"La mattina
va amata per quella che è,
gli occhi stanchi,
i sogni lasciati sul più bello,
la voglia di silenzio,
sorrisi e delicatezza."
— Guido Gaeta
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i miei occhi sono stanchi
le mie mani martoriate
c’è qualcosa di potente
che espiro via dal naso.
La mia testa è disconnessa
l’ho riempita di intemperie
non so più come ostruirla
non so più come capirla.
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Occhi stanchi
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Occhi stanchi di cose già viste
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ho gli occhi stanchi di cose già viste
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Occhi stanchi di cose già viste.
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Occhi stanchi.
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Mi restano meno anni da vivere rispetto a quelli già vissuti.
Ho un' età in cui non ho più voglia di stare a giustificarmi per farmi capire.
Se non vado bene alle persone per quella che sono, non è più un problema da affrontare.
Ho voglia di me, di ascoltarmi finalmente, di rallentare la corsa per assaporare i passi lenti, di riempirmi gli occhi di cielo, di inspirare più ossigeno possibile, di riempirmi i polmoni di vita.
Di sorridere, lasciando che il sole dia sollievo al freddo patito durante l'inverno. Di amarmi malgrado gli occhi stanchi e le rughe che mi segnano il viso.
Ho bisogno di me.
(Lorena Gatta)
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***Mi affascina tutto
ciò che è autentico.
La timidezza,
le lacrime,
le risate,
gli abbracci
improvvisi,
i baci intensi, le
mani che tremano,
gli occhi stanchi.
La vita è in queste
COSE QUA".* ♠️🔥
(***Charles Bukowski***)
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“the chinese dress”
photo by Fabrizio Pece
(tumblr | 500px | instagram)
Le strade lastricate di ciottoli grezzi e le facciate logore dei palazzi antichi costituivano lo sfondo mutevole per la sua passeggiata senza meta. Lei, una figura solitaria in un abito cinese bianco ornato da eleganti pavoni colorati, si muoveva con una grazia discreta, i suoi lunghi capelli lisci e neri scivolavano lungo la schiena come un fiume d'ebano.
Nessuno poteva dire chi fosse o da dove venisse. La città, con la sua atmosfera intrisa di storia e di segreti, sembrava accoglierla con un sussurro sommesso di benvenuto. Era come se fosse destinata a vagare tra le strade tortuose, un'estranea ammaliante in un mondo di sogni e illusioni.
I suoi passi erano misurati, una danza silenziosa tra i vicoli tortuosi e le piazze affollate. Non c'era fretta nei suoi movimenti, solo una calma contemplativa mentre assorbiva l'atmosfera della città che viveva e respirava intorno a lei.
Attraversò antichi vicoli lastricati, dove le pietre portavano i segni indelebili del tempo. Il profumo del pane appena sfornato si mescolava con l'odore pungente del caffè, che si alzava dalle piccole caffetterie nascoste tra gli edifici storici. La vita quotidiana pulsava nelle strade, una sinfonia di voci, odori e movimenti che creava un tappeto vivente sotto i suoi piedi.
La donna bruna si fermò di fronte a una chiesa antica, le sue guglie si stagliavano contro il cielo color turchese. Un sorriso sottile sfiorò le sue labbra mentre osservava i dettagli scolpiti nella pietra, testimoni silenziosi di secoli di storia e devozione umana.
Continuò il suo cammino, incrociando sguardi fugaci con gli abitanti della città. Ogni sguardo raccontava una storia, un frammento di vita vissuta, di speranza e di dolore. C'erano occhi luminosi pieni di gioia e occhi stanchi segnati dalla fatica, ma tutti parlavano lo stesso linguaggio universale dell'umanità.
La luce del pomeriggio si attenuava gradualmente mentre la donna bruna si avvicinava al fiume che attraversava la città. Le acque scure riflettevano timidamente i raggi del sole, creando un gioco di luci e ombre sulle sue sponde. Si sedette sul parapetto di pietra, lasciando che il suono rilassante del flusso d'acqua cullasse la sua mente.
Chissà cosa avesse portato quella donna bruna nelle strade di quella città? Forse era alla ricerca di qualcosa o forse semplicemente seguiva il flusso della vita, senza sapere cosa il destino avesse in serbo per lei. Ma in quel momento, sotto il cielo che si tingeva di arancione e rosso, accanto al fiume che scorreva placido, era semplicemente una presenza, un'anima in viaggio nel labirinto delle esperienze umane.
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Camminando incontro sempre una ragazza.
Ogni sera la vedo rientrare a casa con i suoi occhi stanchi,i libri stretti in mano ed un passo veloce,deciso.
Chissà quanto le pesa la vita?
Per me lei è una di quelle persone che tiene tutto dentro,che non mostra i suoi sentimenti perché per un motivo o per l’altro,deve essere tutta d’un pezzo.
Il tipo che non vuole gravare sugli altri:cuore grande e sempre in tempesta.
Non mostra forse per non soffrire,perché la vita l’ha già segnata in qualche modo.
Quanto vorrei abbracciarla per darle un minimo di conforto,sentire la sua testa sul mio petto e dirle:’Tranquilla sei al sicuro,ora puoi lasciarti andare’.
Ma rimango qua,dall’altro lato della strada…
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"La mattina va amata per quella che è, gli occhi stanchi, i sogni lasciati sul più bello, la voglia di silenzio, sorrisi e delicatezza."
Cit.
BUONGIORNO ♣️
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"E come un girasole giro intorno a te
Che sei il mio sole anche di notte
E come un girasole giro intorno a te
Che sei il mio sole anche di notte
Tu non ti stanchi mai tu non ti fermi mai
Con gli occhi neri e quelle labbra disegnate
E come un girasole giro intorno a te
Che sei il mio sole anche di notte...
Tu non mi basti mai
Prendimi l'anima
E non mi basti mai
Muoviti amore sopra di me
E come un girasole io ti seguirò
E mille volte ancora ti sorprenderò
E come un girasole guardo solo te
Quando sorridi tu mi lasci senza fiato..."
Quanto amo i girasoli 🌻💛
Piccoli Pensieri graditi.....
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Ombra, fatina mora
È la medesima
che, quand'è sera,
un suo pulviscolo
sparge leggera
e con un turbine
di neri fiocchi
ai bimbi stanchi
fa chiuder gli occhi!
A. Rubino, Finestra Aperta, Vallardi, Milano, 1937. Portato a nuova vita da Edoardo Mori. Il disegno è dello stesso Rubino.
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