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#gian pietro lucini
mournfulroses · 6 months
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Gian Pietro Lucini, from a poem titled "The Song of the Young Courtesan,"
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lamilanomagazine · 2 months
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Roma: raffica di arresti della Polizia di Stato per droga, sono 4 le persone arrestate poiché gravemente indiziate del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti
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Roma: raffica di arresti della Polizia di Stato per droga, sono 4 le persone arrestate poiché gravemente indiziate del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.  Non trova tregua la lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti. L'azione quotidiana della Polizia di Stato ha condotto nelle ultime ore a 4 arresti per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli agenti del Commissariato Flaminio, mentre transitavano in Viale delle Galline Bianche, hanno notato un'autovettura condotta da un giovane ragazzo di 22 anni, fermarsi sul bordo strada e attendere con le 4 frecce in funzione. Fermato per un controllo, l'uomo fin da subito è apparso nervoso e dopo poco ha consegnato spontaneamente un involucro contenente sostanza stupefacente del tipo hashish. Nella successiva perquisizione veicolare sono stati rinvenuti altri involucri contenenti 200 grammi di hashish e 100 grammi di marijuana, oltre a 5.000,00 euro in contanti. I poliziotti del XV° Distretto di P.S. "Ponte Milvio", unitamente a personale specializzato del Reparto Prevenzione Crimine "Lazio", hanno espletato un servizio finalizzato al contrasto dello spaccio e dell'uso di sostanze stupefacenti nella zona del XV Municipio, effettuando mirati controlli presso le attività commerciali e nei luoghi di transito e stazionamento frequentati per lo più da studenti. In particolare, all'interno di un bar, adiacente ad un liceo in via dei Robilant, abitualmente frequentato dagli studenti, un uomo è stato tratto in arresto poiché gravemente indiziato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La perquisizione personale e veicolare effettuata sul posto ha permesso di rinvenire diverse dosi di cocaina confezionate e pronte alla cessione. Inoltre, nel successivo controllo effettuato presso l'abitazione dell'arrestato è stata rinvenuta ulteriore sostanza stupefacente per un totale di 140 gr. di cocaina, sostanza da taglio, materiale per il confezionamento della droga nonché la somma di euro 2.955 in banconote di piccolo taglio, presumibilmente provento dell'attività di spaccio. Ancora, gli operatori della Squadra Investigativa del Commissariato Anzio-Nettuno, nel corso di mirati servizi volti alla repressione dello spaccio di stupefacenti, hanno arrestato un uomo di 25 anni, trovato in possesso di 121 dosi di crack del peso complessivo di circa 23,5 grammi, 9 dosi di cocaina del peso di circa 3,5 grammi ed un frammento di hashish del peso di 35 grammi, nonché un bilancino di precisione e 45 euro in contanti suddivisi in banconote di vario taglio. I poliziotti del IX Distretto Esposizione, venuti a conoscenza del fatto che, in via Gian Pietro Lucini, un 37enne italiano era dedito allo spaccio di sostanza stupefacente, hanno effettuato uno specifico servizio di osservazione. Gli investigatori hanno notato e fermato per un controllo un probabile acquirente che, durante le fasi del controllo, ha cercato di disfarsi di una dose di cocaina gettandola a terra. I poliziotti hanno quindi deciso di effettuare una perquisizione locale dell'abitazione del 37enne dove, sul tavolo della cucina, è stato trovato un sacchettino contenente sostanza polverosa di colore bianco, un bilancino di precisione, sostanza da taglio e materiale per il confezionamento. Inoltre, dall'analisi dell'applicazione di messaggistica istallata sul telefono cellulare del 37enne è emerso che, l'acquirente, fermato poco prima dagli operatori, aveva acquistato la dose di sostanza stupefacente proprio da quest'ultimo e, si è appurato, inoltre, che vi erano diverse conversazioni riconducibili alla cessione di sostanza stupefacente ad altri acquirenti. La Procura ha chiesto ed ottenuto, dal Giudice per le Indagini Preliminari, la convalida della misura pre-cautelare adottata dalla Polizia di Stato in tutte le circostanze. Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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paper---airplane · 5 years
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Luna, 
il mio cuore ti sospira e si svuota 
d’amarezze e ti vomita bestemmie: 
sono un povero tisico che rece 
coi coaguli rossi il suo buon cuore. 
 Gian Pietro Lucini
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adrianomaini · 3 years
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Un inchiostro liquorato
Edoardo Sanguineti – Fonte: Un sogno chiamato domani Tra gli esponenti del primo futurismo, Sanguineti sceglie di includere nell’antologia Poesia italiana del Novecento Cavacchioli, Folgore e Buzzi, i cui versi non rappresentano certo, a suo stesso dire, “casi strepitosi”. Si tratta piuttosto di autori interessanti sui quali vige un totale silenzio critico, e che per questo Sanguineti desidera…
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somehow---here · 6 years
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Congiungere le labra alle protese, desiderio gemello tiepido e tumido anello, rosso di carne, forte suggello da imprimere, vive ventose a suggere. — Perchè così le palpebre s'abbassano, languidamente, sopra il fiore dell' iride, fiore che geme lagrime di gioja, lagrime di dolore ; — perchè, così, il capo si inchina riverso, e trova appoggio sull'omero tondo e s'adagio ; — perchè cosi, tutte le trecce snodansi, profluiscon pel collo, pel seno, per l'omero, velo di seta bruna, all'alabastro roseo : — e ancora e sempre, stanno le labra unite, ambo alla sete non estinta mai, ambo a fondersi insieme nell'offerta della passione, imparadisate dalla dolcezza estrema. Tutta la vita sta in sulle bocche a fremere. Si sentono : e ciascuna ha per l'altra un abbraccio di porpora. Sentono il sapore di fiamma, di latte e di assenzio della lingua che non guizza e ristà, percosso serpentello di voluttà ; sentono il sapore bianco della saliva, salata, densa, tiepida come il sangue ; sentono la gengiva, che incorolla lo smalto d'avorio dei denti dischiusi, premer sulla gengiva ; sentono il profumo delli aliti amorosi. Sentono insieme, golosamente, salire da tutto il corpo, da tutto il mondo, dall'erba su cui posa il piede, scendere dalle frondi verdi che giuocano all'aria, dal cielo, e dal ruscello che scorre alla pendice, dal frinir dell'uccello che canta, e da tutto, e da tutti ; sentono, sopra la bocca, il sapore dell'anima universa confondersi nel gusto dell’amore. Amor che suda il corpo, amor che suda il mondo, che la mente subissa e confonde nel vortice profondo delle cause eterne e sovrane ; amor che fa tremar polsi e ginocchi, e ronzare le orecchie, ed agghiacciare e impallidir le dita, e non vedere, e non parlare, e spasimare la frenesia amore, amore, amore, che serpe, pervade ed ottenebra ; il gusto dell'amore, la delirata felicità dell'attimo. / Perciò, le faccie esangui stanno congiunte per le labra scarlatte, e sembrano che stiano per morire.
Gian Pietro Lucini (1867-1914), Esperienza di un bacio
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mllekurtz · 4 years
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I've always loved sad things: meandering music, love songs sung by old men in taverns, melancholy autumns filled with farewells, springs in boarding schools, almost fearful, magnetic bells, church candles weeping in churches, indifferent, roses wilting on niches in forgotten street corners overgrown with grass; all the sad things about religion, the sad things about love, the sad things about work, the sad things about miseries.
Corrado Govoni, 1904
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johbeil · 3 years
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Bright hot summer day
The streets of Rome - Via Gian Pietro Lucini. Seagull 4A on Rollei Crossbird 120 film. Happy Sunday!
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abatelunare · 3 years
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Io amo parlare con me stesso su quanto ho fatto e sognare, per me, su quanto farò; ed amo pure vedermi netta e distinta davanti la sostanza ed il perché dell'opera mia.
Gian Pietro Lucini, Gian Pietro da Core
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botallo · 3 years
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"Amo sapere l'istoria del Mondo
E conversar con le Cose,
[…]
il licheno e la muffa sui muri sgretolati,
l'orma di chi passò innanzi a me
per sua varia ventura di passione:
il mondo, tutto il mondo,
senza distinzione, va sussurrandomi i suoi perché.
[…]
Velocità che abolisce li istanti,
volante demenza che oppone al respiro!
[…]
E l'omiciattolo grave, col suo povero giubilo,
col suo triste patema, allo sbaraglio vola!
[…]
Calmo vi beffa, sedentario, il Pensiero;
ha già saputo quanto voi scopriste;
[…]
Ha pur sorpassato le angoscie,
tutte le prove e tutti i dubii.
Che vuoi tu in faccia a lui
Piccolo Mostro metallico?
Egli ti ha fatto imperfetto dal nulla!"
Gian Pietro Lucini (1867-1914)
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«Ho sempre amato le cose tristi, la musica girovaga, i canti d'amore cantati dai vecchi nelle osterie, le preghiere delle suore, i mendichi pittorescamente stracciati e malati, i convalescenti, gli autunni melanconici pieni di addii, le primavere nei collegi quasi timorose, le campane magnetiche, le chiese dove piangono indifferentemente i ceri, le rose che si sfogliano sugli altarini nei canti delle vie deserte in cui cresce l’erba; tutte le cose tristi della religione, le cose tristi dell'amore, le cose tristi del lavoro, le cose tristi delle miserie.»
Corrado Govoni, lettera del 1904 inviata all'amico Gian Pietro Lucini
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mournfulroses · 6 months
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Gian Pietro Lucini, from a poem titled "The Song of the Young Hero,"
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jgmail · 5 years
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Manifiesto Futurista
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Filippo Tommasso Marinetti, fundador del movimiento cultural conocido “futurismo”, nació en Alejandría (Egipto) el 22 de diciembre de 1876; y murió de un ataque cardíaco en Bellagio, Como, el 2 de diciembre de 1944.
Después de haberse doctorado en las carreras de Letras en París y de Jurisprudencia en Génova, publicó sus primeros libros. En Milán, en 1905, y con la colaboración de Sem Benelli, fundó la revista Poesía a cuyo éxito contribuyeron Jean Cocteau, Miguel de Unamuno, William Butler Yeats, Gian Pietro Lucini, Giovanni Pascoli, Trilussa –seudónimo de Carlos Alberto Salustri –, Aldo Palazzeschi, Corrado Govoni, Ada Negri y Biagio Marin.
En 1909 publica en el periódico francés Le Figaro el Manifiesto futurista cuya traducción ofrecemos a continuación.
De amplia actuación en el movimiento político fascista, participa en varias manifestaciones belicistas, y en 1935 parte para la guerra de Etiopía, y más tarde (1942) pelea en el frente ruso. Caído el régimen fascista, Marinetti adhiere a la República Social Italiana creada por Mussolini en septiembre del mismo año.
A través de veladas poéticas de encuentro con el público, y de revistas como Lacerba, los futuristas difunden sus ideas, en las que exaltan sentimientos nacionalistas y fascistas. El amor al peligro, la exaltación de la energía, del coraje y de la audacia; la admiración por la velocidad, la lucha contra el pasado, la exaltación de la agresividad y de la guerra, considerada como “la única higiene del mundo”.
Manifiesto futurista  
1. Queremos cantar el amor al peligro, el hábito de la energía y de la temeridad.
2.El coraje, la audacia, la rebelión, serán elementos esenciales de nuestra poesía.
3.La literatura exaltó, hasta hoy, la inmovilidad pensativa, el éxtasis y el sueño. Nosotros queremos exaltar el movimiento agresivo, el insomnio febril, el paso de corrida, el salto mortal, el cachetazo y el puñetazo.
4.Nosotros afirmamos que la magnificencia del mundo se ha enriquecido con una nueva belleza, la belleza de la velocidad. Un coche de carreras con su capó adornado con gruesos tubos parecidos a serpientes de aliento explosivo… un automóvil rugiente, que parece correr sobre la ráfaga, es más bello que la Victoria de Samotracia.
5.Queremos ensalzar al hombre que lleva el volante, cuya lanza ideal atraviesa la tierra, lanzada también ella a la carrera, sobre el circuito de su órbita.
6. Es necesario que el poeta se prodigue, con ardor, boato y liberalidad, para aumentar el fervor entusiasta de los elementos primordiales.
7. No existe belleza alguna si no es en la lucha. Ninguna obra que no tenga un carácter agresivo puede ser una obra maestra. La poesía debe ser concebida como un asalto violento contra las fuerzas desconocidas, para forzarlas a postrarse ante el hombre.
8. ¡Nos encontramos sobre el promontorio más elevado de los siglos!… ¿Porqué deberíamos cuidarnos las espaldas, si queremos derribar las misteriosas puertas de lo imposible? El Tiempo y el Espacio murieron ayer. Nosotros vivimos ya en el absoluto, porque hemos creado ya la eterna velocidad omnipresente.
9. Queremos glorificar la guerra –única higiene del mundo– el militarismo, el patriotismo, el gesto destructor de los libertarios, las bellas ideas por las cuales se muere y el desprecio de la mujer.
10. Queremos destruir los museos, las bibliotecas, las academias de todo tipo, y combatir contra el moralismo, el feminismo y contra toda vileza oportunista y utilitaria.
11. Nosotros cantaremos a las grandes masas agitadas por el trabajo, por el placer o por la revuelta: cantaremos a las marchas multicolores y polifónicas de las revoluciones en las capitales modernas, cantaremos al vibrante fervor nocturno de las minas y de las canteras, incendiados por violentas lunas eléctricas; a las estaciones ávidas, devoradoras de serpientes que humean; a las fábricas suspendidas de las nubes por los retorcidos hilos de sus humos; a los puentes semejantes a gimnastas gigantes que husmean el horizonte, y a las locomotoras de pecho amplio, que patalean sobre los rieles, como enormes caballos de acero embridados con tubos, y al vuelo resbaloso de los aeroplanos, cuya hélice flamea al viento como una bandera y parece aplaudir sobre una masa entusiasta. Es desde Italia que lanzamos al mundo este nuestro manifiesto de violencia arrolladora e incendiaria con el cual fundamos hoy el FUTURISMO porque queremos liberar a este país de su fétida gangrena de profesores, de arqueólogos, de cicerones y de anticuarios. Ya por demasiado tiempo Italia ha sido un mercado de ropavejeros. Nosotros queremos liberarla de los innumerables museos que la cubren por completo de cementerios.
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giuliomozzi · 7 years
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"Seconda parte. Storia universale delle continuazioni", di Armando Séguito
“Seconda parte. Storia universale delle continuazioni”, di Armando Séguito
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di Ennio Bissolati Conobbi Armando Séguito nel 1959, a Milano, presso la trattoria dell’Albero Fiorito (tutt’ora esistente: via Pellizzone 14, 0270123425, chiuso la domenica) nella più che fumosissima (nel senso del tabacco, non certo delle anzi giovanili, affilatissime e traslucide idee) riunione fondativa della rivista Tel Chì, vero e proprio (benché disconosciuto, e per mere ragioni…
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erik595 · 4 years
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Rimasto finora inedito, "Antimilitarismo" occupò gli ultimi anni di vita di Gian Pietro Lucini, che ne licenziò le bozze per la stampa pochi giorni prima della prematura scomparsa, nel luglio 1914, a ridosso dello scoppio di quella Grande Guerra che avrebbe cambiato per sempre il volto del mondo e la percezione della realtà. Dedicato all'illuminista Pietro Verri, questo pamphlet dai toni accesi e accorati si scaglia fin dal titolo contro ogni tipo di conflitto armato, prendendo di mira in particolare quelle frange fanatiche di nazionalisti guerrafondai esaltati dall'impresa di Libia. In quest'opera composita, che riunisce articoli di giornale, notizie di cronaca, recensioni di libri, e discorsi di uomini politici, l'autore stigmatizza con incredibile lucidità l'assurdità delle guerre, descrivendone non gli aspetti gloriosi messi in luce dalla propaganda, ma la dura realtà quotidiana di sofferenza, morte, distruzione. È proprio per questo, nonostante il suo essere profondamente radicato nel dibattito politico, sociale e culturale del primo Novecento, "Antimilitarismo" si presenta come un testo che ha ancora molto da dire al pubblico del Ventunesimo secolo. . . . . . #gianpietrolucini #lucini #libro #libri #libros #book #books #bookstagram #buch #livros #livre #libreria #librodelgiorno #libriconsigliati #consiglidilettura #antimilitarismo #saggistica #storiografia #storia #nonfiction #guerre #nazionalismi #pacifismo (presso My Home) https://www.instagram.com/p/CE9LBr9FnWL/?igshid=1n6buyo51h5mz
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pangeanews · 6 years
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Non illudetevi di essere Proust, fatevi una flebo di umiltà e bussate alla porta di un piccolo editore. Francesco Consiglio dialoga con Andrea Malabaila, fondatore di Las Vegas Edizioni
Cari aspiranti scrittori, è a voi che mi rivolgo. Non so darvi dritte favolose o saggi consigli sugli agenti letterari, gli editor, gli editori e tutta quella gente che potrebbe aiutarvi a realizzare il vostro sogno. Ma vi invito ugualmente a leggere una piccola storia, la mia.
Otto anni fa, mentre cercavo di far pubblicare il mio primo romanzo, credevo di sapere tutto sulla mafia editoriale. E anche sulla mafia accademica e su quella amicale. La mia spocchia da aspirante scrittore mi impediva di pensare che non ero un novello Hemingway o un Proust incompreso: semplicemente avevo scritto una cagata. Passavo le notti a interrogarmi su cosa stesse impedendo di mostrare al mondo il mio immenso talento, e la risposta che mi davo era sconfortante: editori e scrittori pubblicati facevano parte della stessa casta massonica e ciarlatana (e anche rettiliana) che mirava ad anestetizzare le coscienze dei lettori pubblicando romanzi inoffensivi. Ero convinto che il mio destino fosse quello del genio che non gode dell’autenticazione della società perché non frequenta gli ambienti giusti, non ha le giuste entrature, non sa coltivare l’amicizia di chi conta.
Poi, cos’è successo? Costretto a scegliere tra una dose di antidepressivi e una di umiltà, ho smesso di tempestare di lettere e telefonate gli editori grandi e prestigiosi e mi sono rivolto a realtà più consone al mio status di esordiente. In meno di sei mesi ho ottenuto l’agognata pubblicazione, e in cinque anni, dal 2009 al 2016, partendo da un piccolo editore romano, Gino Iacobelli, sono approdato a Baldini e Castoldi, un marchio storico dell’editoria italiana, fondato nel 1897 Ettore Baldini, Antenore Castoldi, Alceste Borella e dal poeta Gian Pietro Lucini. L’umiltà non è un freno al successo personale, ne è l’ingrediente base.
Probabilmente i miei romanzi non entreranno mai in un’aula universitaria, potete starne certi, com’è certo che non vincerò lo Strega o sarò incluso in un’antologia letteraria per le scuole, e tuttavia, la mia storia suggerisce una strada a tutti gli aspiranti scrittori che affannosamente cercano un editore: siate umili, cercate tra le centinaia di piccoli editori e sicuramente troverete chi sa valorizzarvi. Conoscete gli editori prima che loro conoscano voi.
Oggi voglio presentarvi Andrea Malabaila, fondatore della casa editrice Las Vegas, che ha accettato di rispondere a cinque domande sullo stato dell’editoria.
Le nuove tecnologie forniscono ai giovani molti più stimoli conoscitivi che in passato, ma il tempo per la lettura si è ridotto. Dobbiamo rassegnarci all’idea che la Letteratura finirà per essere come l’Opera, sovvenzionata dallo Stato e fuori dalle logiche del mondo commerciale?
Secondo me la narrativa non morirà mai. Avrà uno spazio più ridotto – ce l’ha già – ma ci sarà sempre bisogno di storie e il fatto che esistano nuovi mezzi per fruirne non ucciderà quelli più vecchi. Già a inizio Novecento si facevano gli stessi discorsi: il cinema ucciderà il romanzo. Non è successo. Così come la tv non ha ucciso la radio, i fumetti si sono sviluppati al di là dei film d’animazione, e potrei andare avanti all’infinito.
Oggi esiste la possibilità di essere potenzialmente letti da milioni di persone pubblicando sul web. Questa apertura del mercato ha ucciso la qualità, rendendo più difficile individuare autori interessanti, o ha dato la possibilità di emergere a scrittori introversi che non sanno costruire relazioni sociali profittevoli?
Essere letti pubblicando sul web è spesso più un’illusione che una realtà. C’è talmente tanto materiale disponibile che finisce per essere sommerso. Più che gli scrittori introversi, questa possibilità favorisce chi conosce le dinamiche dei social e si sa promuovere bene. Vedo che le grandi case editrici sono sempre più attente ai fenomeni del momento (che spesso durano davvero un momento), a cominciare dai giovanissimi youtuber.
Esistono centinaia di realtà editoriali che sfornano continuamente scrittori. Pubblicare non è mai stato facile come adesso, eppure è sempre più difficile essere letti, tanto è vero che spesso si chiede all’autore di autopromuoversi. Ma così facendo, il confine tra industria editoriale e azienda tipografica è si assottiglia sempre di più, non credi?
È sempre stato difficile essere letti. Oggi si hanno più possibilità di arrivare alla pubblicazione, questo sì, ma la pubblicazione da sola non basta. L’autore deve capire che nessuna casa editrice può riuscire a seguire il suo libro in maniera esclusiva e che quindi è necessario che ci sia una collaborazione tra le parti. Non si tratta di autopromozione, ma appunto di collaborazione. L’idea romantica dell’autore che scrive isolato dal mondo vale solo per chi ha raggiunto un successo tale da infischiarsene delle dinamiche del mercato. E la differenza tra tipografia e casa editrice sta in molto altro: nella cura del testo, nell’editing, nell’impaginazione, nelle scelte grafiche, e soprattutto nell’assunzione del rischio d’impresa e nella distribuzione (tutto ciò che, in pratica, non fa un editore a pagamento, quello sì equiparabile a uno stampatore).
Viviamo nella contraddizione: si pubblica tantissimo, più di 60 mila titoli all’anno, ma il mercato ne richiederebbe molti di meno. Cosa spiega questo eccesso di produzione, e chi lo paga?
È un meccanismo malato del sistema distributivo. Un editore si trova costretto a far uscire sempre nuovi titoli per “tamponare” le copie rese dalle librerie, in modo da non trovarsi rendiconti negativi a fine mese. Il risultato è che in libreria i libri sopravvivono sempre di meno e questo circolo vizioso si autoalimenta. Noi di Las Vegas cerchiamo di pubblicare pochi titoli all’anno e curarli al meglio, e così stanno facendo altri editori, ma spesso si finisce per privilegiare la quantità alla qualità. Chi lo paga? Tutti, credo. Chi ci guadagna? I corrieri che continuano a far rimbalzare libri da una parte all’altra.
Da lettore, ho l’impressione di assistere a una standardizzazione della letteratura. Penso addirittura che se strappassimo la copertina ai romanzi più venduti, e voglio esagerare: ai cinque dello Strega, a malapena si riuscirebbe a distinguere un autore dall’altro. Puoi consigliarmi uno scrittore che, oltre a raccontare storie, si preoccupa di come raccontarle?
È innegabile che negli ultimi anni siamo andati verso una standardizzazione, immagino per venire incontro a un pubblico più ampio. È quella che definisco letteratura da supermarket, che vuole i paragrafi lunghi tre righe, le frasi costruite tutte alla stessa maniera, i personaggi ricorrenti e l’eliminazione del punto e virgola. Anche in questo caso, con Las Vegas, cerchiamo di fare altro, pur tenendo presente che i libri devono essere vendibili – non siamo kamikaze fino a questo punto. I nostri autori hanno tutti una voce riconoscibile. Se devo fare un nome, dico Davide Bacchilega, che per noi ha pubblicato tre libri tra cui il nostro best seller I romagnoli ammazzano al mercoledì.
Francesco Consiglio
  L'articolo Non illudetevi di essere Proust, fatevi una flebo di umiltà e bussate alla porta di un piccolo editore. Francesco Consiglio dialoga con Andrea Malabaila, fondatore di Las Vegas Edizioni proviene da Pangea.
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francatribioli · 7 years
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“Amo le vecchie tappezzerie stinte su cui volano
uccelli
non mai visti, la coda lunga, cangiante ai riflessi,
dietro a farfalle nere…”
 “…le sete dei fiori che si
sfogliano
dentro all’acque dormienti di una fonte…”
 Gian Pietro Lucini ( Balletto, da “L’intermezzo della Arlecchinata”)
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