Tumgik
dariarouge · 1 year
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Premestruo #10
Piangi
perché piangi
perché viaggi
incalzante bellezza 
itinerante low cost 
merce di scambio 
saprai anche tu farti un bagno
di umiltà
di umidità
clemenza giovanile.
Sei come le clementine,
senza semi,
soltanto polpa
non hai nessun tipo di scudo.
Potessero mangiarti
sapresti di cimice
ti insidi
sei una malattia calzante
con le tue calze
sempre rotte.

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dariarouge · 1 year
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Premestruo #9
Bussi alla mia porta, disturbo?
si,
sto al bordo della linea e non faccio altro che rimediare qualche riga 
botte
botte
botte su botte,
ero talmente piccola
che dentro di me
non ci stava manco il vino buono.
Disturbi la mia quiete privata
non esco a farmi un giro al centro ho allestito un circo dentro, 
mangio i pop-corn e mi diletto a guardarmi.
Dentro di me c’è il mare, le giostre
ed insieme allo zucchero
filo via da questi
meandri maestrali indigesti pensieri. 
Potessi un giorno prendermi la mano e condurmi fuori dalle mie tane, 
potessi barattare la poesia
per una manciata di tranquillità, smetterei di raccontarmi, inizierei a narrarmi.

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dariarouge · 1 year
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Premestruo #8
Vorrei mandarti ogni giorno
ogni istante
ogni momento foto di gatti.
Gatti ovunque
te li manderei
sui direct di instagram
ti taggo
nei commenti di Facebook foto di gattini ovunque arancioni
rosa
zampe corte
code folte
gattini che si fanno i selfie
te li manderei
pure adesso,
vorrei guardare con te i gattini su Instagram
prima di dormire ogni sera, aspetto
durante scuola
il tuo messaggio col siamese,
e mi piaci quanto i gattini, forse.

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dariarouge · 1 year
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Premestruo #7
Se ci guardiamo le stories non siamo amici
non sai niente di me
non mi vuoi bene
non sai chi sono
manco so chi sei tu
a dire il vero non mi importa, manco a te importa,
non siamo amici
non ci siamo mai visti nemmeno svestiti
di ipocrisie e false velleità,
non sai chi sono io
ti piace mettermi il cuore al video del culo,
ma il caffè con me
lo prenderesti soltanto
dopo avermi preso in prestito. 
Non siamo amici,
mi scrivi che mi ammiri,
però sto qui da sola
tutte le mattine,
passeggio e guardo il vuoto, ho finito per aver sempre paura
di tutto e di qualunque luogo, 
alla fine ho ceduto
tra poco mi anestetizzerò
per essere
vuoti come voi tutti,
annullerò
le mie capacità
o anch’esse presunte velleità finalmente non sentirò niente, sarò come tutti voi. 

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dariarouge · 1 year
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Premestruo #6
Raggelata
ho paura
sempre
non riesco ad andare avanti ho sempre
paura
vorrei andare avanti
non riesco
ho un cane nero
che sta sempre con me non mi lascia mai da sola ho paura
ogni tanto mi morde
ho tantissima paura
il cane
mi porta al guinzaglio non mi lascia mai andare da nessuna parte
ho sempre paura
ho troppa paura
non riesco a fare niente mi butto giù
giorni pesanti
giornate nerissime
come me ed il mio cane con io al guinzaglio. 
Vorrei soltanto
essere più forte,
essere come quando cammino per strada con gli auricolari, invincibile intransigente.
Ho troppa paura
lo sto ripetendo
mi ripeto
ho troppa paura
non mi diverte
ho esageratamente paura non me ne vergogno. 

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dariarouge · 1 year
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Premestruo #5
E se ad un certo punto,
scappando ti fermi,
ricordati che c’è il mare davanti.
Ricordati di quel film che cito sempre: 
la felicità deve essere assoluta, senza ombre, senza pena.
E se ad un certo punto,
ti capita di scappare e non ti fermi,
ricordati che il mondo è talmente grande, inizia e non finisce.
Comprati una stazione,
così avrai un punto di partenza,
diceva una canzone che mi piace tanto,
di un gruppo che ancora non hai ascoltato e che non ti ho fatto conoscere.
Stai ai binari e saluta con la mano i vagoni dei regionali scassati,
che in quei posti fa freddo e si è scomodi. 
Ma se ad un certo punto
scappi e vorrai scappare da me,
allora corri.
Corri più che più,
corri finché non hai più fiato,
corri finché non hai più saliva.
Io starò qui,
in salita
a guardarti correre.
E se tu ad un certo punto avrai bisogno di restare, io non so dove starò.
Probabilmente,
starò scappando anch’io.
Da chi o cosa non lo so,
forse non ci incontreremo mai fuori dalla poesia, fuori dalla perifrasi.
Mi dirai,
amore mio bello,
amore mio caro,
che non ti ho mai incontrato
se non un’ora o forse meno,
perché non ci siamo amati?
Io ti risponderò
che stavamo correndo,
slegati con le mani,
non ci siamo
mai
e dico mai
incontrati
ma solo scontrati.
E se un giorno,
quando sarai scappato tornerai, non ti dico dove mi troverai.

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dariarouge · 1 year
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Premestruo #4
Ed è quando ti dice non sono come gli altri raccontami la tua storia devi credimi ti dico davvero credimi devi scappare. Ed è quando proprio in quel momento li ti lasci andare racconti degli abusi racconti dei soprusi racconti dei tuoi accaduti racconti i tuoi oscuri ecco esattamente in quel momento, in cui il racconto si fa greve l’aria è assente il punto del filo si perde lascia stare. Probabilmente lui dopo di te andrà via a bere, probabilmente sarà come succede sempre. Toglierai il follower da Instagram, sfoglierai i daily mix, ti verrà voglia di passargli quel link. Ecco ed è proprio lì che devi ti giuro devi ti giuro credimi lasciare che tutto crepi, come i vasi o come i momenti. Ed è quando che è un po’ come se lo dicessi a me, lascia stare alla fine devi. Lascia che sia tutto come ieri, quando ancora non c’erano i suoi denti.
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dariarouge · 1 year
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Premestruo #3
Io e te abbiamo scopato sopra il mio letto, ho acceso quattro candele l’ansia su e giù tra le mie vene, 
 e tra me e te semplicemente il niente.
Io e te abbiamo scopato, mi hai leccato i piedi, la figa, l’interno delle dita,
mi hai leccato tutta la faccia, come se fosse semplice leccare i miei pensieri una poesia scritta sul muro di Trastevere. Io e te abbiamo scopato,
tu non sei venuto è l’ansia hai detto. Siamo rimasti molte ore a parlare di noi, mi hai raccontato di tua sorella
ti ho raccontato di mio fratello Io e te abbiamo scopato e poi ci siamo raccontati i segreti, in realtà io i miei non te li ho detti. Io e te non abbiamo niente e nessun futuro ne avanti e nemmeno dietro.
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dariarouge · 1 year
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Premestruo #2
Crederci un pochino, almeno il tempo di resistere ed infondo che cosa c’è di male nel dirsi ti amo o troppo spesso o troppo presto. ed è terrificante, impressionante. Crederci almeno il tanto che basta per renderlo reale. Tenerci al punto limite, giusto per restare in tema e giusto per restare a galla. Regole su regole, vorrei sdraiarmi sopra dei lego, farebbe meno male. Tenerci il tanto che basta da potercelo dire, da poterci inventare, da poterci credere. Tenerci fino a che non uccideranno anche questo di pensiero, mondo infame, mondo glabro, se mi apri trovi il fango, lo sporco non posso pulirlo. Senza che ci posso fare?  Teniamoci per mano anche stanotte, soprattutto stanotte che io le tue mani non le conosco ancora, felicità increspata, faccio le bolle di sapone e magari ti arriveranno, da qualche parte,facciamo finta di essere insieme almeno in questo momento.
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dariarouge · 1 year
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Premestruo #1
Mi sono svegliata e mi manchi in due o tre rime brevi in due o tre rime che ancora non voglio dire e senza sé e senza ma senza un perché continui a mancarmi, continuo a mancarmi, continuano le nostre mancanze anche tornassimo. Insieme sempre, insieme mai, siamo insiemi concentrici  più vado avanti e più mi concentro a non pensarti mai, ed io questo dolore vorrei urlarlo, lo scrivo perché quando lo faccio la voce si spezza, non riesco a farlo, io non riesco ad urlare mai, dico sempre tutto in sotto-voce come il ti amo e come quel che siamo. Già, più penso di non pensarti e più ti penso, che schifo questo tempo Vorrei averci sempre il caldo tra i capelli, accarezzare i tuoi biondi, guardarti gli occhi verdi,  baciarci ogni volta che il semaforo è rosso
cercarti la mano quando siamo in ristorante, farti assaggiare il vino rosso parlare di gatti ed io che ti dedico poesie e solo quest’ultima è rimasta uguale, come sempre. Sono triste e mi mancano
i tuoi abbracci e i tuoi baci, bevo un caffè dopo l’altro mi uccido di sigarette e magari mi uccidessi per davvero, per amore come Tenco,
con amore io vi saluto come Mina. Ed ogni parola mi riempie di te. Forse perché ti ho sognato o forse perché sono priva d’amore, mi sento alla deriva come una barca senza destinazione, io a questo dolore voglio affondarlo, senza scialuppe di salvataggio,  tra le onde stendermi tra i pesci perdermi. Oggi mi manchi e ancora le pastiglie non le ho prese, tanto che senso c’ha prendere uno xanax dopo l’altro e così dormire in eterno far finta che questa vita non sia mai successa, far finta che questo amore non sia mai successo. Mi sento come se non ci fosse fine me ne voglio andare e far perdere di me le file, voglio andarmene e di me perdermi, senza lacrime, senza il bacio d’addio.
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dariarouge · 6 years
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Ho letto il tuo sfogo e ti giuro mi sembri una persona bellissima. Incasinata è vero ma pur sempre bellissima. Ti auguro il meglio.
❤️
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dariarouge · 6 years
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Ed invece...
Potevi ritornare indietro e dire che avevi sbagliato, che forse il coraggio non è una pastiglia che infili nella gola e la espelli con le diossine . 
Qualche anno fa, in realtà oltre dieci anni fa, mi hanno detto che ho dei bei occhi perché guardando dritto in viso il dolore, il colore è diventato più intenso e ho increspato la cornea, i tuoi occhi sono identici ai miei . 
Che poi è anche questione di aspettative che riponi nella vita, ti auguri sempre di avere affianco qualcuno che la domenica ti porti al Balòn ad Ottobre per mangiare le castagne, ti auguri sempre che tutto quanto possa andare per il meglio, ma è come se il dolore ci attrasse. Scusami, mi sono persa parlando di me ed è sempre la solita menata, sono strana e non capisco un cazzo. 
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dariarouge · 6 years
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Dovrei tatuarmelo
Sogno ogni volta il perdono per la felicità eterna, nell’inferno di questa camera da letto. Le mancanze, i sogni e tutto quanto quello che sto cercando di compensare con immagini, aprendo dei cataloghi e guardando sorrisi curati dai dentisti, falsi e finto borghesi, mi sciacquo la bocca con long Island. 
Credo fortemente che da qualche parte ci sono ancora, che il doppio filo sia abbastanza forte e resistente, non capisco nemmeno come mai ne ho così tanta necessità. Toccarmi pensando di toccare, forse è questa la prima funzione della masturbazione. Ed un giorno vorrei pure essere libera, credimi. 
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dariarouge · 6 years
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Lettera aperta
Sono Giulia, ho quasi venticinque anni e soffro di sindrome di personalità bordeline, con gestione dell’umore tipica dei bipolari di II tipo, tendenze alle psicosi . 
Ed è stranissimo dirlo, ed è come se davvero facessi coming out: io sono malata.
Quando la malattia non la vedi con gli occhi, non riesci a misurargli la temperatura, allora quella malattia per molti non esiste, invece per me esiste davvero. Ho vari sintomi: autolesionismo, sociofobia, paranoie, disturbi alimentari, tendenze autodistruttive, depressione, da bambina soffrivo di attacchi di rabbia, allucinazioni uditive, ansia. Il bordeline è strano da raccontare e forse questa lettera aperta non la pubblicherò mai da nessuna parte, forse rimarrà solamente nel mio computer ma sento l’esigenza di scrivere.
Alcuni dicono “ facile uscirne, vai a farti curare, vai da uno psicologo, leggi, scrivi, crea e tutto passerà “, ammiro da morire quegli “eroi” moderni che dicono che ce l’hanno fatta ma per me non è così. Ho una malattia e ci conviverò per sempre, probabilmente potrò trasmetterla ai miei figli semmai li avrò e molto probabilmente morirò suicida. Perché si, i bordeline per quanto possono cercare di andare avanti, comunque non c’è effettivamente una cura, c’è solamente un modo per gestire il meglio possibile la malattia ma sei destinato: non cambia nulla.
In questo periodo provo un’apatia folle e a volte si sprigiona in attacchi d’ansia incontrollati, la malattia è un qualcosa che mi sta accompagnando ed è talmente dentro di me che a volte non saprei nemmeno spiegare cosa e come significa viverci senza. Vivere normalmente non vuol dire standardizzarci o normalizzare, il voler vivere normalmente e sentirne la necessità significa semplicemente fare di tutto per poter stare meglio, in fondo lo vogliamo tutti malati o no. 
Da anni non so che significa dormire la notte, a volte cerco di indurmi il sonno con il cibo e la fase digestiva, se questo non accade e provo a dormire in orari “normali” probabilmente mi sveglierò nel cuore della notte con gli incubi. Soffrire di sociofobia significa avere una paura incontrollata che da lì a poco succederà qualcosa di brutto, che ti potrà far star male e ti potrà escludere dalla società e ti umilierà come persona; soffrire di disturbi alimentari significa nutrirti più del necessario oppure non nutrirti affatto, non come punizione, ma semplicemente in maniera inconscia scegli che il tuo corpo sia esattamente come ti senti tu nel tuo Io più inconscio: o troppo pieno o troppo vuoto. Vivere con la malattia significa nasconderla ogni giorno, ogni cazzo di giorno perché hai paura diquello che diranno gli altri, hai paura di essere non solo rifiutata, ma che ammettendo a tutti quello che sei veramente le persone non ti permettano di fare determinate cose, solo i potenti possono ammettere le proprie debolezze. 
Il concetto di bordeline è diventato una poesia, i grandi autori sono un po’ tutti bordeline, magari un po’ tutti lo sono e come dice mia mamma “ tutti abbiamo dei disturbi del carattere “, però quando il disturbo non ti permette di vivere serenamente allora cos’è esattamente? Quando la malattia ti assale talmente tanto non hai più voglia nemmeno di lavarti, oppure hai paura di entrare in doccia perché entri in stadi di paranoia e hai il terrore di scivolare e morire, oppure hai il terrore che ti venga un infarto, la paranoia e gli stadi di paranoia non hanno nulla di razionale. Oppure la notte magari sei stanco, sei stanchissimo e nonostante gli incubi vuoi provare a dormire, ti alzi cento volte per paura di aver lasciato il gas aperto o magari che ci sia non so quale guasto e apri e chiudi il gas in modo tale da capire se va tutto bene o meno; spesso hai anche paura che tutti intorno a te mentano perché “dai, niente può andare bene, tutti fanno i loro comodi, tu chi cazzo sei?”. A volte vuoi stare solo, completamente solo, ma allo stesso tempo non lo vuoi veramente e vorresti solamente che qualcuno ti capisse e ti porgesse la mano non per uscire da quel tunnel, ma semplicemente per avere un po’ di compagnia. Sentire la voglia costante di farti del male, dove stai bene solamente se ti fai del male, non perché te lo meriti ma perché sei abituato che la vita è spietata e per ogni cosa bella, qualcosa di brutto deve accadere. Sentire anche che nessuno intorno a te può capirti, sentire la costante sensazione di voler sparire perché sei come una maglietta vecchia nel fondo di un cassetto, sentire che appena apri bocca starai effettivamente da sola e tu sei talmente tanto confusa che effettivamente non lo sai cosa vuoi. Ho solamente paura, tutto qui . 
Ho anche paure normali, tipo di non realizzarmi, di non trovare il vero amore, però appena sono davanti alla realizzazione di qualcosa è come se mi bloccassi e volessi tornare indietro, mai concludere un cerchio. Oggi sto scrivendo questo perché sono entrata in uno stadio fortissimo d’ansia, sono così da un po’ di giorni e sento che sto andando sempre peggio, sento una fortissima sensazione d’ansia e non saprei nemmeno analizzarla del tutto. Chiunque mi guarda non penserebbe mai che sto male, non esprimo mai dolore, tengo tutto dentro ma oggi ho sentito la fortissima sensazione di aprirmi la pelle, di scappare, il senso di smarrimento totale dove tutto è perduto e vuoi solamente ammazzarti. Scrivo perché devo per distrarmi, scrivo anche perché devo davvero distrarmi e fare ciò che mi tiene più distratta perché io non lo so che cosa può succedere se non lo faccio. 
Soprattutto, scrivo perché è una delle poche cose che mi è rimasta, un atto puro di comunicazione, non di accettazione. Scrivere in realtà per me è un passatempo ed è la mia stessa vita, in attesa che tutto prima o poi finisca. 
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dariarouge · 6 years
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I need a plastic face
Abbiamo combinato un casino, 
siamo scesi in riva e non abbiamo saputo come fare per non annegare,
anche se stavamo camminando sull’acqua e anche se non sapevamo esattamente cosa fare e cosa stesse succedendo, 
nemmeno io so dirti come mi sento adesso,
tutte quante queste parole mi sembrano superficiali, salgono sopra il ghiaccio come fossero vermut.
Ancora racconto la nostra storia, 
ci sto scrivendo sopra,
credo che il motivo principale per cui ne parlo è perché avrei voluto dare un nome a tutta la sofferenza,
ma sai
certe cose accadono, 
sai anche meglio di me che non possiamo rincorrerle e soprattutto che inciampo sempre, 
mai avrei pensato che tutto quanto questo alla fine mi avrebbe fatto schifo. 
Sai perché?
Perché sento che non sto andando infondo al dolore,
sento anche che in qualche maniera mi sto trattenendo, 
da cosa ancora non lo so, 
facciamo finta di dormire e giriamo il cuscino dalla parte fresca cento volte,
rendiamoci conto
di qualcosa 
che non sta funzionando 
ingranaggi
facce di plastica 
i nostri visi sciolti negli acidi
polsi 
denti
sorrisi
occhi verdi 
occhi castani
gambe sottili
centomila capelli
sentiamoci ancora per qualche istante rinchiusi .
Non eravamo liberi,
ma della libertà 
e della felicità 
non sappiamo che farne,
almeno io. 
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dariarouge · 6 years
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Fango
Ed è forse quella parte più profonda che si tocca con le dita dei piedi, quella parte dove tutto è talmente trasparente che ti viene anche voglia di immergerti.
Ma io non so nuotare,
ma io ho paura di annegare.
Tocchi l’acqua appena, senti che temperatura ha e decidi se vuoi entrarci dentro.
Ma se io fossi fatta di fango,
quello denso,
quello sporco,
tu ci entreresti dentro di me? 
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dariarouge · 6 years
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Navigli
Oggi mi è capitato in mano il cd Velvet underground, cinque euro da Libraccio.
Mi sono ricordata che per sbaglio l’avevo incastrato dentro il mio Mac, che abbiamo riso tantissimo e abbiamo imitato i mici.
Mi sono anche ricordata di quando sei scappato di casa e dovevi scegliere dieci vinili e ne hai scelto sette “ sicuro? “ “ si “.
Quando sei venuto a riprenderli e non te lo volevo ridare e facevo finta di nasconderlo, te l’aveva regalato tua zia mi pare. Cinque euro di merda, potevo comprarlo e spedirtelo, so la tua via a memoria, potevo farlo e sono rimasta seduta su di uno sgabello chiedendomi cosa fosse meglio fare . 
Mi tremava la mano sinistra, pensavo ai pro e ai contro, mi è venuto in mente che se l’avessi fatto mi sarei assunta la conseguenza di cambiare di nuovo vita.
Sono uscita senza comprare nulla 
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