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#valle dei laghi
livesunique · 11 months
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Castel Toblino, Madruzzo, Trento, Italy
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rossorubinotv · 2 years
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Reboro. Territorio & passione 2022
Venerdì 21 e sabato 22 ottobre la Valle dei Laghi (TN) ospita la quinta edizione dell’appuntamento dedicato al grande rosso da appassimento trentino, il Reboro. Due giorni di convegni, degustazioni guidate e tour tra le cantine del territorio.
Venerdì 21 e sabato 22 ottobre torna nella Valle dei Laghi (TN) l’appuntamento con “Reboro. Territorio e Passione”. Organizzato dall’Associazione Vignaioli del Vino Santo Trentino DOC, l’evento sarà l’occasione per conoscere e approfondire questo vino da appassimento trentino che si sta facendo apprezzare sempre di più per le sue peculiarità e il grande potenziale di invecchiamento: un rosso…
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luigidelia · 4 months
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Gennaio 2024 mer 17, ore 21 | 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗩𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢. 𝗗𝗜 𝗖𝗛𝗜𝗔𝗥𝗢 𝗘 𝗗𝗜 𝗢𝗦𝗖𝗨𝗥𝗢 | 𝗨𝗿𝗯𝗶𝗻𝗼 (𝗣𝗨), Teatro Sanzio ven 19, ore 21 | 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗩𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢. 𝗗𝗜 𝗖𝗛𝗜𝗔𝗥𝗢 𝗘 𝗗𝗜 𝗢𝗦𝗖𝗨𝗥𝗢 | 𝗕𝘂𝘀𝘀𝗲𝘁𝗼 (𝗣𝗥), Teatro Giuseppe Verdi dom 21, ore 16 | 𝗧𝗔𝗥𝗭𝗔𝗡 𝗥𝗔𝗚𝗔𝗭𝗭𝗢 𝗦𝗘𝗟𝗩𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢 | 𝗚𝗲𝗻𝗼𝘃𝗮, Teatro della Tosse lun 22, 𝘴𝘤𝘰𝘭𝘢𝘴𝘵𝘪𝘤𝘢 | 𝗧𝗔𝗥𝗭𝗔𝗡 𝗥𝗔𝗚𝗔𝗭𝗭𝗢 𝗦𝗘𝗟𝗩𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢 | 𝗚𝗲𝗻𝗼𝘃𝗮, Teatro della Tosse mar 23, 𝘴𝘤𝘰𝘭𝘢𝘴𝘵𝘪𝘤𝘢 | 𝗘 𝗟𝗔 𝗙𝗘𝗟𝗜𝗖𝗜𝗧𝗔̀, 𝗣𝗥𝗢𝗙? | 𝗚𝗲𝗻𝗼𝘃𝗮, Teatro Gustavo Modena gio 25, ore 20.45 | 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗩𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢. 𝗗𝗜 𝗖𝗛𝗜𝗔𝗥𝗢 𝗘 𝗗𝗜 𝗢𝗦𝗖𝗨𝗥𝗢 | 𝗠𝗼𝗿𝗶 (𝗧𝗡), Teatro Sociale Gustavo Modena ven 26, ore 21 | 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗩𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢. 𝗗𝗜 𝗖𝗛𝗜𝗔𝗥𝗢 𝗘 𝗗𝗜 𝗢𝗦𝗖𝗨𝗥𝗢 | 𝗩𝗲𝘇𝘇𝗮𝗻𝗼 (𝗧𝗡), Teatro Valle dei Laghi sab 27, ore 21 |𝗖𝗔𝗠𝗠𝗘𝗟𝗟𝗜 𝗔 𝗕𝗔𝗥𝗕𝗜𝗔𝗡𝗔 | 𝗕𝗿𝗲𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗰𝗼 (𝗧𝗡), Teatro Comunale Monte Baldo
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morelin · 3 months
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Lagoa das Sete Cidades
Il posto più rinomato di São Miguel e delle isole Azzorre è il meraviglioso Lagoa das Sete Cidades, un lago gemello situato nel cratere di un vulcano dormiente. Pensate che è addirittura definito come una delle 7 meraviglie del Portogallo!
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Noi abbiamo fatto un breve trekking nel parco che ci ha condotto fino al Miradouro da Boca do Inferno, punto panoramico dal quale è possibile ammirare questa parte del Twin Lake.
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Mi raccomando: svegliatevi presto e raggiungetelo di buonora perché il parcheggio situato all'inizio del parco si riempie subito e la circolazione può diventare un po' difficoltosa. Ci siamo poi spostati in un altro punto panoramico, il Miradouro Vista do Rei, dove si possono vedere bene i due laghi separati dal ponte.
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Qui si trovano anche le rovine di un hotel che ormai sono diventate un'attrazione turistica. Attenzione ai cartelli che segnalano il pericolo: nello scavalcare i muretti evidentemente molta gente si è fatta male quindi hanno recentemente aperto un varco (l'abbiamo scoperto dopo).
C'è una bellissima leggenda d'amore legata a questo lago: si narra di una principessa che viveva nel regno situato dove ora sorge la città di Sete Cidades. Era bella, dolce ed i suoi occhi azzurri facevano innamorare chiunque incrociasse il suo sguardo. I signori del regno facevano a gara per avere il privilegio di passare del tempo con lei ma la principessa non era interessata alla vita mondana ed alle passioni di corte, bensì amava stare all'aria aperta a contatto con la natura, perciò spesso si allontanava dal castello all'insaputa dei genitori per fare delle passeggiate. In una di queste occasioni, incontrò un giovane pastorello dagli occhi verdi ed i due iniziarono a parlare. Felici decisero di incontrarsi quotidianamente per conoscersi ed alla fine si innamorarono e si giurarono amore eterno. Il re venne a sapere degli incontri tra i due giovani e rimase deluso perché desiderava un principe per sua figlia e non un pastorello quindi le proibì per sempre di vedere il ragazzo; la principessa accettò la crudele decisione ma chiese di poter rivedere il suo amato per l'ultima volta per dirgli addio. Raggiunse il prato dove incontrò per la prima il pastore e lo trovò lì: parlarono d'amore e piansero così tanto che le lacrime della principessa dagli occhi azzurri corsero lungo la valle e riuscirono a formare un meraviglioso lago azzurro mentre le lacrime del pastore dagli occhi verdi formarono un lago dalle limpide acque verdi. Uno è il Lago Azzurro e l’altro il Lago Verde, i Laghi di Sete Cidades che ricordano l'amore dei due giovani e sono uniti come i loro cuori.
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escligure · 8 months
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Escursioni di settembre
Dopo la pausa estiva riprendono le escursioni; a settembre è previsto un bel numero di uscite, di vario impegno, dislivello e durata: 2-3, Escursione Fotografica nel Parco Naturale Mont Avic 3, Intersezionale LPV, organizzata da CAI Aosta 9-10, Anello del Passo del Corno m.2485 (Val Formazza) 10, TAM e SMF – Visita al Forte di Bard (Valle d’Aosta) 10, Punta della Valletta m.3091 (Valle d’Aosta) 16, Lago Santo, monti Marmagna m.1852 e Orsaro (App.Tosco Emiliano) 16-17, TAM – Tracciolino in Val Codera (Valchiavenna) 17, Anello dei Laghi, Cima Tesina m.2460 e Cima del Lausfer m.2544 24, Forte Taborda, Forte Pepino e Forte Centrale (Col di Tenda), con gruppo SMF 30, Ferrata Minonzio (Prealpi Bergamasche) 30 e 1 ottobre, Premio ITAS del libro di montagna in Antola
Il dettaglio delle escursioni è disponibile sul sito sezionale
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cloudwine9 · 20 days
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Lo spirito del millesimo secondo Pisoni 1852: debutta il nuovoTrentodoc Brut 2020
LO SPIRITO DEL MILLESIMO SECONDO PISONI 1852: DEBUTTA IL NUOVO TRENTODOC BRUT 2020 Da uve Chardonnay in purezza, la nuova creazione della storica azienda di Pergolese, nel cuore della Valle dei Laghi, verrà presentata in anteprima a Vinitaly Una nuova etichetta entra a far parte della linea vini firmata da Pisoni 1852, storica casa spumantistica e distilleria di Pergolese (Trento): è il Trentodoc…
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bergamorisvegliata · 28 days
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I LUOGHI DELL'ANIMA
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Il luogo di questo articolo ci riporta oltre confine: siamo infatti in Svizzera, esattamente nel Canton Ticino, e il piccolo paese è davvero singolare soprattutto per come vivono gli abitanti di questo piccolo borgo, ovvero Foroglio.
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Ci sono luoghi dove le forze della natura modellano non solo il paesaggio ma anche le vite delle persone che lo abitano. Uno di questi è la selvaggia Val Bavona, la più rocciosa e impervia del territorio alpino. Siamo nel Ticino, nel punto in cui nasce la famosa cascata di Foroglio, accanto alla quale sorge l’omonimo e pittoresco villaggio dove il tempo sembra essersi pietrificato. Fin qui potrebbe sembrare una verde valle della Svizzera come un’altra, ma c’è una caratteristica che la rende davvero unica e green: la mancanza di elettricità.
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Foroglio, villaggio senza tempo
Foroglio è il villaggio più conosciuto della valle, grazie alla cascata che porta il suo nome e che gli fa da sfondo con un fragoroso salto di 110 metri. Un grazioso centro con le case raccolte attorno alla chiesetta quattrocentesca, che ricordano la vita delle generazioni dedite alla transumanza, modeste abitazioni in pietra costruite seguendo le necessità del lavoro e la configurazione del terreno, che nel tempo hanno mantenuto quasi intatto il loro aspetto primitivo. Tra una e l’altra spuntano anche le torbe (che abbiamo incontrato anche a Bosco Gurin), caratteristiche costruzioni in legno e pietra adibite alla conservazione dei cereali, soprattutto della segale.
Foroglio è uno dei dodici villaggi che costellano il fondovalle, posti più o meno a un chilometro l’uno dall’altro, e chiamati “terre” dai locali. Ad aver contribuito alla perfetta conservazione di questo mondo rurale è stata l’assenza di una strada carrozzabile in Val Bavona, costruita solo dopo il 1950, e di una rete elettrica (fatta eccezione per San Carlo). In questa valle, infatti, il fabbisogno energetico viene soddisfatto da sempre solo con l’energia solare, motivo per cui i villaggi che la costellano sono abitati esclusivamente d’estate.
Un paradosso se si pensa alla grande quantità di energia elettrica prodotta in Val Bavona, tra tre centrali e tre laghi artificiali. Come risultato della scelta dei residenti di continuare a vivere senza il lusso dell’elettricità, la valle isolata rimane più o meno la stessa oggi come lo è stata per secoli.
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Altre notizie di Foroglio le potete trovare al link
oppure al link
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rallytimeofficial · 3 months
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Premiati i vincitori del Lakes Rally Trophy 2023
🔴 🔴 Premiati i vincitori del Lakes Rally Trophy 2023
La Locanda Sant’Anna di Argegno ha fatto da cornice al momento conviviale che ha celebrato la prima edizione del Lakes Rally Trophy. In un clima disteso e amichevole si sono riuniti tutti coloro che hanno conseguito premi durante la stagione 2023 attraverso le partecipazioni alle tre gare in calendario: Rally dei Laghi, Valle Intelvi e Ticino rappresentati nella serata di venerdì 19 gennaio…
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personal-reporter · 9 months
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Miracolo del Sole 2023 a Madonna di Campagna di Verbania
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Ferragosto è alle porte e con lui anche uno degli eventi più insoliti del Lago Maggiore, con una storia antichissima… Ai piedi del Monterosso, tra Intra e Pallanza, due tra le storiche frazioni che formano Verbania, si trova la chiesa di Madonna di Campagna, già monumento nazionale. Segnalato più volte tra i beni più amati e come uno dei quali che necessita di essere conservato e tramandato; anche in occasione dell’ultimo censimento del FAI, ha raggiunto le 2899 segnalazioni. La Chiesa di Madonna di Campagna e il suo complesso monumentale, sono al centro di lavori ormai da oltre vent’anni, un impegno che ha portato a un esborso di circa 900 mila euro solo per la parte esterna. Nel 2014, i lavori sono stati ulteriormente finanziati per altri 80 mila euro, per recuperare il più possibile l’aspetto originale della volta, degli affreschi e dei dipinti risalenti al 500 e 600 e dell’altare in marmo, risalente al 700. Lavori terminati a maggio 2016 e ripartiti subito per altre opere urgenti. Per completare i restauri all’interno, occorrerebbe un’ulteriore cifra, quantificabile attorno al milione di euro. Madonna di Campagna è una chiesa in stile rinascimentale cinquecentesco, edificata su un preesistente edificio romanico (Sancta Maria de Egro) di cui restano oggi soltanto il campanile del XI  secolo e qualche traccia muraria. Presenta il così detto Miracolo del sole dove ogni anno da secoli, il 25 marzo e il 15 agosto puntualmente alle 17, attraverso il rosone della facciata, un raggio di sole illumina un dipinto dell’Immacolata. Il nucleo primitivo della chiesa è sicuramente anteriore all’anno Mille, e il “Miracolo del sole”, non è un caso, e probabilmente nemmeno voluto dalla ricostruzione cinquecentesca, ma affonda le sue radici nella storia più antica e legata ai primi abitanti del Verbano. Per collocazione, forma e morfologia il Monte Rosso, ai cui piedi sorge l’attuale edificio di Madonna di Campagna è unico sul Verbano. La sua cima è posta a quota 692 metri, consentendo una vista libera e completa a 360°, che spazia dalla valle del Toce al Cusio, dai monti della Val Grande al bacino del lago Maggiore e ai laghi varesini. La vetta è in relazione visiva con ben 12 importanti siti dove sono state rinvenute antiche incisioni rupestri considerati sacri nell’antichità. Il villaggio di Cavandone, poco distante dall’attuale chiesa, era già un punto di riferimento nell’epoca della civiltà di Golasecca, come dimostrato dai ritrovamenti archeologici in diversi punti della zona, e tutto il territorio del Monte Rosso, doveva essere considerato un luogo sacro, dove svolgere i rituali che scandivano il ciclo naturale dell’anno agricolo-pastorale. I numerosi massi erratici erano considerati sacri nell’antichità e i vari ritrovamenti archeologici, tra cui alcune incisioni su pietra, testimoniano una presenza umana molto antica. La vetta era uno dei luoghi migliori per osservare gli astri e il percorso del sole, con molti luoghi destinati alla devozione al dio Belenus, divinità della luce e alla sua sposa la dea Belisama, figure assimilabili ad Apollo e Minerva. Sole che illumina e scalda il Monte Rosso da tutti i lati rendendolo fertile, tanto che fino a metà Ottocento si trovavano, ulivi, agrumeti e l’uva vi cresceva ancora rigogliosa, dando un ottimo vino. Componente importante della zona è anche la presenza di una forte devozione religiosa, testimoniata dalle tante piccole cappellette votive dislocate lungo le pendici della collina: tra queste la Chiesa del Buon Rimedio, situata lungo la strada per Cavandone, da cui si gode un panorama mozzafiato sul Lago Maggiore. Nulla è rimasto agli atti della chiesa romanica precedente all’attuale Madonna di Campagna, e nemmeno traccia di quello che c’era ancora prima. Certo è che questo punto è stato da sempre un luogo di culto. Per questa sua ubicazione già la preesistente chiesa aveva la definizione di campestre. Infatti, in un documento del 1341 viene indicata come Santa Maria de Egro cioè di campagna. Dell’antica chiesa conserva anche l’affresco della “Madonna del Latte”, datato come trecentesco. L’edificio attuale è stato costruito tra il 1519 e il 1527 seguendo il progetto di Giovanni Beretta da Brissago. La consacrazione della nuova chiesa risale però solo al 1547, la decorazione interna fu iniziata nel periodo, ma conclusa solo nei decenni successivi e nella prima metà del Seicento. La costruzione si presenta a tre navate di quattro campate ciascuna, divise da colonne ottagonali in serizzo locale. L’abside centrale si trova all’esterno ed è a forma poligonale. Al centro del presbiterio si trova la luminosa cupola a spicchi, rivestita da un tiburio ottagonale e da un elegante loggiato bramantesco, alla cui sommità è posta una lanterna sempre ottagonale. Negli ultimi anni del Cinquecento l’abside è stata arricchita con due vetrate dipinte che illustrano l’Annunciazione e dal coro ligneo suddiviso in 13 stalli. La facciata è a capanna con un rosone centrale, rivestita con blocchi squadrati sempre in serizzo grigio, molto semplice ma affascinante nelle sue linee lombardo-rinascimentali. Al centro si apre un bellissimo portale d’accesso in pietra calcarea con architrave la cui struttura esterna è ad archivolta sormontata da un timpano: le superfici sono suddivise in formelle con vari motivi decorativi e simbolici come l’Agnello nella chiave di volta. Il rosone e le due finestre monofore laterali sono in pietra gialla d’Angera. La data “10 ottobre 1527″ incisa sopra il portale, indica il termine dei lavori. Le prime pitture in ordine di tempo sono quelle degli spicchi della cupola; esse raffigurano i quattro Dottori della Chiesa intervallati da coppie di Angeli. Un’attenzione particolare merita la seconda cappella laterale sinistra, detta “Della Madonna delle Grazie”, con al centro il già citato affresco della Madonna del Latte, proveniente dalla chiesa più antica, un motivo pittorico che ricorre spesso nell’iconografia sacra. Fu chiamata anche Madonna dei Miracoli e più tardi delle Grazie perché i fedeli la ritenevano miracolosa; sono presenti diversi ex voto a dimostrare la devozione e le grazie ricevute. A testimoniare l’importanza del luogo, il 22 ottobre del 1578, il cardinale Carlo Borromeo decise di effettuare un pellegrinaggio di ringraziamento, per il termine dell’epidemia di peste. Nella cappella troviamo stucchi e pitture ad affresco del 1596 di Camillo Procaccini, artista, pittore d’importanza rilevante per la Lombardia e il Canton Ticino. Le sue capacità, al di sopra della norma, gli valsero il soprannome di “Vasari della Lombardia”. Le navate laterali terminano a sinistra con la Cappella di San Lorenzo e a destra con quella di San Bernardo. Sono opere della Bottega di Bernardino Lanino di Vercelli, terminate attorno al 1580. La tradizione ha sempre indicato nel volto del giullare di corte, il ritratto stesso di Bernardino Lanino. Di particolare pregio le opere in legno, il fonte battesimale e il coro, realizzate nel 1582 dai vigezzini di Craveggia, Giovanni e Domenico Merzagora. La parte più monumentale della Chiesa è il grandioso complesso architettonico dominato dalla cupola, i cui affreschi sono opera di Giulio Cesare Luini (1547). La chiesa di Madonna di Campagna, già nel 1582 possedeva un organo, costruito da Pietro Antonio, organaro di Pallanza, allievo di Giovanni Cacciadiavolo. Un inventario del 1618, custodito presso la Curia di Novara, descrive questo organo con “…dodici registri, con dentro vari e diversi singolari istromenti che lo rendono perfetto e raro…” Organo che con i secoli e i restauri è andato perso, sostituito da altri, uno probabilmente datato 1720 e poi dal maestoso impianto collocato sopra l’accesso principale, creato nel 1892 da Alessandro Mentasti e restaurato da Mascioni nel 1990. Compresi nel complesso monumentale, vi sono anche un minuscolo camposanto, che tale rimase sino all’inizio del secolo scorso, mentre a sud si trova un ossario settecentesco, con pregevoli inferriate in ferro battuto, oggi trasformato in archivio e piccolo museo che faceva appunto parte del cimitero. Sul lato nord un edificio d’inizio sec. XVII, già sede di seminario, per una ventina di chierici, dal 1606 al 1753. Fu chiuso, si crede, per la continua tensione, spesso degenerata in zuffe anche cruente, tra Pallanzesi e Sunesi. Litigavano perchè ognuna delle parti rivendicava, la chiesa come propria e questo sino al 1822. Quando si decise di costruirne una nuova a Suna. L’area attorno alla chiesa, era un luogo di vera campagna, dagli anni trenta venne destinata a zona industriale con il complesso che nel dopoguerra divenne la Rhodiatoce e ora si trova proprio davanti all’ingresso di una fabbrica di materie plastiche. Una zona a poche centinaia di metri dal lago che è diventata a forte urbanizzazione, vicina alla strada provinciale, tra supermercati, la Questura e il Tribunale di Verbania, vicinissima alla famosa Villa Taranto. Il “miracolo del sole” della chiesa di “Madonna in campagna”, che vede i raggi colpire un punto preciso, l’affresco dell’Immacolata, in date precise, rimanda all’osservazione dei fenomeni celesti, delle religioni antiche presenti sul territorio, quando i luoghi di culto venivano scelti con cura e “orientati”. L’affresco che raffigura l’Immacolata, vede al centro un viso a forma tonda, che richiama la forma splendente del sole. E’ stato poi incastonato da un lavoro di stucchi per opera di Camillo Procaccini. Il sole compie il suo miracolo due volte l’anno da secoli, ogni 25 marzo e 15 agosto alle ore 17, quando puntualmente  un raggio di sole attraversa il rosone e illumina il dipinto della Madonna. E i giorni nei quali si verifica il miracolo non sono stati scelti a caso, sia dal punto di vista naturale che da quello religioso. Il 25 marzo infatti segna praticamente l’inizio della Primavera e il risveglio della natura; per la religione cattolico-cristiana è il giorno in cui l’arcangelo Gabriele diede annuncio del concepimento di Gesù a Maria. Invece il 15 agosto  per la natura è il giorno in cui l’estate volta verso l’autunno, con le giornate che prendono già ad accorciarsi visibilmente e la temperatura inizia a cambiare, momento in cui la frutta arriva alla sua maturazione, così come il grano nei campi. I Celti, fedeli osservanti della sacra circolarità del tempo dell’anno e delle fasi astronomiche, celebravano in questo periodo, apice dell’estate, il Lughnasad, la quarta e ultima festa cosmico-agraria del loro calendario. La mezza estate corrisponde all’unione astronomica fra il sole e la luna, i luminari maggiori del cielo, celebrata anche dall’astrologia proprio con il segno femminile, lunare e acqueo del Cancro e quello maschile, solare e di fuoco del Leone. La quarta grande festa celtica aveva una valenza particolarmente agricola e si proponeva di garantire il favorevole andamento del ciclo con buoni e abbondanti raccolti. Per questo nell’occasione della festa di mezza estate si offrivano spighe di grano, mentre i festeggiamenti registravano fiere, con ricchi banchetti, grandi bevute e molti divertimenti. Per la religione cattolico-cristiana, si festeggia invece l’assunzione della Beata Vergine, il momento nel quale, terminata la vita terrena, Maria viene accolta in Paradiso con l’anima e con il corpo. Intorno al VII secolo, si iniziò a celebrare l’Assunzione di Maria, il cui dogma verrà riconosciuto come tale solo nel 1950. Read the full article
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luigidelia · 6 months
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In un servizio bellissimo Rai5 ha condensato tutta la densità che speriamo di portare al pubblico con il nostro Caravaggio. Potete guardarlo qui (dal minuto 9 o tutto, che vale davvero la pena). Non potevamo chiudere meglio questo tempo intenso del debutto. Ora qualche giorno di pausa. E da fine novembre ci aspetta un finale d'anno con 23 date non stop da nord a sud.
Caravaggio tornerà in scena da qui>
𝟭𝟳 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 | Teatro Sanzio | 𝗨𝗿𝗯𝗶𝗻𝗼 (PU) 𝟭𝟵 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 | Teatro Giuseppe Verdi | 𝗕𝘂𝘀𝘀𝗲𝘁𝗼 (PR) 𝟮𝟱 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 | Teatro Gustavo Mori | 𝗠𝗼𝗿𝗶 (TN) 𝟮𝟲 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 | Teatro Valle dei Laghi | 𝗩𝗲𝘇𝘇𝗮𝗻𝗼 (TN) 𝟭𝟲 𝗲 𝟭𝟳 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 | Teatro Comunale | 𝗡𝗼𝘃𝗼𝗹𝗶 (LE) 𝟭𝟴 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 | Cittadella degli Artisti | 𝗠𝗼𝗹𝗳𝗲𝘁𝘁𝗮 (BA) 𝟮𝟰 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 | Teatro dei Sozofili | 𝗠𝗼𝗱𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮 (FC) 𝟵 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 | Cinema Teatro Comunale | 𝗕𝗼𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 (MO) 𝟭𝟱 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 | Teatro Comunale Turroni | 𝗦𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝗥𝘂𝗯𝗶𝗰𝗼𝗻𝗲 (FC) 𝟭𝟲 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 | Teatro Dante Carlo Monni | 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗶 𝗕𝗶𝘀𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼 (FI) 𝗱𝗮𝗹 𝟰 𝗮𝗹 𝟳 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗹𝗲 | Teatro Oscar DeSidera | 𝗠𝗶𝗹𝗮𝗻𝗼
(𝘈𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘥𝘢𝘵𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘷𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘧𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦)
𝗖𝗔𝗥𝗔𝗩𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢 𝗗𝗜 𝗖𝗛𝗜𝗔𝗥𝗢 𝗘 𝗗𝗜 𝗢𝗦𝗖𝗨𝗥𝗢 di Francesco Niccolini con Luigi D'Elia regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi luci di Francesco Dignitoso 𝘦̀ 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘥𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 Città di Mesagne 𝘔𝘦𝘴𝘢𝘨𝘯𝘦 𝘊𝘢𝘱𝘪𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘊𝘶𝘭𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘗𝘶𝘨𝘭𝘪𝘢 2023 – 𝘜𝘮𝘢𝘯𝘢 𝘔𝘦𝘳𝘢𝘷𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢 𝘊𝘰𝘮𝘱𝘢𝘨𝘯𝘪𝘢 𝘐𝘕𝘛𝘐 𝘥𝘪 𝘓𝘶𝘪𝘨𝘪 𝘋’𝘌𝘭𝘪𝘢 𝘓𝘦 𝘛𝘳𝘦 𝘊𝘰𝘳𝘥𝘦 – Compagnia Vetrano Randisi Teatri di Bari 𝘊𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 Teatro Cristallo 𝘦 𝘗𝘈𝘚𝘚𝘖 𝘕𝘖𝘙𝘋 𝘤𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘳𝘦𝘨𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘳𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘢𝘳𝘵𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘯𝘵𝘢𝘨𝘯𝘢 𝘛𝘳𝘦𝘯𝘵𝘪𝘯𝘰 -𝘈𝘭𝘵𝘰 𝘈𝘥𝘪𝘨𝘦/𝘚𝘶̈𝘥𝘵𝘪𝘳𝘰𝘭 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘯𝘶𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘔𝘐𝘊 – 𝘋𝘪𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘎𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘚𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘤𝘰𝘭𝘰, 𝘗𝘳𝘰𝘷𝘪𝘯𝘤𝘪𝘢 𝘈𝘶𝘵𝘰𝘯𝘰𝘮𝘢 𝘥𝘪 𝘛𝘳𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘦 𝘗𝘳𝘰𝘷𝘪𝘯𝘤𝘪𝘢 𝘈𝘶𝘵𝘰𝘯𝘰𝘮𝘢 𝘥𝘪 𝘉𝘰𝘭𝘻𝘢𝘯𝘰
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valentina-lauricella · 9 months
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Topi e Leopardi
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Sanguinosi fuggían per ogni villa  I topi galoppando in su la sera,  Tal che veduto avresti anzi la squilla  Tutta farsi di lor la piaggia nera:  Quale spesso in parete, ove più brilla  Del sol d’autunno la dorata sfera,  Vedi un nugol di mosche atro, importuno,  Il bel raggio del ciel velare a bruno.
[…]
Passata era la notte, e il dì secondo  Già l’aria incominciava a farsi oscura,  Quando un guerrier chiamato il Miratondo,  A fuggir si trovò per un’altura;  Ed o fosse ardimento, ovver ch’al mondo  Vinta dalla stanchezza è la paura,  Fermossi; e di spiar vago per uso,  Primo del gener suo rivolse il muso.
E ritto in su due piè, con gli occhi intenti, Mirando quanto si potea lontano,  Di qua, di là, da tutti quattro i venti,  Cercò l’acqua e la terra, il monte e il piano,  Spiò le selve, i laghi e le correnti,  Le distese campagne e l’oceáno;  Nè vide altro stranier, se non farfalle  E molte vespe errar giù per la valle.
Granchi non vide già, nè granchiolini,  Nè d’armi ostili indizio in alcun lato.  Soli di verso il campo i vespertini  Fiati venian movendo i rami e il prato,  Soavemente susurrando, e i crini  Fra gli orecchi molcendo al buon soldato.  Era il ciel senza nubi, e rubiconda  La parte occidentale, e il mar senz’onda.
(Da Paralipomeni della Batracomiachia, canto Primo)
"Inquieto sempre: di ogni più piccola cosa ne faceva una croce; era sensibilissimo. Senta questa: una sera udii per la stanza un raschìo tra la roba: c’era un topo, io mi spaventai e mi feci a chiamare: Nisi, Nisi (Dionigi). Si chiamava così noi, ed era uno studente forestiero; non rispose, ma Giacomo che era a pranzo corse, prese la lucerna e voleva schiacciare il topo: non gli riuscì; si turbò tanto, e per quella sera non volle più saperne di mangiare."
(Dall'intervista a Teresa Lucignani, amica di Leopardi a Pisa)
"Già saprete della Badessa taumaturga che moltiplicava prodigiosamente l’olio di una lampada, con rifonderne di nascosto ogni notte: saprete delle lusinghe, delle minacce, degl’inganni, dei mali trattamenti che si usavano alle giovani educande per indurle a far voto di verginità prima che conoscessero il significato della parola, e poi a farsi monache in quel monastero: saprete delle apparizioni che si adoperavano a questo effetto; apparizioni di angeli, e apparizioni di demonii; i demonii erano certi topi grossi, ai quali mettevano certi ferraiuolini neri, e un paio di corna, (la coda l’aveano del loro), e così vestiti li facevano andare attorno, la notte, pel dormitorio."
(Da una lettera da Pisa a Giampietro Viesseux)
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lamilanomagazine · 9 months
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Bologna Estate 2023, gli appuntamenti della settimana dal 28 luglio al 3 agosto
Bologna Estate 2023, gli appuntamenti della settimana dal 28 luglio al 3 agosto. Dal 28 al 30 luglio ultimo week end di San Francesco Estate - Musica e teatro in piazza San Francesco: venerdì appuntamento con "La grande corsa verso Lupionopolis" di Peppe Voltarelli, sabato spettacolo di Tomax Teatro con "Femmina", mentre domenica va in scena la degustazione teatrale "Tza/Tzi/Ki ricette per esploratori d'anima", spettacolo di Manuela De Meo e Angelica Zanardi. Venerdì 28 luglio a Bolle d'Arte in piazza dei Colori, pomeriggi gratuiti con "C'era una volta...il gioco!". A Porta Pratello SummerGround, appuntamento con "Karma clima", un documentario di Michele Piazza e Marlene Kuntz. Al Playground dei Giardini Margherita, nell'ambito della rassegna "Libri e storie di sport", Giorgio Comaschi presenta il suo spettacolo "Il calcio? Roba da ridere. Aneddoti, frasi celebri, episodi leggendari". Sabato 29 luglio a Borgo di Valle (Monzuno), nell'ambito di "Che non venisse mai giorno! 2023: risonanze di borghi in festa", Marino Lorenzini presenta il Ballo filuzziano e i Suonatori della Valle del Savena. Domenica 30 luglio ultimo appuntamento della rassegna Si Gira! con il film "Il favoloso mondo di Amelie" alla Casa Gialla Biblioteca Spina. Nell'ambito di "Sotto le stelle del cinema", proiezione in piazza Maggiore di "Vasco-Live Roma Circo Massimo". Lunedì 31 luglio A Castiglione dei Pepoli in Piazza della Libertà, nell'ambito di Favolando per le valli 2023, spettacolo con il giocoliere "Sebastian Burrasca". A Villa Aldini, "La Fisamormonica verde", spettacolo teatrale di e con Andrea Satta. Regia Ulderico Pesce Martedì 1 agosto "La mia Geografia" concerto al Museo internazionale e biblioteca della musica, nell'ambito di (s)Nodi festival di musiche inconsuete. All'Arena Puccini, "Tre di Troppo", di Fabio De Luigi Mercoledì 2 agosto in piazza Maggiore, Concerto finale concorso internazionale di composizione "2 agosto" Dal 3 al 6 agosto "Lagolandia-villeggiatura contemporanea", esplorazione di quattro giorni, attraverso i laghi di Suviana, Brasimone, Santa Maria e Castel dell'Alpi. Giovedì 3 agosto al CUBO, appuntamento con Irene Grandi in "Io in blues"... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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simonettaramogida · 1 year
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WINE/ IL TRENTINO BRINDA ALLA SUA “DIVIN NOSIOLA” DAL 30 MARZO ALL’8 APRILE QUANDO IL VINO SI FA SANTO
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Livello fiume Po: fotografia della siccità in Italia
Il livello del fiume Po è la fotografia della situazione siccità in Italia. Il 2022 è stato un anno emblematico sotto questo aspetto e il 2023 potrebbe rivelarsi anche peggio. Livello fiume Po allarmante Secondo l'ultimo bollettino emanato dall'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, il distretto del fiume Po è diviso in due. La parte centro occidentale, quella verso la sorgente per intenderci, risente della prolungata siccità dello scorso anno alla quale le piogge autunnali non sono riuscite a porre rimedio. La zona interessata si caratterizza per condizioni meteorologiche di "siccità severa" e in alcune aree di "siccità estrema". I tempi di ritorno per tali condizioni si stimano tra i 30 e i 50 anni. Sul versante lombardo sud orientale e sull'Emilia Romagna, la situazione appare decisamente migliore, nella norma. In questa zona, infatti, le precipitazioni diffuse e consistenti hanno compensato il deficit di precipitazioni semestrale e annuale. Le temperature al di sopra della media La scarsità di pioggia non è l'unica causa della siccità. Altro importante capitolo è la neve. Neve che, causa le alte temperature, non è caduta in abbondanza sulle Alpi. Secondo l'ultimo rapporto di Cima Research Foundation, sull'arco alpino c'è il 53% di neve in meno. Un deficit che si riflette anche sui livelli dei laghi e dei fiumi circostanti. Riprendendo tali dati, Legambiente ha lanciato un allarme e proposto al governo una strategia in otto punti che guarda ai prossimi mesi quando inizierà il periodo irriguo: - favorire la ricarica controllata della falda facendo in modo che le sempre minori e più concentrate precipitazioni permangano più a lungo sul territorio invece di scorrere velocemente a valle fino al mare; - prevedere l’obbligo di recupero delle acque piovane con l’installazione di sistemi di risparmio idrico e il recupero della permeabilità e attraverso misure di de-sealing in ambiente urbano; in agricoltura prevedendo laghetti e piccoli bacini; - interventi strutturali per rendere efficiente il funzionamento del ciclo idrico integrato e permettere le riduzioni delle perdite di rete e completare gli interventi sulla depurazione, - implementare il riuso delle acque reflue depurate in agricoltura attraverso le modifiche normative necessarie; occorre riconvertire il comparto agricolo verso colture meno idroesigenti e metodi irrigui più efficienti; - utilizzare i Criteri Minimi Ambientali nel campo dell’edilizia per ridurre gli sprechi; - favorire il riutilizzo dell’acqua nei cicli industriali anche per ridurre gli scarichi inquinanti; - introdurre misure di incentivazione e defiscalizzazione in tema idrico, come avviene per gli interventi di efficientamento energetico, per tutti gli usi e per tutti i settori coinvolti. Ci avviamo verso un nuovo 2022? I livelli di siccità che stiamo registrando in queste settimane sono simili a quelli registrati la scorsa estate. La differenza, rispetto allo scorso anno però, è che siamo ancora in pieno inverno. Lo scorso anno, la siccità ha causato 6 miliari di euro di danni all'agricoltura per mancata produzione (dati Coldiretti). In più ha ridotto la produzione di energia idroelettrica rinnovabile del 37,7% (dati Terna). Quali strategie saranno messe in campo dal governo per far fronte all'emergenza? In copertina foto di chatst2 da Pixabay Read the full article
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ris8lifestyle · 1 year
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Reboro en Primeur: matrimonio tra Merlot e Teroldego
L’azienda vitivinicola #FratelliPisoni di Pergolese, nella Valle dei Laghi, in #Trentino #AltoAdige, lancia il progetto #ReboroenPrimeur... #ris8 #ris8lifestyle #magazine #pisonivini #vignaioli #reboro #italianwines #vinoitaliano #vinirossi #enprimeur
L’azienda vitivinicola Fratelli Pisoni di Pergolese, nella Valle dei Laghi, in Trentino Alto-Adige, lancia il progetto Reboro en Primeur. Un’operazione che garantisce agli appassionati, che entrano nella community del Wine Club Pisoni, di accaparrarsi una parte del lotto di questo grande rosso prima ancora che sia imbottigliato. A partire dalla primavera 2024 sarà disponibile il Reboro 2019, con…
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gaetaniu · 1 year
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Un antico letto di un lago a Huo Hsing Vallis
Un antico letto di un lago a Huo Hsing Vallis
Huo Hsing Vallis è un’antica valle fluviale che prende il nome dalla parola cinese per definire Marte. Questa vista mostra un’area molto piatta con un denso modello di fratture rettilinee, come spesso si vede sui letti dei laghi asciutti sulla Terra. Fonte
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