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#guerra di Bosnia
gregor-samsung · 2 months
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" 1999. La Nato inizia a violare i patti invitando e inglobando Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria, anche se la Russia in ginocchio non rappresenta alcuna minaccia. Mosca protesta, ma non ha la forza di reagire. È la prima applicazione delle teorie dell’ex consigliere per la Sicurezza nazionale di Jimmy Carter, Zbigniew Brzezinski, e dei “neocon” della destra americana sull’esigenza di circondare, assediare, provocare e dissanguare la Russia costringendola a un riarmo sempre più costoso, a una reazione armata e a una definitiva sconfitta militare. La seconda mossa della Nato è attaccare il principale alleato dei russi in Europa: la Serbia di Slobodan Miloševic, bombardata per 11 settimane senza alcun mandato dell’Onu. Incredibilmente l’Occidente si schiera con i separatisti albanesi del Kosovo, in gran parte musulmani, che con il loro “esercito di liberazione” – la famigerata Uck – compiono da anni stragi e attentati terroristici contro la minoranza serba e vogliono staccarsi da Belgrado. Ma si finge di non vederli, mentre parte la propaganda Usa sulla “pulizia etnica” e le “fosse comuni” serbe, in parte vere (come quelle kosovare) e in parte inscenate dai Servizi americani per far fallire i negoziati di Rambouillet (Parigi). Così il 24 marzo la Nato, Italia inclusa, inizia a bombardare Belgrado e altri centri della Serbia e del Kosovo, anche e soprattutto su obiettivi civili. Bilancio di quei 78 giorni di attacchi ininterrotti: tra i 1.200 e i 2.500 morti, quasi tutti civili, e un fiume di profughi. Ma la Nato non la chiama guerra, bensì “operazione di ingerenza umanitaria”.
Eltsin telefona a Clinton: “È inaccettabile: è il primo segnale di cosa potrebbe accadere se la Nato arrivasse ai confini della Russia. Le fiamme della guerra potrebbero bruciare per tutta l’Europa”. Ma neppure stavolta ha la forza per reagire: è vecchio e malato, e le sue folli liberalizzazioni suggerite dal Fmi hanno messo la Russia in ginocchio. Però Eltsin scatena la seconda guerra in Cecenia contro i ribelli separatisti e islamisti. Poi nomina premier il direttore del Servizio segreto Fsb (l’ex Kgb), Vladimir Putin, che a fine anno lo sostituirà anche come presidente. E in dieci anni riconquisterà la Cecenia con massacri, devastazioni indicibili e decine di migliaia di morti su entrambi i fronti. Intanto avvierà il riscatto economico e strategico della Russia, ma a prezzo di un regime sempre più autoritario e repressivo. "
Marco Travaglio, Scemi di Guerra. La tragedia dell’Ucraina, la farsa dell’Italia. Un Paese pacifista preso in ostaggio dai NoPax, PaperFIRST (Il Fatto Quotidiano), febbraio 2023¹ [Libro elettronico].
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gcorvetti · 4 months
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Marcello Vanzo è alla guida di una piccola cabina di una funivia che martedì 3 febbraio 1998 sta scendendo verso Cavalese, in Val di Fiemme, sulle Dolomiti. Accompagna a valle 19 turisti, italiani, tedeschi, olandesi, belgi e anche un adolescente polacco di 14 anni. É il suo lavoro. Da una vita porta su e giù la gente che va in montagna per sciare, arrampicarsi, fare passeggiate. E anche quel giorno soleggiato, in piena stagione turistica, è lì. Anche se quello non sarebbe il suo turno, ma quello di un collega, che però impossibilitato a lavorare, gli ha chiesto di dargli il cambio. E Marcello l’ha fatto. Chissà cosa avrà pensato alle 15.12, la cabina iniziare ad oscillare, a muoversi violentemente, a volare nel vuoto per 150 metri fino a schiantarsi a terra, vicina al fiume Avisio. Chissà cosa avrà pensato mentre diventava una delle venti vittime della strage del Cermis.
Quel 3 febbraio 1998 dalla base militare di Aviano, intorno alle 14.30, decolla un Prowler EA-6B dell’aviazione statunitense. Si tratta di un velivolo equipaggiato per la guerra elettronica. A bordo l’equipaggio è composto da 4 elementi: il Capitano Richard Ashby, pilota e comandante dell'aereo, il Capitano Joseph Schweitzer, navigatore, e due addetti ai sistemi di guerra.
Il piano prevede un addestramento a bassa quota. Il limite che gli aerei militari dovrebbero mantere, anche in caso di voli radenti è 650 metri, ma alcuni testimoni dicono di averlo visto sorvolare il lago di Stramentizzo a pelo d’acqua. Altri affermano di aver avuto chiaramente l’impressione che ad un certo punto il jet volesse passare tra i due gruppi di cavi della funivia distanti tra loro appena 40 metri. Per questo il Prowler impatta le funi facendo precipitare la cabina. L’aereo, seppur danneggiato, riesce a tornare alla base. La magistratura italiana mette il Jet sotto sequestro e inizia un’indagine ma in forza delle convenzioni tra Italia e USA sui militari Nato,è la giustizia militare americana a dover esprimersi sul caso. Un caso che appare subito chiaro a tutti.
Ashby, il pilota del Prowler, veterano della guerra in Bosnia, stava giocando. Il suo secondo Schweitzer affermerà anni dopo di aver fatto dei video del paesaggio, poi distrutti appena arrivati ad Aviano. Il jet volava sottoquota e a una velocità eccessiva, e quel passaggio tra i cavi della funivia è un segnale evidente dell’atteggiamento criminale che caratterizza tutto il volo.
Eppure nel marzo 1999 una giuria militare statunitense li assolverà entrambi dal reato di omicidio colposo, sostenendo che l’altimetro dell’aereo era rotto e che la funivia non era segnalata nelle carte. L’unica condanna che arriva è per intralcio alla giustizia, legata alla distruzione del filmato di volo.
Ennesimo incidente impunito di un'invasione camuffata da alleanza con dei tizi arroganti e psicopatici, quando li manderemo a casa sarà tardi, anzi è già tardi.
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alibnabitalib · 1 year
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Muhamed Pasha (30 maggio 1995) è un ufficiale intelligence presso US army Reserve di nazionalità statunitense di origini bosniache mentre in precedenza era un detective, attore, modello,agente intelligence BiH,agente speciale del FBI.
È attualmente single
Breve biografia
Muhamed Pasha nasce il 30 maggio 1995 a Sarajevo in Bosnia ed Erzegovina ed è un discedente del Grand vizier Ibrahim Pasha e del profeta islamico Muhammad tramite Hasan Ibn Ali, alcuni discendenti dei suoi antenati raggiungessero Bosnia ed Erzegovina quando ci fu la conquista Ottomana e la popolazione si convertì all'Islam nel 1580 rimanendo lì per secoli.
Muhamed studiò all'università di Sarajevo dal 2014 al 2015 su affari internazionali, storia dell'arte scienze politiche ed entro a far parte dell'intelligence bosniaca BiH nel 2016.
Nel 2022, si trasferisce a Roma in Italia per una missione di mantenere legami con i turchi e i palestinesi di nazionalità italiana.
Successivamente,dopo aver ottenuto amicizie, conoscenze e contatti dei turchi e palestinesi di nazionalità italiana completando la sua missione, Muhamed lascia Roma e fa ritorno a Sarajevo per ottenere una nuova missione.
In seguito Muhamed si trasferisce a New York per la missione di mantenere i legami con turchi,palestinesi e uiguri di nazionalità statunitense.
Successivamente, Muhamed lascia il suo lavoro presso BiH (intelligence bosniaca) e New York trasferendosi a Los Angeles in California dove inizia a lavorare come attore e modello, iniziò a lavorare per la serie televisiva Criminal minds per un ruolo interpretando un serial killer.
Successivamente, Muhamed concluse il suo lavoro come attore e modello e iniziò a lavorare come agente speciale per il FBI e qui fece conoscenza con Carl Foster.
Il 20 luglio, Muhamed lasciò Los Angeles e si trasferisce a New York essendo stato chiamato dal FBI di non svolgere più operazioni a Los Angeles ma a New York.
Il 14 agosto, Muhamed lasciò il FBI e iniziò a lavorare presso Port Charles Police Department diventando il nuovo collega di Chase Harrison e Texas Storm.
Il 20 agosto, inizia a indagare insieme ai suoi colleghi Chase Harrison e Texas Storm sulla scomparsa di Amy Logan e scoprire il responsabile.
L'1 settembre, Muhamed viene a sapere dall'agente del FBI,Carl Foster che sua moglie è stata strangolata senza trovare indizi sul suo assassino e iniziò a indagare su questo caso.
Il 3 settembre, Muhamed lascia il suo lavoro come detective e ritorna a lavorare come agente speciale del FBI.
Il 6 settembre, Muhamed insieme al suo collega Pascal Milka tramite una squadra speciale del FBI fece arrestare un membro di al-Qaeda, Naseem Bashar portandolo alla prigione di massima sicurezza ADX Florence e fece salvare Amy Logan riportandola a New York.
Il 29 ottobre, Muhamed ottiene la cittadinanza statunitense e inizia a lavorare come ufficiale intelligence per US Army Reserve essendo stato in precedenza anche un agente speciale del FBI e agente intelligence per il BiH bosniaco, nello stesso giorno si trasferisce nel campo militare di Guantanamo-bay per essere sicuro che i difensori KSM,Ammar al-Baluchi, Mustafa al-Hawsawi e Ramzi al-Shibh ricevono tutti un processo con la legge piuttosto che una pena capitale e fare in modo che Walid Bin Attash venga riprocessato per i suoi crimini perché il presidente James Sawyer l'ha rilasciato da Guantanamo-bay con un processo incompleto e senza prove mostrate pubblicamente ma anche trovare un modo per trascinare l'ex presidente Bush nei tribunali militari avendo commesso crimini di guerra, mentito pubblicamente e maltrattato i prigionieri di guerra rompendo gli accordi di Geneva.
Successivamente, Muhamed accettò la decisione del governo statunitense di perseguire i detenuti di alto valore rimanenti a Guantanamo-bay escludendo Walid Bin Attash che è in una prigione in Oman per la riabilitazione e rinunciare alla violenza e crimine.
L'1 dicembre, Muhamed lascia il suo lavoro presso US Army Reserve e Guantanamo-bay facendo ritorno a New York dove ritorna a lavorare come agente speciale del FBI.
Il 5 febbraio 2023, Muhamed fece ritorno a Guantanamo a Cuba nella prigione Guantanamo bay per sorvegliare i 5 detenuti di alto valore in particolare Walid Bin Attash oltre a dare a loro il vaccino COVID-19 e le medicine.
L'1 marzo, si trasferisce a Miami in Florida dove inizia a lavorare nuovamente come ufficiale intelligence presso US army Reserve.
Personalità:
I Gemelli sono proprio così come dicono tutti: mostrano una personalità a volte parecchio contraddittoria e mutevole, con un alone di mistero. L'uomo Gemelli è un essere intelligente: ha una mente rapida e agile. Molto osservatore, tende ad analizzare tutto ciò che lo circonda. Inoltre, non è raro sorprenderlo mentre sogna ad occhi aperti.
Informazioni
Data di nascita: 30 maggio 1995
Nazionalità: Bosniaco
Occupazione: Ufficiale intelligence presso US army Reserve
Luogo di nascita: Sarajevo, Bosnia
Luogo di residenza: Miami,Florida
Religione: Islam sunnita
Prestavolti:
-Dan Jeannotte
-Chez Rust
-Ken Bek
-KJ Apa
-Brenton Thwaites
-Mustafa Acilan
-Ugur Gunes
-Kade Wise
-Eren Elmali
-Eleazar Gomez
-Zayn Malik
-Abraham Hamadeh (pv attuale)
-Abraham Aiyash
-Abdelhakim Belhaj
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mucillo · 1 year
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Subcomandante Marcos
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Marcos è gay a San Francisco,
nero in Sudafrica,
asiatico in Europa,
chicano a San Isidro,
anarchico in Spagna,
palestinese in Israele,
indigeno nelle strade di San Cristóbal,
ragazzino di una gang a Neza,
rocker a Cu,
ebreo nella Germania nazista,
ombudsman nella Sedena,
femminista nei partiti politici,
comunista nel dopo Guerra fredda,
detenuto a Cintalapa,
pacifista in Bosnia,
mapuche nelle Ande,
maestro nella Cnte,
artista senza galleria o cartelle,
casalinga un sabato sera in qualsiasi quartiere di qualsiasi città di qualsiasi Messico,
guerrigliero nel Messico della fine del XX secolo,
scioperante nella Ctm,
reporter di note di riempimento nelle pagine interne,
donna sola nella metro alle 10 di sera,
pensionato annoiato nello Zócalo,
contadino senza terra,
editore marginale,
operaio disoccupato,
medico senza impiego,
studente anticonformista,
dissidente nel neoliberismo,
scrittore senza libri né lettori e,
certamente,
zapatista nel sud-est messicano.
Marcos è tutte le minoranze rifiutate e oppresse,
resistendo,
esplodendo,
dicendo “¡Ya basta!” – Ora Basta!
Tutte le minoranze nel momento di parlare e maggioranze nel momento di tacere e sopportare.
Tutti i rifiutati cercando una parola, la loro parola, ciò che restituisca la maggioranza agli eterni frammenti, noi.
Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos.
E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso,
per la libertà e l’emancipazione dell’umanità,
tutti noi siamo Marcos.
Io si, lo sono.
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donaruz · 11 months
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Galantuomini col #passamontagna
Marcos è gay a San Francisco, nero in Sudafrica, asiatico in Europa, chicano a San Isidro, anarchico in Spagna, palestinese in Israele, indigeno nelle strade di San Cristóbal, ragazzino di una gang a Neza, rocker a Cu, ebreo nella Germania nazista, ombudsman nella Sedena, femminista nei partiti politici, comunista nel dopo Guerra fredda, detenuto a Cintalapa, pacifista in Bosnia, mapuche nelle Ande, maestro nella Cnte, artista senza galleria o cartelle, casalinga un sabato sera in qualsiasi quartiere di qualsiasi città di qualsiasi Messico, guerrigliero nel Messico della fine del XX secolo, scioperante nella Ctm, reporter di note di riempimento nelle pagine interne, maschilista nel movimento femminista, donna sola nella metro alle 10 di sera, pensionato annoiato nello Zócalo, contadino senza terra, editore marginale, operaio disoccupato, medico senza impiego, studente anticonformista, dissidente nel neoliberismo, scrittore senza libri né lettori e, certamente, zapatista nel sud-est messicano. Marcos è tutte le minoranze rifiutate e oppresse, resistendo, esplodendo, dicendo "¡Ya basta!"
https://www.youtube.com/watch?v=qRnoJt7PTDE
Buon compleanno al sup che oggi compie 66 anni
#SubcomandanteMarcos
Copio da Maurizio Acerbo
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arcobalengo · 2 years
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L’inviato della “Cnn” Peter Bergen è stato probabilmente il maggior esperto mondiale di bin Laden. Lo ha incontrato e intervistato più volte. In un suo libro (“Osama Bin Laden I Know”) ha rivelato il contenuto di quel sequestro: «Uno dei file all’interno di un computer era intitolato “Tareekh Osama” (la storia di Osama). Era la collezione delle corrispondenze del leader di al Qaida, delle trascrizioni dei suoi incontri e di molti altri documenti che illustravano al Qaida fin dalla sua nascita, nel 1988. Anzi, quei verbali ne documentavano la nascita, le sue strutture portanti e la cosiddetta “catena d’oro”, ovvero i nominativi dei suoi massimi finanziatori. Perché tutto questo è stato trovato in Bosnia e non in Afghanistan? Perché è lì che si trovava al Qaida». Bergen aggiunse anche un particolare fondamentale: «In uno di questi documenti si diceva esplicitamente che al Qaida era stata fondata dal governo degli Stati Uniti e che il salto di AL QAIDA 227 qualità lo aveva fatto in Bosnia. Sempr e grazie all’America». Le parole del reporter della “Cnn” confermavano una scoperta che aveva fatto qualche anno prima un giornalista tedesco, Jurgen Elsaesser: «Ho studiato la storia di al Zawahiri, il braccio destro di bin Laden, che era il capo delle operazioni nei Balcani. Agli inizi degli anni Novanta aveva percorso in lungo e in largo gli Stati Uniti in compagnia di un agente dell’US Special Command per raccogliere fondi destinati alla jihad. L’uomo sapeva perfettamente che la raccolta fondi era un’attività sostenuta dagli Stati Uniti. E sapeva che ne sarebbe stato strumento». «Ho analizzato le testimonianze di alcuni jihadisti interrogati dai giudici tedeschi. Hanno dichiarato che dopo il trattato di Dayton, in virtù del quale tutti gli ex combattenti stranieri dovevano lasciare il Paese, si erano ritrovati senza soldi e senza un posto dove andare», ha aggiunto Elsaesser. Quelli che potevano rimanere in Bosnia, perché avevano ricevuto un passaporto bosniaco, erano senza soldi e senza lavoro. Il giorno in cui i reclutatori avevano bussato alle loro porte offrendo uno stipendio di tremila dollari al mese per servire l’armata bosniaca, non si erano resi conto di essere in realtà stati reclutati e pagati da emissari della Cia per servire gli Stati Uniti. Tuzla era stata la porta. La chiave, invece, era stata la guerra civile. Ma quella porta non sarebbe mai stata aperta senza il canale delle armi e della droga, senza l’apporto delle nostre mafie, senza l’apporto dei nostri servizi segreti. Al Qaida oramai si era insediata nel cuore dell’Europa.
Franco Fracassi - The Italy Project
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rosateparole · 11 months
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Papà, ti ricordi? Adesso che sono grande, spiegami quello che non mi hai spiegato bene da bambina, o che io non ho capito... Che giorno era quando l’esercito slavo, alla fine della guerra, ha occupato la città di Pola?
«[...] Era primavera, primavera inoltrata. Sono arrivati: avevano ciabatte, invece delle scarpe. Trascinavano i piedi per terra anziché sollevarli, un po’ come fanno l’estate i ragazzi al mare: chissà, saranno stati stanchi. Venivano dalla Bosnia, dal Montenegro. Si erano imposti marce forzate per occupare tutto il possibile prima degli americani... Io ho avuto la fortuna, diciamo così, di trovarmi nella città quando arrivarono. Ai Giardini... Ebbi paura subito, e decisi di tornarmene immediatamente a casa: perché vidi, insieme a loro, quelli che da sempre sapevo essere le spie, quel tipo di croati che sotto il fascismo erano stati zitti senza protestare e nel frattempo andavano compilando le liste di coloro contro i quali vendicarsi. E tra questi, c’erano sì i funzionari fascisti, ma anche semplici impiegati del Comune, o commercianti. La colpa, l’unica colpa era quella di essere italiani.
E infatti, subito dopo, cominciarono: venivano di notte e prelevavano la gente. Ogni luogo, ogni casa, aveva la sua vittima: ognuno ha sentito, una notte o l’altra dei quarantacinque giorni dell’occupazione jugoslava della città, i colpi di quelli che bussavano alla porta per portar via qualcuno, e i pianti delle donne. Vivevamo chiusi nelle case, terrorizzati. Intanto, sulla facciata del Municipio e sulle caserme, sventolava la bandiera jugoslava, o anche quella italiana, ma al centro c’era la stella rossa di Tito...
[...] Cominciarono a far sparire le persone sin dalle prime ore: i delatori le indicavano, e loro, gli occupanti, le arrestavano e le portavano via, anche di giorno, sotto gli occhi di tutti, in piazza. E continuavano la notte... Di notte hanno prelevato, vicino a casa nostra, un povero impiegato: la sua unica colpa era di essere stato “quello del collocamento” sotto il governo fascista. E a Marzana, un commerciante di ferramenta, chissà, forse aveva venduto la sua merce a prezzi giudicati troppo elevati, o aveva negato un credito, magari ne aveva preteso la riscossione, comunque sia, l’ha pagata cara: gli hanno conficcato un chiodo lungo così nella testa, fino a trapassargli il cervello.....
Anna Maria Mori & Nelida Milani, Bora. Istria, il vento dell’esilio
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goodbearblind · 2 years
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“LA MUSICA È LA PRIMA VITTIMA DELLA GUERRA”. LA STORIA DEL “BLITZ” DEI DESERT STORM CHE, NEL 1994, PORTARONO CIBO, MEDICINE E MUSICA NELLA SARAJEVO ASSEDIATA
“No, la musica non è un lusso. La gente ce lo chiede sempre: volete fare un rave nel bel mezzo di una zona di guerra? Certo, rispondiamo. La musica è tra le prime vittime della guerra.”
Ci voleva un bel coraggio a fare un discorso su cosa fare e cosa non fare a Keith Robinson e a tutti i Desert Storm. Proprio a loro che, nel 1991, organizzarono il primo rave party illegale a Glasgow. Non autorizzato, illegale, abusivo. A loro non importava nulla. Da quel momento partì un braccio di ferro, costante e durissimo, con il Regno Unito. Che adottò quasi subito una serie di misure repressive per impedire il proliferare di concerti abusivi in base militari dismesse, capannoni, aree isolate.
Erano abituati, i Desert Storm, a sfidare la normalità coatta imposta dall’alto. Ed era normale, per loro, sentirsi vicino a chi stava peggio, a chi aveva la guerra in casa, a chi moriva per una mina, per un colpo di mortaio, per il cinismo di un cecchino che ti colpisce senza pensarci troppo. Tutto quello che stava vivendo, in quegli anni, la città di Sarajevo, assediata dal 1992 al 1996 dalle forze filo-serbe. Quando una ONG propose loro di recarsi in Bosnia non ci pensarono un attimo. Erano già stati in zona, ma mai nelle aree direttamente interessate dagli scontri. Prepararono un convoglio che caricarono con beni di prima necessità, cibo e medicine. Ma non lasciarono indietro la loro strumentazione musicale, tutt’altro: decisero che avrebbero suonato proprio lì, a Sarajevo, tra le bombe e i proiettili. In pieno inverno, peraltro: partirono nel dicembre del 1994. Dogane, frontiere, controlli: riuscirono a superare tutti gli ostacoli - anche falsificando attestati e documenti - riuscendo a raggiungere Sarajevo con diversi giorni di ritardo. Dovuti a imprevisti burocratici, guasti ma anche a causa dell’esigenza di organizzare concerti improvvisati in villaggi, campi profughi e cittadine di quel pezzo di mondo martoriato dalla guerra. Infine, arrivarono a Sarajevo. In quel momento era in corso un cessate il fuoco, ma la situazione rimaneva tesa, e non di rado si sentivano spari ed esplosioni. Chiesero alle radio locali di sponsorizzare l’evento, girarono per la città sul camion con la musica a tutto volume tra le facce perplesse degli abitanti. E alla fine la festa (ovviamente gratuita) all’Obala, unica discoteca rimasta aperta durante tutto il tempo dell’assedio, fu un successo clamoroso. Techno, dance, spensieratezza e festa per tutta la notte, fino all’alba. Rigorosamente a luci spente, però. Perché il fronte era a circa 10 chilometri, i cecchini sempre vigili, la guerra, pur sospesa, sempre presente tutto intorno a loro. Ma quella sera l’unica battaglia l’avevano vinta i Desert Storm e la gente di Sarajevo.
Cannibali e Re
Cronache Ribelli
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crazy-so-na-sega · 1 year
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1991 La Russia entra nel Consiglio di cooperazione dell'Atlantico del Nord (Nacc)
1994 La Russia aderisce al Partenariato per la Pace della NATO
1996 Contingente russo partecipa alla missione di peacekeeping a guida Nato Sfor, in Bosnia-Erzegovina
1997 Viene siglato l'Atto istitutivo sulle relazioni reciproche....
1999-2009 seconda guerra cecena a guida Putin
2000 Russia ammessa al G8
interventi in Abkhazia -Ossezia-
2010 interventi in Kirgizistan
2014 annessione Crimea
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pensa se la colpa non fosse della NATO che cacchio avrebbe fatto...;-)
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pettirosso1959 · 2 years
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CON LA RUSSIA CI VOGLIONO GLI STATI CUSCINETTO... CHISSA' SE CI ARRIVANO A CAPIRLO
Quando nel mondo ci sono due superpotenze e si vuole evitare la guerra c'è sempre bisogno di stati cuscinetto.
Quando c'erano i Romani e i Parti, l'Armenia faceva da cuscinetto. Quando i parti destituivano il re filoromano e lo sostituivano con un proprio regnante o addirittura l'invadevano, guerra.
Nell'Europa dell'800 c'era la Francia e la Prussia, e gli stati tedeschi del Sud, benchè facenti parte dell'impero tedesco, erano difatto degli stati cuscinetto. Quando la Prussia estese la sua influenza su di loro, a Parigi non andò bene e scoppiò la guerra franco prussiana.
La guerra fredda è finita quando tal Gorbacev annunciò la fine del supporto militare ai paesi dell'ex URSS, e questi divennero una zona di garanzia al posto della cortina di ferro.
E quando accadde, nel '91, il rappresentante USA Raymond Seitz garantì che gli Stati Uniti non avrebbero approfittato del ritiro delle truppe.
E' accaduto l'esatto opposto. La NATO si è espansa continuamente, e gli USA hanno da un lato utilizzato il loro peso internazionale per spingere sempre più paesi ad entrare, dall'altro hanno inventato le "operazioni fuori area", in primis Bosnia e Kosovo per arrivare fin sotto casa della Russia.
L'Ucraina era uno stato cuscinetto, e le continue ingerenze USA nella sua politica per farla puntualmente voltare verso il blocco occidentale ha tolto quella zona franca fondamentale per la pace.
Diversi analisti USA, in primis Kissinger, sono 15 anni che avvisano che la politica espansionista americana avrebbe condotto alla guerra, proprio in Ucraina.
Il piano che qualsiasi analista di buon senso capirebbe essere necessario per la pace si baserebbe sul ritiro delle truppe russe entro i confini del 23 febbraio, assieme, però, ad una Ucraina indipendente, magari nell'UE ma non nella NATO, con Lugansk e Donetsk alternativamente repubbliche autonome o regioni ucraine a statuto speciale.
Cioè: stati cuscinetto. Perchè è così che funziona il mondo.
La cosa che stupisce, ma in realtà no, è la massa di buonisti cuoricini ipocriti che, ignorando completamente la realtà geopolitica, vorrebbe un invio continuo e imperterrito di armi sempre più potenti in Ucraina, puntando ad una capitolazione totale della Russia, che dovrebbe accettare senza condizioni di essere completamente circondata da paesi NATO.
Cosa che tra l'altro risulta leggermente difficile, visto che gli ucraini stanno perdendo.
E alla mia domanda: "ti rendi conto che Putin non lo può accettare, e così l'Ucraina si trasforma in un Vietnam, vero?" la risposta generalmente è che dobbiamo dare una lezione al "fascistaccio" Putin o che dobbiamo "rispettare" la volontà dell'Ucraina (salvo ignorare che Zelensky stesso ha proposto una road map di pace con la Russia che prevede il rilascio del Donbas, puntualmente ignorata perchè la volontà degli Ucraini conta fino a quando coincide con la nostra, ovviamente).
Grazie al cazzo. Bello dirlo dal divano, con il cellulare e le pantofoline puffose.
Sarebbe più interessante vedere questi piccioncini arruolarsi e andare a combattere, o prendere il primo volo verso Kyev per spiegare agli Ucraini che si devono fare 20 anni di guerra perchè alla corrente buonista USA-UE piace così.
In conclusione, sarebbe meraviglioso se l'UE si svegliasse, smettesse di fare il tappetino di Biden, e lavorasse ad un Minsk 3 finalmente funzionante per interrompere la guerra e i morti in Ucraina.
Ma così non è. Più verosimilmente ora che gli USA hanno terminato di fare i loro interessi e spostato la bilancia commerciale mondiale di nuovo in loro favore, sembra che possa bastare.
In questo senso, vedo una speranza nelle dichiarazioni di Enrico Letta che ha appena dichiarato che "una pace non giusta è meglio della guerra", messaggio in codice per la pletora di falsi santi e commossi "stand with Ukraine", che finalmente arriveranno dove, due mesi fa, si era già detto.
Gli stati cuscinetto.
A latere, rimarranno, comunque, i capolavori assoluti dell'ignoranza e dell'ipocrisia che questa guerra ci ha regalato.
Leghisti e fascisti italiani che appoggiano un dittatore comunista e comunisti, piddini e "antifa" che si sperticano a difendere i battaglioni nazisti ucraini.
Sono convinto che Almirante e Berlinguer, nell'aldilà, se la stanno ridendo tenendosi la pancia.
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gregor-samsung · 7 months
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" Domenica 17 ottobre 1993
Cara Mimmy, ieri i nostri «amici su in collina» ci hanno rammentato che sono sempre là, e che possono uccidere, ferire, distruggerci… Ieri è stata davvero una giornata spaventosa. 590 bombe. Dalle 4,30 del mattino fino alla sera. Sei morti e cinquantasei feriti. Questo è il bilancio della giornata di ieri. Souk-bunar è stato il quartiere più preso di mira. Non abbiamo notizie della zia Melica. Dicono che metà delle case siano state sventrate. Siamo scesi in cantina. In quella fredda, buia, stupida cantina che odio con tutte le nostre speranze. Sembrava che non dovesse più accadere, che fosse la fine, che tutto sarebbe finito ben presto. CHE QUESTA STUPIDA GUERRA SAREBBE TERMINATA! Signore, perché rovinano tutto quello che abbiamo? A volte penso che sarebbe meglio se continuassero a bombardare; eviteremmo 'così di dover fare la terribile fatica di riabituarci. Si tira un attimo il fiato, e poi tutto RICOMINCIA. Sono convinta che non finirà mai. Alcuni non vogliono che finisca, gente malvagia che odia i bambini e la gente come noi. Continuo a pensare che siamo da soli in questo inferno, che nessuno pensa a noi, che nessuno ci sta dando una mano. Invece ci sono delle persone che pensano a noi e a cui noi stiamo a cuore. Ieri la troupe della televisione canadese è venuta insieme a Janine per vedere se eravamo riusciti a sopravvivere a quei folli bombardamenti. Un gesto gentile. Umano. E quando abbiamo visto che Janine era venuta con un sacco di provviste, siamo scoppiati a piangere. C'era anche Alexandra. Le persone umane si preoccupano di noi, pensano a noi, quelle disumane ci vogliono distruggere. Perché? Mi chiedo in continuazione: perché? Noi non abbiamo fatto niente. Siamo innocenti, ma impotenti! Zlata "
Zlata Filipović, Diario di Zlata. Una bambina racconta Sarajevo (traduzione di Raffaella Cardillo e Maria Teresa Cattaneo), Rizzoli, 1994¹; pp. 165-166.
[Edizione originale: Le journal de Zlata, Fixot et éditions Robert Laffont, S.A., Paris, 1993]
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violeblanche · 2 years
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Per l'anon di prima, questo social è pieno di gente che idolatra Vl*hovic nonostante abbia dimostrato di essere un nazionalista serbo, facendo anche lui un simbolo con le mani che in origine veniva utilizzato dai criminali di guerra serbi che attuarono diversi genocidi in Bosnia e Kosovo, perché non ti vedo anche nell'inbox di queste persone? Il fascista serbo va bene ma quello turco no? Per non parlare di Mihajlovic, stimato da tutti ma letteralmente amico strettissimo di Arkan... sei più incoerente tu di chiunque tifi Çalha solo perché gioca per la squadra che tifa
Non mi immischio nella questione Dusan perché non so nulla, però pubblico per l’anon visto che parli con l*i
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ecoamerica · 1 month
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youtube
Watch the 2024 American Climate Leadership Awards for High School Students now: https://youtu.be/5C-bb9PoRLc
The recording is now available on ecoAmerica's YouTube channel for viewers to be inspired by student climate leaders! Join Aishah-Nyeta Brown & Jerome Foster II and be inspired by student climate leaders as we recognize the High School Student finalists. Watch now to find out which student received the $25,000 grand prize and top recognition!
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alibnabitalib · 1 year
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Muhamed Pasha (30 maggio 1995) è un agente speciale del FBI di nazionalità statunitense di origini bosniache mentre in precedenza era un ufficiale intelligence presso US Army Reserve, un detective, attore, modello,agente intelligence BiH .
È attualmente single
Breve biografia
Muhamed Pasha nasce il 30 maggio 1995 a Sarajevo in Bosnia ed Erzegovina ed è un discedente del Grand vizier Ibrahim Pasha e del profeta islamico Muhammad tramite Hasan Ibn Ali, alcuni discendenti dei suoi antenati raggiungessero Bosnia ed Erzegovina quando ci fu la conquista Ottomana e la popolazione si convertì all'Islam nel 1580 rimanendo lì per secoli.
Muhamed studiò all'università di Sarajevo dal 2014 al 2015 su affari internazionali, storia dell'arte scienze politiche ed entro a far parte dell'intelligence bosniaca BiH nel 2016.
Nel 2022, si trasferisce a Roma in Italia per una missione di mantenere legami con i turchi e i palestinesi di nazionalità italiana.
Successivamente,dopo aver ottenuto amicizie, conoscenze e contatti dei turchi e palestinesi di nazionalità italiana completando la sua missione, Muhamed lascia Roma e fa ritorno a Sarajevo per ottenere una nuova missione.
In seguito Muhamed si trasferisce a New York per la missione di mantenere i legami con turchi,palestinesi e uiguri di nazionalità statunitense.
Successivamente, Muhamed lascia il suo lavoro presso BiH (intelligence bosniaca) e New York trasferendosi a Los Angeles in California dove inizia a lavorare come attore e modello, iniziò a lavorare per la serie televisiva Criminal minds per un ruolo interpretando un serial killer.
Successivamente, Muhamed concluse il suo lavoro come attore e modello e iniziò a lavorare come agente speciale per il FBI e qui fece conoscenza con Carl Foster.
Il 20 luglio, Muhamed lasciò Los Angeles e si trasferisce a New York essendo stato chiamato dal FBI di non svolgere più operazioni a Los Angeles ma a New York.
Il 14 agosto, Muhamed lasciò il FBI e iniziò a lavorare presso Port Charles Police Department diventando il nuovo collega di Chase Harrison e Texas Storm.
Il 20 agosto, inizia a indagare insieme ai suoi colleghi Chase Harrison e Texas Storm sulla scomparsa di Amy Logan e scoprire il responsabile.
L'1 settembre, Muhamed viene a sapere dall'agente del FBI,Carl Foster che sua moglie è stata strangolata senza trovare indizi sul suo assassino e iniziò a indagare su questo caso.
Il 3 settembre, Muhamed lascia il suo lavoro come detective e ritorna a lavorare come agente speciale del FBI.
Il 6 settembre, Muhamed insieme al suo collega Pascal Milka tramite una squadra speciale del FBI fece arrestare un membro di al-Qaeda, Naseem Bashar portandolo alla prigione di massima sicurezza ADX Florence e fece salvare Amy Logan riportandola a New York.
Il 29 ottobre, Muhamed ottiene la cittadinanza statunitense e inizia a lavorare come ufficiale intelligence per US Army Reserve essendo stato in precedenza anche un agente speciale del FBI e agente intelligence per il BiH bosniaco, nello stesso giorno si trasferisce nel campo militare di Guantanamo-bay per essere sicuro che i difensori KSM,Ammar al-Baluchi, Mustafa al-Hawsawi e Ramzi al-Shibh ricevono tutti un processo con la legge piuttosto che una pena capitale e fare in modo che Walid Bin Attash venga riprocessato per i suoi crimini perché il presidente James Sawyer l'ha rilasciato da Guantanamo-bay con un processo incompleto e senza prove mostrate pubblicamente ma anche trovare un modo per trascinare l'ex presidente Bush nei tribunali militari avendo commesso crimini di guerra, mentito pubblicamente e maltrattato i prigionieri di guerra rompendo gli accordi di Geneva.
Successivamente, Muhamed accettò la decisione del governo statunitense di perseguire i detenuti di alto valore rimanenti a Guantanamo-bay escludendo Walid Bin Attash che è in una prigione in Oman per la riabilitazione e rinunciare alla violenza e crimine.
L'1 dicembre, Muhamed lascia il suo lavoro presso US Army Reserve e Guantanamo-bay facendo ritorno a New York dove ritorna a lavorare come agente speciale del FBI.
Il 5 febbraio 2023, Muhamed fece ritorno a Guantanamo a Cuba nella prigione Guantanamo bay per sorvegliare i 5 detenuti di alto valore in particolare Walid Bin Attash oltre a dare a loro il vaccino COVID-19 e le medicine.
Personalità:
I Gemelli sono proprio così come dicono tutti: mostrano una personalità a volte parecchio contraddittoria e mutevole, con un alone di mistero. L'uomo Gemelli è un essere intelligente: ha una mente rapida e agile. Molto osservatore, tende ad analizzare tutto ciò che lo circonda. Inoltre, non è raro sorprenderlo mentre sogna ad occhi aperti.
Informazioni
Data di nascita: 30 maggio 1995
Nazionalità: Bosniaco
Occupazione: Agente speciale del FBI
Luogo di nascita: Sarajevo, Bosnia
Luogo di residenza: Guantanamo,Cuba
Religione: Islam sunnita
Prestavolti:
-Dan Jeannotte
-Chez Rust
-Ken Bek
-KJ Apa
-Brenton Thwaites
-Mustafa Acilan
-Ugur Gunes
-Kade Wise
-Eren Elmali
-Eleazar Gomez
-Zayn Malik
-Abraham Hamadeh
-Abraham Aiyash
-Abdelhakim Belhaj (pv attuale)
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saifbaghdadroleplay · 2 years
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In questo giorno, 11 luglio 1995, iniziò un genocidio dei musulmani bosniaci nella città di Srebrenica (in Bosnia-Erzegovina) durante la guerra in Bosnia-Erzegovina. È stato il peggior episodio di omicidio di massa in Europa dai tempi dell'Olocausto (seconda guerra mondiale).
La pulizia etnica dei musulmani bosniaci è iniziata quando il comandante Ratko Mladić (noto come 'macellaio di Bosnia') ha occupato la città di Srebrenica e ha massacrato migliaia di persone, inclusi bambini. Più di 8.000 musulmani bosniaci sono stati massacrati in 10-11 giorni. Oltre alle uccisioni, oltre 20.000 civili sono stati sfollati ed espulsi dalla zona.
La missione di pace delle Nazioni Unite guidata dai Paesi Bassi non è riuscita a fermare questi omicidi, e molti musulmani bosniaci avevano cercato rifugio credendo che fosse una zona sicura.
Alcuni ricercatori affermano che i fallimenti di questa missione di pace dell'ONU sono stati così grandi che non solo non ha protetto i musulmani bosniaci, ma in alcuni casi ha consegnato attivamente ragazzi e uomini alle forze serbe bosniache sapendo che sarebbero stati uccisi led.
Non sono stati sottoposti solo i bambini, i ragazzi e gli uomini atrocità e uccisioni. Il massacro ha visto anche crimini diffusi contro le donne, dove ragazze e donne sono state sottoposte a violenza e stupro.
Nelle loro testimonianze all'indomani della strage, le vittime, tra cui ragazze e donne, hanno dichiarato di non aver ricevuto alcuna protezione dalle forze dell'ONU, nonostante le forze abbiano assistito alle violenze che si stava perpetrando davanti a loro . .
Ci sono state anche testimonianze in cui i sopravvissuti hanno raccontato come le forze serbe bosniache avessero costretto i musulmani bosniaci a scavarsi la fossa e poi li hanno uccisi.
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realnews20 · 4 days
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(Adnkronos) - E' morto a Roma il giornalista e inviato della Rai Franco Di Mare, colpito da un mesotelioma. Aveva 68 anni. A dare l'annuncio è stato il fratello Gino Di Mare che su Facebook ha scritto: "Ciao Frà, con te va via un pezzo di me". Lo scorso 28 aprile, il giornalista era stato ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Di Mare Aveva spiegato di essere ammalato di un tumore molto cattivo legato "alla presenza di amianto nell'aria che si prende tramite la respirazione di particelle di amianto, senza rendersene conto". "Ho un mesotelioma" aveva detto il giornalista. A lungo inviato di guerra nei Balcani, tra i proiettili all'uranio impoverito e le polveri, sollevate dalle esplosioni e dagli edifici che crollavano, aveva respirato anche particelle d'amianto. Un nemico invisibile che presenta il conto a distanza di decenni. Il mesotelioma, come spiega l'Airc sul proprio sito, è un tumore che nasce dalle cellule del mesotelio, le membrane che rivestono, come una sottile pellicola, gli organi interni. Oltre al mesotelioma maligno, dal mesotelio possono svilupparsi anche tumori benigni che in genere vengono rimossi chirurgicamente e non richiedono ulteriori trattamenti. Il mesotelioma maligno è una patologia rara che colpisce prevalentemente gli uomini. In Italia rappresenta lo 0,8% di tutti i tumori diagnosticati nell'uomo e lo 0,3% di quelli diagnosticati nelle donne. Il 90% dei mesoteliomi è dovuto all'esposizione ad amianto. Altri fattori di rischio meno comuni per il mesotelioma sono l'esposizione alle radiazioni ionizzanti o al diossido di torio (utilizzato in passato come mezzo di contrasto per le immagini radiografiche). I primi sintomi con cui si presenta il mesotelioma pleurico, spesso legati all'accumulo di liquido nella cavità pleurica (versamento pleurico), sono respiratori: fiato corto (dispnea) e tosse. Possono essere presenti anche dolore nella parte bassa della schiena o a un lato del torace e sintomi più aspecifici, come debolezza muscolare e perdita di peso. Dolore addominale, perdita di peso, nausea e vomito sono invece i sintomi più comuni in caso di mesotelioma peritoneale. Il volume dell'addome può aumentare a causa dell'accumulo di liquido nel peritoneo (ascite). Determinare lo stadio del tumore, ovvero quanto la malattia sia estesa, è essenziale per decidere il tipo di terapia. Per il mesotelioma vengono individuati 4 stadi (I-IV) sulla base dei criteri Tnm che tengono conto dell'estensione del tumore (T), dell'eventuale coinvolgimento dei linfonodi (N) e delle metastasi (M). Come per la maggior parte dei tumori, anche per il mesotelioma più basso è lo stadio e migliori sono le probabilità di successo del trattamento. Spesso però la diagnosi di questo tumore arriva quando la malattia ha già superato gli stadi iniziali ed è ormai difficile da trattare, perciò è uno dei tumori con prognosi raramente positiva. A distanza di 5 anni dalla diagnosi sono ancora vivi solo l'8% degli uomini e il 10% delle donne, colpiti dal mesotelioma. Di Mare era un nome e un volto notissimo per i telespettatori italiani. Di Mare nasce a Napoli il 28 luglio 1955 ed è stato uno storico inviato della Rai nelle di aree di crisi. Nel servizio pubblico arriva nel 1991: nella redazione esteri del Tg2 ha seguito la crisi dei Balcani come inviato di guerra, visitando luoghi come Bosnia, Croazia e Kosovo. Ha anche coperto eventi in Mozambico, Somalia, Rwanda, Burundi e nella regione dei Grandi Laghi in Africa. Di Mare ha realizzato inchieste giornalistiche sulla mafia dell’Europa dell’Est, la guerra in Kosovo, in Bosnia e in Rwanda, oltre a seguire le elezioni presidenziali e politiche in vari Paesi del mondo. Ha anche indagato sul terrorismo in Giappone, Russia, Medio Oriente e Africa Orientale. La sua esperienza include la copertura delle guerre in Afghanistan e Iraq (prima e seconda), nonché dei conflitti tra Eritrea ed Etiopia e a Timor Est. Nel 2003, ha iniziato la sua carriera di conduttore televisivo soprattutto nel programma
'Unomattina', che ha lasciato nella stagione 2013-14 per la trasmissione pomeridiana 'La Vita in diretta'. Nel 2019 viene nominato vicedirettore di Rai Uno e nel 2020 direttore generale del day time della Rai. Dallo stesso anno fino al 2022 è stato direttore di Rai Tre. Durante l'intervista da Fabio Fazio, Di Mare aveva lamentato l'atteggiamento, tenuto dalla Rai di fronte alla sua malattia: si sono dileguati "tutti i gruppi dirigenti, non quello attuale, ma quello precedente, quello precedente ancora - aveva affermato - . Posso capire che esistano delle ragioni di ordine legale, sindacale, ma io chiedevo alla Rai lo stato di servizio che è un mio diritto, i posti in cui sono stato, così potevo provare a chiedere alle associazioni di categoria cosa fare… sono spariti tutti. Se io posso arrivare a capire, e non è che lo debba fare per forza, che possono esistere ragioni legali o sindacali, quello che capisco meno è l'assenza sul piano umano. Persone a cui parlavo dando del tu, perché ero un dirigente Rai, sono sparite, si sono negate al telefono, a me. Come se fossi un questuante. Io davanti a un atteggiamento del genere trovo un solo aggettivo: ripugnante”. All'indomani dell'intervista, l'ad Rai Roberto Sergio si era impegnato a inviare al giornalista tutta la documentazione richiesta all'azienda negli anni precedenti. Durante l'audizione in Vigilanza della scorsa settimana, Sergio ha annunciato che a Di Mare "è stata inviata, via Pec, la documentazione che aveva richiesto". "Sono commosso e conservo nel mio cuore il dolce, faticoso colloquio telefonico avvenuto il giorno successivo alla sua denuncia" dichiara l'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio. "Purtroppo non potrò incontrarlo, come ci eravamo ripromessi, ma sarò vicino alla famiglia e in questo doloroso momento prego con loro". "È con profondo dolore e grande tristezza che apprendiamo la notizia della scomparsa di Franco Di Mare" ha detto la presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia. "La sua morte lascia un vuoto enorme. Penso all'importante e prezioso contribuito che ha dato al servizio pubblico. Ciò che resterà indelebile per tutti è la sua capacità di raccontare le notizie con passione, integrità e un inconfondibile stile personale, affrontando con professionalità e umanità temi complessi e spesso difficili. In questo momento di lutto, il pensiero è rivolto alla sua famiglia e a chi lo ha conosciuto da vicino. A loro vanno le più sentite condoglianze e il cordoglio più sincero". "La scomparsa di Franco Di Mare è per la Rai, per la quale si è sempre speso con passione e professionalità, motivo di profondo dolore, al quale si unisce la riconoscenza per quanto fatto nel corso della sua lunga carriera che lo ha spesso visto in prima linea per raccontare coraggiosamente i conflitti nel mondo" si legge in una nota di Viale Mazzini subito dopo la scomparsa del giornalista in cui si esprime il cordoglio di tutta l'azienda. "Una passione che lo ha accompagnato anche nei programmi, condotti successivamente, nei ruoli dirigenziali ricoperti e nell’esperienza del programma d'inchiesta 'Frontiere'" che lo ha visto al timone fino al 2023. "E' una notizia che mi addolora profondamente. Proprio meno di una settimana fa avevo ricevuto un suo messaggio che mi spiegava i motivi per cui non mi rispondeva". A parlare all'Adnkronos è il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, appena appreso della notizia della morte del giornalista Franco Di Mare. "Evocava quando eravamo stati insieme a Sarajevo durante la guerra della ex Jugoslavia perché gli avevo mandato su WhatsApp una vecchia fotografia che gli avevo scattato in cui lo ritraevo lui insieme a Fabio Chiucconi", conclude il ministro. "Ci ha lasciato Franco Di Mare. Sapevo come tutti che sarebbe dovuto succedere a breve ma, poi, ogni volta che una cosa così accade ci si sorprende e non si è mai pronti". Inizia così il ricordo commosso di Fabio Fazio che, in un video postato sui suoi profili social, commenta la notizia della scomparsa del giornalista.
Franco di Mare, aggiunge Fazio, "ci ha lasciato una grande lezione in quella intervista a 'Che tempo che fa' per presentare il suo libro. E' stato molto importante quello che ha detto e, per quel che mi riguarda, è stato molto importante quello che ci siamo detti soprattutto io e lui prima, le settimane precedenti, nei giorni precedenti e anche quello che ci siamo scritti nei giorni successivi", dice il conduttore che, visibilmente commosso, aggiunge: "Sono cose che rimarranno dentro di me a lungo. E' un grande dolore". "L’Italia perde una delle figure più autorevoli del giornalismo e della cultura. Siamo vicini alla moglie, alla figlia, e a tutti i familiari". Così Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto sulla scomparsa del giornalista. "Come osservatorio porteremo avanti la sua battaglia contro il killer silenzioso che continua a seminare migliaia e migliaia di vittime nel nostro Paese". [ad_2] Source link
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arcobalengo · 11 months
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Chi si occupa di comunicazione sa che lo spazio dell'informazione e' militarizzato da anni. Cerberi dei servizi di sicurezza dei paesi della NATO presidiano i cancelli per difendere le narrazioni ufficiali, anche le piu' assurde e illogiche, ed evitare che voci ed opinioni discordi possano contraddire la propaganda e incrinare il consenso. Siedono nelle commissioni di vigilanza, lavorano nelle redazioni di giornali e telegiornali e nelle agenzie preposte a combattere "fake news e disinformazione" - sono in guerra contro tutto cio' che potrebbe disturbare la formazione e la tenuta del consenso. I social media, nati come progetto di questi stessi servizi di intelligence, hanno ovviamente schiere di cerberi a libro paga. Wikipedia e' uno dei canali privilegiati per veicolare revisionismo storico e narrazioni considerate "politicamente corrette" dall'apparato ideologico delle elite occidentali, incensare gli "amici" e diffamare persone scomode, demonizzare paesi e leader che rappresentano un pericolo per l'egemonia dell'Occidente. Non sorprende quindi che tra gli editor e gli amministratori di Wikipedia ci siano persone che lavorano per agenzie di comunicazione legate alla NATO, come non sorprende che l'autore del servizio del TG2 sui missili russi a Kiev contenente immagini tratte da un videogioco avesse partecipato alle missioni NATO in Kosovo, Libano, Afghanistan, Bosnia e Albania proprio come addetto alle psyop. Per lavorare nei canali mainstream un passato militare come propagandista della NATO non costituisce conflitto di interessi ma bensi' una garanzia di affidabilita'.
Per difendere la propria reputazione ormai si e' costretti a intentare procedimenti legali che durano anni contro chi diffonde informazioni false sul proprio conto. Io ad esempio ho querelato il Corriere della Sera e ad oggi non ho ancora ottenuto una risposta alla querela. Per difendersi invece dalla disinformazione di regime occorre in primo luogo collegare i neuroni e adottare un atteggiamento critico verso le narrazioni proposte, confrontarle sempre con quelle provenienti da fonti non allineate o di paesi non sottomessi ai diktat anglo-americani. Lungo preambolo per condividere questa notizia. L’amministratore HyperGio che lavora per la Nci Agency, agenzia di comunicazione della Nato, si e' dimesso da Wikipedia dopo aver bannato un editor che cercava di riportare una parvenza di imparzialita' sulla pagina dedicata al professor Alessandro Orsini. Purtroppo per un HyperGio che se ne va, ce n'e' subito un altro meno compromesso pronto a prendere il suo posto...e la pagina su Orsini resta comunque oscurata.
Alessandro Orsini: “Numerosi tentativi sono stati fatti di correggere la mia biografia nel rispetto delle regole (gli editor onesti non mancano) ma un gruppo di amministratori-detrattori, tra cui un analista della Nato, bloccava i profili che cercavano di emendare le menzogne pubblicate sul mio conto per danneggiare la mia immagine umana e professionale”. @LauraRuHK https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/06/21/dopo-le-proteste-ora-wikipedia-chiude-la-pagina-sul-prof-orsini/7201924/
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ecoamerica · 2 months
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Watch the American Climate Leadership Awards 2024 now: https://youtu.be/bWiW4Rp8vF0?feature=shared
The American Climate Leadership Awards 2024 broadcast recording is now available on ecoAmerica's YouTube channel for viewers to be inspired by active climate leaders. Watch to find out which finalist received the $50,000 grand prize! Hosted by Vanessa Hauc and featuring Bill McKibben and Katharine Hayhoe!
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