Tumgik
#mi sta bene. ma nel momento in cui fai capire che chi non ha la laurea deve praticamente pulire i bagni ed essere relegata a mansioni che TU
Text
torna da me
#tu #mimanchi #tiamo #torna #naples #tua
ed ora capisco che forse veramente mi sono innamorata, ad oggi che non ho più te con me mi sento persa, persa nei miei mille pensieri che mi tormentano la testa. penso ogni momento cosa starà facendo? con chi sta? con chi sta sorridendo? in ogni macchina spero sempre che ci sia tu, in ogni persona vedo sempre te, ogni giorno chiederò sempre di te.probabilmente non sono stata nulla di particolare, facevi l'amore volentieri, mi baciavi volentieri ma questo non mi basta, voglio che tu ti ricordi sempre di me. voglio che io sia quella ragazza che ti rimane impressa in ogni momento, in ogni luogo in cui siamo stati insieme. ho raccontato a tutti di te e mio padre ci ha persino visti insieme.non ti auguro del male ma ti auguro di sentire la mia voce nella folla e girarti, ti auguro di sentire la mia mano sulla tua gamba mentre guidi, ti auguro di leggere le nostre conversazioni su whatsapp e di mancarti, questo ti auguro perché questo è quello che sento io. forse in cuor mio sapevo che questo prima o poi sarebbe successo perché quelle come me ti fanno paura, io che riuscivo sempre a tener testa anche se mi bastava un tuo bacio per sciogliermi in 1 secondo, io che non ti ho mai detto ti amo, io che non sono una ragazza facile, io che ti guardavo con gli occhi da innamorata persa.ed ora che tu non sei più qui con me mi sento morire, mi sento morire da quando non mi dici sei bella così come sei, mi sento morire quando la mattina non mi arriva più una tua telefonata dicendomi "scendi sto giù", mi manchi da morire quando non mi arriva un tuo messaggio dicendomi "ho voglia di toccare i tuoi fianchi", mi sento morire quando la domenica pomeriggio non trascorriamo più il nostro solito pomeriggio nel parcheggio a fumare e ridere come due scemi, mi sento morire quando non facciamo più l'amore con l'album di luche in sottofondo, mi sento morire quando non mi scrivi più, mi sento morire da quando non ci sei tu con me. ogni sera mi capita di pensarti quando per caso passiamo fuori casa tua e il mio sguardo è sempre rivolto nel tuo viale, quando passiamo fuori al bar dove sei con i tuoi amici ed io sono sempre pronta ad accennare un sorriso anche se tu non mi vedi. io sono e sarò sempre pronta a stare con te, ma ad oggi vedo che da parte tua non è più lo stesso, ad oggi che al mio posto un'altra ragazza è felice con te. ma nonostante ciò non vedo il male che tu mi hai fatto, in ogni tua azione vedo sempre qualcosa di buono, vedo sempre la persona che ho conosciuto e così voglio ricordati, ma ti prego ora non voglio stare qui a dilungarmi molto non ti chiedo tanto e tanto meno non ti chiedo di tornare ma non dimenticarti mai di me. e già anche se non te l'ho mai detto ti amo.eccomi qui caduta nel mio loop mentale, quando ti vedo in quella macchina faccio sempre la persona indifferente ma se solo tu riuscissi a capire cosa succede dentro di me.sai parlo ancora di te, racconto a tutti dei nostri pomeriggio passati in macchina, e sai cosa succede quando mi dicono ma nicholas cos'è per te? io dico l'amore della mia vita perché tu in così poco tempo hai reso tutto migliore, hai salvato una parte di me ma nello stesso tempo hai fatto morire l'altra, hai reso le giornate migliori ma anche peggiori, mi hai fatto capire cosa significa voler veramente bene ad una persona ma anche cosa significa odiare una persona. sai dopo di te ci sono stati altri ragazzi ma nessuno era come te, vorrei avere tante risposte alle mie domande;perché sei andato via?ti manco?cosa fai senza me?vai ancora all'università?come sta il tuo cagnolino?e la tua cameretta è disordinata come sempre?so che a queste domande non avrò mai risposta ma sappi che nonostante il mio cuore ormai è in mille pezzi, il pezzo più grande ha il tuo nome.mi machi da morire, ah già ti amo
3 notes · View notes
sasha8 · 2 years
Text
…e poi un mattino ti svegli con la voglia di togliere ...
Cominci dal cibo non necessario,quello che non ti fa bene.
Togli tutti quei vestiti che non metti piu' e che ti stanno troppo stretti o troppo larghi,cosi' senza pensarci piu' di tanto,li darai in beneficenza.
Togli tutte le cose dimenticate nei cassetti,tutte quelle cianfrusaglie che non ricordi nemmeno di avere e ahime' non ci trovi nemmeno uno dei tuoi sogni dentro,
quelli sono troppo grandi...dovrai farti il mazzo ogni giorno e capire cosa dovrai sacrificare per vederli realizzati.
Togli potere al passato,passione dai posti aridi,il tempo sprecato ad inseguire le persone,i compromessi che ti limitano le scelte ed in silenzio i pezzi di cuore dai posti dove non c'e piu' amore.
Togli i ricordi di quelli che ridevano di te,quelli che ti davano una possibilita' e una pacca sulla spalla ma che in fondo volevano solo usarti,e quelli che una possibilita' invece
non te l'hanno mai data,mi piace immaginarvi con la stessa faccia da culo e un sorriso in meno sul viso oggi.
Togli la paura di non essere mai abbastanza,e i volti di quelli che ti hanno fatto credere di essere inferiore a loro,ma che dimenticano che un dito medio bello come il tuo se lo possono solo sognare.
Togli il senso di colpa di quando hai chiesto una spiegazione ed hai ricevuto silenzio,
e se davvero le vuoi bene togli anche quell'ultimo bacio dato sotto la pioggia quel giorno in cui i vostri cuori hanno creduto insieme che era tutto vero!
Togli le promesse fatte a chi troppe sere ti ha mandato a letto domandandoti se davvero contavi ancora qualcosa per loro,togli le promesse non mantenute e togli anche il rammarico per quelle che non sei riuscito a mantenere tu.
Togli i no per paura ed i si per adattamento, un ingrediente da un tuo piatto e lo riscopri piu' buono,i calzini spaiati,le penne non funzionanti,le chiavi inutilizzate,i giornali vecchi e quella tovaglia macchiata di quel vino che
quella sera ti e' sembrato semplicemente perfetto.
Togli tutto cio' che e' superfluo e togliendo ti arricchisci,ci rimani un po' male quando guardandoti nello specchio ti accorgi che avevi già tutte le risposte e capisci che la vera ricchezza non sta nell'aggiungere ma nel saper saggiamente togliere tutto cio'che semplicemente ha smesso di fare parte del tuo cammino.
Allora vai e togli anche il telecomando,il centro tavola,la posta vecchia che non leggerai mai e fai spazio a carta e penna dove proverai ad intrappolare questa emozione sperando di regalare un utile sorriso a chi ti leggera',lo userà quando verrà il momento di togliere.
3 notes · View notes
camomillasensibile · 2 years
Text
25/07/2022
Sognando... (parte seconda)
Sono ancora qui nel tuo abbraccio e non dici nulla. Io riesco a sussurrare un "non era giusto"... Che senso ha questa frase, non lo so, ma è tutto ciò che riesco a dire. Sembra un momento indefinito ma tu: "mi ricordo di te... e non sai quanto ho scritto anche di te... devo sdebitarmi... rimani qui stasera? ". Ecco fine del momento dolce e si torna alla realtà... : "veramente no torno da me".
"Nessun problema vengo io da te..."
Forse ho sbagliato a capire... forse la mia terapia sta giocando brutti scherzi e sto diventando o mezza sorda o tutta pazza. Mi fai un sorriso mai visto prima... si perché tu nelle foto sorridi poco o quasi mai... i tuoi occhi poco spenti ormai li conosco bene ma non mi hanno mai spaventato, li conosco così bene, come i miei direi. I miei occhi si spalancano al sentire quelle parole: " Perché? Non è successo niente di grave." E tu: " Perché si! Non posso invitare una ragazza ad uscire?". Non riesco a non guardarti negli occhi, per me sono magnetici ormai: "va bene accetto l'invito". Su un foglietto, rimango pur sempre una donna di altri tempi amante della scrittura a penna, scrivo la via dove passarmi a prendere e vado via con quello che non so se definire un invito galante, un invito per farsi perdonare qualcosa o sulla voglia di fare due chiacchiere. Non ho grandi aspettative dalla serata. Ho paura si, sono due anni che non esco con un ragazzo, ho tenuto tutti alla larga, non ci riesco. E in effetti so così poco anche di te. Hai detto che nei tuoi libri hai sempre scritto un qualcosa di te ma per il resto hai mantenuto sempre l'anonimato a partire dal tuo nome e hai mostrato il tuo volto dopo molto tempo, ma io ti ho conosciuto quando ti eri già mostrato. Però so poco. Non so come chiamarti. Ma stranamente ci penso poco, le ore passano veloci e mi preparo in men che non si dica... sono sempre stata così, posso impegnarmi a far tardi ma non riesco a prepararmi in più di un'ora. Non ci siamo scambiati il numero di telefono ma mi hai dato un'orario e mi hai spiegato la macchina con cui saresti arrivato.
Ma ovviamente la fortuna è dalla mia... caldo tutto il giorno e ora che stai per arrivare inizia una di quelle piogge estive che sono belle solo se non devi uscire. Col mio ombrello, mezza bagnata, scendo le scale e tu puntualissimo sei già lì. Non so come salutarti e mi limito ad un timido ciao e tu invece mi dici: "Piacere Salvo". Ecco come ti chiami...ed io "Piacere mio Camilla Sensibilmenteansiosa" Il tempo sta andando, stiamo alla pizzeria dove già sei stato quando sei venuto qui, ma che io non avevo ancora mai provato. Conosco benissimo la me abbastanza socievole e "logorroica" ma tu nemmeno scherzi. Riusciamo a passare da un discorso all'altro senza grandi problemi e io non provo vergogna a dire il mio pensiero, magari diverso dal tuo, ma non sei un tipo testardo che vuole prevalere, anzi lasci spiegare ciò che penso guardandomi fisso gli occhi o le labbra. Però io non riesco a fare diversamente. TI sto dicendo tutto quello che mi passa per la testa ma tutto tutto non posso proprio raccontarlo tipo cosa penso del taglio dei tuoo occhi e delle tue labbra. Non amo fare mille domande e amo molto ascoltare e cosa può esserci di più bello che ascoltare chi ti rapisce completamente quando scrive? RI
Riesco a percepire delle differenze da ció che scrivi e penso sia il bello di di uno scrittore, riuscire a mantenere in parte del non detto tra quelle pagine che rimane tuo e che nessuno sa... o forse pochi. L'aria attorno a noi ha un buon odore, sarà che ha smesso di piovere, sarà che io ho una fissa per i profumi maschili e il tuo è davvero bello anche se mi dici di usarne poco... questo vuol dire che quello che sento è il profumo della tua pelle. Parliamo dei posti più belli e io ammetto che non amo molto viaggiare ma che per me il posto più bello è la spiaggia o meglio un porticciolo che conosco. Tu mi sorprendi e dici: "Mi ci porti?". Paralizzata. Sará altro tempo da passare in macchina, lui a guidare e allontanarsi da dove poi è arrivato prima di venire da me stasera. Ma senza fare troppe domande: " Certo... però non puoi scrivere del mio posto preferito promesso?". E sorridi. Il mio posto preferito ha un fascino che in pochi riescono a scorgere, sarà il fatto che è piccino, sarà che sta nella mia città preferita, sarà che quando tramonta il sole per me lì c'è Dio. Ne parlo con pochi di questo posto anche se è accessibile a tutti ma io ne parlo solo con chi penso abbia un animo simile al mio, per non sciuparlo. In macchina mi viene spontaneo dire : "beh impulsivo il ragazzo!"; "ti spaventa questa cosa?". In realtà al mio lato ansioso un pó, ma in fondo la vita ti stupisce nel bene e nel male... io anche in molte cose lo sono e stasera non ho avuto paura di nulla. "Beh dopo aver superato l'atteggiamento sgorbutico di oggi di un certo scrittore, rispondendo male IO in quel modo e poi trovarmi qui, direi che ormai questa paura è andata e quindi non mi spaventa". Ci mettiamo a ridere e ancora si scusa per quello che è avvenuto il pomeriggio: "Sai rispetto ad altre ragazze tu sei stata tra quelle che quando mi ha scritto ha sempre detto e non detto, non mi hai sempre assecondato nelle risposte quando scrivevo sui social qualcosa, ma anzi hai cercato di capire, farmi ragionare su quello che scrivevo e questa cosa mi ha stupito. Sei riuscita a farmi mettere in discussione diverse volte. Oggi mi sono sentito osservato da qualcuno che poteva tenermi testa, che non era lì per lo scrittore ma per chi sono". "Ma io non so molto di te e su chi sei".
"Per questo sono qui!". Allora sarebbe un esperimento questo? Mi anticipi: "Aspetta non devo dimostrare che so tenerti testa o cose del genere ma anzi l'invito è venuto spontaneo e sto bene da quando è iniziata questa serata, però oggi quando ti avevo di fronte mi sentivo tipo quando presenti il primo romanzo e hai paura della critica... non per il giudizio sul romanzo ma sulla persona".
"Ma sono una ragazza semplicissima, che ama dire ciò che pensa senza filtri e a volte troppo sensibile e in preda all'ansia".
"No è proprio grazie a queste cose che poi riesci a dire le cose esattamente come sono. Sei curiosa delle cose giuste e non banali."
Wow che bel quadretto. Arriviamo al mio posto preferito e troviamo anche parcheggio ma inizia a piovere. Degno di un film romantico ma diciamocelo: il trucco cola, come mi ritiro col vestito bagnato a casa? E poi non si vede da qui a due metri. Mi guardi e: "Bellissimo questo posto, molto romantico, direi poetico". Ridiamo e aggiungi: "Hai paura?" .
"Di che?"
Mi prendi il volto tra le mani e mi dai un bacio. Lo volevo, lo desideravo anche io. E baci esattamente al mio tempo, con passione e dolcezza allo stesso tempo. Il rumore della pioggia sul vetro sembra essere la colonna sonora perfetta per questo bacio. Fanculo la pioggia io apro lo sportello e scendo. Vengo ad aprire anche il tuo sportello e ti prendo per mano. Inizia a piovere di meno e faccio strada nel mio posto preferito. I lampioni fanno la giusta luce come sempre, le panchine sono bagnate però data la pioggia non c'è nessuno e non si sentono rumori. Ci sediamo sulla panchina e continuamo a baciarci ed abbracciarci come se da tempo stessimo aspettando questo... eppure non so chi sei... eppure non sai chi sono...
Sveglia... ho ripreso a sognare e non a fare incubi di notte... questo è stato davvero un sogno e rimarrà tale però ho provato davvero tutte queste sensazioni, nonostante dormissi nel mio letto col caldo che la notte tiene molti svegli... io ho sognato... ho avuto paura in alcuni momenti come sempre, ma ho anche sentito delle bellissime emozioni... mi ha lasciato una bella speranza... nel poter provare ancora certe cose... mi sono sentita desiderata (anche se questa persona sa appena della mia esistenza), ho sentito l'adrenalina (sono davvero due anni che ho paura di uscire con qualcuno), la rabbia (quando ho ricevuto quel trattamento) e tanto altro che ancora non riesco a definire... non so spiegare bene ciò che rimane ora... rimane sicuramente la bellezza del riuscire ancora a sognare...
0 notes
yoursweetberry · 2 years
Text
Quello che prima volevo dire e che tu fai finta di non capire è che se una persona ha un qualsiasi problema non scassa il cazzo agli altri se non ha la forza di reagire e provarci a fare qualcosa.
Quindi inutile far passare me per l’insensibile della situazione perchè io stavo contestando il fatto che lei o per scusa o per un problema reale stressa te e limita te. Perchè se pure fosse vero che il problema è solo l’attacco di panico non rompeva il cazzo che deve venire per forza! si stava a casa tranquilla visto che non è lei a doverti portare, ma sai bene che starsene a casa significa stressarti tutto il tempo o farti i dispetti come al mio compleanno ad esempio perchè non poteva esserci e ha rotto il cazzo. Quindi si una persona così non va giustificata va mandata a fanculo! Perchè se io ho un problema che sia l’attacco di panico o altro, prendo io la decisione per me stessa in base a cosa mi fa stare bene o meno, non vado a intaccare ciò che deve o non deve fare un’altra persona.
Va benissimo capire ed essere comprensivi verso un problema di una persona certo, magari avessi avuto io un po’ di comprensione o incoraggiamento in certi momenti.. ma io parte uno ho sempre fatto tutto, ho sempre fatto tutto da sola, e se non lo facevo non andavo a intaccare la libertà degli altri che avevo intorno. È questa la differenza tra chi ha un problema e vuole essere compreso e chi ha un problema e lo scarica sugli altri rompendo il cazzo.
Se io non ce la facessi a venire a un concerto o in un altro posto (per lo più a una cosa a cui tu tieni molto) per gli attacchi di panico non direi a te di fare delle cose piuttosto che altre per il MIO problema. O lo faccio e mi sto zitta senza lamentarmi perché IO ho deciso di farlo, o comunque ti lascerei tranquilla perchè saperti felice è ciò che mi rende più felice e non voglio crearti un disagio ne nel non fartelo fare, ne nel fartelo fare con me che sono presente e sto male o col morbo. Si chiama amore e rispetto. Quello che lei non ha per te e sa solo chiedere e chiedere e far passare tutto alla fine come se LEI facesse un FAVORE a te, quando il favore non te lo sta facendo perchè sta pensando solo a se stessa.
Ma l’insensibile che ti fa specie sono io 🤣 proprio perché so cosa significa e come mi comporto IO e come ci si può comportare in certe situazioni quando hai QUEL problema ti assicuro che l’unica cosa che posso desiderare e che mi è realmente utile dagli altri è comprensione e incoraggiamento non che qualcuno si limiti per me o che accetti degli scleri assurdi che non c’entrano con il problema in se perchè se ho gli attacchi di panico sono io a sapere cosa devo fare o non fare, se ho la forza di fare o non fare. E chi mi sta vicino deve solo avere la sensibilità di capire quando non ce la faccio e lasciare che passi senza farmelo pesare, o farmi sentire apprezzata quando mi sforzo a fare una cosa che per me in quel momento è difficile. E queste due cose non c’entrano niente con l’accettare che io pretenda di limitarti in alcune cose e prendermela con te se decidi di avere la tua libertà nel fare qualcosa che io non riesco a fare. O ancora peggio decidere di buttarmi a fare una cosa e stare tutto il tempo col morbo o ad attirare l’attenzione per rovinarti il momento anche a te. Questo non è soffrire di attacchi di panico, questo è essere tossici e manipolatori in una relazione. A maggior ragione se sei la persona che amo e so quanti e quali problemi hai tu e quanto meriti anche tu di essere felice e di fare una cosa in piena libertà di come meglio desideri.
Ma siccome il mondo gira al contrario, le persone come lei vengono giustificate e quelle come me invece non solo provano a fare di tutto, non scassano il cazzo per QUEL problema agli altri ma semplicemente al massimo dicono di stare male senza pretendere cose, e vengono piuttosto giudicate, trattate come se non stessero mai facendo abbastanza, lasciate sole, e pure rimproverate tanto da farle scoppiare rispondendo male perché ti stanno semplicemente facendo notare quello che non vuoi notare e poi quando scoppiano passano pure per pazze 🤣
bah vabbè che mondo strano
14:10
1 note · View note
Alle persone più importanti della mia vita, io ho associato una canzone. Non sempre gliel’ho detto, non sempre gliel’ho dedicata davvero. Alle volte è solo un ritornello che avevo in testa in un momento condiviso. Il mio migliore amico, ad esempio, per me è Those nights degli Skillet; mio fratello True love di P!nk. Beh ecco, tu non lo sai, ma per te io ho fatto una playlist intera. Ho ritrovato te, noi in troppe canzoni. Non me ne sono neppure accorta, l’ho fatta inconsciamente; senza cercarle, senza sforzarmi. Dapprima erano solamente due (Superclassico e Ferma a guardare), che ho ascoltato a ripetizione per settimane; poi se ne sono aggiunte altre, nuove, che volevo sentire subito dopo quelle. Così, in un battito di ciglia, si è creata una vera e propria raccolta.  E sai, non sono canzoni inglesi, nonostante io ami i testi stranieri, ne cerchi il significato quando mi sfugge e poi le impari a memoria per saperle cantare correttamente. Sono tutte canzoni italiane; di nuovo, è stato probabilmente il mio subconscio ad agire per me, pensando che avresti colto la bellezza e i riferimenti di quei testi solo se li avessi compresi. E visto che tanto non avrò mai modo di dedicartele, ascoltarle con te sottolineando una frase particolare o cantarle assieme, ho deciso che raccoglierò qui le strofe più belle. Ma anche quelle che sono un pugno nello stomaco ogni volta.
Superclassico, Ernia “Ora che fai? Mi hai fregato, così non si era mai sentito. Io dentro la mia testa non ti ho mai invitata. Vorrei scappare che sei bella incasinata... Ma poi ti metti sopra me e mi metti giù di forza, Sembra che balli ad occhi chiusi, sì, sotto alla pioggia. Poi stai zitta improvvisamente... Ti chiedo, «Che ti prende?» Tu mi rispondi, «Niente» Dio, che fastidio.”
Ferma a guardare, Ernia ft. Pinguini Tattici Nucleari “Poi lo facevamo forte, in piedi sulle porte Dici: «Non ti fermare» Però io guardo le altre E so che d'altra parte Non lo puoi perdonare. Sotto il tuo portone tu m'hai chiesto se ci sto A salire ed era solo il primo appuntamento. Nello stesso punto dopo mesi io ti do Dispiaceri e tu mi stai mandando via dicendo «Non mi fare mai più del male. Ora non voglio più parlare Perché non so restare Ferma a guardare Te che scendi giù dalle scale e te ne vai»”
Pastello bianco, Pinguini Tattici Nucleari “Ti chiedo come stai e non me lo dirai, Io con la Coca-Cola, tu con la tisana thai Perché un addio suona troppo serio E allora ti dirò bye bye. Seduti dentro un bar poi si litigherà Per ogni cosa, pure per il conto da pagare. Lo sai mi mancherà, na-na-na-na.”
Ridere, Pinguini Tattici Nucleari “E non ho voglia di cambiarmi, Uscire a socializzare... Questa stasera voglio essere una nave in fondo al mare. Sei stata come Tiger: Non mi mancava niente E poi dentro m'hai distrutto Perché mi sono accorto che mi mancava tutto. Però tu fammi una promessa Che un giorno quando sarai persa Ripenserai ogni tanto a cosa siamo stati noi.”
Nonono, Pinguini Tattici Nucleari “E spettinata resti qua Perché la più grande libertà È quella che ti tiene in catene. I pugni in faccia che mi dai Li conservo nell'anima Accanto a tutti i "ti voglio bene". Ieri mi sono svegliato (no, no, no) Erano circa le tre. Quando il telefono non ha squillato, Io l'ho capito che eri te. Hai detto: «Impara a vivere da solo» (No, no, no) Ma solo ci sapevo stare. La mia solitudine era un mondo magico Che io ti volevo mostrare.”
L’odore del sesso, Ligabue “Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose, Si fa un po' meno presto a convincersi che sia così. Io non so se è proprio amore Faccio ancora confusione. So che sei la più brava a non andarsene via. Forse ti ricordi... ero roba tua. Non va più via L'odore del sesso, che hai addosso. Si attacca qui All'amore che posso, che io posso... E ci siamo mischiati la pelle, le anime e le ossa Ed appena finito ognuno ha ripreso le sue. Tu che dentro sei perfetta Mentre io mi vado stretto. Tu che sei la più brava a rimanere, Maria, Forse ti ricordi, sono roba tua.”
Andrà tutto bene, 883 “Io e te chi l'avrebbe mai detto. Io che avevo giurato che non avrei fatto Mai più il mio errore di prendere e via Buttarmi subito a capofitto In un'altra storia impazzire per la gloria, Io no. Mi spiace ho già dato E l'ho pagato. Però sta di fatto che adesso son seduto con te In un'auto a dirti all'orecchio che Andrà tutto bene non può succedere Niente di male mai a due come noi.”
Ad occhi chiusi, Marco Mengoni “Da quando ci sei tu Non sento neanche i piccoli dolori. Ed oggi non penso più A quanto ho camminato per trovarti. Resto solo adesso, mentre sorridi e te ne vai Quanta forza che mi hai dato non lo sai e spiegarlo non è facile. Anche se non puoi tu sorridimi; Sono pochi, sai, i miracoli Riconoscerei le tue mani in un istante. Ti vedo ad occhi chiusi e sai perché Fra miliardi di persone ad occhi chiusi hai scelto me.” Sai che, Marco Mengoni “Eravamo davvero felici con poco, Non aveva importanza né come né il luogo. Senza fare i giganti E giurarsi per sempre... Ma in un modo o in un altro Sperarlo nel mentre.” Sembro matto, Max Pezzali “Il tempo si ferma quando siamo assieme Perché è con te che io mi sento bene. Voglio quei pomeriggi sul divano In cui mi stringevi e respiravi piano. Ho perso te e la mia armatura di vibranio. Sembro strano... Sembro matto, matto. Come un tornado hai scompigliato tutto, Mentre dormivo lì tranquillo a letto Hai fatto il botto, dopo l'impatto.” La paura che, Tiziano Ferro “La lacerante distanza Tra fiducia e illudersi È una porta aperta E una che non sa chiudersi. E sbaglierà le parole Ma ti dirà ciò che vuole. C'è differenza tra amare Ed ogni sua dipendenza. "Ti chiamo se posso" O "Non riesco a stare senza". Soffrendo di un amore raro Che più lo vivo e meno imparo. Ricorderò la paura che Che bagnava i miei occhi Ma dimenticarti non era possibile e Ricorderai la paura che Ho sperato provassi, provandola io Che tutto veloce nasca e veloce finisca.”
Vivendo adesso, Francesco Renga “A te che cerchi di capire E che provi a respirare aria nuova. E non sai bene dove sei. E non ti importa anche se in fondo lo sai che ti manca qualcosa. Amami ora come mai, Tanto non lo dirai. È un segreto tra di noi. Tu ed io in questa stanza d'albergo A dirci che stiamo solo vivendo adesso.”
Duemila volte, Marco Mengoni “Vorrei provare a disegnare la tua faccia Ma è come togliere una spada da una roccia. Vorrei provare ad abitare nei tuoi occhi Per poi sognare finchè siamo stanchi. Vorrei trovare l'alba dentro questo letto, Quando torniamo alle sei, mi guardi e mi dici che Vuoi un'altra sigaretta, una vita perfetta Che vuoi la mia maglietta. Che vuoi la mia maglietta. Ho bisogno di perderti, per venirti a cercare Altre duemila volte, Anche se ora sei distante. Ho bisogno di perdonarti, per poterti toccare Anche una sola notte.”
Ma stasera, Marco Mengoni “Senza di te nei locali la notte io non mi diverto. A casa c'è sempre un sacco di gente ma sembra un deserto. Tu ci hai provato a cercarmi persino negli occhi di un altro, Ma resti qui con me.”
Dove si vola, Marco Mengoni “Cosa mi aspetto da te? Cosa ti aspetti da me? Cosa sarà ora di noi? Cosa faremo domani? Potremmo andarcene via, dimenticarci Oppure giocarci il cuore, rischiare. Fammi respirare ancora, Portami dove si vola, Dove non si cade mai. Lasciami lo spazio e il tempo E cerca di capirmi dentro. Dimmi ogni momento che ci sei. Che ci sei, che ci sei.”
Venere e Marte, Marco Mengoni “Certe storie brilleranno sempre ed altre le dimenticherai. Ci sono cose che una volta che le hai perse poi non tornano mai. E se già ti dico porta le tue cose da me Non dirmi è troppo presto perché Io ti prometto che staremo insieme, senza cadere, E ogni mio giorno ti appartiene. Ti prometto che inganneremo anche gli anni Come polvere di stelle filanti. E sarà scritto in ogni testo Che niente può cambiare tutto questo. Incancellabile... ogni volta che mi guardi. Posso farti mille promesse o ingoiarle come compresse E mandare giù queste parole senza neanche sentirne il sapore. Questo mondo da soli non è un granché; sì ma neanche in due. Però con te è un po' meno buio anche quando il cielo è coperto di nuvole. E aspettavi smettesse di piovere, ma sei rimasta tutto il giorno, Io speravo piovesse più forte perché è bello riaverti qui intorno. Certe storie diventano polvere, non ti resta nemmeno un ricordo. Altre invece nonostante il tempo ti restano addosso.”
110 notes · View notes
sciatu · 3 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Briosce salata con formaggio e wurstel, peperonata, insalata di riso, braciole alla messinese con peperoncini arrosto, polpettine vegane, caponata, cous-cous, frittata di patate, olive passolute, spiedini di melone.
LA IENA
L’osservò staccarsi dal gruppo di amici con cui stava ed avvicinarsi al buffet prendendo un piatto ed osservando la distesa di pietanze che vi erano disposte. Distolse lo sguardo dalla ragazza e guardò lui che parlava con due suoi vecchi amici, sotto un olivo in un angolo del prato dove era stato organizzato il buffet. Era il momento migliore per avvicinarsi alla ragazza. Si avvicinò lentamente e preso un piatto incomincio a mettervi delle briosce salate, arrivando alle sue spalle con la massima casualità la sfiorò “Oh scusami – le disse quasi con noncuranza – ah ma ciao, non ti avevo riconosciuta” Mentì cercando dirlo con la massima spontaneità e cordialità. La ragazza si girò e appena capì chi era si irrigidì lanciandole uno sguardo gelido “Buonasera” Lei lasciò perdere la sua evidente ostilità e continuò sorridendo “Sei Monica, non è vero? Tuo padre mi parla sempre di te.” “Mio padre parla con tutti di me tranne che con me. Lei è la nuova donna di mio padre? Tutti son venuti a dirmi che c’era anche lei per vedere che effetto mi faceva, bontà loro” “E che effetto ti ha fatto?” “Nessuno. È lui che mi fa effetto! Lo guardi: elegante, con la cravatta che gli abbiamo regalato durante l’ultima festa del papà mentre va avanti e indietro tutto felice e sorridente per la sua nuova donna che si è scelto.” Dentro di lei l’anima le avvampò urlando “Se vuole la guerra l’avrà – penso, e a voce alta continuò - Non ha scelto una nuova donna, ha scelto una nuova vita. La cosa è sostanzialmente diversa. Forse io avrei potuto anche non esistere, ma lui avrebbe fatto la stessa scelta di andarsene per non restarsene chiuso dentro casa sua come un estraneo per tutto il resto della sua vita.” Prese una braciola e la morse con gusto “Probabilmente si, per questo non penso che possa prendermela ne con lei che è stata più un effetto che una causa, ne con i miei genitori. Erano al capolinea senza saperlo. Quello che mi da fastidio è che per anni non hanno neanche provato a ritrovarsi. Si sono lasciati andare alla deriva lontano l’uno dall’altro, senza preoccuparsi minimamente di volersi ritrovare, dimenticandosi di me e di quel disperato di mio fratello.” Lei mise una cucchiaiata di cous-cous nel piatto. “Si combatte per quello a cui si da valore. La vita non è un ristorante dove ordini ciò che vuoi e ti viene portato. La vita è un buffet dove tu prendi questo e quello pensando che sia buono. Invece a volte prendi quello che non ti piace e allora lo lasci nel piatto, metti il piatto in un angolo e ne prendi uno nuovo. È più semplice, ti permette di evitare domande, spiegazioni e guerre tra le pareti di casa. Molti sanno vivere i conflitti perché non gli importa di far del male a qualcuno. Altri preferiscono soffrire loro, piuttosto che dare dolore. Tuo padre è uno di questi. Per me è un suo pregio.” “Forse. Però io e mio fratello meritavamo di poter fare qualche domanda e di avere una minima spiegazione. Almeno il tentativo di discuterne insieme, anche se solo di facciata senza che ci cadesse tutto addosso dall’oggi al domani.” “Tu pensi che i tuoi genitori non ci abbiano provato? Quante volte è uscito con te per parlartene ela discussione è finita sull’università all’estero o sulle prossime vacanze? Quante volte lo ha fatto con tuo  fratello  per poi trovarsi a barattare un motorino per una misera promozione? Quante notti lui e tua madre hanno cercato di ritrovarsi scoprendosi invece sempre più distanti, sempre dalla parte opposta del letto. Non mi sarei messa con lui se  tuo padre non avesse capito che era inutile cercare di salvare il suo matrimonio ormai inghiottito dal nulla che era diventato. Ha avuto troppi Natali senza parole, troppe discussioni su cose senza importanza per credere ancora che fosse possibile una spiegazione, un chiarimento, un ricominciare in qualche modo o forma.” Monica l’osservò e prese una forchettata di cous-cous forse per pensare “Non credo che mio padre abbia cercato disperatamente una qualche discussione, forse quello che stava provando lo stava sconvolgendo e basta. Comunque, sono problemi loro. Mia madre gioca a “non è successo niente”!!  Lui – fece indicando con il mento suo padre – gioca a fare l’uomo rinato, il padre sempre complice e disponibile. A me e a mio fratello non ce ne frega niente se si sono lasciati. Sono già scomparsi da anni, in casa erano già fantasmi prima e adesso lo sono ancor di più. È di questo che non si stanno rendendo conto: prima si sono persi loro, ora stanno perdendo a noi. A casa c’è sempre stato troppo silenzio per accorgersi adesso che qualcuno ha sbagliato. Forse abbiamo sbagliato tutti, ma noi ragazzi non conoscevamo la vita e per noi è stato normale sbagliare perché non abbiamo esperienza. Loro sapevano, dovevano fare qualcosa quando erano ancora in tempo.” “Di fronte a queste cose siamo tutti incapaci di capire. Siamo tutti ciechi ed incapaci di vedere che stiamo appassendo l’uno di fronte l’altro. Alla fine, d’improvviso ci si accorge di non essere più una coppia e si corre il rischio di pensare solo a sé stessi. Tuo padre è dispiaciuto di questo e sta cercando di evitare problemi e difficoltà. Soprattutto, sta cercando di non perdere voi e di essere presente più che può” “Uno può essere presente quanto vuole, ma se non parla e comunica, resterà sempre invisibile. Comunque, ormai comi  veni si cunta ( Quello che accadrà lo sapremo solo dopo che è accaduto).” Prese un cucchiaio di caponata e un tovagliolo. “Buonasera – fece in tono superficiale – saluti il vecchio” E se ne andò verso i suoi amici con fare indifferente. “Piacere d’averti conosciuto” Le rispose in tono ironico, e tornò a occuparsi del suo piatto rimuginando quello che si erano detti Lui lasciò gli amici con cui stava parlando e la raggiunse “allora, hai conosciuto la iena?” Le chiese mentre prendeva un pezzo di frittata “È meno iena di quello che dicevi – fece lei continuando a guardare il suo piatto – è ancora disorientata.” “mi considera un vigliacco perché l’ho lasciata sola con la madre” “ti considera un punto di riferimento che non vuole esserlo più” “Questo non è vero” “Ne sei sicuro? L’hai evitata tutta la serata. Le hai detto appena ciao” “È sempre con i suoi amici, non mi considera neanche” “Ma ti sei mai preoccupato di conoscerli i suoi amici? Lei ha visto subito che hai la cravatta che ti hanno regalato alla festa del papà: secondo te è questo il non considerati?” Lui bevve un sorso “Vado?” chiese guardando la figlia “devi!” rispose lei. Si mosse aggirando l’ostacolo. Andò dalla padrona di casa per farle i complimenti e le chiese della figlia, quando lei gliela indicò nel gruppo dove stava Monica le chiese di accompagnarlo a salutarla. Arrivò cosi nel gruppo accompagnato da una figura neutra ma importante e si fece presentare a tutti chiedendo a chi conosceva dei genitori e a chi non conosceva dell’università che stavano frequentando. La serata continuò e lei lo perse di vista ritrovandolo più tardi per alcuni minuti subito rapita dalle amiche del poker per organizzare una prossima partita a Rometta. Ad un certo punto lui la chiamò “Devo andare, Monica mi ha chiesto se accompagno lei e una sua amica in un locale al faro” “Va bene, vengo anch’io così posso smettere di mangiare prima che arrivino i dolci: non so quanto ho mangiato: avrò messo due chili solo con l’insalata di riso” Incominciarono a salutare tutti e riuscirono dopo mezzora ad arrivare alla macchina. Le ragazze erano già li ad aspettare impazienti “Dai papà è già tardi – poi rivolgendosi all’amica – Serena, questa è Enrica, la nuova compagna di mio padre” “Piacere” Disse Serena gentile allungano una mano esile su cui era tatuato un serpente. Entrarono in macchina e partirono e Serena chiese a Monica se i loro amici erano già arrivati “Non lo so, ora gli mando un altro messaggio” Mentre l’amica era impegnata con il cellulare Serena incominciò a parlare “Ora voi due state insieme? Anche i miei non stanno più insieme. Ora ho una diecina di nuovi fratelli e sorelle, perché mio padre ha trovato una nuova donna con tre figli e mia madre un signore che ne ha due dal primo matrimonio e tre dal secondo. O viceversa? Non me lo ricordo mai! Ora sono sempre invitata a qualche festa e d’estate posso andare in una diecina di case al mare di qualche parente! Ci sono dei vantaggi, ad esempio non sei mai sola e ogni fine settimana hai una festa, un compleanno, un anniversario ed è tutto un casino “ Restò qualche secondo in silenzio per far prendere fiato ai pensieri che non riuscivano a seguire la mitragliata di parole. Poi, raggiunta finalmente da un pensiero sensato aggiunse “Però è triste che ad un certo punto tutto finisca – guardando il padre di Monica chiese – secondo te perché succede?” “Succede cosa?” Chiese lui che aveva smesso di seguirla appena aveva iniziato a parlare “Che due si vogliono bene e poi improvvisamente non si amano più” L’uomo fece una faccia sconcertata ma replicò “Ognuno ha i suoi motivi però vedi, chiediti che cos’è l’amore. L’amore non è desiderare, volere e quelle cose che scrivono nelle canzoni. L’amore è fare per chi ami quello che non faresti per nessun altro. Non è una cosa semplice e forse non è neanche naturale, per questo ci vuole impegno, motivazione, tempo, interesse, voglia e bisogno che chi ami sia parte della tua vita, dei tuoi pensieri, di quello che fai o fate. Invece, una volta insieme pensi che sia fatta, che ormai è tutto a posto, che non ci saranno difficoltà, incomprensioni che potranno separarvi e che l’amore che provavi quando volevi farla innamorare, sia lo stesso di ora che vivete la vita gomito a gomito. Per farla innamorare mostri solo il lato migliore che pensi di avere e lei ti mostra il suo lato più piacevole, senza spigoli ed ombre. Da sposati invece, la vita ti tira fuori il carattere i pregi ed i difetti: l’amore mostra il suo lato più vero e concreto. Lei incomincia a pensare alla casa, ai figli e al lavoro mentre tu ti concentri sulla carriera, sui viaggi d’affari, su tutto quello che pensi necessario per vivere, su i desideri che lei non può o no sa di dover soddisfare e un giorno, quando c’è qualche problema serio, o quando qualcuno torna a riempirti la vita, allora scopri che siete sulle sponde opposte di un burrone, divisi nei pensieri, nei progetti per il domani e nelle voglie di oggi. Allora o ti nascondi nell’ipocrisia e fai finta di niente tradendola ora con una, ora con l’altra, o scegli di trovare un'altra strada, un'altra opportunità e rincominci in modo più onesto, più maturo con te stesso, con chi hai amato, con i tuoi figli e con chi scegli di stare.” Serena aggrottò la fronte impegnata a capire le parole del padre di Monica, poi si voltò verso l’amica “Hai ragione, tuo padre è molto intelligente” Monica sorrise “Te l’avevo detto, no?” E guardò gli occhi di suo padre che l’osservavano nello specchietto retrovisore per scusarsi della banalità detta dall’amica. La mano sinistra di lei, si avvicino a quella di lui che era appoggiata sul cambio, l’avvolse e gliela strinse forte.
15 notes · View notes
ammmbeeer · 2 years
Text
Guida alla comicità per analfabeti funzionali
Tumblr media
⑧ = COMICITÀ: È SOGGETTIVA E DIPENDE appunto da condizioni del soggetto in un dato momento, contesto, capacità analitica della comunicazione da parte di chi riceve la comunicazione stessa, verbale o non verbale che sia. La comicità fa fare “hahaha” di pancia, oppure fa solo sorridere se si riesce a dominarsi in situazioni in cui è meglio non mettersi a ridere come cretini. La reazione fisica dipende dal grado di comicità soggettivo che si riscontra nella comunicazione ricevuta.
Esempio: una torta in faccia fa ridere se è in un film di Stanlio e Ollio, se è in faccia tua un po’ meno, il solletico se sei sotto anestesia non ti fa ridere, a certe persone fanno ridere i Fichi d’India, ad altre Lillo e Greg, altre non ridono ascoltando Trump, eccetera.
Tutto il resto qui sotto spiega questa cosa, quindi se vi fermate qui l’ho scritto per niente.
① = Humour. Stile comunicativo che comprende frasi sagaci, ‘colpi di scena’ comunicativi, leggerezza nel trattare gli argomenti.
Esempio: Lloyd di Vita con Lloyd. O Jeeves di Jeeves and Wooster, insomma.
② = Sarcasmo / Ironia. Meccanismo comunicativo in cui si modifica il significato letterale della comunicazione tramite elementi non verbali – gesti, sguardi, tono della voce. Se connotato negativamente è sarcasmo, se connotato positivamente è ironia.
Esempio, sarcasmo: parlar bene di cose di cui si vorrebbe parlar male ma non si può parlare male, facendo capire che se ne sta parlando male. Uomo che odia la suocera, dice all’amico che sa che la odia, con una smorfia: “Domani arriva l’adorata suocera e starà solo una settimana, scoppio di gioia!” Esempio, ironia: parlar male di cose di cui si può parlar male, ma di cui in realtà non si ha veramente motivo di parlar male. Uomo che non è particolarmente affezionato alla suocera ma nemmeno la odia, dice alla moglie che si raccomanda di non litigarci per la settimana in cui sarà loro ospite, con un sorriso: “La farò scappare il primo giorno, vedrai!”
③ = Umorismo. Comunicazione fatta con l’intento di far ridere.
Esempio: le battute di un comico professionista, i discorsi di Salveenee. - - ANCHE SE SI TRATTA DI UMORISMO, c’è comunque la possibilità che non sia comico. Vedi "*".
④ = Cose non verbali. Cose, generiche cose.
Esempio: torta in faccia, scoreggia, solletico, imitazioni, incidenti, mimi, mestoli, videi di Sio, finestre, torte…COSE.
① + ② → ⑤ = Humour nero. Argomenti seri, “sui cui non si dovrebbe scherzare”, trattati con leggerezza e sarcasmo, appunto.
Esempio: scherzare su morti, sulle religioni, o su altri eventi tragici.
② + ③ → ⑥ = “…” ← non avendo una definizione precisa viene spesso giudicato in base alla comicità, che ricordo dipende, è soggettiva, e se è comico allora è umorismo, se non è comico allora è sarcasmo. Sovrapporre una categoria oggettiva “Ironia/Sarcasmo + Umorismo” con l’interpretazione soggettiva “Comico/Non comico” significa comunque fare un errore logico.
Essendo qui la definizione dipendente dalla valutazione soggettiva della comicità, se fa ridere allora è bellissimo, comico, woo, figo, bella zì, ahahah muoro; se non è comico allora è cattivo gusto, offensivo, ma che oh, dovreste vergognarvi, non fa ridere, chemmerda. Ogni reazione a questa categoria comunicativa “⑥” che non sia almeno consapevole di essere soggettiva è portatrice di errore in senso logico.
❶ = questo limite varia se sei inglese o ebreo, comunque dipende, è soggettivo.
❷ io mi azzardo a dire che questa linea non sussiste, vedi X
❸ = dipende da quanto sei il target comunicativo giusto per quel tipo di umorismo. Se partecipi come pubblico a una trasmissione di Crozza si suppone che finora Crozza ti abbia fatto ridere (causato dal fatto che lo reputi comico) e che quindi troverai comico anche l’umorismo di quella puntata. Se fai il pubblico alle Iene, stesso discorso. Se vai a vedere uno spettacolo di Grillo, stesso discorso. È questione di target.
❹ = MOOOLTO soggettiva. Soffri il solletico? Ridi se qualcuno inciampa e batte la testa in un filmato di Paperissima? E se la trasmissione non è Paperissima ma Takeshi’s Castle? E se inciampa davanti a te per la strada? E se inciampi tu?
❺ = Limite complesso. Semplificando? La spinta che tende a ridurre la sovrapposizione tra comicità e humour nero ha come paladini bigotti e benpensanti. La spinta che tende a far coincidere comicità e humour nero è capitanata da cinici e disillusi. Fuor di semplificazione si torna al buon vecchio dipende, è soggettivo.
❻ = Questo limite è dato da quanto si è in possesso degli elementi che permettono di identificare il vero messaggio e quanto si sia disposti a riderne, una volta individuato. Dipende, è soggettivo.
❽ = Pensieri tuoi che ti fanno (o farebbero, dipende, è soggettivo) ridere dal nulla. E, sorpresa sorpresa, anche qui dipende, è soggettivo.
X = In questo caso, cioè se cogli il vero messaggio di chi sta facendo ironia senza voler fare umorismo e lo trovi comico, allora sembra che tu stia prendendo in giro l’autore della comunicazione; se cogli il vero messaggio di chi sta facendo del sarcasmo senza voler fare umorismo e lo trovi comico, allora sei un po’ poco empatico, ma è n’altro discorso. E comunque dipende, è soggettivo.
Esempio, sarcasmo: se sei l’amico dell’uomo che odia la suocera e ti dice la frase sarcastica “Domani arriva l’adorata suocera e starà solo una settimana, scoppio di gioia!”, non gli rispondi sganasciandoti dalle risate, ma con un ‘mi dispiace, sai che puoi scappare da me ogni volta che vuoi’. Esempio, ironia: se sei la moglie dell’uomo che non odia la suocera e che ti dice la frase ironica “La farò scappare il primo giorno, vedrai!”, se ti metti a ridere il messaggio che passa è ‘non ti credo capace di fare questo’. E poi comunque dipende da ogni singolo caso, ed è soggettivo.
* = Spesso se sei qui sei l’unico che non trova comica (o che non capisce, più probabilmente) una battuta umoristica che invece viene trovata comica da altre persone nella tua stessa identica situazione comunicativa. In soldoni: sei quello che ride perché ridono tutti, o che non ride affatto, mentre per gli altri l’umorismo inspiegabilmente ha funzionato.
2 notes · View notes
sophiaepsiche · 2 years
Text
L’irrealtà della mente
“Mi  é abbastanza facile entrare in quel silenzio di cui parla ….ma ogni tanto capita che l’irrealtà della mente mi mette frenesia e nonostante tutto ci cado dentro e mi sembra come di aver perso tutto ciò che mi veniva facile fino al giorno prima. In questi casi come dovrei comportarmi? Continuare a stare fermo e osservare senza giudizio o dedicarmi ad altro e ritornare in altro momento magari meno identificato, trattandosi di una cosa irreale e pertanto passeggera?’“
Sì, la mente è frenetica a volte, a volte anche il corpo, ci avete fatto caso? Spero di non sbagliare ma credo sia Thomas Merton ad aver scritto che questo è l’effetto dell’arroganza della mente e del corpo, che credono d’essere i responsabili di ciò che deve accadere o meno. Lo trovo verissimo.
La tua domanda è nel cuore di tutti i praticanti seri! Chi di noi non ci passa? Tra l’altro più si avanza, più il ‘farsi trascinare dall’irrealtà della mente’ è penoso. Questo è segno di sensibilità e purezza. Come una persona che mangia sempre bene, mantenendosi pura e sensibile, ha più probabilità di sentirsi male dopo un’occasionale scorpacciata; così il praticante che ha una buona calma e fermezza è portato a soffrire nell’occasionale frenesia dei pensieri.  
Approfitterò di questa domanda per farvi notare che la risposta non varia mai in essenza ma può variare il modo di esprimerla a seconda di dove siete. Lo faccio nel tentativo di rendervi più autonomi possibile e farvi capire le diverse istruzioni dei maestri che potreste leggere. Uso lo stesso disegno di qualche post fa.
Tumblr media
Se parlassi a qualcuno che sta cominciando il conosci te stesso probabilmente mi soffermerei solo a dire: basta che rimani dentro, osserva cercando di non giudicare né giustificare, se lo fai cogliti mentre lo fai e basta, ma resta dentro. Questo è il consiglio di Krishnamurti che ho applicato per anni, la sua formulazione aiuta a far capire a chi inizia come astenersi dal partecipare. All’inizio già solo ritirare l’attenzione da fuori a dentro (da C a B) è difficile, quindi l’essenziale è rimanere dentro, cercare di non partecipare è il massimo che si può chiedere e non sempre riesce. Il consiglio di Krishnamurti è preziosissimo per mettere la persona inesperta dalla parte della consapevolezza. Non gli consiglierei mai però di ignorare i pensieri, in questa fase, né di dedicarsi ad altro perché ‘altro’ si tradurrebbe, per lui/lei, in ‘fuori’ (in C) e già ci sta troppo di suo. L’incoraggerei esattamente come mi consolavano con gli insegnamenti di K, ‘se ti accorgi che sei disattento, quella è già attenzione’. Questo primo passo dentro di noi è importantissimo, perché l’attenzione fuori sede crea quella sottocorrente di pensieri che vanno in automatico chiamata subconscio in cui l’ego sguazza.
Nel caso di chi pone la domanda invece la stabilità dell’attenzione in B è già stata acquisita, è naturale, va a ruota libera, non è più da considerarsi una ‘pratica’. La sua pratica ora consta nell’ introiettare l’attenzione di più, in A, questo lo porta a capire che anche il mondo ‘interiore’ (B) è in realtà esterno e che lui è solo A. Questo ci aiuterà più tardi per rispondere alla domanda. Chi ha già conquistato la prima base (B), come l’interlocutore, non può più avere un pensiero subconscio, è sempre conscio di ciò che succede nelle manifestazioni mentali, può solo parteciparvi o meno. Ecco perché alcuni maestri, parlando a tali allievi, dicono: ‘ignora i pensieri’. In sostanza incoraggiano sempre a ritirare l’attenzione ma il modo di descrivere la pratica è cambiato, adattandosi alla fase in cui si trova l’aspirante. Arrivato qui lo puoi fare, perché l’attenzione si è stabilizzata nella mente, quindi ignorare i pensieri non equivale più a renderli subconsci ma solo a ‘non partecipare’.
Riconferma sempre la tua scelta, mettiti dalla parte giusta, mettiti dalla parte della consapevolezza. Pratica l’atma vichara,  a volte basta chiederti: ‘a chi?’ (a chi si stanno presentando i pensieri?) per riprenderla. Puoi semplicemente testimoniarli ma è esattamente come dire: stai dalla parte della consapevolezza. Se si tratta di pensieri psichici tossici, e in quel momento sei troppo incline a partecipare, puoi spezzare con altre pratiche che ami: ripetere il nome di Dio o del tuo guru, leggere il libro di un illuminato, guardare un video o ascoltare un audio con gli insegnamenti dei grandi maestri o qualsiasi altra pratica. Dopodiché basta che alzi un po’ l’attenzione e sarai in grado di riprendere con l’atma vichara. Se un evento brutto ti ha turbato e ciò che sorge nella mente è particolarmente tossico è bene tirare il freno a mano, alza l’attenzione al massimo delle tue possibilità così da staccarti dalla partecipazione. Qui c’è bisogno di darlo con più urgenza all’attenzione, applicare la manovra d’emergenza aiuta e conferma la nostra scelta anche nei momenti più bui.
Il praticante avanzato ha già fatto una scelta di base, non si farà fermare da un’ondata di pensieri o da una difficoltà esterna. Non si farà fermare da nulla, userà piuttosto tutto per tornare in se stesso. Anche se può svolgere altre pratiche spirituali, questo gli servirà solo a tornare prima all’atma vichara, ossia a tornare in sé.
Una cosa che mi ha aiutata molto, e spero aiuterà anche te, è stata capire che non sempre la pratica deve portare il risultato sperato, dobbiamo solo stare dalla parte giusta, tentare di porci dalla parte dell’attenzione, della consapevolezza, del soggetto. Il fatto che a volte non sparisca tutto subito non significa per forza che stiamo praticando male; se stiamo tentando di metterci dalla parte dell’attenzione è già tutto, lasciamo fare a Lei. Quindi non smettere, perché praticare senza risultati non vuol dire perder tempo o farlo male. A volte alcune cose devono venir fuori per subire il trattamento di restare esposte alla luce della Consapevolezza per un po’ prima di lasciarti, fidati di Lei! Tu cerca solo di non partecipare e pazienta, falle fare il suo lavoro.
Il tentativo e la costanza sono più importanti del risultato e mostri di saperlo già ...‘trattandosi di una cosa irreale e pertanto passeggera’.
Esatto, ciò che appare è sempre impermanente, noi siamo il punto fisso a cui appare o scompare. Per questo il punto focale non è se appare o no ma se partecipiamo o meno, perché se partecipiamo al pensiero gli stiamo regalando una realtà che non ha, gli stiamo letteralmente regalando la nostra realtà. Noi, l’unica essenza reale e permanente della nostra esperienza, regaliamo continuità a ciò che di per sé non ne ha, a ciò che di suo è passeggero.
L’irrealtà della mente, come teoria, non ci aiuta se non la sfruttiamo bene, pensateci: anche chi ha un ego enorme e problematico ha un ego illusorio ma questo non aiuta lui e ancor meno chi ha la sfortuna di averlo vicino. Anche se i pensieri non hanno realtà fondamentale (esattamente come l’ego)  ci causano molte problematiche e questo è proprio il motivo per cui siamo diventati ricercatori spirituali. Noi siamo stufi di questa illusione e per smettere di alimentare l’irreale ci dedichiamo solerti alla pratica, a prescindere da ciò che appare o scompare! Se vogliamo farci aiutare dagli insegnamenti sull’irrealtà della mente potremmo usarli così: innanzitutto consolandoci, riflettendo sul fatto che non possiamo perdere nulla, gli stati mentali non sono la nostra vera natura, possono solo confonderci temporaneamente, non glielo permettiamo, noi non siamo la mente! Non restiamo al suo livello cercando di combatterla o dicendoci che non siamo capaci, quella è la mente e i suoi trucchetti, spostiamoci dalla parte giusta, siamo colui che li percepisce! Dato che ciò che appare e scompare è impermanente e irreale, scegliamo di stare nell’unica realtà permanente che abbiamo nella nostra esperienza: l’io, restiamo in noi!
In sintesi questo è l’insegnamento di Sri Ramana Maharshi. È tutto un modo per far tornare l’attenzione nella sua reale sede. Bhagavan lo esprime anche dicendo che tutto ciò che appare sono pensieri (anche i fenomeni), poi dice: “cosa importa quanti pensieri appaiono, tu indaga di chi sono?”... il succo del messaggio è che dobbiamo praticare sempre, perché tutto è pensiero. Lo trovo più semplice usando la parola ‘oggetti’, sono tutti oggetti fisici e mentali. Per chi sa che la mente è solo una passeggera ondata di oggetti mentali, risulta facile capirlo. Per seguire l’insegnamento di Ramana Maharshi dobbiamo praticare sempre, con qualsiasi oggetto, materiale o mentale che sia. Possiamo letteralmente usare tutto per stare in noi.
Lui ci assicura che questa pratica, se siamo perseveranti, diverrà sahaja, naturale. Proprio come è diventato naturale introiettare l’attenzione da C a B, così lo diverrà da B ad A.
Allora sarà talmente chiaro che il soggetto sempre presente, permanente, immutabile e Assoluto è in noi, che rimarremo incollati ai suoi piedi. Allora nulla di ciò che appare e scompare avrà più la forza di confonderci. Saremo radicati nella pace che siamo e in grado di manifestarla nel mondo.
Ti auguro tutta la chiarezza che son certa ti arriverà; la trovi nel silenzio, resta lì quanto più puoi. Buona pratica.
2 notes · View notes
belinde · 3 years
Text
Internet for fairies #1 - non diamo i numeri
Belinde: Allora, ricapitoliamo. La Regina delle fate Titania ha ordinato di creare una Internet per fatine, tu ti devi occupare della parte applicativa e le tue due cape invece di tutta l'infrastruttura. Hanno un nome, tra l'altro?
Viviana: Sì, Melusina si occupa dell'hardware, e Chloe della connettività. Si sono divise così perché a Melusina sto sul cazzo, dice che in questa maniera non dovremo nemmeno parlarci, ma non ho mica capito come può funzionare così. Voglio dire, non dovrò collegarmi ai suoi maledetti server, in qualche modo?
B: Mi consola sapere che almeno qualcuna tra voi ha idea di cosa sia l'astrazione della rete. In buona sostanza: Melusina si occupa dell’hardware, ovvero di tutti i macchinari, i cavi e i componenti fisici che comporranno la vostra Internet. Lei farà una sorta di “accordo” con Chloe su come vuole ricevere e restituire i dati: Chloe le dice “prendi questo sacchetto e fammelo arrivare dal punto A al punto B, ma passa prima dal punto X”, e Melusina eseguirà senza nemmeno chiedersi cosa ci sia dentro il sacchetto, o che senso abbia quello che le viene chiesto. Di contro Chloe farà un accordo diverso con te: tu potrai chiederle “fammi arrivare questa letterina a Ginetta, e portami indietro la sua risposta”: sarà Chloe a mettere la tua letterina dentro a un sacchetto, determinare che tu stai nel punto A e Ginetta nel punto B, e che la strada più furba per arrivarci è attraverso il punto X. A te, a questo punto, che Melusina usi un furgoncino o i piccioni viaggiatori non importa niente, tu parli solo con Chloe.
V: Eh, mi sa che per arrivare ai Regni Ferali dovrà usarli davvero, i piccioni viaggiatori!
B: E’ fortunata, c’è già una RFC per questo.
V: Che è una erreffecì?
B: Request For Comments, è uno dei modi con cui vengono proposti e affinati gli standard in informatica. Magari te ne parlerò meglio in futuro, al momento non ti serve sapere di più.
V: Me ne sto. Comunque ho già un problema con Chloe, si è fissata che come indirizzi accetta solo una roba tipo numero di telefono, con dei punti in mezzo.
B: Capito, come i nostri indirizzi IP. Una roba tipo 23.51.134.97?
V: Esatto! Ma quella è sbulinata completa, se ci presentiamo a Titania dicendole “trovi le GIF dei pangolini al tale numero, e i video di pinguini all’altro” ci toglie la pelle a schiaffi!
Tumblr media
B: E farebbe anche bene. Non puoi chiedere alla gente di memorizzare centinaia di indirizzi numerici, ci scapperebbe di testa. Devi fornirgli dei nomi intellegibili, e trasformarli tu negli indirizzi da dire a Chloe. Ti serve un sistema di DNS.
V: Un’altra sigla?
B: Facci il callo, in questo mondo di debosciati si vive solo di acronimi e acronimi di acronimi e acronimi ricorsivi. Sta per Domain Name System, “sistema di nomi di dominio”. Praticamente metti su questo servizio a cui chiunque può chiedere “qual è l’indirizzo IP del dominio fatine.com?”, e lui risponde “1.2.3.4″; a questo punto l’utente può fare la sua richiesta a 1.2.3.4, senza nemmeno saperlo quel numero magico.
V: E daglie, non posso chiedere a Titania di fare questa giosta ogni volta che vuole vedere un pangolino buffo!
B: E tu non glielo chiederai. A lei devi fornire un browser, ovvero un programma che le faccia tutte queste cose sotto il culo. Queste, e molte altre che ti spiegherò più avanti. In effetti il browser fa un troiaio di cose diverse.
V: Sì, me lo avevano anticipato che avrei dovuto farmi un navigatore, ma io avevo capito che dovevo scoparmi un marinaio, ero tutta contenta.
Tumblr media
B: Ma santoddìo.
V: MI SONO SBAGLIATA, E ALLORA? Comunque ci sono un paio di cose che non mi convincono in quello che hai detto.
B: Mi stupirei del contrario. Spara.
V: La prima è come faccio a sapere come raggiungere il DNS, se è lui che mi dice come raggiungere le cose?
B: Ferma, lui non ti dice come raggiungerle, ti trasforma solo un nome umano in una serie di numeri. E hai ragione, il DNS dovrebbe essere l’unico servizio che puoi raggiungere solo conoscendo direttamente il suo indirizzo IP. Ma questo indirizzo è un’impostazione che puoi chiedere all’utente di inserire una sola volta per sempre, o addirittura ci sono delle tecniche per configurarglielo sotto il naso quando accende il computer. Te le spiegherò più avanti, ora dai per buono che il computer dell’utente è configurato per sapere l’indirizzo IP del proprio DNS di riferimento, e il browser chiede al sistema operativo di tradurre gli indirizzi scritti da Titania nei numeri graditi a Chloe.
V: Capito, grosso modo. L’altra cosa che non mi convince è l’affidabilità. Melusina mi ha fatto una capa tanta a ripetermi “non ammucchiare troppi utenti in contemporanea su una macchina sola che mi si fonde”, ma tu mi hai sostanzialmente detto “fai un servizio che conosce tutti i domini del mondo e a cui si collegano tutti gli utenti del mondo ogni tre per due”. Non mi sembra furbo.
Tumblr media
B: Perché non ho ancora finito di spiegare. Fare un servizio non vuol dire per forza concentrare tutto su una macchina sola: quello DNS è un sistema distribuito, in cui ogni elemento conosce solo i domini gestiti da lui stesso ma è all'interno di una gerarchia che gli permette di sapere a chi chiedere le informazioni che gli mancano. Tutto si basa sui puntini che vedi negli indirizzi internet, e che ogni dominio ha un DNS di riferimento. Prendiamo come esempio belinde.tumblr.com, separalo coi punti e prendi i pezzi da destra a sinistra; si comincia con com, che viene chiamato "dominio di primo livello". Un tempo erano molto pochi, com net edu e qualcun altro, poi sono stati aggiunti i domini nazionali, it fr uk de... E negli ultimi anni sono stati completamente liberalizzati, e sono comparsi gli io, i biz e quassicosa. Torniamo all'esempio: Titania scrive l'indirizzo, e il browser chiede al proprio DNS di fiducia di tradurlo in cifre. Quel DNS non conosce il dominio, ma conosce tutti i DNS di riferimento per il dominio di primo livello com. Contatta quindi il DNS giusto e gli chiede "chi è che gestisce tumblr.com?", ottenendo 4.3.2.1 come risposta, e nel dubbio si salva questa informazione. Ora sa qualcosa sul dominio di secondo livello, ma le interessa quello di terzo! Allora contatta questo nuovo DNS e gli chiede "qual è l'indirizzo per il tuo sottodominio belinde?". Ottenuta la risposta può finalmente rispondere a Titania, che può così chiedere la pagina al numero corretto. Nota che Titania, ma anche il suo browser, di tutta questa cascata non sanno nulla e non se ne devono preoccupare.
V: Figo! Ma ho visto anche domini con 4 o 5 livelli...
B: Il meccanismo rimane lo stesso, si ripetono gli stessi passaggi ad ogni livello che si scende.
Tumblr media
V: Però non mi pare molto efficiente.
B: Lo è molto più di quanto si possa immaginare. Ogni risposta data dal DNS viene tenuta in memoria, nella cosiddetta "cache", così i successivi procedimenti (chiamati risoluzione del nome dominio) fatti dallo stesso o da altri utenti ottengono risposta immediata. E se qualcuno prova a chiedere di risolvere der-papero.tumblr.com è abbastanza furbo da ricordare che può chiedere direttamente a 4.3.2.1, evitandosi un giro.
V: Ma così la mole di dati che gestisce ogni modo è destinata a crescere all'infinito!
B: No: una cache è per definizione una memoria con la data di scadenza. Dopo un tot di tempo le informazioni salvate vengono rimosse, liberando spazio.
V: Ingegnoso! Mi piace questo sistema. Dai, siamo già a buon punto, no?
B: Ma te sei fuori come un balcone. Non abbiamo nemmeno graffiato la superficie, anzi che dico, manco la vediamo nemmeno ancora, per adesso. Ora il tuo browser ha solo una barra di indirizzi, e se l'utente ci scrive un dominio ottiene giusto i numeri da giocare al lotto.
Tumblr media
V: Titania vuole i video di pinguini! Come di fa?
B: Dovrà aspettare. Ora mi prendo una pausa, quando riprendiamo cerchiamo di capire cos'è un web server e come fare a vedere una paginetta di un sito.
V: E a quel punto avremo finito?
B: Ma te sei scema tronca.
17 notes · View notes
dorothymacgillivray · 3 years
Text
«Che hai, LaLaurie? Allergico alle femmine?»
Chiede con naturalezza, visti i suoi modi di non accennare a sedersi, o almeno non lì. Strano? Sicuramente no, ma ogni scusa è buona. «Su, siediti.» Fa anche cenno col capo in direzione davanti a sé. «Mi servi come cavia per una cosa. Niente di traumatico.»
L: « Non direi » per ora, non gli hanno diagnosticato nessuna allergia al gentil sesso « Ma ai tuoi esperimenti probabilmente sì. » Solleva un sopracciglio, studiandola dall’alto della propria seduta, l’espressione perfettamente distesa e unimpressed. « Dunque, posso sapere di che si tratta? »
Dallo zainetto la Corvonero estrae un contenitore in stoffa scura in velluto, grande circa quanto la sua mano, e successivamente da questo prende un mazzo di carte, che poggia sulla superficie dinanzi a sè «Tarocchi.» Giusto per fare capire che no, no stava cercando qualcuno per giocare a poker. «Non ce li ho da molto ma non ho neppure capito se mi piacciono. Per farlo ho bisogno di qualcuno, però.» E questo dovrebbe essere scontato. «Quindi? Te la devi ancora tirare o ci stai?»
L: L’interesse rimbalza per un paio di volte dalla compagna al mazzo di tarocchi « Cosa devo fare? » Un pizzico di perplessità, prima di tornare ad osservarla da dietro il bordo della tazza, impegnato a lasciar scivolare il liquido lungo la gola.
Le dita affusolate e tempestate di anelli di vario tipo intanto iniziano a mescolare in maniera non propriamente rapida, ma neppure goffa, quelle carte dal retro che presenta un pentagono a simboleggiare i quattro elementi. Inizia a spiegargli mentre le osserva. «Beh, nulla di particolare. Tu mi fai una domanda e io interpreto le carte che ti chiederò di scegliere. Può essere di qualsiasi tipo, ma... è meglio se si tratti di un consiglio. Per esempio, come devi agire in un particolare contesto, come raggiungere un certo obiettivo...» Butta tutte le ipotesi che le vengono in mente, finchè poi con un gesto rapido non stende tutte le carte coperte in un piccolo semicerchio, in fila. «È meglio che tu sia chiaro nella tua domanda per un’interpretazione migliore, ma non è necessaria la precisione se vuoi rimanere riservato.» Fa spallucce, poi un segno di avvicinarsi al tavolo Corvonero. «Scegli le carte. Quante vuoi, a istinto.»
Tumblr media
L: Soltanto lo sguardo scuro rimane fedele al focus iniziale: la MacGillivray, ascoltandola nel pieno del suo spiegone sui tarocchi e di quello che dovrà andare a fare lui, di lì a pochi istanti. C’è un attimo di silenzio tombale nel mezzo, dove sono le carte distese ad occupare la scena, più un rapido frullare di pensieri — o così potrebbe sembrare, dal momento che le sopracciglia del LaLaurie si abbassano nella tipica espressione di chi sta rovistando mentalmente, alla ricerca di chissà che cosa. « … » Consigli, dice lei. Consigli. Suono di un veloce risucchio d’aria all’interno dei polmoni, e « Voglio sapere se lo str*nzo figlio di Morgana avrà quello che si merita. » Chiarezza sia, senza mezzi termini e, d’altro canto, neanche dettagli superflui, con la voce che si tinge di una nota più brusca, emotionless, che potrebbe facilmente significare una qualche irritazione. Niente commentini indesiderati a fare da siparietto, piuttosto vede di mettere da parte la tazza, posizionandola sul vassoio, e selezionare le carte da cui si sente più attratto, di getto, trascinandole giusto di qualche centimetro verso di sé, senza girarle. Le muove solamente, per un totale di quattro tarocchi.
Gli occhi color tempesta, che sotto quella poca luce sembrano proprio un grigio sporco, si posano pazienti sul terzino, attenti ad ogni suo cambio d’espressione. Et voilà, evidentemente qualcuno si deve vendicare. Ma il fatto che non abbia seguito i suoi suggerimenti le fa inclinare le sopracciglia in basso, corrucciate. «Mh.» E il Serpeverde poi si avvicina scegliendo quattro carte, che almeno non sono troppe. «Ammetto che un po’ sono curiosa.» Un po’, eh. «Ma se ti ho chiesto di formulare in un certo modo è perchè non si tratta esattamente di prevedere il futuro, piuttosto di mostrarti un possibile scenario. Non so se mi spiego.» Poi toglie di mezzo tutte le altre carte, lasciando solo le quattro scelte, che avvicina a sé. «Ma apprezzo il fatto che tu sia andato al punto.» Meglio di niente, insomma. Ed ecco qua: Dorothy gira la prima carta lentamente per visualizzarne il contenuto, e così poi fa con le successive. Rimane in silenzio per qualche istante, giusto in tempo per ricordarsi bene quei significati. «Duuunque» inizia lo show «La prima carta è un Cavaliere di Coppe al contrario, e potrebbe mostrarmi questa persona di cui mi stai parlando. Un’energia maschile, a contatto con la propria emotività così tanto da farsi coinvolgere negativamente, se non riesce a mantenere il controllo. In un certo senso partiamo bene.» E poi «La seconda carta invece è la Ruota della Fortuna, che sostanzialmente indica un ciclo che va avanti con i suoi cambiamenti e suggerisce che tutto ciò che arriva ritorna indietro, sia esso positivo o negativo. Quindi, se questa persona ti ha fatto del male c’è una buona possibilità che il karma lavori a tuo favore.» Continua a picchiettare contro la superficie, pensierosa, finchè non indica proprio la terza carta. «Questa è la Luna. Rappresenta le illusioni, ma anche l’intuizione. I tarocchi ti suggeriscono quindi di agire celato nel buio e non alla luce del sole, se vuoi fargliela pagare. Devi confondere i tuoi nemici camuffando le tue intenzioni, quindi fa il doppio giochista, cerca di mettere su un piano di vendetta coi fiocchi.» E siamo arrivati all’ultima carta. «Questo invece è il Tre di Denari. Il seme dei denari rappresenta la materialità, ma anche il duro lavoro. Dovrebbe essere la carta della.. collaborazione e del lavoro di squadra: se riuscirai a trovare qualcuno di fidato che ti aiuti nella tua vendetta, il processo sarà più rapido.» Adesso sguardo tutto per il Serpeverde. «Alla fine ti ho comunque dato un consiglio su cosa fare, ma ripeto: c`è una buona possibilità che questa persona abbia "ciò che si merita"» giusto per citarlo, mentre prende anche le quattro carte per infilarle insieme alle altre nel mazzo. «In qualsiasi modo si sviluppi la vicenda dammi un feedback in futuro. Così almeno capisco come sto andando, che ne dici?»
L: « Se non è per fare delle previsioni, a che bolide dovrebbe servire la Divinazione? » Wait, è di quella che parliamo, sì? Bene ma non benissimo, finché la osserva voltare le carte una dopo l’altra e concentrarsi — lui, tuttora appollaiato sul tavolo e fornito di sopracciglia aggrottate, quasi al punto da adombrare le iridi nero pece. By the way, non sembra propenso a volersi perdere una singola parola della lettura, e così il punto finisce per rimbalzare dai tarocchi al volto della Bronzo–blu, ancora una volta. Non apre bocca, tradito soltanto da qualche battito di palpebre vario ed eventuale, fino al termine dell’intero monologo, momento in cui con estrema nonchalance ripesca la sua tazza dal vassoio, consumando una sorsata di tea caldo. « Quindi » ricomincia poi, dopo aver inghiottito « La risposta è sì? » Che tutti questi consigli mica glieli ha chiesti, forse già un’interpretazione concisa gli sarebbe andata a genio « Non c’è bisogno che mi scomodi perché » piccolo gesto non pervenuto della mancina, vago « Ci pensa il destino? » Tanto per capire se ha compreso il messaggio, nonostante qualcosa nell’espressione trasmetta una scintilla di perplessità. « Ok. » Alzata di spalle finale, con leggerezza, culminante nel tintinnare delle porcellane di piattini. « Comunque c’è dell’altro tea, se ne vuoi » nevica « E’ ancora caldo. » Mica glielo versa però, per quello esistono gli Elfi.
#terzoanno #lionel #tarocchi #cucine
6 notes · View notes
nusta · 4 years
Text
di famiglia e cambiamenti sociali, discussioni e politiche
Oggi mentre correvo pensavo alla discussione di poco prima in ufficio con alcuni colleghi. Si parlava di coppie omosessuali e della possibilità o meno di adottare o fare figli con fecondazione assistita e altri sistemi. “O meno” perchè qualcuno dei miei colleghi (siamo tra i 30 e 40 anni) non è convinto che sia una cosa giusta. E sul momento si cerca di ragionare, si cerca di far capire, si cerca di portare a fondo la logica che se ammetti alcune premesse, non puoi escludere delle conseguenze, a meno di dichiararti ipocrita. E se ti rifai ai modelli naturali sbagli, perchè viviamo in una società, con delle regole condivise, gli antibiotici e l’aspirina, e i limiti della natura li abbiamo superati da un bel po’. E se ti rifai alla famiglia tradizionale, ti stai appigliando ad un‘illusione, perchè di modelli di famiglia le varie tradizioni nel mondo ne hanno tantissime e quello del gruppo nucleare padre-madre-figli è un modello relativamente recente e spesso illusorio. Ma non è facile discutere, specie di venerdì sera, e anche se siamo rimasti su toni civili, alla fine chi la pensava in un modo non credo abbia cambiato idea. Però almeno ora so dove si spinge l’ipocrisia e sono venuti fuori esplicitamente alcuni dei “ma” del classico “per me possono avere gli stessi diritti, ma...”
E mentre correvo pensavo a questa cosa della discussione perchè c’era una ragazza che fa coppia con uno dei ragazzi (non fa statistica, ma eravamo tre ragazze della stessa idea da un lato e tre ragazzi del “ma” dall’altro) e diceva “se la pensi così mi dispiace ma non possiamo stare insieme, se pensi che le coppie omosessuali non abbiano il diritto di adottare o di cercare di fare figli con la fecondazione assistita, non possiamo continuare a stare insieme”. E pensavo a questa cosa del confronto, della discussione, del ragionamento, dell’intolleranza all’opinione diversa. Alle varie cose lette sull’intolleranza all’intolleranza, a quello che mi diceva da piccola mio padre sulle idee che si condividono così invece di averne una ciascuno ne possiamo avere due ciascuno, pensavo al fatto che se smetti di ragionare e di parlare e di cercare di convincere il tuo interlocutore della tua posizione, delle tue ragioni, quello se ne andrà per i fatti suoi, con la sua idea (che tu reputi sbagliata) e tu resterai con la tua. Ma se tu sei in minoranza, con questa idea, resterai minoranza. Se tu vuoi che la gente la cambi, l’idea, ci devi discutere, non puoi fare muro, non puoi dare ultimatum.
E pensavo alla famiglia tradizionale, a questo concetto che è un’illusione recente, e ancora prima di correre mi ero messa a sfogliare i pochi libri di demografia e storia sociale che ho, dagli esami che ho fatto anni fa, perchè mentre discutavamo ho accennato al fatto che la genitorialità delle persone omosessuali in passato si esprimeva già, anche se magari più spesso in modo diverso, perchè le famiglie del passato erano diverse, perchè c’erano nipoti, cugini, zii, figli di matrimoni precedenti, tanta gente in casa o comunque in famiglia, che poteva creare un legame parentale anche senza un legame di sangue diretto. E pensavo, quali sono le fonti, dove lo trovo qualcosa da fare leggere ai miei colleghi, avrò detto una cavolata? Come la so, questa cosa? Ci sono tante cose che so, che considero corrette, come informazioni, ma che non saprei giustificare con una fonte autorevole (no, il Tumbrl non è una fonte autorevole XD anche se è un’ottima risorsa per allenare la testa al ragionamento). Sarà che ho appena finito di scrivere la tesi (appena rispetto al mio calendario personale, ovvero mesi fa a fronte di una carriera universitaria ultradecennale XD) ma l’idea di sostenere qualcosa senza fonti mi fa storcere il naso.
E pensavo anche alla condizione dei bambini, alla storia dell’infanzia, al fatto che essere figli oggi non è come essere stati figli 30 o 60 o 100 anni fa. A quanto dura l’infanzia ora, rispetto a quello che poteva essere la vita di un bambino o di un ragazzino dell’Ottocento o dei primi del Novecento. E allora che significava fare il genitore o il figlio a quel’epoca? Ha senso fare un confronto con quella che dovrebbe essere o potrebbe essere la famiglia di oggi? E pensavo alle differenze tra classi sociali e a quelle tra famiglie in campagna e famiglie in città e al lavoro minorile e al lavoro femminile e ai diversi modi di intendere il lavoro e la semplice esistenza nell’ambito di una famiglia che magari ha una fattoria o una bottega, a mia nonna che era andata a 8 anni da sua zia a passare l’estate a vendere gelati, a sua madre che era andata a 11 anni in Francia a servizio di una famiglia di una signora che quando se ne andò le regalò la toeletta che sta ancora in camera dei miei, a mio padre che andava a pescare con suo nonno e in casa quando era piccolo non avevano stanze separate per i suoi genitori e i tre bambini.
Mentre correvo pensavo e come al solito molti pensieri ora che scrivo mentre bevo il frullato prima della doccia non me li ricordo più o non mi ricordo come ci sono arrivata, qual era il filo conduttore.
Pensavo che se il timore ufficiale di fronte all’ipotesi di affidare un bambino ad una coppia omosessuale è che possa essere in qualche modo condizionato dalle difficoltà che potrà incontrare “in quanto” figlio di una coppia di quel genere, è una questione di posizione sbagliata, ti stai ponendo in modo sbagliato di fronte al problema. Come per i figli di coppie miste dal punto di vista razziale o di italiani e immigrati o di divorziati, se andiamo indietro nel tempo c’è sempre qualcuno che ha fatto da apripista ed ha passato delle difficoltà, come coppia e come figlio di una coppia (o come figlio di quella che non è più una coppia). Pensavo che la legge è figlia della politica che è figlia del sentimento comune. E se tu pensi che il sentimento comune sia ostile, sia sbagliato, devi fare delle scelte politiche e delle leggi che vadano incontro al cambiamento che vuoi. Finchè non fai le leggi per consentire alle persone di praticare delle scelte diverse, finchè non ratifichi con una legge la correttezza, la “giustezza” di una scelta personale, lascerai un freno attivo al cambiamento che vorresti. Ma lo vuoi, questo cambiamento? O in realtà non lo vuoi e il sentimento comune ostile è quello che consideri in fondo in fondo corretto? Perchè se invece il tuo timore è che possano essere influenzati dai genitori nel senso che possano “scegliere di diventare” omosessuali pure loro (come era venuto fuori in ufficio ad un certo punto), al di là del fatto che non hai capito bene come funziona la cosa, il tuo punto allora è che non sei d’accordo con l’esistenza stessa delle persone omosessuali? O temi forse che questi figli possano essere “traviati” e si convincano di essere omosessuali... e se anche fosse? Quale sarebbe il problema? "Che avranno una vita difficile e non è giusto”. Un salto carpiato triplo della logica, davvero. (da cui è venuto fuori che l’adozione ancora ancora ok perchè l’alternativa sarebbe l’orfanotrofio ma guai mai la fecondazione assistita o l’utero in affitto perché “è contro natura”)
Mentre correvo pensavo alla logica e agli estremi a cui porta, all’ipocrisia e alle svolte che aveva preso la discussione di prima, a volte portata fuori strada da esempi estremi o assurdi e ora penso ai leoni marini e alle trappole dell’oratoria. Quando dicevo ad uno dei miei colleghi che sono vent’anni che penso a questi argomenti in realtà forse mi sbagliavo, forse sono di più. Le prime discussioni le feci con i miei, prima di finire la scuola superiore, e mi ricordo ancora le lacrime di stupore e frustrazione nel constatare che i miei genitori, che per tanti aspetti erano estremamente progressisti, su questo argomento non la pensavano come me. Nel tempo hanno cambiato idea, ma la prima volta che affrontammo l’argomento sembrava una questione fuori discussione. Sposarsi ok, ma figli no. Non potevo capire e ancora oggi onestamente faccio fatica a comprendere “come mai” le persone abbiano questo blocco mentale, specie quelle che non si appigliano a giustificazioni relative alla chiesa o al volere supremo di un dio che avrebbe vietato qualcosa ma non qualcos’altro.
Pensavo alla politica, al consumismo, a quello che si era detto di giocattoli e fratelli, di quello che si dovrebbe cercare di ottenere con certe decisioni. Al fatto che per avere bambini felici non dovrebbe importare cosa succede in camera da letto dei loro genitori, tranne che per il fatto che la tendenza ormai è quella di non avere fratelli e questo è uno dei grossi cambiamenti della vita dei bambini moderni, il fatto di non avere dei pari con cui confrontarsi in casa. O di non avere degli spazi in cui giocare liberamente con gli amici fuori, di non avere autonomia nei loro giochi, quando i loro compagni di giochi sono prevalentemente degli adulti. Si parlava della scelta di regalare una barbie ad un ipotetico bambino che la chiedesse in regalo. E perchè non una barbie e un ken insieme, se proprio si ha il timore di “influenzarlo” troppo? Pensavo a mia nipote che ha un po’ di barbie e nessun ken, forse ora che ci penso addirittura nessun pupazzo dalle sembianze o dall’identità al maschile. E’ piccola, nei suoi giochi non c’è spazio per l’altro sesso dal punto di vista romantico, non con me almeno (a memoria, l’unica volta che mi ha fatto impersonare una principessa che doveva accettare la proposta di matrimonio del principe appena conosciuto alla festa, io ho rifiutato dicendo che ero innamorata del panettiere che conoscevo da più tempo e faceva delle brioche buonissime - forse si è scoraggiata XD).
Pensavo a quello che avevo detto e a quello che non avevo avuto modo di dire, al progresso che dovrebbe essere una questione di scelte, di accesso alle scelte, di possibilità nell’ambito della rete di vincoli in cui ci muoviamo inevitabilmente, che non è possibile sciogliere con una bacchetta magica, che non è stretta come una volta forse per certi aspetti, ma ne ha messi altri a bloccare delle strade, a recintare degli spazi d’azione. Pensavo alla nostra generazione, a quello che si dice a proposito del fatto che siamo i primi ad avere prospettive peggiori dei nostri genitori. Ai miti che hanno guidato certe politiche, certe pianificazioni, quando delle pianificazioni sono state fatte e il percorso intrapreso non è stato semplicemente lasciato al caso o al destino o al profumo dei soldi immediati. La bolla più evidente è quella ambientale, ma non è l’unica che comincia a mostrare i limiti della poca lungimiranza. C’è chi si può permettere di diventare genitore, chi fa una scelta impulsiva, chi pesa e soppesa le sue opportunità e i suoi limiti. Il progresso dovrebbe essere l’allargamento delle scelte, l’allargamento a più persone possibili di compiere certe scelte, non l’illusione dell’allargamento, ma il cambiamento effettivo della struttura che vincola e limita la possibilità concreta di mettere in azione la scelta. Non basta dire “puoi fare un figlio”. Se non hai garanzie al lavoro, se non hai scuole affidabili, se non hai spazi urbani, domestici e comuni, adatti a crescere un figlio. O due. Facciamo lavorare le donne, facciamo lavorare fino a 65 anni, chiediamo flessibilità ai lavoratori, facciamogli fare i pendolari, ok, cosa significa nel concreto, cosa cambia, cosa è cambiato nelle ultime generazioni? Chi c’è in casa con i minori fino a 14 anni? Dove sono i nonni? In quale città?
E insomma, mentre correvo pensavo a tutto questo  e sicuramente molti pensieri li ho lasciati per strada. Ora sono qui che puzzo come un undici perchè mi sono messa a scrivere per fermare quelli che ancora erano rimasti nella mia testa sudata. Ma ci tenevo a metterli nero su bianco e chissà che non riesca a trovare anche qualche posto dove sono scritti meglio e in modo ufficialmente presentabile a chi incontrerò alla prossima occasione di discussione.
43 notes · View notes
merrowloghain · 3 years
Photo
Tumblr media
09.01.77 Sala Comune Grifondoro - Hogwarts
Piega le gambe al petto, accompagnato come di consueto da un sonoro schiocco delle articolazioni, volgendo anche lui un momento lo sguardo al camino, proprio come l’anno prima, e alle braci morenti del focolare. Morenti come la sua sicurezza che per un attimo viene meno, in particolare dopo aver ascoltato la domanda postagli da Merrow. Che succede? «Mhm… Oggi ho parlato con Emile, un mio amico tra i Tassofessi» però lui è bravo. «E ha detto una cosa.» E si blocca. Porta le braccia sulle ginocchia, adagiandole così sulle gambe per usarle da appoggio per il volto, che finalmente si volge verso di lei premendo la sua guancia sugli avambracci. Gli occhi verdi non si fanno di certo problemi ad incontrare e soffermarsi, ad impigliarsi in quelli dell’altra. «Hai mai trovato qualcosa, o qualcuno che…» sta evidentemente cercando le parole giuste, visto che “arefacio perenne” non è proprio il modo migliore per farle capire che vuole. «…che ti fa stare bene? Serena?»
Gli occhi dal taglio affusolato s`assottigliano appena mentre lo guarda, forse presa vagamente contropiede, o magari semplicemente prende quel tempo per decidere bene cosa rispondergli. Ed è un «Si» sicuro ma morbido, che esce dalla bocca carnosa di lei, rotolando fuori in quella che è una confessione monosillabica, più interessata a capire dove stia cercando d`andare a parare. Però qualcosa s`illumina nel suo sguardo, rendendola per un attimo un poco più inquietante e rapace «Vuoi dirmi che ti piace questo Emile?» piatta, dura, asciutta. Non giudica, ma si è appena chiusa a riccio, in una difensiva sottile, ma non per questo impossibile da comprendere. (...)  Rimane in silenzio, lo scruta in un vago assottigliarsi d`occhi che presagiscono un non voler replicare, nonostante noti la mancanza d`una domanda riguardo l`identità dell`eventuale persona, scegliendo alla fine d`esprimersi in un cupo «Sapevo che non era la stessa cosa.» per lui. Per lui non era la stessa cosa. Non lo è mai stato, e ciò l`ha dilaniata per anni, e solo da poco può dire d`essere in grado di smettere di sanguinare anche solo all`idea che lui non la voglia. Lui. Che non nomina e non svela (...)
«No» pronunciato con decisione e maturità. Non gli piace. Non come pensava. Anche se quello sguardo affilato non da segno di voler sparire. (...)  «Non è lui che mi fa sentire… sereno.» Gli occhi si volgono di nuovo alla ricerca di quelli di Merrow. (...) La testa per un istante viene rivoltata indietro, nemmeno volesse posarla anche lui sul divano retrostante, per poi invece cambiare direzione e, piegandola un tantino avanti, andare a incastrare gli occhi sui palmi delle mani. Le dita chiuse in un semi pugno. Con l’aria esausta e frustrata di chi vuole dire una cosa ma proprio non ci riesce. (...)  Si alza da quella posizione terribilmente esausta, per provare a volgere ancora gli occhi su di lei. «Sei tu.»
«Tu?» Serve chiarezza.
Vorrebbe essesre più veloce di così, più veloce della sua frustrazione o dei pensieri che corrono veloci in uno schianto annunciato, anche se non si capisce da parte di chi. E invece è lenta, terribilmente: nel realizzare, in parte, nel capire che sta parlando di lei, attribuendole un`importanza impossibile da non comprendere. Si mette in ginocchio, cerca di raggiungerlo oltre la sorpresa d`entrambi, con una dolcezza dedicata nei gesti solo a lui, con quel sorriso piccolo ma luminoso, finchè non può stringerlo contro il petto. E già la posa dovrebbe far capire qualcosa, perchè è palese che il modo in cui lo cerca fisicamente, sembra metterla in una posizione protettiva nei confronti di Dominic, come se qualcosa forse fosse sulle sue tracce, e lei volesse soltanto nasconderlo al mondo. Come l`ultimo lumicino in un mondo buio pesto. Le mani scorrerebbero dalle spalle, alla nuca, ai ricci neri, in un insinuare di dita tra la chioma che la vedrebbero poi culminare la posa con la guancia destra poggiata sul capo altrui, in un cingerlo contro il seno, per nulla malizioso, ma forse un po` troppo ingenuo. E poi quella domanda, a cui lei davvero regala un silenzio pieno di cose che non esprime. Perchè è intenta ad inseguire un coniglio bianco che corre sul filo di pensieri veloci e dissonanti. Eppure lui è lì, e se c`è un`isola di pace, un`oasi di ristoro, nell`ultimo periodo è proprio in quel letto al secondo anno del dormitorio maschile, tra le lenzuola dove si trova un ragazzino col pigiama grigio tristissimo, con i capelli che profumano di pino la sera, e che la mattina sa di pepe nero e cannella per quanto la stringe quando sono assieme. Lo stupore d`essere interpellata però, che le si chieda se lei provi qualcosa di simile, le spezza un poco il tono sicuro con cui gli mormora vicina all`orecchio sinistro «Anche tu mi fai sentire tranquilla» perchè è di questo che si parlava, no? «Serena.» come dici tu, Nico. Guancia che scivola un secondo contro guancia, in uno stringerlo un poco più sentito. L`importanza d`un momento così.
Lei è lenta nel capire che si tratta di lei quanto lui lo è nel realizzare che no, non lo sta ignorando. Non è pietà quella che si va a descrivere nel suo sorriso, e non è un rifiuto esplicito e certo di quelli a cui è abituato, di quelli che si aspettava. Eppure la sorpresa è tanta anche in quel suo farsi stringere al suo petto, sui seni di lei privo ancora di qualsiasi tipo di malizia. Solo una vicinanza fisica, con un che di assurdamente poetico, in quella sensazione delle sua mani su di lui, tra i suoi capelli, e nel suono del suo cuore che rimbomba nelle sue orecchie attraverso gli strati di vestiti. O forse è il suo stesso cuore che sente… nemmeno saprebbe discernerli ormai, tanto li ha sentiti battere insieme. Durante le notti che sono il momento migliore della giornata, solo perché può stringersi a lei e aggrapparsi come fosse la sua ancora. Che con la sua sola presenza riesce a calmarlo, il più delle volte, e addirittura a farlo sentire voluto. Come in quel momento. In cui vorrebbe solo affogare nel suo profumo, assorbirlo e impregnarsi così tanto da non desiderare di avere più un’identità sua. Ma forse sta correndo troppo… Eppure poco gli importa. Visto che nel sentire, finalmente, le sue parole, il suo “ricambiarlo” e anche quel tocco di guance… non può non voltarsi, dopo qualche secondo di condivisione di quel momento, per tentare di piantargli un bacio sulla gota. Prima di dirle «Ho anche una cosa…» per lei. «…in realtà…» Ma con voce decisamente incerta. Timorosa. (...)  E andando ad allungare la mano sinistra verso la tasca del pantalone, infilandola tra le pieghe della stoffa, e tirandone fuori… un anello. Palesemente ottenuto con la trasfigurazione. Non lo guarda nemmeno troppo – lo ha fatto lui, quindi lo conosce – ma glielo porge, libero, sul palmo della mano aperta. 
Un anellino dall’aspetto metallico – decisamente non pensato per l’anulare della ragazza – con sfumature e lampi verdi in superficie. Il lavoro semplice, poco elaborato di un ragazzino alle prime armi. E attende che lei decida se accettare o meno quel pegno, che nonostante l’inesistente malizia è pregno di... possessività.
Ed è con occhi curiosi che segue i suoi movimenti verso la tasca del pantalone, per poi guardargli il palmo e notare... un anello. Qualcuno che non è Rebecca, le ha appena regalato un anello. Verde, trasfigurato, di metallo e fatto con la sua magia, cosa che le fa avvampare il viso e schiudere le labbra, in un balbettio senza corpo, prima che sia la sinistra ad allungarsi per prendero e guardarlo da ogni angolatura. Deglutisce a vuoto, ed è con una serie di gesti emozionati che andrebbe ad infilarsi al medio della destra la fascetta metallica, alzando solo infine, lo sguardo a lui. Non riesce a dire nulla, con quel bolo di sentimenti puri ad affannarsi e bloccare le sue corde vocali. Ecco perchè i palmi corrono al volto di Dominic, in un avvicinarsi che potrebbe sembrare pericoloso, se non fosse che le labbra mirano il suo naso, per regalargli un paio di bacini piccoli, sulla curva e sulla punta, prima di rimanere qualche istante fronte contro fronte, chiudendo gli occhi in un respirare leggero e spezzato. Istanti lunghi, o forse brevi, non lo saprebbe definire, prima di prendergli le mani, rialzarsi in uno schiocco di ginocchia, invitandolo a seguirla. Fammi tornare in quell`oasi. Nascondimi sotto le lenzuola, scaldami e fammi dimenticare i mostri sotto il letto, che con te, per una notte appena, smettono di fare paura.
Tumblr media
11 notes · View notes
Text
i charleston e le bacchette;
«Però devi ricambiare il favore» le dice, intanto che le porge ufficialmente il maglione con tanto di spilla «Nel senso, mi devi parlare un po` dei Charleston» la guarda un istante, come in attesa, per poi voltarle le spalle e distanziarsi di qualche passo. Offrendole la privacy necessaria per cambiarsi, se lo volesse.
« I Charleston, eh? » domanda, mentre si infila il maglione altrui dalla testa: sostanzialmente è come se fosse un altro vestito per lei, solo che questo arriva a metà coscia o poco sopra. « I Charleston possono essere privati di tutto, persino di un braccio o di una gamba, ma prova a togliere loro la bacchetta e sei un mago morto! » afferma con solennità, ed il nasino all’insù. Gli picchietta sulla spalla per invitarlo a voltarsi, se non l’avesse già fatto da solo, e si mette seduta di nuovo sul letto molto più comoda di prima. « A casa mia c’è tipo un arazzo dove c’è uno dei miei vecchi parenti, ormai morto da tipo un sacco di tempo, che rovescia un calderone pieno di veleno addosso ad un altro mago che gli aveva preso la bacchetta. » facendo spallucce con il naso che si arriccia. « Dice che fossero amichetti e che il mago che gli aveva preso la bacchetta voleva fare pace, fargli capire che non voleva duellare con lui ma.. » ai Charleston non si tolgono le bacchette. « Ah, lo sai? Noi c’abbiamo pure un albero da bacchetta, nel giardino di casa. » roba seria.
«Ma che razza di modo èèè per fare pace? Che parac*lo, quel tizio» scoppia di nuovo a ridere, incredulo «E come mai avevano litigato?» le domanda, puntellandosi sino a poggiare la schiena contro il cuscino «... `spe» ma è l`albero di bacchette a catturare principalmente il suo interesse «Nel senso che c`avete un albero che al posto dei rami ha delle bacchette? E c`hanno già dentro il nucleo e tutte le robe?» spalanca gli occhi, veleggiando un po` troppo con la fantasia.
« Boh, la storia dice che si erano litigati a causa di robe tra purosangue e non purosangue. » facendo spallucce, e lasciando uscire dell’aria dalla bocca in un sospiro. « È solo un albero adatto. Nel senso: che fa tipo dei rami e da quei rami ci si possono creare delle bacchette che vanno create però con tanto di anima e tutto un po’. C’è tutto un luuuungo processo, credo. » facendo un cenno con la mano per dirgli che la storia è lunga, ma non che la sappia proprio tutta. « La tua che legno c’ha? » domanda, incuriosita, e finisce di sistemarsi i capelli che poi si lascia scendere giù occupando quella parte di cuscino che Tris non occupa con la schiena.
Tumblr media
«Maddai, serio? Mica lo sapevo che ci stava una differenza... pensavo che andassero bene tutti gli alberi» scuote la testa, almeno finché non lo coglie un`illuminazione improvvisa «Ah! Ma ora ho capito! Ecco a cosa fanno la guardia gli Asticelli! Ce li hai presente, no?» domanda, rivolgendosi alla Serpeverde anche con il volto. «Mh. Sicomoro» mugugna tra un morso e l`altro «E con la piuma di Jobberknoll. E te?» non gli passa neppure per la testa che possa trattarsi di una domanda inopportuna, per una Charleston, rivolgendole un`occhiata con una punta di curiosità.
« Uhm. » dando qualche morso alla torta, per altro buona « .. lo sai che, ecco, che dichiarare la propria bacchetta è un po’ come dire chi sei apertamente? » fa un sorrisetto, strigendosi nelle spalle. Dato che lui ha condiviso, seppur non con la stessa sua linea di pensiero « La mia è di sequoia, comunque. » un altro pezzettino di torta per aggiungere, piano « Con polvere di fata. » non lo dice con vergogna e nemmeno con imbarazzo, glielo dice come se stesse dicendogli un segreto-segretissimo.
«... ah seh?» sbatte un po` le palpebre ma non è che si scomponga poi tanto, essendo noncurante di natura «Vabè, tanto tu mi conosci già bene» le fa notare con un sorriso, cercando di pinzarle di nuovo la vita tra pollice e indice. Dopo una premessa del genere, è con un sorriso tutto nuovo, intimamente grato, che ascolta la confessione di Charlotte «Vedi? Sei proprio `na fatina!» la indica, sbuffando una risatina «Strano, però. Un nucleo così... boh, minuscolo, per un albero tanto grande. Questa cosa vuole dire che, pure se sei piccina, c`hai carattere e ti fai rispettare?»
« Uhm sì, hai ragione. » prendendosi quella punzecchiata alla vita, ridcchiandoci sopra. « Però se non ti conoscessi direi che ti piace fare l’avventuriero, senza annoiarti mai. » dicendogli cosa, eventualmente, si può capire da una bacchetta. Per quel poco che ne sa. « Sì, immagino proprio sia anche questo. » anche. « Sai, le fatine hanno tutto il loro potere magico nella polvere quindi.. c’ho carattere e mi faccio sempre rispettare! » facendosi un po’ più impettita e l’occhio cade sulla spilla. « Infatti vedi, sono pure un prefetto. Sono troppo favolosa. »
« La bacchetta dice tutto, sulle persone. Il modo in cui la impugni, il colore del legno, il tipo, l’anima.. » facendo tutto l’elenco e manco tutto. Deve ringraziare la sua famiglia per questo e Myron che ogni tanto la pungola con queste faccende che di certo non tutte ricorda o sa. « Ahn, ma lo sai che, a proposito dei Charleston » tornando un attimo al discorso « prima-prima, tipo cioè una cifra di anni fa, alcuni della mia famiglia prima frequentare un mago o una strega chiedevano il legno della bacchetta e l’anima. Sennò tipo non si permettevano mai di fidanzarsi con uno che c’ha la bacchetta che non va bene per la sua. » i Charleston e le bacchette.
«`sta cosa sarebbe da spiegare a quelli che pensano che tutti i matrimoni tra Purosangue sono forzati, oppure boh, che vengono fatti solo tra sconosciuti totali» è ciò che dice nel riprendere la parola, lasciandosi dietro un sospiro dal retrogusto un po` stanco «E le nostre bacchette se la intendono?» che forse è ciò che al momento gli preme capire di più, anche se di fatto non attende risposta, limitandosi a incurvare un sorriso colmo di insinuazioni «Secondo me, sì. Come noi» ammette senza problemi, con una solida sicurezza che cerca di ritrovare anche nello sguardo di lei.
« Sì, non si è mai davvero sconosciuti se, prima di conoscerti, ti chiedo solo il legno della tua bacchetta. » fa notare lei con un annuire convinto del capo. Fa un sorrisetto furbo, che le fa arricciare il naso e mordere poco poco il labbro inferiore. Socchiude poco gli occhi e riaprendoli, conferma al Grifondoro: « Sì, che se la intendono. Come noi. »
9 notes · View notes
veronica-nardi · 4 years
Text
Meteor Garden Commento
Il 22 giugno sarà sempre una data speciale per me, una sorta di anniversario di matrimonio, perché sento di essermi sposata con il mondo delle serie asiatiche questo preciso giorno dell'anno scorso. Mea culpa, mancai di fare il commento di questa serie l'anno scorso, all'epoca non li facevo ancora, quindi all'alba del 22 giugno ho approfittato dell'occasione per festeggiare l'anniversario, e per scrivere il commento una volta rivista la serie.
Meteor Garden è stata la prima serie asiatica che ho visto, e sono molto felice che proprio questa sia stata la prima. È stata un'ottima prima volta. Sarà sempre una serie molto speciale per me, non potrò mai dimenticarla perché il primo amore non si scorda mai.
Devo ringraziare @dilebe06 per avermi parlato di questa serie e per avermi chiesto di darle una possibilità, senza di lei non mi sarei mai avvicinata a questo mondo, e meno male che le ho dato retta.
Devo però essere sincera: non avevo delle alte aspettative nei confronti di questa serie, perché pensavo (nella mia ignoranza) che i prodotti asiatici non avessero molto valore. Ho accettato di vedere Meteor Garden perché gentile come sono non avevo il coraggio di rifiutare, e @dilebe06 sembrava tenerci tanto, quindi l'ho iniziata.
La prima puntata, me lo ricordo ancora, è stata stranissima. Non ero per nulla abituata al mondo asiatico, e quindi all'inizio è stato molto strano per me.
Non ricordo invece di aver avuto particolari problemi con la lingua: non avevo mai sentito il cinese in vita mia, eppure i suoni di questa lingua (che ora adoro) mi sono diventati orecchiabili nel giro di poco.
E anche la serie è riuscita a conquistarmi in pochi episodi. All'inizio pensavo che Daoming Si fosse un pazzo scatenato che dovesse essere rinchiuso, e questo ha contribuito a non far nascere subito in me l'amore per questa serie, ma è stato proprio lui a farmi innamorare di Meteor Garden, ricordandomi anche che i pregiudizi sono inutili e che l'apparenza inganna.
Ad oggi Meteor Garden continua ad essere una serie che amo tantissimo, bensì sia consapevole che non sia affatto un capolavoro, ma se di questa storia hanno fatto 4/5 versioni differenti un motivo ci sarà.
Meteor Garden è una serie che consiglio, e a chi si imbatte in questa serie per caso o decide di vederla, consiglio di munirsi di fazzoletti e a prepararsi a vivere mille emozioni diverse, dal divertimento al pianto, dalla spensieratezza alla tensione, dalla tenerezza alla rabbia.
Personalmente, questo rewatch mi ha fatto piangere forse addirittura di più della prima visione, e non saprei bene dire perché. Forse perché sapevo già che a una certa sarebbe arrivata un'angst feroce, e quindi già mi veniva da soffrire.
Ho impiegato esattamente un mese per fare questo rewatch, ed è stato un viaggio stupendo. Non so se ogni anno festeggerò l'anniversario rivedendo Meteor Garden, perché 49 episodi seppur non molto lunghi sono comunque 49 episodi (le serie cinesi sono infinite), ma ammetto che è una tradizione che mi piacerebbe prendere.
La cosa positiva dell'alto numero di episodi è che la storia ha tutto il tempo di essere raccontata, le evoluzioni dei personaggi tutto il tempo di essere sviluppate, e fare le cose di fretta è pressoché impossibile.
A sentire la trama questa serie non sembra molto entusiasmante: la protagonista è una normalissima ragazza di nome Shancai che comincia l'università, dove incontra i quattro ragazzi più belli e popolari della scuola, e all'apparenza anche arroganti, sopratutto il "capo". Inutile dire che le vite di questi personaggi si intrecciano fin dall'inizio, ed è inutile anche dire che Shancai sconvolge e cambia per sempre la vita dell'arrogante Daoming Si.
Nonostante sia presente un buon potenziale second lead (che però devo escludere dal quiz finale perché i rewatch non valgono, MANNAGGIA), è infatti palese fin dall'inizio con chi finirà Shancai (anche perché la sigla spoilera senza ritegno), ma la serie rimane comunque godibilissima, perché la storia d'amore di Daoming Si e Shancai è bella, divertente, emozionante, frustrante, triste, difficile.
E personalmente sono queste le storie d'amore che mi piacciono di più, quelle difficili. Quelle in cui devo tifare col cuore in gola affinché i protagonisti si mettano insieme, perché se è tutto troppo facile che divertimento c'è?
Ma Meteor Garden non è solo Daoming Si e Shancai. La serie si prende il tempo di approfondire e raccontare anche le vicende di altri personaggi, e questo lo trovo molto giusto nei loro confronti.
La serie è poi accompagnata da una colonna sonora MERAVIGLIOSAMENTE BELLA. Ho visto Meteor Garden un anno fa, ed è un anno che io ascolto le Ost di questa serie, continuando a godermele e a emozionarmi.
Non è invece stata altrettanto bella la moda messa in scena da questa serie. Sopratutto Meizuo è stato per me un pugno negli occhi più di una volta con le sue vestaglie improponibili. Il vestito indossato da Shancai per il compleanno di Jing poi, sembrava una camicia da notte. Pure Daoming Si a volte ha sfoggiato dei pantaloni che mi hanno fatto pensare solamente una cosa: "perché?"
Detto ciò, sembra che io abbia già finito, e invece no, questa era solo l'introduzione. Ora è il momento di andare nel dettaglio, con relativi spoiler.
Shancai
Shancai è stata una buona protagonista: una ragazza normale, con abilità nella norma e proveniente da una comune famiglia che comincia il viaggio dell'università come tanti altri, ma mostrandosi fin da subito molto determinata, dignitosa e pronta a farsi valere.
Tumblr media
Ho personalmente un problema con questa protagonista: i miei sentimenti verso di lei sono bipolari. Ci sono stati momenti in cui l'ho amata alla follia e ho empatizzato tantissimo per lei, e momenti in cui mi ha fatto venire il latte alle ginocchia e voglia di prenderla a badilate sulle gengive dei denti.
Ma non sono io la pazza (almeno spero), è proprio la scrittura del personaggio che si contraddice da sola: da una parte ci viene presentata come una ragazza capace di tenere testa a chiunque, una ragazza combattiva e che si fa rispettare, e poi ci sono volte in cui il suo spirito guerriero magicamente sparisce e questa mi diventa una zombie che fatica a mettere insieme tre parole.
A questo punto mi chiedo: che è successo? Perché non parla? Perché non si spiega? Perché se ne sta lì con quella faccia da ebete?
Fosse una ragazza da sempre timida e riservata potrei capire, ma non è così che ci è stata presentata, ed è qui che mi fa arrabbiare. Perché sono convinta che tutti i momenti in cui è stata zitta e non ha spiegato come stavano davvero le cose, siano stati fatti apposta per creare fraintendimenti e allungamenti di brodo, un giochetto di sceneggiatura che amo molto poco perché ne va a risentire la caratterizzazione del personaggio.
Ma devo ammettere che l'ho davvero amata tutte le volte che si è fatta valere, quando si è messa in gioco, quando non si è lasciata calpestare, quando ha deciso di essere "egoista" e inseguire la propria felicità. In tutti questi momenti è davvero impossibile non fare il tifo per lei.
Shancai poi, da brava protagonista qual è, possiede alcune caratteristiche tipiche dell'eroe: è buona, gentile, lavora sodo, non medita vendetta e non porta rancore, ha un forte senso di giustizia ed è pronta a farsi da parte per proteggere i suoi amici. È molto facile empatizzare per lei.
Non spicca però per intelligenza, anzi a volte pare proprio stupida tanto che la vorresti prendere e dirle "ma ci sei o ci fai?". Inoltre è maldestra e sbadata.
Una buona protagonista, ma di cui non sono proprio innamorata.
Daoming Si
Il fatto che sia riuscito a conquistare il premio di protagonista maschile preferito nel quiz dell'anno scorso, già dice quanto io ami questo personaggio.
Mi ha fatta arrabbiare, mi ha emozionata, mi ha fatta piangere, mi ha fatta ridere. Ma soprattutto mi ha resa orgogliosa di lui. Perché Daoming Si è il personaggio che compie l'evoluzione più bella, profonda e completa di tutta la serie, cosa che mi rende molto fiera e felice.
La prima volta che ho visto Daoming Si mi ha fatto quasi paura: non mi piacevano i suoi modi di fare di chi si impone e non ascolta, il suo comportamento arrogante e prepotente, e nemmeno il suo sguardo arrabbiato. Era evidente che avesse dei problemi e che avrebbe dovuto mettere la testa a posto, prima di tutto per se stesso, e poi per riuscire a conquistare Shancai.
Ma Daoming Si non ha impiegato molto per stupirmi: già nell'arco dei primi dieci episodi si dimostra capace di atti gentili e generosi che mi hanno addirittura commossa. Ho quindi capito che non fosse un ragazzo cattivo, ma solo molto viziato, abituato da sempre ad avere tutto ciò che vuole, privo di un'educazione affettuosa e autorevole (attenzione, non autoritaria), e tanto arrabbiato con il mondo intero.
Piano piano si viene a conoscenza della sua storia e della sua situazione famigliare, e nonostante Daoming Si abbia centinaia di colpe, si comincia a empatizzare anche per lui.
Penso che la sua evoluzione sia stata scritta veramente bene, sviluppata e ponderata nel tempo. Ricordo molto bene quando arrivai agli episodi finali l'anno scorso: nel vedere Daoming Si chiamare "mamma" la madre di Shancai, e rassicurare e incoraggiare il padre di lei, non riuscii a trattenere la commozione. Ricordo che pensai: "chi l'avrebbe mai detto che da ragazzo svitato qual era sarebbe diventato così maturo e gentile."
Daoming Si ne fa di strada. La sua evoluzione è bella perché è a tutto tondo: si evolve come persona, come fidanzato, e anche dal punto di vista del lavoro. Disinteressato al Gruppo Daoming e abituato a non lavorare, si trasforma in un giovane dirigente promettente e brillante, pronto a prendere in mano l'azienda di famiglia e a rivoluzionarla completamente.
Tumblr media
L'evoluzione della sua maturità è evidente alla fine della serie, tuttavia mi piace come rimanga sempre un po' un "cazzone" fino all'ultimo episodio. Capace di far sorridere lo spettatore, e allo stesso tempo portarlo a riflettere. Per me un personaggio così è top.
Daoming Si e Shancai
Anche se non l'ho premiata come ship preferita dell'anno nel famoso quiz (perché come poteva battere la WangXian?), questa coppia l'ho davvero adorata, e l'adoro tuttora. È una coppia che affronta le differenze che portano ad allontanarli, mille prove e ostacoli, e alla fine vince su tutti.
Anche qui, l'evoluzione della loro storia è fatta bene, per nulla frettolosa, anzi forse l'hanno tirata un pochino per le lunghe: insomma, Shancai che per 3/4 episodi non riesce a dire "ti amo" a Daoming Si (il perché non ci riesca Dio solo lo sa), è palesemente un allungamento di brodo.
Pensandoci, mi è sorta una domanda: perché Daoming Si si è innamorato di Shancai? Lui è il primo a innamorarsi, e si innamora follemente, mentre l'innamoramento di Shancai va di pari passo con l'evoluzione di lui, e c'è da chiedersi che cosa abbia visto in questa ragazza per decidere che è la donna della sua vita.
La serie stessa pone questa domanda: Shancai chiede a Daoming Si perché abbia scelto proprio lei nonostante sia una ragazza dalla bellezza ordinaria e proveniente da una famiglia ordinaria. La cosa bella è che nella scena in questione Daoming Si se ne esce con una battuta evitando di rispondere alla domanda, e mi viene da ridere perché sembra che la stessa sceneggiatura non sappia cosa rispondere.
Ma lo sappiamo tutti che Daoming Si si è innamorato di Shancai nel momento in cui lei lo ha messo ko nel primo episodio, guadagnandosi l'appellativo di Signorina Calcio Volante XD. Battute a parte, a Daoming Si piace davvero lo spirito combattivo di Shancai. All'inizio ha provato a controllarlo o anche a sottometterlo, e il fatto che Shancai non sia strisciata ai suoi piedi l'ha solo attratto di più. Voleva domare lei, alla fine ha domato se stesso.
Verso la fine poi, Daoming Si confida al padre di Shancai di essersi innamorato della figlia per i suoi valori, facendo complimenti al genitore per averle insegnato così bene.
Prima di incontrare Shancai, Daoming Si era abituato a tre cose:
- ad avere ragazze urlanti ai suoi piedi.
- a non conoscere altro che una vita agiata, comoda e di lusso.
- ad avere una famiglia fredda e distante.
Quando Shancai entra nella sua vita, gli fa conoscere un mondo che semplicemente non ha mai conosciuto:
- Shancai non gli sbava dietro solo perché è bello e popolare: la sua amicizia te la devi guadagnare.
- Shancai vive una vita difficile e faticosa e vive in un quartiere povero. Per ottenere qualcosa, deve lavorare sodo.
- la famiglia di Shancai è simpatica, umile e calorosa.
Tutto ciò è come una ventata d'aria fresca per Daoming Si, che da ragazzo arrogante e viziato si trasforma in un giovane uomo più alla mano, pronto a lavorare sodo per rimettere in piedi l'azienda di famiglia.
Shancai invece si innamora di lui perché più le sta vicino, più Daoming Si cambia in meglio. Il suo carattere si addolcisce, comincia a sorridere di più, diventa più empatico, impara ad ascoltare e a rispettare i sentimenti degli altri.
Shancai ci mette molto tempo a innamorarsi e molto tempo ad ammetterlo, ma quando decide che non può più voltare le spalle a quello che prova, nessuno può farla crollare.
Il corteggiamento di Daoming Si è incrollabile e spietato, sono varie le scene di dichiarazione d'amore, tutte molto belle: la pioggia di stelle cadenti, la scena dell'autobus... sono solo alcuni esempi.
Ultima cosa: questa coppia invece che farsi complimenti comunica insultandosi. Si danno della stupida e dello stupido in continuazione, Shancai gli dà del cane e della testa ad ananas, Daoming Si poi se la mette sotto braccio e se la trascina via manco fosse il suo cagnolino.
Ma giuro che ci sono anche scene romantiche XD.
Gli F4
Quest'anno sto mettendo insieme una collezione di bromance una più bella dell'altra. Quella di My Country ormai è sotterrata nel suo stesso bipolarismo (scusate ma mi viene naturale perculare quella bromance).
Gli f4 sono una bromance davvero molto bella: quattro giovani ragazzi ognuno con la propria personalità uniti da un forte senso di amicizia.
Tumblr media
Di loro mi piacciono due cose:
- la prima è che ognuno di loro è caratterialmente forte e diverso dagli altri, la loro è una relazione equilibrata e variegata.
- mi piace come siano sempre presenti quando uno di loro ha bisogno degli altri tre, dimostrando di esserci nei momenti importanti, ma la cosa bella è che ci sono volte in cui si ignorano, si prendono in giro, si rimproverano a vicenda, discutono o addirittura litigano, dimostrando di avere più sfaccettature di quanto si possa pensare.
Voglio menzionare il bellissimo discorso di incoraggiamento che tiene Ximen davanti agli studenti sul finire della serie, un elogio alla meravigliosa amicizia di questi quattro ragazzi, che tra alti e bassi sono cresciuti e maturati insieme.
Daoming Si e Huaze Lei
Come se la bromance di gruppo non fosse abbastanza, la serie mi regala altre due bromance, dividendo il quartetto in due coppie adorabili.
Non so come la relazione tra Lei e Daoming Si sia stata scritta nel manga, ma so che in questa versione cinese la loro relazione mi piace un sacco.
Un rapporto che trova radici nella loro infanzia, quando Daoming Si era un bambino problematico che non sapeva come fare amicizia con gli altri. Mi è rimasto impresso l'episodio del giocattolo di Spiderman, cosa per cui anni dopo Daoming Si trova il coraggio di scusarsi meglio tardi che mai.
MA CAVOLO, DAOMING SI, SE MI AVESSI ROTTO IL MIO GIOCATTOLO PREFERITO AVREI PIANTO PER UN MESE, E UN CORNO SAREI RIMASTA TUA AMICA!! 😤😤
HUAZE LEI È TROPPO BUONO.
La verità è che Lei già a quell'età era abbastanza maturo da capire che Daoming Si non era un bambino cattivo, e che cercare di appropriarsi del giocattolo finendo per romperlo non lo aveva reso né soddisfatto né felice. Lei è rimasto suo amico sapendo che un giorno si sarebbe scusato.
Ma la loro amicizia rischia davvero di distruggersi con l'arrivo di Shancai, che all'inizio non si fila Daoming Si, ma ha tutti gli occhi a cuore per Lei, che però è innamorato di Jing (Beautiful levati).
Ricordo di aver pensato che Lei provasse davvero un interesse oltre l'amicizia per Shancai, invece si fa sempre da parte per il suo amico che lui chiama fratello, e non perché rinuncia a Shancai, ma perché per Lei Shancai è solo una tenera amica.
Le scene tra Lei e Daoming Si nella stanza da letto sono adorabili e divertenti. Il rapporto tra i due è fatto di alti e bassi e a volte la tensione tra loro è molto alta, ma è evidente che il loro sia un rapporto "speciale".
Non ricordo l'anno scorso, ma nel rivedere la serie davanti a certi loro sguardi mi è venuto da shipparli (sì, shipparli). Lo stesso Daoming Si afferma che tra lui e Huaze Lei c'è "vero amore".
Meizuo e Ximen
Se Lei e Daoming Si sono quelli che portano tensione nella serie, questi due, quando sono insieme, portano risate e divertimento.
Giuro che li ho ADORATI tutte le volte che hanno perculato Daoming Si e Shancai quando si beccavano tra loro. Sono stati esilaranti.
La scena poi in cui spiegano a Daoming Si come deve essere l'appuntamento perfetto, è oro colato.
Huaze Lei
+ Jing e Shancai
È arrivato il momento di parlare del mio personale eroe e personaggio preferito di questo rewatch.
Ebbene sì, non me lo sarei mai aspettato, ma Lei è stato incredibile ai miei occhi, mi è piaciuto tantissimo. Vogliamo parlare di come sia un tesoro di amico? Guardando la serie ho pensato di come vorrei un amico come Lei nella mia vita.
Tumblr media
Penso che Lei sia stato un amico vero e prezioso per Shancai. La loro relazione è tenera e dolce, ma non in senso romantico, è solo una bellissima e calorosa amicizia. Lei si preoccupa per Shancai, la difende, la protegge, la sostiene. Per Lei, come dice lui stesso, Shancai è come un animaletto per cui si preoccupa sempre. Infatti non ci pensa due volte a volare a Londra per assicurarsi che Shancai sia sana e salva dopo che non riceve più sue notizie, e questo è solo un esempio.
Lei parte come un ragazzo distaccato, il più silenzioso degli F4, un po' noioso, un dormiglione, che non si cura degli affari degli altri. Quest'ultima cosa è ciò su cui cambia davvero, sopratutto nei confronti di Shancai.
Ho amato Lei quando dichiara di volersi fare avanti per conquistare Shancai, costringendo Daoming Si a riconoscere i suoi sentimenti. Non voleva "rubare" la ragazza al suo amico, quando è stato duro con Daoming si non l'ha fatto per cattiveria, quello che ha fatto ha avuto l'unico scopo di spingere insieme i suoi due più cari amici.
HUAZE LEI CAPITAN SHIPPER DELLA SERIE, ADOROOOOO!!!!!! ❤❤❤
Quando il personaggio di Lei si collega a quello di Jing, è dove lo trovo più umano: le sue lacrime, la delusione, il dolore per la rottura che pare non finire mai, rivolgere una certa attenzione a Shancai per distrarsi dal pensiero di Jing...
Riguardo Jing, dunque, il personaggio in sé mi è piaciuto. Posso solo ammirarla nella sua scelta di rifiutare l'eredità di famiglia per aiutare i poveri, una scelta sofferta ma fedele ai suoi principi. Ovviamente Lei ne esce con il cuore spezzato, e io non posso fare a meno di dispiacermi un sacco per lui.
Ma il pezzo in cui mi è piaciuto più di tutti è quando ammette con Shancai di essersi pentito per non aver lottato di più, di aver rinunciato a Jing facilmente, di non aver provato a resistere ancora un po'. Questo è quello che darà il coraggio necessario a Shancai per scendere da quell'autobus e correre incontro a Daoming Si.
La sua debolezza e il suo rimpianto lo rendono incredibilmente umano, e adoro come la relazione tra lui e Jing non sia finita come una fiaba: Jing afferma che per lei il suo sogno è più importante dell'amore, e che non permetterà a quest'ultimo di intralciare la sua strada. Così dice, così fa. Come ho detto, Jing è una persona fedele a se stessa, e so che può risultare egoista, ma ci vuole anche molto coraggio a compiere queste scelte.
Se fosse stata una fiaba, avrebbero trovato il modo di farli finire insieme, conciliando amore, sogni e lavoro. Sono molto contenta che i due siano rimasti separati, e non perché sono stronza, ma perché l'amore non sempre è una cosa semplice e a volte nella vita è davvero molto difficile riuscire a rimanere forti.
Pensandoci, la coppia di Lei e Jing la trovo più umana e realistica della ship principale.
Meizuo + Caina
Dunque, Meizuo è forse il più carino degli F4. Carino come modi di fare intendo. È un bravo ragazzo, gentile, per bene, sorridente, simpatico, intelligente, e di certo sa come corteggiare la donna che gli piace.
Mi sono un po' innamorata di lui rivedendo la sua storyline, che mi è piaciuta davvero un sacco. A quanto pare non se la fila nessuno, e io stessa l'anno scorso non ero molto interessata a sorbirmi le vicende di Meizuo, Caina e Terence, tutto quello che volevo sapere era come sarebbero andate le cose con Daoming Si e Shancai.
Ma quest'anno, avendo già visto la serie e sapendo già cosa sarebbe successo, mi sono ritrovata a godermi le storyline secondarie mille volte di più. Inoltre sono molto contenta che tutti i personaggi, e non solo i due protagonisti, abbiano avuto i loro spazi per essere approfonditi. Lo trovo molto giusto ed equilibrato.
Meizuo incontra per la prima volta Caina alla gara di cucina, dove lei partecipa, e ne rimane subito conquistato, tanto che si mette a fare il tifo per lei invece che per Shancai.
Tumblr media
A un primo sguardo, Caina sembra una ragazza molto sicura di sé, ogni cosa di lei lo dice: la testa alta, il modo in cui sorride come se avesse già la vittoria in tasca, uno sguardo che non si lascia intimorire da nessuno, il modo di camminare. Sembra quasi arrogante. Inoltre si capisce bene dal suo modo di vestire e dalla casa in cui vive, che la sua famiglia deve essere abbastanza ricca, anche perché viene menzionata una certa azienda.
Perché ha lasciato Terence da solo in quella tenda come aver passato del tempo piacevole in sua compagnia? Perché ha avuto paura. Paura che lui non provasse le stesse cose, che non volesse quello che voleva lei. Lei stessa non era sicura del proprio amore, così, non avendo il coraggio di affrontare la situazione, è riuscita solo a scappare, lasciando Terence confuso e pieno di dubbi.
Ma Caina è tutta apparenza. La sua sarà anche una casa vittoriana e sarà anche solita indossare tacchi e bei vestiti, ma poi la vediamo viaggiare da sola con zaino in spalla e dormire in una tenda. Non me lo sarei mai aspettata da una ragazza raffinata come lei. Inoltre, la sua sicurezza nasconde in realtà una profonda insicurezza e una certa paura di affrontare la vita.
È perfettamente normale che Terence non abbia saputo cosa pensare: lei lo ha lasciato sparendo letteralmente nel nulla, e quando la ritrova per caso tempo dopo la vede in compagnia di un altro bel ragazzo che le fa la corte.
Ma anche se c'è un altro pretendente di mezzo, Terence ci prova, non vuole rinunciare a Caina facilmente. Comincia a entrare nella sua vita con gentilezza, mettendo Caina nella posizione di dover essere chiara con i suoi sentimenti, cosa che lei non ha il coraggio di fare fino all'ultimo.
Alla fine è Meizuo a metterli insieme (il che fa di lui il capitan shipper della coppia?), consegnando a Caina la casa delle fate sull'albero che Terence ha costruito per lei. Questo è molto triste per Meizuo: ha corteggiato Caina in tutti i modi possibili, è stato carino e gentile con lei, l'ha ascoltata, l'ha fatta ridere. E alla fine si è ritrovato a spingerla tra le braccia del suo rivale.
Perché Meizuo le aveva promesso che incontrarlo sarebbe stato "l'inizio della sua felicità", ed è stato proprio così. Meizuo è riuscito a leggere nel cuore di Caina e ha capito che è con Terence che sarebbe stata felice. Rinunciare a Caina è stato un grosso sacrificio per lui, ma l'amore per lei è stato più forte dell'odio per il suo rivale.
Mi è sempre rimasto impresso quello che Terence dice a Caina quando lei lo raggiunge in aeroporto e gli chiede per quanto è disposto ad aspettarla: "Fino al giorno in cui sentirai che stare con me ti rende felice." Una dichiarazione che mi ha colpita per la semplice verità che racchiude. Davvero bella, non l'ho mai scordata.
Ximen + Xiaoyou
Ximen è quello che mi è piaciuto di meno degli F4, forse perché l'ho trovato troppo freddo, e anche a livello di recitazione è quello che mi ha convinta di meno, ma non è stato male (devo comunque fare i miei complimenti a questi attori così giovani e senza esperienza).
Ximen è il Casanova del gruppo. Affascinante e adulatore, ogni volta è in compagnia di una ragazza diversa. Non è immaturo e nemmeno superficiale, perché lo vediamo parlare anche di argomenti seri, è un buon amico, sa come si rispetta una ragazza. È solo che non crede nell'amore, un po' per via del matrimonio fallito dei suoi genitori, e un po' perché non si sente una bella persona degna di essere amata.
È Xiaoyou a riuscire a vedere la parte bella di lui e a tirarla fuori.
Xiaoyou è stato un personaggio un po' buffo e particolare per me: timida e allo stesso tempo tenace, ingenua e allo stesso tempo matura. È stato comunque un personaggio carino, una ragazza che si scopre essere molto determinata se vuole e che acquista più sicurezza ogni episodio che passa.
Inoltre è una buona amica per Shancai. Tutte le scene alla sala da tè con loro due che a volte si confidano e a volte si tengono i loro segreti come talvolta succede tra amiche, mi hanno dato un'aria di famigliarità e quotidianità.
Xiaoyou si prende una bella cotta per Ximen, e la cosa non fa impazzire Shancai, che subito si preoccupa per l'amica conoscendo bene le abitudini del ragazzo.
Ma bisogna ammetterlo: Ximen è stato molto rispettoso nei confronti di Xiaoyou. L'ha consolata e aiutata a liberarsi del suo viscido ragazzo facendo nascere in lei quella fiducia in se stessa di cui aveva bisogno, non l'ha mai ingannata e non si è mai approfittato di lei in alcun modo. È sempre stato gentile e protettivo.
Anche quando la porta in una camera d'hotel, decide di respingerla e di lasciarle il suo tempo per sentirsi pronta (MENO MALE, PERCHÉ ERO GIÀ PRONTA COL BAZOOKA).
Come Meizuo, Xiaoyou finisce col far incontrare Ximen con la sua vecchia amica di cui una volta era innamorato. Ma, appunto, una volta. Dopo tanto tempo, i sentimenti sono cambiati, e anche se la ragazza rappresenta un caro ricordo per Ximen, a lui non piace più.
Xiaoyou conquista Ximen lentamente, mettendoci tutto il suo impegno e testardaggine, e Ximen si lascia conquistare facendo cadere quella barriera che l'ha reso prigioniero di se stesso per tanto tempo.
He Yuanzi
Detta anche Scimmia, sono convinta che questa ragazza sia un po' matta (chi salta sulla schiena di qualcuno dopo cinque minuti averlo conosciuto?), ma è stato questo il bello del personaggio, che ha portato una ventata d'aria nuova nella serie.
Prima che Yuanzi entri in scena, la serie si concentra solamente sulle dinamiche litigiose di Daoming Si e Shancai, che si relazionano solo tra di loro. L'arrivo di Yuanzi porta una bella scossa, sia per i personaggi coinvolti sia per me spettatrice.
Tumblr media
Yuanzi si prende una cotta per Daoming Si poco dopo averlo conosciuto, le loro famiglie li vorrebbero sposati, ma Daoming Si la prende solo per una scimmia matta, e intanto Shancai guarda il tutto con aria da ebete e sguardo depresso (Beautiful levati parte 2).
In questa dinamica, penso che nessuno dei personaggi coinvolti sia privo di torti:
- i genitori. Capisco la motivazione che c'è dietro, unire le due famiglie per unire le due aziende ha perfettamente senso, ma organizzare un matrimonio tra due ragazzi che nemmeno si conoscono è una cosa da medioevo.
- Yuanzi, che non è una cattiva ragazza, ma pecca di egoismo e ipocrisia. Con quale faccia fa tanto l'amica con Shancai quando sa benissimo cosa c'è tra lei e Daoming Si? E chiedere a quest'ultimo di baciarla come segno di prova, è una cosa stupida e ingenua. Solo perché ti dà un bacio significa che è innamorato di te?
Mi sono sempre detta che Yuanzi avrebbe dovuto tirarsi indietro per permettere a Daoming Si e Shancai di stare insieme, ed è una cosa che fa soltanto alla fine, ma suppongo che sia stato difficile per lei accettare il fatto che Daoming Si non l'avrebbe mai amata. Alla fine è stata solo umana.
Ma vogliamo parlare dello scherzo che ha architettato e di come abbia portato Daoming Si e Shancai sull'isola deserta? Mi rettifico, questa non è "un po" matta, QUESTA È FUORI COME UN BALCONE.
- Daoming Si, che sembra momentaneamente accettare il suo destino accettando di uscire con Yuanzi, illudendo lei, facendo del male a se stesso, ferendo Shancai.
- Shancai, che vive tutta la situazione con l'atteggiamento più passivo che abbia mai visto. Capisco perfettamente la tensione che può provare nei confronti della madre di Daoming Si, e di come il suo mondo sia inferiore a quello di lui, ma come può stringere amicizia con Yuanzi soffrendo come un cane tutte le volte che l'amica le racconta del rapporto con Daoming Si? Capisco che non abbia ancora trovato il coraggio di farsi avanti, ma questa pare uno zerbino.
Mamma di Daoming Si
La "villain" della serie, se così si può dire. Una donna fredda, calcolatrice, senza scrupoli, agisce sempre per un secondo fine e pensa che gli altri facciano lo stesso, infatti la prima cosa che pensa di Shancai è che stia seducendo suo figlio per i soldi, e manterrà questo pensiero su di lei fino all'ultimo episodio (ricordiamocelo: fino all'ultimo episodio).
Mi piace che questa donna non sia stronza solo perché le piace esserlo, ma è sempre mossa dalle sue motivazioni.
Inoltre mi sembra importante tenere a mente che si tratta di una donna che da sola deve mandare avanti l'enorme azienda di famiglia, occuparsi degli affari, preoccuparsi dei suoi dipendenti. Ha dovuto fare tutto da sola dopo la morte del marito, il mondo degli affari è spietato, e questo l'ha indurita.
La Signora Yu racconta a Shancai di come la famiglia Daoming una volta fosse felice, ma come tutto sia diventato freddo col passare del tempo. Questo serve per capire che la Signora Daoming ha solo perso la strada e che non ricorda più cosa sia il calore di un abbraccio o la bellezza delle semplici cose della vita.
Zhuang Daoming
My Queen.
Per quanto mi riguarda, questa donna si è rubata la scena tutte le volte che era inquadrata.
Se c'è una caratteristica che accomuna la famiglia Daoming è l'essere infantili e prepotenti, tuttavia non si può negare che hanno stile da vendere.
Daoming Si... beh, è Daoming Si. La madre pare Crudelia De Mon. E Zhuang è semplicemente una leonessa fiera e bellissima.
Comunque ammettetelo: Zhuang è la figlia segreta della Signora Yu di The Untamed, oppure la Signora Yu e la Signora Daoming sono lontane cugine. Insomma ci deve essere per forza un legame di sangue, altrimenti non me lo spiego.
Battute a parte, Zhuang non è solo badass, ma si rivela anche essere una ragazza fragile e sensibile, e questo mi è piaciuto molto.
La prima impressione che ho avuto di lei è che fosse una ragazza molto tosta, forte, sicura di sé. Mi è dispiaciuto venire a sapere la sua storia, di come fosse innamorata di un ragazzo e volesse scappare con lui, finendo però per ricevere una profonda delusione per colpa delle continue pressioni della madre.
Il rapporto di Zhuang con la madre è complicato, sono entrambe due donne toste ed orgogliose, e non vanno d'accordo fino all'ultimo episodio della serie (di nuovo, ricordiamocelo: fino all'ultimo episodio).
Mi piace come Zhuang sia una grande shipper di Daoming Si e Shancai, adoro come cerchi di aiutarli pagando le guardie o quando cerca di far ragionare la madre sul finale, affermando che Shancai non mollerà perché è più coraggiosa di lei. Questo paragone che lei stessa fa con Shancai mi è piaciuto un sacco.
Tumblr media
Zhuang è prepotente, ma sa anche riconoscere i propri limiti o i propri sbagli, come quando riconosce di non aver saputo educare bene suo fratello essendo stata capace solamente di picchiarlo, e questa presa di coscienza è un punto a suo favore.
Signora Yu
Ok, non quella di The Untamed. La secolare domestica di casa Daoming.
Un'anziana signora severa, gentile e un po' bizzarra. Una donna che ha seguito con i suoi stessi occhi le vicende tristi e felici della famiglia Daoming, dalle nascite dei bambini alla morte del suo padrone.
Lei è la testimone numero uno di come quella famiglia sia piombata sempre di più nella freddezza, la sua malinconia e il suo dispiacere sono palesi, e comprensibili.
Mi è piaciuta molto quando si rifiuta di far alloggiare gratuitamente Shancai, che tutto è tranne una scansafatiche, quindi si mette subito al lavoro per guadagnarsi l'alloggio, il che suscita subito nella Signora Yu una certa approvazione e simpatia per la ragazza.
Il rapporto nonna/nipote che si instaura tra le due è molto carino. La Signora Yu apprezza talmente la bontà di cuore di Shancai che osa ribellarsi alla sua padrona quando questa vuole buttare fuori di casa la ragazza.
"Dovrà passare sul mio cadavere" sembra una frase di altri tempi, e che rende molto bene l'idea di quanto l'anziana signora tenga a Shancai e all'influenza positiva che ha su Daoming Si.
Genitori di Shancai
Divertenti, simpatici, onesti, calorosi, umili ma pieni di dignità, due gran lavoratori, due genitori che vogliono solo il meglio per la loro figlia. Mi sono piaciuti molto.
Troppo simpatica la mamma di Shancai che stravede per Daoming Si fin dall'inizio, ma mi sorprende quando si rifiuta di dare la sua benedizione per il matrimonio conoscendo bene la contrarietà della sua futura suocera. Un matrimonio non è solo un'unione tra due persone, ma anche tra due famiglie. In realtà capisco molto bene il senso di questo discorso. Shancai e Daoming Si avrebbero anche potuto sposarsi senza l'approvazione della mamma di lui, ma poi che genere di vita avrebbero vissuto? Che genere di famiglia si sarebbe venuta a creare? È comprensibile che la mamma di Shancai desideri una sintonia generale.
Ma comunque non va dimenticata l'epicità della scena in cui la mamma di Shancai getta la farina addosso alla madre di Daoming Si.
Tumblr media
Il padre di Shancai mi ha fatto tenerezza in quei momenti in cui si sente solo un povero fallito, sopratutto se si confronta con le famiglie come quella di Daoming Si. Penso sia stato un sentimento molto umano da parte sua.
Shancai e i suoi genitori hanno un bel rapporto, sono solari e hanno un buon dialogo. Viene naturale fare il confronto con la fredda famiglia Daoming, piena di soldi ma priva di calore.
A pensarci, ho notato che ci sono scene tra Shancai con sua mamma, mentre non ce ne sono tra lei e il padre. Peccato, sarebbe stato carino vedere il rapporto padre/figlia approfondito un po'. Ma ammetto che l'affetto e l'orgoglio di questo padre per sua figlia traspaiono chiaramente più di una volta.
Il finale
*respiro profondo*
Credo ormai di aver parlato di tutti i personaggi, almeno dei più importanti, quindi è arrivato il momento di parlare del finale.
Mi è piaciuto e non mi è piaciuto.
Abbiamo un happy ending, e la cosa mi piace, ma alcune dinamiche mi fanno storcere il naso ancora oggi.
Prima di tutto voglio dire che ho ADORATO la parte del digiuno: vedere Shancai e Daoming Si combattere insieme contro tutti, decisi a stare l'uno al fianco dell'altra "in Paradiso o all'Inferno", è stato per me commovente e bellissimo.
Li ho shippati ancora di più e li ho appoggiati al 100%.
Questa è la parte in cui più di tutte ho pensato che Yuanzi avrebbe dovuto farsi da parte. La situazione comincia a degenerare, Daoming Si si rifiuta di mangiare, e questa prima si prova l'abito da sposa e poi ha il coraggio di chiedere a Shancai di rinunciare a Daoming Si per salvargli la vita.
COME PER DIRE CHE SAREBBE COLPA DI SHANCAI SE DAOMING SI DOVESSE MORIRE.
Non solo le chiedi di lasciare l'uomo che ama dicendole spudoratamente in faccia che sarai tu a sposarlo, ma la fai pure sentire in colpa?
Perché non ti fai da parte tu, Yuanzi?
VISTO CHE È PALESE COME IL SOLE CHE DAOMING SI NON TI SI INCULA.
Lo so che Yuanzi non agito con cattiveria nel cuore, ma il suo egoismo mi ha fatto proprio arrabbiare.
E Shancai troppo buona a non sputarle in faccia.
Ma Shancai lo fa davvero: va da Daoming Si per lasciarlo, uscendosene con frasi del tipo "non mi sei mai piaciuto veramente".
............
.......
....
Effettivamente Daoming Si non ha tutti i torti a darle della stupida.
Shancai ritrova il senno e comincia pure lei a digiunare, con Yuanzi che si sorprende del plot twist e la Signora Daoming che continua a starsene seduta in salotto con aria assolutamente impassibile, come se quello che sta succedendo sia perfettamente normale.
Perché la cosa importante sono gli affari, non tuo figlio e la sua ragazza che si stanno lasciando morire di fame. #lepriorità
Ah, in tutto questo pure gli F4 hanno accompagnato Yuanzi da Shancai per dirle di lasciare Daoming Si, e ammetto che mi hanno molto delusa.
La decisione di Daoming Si di smettere di mangiare può sembrare estrema, stupida e irresponsabile. Può sembrare un capriccio, un modo per ribellarsi alla madre. Sembra che stia battendo i piedi perché vuole stare con Shancai.
Personalmente, penso che la sua battaglia vada al di là di Shancai.
Daoming Si dice alla sorella che sta facendo questo perché vuole che la mamma capisca quanto prende sul serio questa relazione. È quel "prendere sul serio" che mi fa pensare che Daoming Si non vuole solo stare con Shancai, ma vuole che sua madre lo guardi e veda quanto sia maturato, vuole che sua madre la smetta di dargli ordini e che ascolti quello che ha da dire, vuole che la finisca di controllare la sua vita e che inizi a dargli fiducia.
Perché da tempo non è più un ragazzino infantile e viziato, ma un giovane uomo pieno di idee pronto ad affrontare il mondo con entusiasmo, e la madre se ne sarebbe accorta se non fosse stata così occupata a cercare di tarpargli le ali.
La Signora Daoming rimane imperterrita nel suo salotto, e invece di cominciare a preoccuparsi, si lamenta con Zhuang che anche lei si sente morire perché i suoi figli non la stanno obbedendo. #veretragedie
Questa donna avrà tutti i difetti di questo mondo, ma una cosa bisogna ammetterla: almeno è coerente.
Infatti non cede, per lei Shancai e Daoming Si potevano davvero morire (assurdo), finché Yuanzi non si rende conto che sposare Si sarebbe inutile e quindi le va a dire che questo matrimonio non s'ha da fare, ma quello che gli F4 portano con sé è la vera chiave di svolta: il progetto di Si (aperto con la password del compleanno di Shancai, certe cose non vanno dimenticate).
A questo punto la Signora Daoming dice: oh, Daoming Si ha trovato un modo per rilanciare l'azienda. È un'offerta che non posso rifiutare. Ok, allora possono stare insieme.
Mi va bene che la signora non abbia ceduto di fronte al digiuno dei ragazzi (ok è assurdo, ma è stata coerente e non è caduta nel buonismo), ma ci sono due cose che secondo me hanno fatto troppo di fretta e gestite male:
- l'accettazione di Shancai. Ok che la tua azienda è salva grazie al progetto di Daoming Si, ma la signora ha da sempre schifato Shancai al di là degli affari. Ha sempre ribadito che era una poveraccia maleducata, non all'altezza della sua famiglia, e che stava solo seducendo il figlio per una questione di denaro. L'ha detto fino a cinque minuti prima che le portassero il progetto, com'è possibile che in un battito di ciglia è pronta ad accettare Shancai in famiglia?
- Amici come prima.
Dopo il digiuno, sia con Shancai sia con i suoi figli, la Signora Daoming si comporta come se nulla fosse successo, e lo stesso fanno i ragazzi. Nessuno è più arrabbiato. Non importa se la signora ha minacciato Shancai e li ha fatti soffrire tutti come dei cani, nessuno ne parla più. È tutto a posto.
La signora e la figlia si sono prese a male parole fino a due minuti fa? Che problema c'è. Le mettiamo insieme nel letto a farsi le coccole e facciamo finta che non sia mai accaduto nulla.
Daoming Si e Shancai hanno rischiato di morire? Non c'è problema, mettiamo la signora ai fornelli intenta a preparare la colazione a mo' di scusa, e tutto è risolto.
Basita.
Mi va bene che facciano pace, ma la cosa deve essere realistica e quindi costruita per gradi. Ci deve essere una presa di coscienza, un momento di scuse, ecc...
Sul finale voglio dire altre tre cose:
1) Al di là della frettolosità di come hanno gestito il tutto, mi piace l'idea della Signora Daoming che riscopre i piaceri quotidiani dopo esserseli negati per tanto tempo: quindi la vediamo partire per un viaggio, provare a cucinare, imparare a fare selfie ecc.
2) Questa è una cosa che mi è venuta in mente adesso mentre sto scrivendo.
La Signora Daoming è stata una grande stronza e su questo non c'è dubbio, ma ad un certo punto della serie, ora non ricordo quale, affronta con Shancai un discorso che mi sembra giusto prendere in considerazione: Shancai è una ragazza molto umile che proviene da una famiglia povera, non sa nulla di etichetta, di affari aziendali o cose del genere, questo non le creerà alcun tipo di problema nella sua vita futura con un marito come Daoming Si? Non si sentirà mai in imbarazzo o fuori posto? Non ci saranno mai occasioni in cui non saprà cosa dire o non capirà di cosa gli altri stanno parlando?
Devo essere sincera: il modo in cui va a finire tra i due protagonisti, senza che questi problemi vengano in alcun modo affrontati, mi ricorda tanto una fiaba. È come Cenerentola che sposa il principe del regno dopo aver passato la vita a pulire pavimenti.
3) Il progetto di Daoming Si "Segui i tuoi sogni" è semplicemente bellissimo.
Non riesco ancora a credere che il ragazzo arrabbiato e prepotente dei primi episodi sia riuscito a fare questo, stupendo tutti, davvero tutti, con la sua maturità.
"Segui i tuoi sogni" è un ottimo incoraggiamento per tutti i ragazzi e le ragazze che guardano questa serie. Meteor Garden ti dice di crederci, perché se lavori sodo ce la puoi fare.
Anche dei giovani ragazzi pieni di sbagli e di difetti hanno diritto a sognare o meritano di essere amati. Meteor Garden è una serie che parla di ragazzi e di tutto quello che possono affrontare alla loro età, e penso che sia ricco di spunti di riflessione sull'amicizia, sulla famiglia, sull'amore, sui sentimenti umani.
Considerazioni generali:
- le scene di Daoming Si che aspetta Shancai sotto la pioggia e quando la salva da quei due malintenzionati, sono tra le mie preferite della serie. Questi sono i momenti in cui ho iniziato ad amare Daoming Si e a innamorarmi della serie.
- vedere Daoming Si, un ragazzo così arrogante, che senza un attimo di esitazione offre il suo aiuto al padre di Shancai per pagare il suo debito, è qualcosa che mi fa sempre commuovere.
- La gara di cucina. Mi è piaciuto che non abbia vinto Shancai perché era la protagonista, ma che abbia trionfato la concorrente oggettivamente più brava. Ma l'idea di Shancai di creare il suo piatto ispirandosi alla testa ad ananas di Daoming Si è sicuramente divertente.
- La gita in Canada. Questa è una delle occasioni in cui Shancai mi ha fatto arrabbiare di più: le due oche che si sono autoinvitate alla vacanza si sono prese gioco di lei facendola uscire nella tempesta di neve, Daoming Si la salva rischiando la sua stessa vita, e lei cosa fa?
Va a ringraziare Huaze Lei.
WTF.
Con gli occhi tutti a cuore lo ringrazia perché si è preoccupato per lei mentre era fuori, ma non le passa nemmeno per la testa di ringraziare colui che l'ha letteralmente salvata, deve essere Daoming Si stesso a farglielo notare.
Senza parole....
E come se non bastasse, NON SI ARRABBIA MINIMAMENTE con le due pseudoamiche che l'hanno fatta uscire. Ok, Shancai è una che non porta rancore e non si vendica, e questo lo posso accettare, ma possibile che non provi almeno un po' di rabbia per aver rischiato di morire a causa di uno stupido scherzo??
Senza parole pt.2
- il compleanno di Daoming Si. Questa è una delle mie puntate preferite. Dopo aver fatto una figura di merda davanti a tutti essendo rovinosamente caduta a terra trascinando con sé il tavolo (perché Shancai se non inciampa non sta bene), la protagonista fa la conoscenza della temibile Signora Daoming, che subito vuole metterla alla porta manco fosse uno zerbino.
Adoro come Shancai riesce a tenerle testa nonostante la tensione e l'imbarazzo del momento, io mi sarei sotterrata. E adoro come Daoming Si rifiuti di buttarla fuori, ma anzi afferma che quella è la ragazza che gli piace e se la porta via con sè.
La scena sul grattacielo è bellissima, romantica, intensa. Shancai che regala a Daoming Si i biscotti da lei preparati è carinissima, e lui che li prende come se fossero una sacra reliquia mi scioglie il cuore.
Il bacio poi... meraviglioso nella sua delicatezza.
Perché Daoming Si avrà anche un caratteraccio, ma quando bacia Shancai ci mette tutta la delicatezza, il rispetto e la gentilezza di questo mondo.
Ne approfitto per dire che i baci di Meteor Garden sono TUTTI BELLISSIMI, e non solo quelli della coppia protagonista.
Tumblr media
- gli scherzi di Daoming Si sono qualcosa di spettacolare: prima si finge morto, poi fa finta di aver perso la memoria. Sono scherzi crudeli, ma mi metto sempre a ridere quando si smaschera. E poi fingendo di non ricordare ha potuto ascoltare una bellissima e commovente dichiarazione da parte di Shancai.
- la scena in cui Shancai e Daoming Si stanno per fare sesso e la sorella di lui entra d'un tratto nella camera è esilarante. La reazione di lei ancora di più: prima aggancia al muro il fratello perché pensa che stia costringendo Shancai, poi si commuove quando realizza a che punto è la loro relazione. Adoro.
Voglio anche dire che rivendendo la scena mi è piaciuto come Daoming Si abbia aspettato a chinarsi su Shancai finché lei non gli ha permesso di farlo: un bel messaggio.
- L'ultimo appuntamento a Londra: il mio episodio preferito. Posso riassumerlo così: lacrime e angoscia. Vedere Shancai e Daoming Si godersi questa giornata nella capitale inglese è bello e straziante allo stesso tempo, ma la parte al ristorante è qualcosa di illegale (in Meteor Garden, le note di Say Something non promettono mai nulla di buono). Inoltre ho notato come Daoming Si sembra volersi dare davvero per vinto per la prima volta. Ha sempre corteggiato Shancai in modo instancabile, ma in questa occasione nemmeno lui sembra avere le forze per cercare una soluzione. L'arrivo a Londra di Shancai è quello di cui aveva bisogno per ritrovare coraggio, perché ora sa che anche lei è pronta a lottare per il loro amore.
- la proposta di matrimonio. Daoming Si chiede a Shancai di sposarlo mentre sono al ristorante, e lo fa in modo molto semplice: mangiamo insieme per il resto della vita. A parte il fatto che adoro Daoming Si che adora guardare Shancai mangiare (perché lei mangia con gioia ed è bellissimo), questa proposta mi è piaciuta molto per la sua semplicità e naturalezza.
Shancai mi fa un po' cascare le braccia per la sua reazione davvero poco entusiasta. Sembravo più felice io di lei 😂 Però va bene così, non è che Shancai deve reagire come avrei reagito io o come io avrei voluto che reagisse, lei è stata se stessa. A Shancai non piace stare al centro dell'attenzione e si sente in imbarazzo quando ha gli occhi di tutti puntati addosso, quindi non potevo aspettarmi una reazione entusiastica quando le arriva la proposta in un ristorante pieno di gente.
Ed è bello che nella scena successiva ci mostrino Shancai sul divano di casa sua intenta a pensare alla proposta con gli occhi sognanti, a prova del fatto di quanto anche lei sia innamorata di Daoming Si, anche se magari non lo esterna come lui (non dimentichiamoci poi il bacio che lei prende l'iniziativa di dare, uno dei più belli).
- due parole su alcuni personaggi secondari.
La signora del ristorante a Londra (pardon, non ricordo il nome) è stata un personaggio davvero carino nonostante sia comparsa in poche puntate. Ed è bello che nonostante il poco tempo in scena io l'abbia vista come una mamma per Daoming Si e Shancai. Una donna molto accogliente e gentile capace di farti sentire subito a tuo agio anche se casa tua è dall'altra parte del mondo.
Thomas, il musicista. Poveretto: il suo incontro con Shancai lo porta ad essere quasi sgozzato dallo stalker pazzo che Daoming Si era a inizio serie. È stato poi molto carino con Shancai quando l'aiuta a Londra dopo che lei si è fatta derubare cinque minuti dopo aver messo piede in città (chissà perché la cosa non mi ha sorpreso).
È stato poi esilarante scoprire che i due ladri in questione altri non erano che i due amici e coinquilini di Thomas, che non contenti di aver derubato Shancai, riescono poi a scroccarsi una cena costosissima offerta da Huaze Lei. Ammetto che questi due ladruncoli mi sono stati molto simpatici. Bella anche la scena di loro che devono suonare per racimolare soldi per pagare la cena, dopo che Lei si rende conto di aver perso il portafoglio.
E detto questo, direi di aver detto tutto. In realtà proprio tutto no, ci sono altre cose che potrei dire e ci sono altre scene di cui parlare, ma siccome voglio preservare quei pochi neuroni che mi sono rimasti dopo aver scritto questo commento, mi fermo qui.
Punteggio: 8.2
Tumblr media
27 notes · View notes
kymyit · 3 years
Text
Meeting the professor
-Chiudi la bocca, Weisz.- Weisz ammutolì per qualche secondo, poi si riscosse. -Buon giorno anche a te, iena spaziale.- borbottò accennando all'altro un inchino a braccia aperte. Si era appena svegliato e la prima frase che Laguna gli rivolgeva era: "Chiudi la bocca, Weisz." Frugò seccato fra le lenzuola alla ricerca dei boxer, ma non riuscì a distogliere lo sguardo per troppo tempo da Laguna, che si stiracchiava come un gatto con indosso la sua felpa. Solo la sua felpa. E dato era abbastanza larga, creava uno strano effetto su di lui. Gli dava quasi un'aria innocente, con l'inguine a malapena nascosto dal bordo e le punte delle dita che sbucavano dalle maniche. Per non parlare dei capelli in disordine e dell'aria assonnata. Assonnata ma sempre sveglissima quando si trattava di provocarlo dalla mattina. -Buongiorno.- gli disse tirandosi su, per poi scoccargli un bacio sulla guancia e dirgli -Andiamo a fare colazione prima che Rebecca e Couchpo divorino tutto.- Lentamente, ancora intorpidito dal sonno, s'infilò gli slip e i pantaloni, si sistemò la felpa addosso e poi si diede un'aggiustatina a capelli e trucco. Il tutto mentre Weisz si rivestiva a sua volta. Quando Laguna fu pronto, fece per uscire, ma Weisz saltò su. -Aspetta, vieni così?- Laguna inarcò il sopracciglio, poi si guardò. -Vuoi che venga in baby doll e calze a rete?- -No, ma la mia felpa... - Laguna alzò gli occhi al cielo. Eccolo lì, di nuovo... Parlava di culi e tette dalla mattina alla sera, ma quando gli prendeva la mano in pubblico, o faceva qualsiasi altra cosa che metteva in mostra la loro relazione, arrossiva come una mammola. -Ancora?- gli chiese -Sanno che non facciamo solitari la notte.- -Sì, ma... - Laguna represse l'istinto omicida. E dire che si era svegliato bene ed era pieno di tanti buoni propositi. Voleva sfotterlo di meno, coccolarlo di più, fargli capire che amava anche passare del tempo tranquillo in sua compagnia. Stavano insieme da quasi tre mesi, ma Weisz era in qualche modo bloccato. Ne avevano parlato diverse volte. Mettendosi con lui, il biondo aveva messo in discussione tutto se stesso. Era passato dall'essere un donnaiolo incallito a scoprire di essere bisessuale e Lagunadipendente nel giro di poche settimane. Temeva che l'immagine che gli altri avevano di lui finisse per indebolirsi. Lui era quello duro, un ribelle, un uomo di mondo, quello che non deve chiedere. Aveva una visione virile di sé e non era tanto il piacergli un uomo a disturbarlo, quanto il mostrarsi dipendente. Aveva bisogno di trovare un equilibrio e Laguna lo capiva. Perciò pazientava, ma iniziava ad avere bisogno di esternazioni quotidiane, non solo al sicuro della camera da letto. Lui aveva superato la fase dello "Oh santissima Mother mi piacciono gli uomini" praticamente durante l'adolescenza, ma era già un tipetto che se ne fregava altamente del giudizio altrui. Weisz no. Iniziava a sospettare che durante quelle conversazioni non gli avesse detto proprio tutto, che ci fosse ancora qualcosa a bloccarlo, perciò pazientava e aspettava che parlasse. Nonostante l'altro mostrasse poco le sue emozioni, Weisz riuscì a decifrarle comunque. Non gli stava solo dando un dispiacere, lo stava offendendo col suo comportamento. "Sono un idiota... " si disse e gli prese la mano. -Volevo dire che dovrei proprio metterla in lavatrice.- provò a rigirare la frittata. Un maldestro tentativo di rimediare, ma Laguna lo accettò di buon grado e strinse la sua mano. Quando arrivarono in mensa, la ciurma era riunita al completo ed erano tutti su di giri, in particolare Rebecca ed Happy. -Che succede?- domandò Laguna. Quando l'attenzione si spostò su di loro, Weisz s'irrigidì appena e il suo primo istinto fu quello di lasciargli la mano, ma non ci riuscì, perché lo Spirito dell'Acqua gliela tenne ben stretta. Gli altri dedicarono a quel dettaglio e alla felpa ben pochi istanti, quasi impercettibili, erano troppo galvanizzati dalla novità. Infatti, Rebecca rispose subito: -Il professore sta venendo a farci una visita!- Weisz inarcò il sopracciglio. -Quando?- -Chi?- domandò Laguna sedendosi. -Il professor Weisz!- rispose Rebecca. Dopo un attimo di confusione, lo Spirito dell'Acqua fece cenno a tutti di non aggiungere altro e versò il caffè per sé e Weisz. Ne bevve qualche sorso e attese che la caffeina facesse il suo effetto. Poi riuscì a mettere insieme le informazioni in suo possesso, basandosi sui racconti di Jinn, Shiki e Witch. -Capisco.- disse -In pratica la sua versione più intelligente.- Weisz masticò un insulto a mezza voce, poi domandò: -Che ci viene a fare?- -Dobbiamo discutere di alcune cose.- rispose Witch -È chiaro che sappia qualcosa su Ziggy e Pino. È ora di mettere le carte in tavola.- Pino bevette il suo succo, con una crescente ansia ed emozione in lei. Forse i misteri sulla sua memoria sarebbero stati dipanati. La cosa la preoccupava ed emozionava al tempo stesso. -Che tipo è?- domandò Laguna. -Più affascinante di Weisz Junior.- rispose Rebecca. -E più responsabile!- infierì Happy. -Ehi!- berciò il diretto interessato. -Potremmo filmare l'incontro!- soppesò la ragazza. -Non ignorarmi!- sbottò il biondo. Laguna si godette il siparietto con aria rilassata, divertito dalla novità. Incontrare il Weisz adulto e maturo di cui tutti parlavano sempre bene lo incuriosiva non poco. Sarebbe stato solo un po' strano. Come da accordi, incontrarono il professor Weisz su un pianeta nelle vicinanze. Rebecca ed Happy andarono a prenderlo con una navicella per portarlo sull'Edens e quando il trio sbarcò nell'hangar della corazzata, la ragazza e il gatto erano al settimo cielo. -Vedrai, ti piacerà stare qui per un po'!- -Il cibo è buonissimo!- -Magari Sister può fare qualcosa per il tuo braccio!- -Abbiamo delle terme fantastiche!- -Calma, calma!- esclamò quello, arginando gli entusiasmi. Alzò lo sguardo e vide la ciurma al completo che osservava la scena, incuriosita. -Avete messo su un bel gruppetto di amici, eh?- sorrise- -Sì!- esclamarono Happy e Rebecca raggianti. Shiki si precipitò a presentarsi e a dichiarare amicizia, visto che non avevano mai avuto occasione di farlo per bene. Quando il professore gli strinse la mano di buon grado, lui si voltò verso Weisz. -Lui si che è una brava persona.- -Una persona responsabile.- continuò Rebecca, con Happy che faceva da eco. -Ehi, mi sto offendendo!- sbottò Weisz sentendosi toccato. Quando però lo sguardo del professore si posò su di lui s'irrigidì e sentì le viscere contrarsi. Era assurdo trovarsi davanti il sé stesso invecchiato. Un conto era vederlo attraverso uno schermo o un ologramma, dal vivo era tutta un'altra cosa. Era inquietante... E per di più aveva una orrenda stempiatura. E sembrava proprio uno di quei nerd noiosi... se non avesse visto la ragazza coniglio abbracciarlo con i suoi occhi non gli avrebbe dato un soldo bucato. Diavolo, sarebbe davvero finito così? Ok essere un genio, ma aveva una visione più esteticamente figa del se stesso futuro! -Vedo che hai cambiato pettinatura.- esclamò il professore -Oh e questa bellezza... - Weisz trasalì. Quello che il professore aveva chiamato "questa bellezza" non amava essere scambiato per una donzella. Guardò di sottecchi Laguna, aspettandosi che rispondesse a tono o che nel peggiore dei casi massacrasse l'ospite (ma con stile), ma poi l'uomo afferrò le mani dello Spirito dell'Acqua e gli sorrise. -Tu sei il suo ragazzo, vero?- -Cos- -Sì.- confermò Laguna. -Hai fatto la spia!- Weisz accusò subito Rebecca. -Ma non è vero!- Il professore rise. -Ma no, ma no! Conosco i miei gusti e poi si capisce guardandovi!- -Sbrigati ad invecchiare, Weisz Junior, magari ti cresce il cervello.- -Vaffanculo, Laguna. Ok?- Il professore rise. -Decisamente, state bene insieme.- -Ma se si battibeccano in continuazione?!- fece Homura. -Quello non significa nulla.- rispose il vecchio Weisz -Aggiunge un po' di pepe alla cosa, giusto?- -La sua maturità è quasi anomala.- commentò Laguna e Weisz lo trucidò con lo sguardo. In quel momento capì che la permanenza del se stesso del presente sarebbe stata il suo inferno personale. E infatti, fu così. Laguna andava schifosamente d'accordo col professor Weisz. Parlava con lui senza sfotterlo, con educazione, rispetto e complicità. Ascoltava le sue "dissertazioni scientifiche" con grande attenzione e, cosa peggiore di tutte: rideva. Rideva, sorrideva, era schifosamente divertito da lui e sul suo sorriso non sembrava esserci la benché minima ombra di maliziosità. A parte quando si erano messi a parlare di questioni piccanti e il professore gli aveva spiattellato il suo mortale segreto. Lo aveva praticamente venduto! Aveva venduto entrambi!! -Dietro l'orecchio?- soppesò Laguna -Me lo ricorderò.- Oh e se lo aveva ricordato a letto quella notte. -Che fai!- aveva urlato cercando di sfuggirgli. -Non fare così, Junior. Weisz senior mi ha detto che ti eccita se ti leccano dietro l'orecchio.- -Ora che so che te l'ha detto lui non mi eccita più!- aveva cercato di opporsi, di lottare, di staccarselo di dosso, di allontanargli la testa dalla bocca, ma Laguna lo teneva abbracciato saldamente e alla fine la ebbe vinta. Su tutti i fronti. Weisz strinse lo stipite della porta, osservandoli di nascosto e rodendosi l'anima. -Che stai facendo?- domandò Shiki, facendolo saltare sul posto. Non l'aveva sentito arrivare, -Nulla.- mentì. Jinn, che era con lui e Homura, scoccò un'occhiata all'interno e capì immediatamente il problema. Accennò un mezzo sorriso. -Smetti di ridere!- -Stiamo andando ad allenarci.- disse Homura -Vuoi venire con noi?- Weisz fu per rifiutare l'invito, quando udì la risata cristallina di Laguna. -Sì, meglio!- ruggì, Non era solo gelosia. Era incazzato nero perché Laguna sembrava fare gli occhi da cerbiatto morto al se stesso del presente, quando era LUI il suo ragazzo. Se voleva un tizio maturo poteva non sedurlo dall'inizio. Personalmente lo vedeva come un  comportamento da stronzo, ma sapeva benissimo che se fosse entrato in cucina in quello stato, non ne sarebbe uscito vincitore. Gli avrebbero riso dietro insistendo che le sue erano solo paranoie dettate dalla gelosia. Poteva già sentire la voce dell'altro dirgli -Cresci Weisz Junior- E santa Mother non aveva voglia di stare lì a guardare quei due fare i piccioncini. Si sentì derubato di tutto. Da se stesso. La vita era davvero stronza... Al poligono le cose non andarono meglio, dato che non riusciva a concentrarsi. Non beccava un bersaglio neppure pagandolo. Andò tutto così storto che era sicuro non potesse esserci giornata peggiore per lui. Alla fine, frustrato, lanciò il fucile a terra e gli diede un calcio, poi si sedette a terra, la testa fra le mani. Homura gli si avvicinò, con la spada d'Ether poggiata sulla spalla e fissò il bersaglio a cui aveva mirato. -Sei geloso, eh?- -Non hai proprio filtri, eh?- rispose piccato. Homura scosse il capo. -Le parole sono importanti. Se vuoi dire qualcosa a Laguna, devi dirgliela. Se vuoi fare qualcosa, fallo.- Weisz alzò il capo e la fissò. -Se aspetterai ancora, prima o poi... - -Non aggiungere altro.- la interruppe stringendo il pugno. -Lo so. Dannazione, lo so!- Sapeva cosa doveva fare, lo aveva sempre saputo, ma aveva sempre liquidato quella risposta, lasciando che il tempo sistemasse da solo il tutto, senza sforzo. Senza aggiungere altro, corse in mensa, da Laguna, perché aveva delle cose da dirgli. Cose importanti, prima di perderlo stupidamente. Laguna sorseggiò il suo cocktail azzurro. Il professore accanto a lui era un bell'uomo e poteva facilmente riconoscere i tratti di Weisz. Era una cosa assurda parlare con la versione invecchiata del suo ragazzo, ma interessante, quasi eccitante. Weisz Senior era un uomo carismatico, di mondo, era divertente e non temeva di esprimersi. Laguna poteva cogliere quella scintilla di sicurezza in Weisz solo in alcune occasioni, per il resto lo trovava molto insicuro e questo nonostante il biondo si nascondesse dietro una facciata da teppista scassacazzo. Sapeva benissimo che il più giovane stava crescendo, mentre il vecchio aveva già fatto le esperienze che lo avevano maturato, eppure... -Rebecca mi ha accennato qualcosa.- iniziò ad un tratto il professore, pensieroso -Riguardo te e quei due fratelli.- Laguna tacque, aspettando un discorso che già conosceva. -Eravate fra gli uomini di Drakken Joe... - -Sì.- non mentì, tanto era inutile. -Tu sai cos'ha fatto?- Laguna gli guardò il braccio. Il professore sollevò l'arto meccanico. -Non solo questo.- Si sorprese. -Sai che... - -Ad un certo punto ho scoperto che era stato lui ad uccidere mia madre e non una malattia.- confermò l'uomo con aria grave -Ma non mi sono vendicato. Avrei buttato al vento la mia vita, perché non avevo la forza. Invece, questi ragazzi... il destino è qualcosa di ironico e grandioso, non trovi?- Lo Spirito dell'Acqua non rispose, si limitò ad annuire. Il professore continuò il discorso. -Pensa che sorpresa, scoprire che il me del passato, con ancora fresca la memoria di sua madre sul letto di morte, è riuscito ad innamorarsi di uno degli Elementi di DJ Zombie.- La sua aria era diventata tremendamente seria. Laguna poteva percepire col proprio Ether un mutamento in lui. Dopotutto l'acqua è presente in gran parte del corpo umano e lui la sentiva, anche se meno chiaramente di come poteva sentire Drakken Joe quando il legame alchemico era attivo. -È stato qualcosa che nessuno di noi due si sarebbe aspettato.- disse, in guardia. -Ah, ma non è un problema!- esclamò il professore -Dopotutto non è la mia vita questa.- -Bene.- fece Laguna, alzandosi in piedi per andarsene. Finì di bere il cocktail e rimise il bicchiere sul bancone. -Perché non avresti comunque il diritto di scegliere per la sua.- disse. Il suo sguardo serio fece sorridere il professore, che si alzò in piedi superandolo di una spanna. -Tagliente come una lama... è una cosa che mi è sempre piaciuta.- Avanzò, intrappolandolo fra sé e il bancone. Laguna lo allontanò, ma non riuscì a spostarlo di molto. Sembrava insospettabilmente solido per essere attempato. Il professore gli prese il polso col braccio meccanico. -Che diavolo stai facendo?!- lo fulminò lo Spirito dell'Acqua, ragionando se usare Tears Lover o meno. -A differenza dell'altro me, io non sono mai stato con un uomo, non ho mai provato. Voglio capire cosa mi sono perso.- -Beh, trovati un bordello spaziale.- cercò di liberarsi Laguna, ma inutilmente. -Andiamo, sono sempre Weisz. Fra una cinquantina d'anni sarò così, quindi puoi approfittarne per fare un salto sul futuro.- Era la peggior frase d'abbordaggio che avesse mai sentito... era talmente shockato che non reagì in tempo quando le labbra dell'altro s'impossessarono delle sue. Si divincolò, ma senza grande successo e quando il professore lo spinse ancora di più contro il bancone si sentì davvero in pericolo. Ok, era ora di passare alle maniere forti. Attivò Tears Lover e cercò di pestargli il piede con forza, ma non ci riuscì. -Che sta succedendo qui?- Impallidì. Con la coda dell'occhio, vide Weisz sulla porta, che li osservava con gli occhi spalancati. A quel punto, il vecchio professore parve abbassare la guardia e lui ne approfittò per pestargli il piede. Quello urlò, ma non lasciò la presa. -Weisz, posso spiegarti.- si affrettò a dire lo Spirito dell'Acqua, ma l'altro replicò: -Non c'è niente da spiegare!- disse serio e avanzò a passo di carica verso di loro con i marchi dell'Ether sul braccio. Afferrò la mano meccanica del professore che in un istante si scompose e ricompose in un ammasso informe. -Giù le mani dal mio ragazzo.- ordinò Weisz con aria omicida, per poi afferrare un incredulo Laguna e allontanarlo dall'altro e portandoselo alle spalle. -Ahiahiahiahi... -borbottò il professore, ancora dolorante a terra. Weisz continuò a stringere il polso di Laguna. -Weisz, da quanto... - -Sono appena arrivato.- disse secco, poi lo tirò via -Andiamo.- Laguna lo seguì, leggermente rosso in volto e molto, molto colpito. -Ora puoi lasciarmi la mano sai... - -No.- si oppose Weisz. -Prima non ho sentito bene.- Lo vide arrossire fin sulla punta delle orecchie e borbottare qualcosa. -Cosa?- Weisz si fermò nel corridoio e ripeté a voce più alta. -Giù le mani dal mio ragazzo.- A quel punto sarebbe dovuta arrivare la battuta, ma Weisz non diede tempo all'altro di dire niente, perché si voltò di scatto e gli afferrò le spalle. -Ok, Lovely, apri bene le orecchie:- iniziò, ricordando le parole di Homura -Non sono mai riuscito a dimostrartelo apertamente come avresti voluto. Sono stato egoista e codardo, ma ciò non cambia il fatto che ti amo!- Lo scandì a voce alta e probabilmente mezzo equipaggio lo aveva sentito, infatti, poteva vedere alcune teste far capolino, incuriosite dal tafferuglio. Weisz si sentiva abbastanza imbarazzato, ma anche felice di essere finalmente riuscito a dire una cosa così... semplice. Laguna restò semplicemente secco lì. Il biondo aspettò la sua reazione con grande ansia, ma con sua sorpresa, lo Spirito dell'Acqua lo baciò. -Anch'io, Arsenal.- Weisz sentì un grosso groviglio sciogliersi nel suo stomaco e ricambiò velocemente il bacio. Si guardarono negli occhi e le loro mani s'intrecciarono. Riunirono le bocche in un bacio più lungo e dolce, accompagnato da carezze sui volti arrossati. Quando si separarono, Weisz continuò a tenere stretta la mano di Laguna e lo accompagnò nella propria stanza senza fare scenate davanti agli altri, anzi, si tirò Laguna stretto a sé e non lo lasciò neppure quando furono soli, al riparo da sguardi indiscreti nella propria camera. Si appoggiarono alla parete, in preda alle effusioni. Le loro mani si separarono solo per cercarsi lungo i corpi e sotto i vestiti. Le labbra s'incontravano fra un bacio e l'altro sulla pelle del collo e delle spalle e le voci mutarono in sospiri, mentre i bacini si sfregavano. -Laguna... - sospirò Weisz, sentendo la propria virilità indurirsi. -Weisz... - Lo Spirito dell'Acqua gli mise una mano dietro la nuca e lo strinse a sé. Gli sollevò la felpa e scoprì il petto, per stuzzicargli l'addome. Weisz sussultò, mentre Laguna scendeva lungo i suoi addominali, solleticandogli l'ombelico con baci delicati. Gli calò appena i pantaloni per liberargli il sesso e prese a dare piacere anche a quello. Weisz si strinse contro la parete aggrappato alle spalle dell'altro, mentre quello glielo prendeva in bocca e gli regalava la fellatio più intensa che ricordasse. In preda alle sue labbra, Weisz non riuscì che a godere e restò con le spalle al muro ad ansimare e gemere. Ad un tratto, Laguna gli sollevò le gambe e con una manovra rapida riuscì a mettersele sulle spalle, inchiodandolo fra sé e la parete. Weisz affondò le dita nella sua chioma azzurra e gemette sonoramente, per tutto il tempo, in preda a quella bocca che sembrava più quella di un mostro prodigo di lussuria. Laguna succhiò e pompò il sesso del biondo ad un ritmo che sapeva l'avrebbe fatto impazzire. Sentiva il piacere incendiargli il basso ventre e i gemiti di Weisz, le sue mani e le sue gambe che si irrigidivano e contraevano su di lui, ogni suo sospiro. Lo stava portando alla deriva. Gli dava piacere al ritmo della sua voce, gli dava piacere per darsene a sua volta, solo il sentire Weisz godere così tanto gli mandava tutto il sangue fra le gambe. Aveva un'erezione dura e dolorante che gli premeva contro gli slip e i pantaloni attillati. -Lag... - Weisz annaspò, gli occhi liquidi di lussuria. Laguna aumentò la velocità delle pompate e lui s'irrigidì, con le punte dei piedi incurvate verso l'interno e le dita delle mani strette fra i capelli dell'altro. Si svuotò nella sua bocca, travolto dall'orgasmo. Poi restò accasciato contro la parete, con ogni muscolo del corpo intorpidito. Laguna si staccò da lui e inghiottì il suo seme, per poi ripulirsi di quello rimastogli sul viso. Lo fece scendere, sedendolo sulle proprie ginocchia. -Tu... sei... un mostro... - sussurrò Weisz. -Lo prendo come un complimento.- rispose dandogli una pacca sulla testa, per poi sussurrargli all'orecchio -È colpa tua... mi hai salvato... assumiti le tue responsabilità... - -Sarà fatto.- sogghignò il biondo e gli premette la mano sull'erezione. Laguna si morse il labbro, mentre col bacino si spinse contro il suo palmo. -Andiamo sul letto.- gli fece Weisz, passandogli una mano intorno alla vita e tirandolo su in piedi. Si lasciarono cadere sulle lenzuola e ripresero da dove avevano lasciato. Weisz si liberò dei pantaloni che aveva ancora infilati ad una caviglia e posizionandosi su Laguna, gli calò la lampo, per liberargli il sesso gonfio e turgido. Laguna si accomodò meglio sul materasso, stringendo il lenzuolo fra le dita. Weisz gli prese in mano l'erezione e iniziò a masturbarlo, mentre con l'altra mano, s'insinuava fra le sue natiche per prepararlo. Laguna inarcò la schiena nel sentire l'intrusione. Weisz aveva imparato piuttosto in fretta ciò che lo faceva impazzire e stava applicandosi con impegno a farlo uscire di testa. -Piano... -protestò. Di quel passo sarebbe venuto prima della penetrazione vera e propria. Weisz rallentò il ritmo e cercò di risvegliare il proprio sesso, che si era appena ammorbidito. Non fece una grande fatica, vedere Laguna con le guance imporporate e gli occhi languidi, bramoso di essere posseduto, l'avrebbe fatto rizzare a chiunque. Lo Spirito dell'Acqua si sollevò sulle ginocchia, alla sua altezza e sostituì la propria mano a quella del biondo, così che quello si dedicasse solo a prepararlo. Appoggiò il capo contro la sua spalla e sospirò profondamente, mentre le dita di Weisz affondavano in lui. -Weisz... - mormorò quando sentì di non resistere più -Va... - sospirò -Bene... così... - Weisz lo distese sul lenzuolo e s'inserì fra le sue gambe, portando il proprio sesso, di nuovo turgido e pulsante, a premere contro la sua intimità. Laguna si strinse fra le lenzuola e strinse i denti mentre entrava in lui. Weisz si mosse, affondando il proprio sesso in tutta la sua lunghezza e strappandogli alti e sonori gemiti. In quel momento non sentirono il bisogno di farsi battutine o di istigarsi, andava bene così, quel momento era perfetto così. Weisz continuò a spingere e Laguna strinse le gambe intorno al suo busto, inarcando la schiena ad ogni spinta, fino a quando non raggiunse l'orgasmo e il nome di Weisz gli sfuggi alto come un lamento, un grido d'immenso bisogno. -Mi sento tradito.- sbottò Weisz. -Esagerato.- ribatté Laguna -È solo una tazza di caffè.- Weisz osservò la suddetta tazza venir portata alle labbra dall'altro. Il pomo d'Adamo di Laguna andò su e giù mentre la bevanda nera veniva inghiottita. Il tutto con una lentezza rituale da brivido. -Solo tu bevi il caffè così.- -Uno che fa colazione con latte affogato nei cereali non può capire.- replicò lo Spirito dell'Acqua incrociando le gambe. Erano seduti entrambi sugli sgabelli della mensa. Quella mattina, ancora una volta, Laguna aveva preso la felpa di Weisz, che di contro aveva indossato la sua maglia a scacchi. Dopotutto non era stato male quanto accaduto la sera prima, se quello era il risultato. -Io almeno ci faccio colazione.- ribatté Weisz girando il cucchiaio nella sua tazza -Non un porno.- Laguna quasi sputò il caffè che aveva in bocca. -Un cosa?- Weisz mise su la sua miglior imitazione dell'altro. -L'aroma forte e robusto di questa miscela speziata ti avvolge voluttuosamente il palato, pervadendoti con la sua intensità travolgente. Seriamente. Mai visto un porno caffè così... - -Beh, di sicuro è sempre meglio di fare dei porno cereali... mi passa la voglia solo a vederli.- -Sicuro?- Weisz prese un fiocco al mais dalla scatola e se lo mise fra le labbra. -Sicuro, Lag?- domandò agitandolo a pochi centimetri dal viso. Laguna socchiuse gli occhi. -Hai vinto solo per questa volta.- borbottò prendendoglielo di bocca coi denti e poi baciandolo. -Sono lieto di vedervi andare d'amore e d'accordo.- La voce del professore li interruppe. I due si girarono verso di lui, infastiditi. -Restate, restate!- fece quello a mani alzate -Non interrompete il vostro corteggiamento mattutino per me.- -Che diavolo vuoi?- sbottò Weisz saltando giù dallo sgabello e avanzando verso di lui. Laguna rimase fermo alle sue spalle, scrutando l'uomo per capire cosa volesse. -Non ti è bastato ieri?- Il professore si guardò il braccio meccanico. Era tornato normale. -Direi di sì.- ammise -Ci sei andato giù pesante.- -Voglio ben vedere.- -Giù le mani dal mio ragazzo.- esclamò con enfasi il professore -Non ti senti libero adesso?- -Eh?- Weisz sbatté le palpebre. Laguna si mise una mano sulla fronte. -Non... dirmi che... - -Lo hai fatto apposta!?- trasalì il biondo. -Di niente.- rispose il professore, riempendosi una tazza di cereali e caffellatte e togliendo le tende. -Quando volete!- Se ne andò ridacchiando, lasciando i due immobili come stoccafissi al bancone. -Non ci credo... -borbottò Laguna -Mi sono fatto prendere per il culo da un Weisz attempato... - -Ehi!!- sbottò Weisz, sentendosi toccato -Non dirlo come se fosse un'offesa!- Laguna ribatté e Weisz replicò a sua volta. Quando Shiki e gli altri entrarono a fare colazione, i due stavano ancora lanciandosi frecciatine più o meno esplicite. Weisz vide che gli altri li guardavano e guardavano i loro vestiti, ma li ignorò altamente. Come aveva potuto essere così timoroso nei confronti di quella che poteva considerare la sua famiglia? -Dannazione, sto perdendo colpi.- si autocommiserò Laguna. Weisz sentì come una freccia trafiggerlo. -Te li do io due o tre colpetti!- esclamò infastidito. -Quando vuoi.- rispose Laguna con un sorrisetto sensuale da schiaffi. Weisz tacque. "Mi ha appena fregato... " Almeno gli restava la consapevolezza.
2 notes · View notes
sandnerd · 3 years
Text
L’attacco dei giganti - Ep 65 - Il gigante martello
IN ITALIA L’ANIME E’ GRATUITAMENTE DISPONIBILE SULLA PIATTAFORMA VVVVID! SUPPORTIAMOLA!  -----------> https://www.vvvvid.it/show/1414/l-attacco-dei-giganti-la-stagione-finale/1538/693846/il-gigante-martello
Tumblr media
Ricordate che il povero Tybur si era trovato un gigante d'assalto abbastanza arrabbiatello alle proprie spalle mentre dichiarava guerra a Eren Yaeger e ai demoni di Paradis? Ecco, l'attacco dei giganti è bello perchè niente è quello che sembra, infatti la premessa di ben 5 minuti di questo episodio ci spiega che Tybur sapeva benissimo che quella mattina stava salutando la sua numerosissima famiglia per l'ultima volta, e lo sapeva perchè così il piano, elaborato segretamente insieme a Magath, doveva filare. Insieme hanno collaborato per riunire i rappresentanti più illustri, attirati dalla fiducia in Tybur, insieme a tutti i funzionari dell'esercito nessuno escluso, in un unico punto, perchè sapevano che sarebbe stata un'occasione troppo ghiotta per i nemici per rinunciare all'offensiva. Hanno usato il trucco più vecchio del mondo, la fava, e di piccioni ha abboccato una guarnigione intera, quella di ricerca. Bello il discorso tra Tybur e Magath, bello che, quando Magath abbia provato a dire che uccidere così tutti questi civili eldiani non gli sembrava giusto, Tybur gli abbia risposto che non erano nulla in confronto a tutti quelli che lui aveva mandato a morire sui campi di battaglia con un'uniforme addosso. Stacce. E bella anche la reazione di Magath, che abbassa gli occhi e dice che gli eldiani saranno anche demoni, ma anche loro marleyani non scherzano mica. Magath è uno di quei personaggi che all'inizio non sopporti, ti sembra il solito capo dell'esercito che guarda i suoi sottoposti come lordume, ma che in realtà si sa fare autocoscienza, e questo è quello che salva, nella finzione e nella realtà.
Tumblr media
Dunque siete pronti? Si parte! Riprendiamo da Eren che spunta da dietro il palco in tutto il suo nudo splendore. E si butta a stella marina sulla platea, dove c'erano tutti gli ufficiali dell'esercito. Salutiamo Zofia senza neanche un'ultima parola, ed Udo che era andato a dissotterrarla ma è stato travolto dalla folla in preda al panico. Gabi viene salvata da Colt che non capisce che diavolo stia succedendo. Nei pressi del palco però una donna è rimasta viva, ed è quella che era sembrata una serva, in realtà la sorella di Willy Tybur, nessuno aveva fatto caso a lei in mezzo a tutta quella famiglia eh? Ebbene si, è lei la detentrice del gigante martello, e non perde un attimo a trasformarsi, ma Eren è studiato e non le fa completare la trasformazione che la tempesta di pugni. Eren si dimostra come al solito una cocuzza e come tale prima picchia poi pensa, Bud Spencer ti guarda con orgoglio da lassù. 
Tumblr media
Nel palazzo di fronte Magath e i suoi sottoposti assistono alla scena, e alle domande frenetiche dei sott'ufficiali Magath risponde con un proiettilino sparato contro Eren dalla parte opposta della piazza e si vanta che il primo colpo contro il nemico l'ha sparato lui. Ma serio? E pensare che ti avevo anche messo in buona luce nella premessa, non ci posso credere. Comunque spiega agli altri che si trovano davanti il famigerato Eren Yaeger, nel caso i sott'ufficiali fossero stupidi e non ci fossero arrivati da soli. 
Tumblr media
Colt intanto corre verso l'ospedale più vicino col cadavere di Udo in braccio e quella stupida di Gabi che gli chiede come stia il ragazzo. No fai un pò tu Gabi, una folla impanicata l'ha usato come scendiletto, non deve stare molto bene. In tutto questo Falco e Reiner non si trovano, e, come dire, Colt è abbastanza nel panico per il suo fratellino, come dargli torto. Intanto Pieck e Porko, che imbucati in quel fosso stavano pensando di farsi una briscola, vengono tirati fuori dall'unità panzer allertata lo scorso episodio da Pieck, lei sì che sa il fatto suo, dovrebbero darli tutti a lei i giganti. Mentre cerca di stabilire il da farsi però, Pieck vede qualcuno volare sopra le loro teste lasciandosi dietro scie di gas, e rimane ammutolita per il terrore.  ECCOLI. Torniamo in piazza, il gigante martello non ne poteva più del massaggio facciale di Eren e l'ha infilzato alla Vlad III di Valacchia detto l'impalatore, ed ora si è fatto spuntare un bel martello batticarne modello gigante, pronto per spazzare via Eren che nel frattempo è spuntato fuori dal proprio gigante. Ma non appena chiede ad Eren quali siano le sue ultime parole ecco che lui ci manda in visibilio con due parole, 6 sillabe, 12 lettere. "Adesso, Mikasa". A parte che l’ha pronunciato sottovoce, ditemi che razza di udito ha questa per sentirlo a chilometri di distanza ma vabbeeeeeeeeee dall'angolo della piazza arriva una forma a tutta velocità che lancia mine anti gigante contro la nuca del gigante martello e lo fa cadere a terra, ed è arrivata miei cari, Mikasaaaaaaaaaa, tutta in tiro con la tutina nuova, i capelli tagliati, le armi scintillanti ed il suo immancabile "Eren".
Tumblr media
 Le mie urla in questo momento hanno raggiunto gli ultrasuoni, sappiate che se avessi avuto cani gli avrei trapassato i timpani. Arrivano altri della squadra dell'armata di ricognizione a fare manbassa di Magath e dei suoi, mentre Mikasa atterra accanto ad Eren e gli chiede di tornare a casa. Mmh, si chiederà chi non ha letto il manga, ma non era un piano elaborato a puntino da tutti? perchè gli sta chiedendo di tornare a casa come se avesse fatto di testa sua e tutti fossero venuti a riprenderlo? Eh beh, vedrete. Magath è riuscito intanto a nascondersi insieme ai soldati, e pensa che gli eldiani hanno abboccato e fatto esattamente quello che Tybur aveva previsto, cioè attaccare tutte le nazioni e dimostrarsi demoni per davvero. Se mai ci fosse stata una mezza occasione di usare la diplomazia, il dialogo e la tolleranza, Eren l'ha frantumata coi suoi pungi circa 5 minuti fa. Intanto sul tetto di qualche casa rivediamo un personaggio degno di essere odiato anche più di Gabi, ed è tutto dire, Floch, che siccome DoBiAmO VeNdIcArE i NoStRi FrAtElLi DiVoRaTi sta mettendo sotto assedio tutto quanto Liberio, uccidendo anche i civili, massì chi se ne frega di qualche migliaia di civili e di Jean che è appena atterrato a a cercare di farlo ragionare. Anche Mikasa è angosciata per i civili rimasti coinvolti nello scontro iniziato da Eren. Che colpa avevano loro? Tutte quelle persone innocenti, quei bambini, quelle famiglie, che avevano fatto di male ad Eren, a Floch o a chissà chi altro? Eren manco le risponde e le fa notare che il gigante martello si sta rialzando ed è pronto per il secondo round.
Tumblr media
Insieme volano via dalla traiettoria della nuova balestra creata dal gigante ed Eren dice a Mikasa di distrarlo mentre lui cerca di capire come sconfiggerlo. Gabi e Colt hanno finalmente posato a terra Udo, e Gabi scappa via per combattere contro questi nemici che le hanno ammazzato due compagni nel giro di pochi secondi, come darle torto. Si ritrova a seguire dei camion pieni di soldati, ma vengono tutti uccisi dall'armata di ricognizione che sta dando fondo ai loro esplosivi, e Gabi alzando la testa vede Sasha, certo non la conosce ma noi si, ciao Sashaaaaaa ci sei mancataaaaaa. Arriva anche Connie ed insieme mettono i fari sulla punta degli edifici più alti, a che serviranno questi fari rivolti verso l'alto? Poi raggiungono Jean e gli altri, e restano in attesa mentre Mikasa ed Eren se la vedono col gigante martello, anzi Mikasa fa tutto il lavoro mentre Eren guarda, che scansafatiche. Ma riesce comunque a capire la particolarità del martello, e cioè quel cordone bianco distinguibilissimo fra le macerie scure, collegato a Lara Tybur, che le permette di mettere al sicuro il suo vero corpo mentre il resto del corpo combatte. Certo, Eren, seriamente non avevi visto quel filo bianco che collegava il gigante al terreno? Ti servono degli occhiali giganti allora, altrochè. Comunque, riesce a trovare Lara avvolta in un involucro simile a quello di Annie, ma mentre sta per mangiarla dietro di lui appare il mandibola che si apparecchia il suo collo, pronto a divorarlo.
Tumblr media
Proprio adesso appare il nostro Ackermann preferito, il migliore in assoluto, colui che affascina grandi e piccini, uomini e donne, tutti dal primo all'ultimo!!! LEVI. Entra in grandissimo stile tagliando letteralmente la mandibola al povero Porko e volteggiando come se su quel dispositivo di manovra tridimensionale ci fosse nato. Il gigante mandibola si trova a questo punto circondato da piccole forme volanti che lanciano fili e sparano proiettili, e si domanda terrorizzato e sbigottito come può essere possibile che degli umani puntino ad uccidere un gigante con così tanta sicurezza. Eh Porko, non hai ancora visto niente. 
Tumblr media
AAAAAAAAAAAAA Ragazzi questa è dura, questa è difficile da descrivere a parole che non siano urli da fujoshi aggravata. L'episodio va visto e rivisto e rivisto finchè non sai le battute a memoria in giapponese, io sono ancora così elettrizzata che se mi collegassero ad un elettrodomestico lo accenderei. Chi critica questa serie è davvero l'emblema della tristezza e della vergogna, il lavoro è eccezionale e ogni puntata supera quella precedente e stabilisce un nuovo record ogni volta più alto dell'epicità e della potenza raggiungibile da una storia raccontata. Ed il ritorno della nostra amata squadra di ricognizione, Jean, Sasha, Connie, Mikasa, LEVI, tutto spettacolare e che supera le aspettative, per quanto mi riguarda il MAPPA si stabilisce senza problemi allo stesso livello del Wit studio, non ci sono pecche e l'aver fatto questo capolavoro in così poco tempo li fa salire anche di più nella mia stima. La scelta della cgi è stata fantastica, perchè sono riusciti a migliorarla e a renderla quasi come se fosse disegnata a mano, devo ricordarvi il gigante colossale delle scorse stagioni? Eddai su, quel coso sembrava fatto di gomma, abbiate la decenza di essere onesti. Insomma, un hype alto più del K2 per la prossima puntata, che non si preannuncia da meno di questa appena passata, in cui vedremo sicuramente due grandi assenti, Armin ed Hange. Alla prossima! -sand-
PS forse per allora mi calmerò, ma non prometto nulla.
Tumblr media
4 notes · View notes