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#Vladimir Il'ič Ul'janov
gregor-samsung · 11 days
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“ La democrazia non si identifica con la sottomissione della minoranza alla maggioranza. La democrazia è uno Stato che riconosce la sottomissione della minoranza alla maggioranza, cioè l'organizzazione della violenza sistematicamente esercitata da una classe contro un'altra, da una parte della popolazione contro l'altra. Noi ci assegniamo come scopo finale la soppressione dello Stato, cioè di ogni violenza organizzata e sistematica, di ogni violenza esercitata contro gli uomini in generale. Noi non auspichiamo l'avvento di un ordinamento sociale in cui non venga applicato il principio della sottomissione della minoranza alla maggioranza. Ma, aspirando al socialismo, abbiamo la convinzione che esso si trasformerà in comunismo, e che scomparirà quindi ogni necessità di ricorrere in generale alla violenza contro gli uomini, alla sottomissione di un uomo a un altro, di una parte della popolazione a un'altra, perché gli uomini si abitueranno a osservare le condizioni elementari della convivenza sociale senza violenza e senza sottomissione. Per mettere in risalto quest'elemento di consuetudine, Engels parla della nuova generazione, « cresciuta in condizioni sociali nuove, libere » e che sarà « in grado di scrollarsi dalle spalle tutto il ciarpame statale », ogni forma di Stato, compresa la repubblica democratica. Per chiarire questo punto dobbiamo analizzare le basi economiche dell'estinzione dello Stato. “
V. I. Lenin, La Comune di Parigi, a cura di Enzo Santarelli, Editori Riuniti (collana Le idee n° 59), 1971¹; p. 131. [Corsivi dell’autore]
 NOTA: Il brano proviene in origine da Stato e rivoluzione, opuscolo di Lenin scritto nell'agosto-settembre del 1917 e pubblicato in Italia a cura di Valentino Gerratana nel 1966 sempre per gli Editori Riuniti.
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libriaco · 2 years
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Abboccano
A Vladimir Il’ič [Vladimir Il'ič Ul'janov aka Lenin] fu insegnata la pesca a mano, senza canna, una pratica diffusa fra i pescatori dell’Italia meridionale, fatta avvolgendo il filo attorno al dito indice. Richiedeva più tempo e pazienza, e il risultato erano piccole quantità di pesce, ma di migliore qualità, che i pescatori destinavano al consumo personale. I pesci presi senza la rete, infatti, rimanevano integri, evitando di spezzarsi la spina dorsale o grattarsi via le squame, cosa che ne elevava il sapore. Lenin s’impadronì presto della tecnica. Trascorreva le mattinate capresi in barca, reggendo con una mano il filo e con l’altra un libro. Quando i pesci abboccavano, reagiva allo strappo avvertito sulla mano esclamando soddisfatto: «Drin-drin», come se si trattasse del suono di una sveglia.
G. Sangiuliano, Scacco allo zar. 1908-1910: Lenin a Capri, genesi della Rivoluzione. Milano, Mondadori, 2012
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brainwavesechoes · 1 year
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La disperazione è caratteristica di coloro che non comprendono le cause del male, non vedono vie d'uscita e non sono in grado di combattere.
Vladimir Il'ič Ul'janov "Lenin"
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garadinervi · 4 years
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Lenin, Imperialism, the Highest Stage of Capitalism, Progress Publishers, Moscow, [1917]
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klimt7 · 5 years
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Oops! Pure le statue, ce stanno a provà !?
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Ahh...Caro Compagno Vladimir Il'ič Ul'janov Lenin
pensare che un tempo "puntavi diritto" alla
RIVOLUZIONE
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Abbiamo abbassato gli obiettivi... eh?
Ma io ti preferivo un filino
più sognatore!
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Ottobre Russo
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Ottobre. Il nome di un mese che diventa un simbolo di ribellione e di sovvertimento. Vai a sapere poi che in Russia utilizzano un altro calendario e quello che da noi è novembre, loro lo chiamano ottobre. Sempre in autunno siamo comunque, cadono le foglie ed esattamente cento anni fa cadeva anche l'ultimo impero che si proclamava discendente di Roma. La Grande Guerra che sta divorando l'Europa apre una crepa profonda nei secolari muri portanti dell'assolutismo zarista. Da lì un progressivo, inesorabile e disastroso crollo che in pochi mesi tavolge monarchia, governo liberale, esperimenti democratici, spinte riformiste e risvolti anarchici. Tutto viene spazzato via dalla ferrea determinazione di un uomo che nella primavera di quel fatidico 1917 ha rimesso piede sul suolo natio dopo un lungo periodo all'estero. E' Vladimir Il'ič Ul'janov, noto ai più con il nome di Lenin. Gli bastano davvero pochi mesi e la leadership di un gruppo coeso di militanti per rovesciare il rovesciabile ed instaurare quella che forse impropriamente viene definita “dittatura del proletariato”. Con i nostri libri vi riportiamo a quel periodo cruciale della storia del '900.
Seguiamo il futuro capo della rivoluzione, prima nell'insolita location descritta in Scacco allo Zar da Gennaro Sangiuliano. Il sole e il mare dell'isola di Capri fanno da sfondo al maturare di alcune idee chiave del bolscevismo. Tra un discorso incendiario ed un articolo sul suo giornale “La Scintilla”, il nostro trova il tempo per un amore che la storia ha quasi cancellato. Merito di Ritanna Armeni aver rievocato la figura delicata di Inessa Armand nel saggio Di questo amore non si deve sapere. Poi prendiamo posto nella carrozza “piombata” che lo trasporta da Zurigo a Pietrogrado per quel famoso “ritorno a casa destinato a cambiare il mondo intero”. Lenin sul treno di Catherine Merridale. Segnatevi questo titolo davvero particolare perché è in arrivo sui nostri scaffali.
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Per il momento cruciale della rivolta facciamo una scelta che potrà anche far storcere il naso per la sua smaccata faziosità ma che dire... lui c'era ed era dannatamente bravo con la penna. John Reed giornalista e comunista americano è stato tra i pochi occidentali a capire nel '17 che la Storia stava per passare da Pietrogrado. Si precipita e segue passo passo gli sviluppi dell'Ottobre nei Dieci giorni che sconvolsero il mondo. Pochi titoli possono vantare tante imitazioni. Lasciatevi tranquillamente prendere anche dall'epica del film Reds diretto ed interpretato nel 1981 da uno straordinario Warren Beatty, tanto stiamo per riportarvi con i piedi per terra. Una narrazione critica, asciutta e al contempo godibilissima è quella contenuta nella prima parte della Storia dell'URSS dal 1917 a Eltsin di Mihail Heller e Aleksandr Nekric. Non fatevi spaventare dalle dimensioni importanti. Difficilmente vi fermerete alla prima parte. Grazie al meticoloso lavoro di scavo sulle fonti compiuto da Guido Carpi Russia 1917 è in grado di offrire uno spettro completo delle posizioni allora assunte dai più diversi attori in campo. Sorprendentemente tutta questa accuratezza si traduce in una scrittura scorrevole che incuriosisce e coinvolge. Interessante anche l'esperimento di Marcello Flores che in 1917, la rivoluzione si sforza di guardare a fatti così lontani nel tempo attraverso il filtro della nostra contemporaneità.
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Un centenario importante che abbiamo voluto ricordare con questo percorso a tema storico. Ma non è il solo avvenimento fondamentale che spegne cento candeline. Un anno denso di eventi epocali che hanno cambiato il corso del secolo appena trascorso. Per una panoramica degli anniversari e tanti inediti riferimenti al presente non perdete 1917 L'anno della rivoluzione di Angelo d'Orsi.
до свидания!  
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garadinervi · 4 years
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Lenin, (1903-1916, 1929, 1930), Quaderni filosofici, Translated and Edited by Ignazio Ambrogio, «Biblioteca del pensiero moderno» 23, Editori Riuniti, Roma, 1976, pp. 182-185
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garadinervi · 4 years
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Lenin, (1903-1916, 1929, 1930), Quaderni filosofici, Translated and Edited by Ignazio Ambrogio, «Biblioteca del pensiero moderno» 23, Editori Riuniti, Roma, 1976, pp. 172-177
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garadinervi · 4 years
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Lenin, (1909), Materialismo ed empiriocriticismo, Translation by Felice Platone, Foreword by Luciano Gruppi, «Biblioteca del pensiero moderno» 22, Editori Riuniti, Roma, 1970, pp. 119-139 (pt. 2) (pt. 1 here)
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garadinervi · 4 years
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Lenin, (1909), Materialismo ed empiriocriticismo, Translation by Felice Platone, Foreword by Luciano Gruppi, «Biblioteca del pensiero moderno» 22, Editori Riuniti, Roma, 1970, pp. 119-139 (pt. 1) (pt. 2 here)
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