccarmi, sto davvero male in questo periodo, non mostro a nessuno chi sono o le mie emozioni, non recito perché sto imparando ad amarmi, ma mai sono realmente me stessa.
mi manchi terribilmente, dove sei ora?
mi stai pensando? senti le mie labbra sulle tue incendiarsi?
le stelle brillano e finché lo faranno io ti aspetterò.
vienimi a prendere.
spero che leggerai, non troppo tardi.
sempre tua.
@l-angelodallealiargentate
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unareginatriste · 1 year
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e ti chiedo scusa
se poi sono partita per prendermi la vita
che scappava via da me
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unareginatriste · 1 year
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unareginatriste · 2 years
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non sono interamente qui
una parte di me è sparita
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unareginatriste · 2 years
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Sta iniziando uno di quei periodi in cui tutte le sere ti concedi il lusso di crollare nel silenzio della tua stanza.
- romyy999
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unareginatriste · 2 years
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unareginatriste · 2 years
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“He is half of my soul, as the poets say.”
— Madeline Miller, The Song of Achilles
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unareginatriste · 2 years
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Quella notte le costellazioni spiccavano di brillantezza distese nel cielo nero ma la luna, vera padrona della nostra esistenza troneggiava pallida tra le nuvole, sembrava volesse indicare a qualcuno la strada giusta da percorrere. Quei pensieri scossero brividi sulla mia pelle, l’istinto primordiale che possedevo fece divampare in me un senso di allerta, ero consapevole che qualcosa di inevitabile sarebbe accaduto da lì a poche ore. Una nave maestosa apparse dinanzi ai miei occhi, non ne vedevo da secoli, l’isola selvaggia dove avevo scelto di stare quell’estate era segreta ed irraggiungibile agli esseri umani, eppure il fato mi trasse in inganno senza pietà. La luna illuminò la figura di un uomo, mi apparse potente, sfrontato e senza timori, nonostante i venti sfavorevoli diede ordini ai suoi marinai di continuare a remare verso la riva. I suoi occhi mi rapirono, erano zaffiri in un oceano di oscurità, mi scrutava cercando di indovinare se fossi una sirena, o forse una ninfa, non essendo consapevole che in verità io sono una dea. Non mi mossi nonostante il terrore abbracciasse il mio corpo intero, il desiderio di conoscere quell’uomo così ribelle prevalse su ogni mia parte razionale. L’uomo scese in terra accompagnato dalla sua ciurma, sempre più incredulo ad ogni suo passo, il mio sguardo si incatenò al suo e pietra divenne il suo corpo ma luce i suoi occhi, eravamo fuoco nel fuoco, l’amore di cui i poeti cantano da secoli, ciò che Venere stessa incarna, lui era metà della mia anima.Fu una grazia o una disgrazia; entrambe forse, questo ricordo è ciò che di più caro conservo in metri di speranze e pezzi di cuore. Nessuno può rubarlo, nessuno può vederlo. E quell’uomo ancora lo conserva, nè io dea, nè la sua “donna” possono rubarlo. Ora condannatelo! Giudicatelo! Tanto non gli importa. E giudicate me quale essere divino appartenete alla bellezza dei cieli eterni che ha permesso ad un uomo qualcuno di strapparle il cuore dal petto per possederlo senza nè pudore nè astuzia, nonostante il trascorrere del tempo il mio sogno è ancora questo…un evento del misero passato che ha disfatto la mia esistenza portando a cambiamenti mai controllati dalla mia volontà. Mai mi sarei aspettata un simile incendio nel mio viaggio. Oggi accolgo il paradiso, sono ancora una dea. Quell’uomo è un misero pescatore, e degli antichi sfarzi non vi è più nulla in lui. Una terribile maledizione affligge il suo animo come il mio. Osa attribuire a me la colpa, dimenticando che insieme abbiamo navigato il cielo, nessuno poteva raggiungerci…tranne la realtà malefica e cinica. Ci spezzarono le ali e ci divisero. Ci diedero dei destini ed ora siamo esseri umani. Lui lotta con la speranza di rivedere quella luna, di ritrovare da qualche parte la luce che possedevano i miei occhi, ora è invecchiato, è stanco. Tenta ripetutamente e fallendo sempre di rendere dea la sua “donna”, dimenticando di aver lasciato scivolare come sabbia l’unica vera dea del creato. Oggi scelgo me stessa, vado avanti, lui proverà sempre a raggiungermi costruendo giorno dopo giorno una nuova nave ma quell’isola è stata inghiottita dalle onde crudeli, quella luna è oscurata dalle nubi nere, e quella dea che lui sogna è adesso una donna nuova. Ogniqualvolta arrivano suoi messaggi, vuol sapere che lotto, vuol vedermi lottare, come se lui fosse l’unica ragione per cui vale la pena farlo.Così ti rispondo: lotto ogni cazzo di giorno, finché non avrò ciò che voglio e merito. Oggi la luna non c’è, e non importa. Forse i nostri viaggi si incroceranno ancora, creando un nuovo giorno ed una nuova occasione per entrambi, cambiando quel finale che è stato imposto ai nostri cuori.
operazione: rivoglio la mia vita
inizio: 2019
fine: (data da definire)
oggi 16.08.22
@l-angelodallealiargentate
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unareginatriste · 2 years
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Questa
estate
sa di
vuoto.
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unareginatriste · 2 years
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by Apollonia Saintclair.
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unareginatriste · 2 years
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ig: caprilagunahotel
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unareginatriste · 2 years
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"Quei secondi, quei mezzi secondi, in cui i nostri sguardi si toccavano erano gli unici momenti della giornata in cui sentissi qualcosa."
— La canzone di Achille
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unareginatriste · 2 years
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La vie en rose
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unareginatriste · 2 years
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that's how the light gets in
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unareginatriste · 2 years
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"My cHiLd iS cOmplEteLy fiNe"
Your child is crying on the bathroom floor because no one will love them the way Achilles loved Patroclus
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