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#JosephRatzinger
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O corpo do Papa emérito Bento XVI é exposto primeiramente na capela do Mosteiro Mater Ecclesiae, de onde amanhã será transladado para a Basílica de São Pedro. O vermelho dos paramentos é devido ser a cor do luto por um papa. A mitra simples de seda branca é próprio do uso papal para liturgia penitencial ou exequial. Embora não se veja nas fotos, ele deve estar conservado o anel episcopal na mão direita. Talvez, um báculo papal ainda poderá ser posto ao seu lado esquerdo. Ele não usa mais o pálio pastoral em volta do pescoço porque já não governava a Igreja quando faleceu, mas, de acordo com o Cerimonial dos Bispos, esta insígnia papal poderá ser posta aos seus pés. A liturgia prevê que um papa seja paramentado como para missa solene, como podemos ver nas fotos. Um sóbrio Círio Pascal arde ao lado esquerdo do corpo. Fotos: Vatican Media Texto: Direto da Sacristia #nscm #papa #papabentoxvi #bentoxvi #josephratzinger https://www.instagram.com/p/Cm5bXfINwiW/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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escritosdelcamino · 1 year
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Y llegamos a la parte final de las 7 medidas prácticas contra el relativismo actual, basadas en las enseñanzas de Benedicto XVI, y enumeradas por Monseñor Mariano Fazio en su libro “Al César lo que es del César”:
5) “En el diálogo social, lo primero es el respeto, la comprensión y el espíritu de servicio.
La sonrisa amigable puede a veces mucho más que un razonamiento perfecto, pero pronunciado con ira o enojo. Critica las ideas que consideres erróneas, pero respeta a las personas que las sostienen, porque tienen tu misma dignidad.
6) No dejes de hacer pública tu fe: es un derecho fundamental de la persona humana.
Procura que haya símbolos religiosos en los espacios públicos, pues es una manifestación de una de las dimensiones más profundas de la naturaleza humana.
7) Con Juan Pablo II y con Benedicto XVI, convéncete del contenido de esta frase tan llena de esperanza: la Verdad nos hará libres. Trata de demostrarlo con tu vida”.
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Entonces, intentemos resumir las 7 medidas, primero que somos capaces de conocer verdades fundamentales mediante la ley natural y la razón, nuestra fe nos dará una verdad revelada que fortalece a la razón, es importante conocer los principios no negociables como cristianos, es nuestro derecho no permanecer pasivos, debemos tener cuidado en el diálogo social, al salir al mundo debemos esforzarnos en compartir la Verdad con caridad, tratar de demostrarlo con nuestra vida, no escondernos o avergonzarnos de nuestra fe, y no caer en una defensa con ira o enojo.
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¿Estamos listos, caminante, para salir al mundo? Comenta, guarda y comparte este post con alguien que aprecies. Te lo agradecemos. ¡Sigamos!
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scienza-magia · 1 year
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Joseph Ratzinger, la ragione e la scienza
La scienza sottomessa alla fede. La irricevibile visione di Ratzinger. L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti segnala con una nota che con la morte di Ratzinger pure sui giornali molti commentatori (anche di testate “laiche”) non hanno mancato di fare elogi sperticati del papa emerito, proclamandolo conciliatore – nientemeno – tra ragione e fede. Quanto questa ricostruzione sia falsata lo mette bene in chiaro il divulgatore scientifico Silvano Fuso su MicroMega proprio ripercorrendo gli scritti e le dichiarazioni pubbliche di Benedetto XVI. Infatti Ratzinger, da intellettuale religioso schiettamente conservatore che temeva la scienza moderna, vede questa “compatibilità” solo quando la ragione si sottomette totalmente alla fede. La scomparsa di Joseph Ratzinger ha suscitato molti commenti in cui si evidenzia come in lui fede e ragione abbiano convissuto armoniosamente. In realtà fede e ragione in Ratzinger diventano compatibili solamente se quest’ultima si sottomette in maniera totale e incondizionata alla fede. La scomparsa di Joseph Ratzinger ha suscitato molti commenti in cui, sottolineando la finezza intellettuale del pontefice emerito scomparso, si evidenzia come in lui fede e ragione abbiano convissuto armoniosamente. Spesso, inoltre, Ratzinger viene ritratto come il papa del dialogo, animato da una ricerca teologica il cui filo conduttore è appunto l’equilibrio tra ragione e fede. In realtà andando a rileggere molti dei suoi scritti e delle sue dichiarazioni pubbliche emerge un quadro piuttosto diverso. Fede e ragione in Ratzinger diventano compatibili solamente se quest’ultima abdica completamente dalle sue prerogative per sottomettersi in maniera totale e incondizionata alla fede.
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Vale quindi la pena andare a rileggere alcune sue affermazioni. Nella celebre conferenza tenuta a Ratisbona il 12 settembre 2006, Ratzinger scrive: “Una ragione, che di fronte al divino è sorda e respinge la religione nell’ambito delle sottoculture, è incapace di inserirsi nel dialogo delle culture. E tuttavia, la moderna ragione propria delle scienze naturali, con l’intrinseco suo elemento platonico, porta in sé, come ho cercato di dimostrare, un interrogativo che la trascende insieme con le sue possibilità metodiche. Essa stessa deve semplicemente accettare la struttura razionale della materia e la corrispondenza tra il nostro spirito e le strutture razionali operanti nella natura come un dato di fatto, sul quale si basa il suo percorso metodico. Ma la domanda sul perché di questo dato di fatto esiste e deve essere affidata dalle scienze naturali ad altri livelli e modi del pensare – alla filosofia e alla teologia. Per la filosofia e, in modo diverso, per la teologia, l’ascoltare le grandi esperienze e convinzioni delle tradizioni religiose dell’umanità, specialmente quella della fede cristiana, costituisce una fonte di conoscenza; rifiutarsi ad essa significherebbe una riduzione inaccettabile del nostro ascoltare e rispondere”. In definitiva, secondo Ratzinger, se si spiega la realtà senza accettare “la struttura razionale della materia e la corrispondenza tra il nostro spirito e le strutture razionali operanti nella natura”, si è irrazionali. Vale la pena ricordare che la scienza fa proprio questo: spiega la realtà senza ipotizzare alcuna struttura razionale operante nella natura. Pensiamo, ad esempio, alla teoria dell’evoluzione biologica, la quale si sviluppa in modo casuale, senza alcuna finalità o disegno. Tali concetti sono stati ribaditi da Ratzinger nella sua enciclica Spe Salvi, pubblicata il 30 novembre 2007 . In essa, coerentemente con tutto il suo pensiero, viene ribadita la limitatezza della sola ragione senza fede e una ferma condanna dell’illuminismo: “La ragione ha bisogno della fede per arrivare ad essere totalmente se stessa: ragione e fede hanno bisogno l’una dell’altra per realizzare la loro vera natura e la loro missione”. Ed è piuttosto curioso che Ratzinger non esiti a citare un autore della scuola di Francoforte per avvalorare la sua critica al progresso, ritenuto ambiguo e non necessariamente positivo: “Già nel XIX secolo esisteva una critica alla fede nel progresso. Nel XX secolo, Theodor W. Adorno ha formulato la problematicità della fede nel progresso in modo drastico: il progresso, visto da vicino, sarebbe il progresso dalla fionda alla megabomba. Ora, questo è, di fatto, un lato del progresso che non si deve mascherare. Detto altrimenti: si rende evidente l’ambiguità del progresso. Senza dubbio, esso offre nuove possibilità per il bene, ma apre anche possibilità abissali di male – possibilità che prima non esistevano. Noi tutti siamo diventati testimoni di come il progresso in mani sbagliate possa diventare e sia diventato, di fatto, un progresso terribile nel male. Se al progresso tecnico non corrisponde un progresso nella formazione etica dell’uomo, nella crescita dell’uomo interiore (cfr Ef 3,16; 2 Cor 4,16), allora esso non è un progresso, ma una minaccia per l’uomo e per il mondo”. Tornando alla conferenza di Ratisbona, Ratzinger si focalizza poi sulle scienze in particolare e scrive: “Soltanto il tipo di certezza derivante dalla sinergia di matematica ed empiria ci permette di parlare di scientificità. Ciò che pretende di essere scienza deve confrontarsi con questo criterio. E così anche le scienze che riguardano le cose umane, come la storia, la psicologia, la sociologia e la filosofia, cercano di avvicinarsi a questo canone della scientificità. Importante per le nostre riflessioni, comunque, è ancora il fatto che il metodo come tale esclude il problema Dio, facendolo apparire come problema ascientifico o prescientifico. Con questo, però, ci troviamo davanti ad una riduzione del raggio di scienza e ragione che è doveroso mettere in questione”. Questo approccio riduttivo non è però accettabile per Ratzinger: “Ma dobbiamo dire di più: è l’uomo stesso che con ciò subisce una riduzione. Poiché allora gli interrogativi propriamente umani, cioè quelli del “da dove” e del “verso dove”, gli interrogativi della religione e dell’ethos, non possono trovare posto nello spazio della comune ragione descritta dalla “scienza” e devono essere spostati nell’ambito del soggettivo. Il soggetto decide, in base alle sue esperienze, che cosa gli appare religiosamente sostenibile, e la “coscienza” soggettiva diventa in definitiva l’unica istanza etica. In questo modo, però, l’ethos e la religione perdono la loro forza di creare una comunità e scadono nell’ambito della discrezionalità personale. È questa una condizione pericolosa per l’umanità: lo constatiamo nelle patologie minacciose della religione e della ragione – patologie che necessariamente devono scoppiare, quando la ragione viene ridotta a tal punto che le questioni della religione e dell’ethos non la riguardano più. Ciò che rimane dei tentativi di costruire un’etica partendo dalle regole dell’evoluzione o dalla psicologia e dalla sociologia, è semplicemente insufficiente”. Per Ratzinger è cioè intollerabile (e addirittura patologico) che gli interrogativi “propriamente umani” diventino un problema soggettivo, ai quali ciascuno fornisce la risposta che meglio crede. In pratica ancora una volta, dopo circa quattro secoli dalla condanna di Galileo e dal rogo di Giordano Bruno, la Chiesa Cattolica mostra di non sopportare il libero pensiero e vuole avere il monopolio della verità. L’alternativa che Ratzinger propone è infatti una sottomissione della “ragione ristretta”, tipica del pensiero scientifico, a una “ragione estesa” che coincide con la fede: “L’ethos della scientificità, del resto, è volontà di obbedienza alla verità e quindi espressione di un atteggiamento che fa parte della decisione di fondo dello spirito cristiano. Non ritiro, non critica negativa è dunque l’intenzione; si tratta invece di un allargamento del nostro concetto di ragione e dell’uso di essa. Perché con tutta la gioia di fronte alle possibilità dell’uomo, vediamo anche le minacce che emergono da queste possibilità e dobbiamo chiederci come possiamo dominarle. Ci riusciamo solo se ragione e fede si ritrovano unite in un modo nuovo; se superiamo la limitazione autodecretata della ragione a ciò che è verificabile nell’esperimento, e dischiudiamo ad essa nuovamente tutta la sua ampiezza. In questo senso la teologia, non soltanto come disciplina storica, e umano-scientifica, ma come teologia vera e propria, cioè come interrogativo sulla ragione della fede, deve avere il suo posto nell’università e nel vasto dialogo delle scienze”. Ratzinger ha ulteriormente ribadito la sua posizione nei confronti dei possibili pericoli derivanti dalla scienza il 16 ottobre 2008, durante l’udienza ai partecipanti al Congresso Internazionale promosso dalla Pontificia Università Lateranense nel X anniversario dell’enciclica Fides et ratio di Giovanni Paolo II. Ribadendo, al solito, la sostanziale superiorità della fede nei confronti della ragione, questa volta Ratzinger non ha trovato di meglio che accusare gli scienziati di arroganza e di desiderio di facili guadagni: “Avviene, tuttavia, che non sempre gli scienziati indirizzino le loro ricerche verso questi scopi. Il facile guadagno o, peggio ancora, l’arroganza di sostituirsi al Creatore svolgono, a volte, un ruolo determinante. È questa una forma di hybris della ragione, che può assumere caratteristiche pericolose per la stessa umanità”. Ora, di tutto si possono accusare gli scienziati, ma non certo di avere forti interessi economici. Molto spesso lavorano in condizioni disagiate, con assunzioni precarie e con finanziamenti esigui: sono ben altre le categorie che si muovono allettate da “facili guadagni”. Riguardo alla presunta arroganza, ben rispose a suo tempo il fisico Tullio Regge (1931-2014) in una dura critica al discorso del papa: “La «arroganza degli scienziati» è accusa ingiusta e indiscriminata e pone sotto accusa tutto il mondo scientifico. Il vero scienziato tiene conto degli errori commessi e delle critiche, molto di più di quanto facciano molti uomini di Chiesa. Lo scienziato è uomo e come tale può commettere errori ma non possiede il monopolio dell’errore. Rendiamoci conto infine che lo scienziato prova pietà umana verso chi soffre di una grave malattia esattamente come accade all’uomo della strada. Il Papa pare aver dimenticato i tempi dell’Inquisizione spagnola e dei roghi su cui Torquemada, uomo di Chiesa, sterminava dei poveracci soltanto perché ebrei, tempi in cui la filosofia e la teologia si rivelarono in quel contesto strumenti devastanti e micidiali”. Anche nel testamento spirituale pubblicato dopo la sua morte, Ratzinger non ha risparmiato critiche alle scienze, mostrando di non averne compreso a fondo l’evoluzione storica: “Spesso sembra che la scienza – le scienze naturali da un lato e la ricerca storica (in particolare l’esegesi della Sacra Scrittura) dall’altro – siano in grado di offrire risultati inconfutabili in contrasto con la fede cattolica. Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità”. Abbiamo accennato alla teoria dell’evoluzione, vero pilastro delle moderne scienze biologiche, che è stata spesso oggetto di aspre critiche da parte del defunto papa emerito. Joseph Ratzinger ha espresso chiaramente il suo pensiero riguardo all’evoluzione in un libro dapprima pubblicato in Germania e successivamente anche in Italia dal titolo Creazione ed evoluzione (3). Il volume raccoglie gli Atti del consesso a porte chiuse tenutosi nella residenza estiva papale di Castel Gandolfo dall’1 al 3 settembre 2006. Si trattava dell’incontro annuale del Ratzinger ­Schülerkreis, il gruppo di ex dottorandi del professor Ratzinger alle università di Bonn, Münster, Tubinga e Regensburg, che dal 1978 si è riunito regolarmente con il proprio maestro. Anziché limitarsi a considerazioni metafisiche, imprudentemente, Ratzinger questa volta si avventura in affermazioni che riguardano il contenuto della teoria dell’evoluzione: “A me pare importante, in particolare, come prima cosa, che la teoria dell’evoluzione in gran parte non sia dimostrabile sperimentalmente in modo tanto facile perché non possiamo introdurre in laboratorio 10mila generazioni. Ciò significa che ci sono dei vuoti o lacune rilevanti di verificabilità-falsificabilità sperimentale a causa dell’enorme spazio temporale cui la teoria si riferisce. La teoria dell’evoluzione non è ancora una teoria completa, scientificamente verificabile”. Tale affermazione è palesemente falsa: esistono infatti numerosissime prove a favore della teoria dell’evoluzione biologica, prove che includono anche l’osservazione diretta di mutazioni in tempi brevi (basti pensare ai grossi problemi causati dalle rapide mutazioni del virus SARS-CoV-2). Nello stesso testo Ratzinger non perde l’occasione per rivolgere, ancora una volta, una critica alla scienza in generale: “La scienza ha aperto tante nuove strade alla ragione, portandoci verso nuovi approfondimenti. Ma nell’entusiasmo per la portata delle sue scoperte, la scienza tende ad allontanarci da quelle dimensioni della stessa ragione di cui abbiamo ancora bisogno. I suoi risultati portano a domande che vanno oltre il canone metodologico e che non possono avere risposta al suo interno”. Se con questo si intende che la scienza non può rispondere a tutte le domande che l’uomo si pone, si può essere senz’altro d’accordo: chi conosce la scienza per quello che è e non ha di essa un’immagine ideologizzata è perfettamente consapevole di questo limite. Tuttavia Ratzinger sembra voler dire qualcos’altro, come ampiamente chiarito negli altri suoi scritti già citati. Il giorno 17 gennaio 2008 Ratzinger, invitato dall’allora Rettore Prof. Renato Guarini, avrebbe dovuto partecipare all’inaugurazione del 705esimo anno accademico della Sapienza di Roma. La sua partecipazione venne poi annullata in seguito alla reazione di numerosi docenti dell’ateneo. Nella allocuzione che avrebbe dovuto tenere in quell’occasione, Ratzinger ribadisce sostanzialmente la sua posizione riguardo ai rapporti tra scienza, ragione e fede. In un passo del discorso, citando S. Agostino, sostiene addirittura che la semplice conoscenza renderebbe tristi: “È necessario fare un ulteriore passo. L’uomo vuole conoscere – vuole verità. Verità è innanzitutto una cosa del vedere, del comprendere, della theoría, come la chiama la tradizione greca. Ma la verità non è mai soltanto teorica. Agostino, nel porre una correlazione tra le Beatitudini del Discorso della Montagna e i doni dello Spirito menzionati in Isaia 11, ha affermato una reciprocità tra “scientia” e “tristitia”: il semplice sapere, dice, rende tristi. E di fatto – chi vede e apprende soltanto tutto ciò che avviene nel mondo, finisce per diventare triste. Ma verità significa di più che sapere: la conoscenza della verità ha come scopo la conoscenza del bene. Questo è anche il senso dell’interrogarsi socratico: Qual è quel bene che ci rende veri? La verità ci rende buoni, e la bontà è vera: è questo l’ottimismo che vive nella fede cristiana, perché ad essa è stata concessa la visione del Logos, della Ragione creatrice che, nell’incarnazione di Dio, si è rivelata insieme come il Bene, come la Bontà stessa”. In un altro passo, Ratzinger sottolinea ancora una volta la necessità che la ragione sia sottomessa alla fede: “Se però la ragione – sollecita della sua presunta purezza – diventa sorda al grande messaggio che le viene dalla fede cristiana e dalla sua sapienza, inaridisce come un albero le cui radici non raggiungono più le acque che gli danno vita. Perde il coraggio per la verità e così non diventa più grande, ma più piccola. Applicato alla nostra cultura europea ciò significa: se essa vuole solo autocostruirsi in base al cerchio delle proprie argomentazioni e a ciò che al momento la convince e – preoccupata della sua laicità – si distacca dalle radici delle quali vive, allora non diventa più ragionevole e più pura, ma si scompone e si frantuma”. Un altro ambito il cui il pensiero di Ratzinger mostra la sua totale lontananza da qualsiasi impostazione razionale riguarda la concezione del dolore e della sofferenza. Tale concezione traspare in modo piuttosto chiaro anche all’interno dell’enciclica Spe salvi. Pur sottolineando la necessità di diminuire la sofferenza, Ratzinger ne esalta comunque il valore e ne ribadisce ancora una volta l’origine legata alle colpe dell’umanità: “Come l’agire, anche la sofferenza fa parte dell’esistenza umana. Essa deriva, da una parte, dalla nostra finitezza, dall’altra, dalla massa di colpa che, nel corso della storia, si è accumulata e anche nel presente cresce in modo inarrestabile. Certamente bisogna fare tutto il possibile per diminuire la sofferenza: impedire, per quanto possibile, la sofferenza degli innocenti; calmare i dolori; aiutare a superare le sofferenze psichiche. Sono tutti doveri sia della giustizia che dell’amore che rientrano nelle esigenze fondamentali dell’esistenza cristiana e di ogni vita veramente umana. Nella lotta contro il dolore fisico si è riusciti a fare grandi progressi; la sofferenza degli innocenti e anche le sofferenze psichiche sono piuttosto aumentate nel corso degli ultimi decenni. Read the full article
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circusfans-italia · 1 year
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E' MORTO PAPA BENEDETTO XVI foto ricordo
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E' MORTO PAPA BENEDETTO XVI foto ricordo In questi minuti il mondo intero sta apprendendo che, il papa emerito Benedetto XVI è morto. Joseph Ratzinger è stato il 265mo Pontefice della Chiesa cattolica dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013. Ora che è entrato nella storia, Circusfans Italia lo vuole ricordare così, in mezzo al nostro mondo e con gli artisti del Circo che, durante il pontificato, ha incontrato più volte e con grande ammirazione e meraviglia.
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Benedetto XVI con Manuel Farina con un leone nel 2003
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Corty Zoppis e Ratzinger nel 2011
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Heidy Zoppis ed il Circo Acuatico con il Papa nella Sala Nervi nel 2011
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Con il circo Zoppis nel 2011
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Martin Lacey jr a quel tempo al circo Medrano nel 2009 presenta al papa uno dei suoi leoni 
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Manuel Farina ed un leone nel 2012
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Con Manuel Farina ed un leone nel 2012
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Con Manuel Farina ed un leone nel 2012
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Il leone e Manuel Farina davanti al papa nel 2012   Scopri dove sono i circhi italiani nello speciale Natale 2022 di Circusfans Italia Iscriviti ai nostri canali social: Facebook, Instagram, Twitter, Pinterest, Tumblr, Flickr e Tik Tok E ..... per non perderti neanche una news iscriviti al nostro canale Telegram, per raggiungerlo inquadra il QR Code con il tuo cellulare
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E' MORTO PAPA BENEDETTO XVI foto ricordo
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sandroconti · 1 year
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#josephratzinger #vaticano #vatican @vaticannews @vaticano https://www.instagram.com/p/Cm1Ag2jMs2Q/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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profdanmachado · 1 year
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"Não há amor sem sofrimento - sem o sofrimento da renúncia a si mesmo, da transformação e purificação do eu para a verdadeira liberdade. Onde não houver algo pelo qual valha a pena sofrer, também a própria vida perde o seu valor." (Papa #BentoXVI). Grande #PapaBentoXVI, o #Papa da busca pela #Santidade. O sentimento ante sua condição #terminal é de tristeza, mas maior que ela é a #gratidão que trazemos no coração. Deus faça Sua #vontade. Já somos gratos pelo Ministério que #Deus confiou ao então Cardeal #JosephRatzinger e por toda sua contribuição à #SantaIgreja de Cristo. #Oremos. (em Vatican City, Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/CmuxyTsJUS0/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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emiliano-beltrani · 2 years
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... in vendita a Dozza!!!⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀ Dove? Alla Nº1, naturalmente! Joseph Ratzinger "Nuove irruzioni dello spirito". ⠀⠀ #josephratzinger #nuoveirruzionidellospirito #nuovanumerouno #numerouno #consiglidilettura #libri #book #nuovanumerounodozza #numerounodozza #dozza #2022 https://www.instagram.com/p/Ci64sn3sWuI/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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m-204863 · 2 years
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When we place our own will, our own pride, our won comfort above the demands of truth; it is inevitable everything will fall ultimately into decay. God, to whom worship is due, will no longer be worshipped. Instead, images, appearances, the prevailing point of view will hold humanity in thrall. This universal distortion will spread to all walks of life. What is contrary to nature will become the norm. The individual who lives contrary to truth lives contrary to nature. His ingenuity will no longer be in service of what is good, but will be used instead to devise original and artful forms of wickedness. The relationship between husband and wife, between parents and children, will be dissolved and the sources of life will consequently be thwarted. It will no longer be life that has dominion but death. A civilization of death will be established.
Joseph Ratzinger.
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cchiroque · 1 year
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ENTRE LA CRUZ Y LA ESPADA DE RATZINGER: LA TEOLOGÍA DE LA LIBERACIÓN EN AMÉRICA LATINA
Uno de los enemigos de la Teología de la Liberación, sin duda, fue el cardenal Joseph Ratzinger, ya que, la teología de la liberación no encaja en los esquemas teológicos de la teología católica sensata y clásica. No hay manera de aceptar una teología centrada en las realidades terrenales, ignorando los cimientos de siglos de teología católica. Sería una contradicción aceptar una teología centrada en los pobres y en la periferia de la iglesia y el mundo. Como presidente de la Congregación para la Doctrina de la Fe, muchos teólogos fueron puestos bajo vigilancia, advertidos, marginados en sus comunidades, acorralados, prohibidos ejercer el ministerio de la Palabra, apartados de sus sillas o sometidos a procesos doctrinales con el llamado “silencio obsequioso”, como informa Boff (2011).
La obra de Ratzinger también prohibió a más de 100 teólogos de todo el continente elaborar una colección de más de 537 tomos de Teología de la Liberación como subsidio a estudiantes y agentes pastorales que trabajaban desde la perspectiva de los pobres. Los estudiosos de la teología de la liberación se preguntan hoy: ¿qué futuro tiene la Teología de la Liberación? Especialmente dentro del tipo de institución de la Iglesia que tenemos se centra en la jerarquía como poder sagrado. Boff (2011), alude a que sólo puede ser una teología del cautiverio y revelada a la marginalidad. Al optar por el poder, la Iglesia-institución ha elegido a aquellos que también tienen poder, en una palabra, a los ricos. Los pobres han perdido su centralidad. Están reservados para la asistencia y la caridad. Así como los teólogos de la liberación dentro de la Iglesia Católica fueron silenciados, este fenómeno también ocurrió entre los protestantes.
En este contexto, y sin otra intención que la de señalar algunos de los riesgos eclesiales. ¿A qué personaje se pretende tan de prisa y corriendo canonizar?, ¿Al Ratzinger, atrevido y adelantado teólogo de sus años primeros de docencia universitaria, que tan positivamente influyó en el concilio Vaticano II, o al que previamente “domesticado” por Juan Pablo II, presidiera y fuera responsable de la prefectura del “Ex -Santo Oficio”, con manos de hierro y sin ahorrarse procedimientos cien por cien inquisitoriales?
Con la intención de añadirle al oficio de “santo” además nada menos que el de “Doctor de la Iglesia”, en cuyo listado solo hay 36, ¿no convendría convocar a la pléyade de teólogos a los que les retiró la “licentia docendi”, por no pensar como él, para recabar sus criterios y opiniones en relación con el hecho, consecuencias y procedimientos sufridos, sin más opción que la del ¡AMÉN¡ o el retiro vergonzante y oneroso?
Santo sí, pero no de prisa y corriendo, sin respeto a los tiempos y a los procedimientos fijados. Santo sí, pero sin las exageraciones que intentaron adscribirle a su antecesor de aspirante a “co-patrono de Europa”.
Santo sí, aunque con el rechazo explícito de que, por el hecho de haber sido y ejercido de papa, obispo de Roma, y “Siervo de los siervos de Dios”, conllevase simultáneamente el honor de ser ascendido a los altares, tal y como ocurre con casi todos ellos en los últimos tiempos.
¿Le corresponderá tal “dicha” también, en su día, al papa Francisco, o sus zapatones y el dolor de su rodilla le dificultarán salvar los últimos escalones celestiales?
Adaptado de:
https://www.nucleodoconhecimento.com.br/teologia-es/cruz-y-la-espada
https://www.religiondigital.org/opinion/papa-santo-subito-elaborado_0_2520947901.html
#teologialatinoamericana #TeologiaLiberacion #LeonardoBoff #iglesiacatolica #IglesiaCatolicaApostolicaRomana #crisisiglesiacatolica #GustavoGutierrez #ernestocardenal #ernestocardenal #BenedictoXVI #ratzinger #JosephRatzinger
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rocknroll-le · 1 year
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#photography #fotototal #hashtags #rip #followmenow #papst #good #spassmitstars #instafollow #panoptikum #papstbenedikt #repost #panoptikumhamburg #instalove #loveit #rockabilly #hamburg #instafollow #influencer #followforfollow #rockabella #followme #rocknroll #like4likes #vatikanstadt #beautiful #memories #vatikan #vreizeit #JosephRatzinger (hier: Panoptikum Hamburg) https://www.instagram.com/p/Cm8abd1tGQV/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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kingars · 3 years
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Presente de dona @virgopotens21 para o coração, intelecto e alma. Livro do Papa emérito Joseph Ratzinger, Bento XVI. . . #booklover #reader #iglesia #igreja #bentoxvi #josephratzinger #arautosdoevangelho #catolicos #igrejacatólica #jesus #christ #jesuschrist #holymary #fé #faith #bookstagram #book #chritsmas #books #catholic #catholicchurch (em Salvador, Bahia, Brazil) https://www.instagram.com/p/CJQ5Fcth0G5/?igshid=1k3h9ego99bq
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anastpaul · 4 years
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Quote/s of the Day - 12 April -– Easter - 'The Door is Open'
Quote/s of the Day – 12 April -– Easter – ‘The Door is Open’
Quote/s of the Day – 12 April -– Easter Sunday – The Solemnity of the Resurrection of the Lord
Alleluia, alleluia, alleluia!!! For with thee is the fountain of life and in thy light, we shall see light.
Psalm 36:9
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“O Death, where is your sting? O Hell, where is your victory? Christ is risen and you are overthrown. Christ is risen and the demons are fallen. Christ is risen and the angels rejoice. Ch…
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escritosdelcamino · 1 year
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Continuamos con las medidas que Benedicto XVI dejó, como base, para encarar al relativismo desde la sana laicidad. Mariano Fazio, lo recoge en su libro “Al César lo que es del César”, una de ellas hace mención a uno de los posts pasados que compartimos sobre los “principios no negociables” que te invitamos a leer, en ese sentido, Fazio menciona otras medidas de las siete:
3) “Es necesario que estudies para saber distinguir los que son principios no negociables de lo que es opinable, discutible, consensuable. Hacer pasar lo opinable por dogmático es traicionar a la verdad, es ser fundamentalista.
4) Deja de lado una actitud pasiva en el debate público. En todas las circunstancias hay canales de participación apropiados a la situación de cada uno. En cualquier ámbito, haciendo uso de los derechos ciudadanos que un orden democrático debería garantizar, hay espacio para presentar la belleza y la bondad de la verdad”.
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Como vemos, es importante conocer los principios no negociables que como cristianos no podemos intercambiar como meras opiniones, o al revés, aceptar algo opinable como un dogma. Por otro lado, tanto Benedicto XVI como Mariano Fazio nos alientan a salir al mundo sin miedo, no pasivos o elusivos, sino haciendo uso de nuestros derechos ciudadanos para mostrar nuestra fe y vida cristiana, y por qué no, despertar el interés de algún ciudadano a formar parte de la Buena Nueva de nuestro Señor Jesucristo y su Iglesia.
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¿Qué te parecen estas dos medidas, caminante? Comenta, guarda y comparte este post con alguien que aprecies. Te lo agradecemos. ¡Sigamos!
#católico #catolico #católicos #catolicos #catolicosoy #cristiano #MarianoFazio #AlCésarLoQueEsDelCésar #Relativismo #soycristiano #EscritosDCamino #EscritosDelCamino #BenedictoXVI #JosephRatzinger
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saudadenaotemcura · 4 years
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#Repost @summus_pontifex • • • • • • Le Cardinal Ratzinger (Benoît XVI) et Sainte Mère Teresa. . . . #papebenoitxvi #popebenedictxvi #papabentoxvi #papabenedictoxvi #papabenedettoxvi #chretien #christianism #catholicisme #catholic #eglisecatholique #ecclesiacatholica #chiesacattolica #igrejacatolica #catholicchurch #josephratzinger #vaticano #santopadre #pape #pope #catholicism #cardinal #cardinalratzinger https://www.instagram.com/p/CHYs85BJhXJ/?igshid=jmjxbghgihg4
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lucanus-notebooks · 4 years
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Pope Benedict XVI (born Joseph Aloisius Ratzinger; 16 April 1927) is a retired prelate of the Catholic Church who served as head of the Church and sovereign of the Vatican City State from 2005 until his resignation in 2013. Benedict's election as pope occurred in the 2005 papal conclave that followed the death of Pope John Paul II. Benedict chose to be known by the title "#popeemeritus" upon his resignation. ✳️🌟✳️🌟✳️🌟✳️🌟✳️ https://www.amazon.com/dp/B085R72MVR ✳️🌟✳️🌟✳️🌟✳️🌟✳️ #PopeBenedictXVI #josephratzinger #JosephAloisiusRatzinger #benedictxvi #Lucanus #famous #People #notebook #diary #journal #goodreads #lucanusnotebooks https://www.instagram.com/p/CCptlRUgRnV/?igshid=fvf5nakzup7j
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Deus caritas est (Quarta parte)
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