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#manetti bros
frc-ambaradan · 1 year
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Diabolik - Ginko all'attacco! (2022)
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spilladabalia · 5 months
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Calibro 35 feat. Alan Sorrenti - Ti Chiami Diabolik
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bravagente · 2 years
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Giacomo Gianniotti and Valerio Mastandrea in the first poster of Diabolik. Ginko all’attacco (out Nov. 17)
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multiverseofseries · 10 days
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Diabolik - Chi Sei?: il Re del Terrore saluta il cinema, senza infamia e senza lode
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È a malincuore che mi ritrovo a scrivere di Diabolik - Chi Sei?, il film che va a chiudere la trilogia dei Manetti Bros. Lo faccio con dispiacere perché si tratta di una saga che ha faticato molto a livello produttivo e il risultato ne ha risentito, tanto che siamo quasi più contenti di averlo salutato che tristi per dovergli dire addio, almeno sul grande schermo.
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Diabolik - Chi sei?: Giacomo Gianniotti in una scena
Ciò che era nata infatti inizialmente come una serie tv per Sky - che a livello di qualità produttiva ha riscritto la serialità italiana degli ultimi anni - poi è diventata una trilogia per il cinema a cura dei Manetti Bros. Ma poi Ci si sono messe di mezzo anche la pandemia e un cambio di cast dovuto agli impegni di Luca Marinelli nei panni del personaggio titolare, che non voleva firmare per una trilogia, passando la mano a Giacomo Gianniotti, et voilà: l'insuccesso è, purtroppo, servito.
La parola alle donne
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Diabolik - Chi sei?: Giacomo Gianniotti in una foto
Dopo la presentazione dei personaggi nel primo film e l'attacco da parte del Ginko di Valerio Mastandrea nel secondo, questo terzo capitolo conclusivo si concentra da un lato sull'origin story di Diabolik e dall'altro su un nemico comune esterno che potrebbe far collaborare proprio il Re del Terrore e l'Ispettore sua nemesi complementare. C'è infatti una nuova e pericolosa banda di rapinatori in città, che non si fa problemi ad uccidere, e Diabolik e Ginko, lo yin e lo yang di questa storia, ne finiscono vittime.
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Diabolik - Chi sei?: Miriam Leone con Monica Bellucci in una scena
Spetterà allora alle donne della loro vita il compito di salvarli, rispettivamente la Eva Kant di Miriam Leone - sempre perfetta nel ruolo - e la Altea di Monica Bellucci - new entry del secondo film. Sono loro che muovono l'azione di questo canto del cigno cinematografico per il Re del Terrore, con sentimento, arguzia e maestria, mentre gli uomini sembrano perdersi in un bicchier d'acqua - non solo il poliziotto e il ladro, ma anche i membri della squinternata banda.
Spiegoni
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Diabolik - Chi sei?: Valerio Mastandrea in un'immagine
Il nuovo ed interessante punto di vista femminile - di cui in realtà erano già state gettate le basi nei capitoli precedenti ma che in Diabolik - Chi sei? viene approfondito ed acuito - purtroppo non impedisce alla pellicola di ricadere negli errori dei precedenti. Anche se bisogna lodare la coerenza dei Manetti Bros. mantenuta fino alla fine dello stile scelto, più fedele alla controparte cartacea e quindi più compassato. Ci troviamo quindi di fronte ad una serie di spiegoni che sembrano più indirizzati ad un target di spettatori da Rai Fiction, che hanno bisogno, anche quando si gioca con flashback e storyline ad incastro, che tutto sia il più chiaro possibile, a costo di essere allungato o esplicato più volte. Quello che doveva essere il grande saluto di Diabolik al cinema viene spogliato delle sue caratteristiche più avvincenti: dal ritmo che caratterizza una prima parte più dinamica si passa ad una seconda in cui si getta l'ancora e ci si dimentica di riaccendere il motore.
Cura formale
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Diabolik - Chi sei?: Giacomo Gianniotti con Carolina Crescentini in una foto
Non manca il ritorno, rispetto al secondo capitolo, alla cura formale che ha caratterizzato il Diabolik dei Manetti Bros., dalle scenografie e costumi che in questo caso dovevano ricreare gli anni '70, anche a livello di musiche sempre a cura di Pivio e Aldo De Scalzi, ma il risultato è davvero sottotono per un'uscita di scena che sarebbe potuta essere in grande stile per Giacomo Gianniotti, che continua ad avere gli occhi giusti, e per il suo Diabolik.
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Diabolik - Chi sei?: Miriam Leone e Giacomo Gianniotti in una scena
Il fascino di Miriam Leone e il suo incarnare perfettamente Eva Kant, gli split screen, le trovate di regia dei Manetti che però mancano di veri e propri guizzi, nonostante qualche omaggio qua e là al genere, non possono salvare un epilogo che risulta stanco proprio come tutta la trilogia. Non basta il ritorno alle origini proprio sul finale - con un Lorenzo Zurzolo che si ritrova sulle spalle la responsabilità di essere un giovane, ancora inesperto ma già glaciale Diabolik - se ciò a cui ci troviamo di fronte è una sceneggiatura troppo elementare, degli interpreti poco convincenti con una recitazione troppo teatrale e didascalica - come i membri della banda o l'accento surreale dell'Altea di Monica Bellucci. Tutti questi elementi chiudono il cerchio di motivi per i quali questa trilogia, forse, non s'aveva proprio da fare.
In conclusione Diabolik – Chi Sei? ancora dispiaciuta che il risultato di questo capitolo conclusivo, così come di tutta la trilogia cinematografica, non sia stato all’altezza delle aspettative. Si torna alla cura formale del film inaugurale ma il risultato non può renderci soddisfatti. Non sarebbe giusto nei confronti del fascino sempiterno di Diabolik, che sulle pagine di Astorina continua ad appassionare ancora oggi dopo 60 anni. Un film troppo didascalico, troppo lento nella parte centrale-finale, che indugia troppo sugli elementi che avrebbero reso il finale avvincente e appassionante, a favore di una coerenza con i due precedenti, che forse andava fatta virare su altri lidi, a costo di cambiare registro.
Perché ci piace 👍🏻
Il punto di vista femminile di Eva e Altea.
L’inserimento del nemico comune esterno a Diabolik e Ginko.
La cura formale a livello di scenografie, costumi e musiche.
L’origin story di Diabolik…
Cosa non va 👎🏻
…anche se forse arriva un po’ troppo tardi.
Tutta la parte centrale è troppo lenta e inutilmente allungata, facendo perdere mordente al finale.
Gli spiegoni.
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universalmovies · 1 year
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Diabolik - Ginko all'attacco!: il nostro commento all'episodio 2 con Giacomo Gianniotti e Miriam Leone
Diabolik - Ginko all'attacco! La Recensione del secondo atteso capitolo, da oggi al cinema #Diabolik #GinkoAllAttacco #AlCinema
Arriva oggi in sala Diabolik – Ginko all’attacco!, film diretto dai Manetti bros con Giacomo Giannotti nei panni dell’algido Re del Terrore. Non si tratta di sequel, ma di un episodio a se, ispirato al fumetto numero 16 scritto dalle sorelle Giussani, ma con alcune novità per l’adattamento cinematografico. Diabolik – Ginko all’attacco!: sinossi Un piano apparentemente perfetto per Diabolik ed…
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thebutcher-5 · 2 years
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Il mostro della cripta
Il mostro della cripta
Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di animazione e lo abbiamo fatto non con la Disney ma con un piccolo e interessante film francese, Un gatto a Parigi. Una storia di un ladro di gioielli e di una famiglia con una bambina che ha smesso di parlare dopo la morte del padre e con una madre impegnata nel catturare il criminale che ha ucciso il marito.…
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youssefguedira · 27 days
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jumpscared by manetti bros diabolik while browsing diabolik journal issue
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akalpiace · 5 months
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1, 2, 3.
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frc-ambaradan · 10 months
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01Distribution just released the teaser poster for the final installment of Manetti Bros' trilogy: "Diabolik - Chi sei?"
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This time it's issue #106 being adapted for the big screen, so it will be kind of an origin story. Movie's coming October 26th and it's gonna be released in the US as well.
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sensazioneultra · 2 years
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Miriam Leone as Eva Kant
DIABOLIK (2021) dir. Manetti Bros.
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davidhudson · 1 year
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Happy 38th, Miriam Leone.
With Luca Marinelli in the Manetti Bros.’ Diabolik (2021).
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multiverseofseries · 14 days
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Diabolik - Ginko all'attacco!: un sequel dagli occhi giusti
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La prima cosa che viene in mente quando si pensa a Diabolik sono i suoi occhi. Il re del terrore creato da Angela e Luciana Giussani ha un taglio inconfondibile. il suo sguardo di ghiaccio, che stretto nella sua tuta nera, è davvero la sua finestra sul mondo. E il suo biglietto da visita. Per girare un film su di lui è quindi fondamentale scegliere bene l'interprete. Non basta essere un bravo attore, ci vuole una presenza scenica adeguata. E, purtroppo, nonostante sia uno dei nostri talenti più puri ed evidenti, Luca Marinelli non aveva lo sguardo giusto. E, per sua scelta, nemmeno il fisico giusto, non essendosi sottoposto all'allenamento necessario, tanto da rendere evidente l'utilizzo di una controfigura nelle (poche) scene d'azione del primo film dedicato al personaggio dei fumetti. I fratelli Manetti hanno corretto in corsa il casting non felice, sostituendo l'attore con Giacomo Gianniotti, noto nel mondo per aver interpretato il dottor Andrew DeLuca in Grey's Anatomy. Possiamo quindi cominciare a parlare di Diabolik - Ginko all'attacco! con una buona notizia: gli occhi del re del terrore finalmente ci sono.
Sono gli stessi registi a metterlo subito in chiaro dalla prima scena, un colpo in notturna, di Diabolik - Ginko all'attacco!. Atletico e letale, il ladro illumina il grande schermo guardando dritto in camera, come per dire: "adesso ci siamo!". Ci sono anche molti dei gadget di Diabolik, poco usati nel primo film, che usati con divertimento e nei momenti giusti, tutti gli arnesi, le botole, i muri nascosti sono una gioia per gli amanti del genere.
Anche se il vero protagonista qui non è né Diabolik, né Eva Kant, interpretata sempre da Miriam Leone. Questa seconda pellicola è, come suggerisce il titolo, il palcoscenico dell'ispettore Ginko di Valerio Mastandrea. Dolente, determinato e ossessionato dal ladro, una vera e propria nemesi, è l'uomo di legge a tenere su di sé il peso della parte centrale della trilogia. Legato a lui è anche un nuovo personaggio importante, la duchessa Altea di Vallenberg, interpretata da Monica Bellucci.
Diabolik come Lo squalo
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Diabolik - Ginko all'attacco!: Giacomo Gianniotti in un'immagine
La grande novità di Diabolik - Ginko all'attacco! è, oltre al cambio di protagonista, l'aver reso il criminale una presenza più che un vero e proprio personaggio. C'è molto meno in scena, parla poco, è una minaccia che aleggia su Clerville. E un fantasma che infesta la mente di Ginko. I Manetti hanno fatto quello che Spielberg fa con il mostro di Lo squalo: il pericolo che rappresenta incombe sempre, anche quando non c'è fisicamente in scena.
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Diabolik - Ginko all'attacco!: Miriam Leone in una scena del film
Una buona intuizione, che, assieme alla maggior presenza di azione, contribuisce a dare la giusta atmosfera al film tratto dai fumetti delle sorelle Giussani. Per quanto riguarda il resto invece, se non avete amato il primo film, i fratelli continuano in modo coerente a portare avanti le loro scelte, anche quelle meno convincenti.
Se la recitazione sopra le righe e i dialoghi "da carta stampata" vi hanno spiazzato, sappiate che continuano. Stavolta però, forse perché già preparati, la scelta appare più naturale. Si è deciso di realizzare una trilogia in stile anni '60, nei ritmi e nelle interpretazioni. E così si continua. Non importa quindi che i colpi di scena siano prevedibili e le battute senza sfumature. A contare davvero è la costruzione di un mondo in grado di portare in tre dimensioni quanto visto negli albi. E, se non si cerca il realismo a tutti i costi, in effetti è proprio così.
I colori di Clerville diventano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo
Una volta accettato il "passo antico" di questo Diabolik, se si entra a Clerville con lo spirito più che con la testa si riesce a godersela. Girati tra Bologna, Torino e Milano, questi film (di cui il 2 e il 3 realizzati insieme, o, come dicono in Americani, "back to back") ricostruiscono un mondo che non c'è, fatto di lusso ed eleganza, di arredamenti e macchine bellissime. Tutto è luccicante e perfetto a Clerville. Proprio come i gioielli Armen, grazie a cui Ginko elabora un piano per catturare finalmente Diabolik. L'ispettore ormai pensa solo a lui, ragiona come lui ed è convinto di riuscire a prevederne le mosse.
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Diabolik - Ginko all'attacco!: Valerio Mastandrea in una scena del film
Ma può qualcuno mai catturare davvero un'ombra che simboleggia la libertà, il fascino del proibito e del pericolo? Come dice lo stesso Valero Mastandrea, questo Ginko è ossessionato da Diabolik perché rappresenta tutto ciò che non è. E forse in fondo non vuole nemmeno prenderlo davvero. La caccia dà un senso alla sua esistenza, lo fa sentire vivo.
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Diabolik - Ginko all'attacco!: Monica Bellucci in una foto
L'attore riesce a dare tutta questa complessità al suo uomo di legge, che diventa la figura più umana in una trilogia in cui tutto è definito in modo molto netto. "Niente viene prima di Diabolik: il sonno, l'amore o la morte" dice alla sua amata, la duchessa Altea, con cui ha una relazione segreta. E questa ossessione forse è la stessa dei registi, che, piaccia o meno, hanno curato tutto in modo maniacale. Dai titoli di testa costruiti sul modello di quelli di James Bond (la canzone scelta, Se mi vuoi, è di Diodato, che contribuisce all'ottima colonna sonora di Pivio e Aldo De Scalzi, che avevano fatto un gran lavoro anche per il primo film), ai costumi, agli oggetti di scena. Straniante invece la "fotografia speciale" soltanto sul volto di Monica Bellucci: è come se un filtro di Instragram perenne la seguisse, creando un effetto alla Occhi del cuore.
Non resta quindi che aspettare il terzo, e conclusivo, capitolo. Magari, con un colpo di scena degno del re del terrore, allo scatto finale tutto si incastrerà davvero alla perfezione, arrivando finalmente a dare forma al Diabolik che i fan del fumetto hanno sempre sognato. Sarebbe un gran colpo.
In conclusione Diabolik - Ginko all'attacco!, il secondo capitolo della trilogia ispirata ai fumetti delle sorelle Giussani non ha paura del pericolo: cambia l'attore protagonista, passando da Luca Marinelli a Giacomo Gianniotti, e trasforma Diabolik in una presenza più che in un personaggio. Questo cambio funziona, perché Gianniotti ha gli occhi e la presenza scenica giusta. Tutto il resto invece è coerente con il primo film: nel bene e nel male. In Diabolik 2 entra poi in scena un nuovo personaggio: la duchessa Altea interpretata da Monica Bellucci, che contribuisce a rendere più umano l'ispettore Ginko di Valerio Mastandrea, il vero protagonista di questa pellicola.
Perché ci piace 👍🏻
La colonna sonora di Pivio e Aldo De Scalzi.
Giacomo Gianniotti, un Diabolik molto più simile a quello dei fumetti.
L'ispettore Ginko di Valerio Mastandrea: come suggerisce il titolo, il vero protagonista del film.
La maggior presenza di gadget e scene d'azione.
Cosa non va 👎🏻
Se non avete amato la recitazione esagerata e i dialoghi "vecchio stile" non li apprezzerete nemmeno qui.
I colpi di scena sono molto prevedibili.
Il "filtro di Instagram" che segue perennemente Monica Bellucci e non gli altri attori è straniante.
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sharp-fanged13 · 1 year
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Beautiful Part I:
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Miriam Leone and Giacomo Gianniotti as Eva Kant and Diabolik in 'Diabolik: Ginko all'attacco' dir. Manetti Bros.
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youssefguedira · 10 months
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ANOTHER wishlist item for diabolik 3 diabolik chi sei that i've been thinking about a lot lately on account of realising that actually there are a good number of inconsistencies/later additions in canon backstory-wise, is the potential for diabolik to just be straight up lying to ginko. like i don't want them to make all of it up and i also recognise this would be hard to translate into a film setting where diabolik is presumably narrating the backstory part (speculation based on chi sei's structure) but i do think the funniest way to resolve there being stuff that was added later that isn't addressed much in chi sei is to just. imply that diabolik is lying. because realistically he's talking to ginko, who is his enemy, and also diabolik spends half of his time lying about things. and you want me to believe that man is telling the truth??
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doitinanotherlanguage · 10 months
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July 2023: My Plan for the 1960s
(You can read more about the Reading Through the Decades reading challenge on my post introducing the challenge. Basically, it’s a year-long reading challenge where we read books - and explore other media - from the 1900s to the 2020s, decade-by-decade.)
🎬 Victim (1961), dir. Basil Dearden 🎬 Ginger & Rosa (2012), dir. Sally Potter 🎬 花樣年華 (2000; In the Mood for Love), dir. Wong Kar-wai 📺 Luna Park (2021), created by Isabella Aguilar 📖 City of Night (1963), John Rechy 🎬 Eddie and the Cruisers (1983), dir. Martin Davidson 🎬 Selma (2014), dir. Ava DuVernay 🎬 The Outsiders (1983), dir. Francis Ford Coppola 🎬 Corbo (2014), dir. Mathieu Denis 📖 Picnic at Hanging Rock (1967), Joan Lindsay 📖 SCUM Manifesto (1967), Valerie Solanas 📺 Fortunate Son (2020) 🎬 Judas and the Black Messiah (2021), dir. Shaka King 🎬 Call Jane (2022), dir. Phyllis Nagy 🎬 Stonewall (1995), dir. Nigel Finch 🎬 Midnight Cowboy (1969), dir. John Schlesinger 🎬 Diabolik (2021), dir. Manetti Bros.
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