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#anarchico
b0ringasfuck · 1 year
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Per tutti quelli che "confidiamo nella magistratura" e che si dimenticano che tutti quelli che hanno soldi spesso la fanno franca grazie alla prescrizione.
Ah a proposito di facce da culo... il consulente di Pivetti la quale un giorno dice che è innocente e il giorno dopo dice che vive in un dormitorio con 1000 (capito pensionati) euro al mese... ha patteggiato.
Le Ferrari però le aveva nel box lei. Che persona ingenua che abbiamo avuto come presidente della Camera... con tutto il male che è stato detto dei 5S, poveri cocchi... e invece la presidente della Camera le ficcavano a sua insaputa le Ferrari in box.
È sempre colpa dei commercialisti... o degli hacker...
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radicalgraff · 2 years
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"Anarchy ...is inevitable!"
Seen in Venice, Italy
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erik595 · 1 year
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Il grosso problema è che le persone non credono che una rivoluzione sia possibile, e non è possibile proprio perché non credono che sia possibile. Theodore Kaczynski . . . . . #theodorekaczynski #frase #frasi #frases #frasedelgiorno #frasitumblr #citazioni #aforismi #quote #quotes #quotestagram #anarchia #anarchismo #anarchico #naturalismo #ambientalismo #capitalismo #consapevolezza #primitivismo #rivoluzione #ribellione (presso Benevento, Italy) https://www.instagram.com/p/CnFBB6xIl5J/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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adrianomaini · 10 months
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Così fin dalla giovinezza Raoul sembra avere conciliato la sua carriera di ladro professionista con una propensione per la politica e la giustizia sociale
Un saggio francese ripercorre la vita avventurosa di Raoul Saccorotti, dai furti nelle cantine parigine per sovvenzionare gli antifascisti ai servizi segreti.Fu Roger-Louis Lachat, un redattore del quotidiano ‘Le Petit Dauphinois’ di Grenoble, a paragonarlo nel 1937 ad Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo creato dallo scrittore Maurice Leblanc. Lo soprannominò “L’Arsène Lupin des galetas”, cioè…
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bagnabraghe · 10 months
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Così fin dalla giovinezza Raoul sembra avere conciliato la sua carriera di ladro professionista con una propensione per la politica e la giustizia sociale
Un saggio francese ripercorre la vita avventurosa di Raoul Saccorotti, dai furti nelle cantine parigine per sovvenzionare gli antifascisti ai servizi segreti.Fu Roger-Louis Lachat, un redattore del quotidiano ‘Le Petit Dauphinois’ di Grenoble, a paragonarlo nel 1937 ad Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo creato dallo scrittore Maurice Leblanc. Lo soprannominò “L’Arsène Lupin des galetas”, cioè…
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thewasteland2 · 1 year
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GIOIE E PARANOIE (versi per chi non ne voleva – 2)
Questa storia mi fu riferita in uno dei momenti più delicati di essa, pertanto, insieme alle gioie comprende le paranoie che insieme fronteggiano caratteri complessi, ondivaghi, differenti.La nuova cornice è Umbria Jazz, ricordo gioioso e felice, non senza contrasti, amplificati per la ragione anzidetta.La scenografia umbra è stupenda e attenua abbastanza l’ossessione sopraggiunta nella relazione…
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gregor-samsung · 1 month
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" La donna non ha contrapposto alle costruzioni dell'uomo se non la sua dimensione esistenziale: non ha avuto condottieri, pensatori, scienziati, ma ha avuto energia, pensiero, coraggio, dedizione, attenzione, senso, follia. La traccia di tutto ciò è sparita perché non era destinata a restare, ma la nostra forza è nel non avere nessuna mitizzazione dei fatti: agire non è una specializzazione di casta, ma lo diventa mediante il potere a cui l’agire viene indirizzato. L’umanità maschile si è impadronita di questo meccanismo la cui giustificazione è stata la cultura. Smentire la cultura significa smentire la valutazione dei fatti in base al potere.
La maternità è il momento in cui, ripercorrendo le tappe iniziali della vita in simbiosi emotiva col figlio, la donna si disaccultura. Essa vede il mondo come un prodotto estraneo alle esigenze primarie dell'esistenza che lei rivive. La maternità è il suo “viaggio”. La coscienza della donna si volge spontaneamente all'indietro, alle origini della vita e si interroga. Il pensiero maschile ha ratificato il meccanismo che fa apparire necessari la guerra, il condottiero, l’eroismo, la sfida tra le generazioni. L’inconscio maschile è un ricettacolo di sangue e di paura. Poiché riconosciamo che il mondo è percorso da questi fantasmi di morte e vediamo nella pietà un ruolo imposto alla donna, abbandoniamo l’uomo perché tocchi il fondo della sua solitudine. "
Carla Lonzi, Sputiamo su Hegel.
(Libro elettronico; 1ª edizione: casa editrice "Rivolta Femminile", 1970)
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elipsi · 7 months
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klimt7 · 2 months
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Pino Daniele
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mtonino · 7 months
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eppur la nostra idea è solo idea d'amor
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Addio, Lugano bella,
o dolce terra pia,
scacciati senza colpa
gli anarchici van via
e partono cantando
colla speranza in cor,
e partono cantando
colla speranza in cor.
Ed è per voi sfruttati,
per voi lavoratori,
che siamo ammanettati
al par dei malfattori;
eppur la nostra idea
è solo idea d'amor,
eppur la nostra idea
è solo idea d'amor.
Anonimi compagni,
amici che restate,
le verità sociali
da forti propagate:
e questa è la vendetta.
che noi vi domandiam,
e questa è la vendetta
che noi vi domandiam.
Ma tu che ci discacci
con una vil menzogna,
repubblica borghese,
un dì ne avrai vergogna
ed ora t'accusiamo
in faccia all'avvenir,
ed ora t'accusiamo
in faccia all'avvenir.
Scacciati senza tregua,
andrem di terra in terra
a predicar la pace
ed a bandir la guerra:
la pace tra gli oppressi,
la guerra agli oppressor,
la pace tra gli oppressi,
la guerra agli oppressor.
Elvezia, il tuo governo
schiavo d'altrui si rende,
di un popolo gagliardo
le tradizioni offende
e insulta la leggenda
del tuo Guglielmo Tell,
e insulta la leggenda
del tuo Guglielmo Tell.
Addio, cari compagni,
amici luganesi,
addio, bianche di neve
montagne ticinesi,
i cavalieri erranti
son trascinati al nord,
e partono cantando
con la speranza in cor.
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intotheclash · 1 year
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Aiutare qualcuno, amico mio, vuol dire prendere qualcuno per incapace; se questo qualcuno non è incapace, significa farlo tale, supporlo tale; e cioè, nel primo caso, tirannia, nel secondo disprezzo. In un caso si distrugge la libertà altrui; nell’altro si parte, perlomeno inconsciamente, dal principio che gli altri sono spregevoli e indegni o incapaci di libertà.
Fernando Pessoa - Il banchiere anarchico
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camillo5155 · 8 months
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E' in arrivo il CANTIERE di settembre
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tuportamiviareturn · 11 months
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Il vero male, l'unico male, sono le convenzioni e le finzioni sociali, che si sovrappongono alle realtà naturali – tutto, dalla famiglia al denaro, dalla religione allo stato.
Fernando Pessoa - Il banchiere anarchico
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francescosatanassi · 4 months
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UN MALEDETTO SELVAGGIO
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Una storia che non conoscevo. Di fronte alle più alte cariche dello Stato cubano, oggi sono state tumulate presso l’altare dei rivoluzionari di L’Avana, le ceneri di Gino Donè, "El Italiano", come lo chiamavano i suoi compagni. Donè era nato in provincia di Treviso e aveva combattuto come partigiano nella Brigata Piave, ricevendo anche un encomio dal Gen. Alexander per aver salvato un gruppo di ufficiali inglesi nella laguna veneziana. Dopo la guerra cercò fortuna in Francia, Belgio, Germania, fino all'arrivo a Cuba. "Facevo il carpentiere - raccontò nel 2006 - ma avevo il sangue che mi bolliva, dentro ero ancora un maledetto partigiano.” In quel periodo, Fidel Castro era esiliato in Messico e stava arruolando giovani per liberare Cuba dalla dittatura di Batista. Venne a sapere di un italiano che aveva combattuto i fascisti e lo volle con sé come tenente del 3° plotone. Fu Gino a insegnare le tecniche della guerriglia a Che Guevara e assieme a lui, Fidel e Raul Castro, era tra gli 82 che, a bordo dell’imbarcazione Granma, sbarcarono ai piedi della Sierra Maestra. Con Aleida March, futura moglie del Che, organizzò, senza metterlo in atto, un piano per assaltare la sede del comando militare di Santa Clara. Ricercato dalla polizia, i compagni lo convinsero a rifugiarsi negli USA, dove si guadagnò da vivere come marinaio per 3 anni, prima di tornare in Italia. Al suo funerale parteciparono centinaia di persone, tra le quali i funzionari dell’ambasciata cubana con 4 corone di rose inviate in Italia da Fidel. "Mi hanno chiesto se fossi anarchico, comunista, rivoluzionario - raccontò l''unico europeo ad aver partecipato alla rivoluzione cubana - io sono soltanto un maledetto selvaggio. Però osservo il mondo e vedo che c'è sempre qualcuno più povero di me. E oggi, chi dà una mano ai proletari? Forse ci vorrebbero ancora uomini che decidono di essere fratelli."
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diceriadelluntore · 1 month
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Storia Di Musica #317 - Black Flag, Damaged, 1981
A me piace poco la musica punk. In primis, perchè nasce sotto aspetti che molto ipocriticamente non si prendono mai in causa (basta sentire quello che dice Malcom McLaren, il deus ex machina dei Sex Pistols in The Great Rock'n'Roll Swindle) rispetto alla vera natura del genere musicale; in secundis perchè si oppose con i suoi modi sguaiati e "puri" contro la grandezza tecnica del prog, soprattutto in Europa. Negli Stati Uniti fu invece un movimento molto più eterogeneo e diffuso, il cui obiettivo trasgressivo era soprattutto artistico (mentre da noi fu sprattutto estetico). Detto ciò, per i gruppi che hanno "black" nel titolo non potevo non parlarvi un po' di loro. Il loro nome, Black Flag, fu suggerito ai fondatori Greg Ginn e Keith Morris dal fratello del primo, Raymond, che aveva un nomignolo curioso, Pettibon: la bandiera nera è il simbolo del movimento anarchico, e lo stesso Raymond disegnò il logo della band, quattro righe spesse che davano la sensazione del movimento della bandiera stessa (e cosa importante, poteva essere facilmente riprodotta con le bombolette spray per i graffiti). Tutto nasce a Hermosa Beach, vicino Los Angeles, nel 1976: Greg Ginn e Keith Morris fondano un duo, che si chiama Panic. Quando scoprono che esiste già un altro gruppo dallo stesso nome, cambiano in Black Flag, come detto sopra. Con la prima formazione registrano 4 brani in un Ep dal titolo esplicativo, Nervous Breakdown, che viene stampato in 2000 copie, ma problemi con la piccola casa editrice che gli aveva pagato le registrazioni spingono Ginn a fondarne una propria: aggiunge infatti una "divisione" artistica alla sua Solid State Tuners, che è una piccola dittaq specializzata in riparazioni e costruzione di impianti per le registrazioni elettroniche, creando la SST Records, che oltre che i dischi dei Black Flag sarà una delle case discografiche indipendenti più importanti degli anni '80 per aver pubblicato Soundgarden, Meat Puppets, Minutemen, Hüsker Dü, Sonic Youth, Dinosaur Jr., Negativland tra gli altri. Cambiano nel frattempo due volte cantante: prima Morris se ne va, e viene sostituito da Ron Reyes: dura pochi mesi, registra comunque delle canzoni che verranno inserito nel secondo EP, Jealous Again, poi se ne va a Vancouver. Qui in un negozio di dischi trova l'EP in questione e legge nei crediti come cantante un certo Chavo Pederast, pensando che avessero trovato un nuovo cantante, ma ascoltandolo si accorge che è la sua voce, la band ha voluto omaggiare il suo abbandono con la prima di una serie sgangherata di azioni di satira nera per cui diventeranno proverbiali. Reyes viene sostituito da Dez Cadena. Durante un concerto a New York, un tizio sale sul palco e inizia a cantare con lui: piace a tutti gli altri, e prima viene ingaggiato come roadie, poi spostato a cantante perchè Cadena esprime il desiderio di suonare la chitarra. Il tizio si chiama Henry Garfield, ma per cantare sceglie il nome Henry Rollins. Nasce così la line up leggendaria che nell'ottobre 1981, messi sotto contratto dalla Unicorn, una sussidiaria della MCA, va negli studi a scrivere la pietra miliare dell'hardcore punk.
In copertina, Rollins che dà un pugno allo specchio (rotto con un martello, il finto sangue è un miscuglio di caffè e salsa di pomodoro). Damaged è uno degli album più estremi, nichilisti, sinceri e devastanti della storia della musica. È l'espressione, sincera, di esigenze che sono ancora oggi comuni denominatori della sofferenza generazionale giovanile. Si parte con la necessità di alzare la voce contro il muro di silenzio degli altri, nella storica Rise Above, in cerca di realizzazione: We are born with a chance\Rise above, we're gonna rise above\And I am gonna have my chance\Rise above, we're gonna rise above\We are tired of your abuse\Try to stop us, it's no use. L'adrenalina si sposta nei 33 secondi, deflagranti come una bomba, di Spray Paint, dedica al movimento dei writers tanto caro alla band. Rollins sputa parole e urla più che cantare, su un tappeto sonoro che sebbene sia "semplice" nella struttura (le canzoni hanno una loro struttura ricorrente e riconoscibile), dimostra al contempo che i nostri sanno suonare e ne sono esempio gli intricati assoli di Ginn e Cadena. Seguono in parte lo stile Ramones in Tv Party e Gimmie Gimmie Gimmie, ma è quando Rollins e compagni parlano di sofferenza, quando sputano rabbia e frustrazione, che mettono i bridivi: Room 13 è una disperata richiesta di aiuto (It's hard to survive\Don't know if I can do it\I need to belong\I need to hang on\I need, need) con la voce di Rollins al limite dello spasmo; No More inizia con il tamburo della batteria quasi a segnare un countdown, prima di esplodere nella furia della musica della band; c'è la rabbia politica contro le istituzioni, pienamente espresso in Police Story (Fucking city is run by pigs\They take the rights away from all the kids\Understand that we're fighting a war we can't win\They hate us, we hate them). Ma l'apoteosi dono le due Damaged: Damaged II è una sorta di delirio rabbioso, scandito dalle urla di Rollins (I'm confused, confused, don't wanna be confused), che è un misto tra una crisi di panico e la disperazione della solitudine, che si trasforma in ferite interne ed esterne. Ed è ancora più sconvolgente Damaged, che chiude il disco:
My name's Henry And you're here with me now My life It's a song, ah You're just, you won't even let it happen You won't You won't let Damaged, by attack
e continua con dei vocalizzi che assomigliano pericolosamente ad un delirio.
Il disco fu stampato il 25 mila copie dalla Unicorn, ma quando i boss della MCA sentirono il disco, ne bloccarono la distribuzione. Senza battere ciglio, i Black Flag lo pubblicarono per la SST, con un adesivo in copertina che diceva "Come genitore, credo che questo sia un album contro i genitori", parole pronunciate dal presidente della Unicorn. Questo fu preso alla lettera dalla Polizia, che non perse occasione per intervenire durante i concerti della band, in cui spesso ci saranno dei feriti. Tutta la questione finì in una causa intentata dalla Unicorn che portò al carcere, per pochi giorni, Greg Ginn. La band tra altri cambiamenti di formazione pubblicherà un altro album inno punk, My War (1982) per poi intraprendere, fino al 1986, un percorso davvero interessante in cui alla furia iconoclasta della loro musica aggiungano elementi hard rock, più melodie e persino elementi del free jazz, grande passione di Rollins. Dopo lo scioglimento, Rollins fonderà una propria band, la Henry Rollins Band in cui proseguirà questo cammino sperimentale. I Black Flag si riformeranno due volte, negli anni 2000, ma non sarà mai la stessa cosa: non era più possibile replicare il pugno in faccia che fu questo disco, la loro rabbia, la loro disperazione, che arriva qui a vette insuperate, divenendo il seme da cui negli anni a venire nascerà di tutto: dico solo che persino il rap campionerà tantissimo questo disco, soprattutto Rise Above che fa da base a inni del genere quali Buck Whylin' di Terminator X, And What You Give is What You Get dei Beastie Boys, Real Niggaz Don't Die degli NWA e Holy Rum Swig dell'X-Clan.
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gregor-samsung · 9 months
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“ Il maestro Casadio mi guarda attraverso il vapore che si alza dai cappelletti in brodo, mi strizza l’occhio e mi dice: ma lo sai che i vecchi qua avevano l’abitudine di metterci il vino, nei cappelletti? Lo versavano dal bicchiere; qualcuno lo fa ancora, ma pochi. Si scotta, fa una smorfia; non c’è niente da fare: in Romagna c’è un’estetica del brodo, o un’etica, che impone di mandarlo giú bollente. Forse, dice quando ritrova la parola, è perché adesso il vino è buono, mica il vinaccio dei contadini che si beveva una volta. Ride e intanto gli viene in mente una cosa: lo so io che cosa ha fatto Gaetano Bresci prima di ammazzare il re Umberto, a Monza, il giorno che ha ammazzato il re, cioè il 29 luglio del 1900? No che non lo so. Si è mangiato cinque gelati! rivela il maestro, felice della mia sorpresa. Gaetano Bresci si è mangiato cinque gelati, uno dopo l’altro. Andava a vedere se arrivava la carrozza del re, e visto che non arrivava tornava alla gelateria a prendersene un altro. Cinque volte. Era uno che si trattava bene, commento io. No, tutto il contrario: era una persona sobria, uno che non apriva mai bocca. Ma erano gli ultimi gelati della sua vita e lui lo sapeva, ecco perché. Sapeva che la cosa piú probabile, dopo l’attentato, era che lo linciassero lí per strada, e se no che lo ammazzassero poco dopo, come hanno fatto in carcere, puntualmente, perché siccome non c’era piú la pena di morte l’hanno mandato all'ergastolo vicino a Ventotene; ma era una finta, neanche l’ergastolo bastava, non hanno neanche aspettato un anno per farlo fuori, per empirgli la bocca di zolle, come scrive Pascoli, quella mezzasega… Che poi hanno detto che si è impiccato; ma no, non Pascoli: Bresci! Ma come faceva? Impiccarsi con un asciugamano che non doveva avere, dopo aver ordinato una cena che ha pagato ma non ha consumato… Ma il gelato, ho chiesto io, era sempre lo stesso, o ogni volta ha ordinato gusti diversi? Questo il maestro non lo sapeva, in compenso voleva chiedermi un’altra cosa: lo sapevo io che Bresci era venuto a Monza apposta dagli Stati Uniti per ammazzare il re? Con un biglietto scontato, perché soldi ne aveva pochi, era un operaio… Però c’era l’Esposizione Universale di Parigi, quell'anno, e le compagnie di navigazione praticavano prezzi speciali. È stato un regicidio con lo sconto, del tutto degno, a pensarci, della statura men che modesta della vittima… No che non lo sapevo. “
Guido Barbujani, Soggetti smarriti. Storie di incontri e spaesamenti, Einaudi (collana Super ET Opera Viva), febbraio 2022¹; pp. 95-97.
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