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seoul-italybts · 1 year
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[✎ ITA 📻] Melon Station : Hybe Labels Speciale JIMIN - FACE (1a parte) | 24.03.23⠸
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🍈 Melon Station 🎵 HYBE Labels
Speciale JIMIN, FACE (1a parte)
🔊 Audio  © ⟭⟬ BTS BORA WORLD ⟬⟭
INTRODUZIONE
Ciao! Saluti da MelOn Station, HYBE LABELS. Sono Jimin dei BTS.
* effetto : finti applausi *
Da quel che so, ascoltando la radio, questo tipo d'effetto è davvero-
Ad ogni modo, MelOn Station: HYBE LABELS. Solitamente i saluti da questo programma li facevo con gli altri membri, è la prima volta che partecipo da solo.
Visto che sono qui per conto mio, l'atmosfera è un po' desolante. Però, visto che oggi sono qui con voi, ragazzə, sicuramente mi divertirò.
Potervi ritrovare, solo noi qui insieme, dopo così tanto tempo, è davvero fantastico, ma ho una notizia ancora migliore.
Allora, oggi è uscito il mio primo album solista ufficiale, FACE.
(ride) Essere qui da solo è piuttosto imbarazzante.
Esatto, finalmente è uscito il mio primo album solista. Visto che tocca a me abbellire l'inizio della primavera 2023, sono parecchio agitato.
È la prima volta che condivido col mondo un album simile, ho molte ansie e mi sento parecchio sotto pressione, ma non vedo l'ora di farvelo ascoltare.
Sul serio, mentre ci lavoravo, la gente a me vicina mi ha sostenuto molto ed è grazie agli altri membri se quest'album è venuto alla luce. È grazie a tutti loro se ho potuto esordire carico di buone sensazioni, buone come l'atmosfera che ha la primavera.
Oggi, riempirò questa trasmissione parlando del mio album solista e poi c'è un segmento in cui risponderò alle vostre domande e curiosità.
Un'altra buona notizia è che non mi vedrete solo oggi, ma anche domani. Quindi cerchiamo di divertirci al massimo sia oggi che domani, okay?
Dunque, come prima cosa, passiamo all'ascolto!
La prima canzone è il singolo principale del primo album solista di Jimin dei BTS, FACE, rilasciato oggi. Si intitola "Like Crazy", vogliamo ascoltarla insieme?
♪ Like Crazy
RIGUARDO "FACE"
Ragazzə, siamo qui, su Melon Station, e questo è lo speciale HYBE LABELS dedicato a me, Jimin, ed abbiamo appena ascoltato la prima canzone: "Like Crazy", il singolo del mio album solista.
Cosa ne pensate?
Solitamente, quando facciamo questo tipo di trasmissioni, c'è sempre qualcuno di fianco che risponde, ma dato che sono da solo.. (ride)
Sul serio, riascoltarla così è tutta un'esperienza nuova. Vi ho lavorato sodo e l'ho ascoltata un sacco, durante la preparazione, ma sentirla insieme a voi.. mamma mia, è molto molto più speciale ed importante.
Questa è la prima volta che rilascio un album solista ufficiale e ho cercato di infondervi tutti i cambiamenti emotivi che ho vissuto nel corso degli ultimi 2 anni, specialmente quelli del periodo della pandemia. È un progetto nato dopo aver sormontato diverse difficoltà ed essermi liberato della solitudine derivante dal mio stile di vita e dallo smarrimento in cui ero caduto, e tutto questo grazie alla musica. Anzi, dopo aver riflettuto ed essermi posto faccia a faccia con me stesso, credo di essere finalmente pronto per un nuovo inizio.
Il titolo del mio album è 'FACE', giusto? L'ho scelto proprio perché volevo esemplificare questa mia sfida e confronto interiore.
Allora, adesso vi presenterò ognuna delle canzoni, una per una.
La prima ad essere uscita è "Set Me Free Pt.2", pre-rilasciata il 17 marzo. Inclusi "Like Crazy" e la sua versione inglese, i brani contenuti in quest'album spaziano dal genere pop, all'hip-hop fino al R&B. Ma dato che quest'album tratta un percorso di crescita e superamento, la trama emotiva delle tracce in esso contenute è lineare ed i brani sono tutti interconnessi. Partiamo da un'atmosfera di ansia, paura e vuoto, ma poi le emozioni descritte montano fino a diventare risolutezza e volontà di auto-confronto, per poi arrivare ad un mio nuovo inizio in qualità di artista.
Va bene, vogliamo dare un'occhiata alle canzoni?
Inizierò con "Like Crazy". È la 3a traccia dell'album, nonché il singolo principale.
(legge) "Like Crazy" è un brano synth pop che, al sound carico di sintetizzatori e del ritmo intenso della batteria, contrappone la voce struggente di Jimin. L'ispirazione per questa canzone mi è venuta dal film 'Like Crazy'.
Non so quantə di voi l'avranno visto, ma io mi ci sono imbattuto mentre guardavo un video su YouTube. Ho sentito la canzone "In Return" di Breakbot, che mi ha molto colpito, quindi sono andato a cercare la traduzione del testo e ho trovato un altro video in cui quel brano era collegato al film 'Like Crazy'. Mi sono chiesto, "Oh? Che film è?". Ho provato a guardarlo e mi sono reso conto che aveva molto in comune con le canzoni cui stavo lavorando per il mio album. Ed ecco come sono nati i dialoghi all'inizio e alla fine della traccia. Sono tratti dal film, e credo la pellicola di 'Like Crazy' sia davvero stata di grandissima ispirazione, per me. Il film è piaciuto anche ai produttori e compositori, quindi abbiamo sviluppato quell'idea ed ora eccoci qui, la canzone è uscita, finalmente.
Quando l'ascolterete, capirete cosa intendo, ma nella canzone c'è molto dolore, che è qualcosa che solitamente cerchiamo di evitare e di rifuggire, preferendo continuare a sognare. Parla di questi due aspetti; forse, potrà sembrare piuttosto vivace e movimentata, ma in realtà non lo è. Sono sicuro voi coglierete tutte le diverse sfumature ed emozioni. Ad ogni modo, spero non vi rattristerete troppo ascoltandola e che, invece, l'apprezzerete.
Per quanto riguarda "Like Crazy", è tutto.
Ora partirò dalla prima traccia e poi andrò avanti da lì.
Si tratta di "Face-off", è la prima canzone dell'album ed il genere è trap soul.
Quando l'ascolterete, capirete perché, ma penso sia un brano d'apertura un po' inaspettato.
Oh, beh, in realtà non so! Non so che idea ve ne farete, ma come inizio è parecchio tosto. Ho pensato che la vostra reazione potrebbe essere, tipo "Oh? E questo [genere di canzone] è così importante [da essere il brano d'apertura]?"
In realtà, dato che si trova all'inizio, rappresenta un po' la mia volontà di mettere ordine nelle mie emozioni e pensieri, e credo riuscirete a cogliere tutta la rabbia e delusione contenute nella canzone. Ad esser sincero, non mi è ancora facile parlare di quelle emozioni e non posso scendere nel dettaglio o raccontarvi altre storie riguardo a quel periodo, quindi [per quanto riguarda questa traccia] la chiudo qui.
Passiamo alla seconda canzone, allora. "Dive". È una traccia che fa da ponte tra le emozioni espresse nel primo brano, "Face-off" e quelle del successivo, "Like Crazy". Ho riflettuto molto su come poter rendere la narrazione ed i collegamenti tra i vari sentimenti contenuti in quest'album il più naturali e fluidi possibile, ed è così che è nata "Dive".
Ascoltandola, noterete che è un brano piuttosto desolato e credo l'impressione che volessi dare fosse proprio quella di smarrimento totale, ovunque mi trovassi o fossi diretto. I suoni che sentite li ho registrati personalmente, ma è abbastanza di facile ascolto, quindi spero vi piaccia.
Ho già presentato la 3a traccia, "Like Crazy", quindi è ora di passare alla 4a.
Credo ascoltandola e leggendo il testo, sia una canzone piuttosto intuitiva e di facile interpretazione, ma volendo esser più precisi, questo brano parla di ciò che ho provato quando siamo usciti dall'inattività [*a fine pandemia, durante i concerti di Las Vegas]. Quando ho rincontrato gli altri membri, vedevo come tutti loro continuavano a lavorare duramente e, in questa canzone, ho cercato di esprimere il disappunto che avevo, invece, per me stesso. Beh, i membri mi erano anche mancati molto, quindi, tra me e me, sentivo anche il bisogno di un po' di conforto. Spero coglierete la tristezza di cui parlo e la prenderete per quella che è [*senza ulteriori interpretazioni], e che apprezzerete questo brano.
(ride)
L'ultima, la 5a traccia, è "Set Me Free Pt.2"!
In questo brano ho cercato di trasporre tutto il mio desiderio di ritrovare gli altri membri, di superare le avversità e di proseguire sul mio percorso. Sicuramente l'avrete notato: in questa canzone volevo mostrarvi quel lato intenso e d'impatto tipico delle performance dei BTS.
L'espressione chiave è 'Set Me Free (libera[r]mi)', inteso come "Liberare me stesso".
Poi, come sapete, c'è anche un'altra canzone intitolata 'Set Me Free', parte dell'album di SUGA hyung. Credo anche il suo brano esprima sentimenti complessi, quindi, una volta riascoltato, ho deciso che nella mia canzone avrei espresso la mia volontà di superare tali emozioni. Ecco com'è nata "Set Me Free Pt.2". È un brano che parla di libertà, quindi spero ne trarrete una buona energia.
E poi c'è questa traccia, "Like Crazy (eng ver.)", spero l'ascolterete molto.
Per quanto riguarda l'introduzione dell'album, è tutto.
Ora, dopo aver ascoltato il singolo principale, passeremo ad un'altra delle canzoni che ho appena presentato!
La traccia pre-release!
Andiamo ad ascoltare "Set Me Free Pt.2"
♪ Set Me Free Pt.2
FACE TALKS
Rieccoci dopo aver ascoltato una canzone.
State seguendo MelOn Station : HYBE LABELS con Jimin dei BTS
Ok, il mio album si intitola FACE, giusto?
La parola "face" può anche significare "affrontare" certe situazioni. Quello che viene ora è un segmento in cui parlerò di come affronterei e cosa farei in determinate situazioni. Abbiamo anche un titolo: FACE TALK!
Iniziamo dalla prima domanda!
Face talk! (ride) Ecco la prima situazione:
Una mattina ti svegli e trovi i membri dei BTS a casa tua, intenti a mangiare come se fossero a casa loro. In questo contesto, Jimin cosa farebbe?
Oh, io... Credo sarei seduto con loro a mangiare, a mia volta. Beh, sono 13 anni (che ci conosciamo), ragazzə! Credete che in una situazione simile ci troveremmo a disagio? Credo semplicemente chiederei, "Come [mai] siete venuti qui?", "Mangiamo insieme", e poi mi unirei a loro per mangiare. A ben pensarci, sembra divertente. Sarebbe bello lasciare che vengano a trovarmi.
Ok, ora la seconda domanda:
Se un giorno diventassi veramente un mangaetteok [*dolcetto/gnocco di riso, è anche uno dei soprannomi di Jimin] e qualcuno cercasse di punzecchiarti con una forchetta, cosa faresti?
Diciamocelo, come può fare un tteok [*gnocco] a ribellarsi? Beh, ovviamente mi lascerei mangiare (ride). Punzecchiato da una forchetta (ride) Perché, sul serio, che razza di rivolta potrebbe mai fare un manggaetteok? (ride). Credo se mai diventassi un manggaetteok, non potrei fare resistenza.
Ora la terza domanda:
Un giorno, ti ritrovi improvvisamente al primo anno di scuole medie. È il primo giorno di scuola, apri la porta della tua classe, entri, e.. Cosa farebbe Jimin?
Visto che sarebbe un ritorno alla vita da studente dopo tanto, credo guarderei per bene uno ad uno i miei amici per cercare di ricordarmi i loro nomi. Quando ero ragazzino, visto che stavo in un quartiere piuttosto piccolo, la stragrande maggioranza dei miei amici delle elementari era nella mia stessa scuola media. Quindi non avevo problemi a ricordarmi chi fossero. Se tornassi ora al passato, credo cercherei di ricordare.
La quarta domanda:
Hai comprato dei vestiti online, ma quando ti arrivano, non ne sei soddisfatto. Cosa farebbe Jimin?
Se posso farmeli rimborsare, proverei quello, altrimenti li metterei via.
Questa è la quinta domanda:
Un giorno ti svegli e, improvvisamente, scopri che tuo fratello minore è diventato il maggiore e tu sei il maknae (il più giovane tra i due). Cosa farebbe Jimin?
Non so se posso dirlo, ma, beh, sarebbe finito/morto, per mano mia (ride) È inevitabile, perché ricorderei che originariamente sono il maggiore, no? Quindi ogni tanto mi verrebbe comunque da essere condiscendente con lui e dirgli cosa fare.
Ora, la sesta domanda:
Non vedi l'ora di andare a trovare le/i fan in questo locale, ma nessuno ti riconosce. Cosa faresti?
Beh, sarei pur sempre un membro dei BTS e voi sareste comunque nostrə fan. Non importa, purché noi siamo sempre noi, non importa se vengo riconosciuto o no. Cioè, io sarei comunque nei BTS e voi sareste comunque ARMY. Non credo sia così fondamentale. Basta quello. Non importa se mi riconoscete o meno.
Proseguo con la prossima domanda:
Dopo aver mangiato, vai a lavare i piatti ma anche se li passi e ripassi un sacco di volte, le bollicine di schiuma non spariscono. Cosa farebbe Jimin in questa situazione?
Ovviamente, non potrei che buttarli via! (ride) Cosa potrei mai farmene di un piatto che non può essere lavato? Credo cercherei una soluzione, ma se dopo 30 minuti ancora non dovesse esserci rimedio, lo butterei.
Le domande di FACE TALK erano davvero creative. Quella riguardo l'incontrare le/i fan... Comunque, abbiamo concluso "Face Talk", un segmento che mi ha fatto venir voglia di rivedervi al più presto. Esatto, quindi ci ritroveremo dopo aver ascoltato un'altra canzone. È,
ovviamente, una delle tracce contenute nel mio album. A parte il singolo e 'Set Me Free', non posso farvi sentire 'Face-off', non è l'atmosfera più adatta, questa (ride). Dunque ascoltiamo la 4a canzone: "Alone".
♪ Alone
CONCLUSIONE
Siamo in chiusura di questo episodio di "MelOn Station : HYBE LABELS", io sono Jimin e vi ho parlato del mio album solista.
Ragazzə, cosa ve n'è parso?
È un'esperienza nuova anche per me. Ho già partecipato a questa trasmissione insieme agli altri membri, ma essere qui da solo fa un po' strano. Però sono felice di avervi potuto parlare più approfonditamente di me.
Vi sono molto grato e credo che presto, dopo che quest'episodio sarà andato in onda, potremo vederci. Ora come ora, mancano ancora alcune settimane ma spero il tempo passi in fretta, così da potervi ritrovare al più presto.
Ho in programma di lavorare sodo e fare apparizioni a diversi varietà e show musicali, quindi spero li aspetterete con trepidazione.
Grazie infinite per aver atteso quest'album e continuerò a lavorare su me stesso per diventare ancora migliore.
Oggi mi sono divertito. Come vi ho già accennato, passerò di nuovo anche domani, alla stessa ora. Ho molte cose da condividere con voi, quindi sono felice di potervi ritrovare domani. Nel frattempo, vi sarei davvero grato se poteste ascoltare tanto FACE.
Dunque, con quest'ultima canzone... un attimo.. Non questa!
(Ride)
È rimasta solo questa traccia, "Face-off".
Non volevo concludere il programma con un brano triste, dunque ascolteremo la prima canzone: "Face-off".
Grazie per aver ascoltato fino alla fine.
Da MelOn Station, HYBE LABELS con Jimin dei BTS è tutto.
Grazie, vi voglio bene!
♪ Face-off
⠸ eng: © verritaee | ita : © Seoul_ItalyBTS⠸ Twitter
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apaethy · 2 years
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how is it that i actually had less problems getting a new passport on the spot in an italian consulate than in any other italian office or a german office… AND they were nice!!
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seoul-italybts · 2 years
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[✎ ITA 📽] Intervista : RM, Indigo @ Zach Sang Show - 03.12.22
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📽 Intervista : RM x Zach Sang Show
RM Ci Parla del Suo Album Solista di Debutto, Indigo - 03. 12. 2022
youtube
Zach Sang: Ciao, RM!
RM: Ciao, Zach! Come stai?
ZS:Amico, a dire il vero, sto davvero alla grande!
RM: Quando stavo pensando alle interviste (per Indigo), il primo che mi è venuto in mente sei tu. Ho detto all'etichetta discografica che se dovevo fare qualche intervista, sicuramente non poteva mancare Zach, il no.1. Quindi grazie per quest'intervista.
ZS:Fratello, grazie a te! La tua gentilezza e fiducia in me significano moltissimo, ed è sempre stato così, fin dall'inizio. A dire il vero, credo questo sia un po' strano per entrambi perché, beh, di solito quando parlo con te ci sono un po' più persone [*i membri dei BTS]
RM: Sì infatti
ZS: Questa chiacchierata tratterà un lavoro, fratello, che trovo incredibilmente speciale ed unico nel suo genere e magnificamente inaspettato. Dall'inizio alla fine non ci sono due canzoni che si assomiglino, per non parlare del tuo range vocale! Dal rap, al crooning, all'acustico. Cioè, fratello, è sul serio... Complimenti! Ti sei posto degli obiettivi, prima di iniziare a creare quest'album?
RM: Innanzi tutto, apprezzo che tu abbia notato tutti questi dettagli. In realtà non c'era un obiettivo specifico. Dopo la mia ultima mixtape, ero un po' perso e mi chiedevo "Che cosa dovrei fare, ora?". I BTS avevano tanti impegni e io dovevo cercare di ritagliarmi del tempo per lavorare ai miei progetti solisti. Come mio solito, sono partito da una canzone, ovvero "Wild Flower". Non c'erano obiettivi perché, vedi, “goal/obiettivi” è uno dei termini che usiamo sempre in gruppo – i messaggi (che vogliamo trasmettere), gli slogan (da usare) o le statistiche – tutte cose legate al gruppo. Nel mio caso, il mio unico obiettivo era creare un album, un bell'album, e riuscire a pubblicarlo, prima o poi. Quello era il mio unico goal.
ZS: Hai menzionato "Wild Flower", che cosa rappresentano i wild flower /fiori selvatici per te?
RM: In realtà, il titolo sarebbe dovuto essere "Flowerworks / fiori d'artificio", ma l'ho cambiato perché non aveva alcun senso. Era una parola che mi ero inventato io, mettendo in correlazione i fuochi d'artificio e i fiori di campo, ma di fatto i fiori d'artificio/flowerworks non esistono. Ecco, i fuochi d'artificio svaniscono in un istante, certo sono belli - moltissime persone vanno ad assistere a questi spettacoli fantastici anche per soli 20 o 30 minuti -, ma ci vogliono tanti preparativi, li vedi in cielo per pochi secondi e poi, improvvisamente cadono giù e svaniscono. Se proviamo a paragonarli ai fiori, invece, magari non ne conosciamo neppure i nomi, ma... Mi sono prefigurato quest'immagine: io sdraiato al suolo con un pugno di fiorellini in mano, quando poi li si lancia in cielo, questi ricadono e sono anch'essi come fuochi d'artificio. È da lì che ho tratto l'immagine dei flowerworks / fiori d'artificio. Credo i BTS siano come i fuochi d'artificio: tanti preparativi, tanta pratica ed è tutto bellissimo, moltissime persone ci vengono a vedere. Personalmente, però.. Io ho iniziato la mia carriera facendo il poeta. Quando ero piccolo volevo diventare o uno scrittore o un poeta, ecco perché poi ho scelto il rap: rap significa "ritmo & poesia". Quindi, sì, prima o poi vorrei poter tornare alla nuda terra [*alle radici], a piedi nudi, alle cose semplici, gettare dei fiori in aria e.. "Oh, questi sì che sono i miei fuochi d'artificio", a quella sensazione. È una storia un po' lunga..
ZS: Finalmente riesco ad immaginare ciò che intendevi. C'è qualcuna di queste canzoni [* tra quelle di Indigo] che è nata come poesia?
RM: In realtà... Ho pensato a quella parola chiave 7 anni fa, nel 2015. Mi è venuta in mente - in coreano - e mi son detto, "Flowerworks! Devo scrivere una canzone a riguardo!" E, di fatto, mi ci sono voluti quasi 7 anni per passare da un'idea ad un brano vero e proprio.
ZS: Dove te l'eri annotata? L'avevi salvata sul telefono? Te l'eri scritta da qualche parte?
RM: Ovviamente l'avevo salvata sul telefono, l'avevo anche scritta su un'agenda e, a dire il vero, avevo anche lasciato un messaggio nella community deə nostrə ARMY [*ARMY FC] nel 2017, intitolato "Flowerworks". Quindi, forse quando l'album uscirà, ə fan se ne accorgeranno e ricorderanno quella parola.
ZS: Queste canzoni contenute nel tuo album solista sono rimaste dentro te/il tuo cuore per anni!
RM: Per... sì, massimo 7 anni, minimo 1, esatto.
ZS: Qual è il tuo processo creativo? Hai menzionato di aver iniziato come poeta, rappando – in quanto si tratta di abbinare quelle poesie ad un beat – Cosa fai? Vai a ruota libera? Butti giù il testo, prima? O magari provi tra te e te di fronte ad un microfono. Qual è il tuo processo (creativo)?
RM: Tecnicamente parlando, ci sarebbero 2 modi: si può partire da una parola chiave – come ad esempio flowerworks – o dalla melodia. Io solitamente inizio con una parola, del tipo: "Yo, che cosa posso dire? Che cosa voglio dire?". Altrimenti può anche capitarti una bella traccia e dalla traccia poi nascono anche la melodia e le parole chiave. Personalmente, credo io sia sempre partito da una parola, trovo sia l'elemento più importante. Di solito non provo tra me e me o faccio freestyle. Preferisco muovermi come farebbe un architetto, pietra dopo pietra, un mattone alla volta.
ZS: È un approccio che potremmo chiamare quasi strategico, emotivamente strategico.. Cioè, c'è una ragione per ogni passaggio, ogni parte di testo, ogni parola... Dai un senso ed un fine ad ogni cosa, giusto?
RM: Sì. Decisamente, per quest'album, sì. Mi rappresenta in toto. Infatti ogni tanto penso anche, "Oh, quanta arroganza, c'è troppo me stesso!" Ma non so mentire. Per "Flowerworks (Wild Flower)", quando ho sentito la traccia di partenza, mi sono subito venuti in mente la melodia, il testo ed il ritornello più adatti. Quindi, sì, talvolta ho queste illuminazioni quasi per miracolo, ma solitamente non è così semplice e devo lavorarci su... partendo da un solo mattoncino...
ZS: Hai appena parlato di illuminazioni che arrivano quasi per miracolo, credi sia qualcosa che arrivi da una qualche forza superiore? Perché molti artisti ci credono. Ad esempio, Chris Martin è convinto le sue canzoni migliori siano merito dell'ispirazione donatagli dalle forze dell'Universo.
RM: Ecco, sì, di fatto c'è anche una loro canzone [*dei Coldplay] che si chiama "Higher Power / Una Forza Superiore" (ride). Personalmente, non so se esista qualche forza o entità superiore, ma credo nel mio caso sia merito del mio subconscio, dei miei processi cognitivi e delle mie riflessioni più oneste. E poi c'è un momento preciso, un istante in cui è come se tutto ciò acquisisse un'anima (e prendesse vita). Mi piace pensarla così. Non sono tanto sicuro riguardo a forze o universi superiori (ride)
ZS: "True beauty is a true sadness / la vera bellezza sta nella vera sofferenza". Questa frase, parte di una delle tue canzoni [*Yun], mi ha davvero colpito molto. Potresti approfondire? Che cosa significa?
RM: Oh, è nella prima traccia, in "Yun". Yun era un pittore coreano, il mio preferito. Nutro un rispetto enorme per lui, per la sua vita e per i messaggi che ci ha lasciato. Quando era ancora in vita, ha preso questo appunto: "True beauty is a true sorrow" – io avevo bisogno rimasse, quindi ho cambiato da "sorrow/sofferenza" a "sadness/tristezza" – ma 'sorrow' è un dolore ancor più profondo, giusto? Non è facile cogliere appieno il significato di questa citazione, "True beauty is a true sorrow.. o sadness". Abbiamo bisogno di tradurla e farla nostra. La mia interpretazione è... Quando siamo profondamente addolorati o estremamente felici, è normale versare qualche lacrima, giusto? Piangiamo quando siamo molto tristi, piangiamo quando siamo particolarmente felici o commossi. Il mio processo mentale è partito dalle lacrime. Mi sono posto la stessa domanda anche io: Perché "La vera bellezza sta nella vera sofferenza"? E credo di esser giunto alla conclusione che la risposta sta nella sua vita. Lui è vissuto durante la Guerra di Corea. La Corea ha vissuto grandissimi pericoli e sofferenze per anni e secoli, la nostra è una storia molto triste e complessa. Nel corso della sua vita, Yun ha sperimentato tutte quelle difficoltà e quel dolore, quindi credo quella sia la conclusione cui è giunto, ed è diventato una sorta di insegnamento e filosofia di vita. Ecco, io sto ancora cercando di capire appieno ciò che intendeva e ciò che provo personalmente, ma quando vedo qualcosa di bello, magari un'opera d'arte, mi sento triste.. Probabilmente è perché ne sono geloso, o forse perché ne sono talmente colpito.. O magari perché mi trasmette moltissima gioia.
ZS: E quindi tutte queste emozioni contrastanti portano alla pazzia! [*dal testo di 'Yun': "Perché la vera bellezza sta nella vera sofferenza, ora capisci la mia pazzia"]
RM: Esatto. Se guardiamo le sue opere, sono nere. Quando era più giovane, era solito dipingere le sue tele come suo suocero – suo suocero era un altro pittore famoso in Corea [*Kim Whan-ki, un altro degli artisti preferiti di Namjoon] – ed erano molto più sulle tonalità del blu e dell'indaco/indigo, l'azzurro mare o il blu del cielo, erano davvero bellissime. Poi però ha dovuto affrontare molte difficoltà e prove di vita.. è stato incarcerato per 4 volte.. Quando poi è uscito, ha iniziato a mischiare tutti i colori, e, sai, quando si mescolano le tinture ciò che si ottiene, alla fine, è il nero. In un certo senso, era espressione di una forma di pazzia, ma quando vedo queste sue opere, le trovo davvero raffinate, eleganti e bellissime. Ma era un po' una follia. Lo ha anche scritto nel suo diario: "Questa è la mia pazzia, questa è la mia rabbia. Scrivo in questo diario tutti i giorni perché odio questo mondo, ma sto cercando di essere un uomo giusto. Voglio essere umano. Non è arte quella che sto creando, sto semplicemente cercando di essere umano e per questo motivo annoto tutta la mia rabbia e tutta la bellezza in questo diario, ogni giorno".
ZS:E infatti c'è molta bellezza in tutto ciò; c'è della bellezza nella crudezza, c'è della bellezza nella schiettezza/onestà e nelle emozioni forti di quel genere...
RM: Esatto, nell'onestà. Lui è sempre stato onesto/schietto, per tutta la sua esistenza. E, di fatto, non so come facesse perché in Corea, nella sua epoca, la gente moriva di fame, non c'era cibo. Era appena finita la guerra, la nostra nazione era poverissima. Non riesco neppure ad immaginare come potesse un uomo, in condizioni simili, pensare all'arte.. Quando non hai nemmeno cibo a sufficienza e muori di fame.. Non c'era nessuno che pensasse o desiderasse ammirare dell'arte, in quel periodo.
ZS: E tu, personalmente, ripensi a quelle sue difficoltà quando stai attraversando un momento difficile? È quello che ti aiuta a mantenere la concentrazione e a creare anche nei momenti più cupi?
RM: Sì. Nel centro del salotto di casa, ho un suo dipinto e ogni tanto ci parlo persino.
ZS: Quella è arte, fratello!
RM: Sì.. Cioè, mi/gli dico, tipo: "Non è niente, vero? Posso farcela, posso superarla.. Per favore, dammi un po' di coraggio!"
ZS:Quindi non solo gli hai dedicato una canzone, ma l'album stesso è ispirato a questo artista che ti ha sicuramente aiutato ad arrivare dove ti trovi oggi. Trovo sia davvero bellissimo, un cerchio che si chiude [*un'esperienza completa, in cui tutto è collegato e trova un senso ed un rimando].
RM: Sì, ecco, questo voleva essere un mio tributo personale (a Yun). Sai, ci sono molti tributi dedicati alle leggende del passato, come ai Beatles o Michael Jackson, o anche a 2Pac o BiGgie, ma non credo nessuno abbia mai fatto un tributo ad un pittore coreano, nemmeno nel mondo del K-Pop, quindi credo sarà qualcosa di piuttosto unico ed interessante.
ZS: È davvero pazzesco. E, rimanendo in tema, hai condiviso quest'album con un sacco di artisti incredibili, con artisti già conosciuti e altri che ora probabilmente diventeranno i preferiti di molte più persone. Sicuramente hai riflettuto con attenzione sulle collaborazioni da includere. Che cosa cercavi o a che cosa hai prestato particolare attenzione ed ascolto nel selezionare questi artisti?
RM: Dato che sono con te, Zach, risponderò in totale onestà. Ho iniziato a fare musica grazie a Nas ed Eminem, ma innanzi tutto sono un coreano, le mie radici sono qui, nella mia nazione. Dopo essere andati per la prima volta ai Billboard (Music Awards), nel 2017, abbiamo sicuramente tratto molti benefici dal mercato musicale americano: la pubblicità, i premi, tutto fantastico, tutto bellissimo. Ma improvvisamente ho realizzato "Yo, però non sei che un coreano!" E questo non significa che, in quanto coreano, io debba fare solo musica coreana, non è quello il punto.. Semplicemente ho avvertito una sorta di energia e trazione cui non potevo resistere e mi sono detto "Non posso abbandonare così la mia terra natale". Nonostante ciò, sono cresciuto ascoltando la musica occidentale e credo, sì, entrambe queste culture siano parte di me. Credo il K-Pop in generale sia anche così: un mix di Occidente ed Oriente, di ballo e musica, di hip-hop e R&B e rock e un po' di tutto. Con quest'album sono stato un po' ambizioso: ho voluto includere tutto quanto. Gli artisti partecipanti sono i miei eroi musicali, sia coreani che americani, e io sono in debito con ognuno di loro per un qualche momento della mia esistenza. Ho versato lacrime ascoltando gli album della Badu, quando ero più piccolo e (noi BTS) ci siamo divertiti molto ad eseguire "Yet to Come" con Anderson .Paak e ad assistere alle esibizioni dei Silk Sonic.. Per quanto riguarda i miei eroi coreani, sono i miei idoli di quando ero adolescente. Li ho selezionati strategicamente, ma in fondo volevo semplicemente includere entrambi quei mondi.
ZS: Certo! E, allo stesso tempo, è un po' come un sogno – o più sogni - che diventa realtà, poter lavorare con i tuoi eroi personali e presentare della musica che fa parte di te, del tuo DNA, che è espressione della tua personalità. E poi, wow, la varietà di queste collaborazioni! Hai menzionato Erykah Badu. Com'è stato sentir parlare concretamente di quella partecipazione per la prima volta?
RM: Badu era la mia eroina, quando ero un ragazzino, con D'Angelo, ovviamente se parliamo del neo soul. Sul serio, la Badu è come se fosse un re o una regina nella sua fortezza. Non ha niente a che spartire con le tendenze o ciò che va di moda. No, è semplicemente una regina e ha dato vita ad un nuovo genere. Mi sono interessato di nuovo a lei, ascoltando l'album di Robert Glasper e, nello specifico, la traccia intitolata "Afro Blue", cui la Badu ha partecipato. Mi sono detto: "Ah, già! Erykah Badu!". E la sua voce è davvero magica, è ammaliante, come trovarsi sotto l'effetto di un incantesimo. "Yun", come ho menzionato prima, è un brano con un messaggio molto forte e diretto, quindi ho pensato che se a cantare il ritornello – "Sii umano prima di essere un artista / resta in silenzio, prima di fare qualsiasi cosa" – fosse stata la Badu, invece che me, sarebbe suonato mille volte più convincente. Perché io ho solo 28 anni, che posso saperne della vita? Probabilmente qualcosina, ma non abbastanza.
ZS:Ok, diciamo che ci sono due lati..Io ho 29 anni, è da parecchio che faccio questo lavoro, nella vita ne ho viste parecchie, ma d'altro canto cosa ne voglio sapere? Cioè, so com'è la vita ma c'è sempre ancora moltissimo da imparare..
RM: Esatto
ZS: Ed è entusiasmante, ma anche qualcosa che turba e spaventa un po' perché ci piace pensare di sapere sempre tutto, ma non è così... Ad ogni modo, com'è nato questo brano con Erykah? Ti ha mandato il suo ritornello e poi tu ci hai costruito attorno o è lei che ha lavorato su ciò che avevi già scritto tu?
RM: Temo mi consideri piuttosto sgarbato, perché io avevo già scritto tutto il testo ed il ritornello, glieli ho mandati e le ho chiesto "Per favore, potresti prestarmi la tua voce per il ritornello?" Quindi, sì, avrebbe avuto ogni ragione per offendersi perché, cavolo, è una vera e propria leggenda! È Erykah Badu, non servono altre spiegazioni. Ma le ho anche mandato diversi documenti in cui spiegavo perché stavo scrivendo quella canzone, in cui le parlavo del maestro Yun, del perché credevo dovesse essere lei a cantare il ritornello, del perché credevo le nuove generazioni avessero bisogno di sentire quel messaggio da lei. Sono riuscito a convincerla e credo sia davvero una donna di larghe vedute. Mi scriveva una volta al mese chiedendomi cose tipo: "Come va la vita?", "Come stai?"
ZS: Del più e del meno, insomma
RM: Sì, cose molto casual. È davvero gentile. Non dimostra nemmeno l'età che ha. Mi sembrava quasi di parlare con una trentenne, quando ci mandavamo messaggi.
ZS:Quella sì che è una vera collaborazione! Sai, ci sono persone che magari accettano progetti simili e poi sono estremamente distaccate e non vogliono creare alcun rapporto personale.
RM: Io non volevo soltanto l'impressione fosse quella che la stessi usando. Se inviti degli artisti partecipanti, ci deve essere una buona ragione. E poi questo è il mio primo album solista, non credevo neppure possibile chiamare così tante persone a darmi una mano! Per me è una questione di frequenze. Se, mentre sto lavorando ad una canzone, mi accorgo: "Oh, qui ci starebbe proprio il timbro e la cadenza di quella persona perché la canzone sia completa", allora sono ben felice di collaborarci. Quindi, sì, è così che è nato questo featuring.
ZS: A che punto del processo creativo, solitamente, ti rendi conto che ci sarebbe bisogno di una voce partecipante o che il brano starebbe bene come duetto? Lo sai già prima di iniziare a scrivere la canzone, o te ne accorgi in corso d'opera?
RM: Solitamente me ne accorgo durante il processo. Magari capita che a metà canzone mi trovi un po' a corto di ispirazione, sono bloccato e allora penso "Oh, qui avrei bisogno di qualcuno". Come ad esempio per "Yun", mi son detto che avrei avuto bisogno di qualcuno molto più convincente e persuasivo di me, per poter completare il brano e diffonderne il messaggio.
ZS: "Still Life": che storia racconti in questa canzone?
RM: "Still Life" è una canzone divertente. Solitamente è una parola che troviamo al museo. Se pensiamo, ad esempio, ai girasoli di Van Gogh o alle mele di Cézanne, il loro titolo è "Natura morta / Still life". Dato che l'inglese non è la mia lingua madre e che andare al museo è uno dei miei interessi principali, d'un tratto ho realizzato quanto strana sia l'espressione "natura morta". Sono tutte cose morte! Quei fiori sono morti qualcosa come 100 anni fa, e anche il pittore lo è, ma ha donato vita a quei fiori attraverso la pittura. Quando vedo quei dipinti, io li percepisco come vivi. Per quanto riguarda il titolo, dunque, io considero "Still Life" in due accezioni: la prima è quella che ho appena descritto, la seconda... ad esempio, non sono esattamente domande comuni, ma immaginiamo ci venga chiesto "Cosa scegliereste se poteste vedere il futuro? La vita o la morte?", e io – quasi come un attore in un film – risponderei: "Still life / (Sceglierei) ancora/comunque/sempre la vita". Quando penso a me stesso, mi rendo conto che la mia vita è sempre in mostra, come una mela o un fiore in una cornice, ma io continuo a muovermi verso il futuro e sono ancora in vita.
ZS: Credi gli artisti, attraverso la loro arte – o, come dicevi tu, nell'essere quasi come una mela in un dipinto – aspirino ad ottenere la vita eterna?
RM: Non lo so, ma io personalmente, quando ammiro l'arte, mi sento sollevato perché non ho nulla di cui essere invidioso. Ogni tanto, quando ascolto album particolarmente belli, divento super geloso ed è un'esperienza difficile, davvero pesante. Vorrei ascoltare la musica per quella che è, ma a volte è davvero difficile. Mi capita di pensare tipo, "Yo, questo tizio ha 29 anni come me e ha scritto un album così bello? Che cosa sto facendo io della mia vita, allora?" Penso cose simili, perché sono anche io un artista. Invece quando ammiro un dipinto non mi verrà mai in mente un pensiero simile perché non è roba da me; non credo dipingerò mai perché faccio schifo nella pittura.
ZS:Hai già provato? Sì, sicuramente.
RM: Sì, ho provato un paio di volte, ma non sono proprio capace. Non fa per me, quindi ci ho rinunciato. In Corea, c'è questa piccola mostra dedicata a Picasso. Lui è già morto anni fa, ma quando sono andato a visitare la mostra, i suoi dipinti mi sono sembrati più vivi che mai, pur in questa piccola nazione tra le tante dell'Asia Orientale e a questa mostra dove c'ero solo io... Non so, ho sentito proprio forte una connessione con le sue opere, una certa comunione, è stata un'esperienza straordinaria. In quel momento ho proprio sentito che l'arte è viva. Di fatto l'artista è morto, ma continua a vivere (attraverso la sua arte).
ZS: Quando, ascoltando la musica altrui, ti capita di provare gelosia, cerchi di prendere quel sentimento e sfruttarlo come sprone creativo verso il tuo successo?
RM: Sì, è fonte di motivazione per me, e poi conosci quel detto: "nulla di nuovo sotto il sole", no? La cultura continua a scorrere da una parte e all'altra, dall'Oriente all'Occidente, dall'Occidente all'Oriente, passa da persona a persona, magari anche da arte a musica e forse dalla musica anche ad altra cultura. Prendi ad esempio gli artisti partecipanti al mio album, sono loro che mi hanno fatto diventare ciò che sono ora, che hanno determinato la musica che scrivo oggigiorno! Io sono un artista K-Pop, ma faccio anche rock, folk, R&B e, ovviamente, rap perché è parte delle mie origini, ma non ci sono confini netti o limiti.
ZS: Qual è stata la parte più difficile nel creare un album simile?
RM: Quando si crea un albero, solitamente, si segue un concept specifico, no? Nel mio caso è solo un diario. Quando ho iniziato a lavorarci, nel 2019, non sapevo ancora come sarebbe stato, quando sono partito da "Wild Flower". Mi sono semplicemente detto, "Ok, proviamo ad iniziare da qui..", ma non sapevo come sarebbe stato il resto. Sarebbe anche potuto essere solo un singolo – volevo scrivere un album completo, ma ancora non avevo idee precise – Quindi, sì, come ti ho detto ho semplicemente iniziato ad aggiungere mattone dopo mattone, pietra dopo pietra come un architetto. Quindi la parte più difficile è che non sai che cosa ne sarà, cosa diventerà, non ne hai un'immagine completa...
ZS:Beh ma sei tu! Il quadro generale sei tu e ciò che hai scoperto di te, lavorandoci, no?
RM: Esatto! Anno dopo anno e mese dopo mese, sto cambiando. Volevo osservare questi cambiamenti ed inserirli nell'album. Credo il mondo abbia bisogno anche di dischi simili. Se penso agli album di Adele, per esempio, si intitolano '21', '25' e '30'..
ZS:Sono dei diari!
RM: Esatto. È molto semplice, no? Adele ha dato il coraggio anche a me.
ZS: Pensi aggiungerai qualcosa a questa "serie" di colori, man mano che pubblicherai altri album solisti?
RM: Ehm, non credo perché, ad esempio, se penso a 'mono', nutro sentimenti contrastanti a riguardo: sono sempre molto fiero di quei brani, ma.. alcune di quelle tracce vorrei poterle rimuovere. E non è che voglio sbarazzarmene, perché sono pur sempre parte della mia storia, anche se è solo una mixtape. Non volevo abbandonarla del tutto, quindi l'idea era creare una sorta di dittico con queste due collezioni musicali: "Mono – Indigo", fa pure rima, e poi c'è anche un collegamento ai colori. 'Mono' è una sorta di diario del mio periodo dal 2015 al 2018, quando ero solito indossare molti abiti neri o comunque ero più mono-cromatico, portavo il nero, il bianco o il grigio. Dopo di che, ho iniziato ad indossare tonalità jeans, colori naturali e che richiamassero la terra.. Quindi, sì, credo sia carino da parte mia presentare al pubblico come sia avvenuto quel cambiamento. 'Mono' e 'Indigo' credo diventeranno un dittico piuttosto interessante.
ZS:Davvero interessante.. Ogni cosa che sperimenti nella tua vita, poi si riflette nell'arte che crei, persino i colori che indossi. Se prendiamo una canzone come "Forg_tful", c'è un motivo per com'è scritto il titolo, vero?
RM: Oh, Zach sai... è divertente (ride). In realtà, in coreano sarebbe "건망증 /geonmangjeung", ma in inglese non sono riuscito a trovare una parola con la stessa consistenza e sonorità. La traduzione più vicina è 'forgetful', ma mi sono detto: "Oh, però non è interessante né affascinante, come titolo". E c'è dell'ironia ed umorismo dietro perché, hai visto? Ho dimenticato la 'e' perché sono sbadato/forgetful (ride)
ZS: Questa è la mia canzone preferita dell'album
RM: Oh, davvero? Questa è la prima traccia da cui sono partito con tutto il processo creativo, ad aprile 2019, mi sembra. È la prima che ho finito.
ZS: Com'è nata? L'hai scritta da solo, tu e una chitarra, o...?
RM: Ho questo caro amico che si chiama John (Eun) e, in pratica, è un chitarrista. Abbiamo anche fatto il concerto NPR Tiny Desk, insieme. È il mio migliore amico e... Ecco, nella canzone dico "e ho solo 26 anni", perché la traccia l'abbiamo scritta e completata quando avevo 26 anni – ora ne ho 29 -. Come ho menzionato prima, a volte i miracoli accadono davvero e per me questa canzone è stata come un miracolo: un mattino mi sono svegliato e mi è venuta in mente l'intera canzone. Tutto, il titolo, il testo ed il ritornello.. tutto. Ho subito preso appunti e registrato una versione guida e l'ho mandata al mio amico John, dicendo "Hey, vorrei scrivere questa canzone e ho bisogno di un accompagnamento di chitarra molto semplice". L'abbiamo poi registrata in un piccolo studio e, se ci fate caso, noterete alcuni suoni di sottofondo molto delicati perché, ad esempio, mi sono portato dietro dei jeans che indosso solitamente e li sfregavo, o si sente un tamburellio ed ero io che tenevo il tempo sul tavolo. Quindi, sì, è una traccia acustica del tutto organica e naturale.
ZS: È davvero bellissima e la trovo incredibilmente speciale e diversa rispetto ad ogni tua altra pubblicazione, te ne sei reso conto anche tu, vero?
RM: Certo. Anche alcuni dei miei amici musicisti l'hanno davvero adorata, anche se non riesco completamente a capirne il perché. Mi hanno detto tipo: "Hey, è così... non saprei, così intima ed organica! Mi piace davvero un sacco". Tutto ciò che so è che è un brano folk.
ZS: È davvero bellissima! Sì, è una canzone folk, ma vorrei sapere che cosa significa per te? Credi sia stato un po' un rischio includerla nell'album?
RM: Come ho menzionato, questa è stata la canzone da cui è iniziato tutto il processo creativo, è stato proprio il punto di partenza, quindi non potevo certo rimuoverla dall'album, non potevo farne a meno. È molto preziosa anche per me. L'abbiamo scritta e registrata in questo piccolo studio, non abbiamo usato apparecchiature vere e proprie, se non il fruscio dei miei abiti, il tamburellio sul tavolo, le mani e, ovviamente, la chitarra. Quindi, sì, cioè... Credo avessi proprio bisogno di una canzone simile perché mi rappresenta appieno. Tipo, rispetto ad una canzone dinamica e rockettara come "Wild Flower", con chitarre, un suono ricco ed un messaggio profondo, questa traccia, in un certo senso, è un invito a rilassarti, ad abbassare la guardia, a riposare, prendere un caffè e... (ride)
ZS: Sì, molto semplice! E come l'hai registrata insieme a Kim (Sawol)? Gliel'hai semplicemente mandata o eravate nello studio insieme?
RM: Oh, 3 anni fa, quando l'ho scritta, ero talmente timido che ho chiesto a John... - in realtà, ho scritto anche la parte di Kim Sawol, ma – ho chiesto a John di portarla a Kim Sawol, del tipo: "Sei tu che l'hai arrangiata, quindi l'affido a te, su!" (ride). Poi, sì, ci sono stati un po' di scambi tra noi, ma l'ha registrata anche lei 3 anni fa. Poi, recentemente, mi hanno detto che avrebbe voluto ri-registrarla, ma abbiamo preferito tenere l'originale perché era ciò che era, organica e naturale così, e così la volevamo
ZS: Davvero perfetta! Avete colto il momento più adatto e quando è così, non ci saranno mai nuove versioni che possano battere l'originale.
RM: Volevo lasciarla a quando avevo 26 anni, ferma in quell'anno (ride).
ZS: C'è forse qualcuna di queste tracce che, rispetto a quando le hai scritte, ha acquisito un significato diverso?
RM: Per "Forg_tful", l'ispirazione me l'ha data un mio amico che, al momento, è lontano quindi ora la percezione che ho di questo brano è un po' diversa. Penso, tipo: "Manca poco che mi dimentichi persino colui che ne è stato l'ispirazione!" (ride). Il significato, le tonalità, i colori e la trama di ogni canzone sono in continuo mutamento. Rispetto al loro processo creativo, la versione che poi viene pubblicata è totalmente diversa. E, in un certo senso, non mi appartiene neppure più perché passa agli ascoltatori quindi, sì, probabilmente tra qualche tempo la percepirò in modo ancora diverso.
ZS: Quindi ti sembra di "perdere" un po' della tua arte, quando la condividi con il pubblico?
RM: No. Sono solo due momenti diversi: prima la si crea e poi la si rilascia. È mia fin tanto che è privata, ma quando la si rilascia diventa di tutti. Vale lo stesso per i dipinti, secondo me. Una volta messi in esposizioni, non appartengono più agli artisti che li hanno creati, diventano del pubblico e di chi guarda. È ciò che chiamiamo 'eredità artistica' e 'retaggio'. Quindi, no, non credo sia una perdita, ma è solo una conseguenza naturale del processo creativo. Gli artisti devono sempre proseguire, non possono mai fermarsi. Anzi, sai cosa? Sto già iniziando a dimenticare il processo creativo che sta dietro quest'album e, piuttosto, mi chiedo: "Ok, e ora?"
ZS:Ti piacerebbe non dovesse esserci sempre quel momento in cui chiedersi "E ora?", o ti piace pensare al futuro?
RM: Credo mi piaccia pensare a ciò che verrà. Sai, sono ancora troppo giovane per fermarmi, rilassarmi e basta. Questo è solo il mio primo progetto individuale e, in quanto solista, sono ancora un novellino. Quindi, sì, ho ancora desiderio di lavorare su progetti futuri. Moltissime persone mi hanno detto che potrebbe anche arrivare un momento in cui non riesci a concludere o scrivere niente per quanto tu voglia farlo. Quindi, fin tanto che sono ispirato o c'è qualcosa dentro di me da esternare, è meglio metabolizzarla subito e lavorarci, ed è ciò che sto cercando di fare. Non è semplice, sai, è difficile, ma credo l'arte vada creata sul momento in cui viene, quando ti senti tipo "Oh, muoio dalla voglia di fare questa cosa". Altrimenti, no. Non sto cerco consigliando di creare un album o un dipinto così, a caso. Ma hai bisogno almeno di una singola, dannata motivazione o spunto che non puoi ignorare.
ZS: Hai bisogno di una certa passione, un desiderio cocente ed incrollabile che ti faccia sentire appieno la necessità di fare qualcosa, quasi non potessi vivere senza farlo.
RM: Storicamente, in arte abbiamo le nature morte ed i paesaggi, prendiamo ad esempio un paesaggio di una montagna: entrambi i soggetti di questo tipo di opere sono praticamente morti. Negli anni '60, abbiamo Donald Judd con le sue scatole (*opere d'arte) e, in quel periodo, la gente già diceva "Oh, la pittura ormai è morta, abbiamo bisogno dell'avanguardia". Eppure, ora che siamo nel 2022, vengono prodotti ancora tanti dipinti, la gente va matta per la pittura e ci sono un sacco di artisti e pittori all'attivo. Nel mio caso, mi chiedo "Perché fai musica?". Non sono sicuramente più bravo a rappare di Nas, Kendrick (Lamar) o Eminem – che sono i miei eroi -. Non so cantare come Erykah Badu o Anderson .Paak. Ma allora perché faccio musica? Perché ho almeno quel singolo spunto da diffondere e condividere con il mondo, senza il quale non potrei vivere. Se non mi piacesse la musica o la creassi così tanto per fare, potrei semplicemente tenerla come un hobby, condividerla esclusivamente con i miei amici, ma sono un professionista, è il mio lavoro, ci guadagno su, quindi credo sia importante essere ben consapevoli del perché facciamo ciò che facciamo.
ZS: Perché, alla fin fine, la ragione è molto più grande di noi. L'impatto che ha la tua musica va ben al di là della semplice ricerca e scoperta di te stesso, aiuta anche altre persone a scoprire cose di sé. Sul serio, io personalmente mi sono sentito molto capito e rappresentato da quest'album.
RM: Io posso vantare molta influenza ed impatto grazie ai BTS e agli sforzi compiuti nel corso dei miei 20 anni. Ma ora che ho questo potere, cosa potrei farmene? Come nel caso di 'Yun', credo ci sia qualcosa di cui i giovani d'oggi abbiano bisogno e che, magari, io posso dare loro con la mia musica. Quindi, sì, è qualcosa che voglio fare perché ho questo impatto, tutta quest'influenza e molti modi per diffondere i miei messaggi. Credo questo sia il momento giusto e, a modo mio, voglio fare del mio meglio.
ZS: "Change pt.2": la produzione di questo brano, amico mio, è pazzesca! La fluidità delle transizioni tra tonalità... Com'è nato questo beat?
RM: È opera di un mio amico di vecchia data. Anche lui è una leggenda del rock coreano. Si chiama eAeon, fa parte della band MOT. È uno dei geni più grandi e brillanti io abbia mai conosciuto in quest'industria. Quando io lavoro a della musica, il mio processo creativo si basa principalmente sull'intuito – come è stato per "Forg_tful", dove ho subito registrato e poi mi è venuto in mente di aggiungere un loop di chitarra e fine -. Lui, invece, è un vero e proprio architetto: lui costruisce strutture a vari strati di frequenze e strumenti, ha proprio una mente matematica, brillante, è quasi una magia. La sua musica è come i grandi ritrovati tecnologici che ogni tanto possiamo trovare anche in arte, come una navicella spaziale. La melodia ed il testo di "Change pt.2" mi sono venuti in mente mentre camminavo per strada: "Ok, ora ho questa intro, ma con chi potrei lavorarci?" e intendo dal punto di vista della produzione, perché ho rinunciato a quell'aspetto visto che non ero poi così portato. Mi è venuto in mente lui perché mi son detto che magari avrebbe potuto portare qualcosa di inaspettato nella canzone ed è ciò che ha fatto: le transizioni, i suoni distorti e le frequenze disturbate. Lo trovo davvero pazzesco..
ZS:È un lavoro meticoloso e che richiede tecnica, trovo sia fottutamente fantastico, davvero magnifico!
RM: Esatto, è davvero un genio. Quindi, sì, prima sono nati la melodia ed il testo e poi lui ha aggiunto il beat. Ma la cosa divertente è che non mi aspettavo certo un beat simile, quando ho registrato la melodia. Sono andato a trovarlo a casa sua – perché il suo studio è a casa sua, un piccolo studio di registrazione – ed ero ubriaco perso. Gli faccio tipo: "Yo, hey!! Ti ho portato una melodia e vorrei lavorarci su con te!". Quindi ho registrato con un microfono, sarà stato qualcosa tipo un SM58 e quel tipo di microfono non è adatto per le registrazioni, è solo un microfono dinamico qualunque. Sì, è un buon microfono, ma non va bene per le registrazioni. Quindi ho registrato e lui, da quella demo, ci ha creato su un beat e così avevamo la nostra traccia, no? Ho provato un paio di volte a registrare la parte cantata sul beat, ma non ci sono riuscito! Non ci riuscivo proprio perché è un beat troppo strano! Non riuscivo a capacitarmene, considerato che sono io che ho scritto testo e melodia, ma proprio non riuscivo ad adattarmi a quel beat. Quindi, alla fine, abbiamo usato la mia versione demo da ubriaco. Sì, di fatto, questa canzone è nata da una demo ubriaca, ci avremo messo qualcosa come 3 minuti.
ZS: È veramente quella versione che avete usato per l'album?
RM: Sì!
ZS: (ride) Davvero incredibile!
RM: Quando ho registrato la parte vocale, non sapevo ancora di quel beat. C'era solo il metronomo di sottofondo e io che ci cantavo sopra... Quindi, sì... ogni tanto capitano anche cose di questo tipo, non sai mai cosa ne uscirà.
ZS: È letteralmente perfetta!
RM: Sì, adoro quella canzone!
ZS: C'è un qualche evento, o una serie di eventi, che ha ispirato questo brano?
RM: È nato molto naturalmente. Stavano succedendo tante cose, c'erano tante cose e cambiamenti in ballo, e io mi son detto: "Ok, io aspiro a creare musica che sia senza tempo ed eterna, ma le cose cambiano. Devi ammetterlo". Quindi, sì, è come una riflessione in quel senso: "Le cose cambiano, le persone cambiano..." E trovo il tutto ancor più divertente perché la prima parte, "Change", era una canzone con Wale che parlava della società e di cambiamenti ed energie positive, invece "Change pt.2" è molto sarcastica e pessimista. Quindi, sì, credo sia un dettaglio interessante e che la canzone sarà divertente.
ZS: È difficile conoscere nuovi amici?
RM: Eehm... Non è difficile conoscere nuovi amici, ma allo stesso tempo lo è.
ZS: È difficile crearsi amici veri
RM: Esatto!
ZS: Cioè, gli amici.... di conoscenti ne abbiamo a bizzeffe, ma i veri amici si contano sulle dita di una mano.
RM:È complesso... Credo sia complesso per via del mio gruppo. Il nome BTS è talmente grande che penso qualcuno abbia un'idea sbagliata sul mio conto. Quindi, sì, a volte c'è gente che si finge mia amica, ma in generale è piuttosto difficile trovare degli amici. Ma spero davvero che queste partecipazioni... Cioè, per collaborare con qualcuno, ci devono essere delle frequenze in comune, bisogna per forza essere un po' sulla stessa lunghezza d'onda, e anche quello è una forma d'amicizia.
ZS:Sì, senza contare che essere sulla stessa lunghezza d'onda di qualcun altro non sempre si traduce in una connessione positiva. Non lo puoi sapere, c'è sempre da imparare, ma puoi capirlo solo provandoci.
RM: Esatto. Ecco perché chi trova un amico trova un tesoro.
ZS: Quelli veri, sì. Verissimo. I veri amici, poi, ti restano accanto qualsiasi sia la situazione. Non c'è neppure bisogno di parlare tutti i giorni, si può anche stare mesi senza sentirsi, ma quando ne hai bisogno, loro ci sono e viceversa.
RM: Esatto, e io farei lo stesso per loro, sì.
ZS: Quello è il miglior tipo di amicizia possibile, la più preziosa. Penso ai miei amici, ad esempio, ogni tanto non mi faccio sentire e loro continuano comunque a contattarmi ancora ed ancora. I miei amici sono persone impegnate, ma se sono amici veri ti rimangono accanto qualsiasi sia la situazione e, beh, alcuni dei miei amici li conosco da 13 anni...
RM: Wow, è un bel po' di tempo
ZS: Vero?
RM: Molti dei miei amici più cari sono quelli conosciuti da adolescente. Perché mi trattano molto terra terra, del tipo: "Va bene, sei un membro dei BTS, e quindi?! Stai forse cercando di vantarti?"
ZS: Sì, cioè, ti trattano semplicemente come RM
RM: Sì, mi trattano come un ragazzo qualunque.
ZS: "No.2", com'è nata questa canzone?
RM: Questa è stata la seconda canzone.. intendo, quella che ho scritto subito dopo "Forg_tful". Anche questo brano è stato creato con il mio amico John (Eun) – con cui ho lavorato a "Forg_tful" – e pensavo al mito di Orfeo. Quando stava fuggendo dall'Inferno e la moglie del dio degli inferi (Persefone)... com'è già che si chiama, non mi ricordo mai i nomi! Ad ogni modo, lei dice ad Orfeo di non voltarsi indietro. Credo sia anche un vecchio detto, quello che non bisognerebbe mai avere rimpianti. Credo gli antichi greci già sapessero che non va bene avere rimpianti e guardarsi indietro. E ho anche visto il film "Everything, Everywhere, All at once" che parla di quelle piccole decisioni che possono cambiarti la vita. Sai, siamo sempre lì che pensiamo tipo "Cosa sarebbe successo se non avessi fatto questa o quell'altra cosa?", "Cosa sarebbe successo se non avessi incontrato questa o quella persona?", "Cosa sarebbe successo se avessi fatto un'altra scelta?". Ma il film, i detti antichi e la mitologia ci insegnano che non puoi cambiare il passato. L'universo in cui vivi e la tua stessa esistenza sono già la versione migliore possibile. Io personalmente ho sempre moltissimi rimpianti, mi viene del tutto naturale, ogni notte ed in ogni momento.. Quindi questa canzone è un po' come se mi stessi dicendo: "Per favore, d'ora in poi non guardarti indietro. Anche se sarà difficile e sai che lo farai, per favore, cerca di non guardare al passato"... "Hai fatto del tuo meglio", "Tu...tu sei l'unico che può proteggerti. Hai scelto il tuo passato, stai correntemente compiendo scelte per il tuo presente e sarai sempre tu a scegliere il tuo futuro. Sicuramente ci saranno difficoltà, prove e rischi da affrontare, ma non guardarti indietro, non avere rimpianti. Goditi semplicemente il percorso. Se sei triste, va bene, abbraccia la tua tristezza. Se sei felice, sii felice. È così che va la vita".
ZS:E non fermarti
RM: E non fermarti, esatto.
ZS:Questa conversazione è davvero speciale, ti apprezzo ed ammiro davvero molto, già solo il fatto che abbiamo potuto fare quest'intervista è davvero importante per me. Che cosa vorresti le persone imparassero o scoprissero di te nell'ascoltare questo lavoro?
RM: Spero percepiscano che... Cioè, spero capiscano che sono semplicemente un giovane che fa parte, sì, di un gruppo piuttosto famoso - anche nel mercato americano - ma che capiscano come vivo la mia vita di tutti i giorni. E vorrei che la gente riflettesse anche sulla propria esistenza, che gli ascoltatori siano felici. Di questi tempi, la gente non fa molta attenzione ai testi, ma spero li leggeranno e capiranno ciò che volevo dire, perché è tutto ciò che ho imparato io (nel corso dei miei 20 anni). È una bella domanda, ma, sì, mi piacerebbe sicuramente mi conoscessero meglio ma che, a loro volta, conoscessero meglio anche se stessi.
ZS: Non so neppure come ringraziarti per tutto questo. Credo sia una delle conversazioni più preziose io abbia mai avuto, quindi grazie per essere stato così disponibile ed onesto e per il tempo che mi hai concesso. Sul serio, grazie infinite!
RM: Nessun problema, cioè... Dico sul serio, sei... Sei sempre stato il miglior intervistatore tra quelli che abbiamo conosciuto all'estero. Sto ancora imparando l'inglese, e non è semplice, ma ho capito tutto abbastanza facilmente, anche se è una lingua secondaria per me. Quindi ti sono davvero grato, ho molto apprezzato e non vedevo davvero l'ora di fare quest'intervista. Quindi grazie mille.
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cybeout · 2 years
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iOS 16: ora sappiamo la data di rilascio della beta pubblica
#iOS 16: ora sappiamo la data di rilascio della beta pubblica
iOS 16 è nelle mani degli sviluppatori ormai da diverse settimane . Ma ora, finalmente, sappiamo con più precisione la data di distribuzione della beta pubblica, prevista per il prossimo luglio. Ogni settimana è un’opportunità per saperne di più sulla futura versione del sistema operativo mobile di Apple. E presto non dovrai più accontentarti di semplici resi. Infatti, puoi provare direttamente…
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gregor-samsung · 28 days
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" Il volto del colonialismo inglese si rivelò in tutta la sua brutalità in Sudafrica. I bianchi si erano impadroniti dell'88 per cento delle terre, mentre i neri, con la Legge sulla terra dei neri, il Natives Land Act, del 1913, avevano perso ogni diritto di proprietà. Fu l’inizio della politica razzista di segregazione dei neri in “riserve per gli indigeni”. Ma siccome questo processo non funzionò, nel 1948 fu introdotto il sistema dell'apartheid. Nel 1949 furono proibiti i matrimoni misti e nel 1950 la popolazione fu catalogata secondo quattro gruppi razziali: bianchi, indiani, gente di colore e neri, con questi ultimi relegati in bantustan. Almeno tre-quattro milioni di neri furono segregati con la forza in queste zone loro riservate. Mentre ai neri che rimanevano, per ragioni di lavoro, in zone “bianche”, era vietato accedere a scuole, locali pubblici, mezzi di trasporto, riservati ai soli bianchi. I leader del movimento anti-apartheid, tra i quali Nelson Mandela, furono condannati all'ergastolo. Ma la repressione del governo non riuscì a soffocare la ribellione degli africani. Sia i lavoratori sia gli studenti neri diedero vita a una serie di scioperi e di manifestazioni che lentamente fece entrare in crisi il sistema dell'apartheid. La svolta avvenne nel 1990 quando il primo ministro Frederik De Klerk annunciò in Parlamento la rimozione della messa al bando del Congresso nazionale africano e il rilascio dei prigionieri politici. Dopo ventisette anni di carcere, Nelson Mandela fu liberato. Nel 1994 si svolsero le prime elezioni su base non razziale e, il 10 maggio, Mandela divenne il presidente del Sudafrica. Anche qui le Chiese dei bianchi, tanto cattoliche quanto anglicane e protestanti, appoggiarono in larga maggioranza il sistema dell'apartheid. Ma un piccolo gruppo profetico, composto dall'arcivescovo cattolico di Durban, Denis Hurley, dal pastore della Chiesa riformata Beyers Naudé e dall'arcivescovo anglicano Desmond Tutu, guidò la resistenza dei neri contro l’apartheid. "
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
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vadaviaaiciap · 3 months
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🔴🔴🔴 La Russia pubblica un rapporto di 2.000 pagine che dimostra la pandemia di Covid prodotta dal Deep State e da Big Pharma La Russia ha apertamente affermato che le principali aziende farmaceutiche, insieme a figure influenti nel panorama politico statunitense, hanno orchestrato la pandemia di Covid-19 come parte di una strategia di dominio globale. Tra coloro nominati come partecipanti a questo piano ci sono Hillary Clinton, Barack Obama, Joe Biden e George Soros, suggerendo il loro coinvolgimento in una cospirazione contro l'umanità.
"L'ambasciata russa negli Stati Uniti ha dichiarato giovedì: "La Russia vuole giustizia per la creazione e il rilascio del SARS-CoV-2, mentre l'Occidente ha nascosto le origini e censurato scienziati e giornalisti". Le autorità russe affermano che le iniziative di bioricerca intraprese dal Dipartimento della Difesa americano in Ucraina necessitano di un’approfondita revisione legale, compreso il controllo da parte delle pertinenti organizzazioni internazionali.
L'ambasciata ha espresso preoccupazione per le operazioni del Pentagono in Ucraina, affermando: “Di particolare preoccupazione è l'attività svolta dal Pentagono in Ucraina. Gli Stati Uniti hanno coinvolto nei loro progetti decine di istituzioni statali e aziende private del Paese”. La dichiarazione ulteriormente elaborata: “I civili e il personale militare della repubblica sono diventati donatori di biomateriali e semplicemente soggetti sperimentali. Non c’è dubbio che tali azioni richiedano un’adeguata valutazione giuridica, anche da parte delle strutture internazionali competenti”.
Persistono preoccupazioni sulla scena internazionale riguardo alla ricerca incontrollata a duplice scopo condotta sotto la guida del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, con la Russia che cita costantemente “gravi violazioni” da parte degli Stati Uniti degli impegni della Convenzione sulle armi biologiche e tossiche. I diplomatici hanno osservato: “Washington ignora le affermazioni, giustificandosi con una certa componente umanitaria dei suoi programmi”.
Hanno aggiunto: “Sottolineiamo che non vi è alcun dubbio sugli eventuali buoni obiettivi dei progetti del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Sono disponibili prove del lavoro degli Stati Uniti con potenziali agenti di armi biologiche e sono tutt’altro che isolate, così come prove di tentativi di migliorare deliberatamente le proprietà degli agenti patogeni di infezioni economicamente significative”.
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sauolasa · 2 years
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La Commissione esorta a ridurre al minimo il rilascio di visti ai cittadini russi
La Commissione invita gli stati membri a limitare il numero di visti rilasciati ai cittadini russi viste le mutate condizioni di sicurezza
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giovaneanziano · 2 months
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Come si annaffiano le piante più in alto senza arrampicarti perché ti pesa il culo?
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Gli fai le flebo a rilascio lento, ez
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[TRAD ITA] 240603 ANNUNCIO WEVERSE DELLA BIGHIT MUSIC:
“[AVVISO] Informazioni riguardo il Rilascio di 'Never Let Go' di Jung Kook
Salve. Questa è la BIGHIT MUSIC.
Siamo entusiasti di annunciarvi l'uscita della canzone (dedicata) ai fan 'Never Let Go' di Jung Kook, membro dei BTS.
'Never Let Go' è un sincero tributo che racchiude il messaggio 'di non lasciarsi mai la mano l'uno dell'altro', come segno di gratitudine per l’amore sconfinato degli ARMY in tutto il mondo. Apprezziamo la vostra anticipazione e il vostro entusiasmo per il nuovo singolo.
Vi ringraziamo per il vostro continuo amore e supporto per i BTS.
Data di rilascio: venerdì 7 giugno 2024 alle 6AM*"
(N/B: *Orario italiano)
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©Xina)
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