Tumgik
#Michele Valori
francesca-70 · 10 months
Text
“Ho bisogno di cose vere, quelle che profumano di antico valori che il tempo non usura, sentimenti che non hanno solo odore di carne ma profumano di cuore. Ho bisogno di quella semplicità che nessuno ha più e di quel candore puro dell'amore ho bisogno di quello che un tempo faceva sì che il mondo non fosse solo una vetrina, dove tutti espongono quello che hanno e spesso è qualcosa a basso costo.”
Tumblr media
~Michele Strega
36 notes · View notes
vintagebiker43 · 4 months
Text
Riassumendo: - Vorrebbero solo l’utilizzo di contanti (Elon Musk aveva fondato PayPal, attuale standard dei pagamenti online tracciabili) - Pensano che le auto elettriche siano il metodo della Von Der Leyen e di Satana per scoparti a pecora (Elon Musk ha Tesla, il più grande produttore di auto elettriche mondiale) - Credono che i miliardi spesi nella ricerca aerospaziale siano soldi buttati nel cesso ed un vero schiaffo alla miseria “poiché andrebbero investiti qui e non su Marte” (Elon Musk ha SpaceX, imponente agenzia aerospaziale che ambisce a portare l’uomo su Marte) - Alcuni dei suoi figli sono stati generati tramite fecondazione in vitro (in Italia devono nascere solo italiani generati da altri italiani esclusivamente tramite coito eterosessuale, perché "uh signora mia, il meticciato! L'uomo non è Dio! Lobby gheiii! I bambini, chi penserà ai bambini!". Ma come al solito l'ipocrisia della destra oltranzista (non fascista, perché diventano rossi -ops- se gli fai un complimento) è presto smascherata: non è che certe cose (divorziare, avere relazioni con persone del tuo stesso sesso, avere figli ricorrendo alla scienza) non le puoi fare per motivi etici o chissà quali valori tradizionali: è che certe cose te le puoi permettere solo se sei ricco. È sempre così: sì ai privilegi, no ai diritti.
Ecco. Spiegatemi esattamente per quale motivo i populisti vanno in solluchero per Elon Musk quando dovrebbe essere il loro spauracchio.
@Michele Bruson con la collaborazione di @Antonio Orsucci su Facebook
7 notes · View notes
Text
Michele Romano (27 giugno 1980) è un politico,giornalista libico di origini italiane, fondatore del partito Movimento nazionale sociale e ministro della cultura ed ex militare.
È attualmente sposato con Giorgia Grieco
Breve biografia
Michele Romano nasce il 27 giugno 1980 a Benghazi in una famiglia libica che ha sempre rifiutato l'identità araba, di origini napoletane e di religione cattolica  romana discedente dai colonialisti italiani che aveva portato Benito Mussolini in Libia.
Nel 2000, Michele iniziò a lavorare come giornalista e insegnante fino al 2022 sempre nella città di Benghazi.
Michele ebbe due figli maschio e femmina soltanto nel 2005,un anno dopo dal matrimonio con Giorgia Grieco nel 2004.
Nel 2023, Michele continuò a lavorare come giornalista e si unisce al partito Fasci di combattimento di Felix Foster e venne reclutato come militare dove inizia a servire nelle campagne militari in Libia e in Egitto con successo militare aiutando Felix nel neo colonialismo, nel neo fascismo e collaborò anche di deportare Margherita Sforno in Tunisia dove venne uccisa da Marwan Ibn Youssef e Paola Levi in Israele quando Felix interrompe la relazione con quest'ultima.
Michele riuscì in seguito a fuggire  e sopravvivere anche con la morte di Felix Foster ucciso dai ribelli libici di Muhammad al-Husseini in modo brutale insieme alla sua amante Esmeralda Messina.
Il 14 febbraio, Michele si trasferisce a Tripoli insieme alla sua famiglia e avvia una riconciliazione nazionale con il presidente libico Muhammad al-Husseini che il quale gli permette di mantenere i diritti di minoranza attraverso "The people of book" del Corano essendo un cristiano,fondare il partito Movimento nazionale sociale e dire quello che gli pare attraverso il diritto di opinione ma non gli fu permesso di riportare il partito originale Fasci di combattimento e il neo colonialismo che violerebbero appunto la costituzione libica ma Michele si oppone non essendo d'accordo e non si pentì mai di aver sostenuto Felix Foster fino al giorno della sua morte e sconfitta.
Il 19 febbraio, Michele fa un patto atlantico con il presidente statunitense James Sawyer se ha bisogno di un alleato anticomunista.
Il 20 febbraio, Michele fu felice che Felix Foster è ritornato in vita e fece alleare il suo partito Movimento nazionale sociale con il partito di Felix Foster, Partito Nazionale Fascista.
Il 7 marzo, Michele viene sconvolto dal fatto che Felix Foster è stato ferito da un attentatore dello Stato Islamico e viene nominato come ministro della cultura dal presidente libico Muhammad al-Husseini sostituinendo il precedente ministro.
Significato del nome:
Michele è un nome italiano di origini ebraiche che significa "Chi è come Dio"
Personalità:
L’uomo cancro ascendente vergine è un uomo tranquillo e discreto, ma molto efficace in quello che intraprende, anche se si tratta solo di cose che è sicuro di poter fare. Non gli piace correre rischi e molte situazioni gli causano ansia. La sua sensibilità può essere facilmente ferita, quindi è meglio che si circonda di persone dolci e comprensive. È un uomo corretto che non tradirebbe mai la fiducia di nessuno. Quello dell'uomo Cancro Ascendente Vergine è un carattere carismatico e determinato, onesto e dai forti valori etici.
Informazioni:
Data di nascita: 27 giugno 1980
Luogo di nascita: Benghazi,Libia
Luogo di residenza: Tripoli,Libia
Nazionalità: Libico
Origini: Italiane
Segno zodiacale: Cancro
Professione: Politico,giornalista e ministro della cultura
Partito politico:
-Fasci di combattimento (2023) -Movimento nazionale sociale (2023-in corso)
Religione: Cristiano cattolico
Lingue: Italiano,Inglese e arabo
Restrizioni:
-Non può esaltare Felix Foster e le sue opere neo fasciste e neo colonialiste per scopi propagandisti
-Non può esporre al pubblico i simboli neo fascisti e nemmeno i libri che riguardano Felix Foster
-Non può fare il saluto romano
Con con chi interagisce:
-Felix Foster, capo del Partito Nazionale Fascista
-Presidente libico Muhammad al-Husseini
-Italiani che aveva importato Felix Foster e libici di origini italiane che aveva importato Benito Mussolini
-Justice and Construction Party (Fratellanza musulmana)
-Presidente statunitense James Sawyer
Parenti:
Vincenzo Romano (nonno,deceduto)
Isabella Fontana (nonna,deceduta)
Carlo Romano (padre)
Rachele Leone (madre)
Giorgia Grieco (moglie)
Matteo Romano (figlio)
Lucia Romano (figlia)
Francesco Romano (fratello)
Stefania Colombo (cognata acquisita)
Marco Romano (nipote)
Prestavolto:
Giorgio Almirante
25 notes · View notes
freedomarrow · 9 months
Text
Headcanons: Leonardo's Heritage
Tumblr media
I've been thinking a lot about these things recently, and finally decided to catalogue all of my ideas into a whole post. I've already contradicted myself once on this due to not having my headcanons properly sorted out, so :wahoorat: let's get this bread.
As a disclaimer, all of this is my personal thoughts. Aside from "Leonardo's mother died when he was little and his father & brother died during the Mad King's War", none of this is actually said in the game or dev notes. This is 100% my wheelhouse.
---
Full title: Commander Leonardo von Elessar, Duke Valory
Age: 17 (during the events of Radiant Dawn) → 18 (current)
Timeline:
Begnion Year 631: Leonardo is born. It has been 4 years since Ashnard's ascension to the throne of Daein.
634: Leonardo's mother dies from illness.
641: After receiving some initial education privately at home, Leonardo begins to attend Daein's top military school. He studies combat, strategy, leadership and everything else he will need, with focus on fighting the "sub-humans". From the beginning, he displays a special talent for archery.
644: Ashnard's preparations for war enter the final stage. Leonardo's father and brother are called to service. Leonardo usually lives at the boarding school during this time, but occasionally returns home, where he is taken care of by servants.
645-646: The Mad King's War begins and the events of Path of Radiance take place. In the end, Daein loses the war. Ashnard is killed, and together with him, Leonardo's father and brother. Soon after, as part of Daein's subjugation, the Begnion Occupational Army raids and destroys Leonardo's school, with everyone rounded up to be sent to a prison camp. Leonardo and a few others try to escape, but only he makes it out. He meets Edward, who saves his life. Some time later they run into Nolan, and then Micaiah and Sothe, and the Dawn Brigade is formed. During this time, Leonardo is unable to manage the family lands and doesn't know what's happening over there.
648: The events of Radiant Dawn take place.
Post-Radiant Dawn: Leonardo participates in reconstructing and rebuilding the Daein army, but does not yet feel knowledgeable and experienced enough to take command. Once the situation stabilizes enough for him to leave for a period of time, he travels abroad to Fódlan to complete his education. Having reconnected with some of his family's servants and retainers, he leaves them in charge of his family's lands.
---
FAMILY
Father: Otto von Elessar, duke Valory. A Paladin serving directly under Bryce of the Four Riders, and one of Ashnard's "most elite, handpicked soldiers", to quote the man directly. Proficient in spearmanship and archery. He will have been one of the lance-wielding Paladins killed by the player during the final chapter of Path of Radiance.
Mother: Juna Lorette, noblewoman from Nevassa. Her marriage with Otto was arranged, but genuine love between the two blossomed as well. Died of illness (in my personal headcanon, tuberculosis) when Leonardo was three years old, leaving her husband grief-stricken. Leonardo has only very few vague and unclear memories of her.
Siblings: - Michel von Elessar, older brother serving in the same force as his father. He was 11 years older than Leonardo, making him 24 at the time of his death. He will have been one of the bow-wielding Paladins killed by the player during the final chapter of Path of Radiance. - There was also at least one stillbirth before Leonardo was born.
Other: Leonardo did have some uncles, aunts, cousins etc. in the other noble Houses and families. However, he was not particularly close with most of them, and the majority of them perished either during the Mad King's War, or later as the Begnion Occupational Army was taking over - after all, removing a country's nobility is an important step in eradicating a nation. No one has attempted to make contact with Leonardo since the end of the fighting, and so he believes himself to be alone.
---
NOTABLE SERVANTS
Marion Tavang: Head retainer in the service of House Elessar. Handles all sorts of affairs, helps with the managements of the family's lands, and also played a role in Leonardo's earliest education when he was little, teaching him to read and count. Referred to by Leonardo as "Mr. Tavang" and in turn refers to him affectionately as "Young One", as opposed to the usual "Young Master" used by everyone else. Mr. Tavang has managed to survive all the wars in hiding and reconnected with Leonardo afterwards. At the moment he has fully returned to his work. Leonardo is in constant contact with him - if he's seen sending a letter home, it's probably to Mr. Tavang. (For his appearance, think... kind of like a white-haired Hanneman in a more formal attire. He would have Sage as his class.)
Daria Corvet: A servant to House Elessar, predominantly responsible for cooking for the family, but also helped raise Leonardo in his mother's absence. Leonardo thinks of her as something of an adoptive grandma, and she is also very attached to him. Also survived the wars and was sought out by Mr. Tavang afterwards, and gladly came back to work. Eagerly awaits Leonardo's return home. (For her appearance, basically think Cassita from Fates.)
---
VALORY
A province just to the west of Nevassa itself. Within its borders are both fields and a forest. The people living there grew oats and rye, held animals, hunted in the forest and gathered wood to make a living. While Daein overall is not particularly fertile, this area wasn't too bad.
The relationship between the Elessars and the people living on their lands has always been generally positive, with the dukes refraining from harsh rule or high taxes and doing a good job protecting their people from bandits.
The Elessar manor is located a half-mark from Nevassa.
During Begnion's occupation, as almost all men were put in prison camps, there were nowhere near hands to work, the fields were left to lie fallow; only now have the people been able to return to them. The family manor has suffered damage, with most of its valuables and riches stolen and either used to finance the Begnion Occupational Army or confiscated by the Senators.
After the war, Leonardo does not regain everything that was stolen, because life isn't fair like that of course, but a portion of the family belongings and fortune is restored - though he donated some of the latter to the reconstruction efforts immediately. As it stands, the Elessar manor is being renovated, the fields are being revived, and people in the area are picking their lives back up.
LEONARDO'S CURRENT STATUS & STANDING
As Leonardo never officially renounced his title, he is formally the Duke of Valory. Whether or not he will keep the title, he has still not fully decided.
On the one hand, he doesn't feel like he's prepared and suitable for this responsibility, he quite frankly doesn't know just how attached he feels to these lands anymore, and also staying means he will eventually be pressured into finding a wife and continuing his line.
On the other, he does feel a sense of responsibility for the people who live there, knowing that they survived the war in hopes that someone would return to take care of them, and at the moment, with the help of Mr. Tavang, he appears to be handling it okay, even while studying abroad. He is also aware that, should he want and need help from the Queen, Micaiah would not hesitate to be there for him - though he also believes he shouldn't trouble her with his affairs.
For the time being, he continues to hold the title as the last remaining member of the Elessar family. Once his education is complete (read: should I ever drop him), he will return home and that will most likely be when he makes his final decisions, taking full control of his life.
10 notes · View notes
omniars · 1 year
Video
youtube
Corally - L' Unica Risposta
Corally - L' Unica Risposta #corally #corallymusic #camillafascina #corally #corallymusic #camillafascina #seashepherdmusic #seashepherd Il video capovolge la nostra percezione e visione dei meravigliosi esseri marini: e se per un attimo, li vedessimo sopra di noi? E ci accompagnassero in ogni nostra azione quotidiana? Il video è stato realizzato da Gamiel Carrion, un videomaker visionario originario del Perù che ha interpretato una questione centrale del progetto Corally: l’importanza del mare che ci è accanto ogni giorno perché ci dona ogni giorno l’ossigeno che respiriamo, anche se non ce ne rendiamo conto. Il video è un invito a riconsiderare la scala di valori e le gerarchie, un invito ad abbandonare per un attimo la visione antropocentrica: “In un’ottica biocentrica tutti gli esseri sono interdipendenti. La natura è fondamentale per la nostra sopravvivenza su questo pianeta. E invece di rispettarla, con ogni mezzo la distruggiamo, solchiamo terre e mari e crediamo di poter conquistare tutti gli spazi e tutte le creature. È più importante un riccio, una balena, un’ape o un uomo? L’unica vera risposta è che dipendiamo l’uno dall’altro. Siamo una cosa sola. Facciamo parte di un delicato equilibrio che, se rotto, porterà tutti noi all’estinzione. L’unica risposta rimane la scelta: possiamo ancora scegliere se renderci protagonisti della nostra condanna o essere i fautori della nostra salvezza. Ognuno può scegliere se distruggere o proteggere questa meraviglia.” - CORALLY Musica e testo: Camilla Fascina a.k.a. CORALLY, Stefano Paviani, Laguna Video di Gamiel Carrion con riprese di Michele Piazza Le royalties vanno a supporto delle campagne in mare di Sea Shepherd Italia
12 notes · View notes
makeyourpress · 1 year
Text
Willy Vi, dalla strada al palcoscenico: il coreografo delle star nato e cresciuto in Maciachini
“La Musica è la ciliegina sulla torta”, il valore aggiunto ad una carriera da coreografo e ballerino che parla da sé.
Tumblr media
Le radici di Willy, all’anagrafe William Viatore, affondano nella cultura urban milanese di fine ’90: il mondo dell’hip-hop e i suoi valori. Il suo curriculum è una lista infinita di collaborazioni con personaggi e realtà del mondo dello spettacolo: Coolio, Lil Wayne, Pitbull, Tedua, Shade, Marracash, Club Dogo, Michelle Hunziker, Giulia Salemi, Deejay tv, Prime Video, GoTv, Sky Italia, Canale 5, Rai, Samsung, Lottomatica...
Dopo il ballo e le coreografie, Willy decide di raccontarsi attraverso la Musica: con Mas Production - il producer magico che lo aiuta nella creazione delle basi - e One Take Studio ha già rilasciato diversi singoli ed un Ep, Arya, che è stato accolto positivamente dalla critica. Attorno a lui si è creato un Mondo, un universo variopinto di artisti, cantanti, musicisti e professionisti del settore musicale: nelle stanze di One Take Studio è facile incontrare Ranmah, talento emergente della scena milanese, Francy, vocalist di riferimento per le nuove generazioni, e i soci di Key Records, l’etichetta di Milano che collabora con One Take a livello di distribuzione e promozione.
Tumblr media
L’idea di partenza è molto semplice: “Sono un ballerino e coreografo ma so fare bene anche Musica”. Willy avvertiva nel profondo il bisogno di raccontare la propria storia, il proprio percorso. Le sue canzoni, spesso, parlano d’amore: il suo ultimo lavoro, l’Ep Arya, è una collezione di canzoni d’amore in chiave rap.
I suoi brani hanno un suono fresco; lo stile commerciale è qualificato da un forte tocco personale: questa è la sua drill & blues / rhythm & drill, l’unione dell’ r’n’b e della drill, ossia crearsi la propria strada, creare qualcosa di nuovo.
willy vi: instagram
comunicato da: Make Your Hits
2 notes · View notes
olitaly · 2 days
Link
0 notes
Text
Case di personaggi famosi da visitare
Più di 90 case di personaggi famosi sparse in tutta Italia aperte al pubblico. E' l'iniziativa organizzata dall'Associazione Nazionale Case della Memoria. La terza edizione delle Giornate nazionali delle case dei personaggi illustri si svolgerà oggi, 6 aprile, e domani. I visitatori potranno entrare nelle case in cui scrittori, musicisti, scienziati hanno vissuto anche solo parte della loro vita e scoprire il loro lato più intimo. Case di personaggi famosi: scrittori e poeti Se vi trovate nei pressi di Forlimpopoli, in provincia di Forlì-Cesena, non potete perdere Casa Artusi, sede dell'omonima Fondazione, un vero e proprio museo della cucina di casa. Pellegrino Artusi è il padre indiscusso della cucina moderna, il suo manuale "La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene" è presente ancora oggi nelle case degli italiani. Nella sua casa, un edificio di 2800 metri quadri ricavata dalla ristrutturazione del complesso monumentale della Chiesa dei Servi, trovano posto una scuola di cucina, una bottega, un ristorante ed enoteca. La casa di Tonino Guerra, a Pennabili in provincia di Rimini, è piena di cimeli di ogni tipo: un’antica chiave, uno scettro africano, un amuleto sciamano. Alle pareti si possono ammirare, accanto ai suoi pastelli e bozzetti, un disegno colorato di Wim Wenders, un acquarello di Michelangelo Antonioni, un De Chirico oltre a diverse opere di artisti russi. Le lettere di Pasolini, Natalia Ginzburg, Calvino, Fellini (solo per citarne alcuni) testimoniano la sua fortunata carriera di scrittore e di sceneggiatore. Politici e patrioti L’8 agosto 1867, la villa Tinti-Fabiani di Castelfiorentino, in provincia di Firenze, ospitò, anche se solo per una notte, il generale Giuseppe Garibaldi impegnato a raccogliere adesioni in Toscana in vista dell'imminente attacco allo Stato Pontificio. La villa conserva ancora la stanza in cui Garibaldi pernottò con gli arredi originali. A Ghirlaza, in provincia di Oristano, è possibile visitare la casa in cui Antonio Gramsci trascorse la sua infanzia e l'adolescenza. Acquistata dal PCI nel 1965, la casa è diventata il “Centro di documentazione e ricerca sull’opera gramsciana e sul movimento operaio”, un luogo che celebra la memoria dell'uomo, del politico, dell'ideologo, del suo pensiero e della sua opera nota in tutto il mondo. Papi , Santi e testimoni Tra le dimore visitabili in Sicilia vogliamo segnalarvi la casa di don Pino Puglisi e del giudice Rosario Livatino, entrambi beatificati dalla Chiesa. A Palermo, l'appartamento in cui don Puglisi visse dal 1969 al 1993 è diventata un Museo che testimonia la sua vita al servizio del prossimo e un centro di crescita spirituale. La casa del Giudice Rosario Livatino sita a Canicattì, in provincia di Agrigento, testimoniano la sua fede religiosa e la tempra morale. Valori che hanno segnato la sua carriera da magistrato fino alla morte avvenuta per mezzo della mafia. Cantanti e personaggi dello spettacolo Quasi vent'anni fa veniva realizza a Modena la Casa Museo Luciano Pavarotti. La villa in cui il maestro visse gli ultimi anni della sua vita conserva tutti gli oggetti a lui appartenuti e i ricordi legati alla sua carriera. Ambienti realizzati secondo le sue minuziose indicazioni che testimoniano perfettamente la sua personalità. La casa di campagna della famiglia Tognazzi a Velletri, invece, è la sede del Museo dedicato a Ugo Tognazzi. Un luogo dov'è possibile respirare aria di cinema grazie alla Fondazione dedicata all'attore romano simbolo indiscusso del cinema italiano. In copertina foto di Michele Bitetto su Unsplash Read the full article
0 notes
lamilanomagazine · 29 days
Text
Bologna, ritorna la "Bologna Boxing Night" al PalaDozza dopo 12 anni
Tumblr media
Bologna, ritorna la "Bologna Boxing Night" al PalaDozza dopo 12 anni.  La grande boxe ritorna al PalaDozza dopo 12 anni. Ecco la "Bologna Boxing Night", organizzata dalla Bolognina Boxe in collaborazione con Promo Boxe Italia, che andrà in scena il 5 aprile alle 19.30, nel tempio dello sport bolognese di piazza Azzarita. La serata vedrà una serie di incontri professionistici, che culmineranno con il grande evento della serata, il match tra la bandiera italo-camerunense campionessa italiana dei pesi leggeri Pamela Malvina Noutcho Sawa, per la Bolognina Boxe, e la britannica Jordan Barker Porter. In palio il titolo europeo EBU silver, oggi vacante, che decreterà la sfidante ufficiale per il titolo continentale. La serata punta al coinvolgimento di tutta la città e la cittadinanza e vede la collaborazione della Federboxe, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e di Bologna Welcome. Sul palco, oltre a Pamela Malvina, i giovanissimi atleti della Bolognina Boxe, per celebrare i talenti del domani e promuovere l'attività della palestra popolare, che fa dell'antifascismo, dell'antirazzismo, dell'antisessismo e, soprattutto, dell'accessibilità allo sport i propri valori fondanti. L'evento è stato presentato presso la sala stampa della Regione Emilia-Romagna, a Bologna. Sono intervenuti Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza della Regione; Roberta Li Calzi, assessora allo Sport del Comune di Bologna; Andrea Dondi, presidente Coni Emilia-Romagna; Alessandro Danè, tecnico Bolognina Boxe; Sergio Rosa, consigliere nazionale FPI; Giuseppe Quartarone, presidente FPI Emilia-Romagna, Mario Loreni di Promo Boxe Italia e Matteo Passini, direttore Generale Emil Banca. Alla presentazione hanno partecipato anche alcuni pugili, assieme alle società sportive, che saranno presenti all'evento del 5 aprile.  Presente tra gli altri anche Pamela Malvina Noutcho Sawa.   Il programma della serata Ad aprire la serata, il tenore bolognese Cristiano Cremonini che canterà l'inno nazionale italiano, a seguire il gong del primo match alle ore 20, con l'esordio tra i professionisti della ventitreenne Bianca Matia Tessari, che affronterà la croata Marijana Dasovic nella categoria dei pesi piuma. Alle 20:30 è in programma il match tra Dimitri Tonishev, peso massimo di 92 kg, e Michele Ogliari. Alle 21 è il turno del giovane talento della Bolognina Boxe, Kevin Mustafaj, che affronterà il serbo Marko Petrovic, per la categoria pesi welter (67,23 kg). Alle 21:30 sarà la volta di Antonio Licata anche lui peso welter (67,23 kg) con Edin Sejdinovic, sloveno di 27 anni. Alle 22 è previsto il match clou della serata sulle 10 riprese da tre minuti valido per il titolo Europeo Ebu Silver pesi leggeri, tra Pamela Malvina Noutcho Sawa e Jordan Barker Porter.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
lucianopagano · 2 months
Text
Appunti per una presentazione di «Se tolgo il nodo», Anna Rita Merico
L'1 marzo 2024, a Maglie, presso la Galleria Capece, nell'ambito della rassegna «Il marzo della poesia» a cura della Fondazione Capece, si è tenuta la presentazione della raccolta di Anna Rita Merico «Se tolgo il nodo» di recente edita da Musicaos Editore. Qui di seguito il testo del mio intervento.
§
L’immagine del Minotauro nel racconto di Friedrich Dürrenmatt, posta in principio di «Se tolgo il nodo», pone l’attenzione su due elementi. 
Il primo, più evidente, è l’invito a osservare la diversità in modo differente, ovvero a guardare diversamente tutto l’impianto di valori con cui la mitologia si racconta attraverso i secoli. Il Minotauro infatti è una figura che in nessuno di noi, nella sensibilità comune, ispirerebbe fiducia, tenerezza, compassione.
Il secondo aspetto è nel carattere del Minotauro, che è un figlio mostro non voluto, nascosto all’interno di un labirinto. Come ci ricorda Juan Eduardo Cirlot, nel suo «Dizionario dei simboli», il labirinto viene costruito o raffigurato anche per intrappolare i demoni che, una volta al suo interno, non sarebbero stati in grado di sfuggire da esso; sempre Cirlot, citando Mircea Eliade, scrive che compito del labirinto è quello di proteggere il Centro, il Mistero. 
Il Minotauro posto in questo nuovo labirinto è un mistero nascosto, è un invito a entrare in una dimensione in cui si attueranno diversi capovolgimenti di senso.
Tutta la struttura di «Se tolgo il nodo» procede per inclusione di un nucleo nell’altro, dai ringraziamenti a Mario Tobino, Franco Basaglia, Michel Foucault, Ronald Laing, all’ingresso nell’antro del labirinto del Minotauro, alla nota di Antonio Nazzaro che precede i testi, ed è inclusa a sua volta nell’“opera”.
Anche questa traccia iniziale merita una nota, dato che gli autori citati hanno tutti a che fare con il tema della reclusione-isolamento associato al trattamento psichiatrico dell’anima. Sempre secondo Diel, ultimo citato da Cirlot a proposito di labirinto, quest’ultimo simboleggia proprio la psiche.
Quindi ricapitolando da questi primi riferimenti posti in principio di «Se tolgo il nodo», comprendiamo come questa raccolta si inscriva intimamente nel percorso poetico tracciato sin qui da Anna Rita Merico, decidendo di affrontare con la scrittura un tema legato al rapporto tra psiche, corpo, socialità, apertura-chiusura.
Non è un caso se la scelta cade su pensatori agenti nel sociale e non su filosofi o poeti tout court.
Il registro è volutamente intimo.
Il dialogo è tra forza bruta del fatto sociale, realistico, e reazione di un vissuto corporale, dove qui però è assodato che quando si parla di individuo si parla di un ente in cui anima e corpo condividono tutto, come sosteneva Friedrich W. Nietzsche nel suo Zarathustra, noi “non abbiamo” un corpo, noi “siamo” un corpo.
La “bava di ragno”, il linguaggio come “tentacolo filiforme”, sottolineano quanto evanescente sia il legame che dalla parola conduce alla cosa.
Il corpo è soggetto nella sua interezza, l’io non è un insieme organico privo di consapevolezza, l’io ha contezza materiale, nella riflessione, di tutti i suoi frammenti, che cerca di tenere costantemente uniti.
Espressioni utilizzate dalla poeta coma“affilata nientificazione”, “un filo potente scuce” riportano all’immagine di quel filo che serve per circolare nel labirinto senza smarrire la via del ritorno, “e perderò il dentro e il fuori / e non sapevo se la mente fosse oggetto tra gli oggetti”.
La poesia di Anna Rita Merico, che già in altri luoghi ha fatto i conti con un moto di decentramento dell’Io dal proprio mondo soggettivo, con un rifiuto pressoché totale di ogni rappresentazione e presentazione dell’Ego a scapito dell’individualismo, qui presenta una prima persona che pur avendo consapevolezza di ciò che esperisce col proprio corpo, si trova smarrita, persa e frantumata in particelle, “oggetto tra gli oggetti”.
C’è un testo, “Santità”, nel quale al corpo accade il trascendimento, un percorso transumano, quello che accade, prefigurato da più di trenta anni di arte performativa e adesso giunto alle soglie dell’estetica poetica. 
La trasformazione e la mutazione non sono tuttavia qui etichette di comodo, non si tratta di un manierismo tentato per mettersi alla pari di un “discorso generale” – anche poetico – in atto, proprio Foucault definiva un discorso come “insieme degli enunciati che appartengono a uno stesso sistema di formazione”, potremmo proseguire con ”sistema di formazione poetico”: 
«Se tolgo il nodo» è un richiamo implicito allo smarrimento vero, reale, tangibile, sanguigno, bavoso, scabroso, escoriato. 
«Se tolgo il nodo» il ritorno al di fuori del labirinto mi è precluso, sono perso.
Le “energie filate”, i raggi, ricordano la presenza di un corpo estatico nelle ultime poesie di Antonin Artaud.
In “Storie” c’è la negazione dell’amore nell’attesa, un corpo attende un altro corpo, ciò che arriva è un corpo che ha l’urgenza di trovare un oggetto, una discarica imbellettata come un manichino in vetrina, con l’ossessione che ritorna ciclica “bella bella bella bella bella bella”, ripetuta sei volte, svuotando di significato la bellezza. La ripetizione è utilizzata proprio per svuotare la poesia della sua funzione di ritornello accomodante.
C’è un rapporto di ridefinizione dell’oralità, nel verso frantumato che stilisticamente ha oltrepassato una fase legata alla rappresentazione poetica del linguaggio.
L’oralità della poesia è colta in presa diretta, sul corpo-ventre-stomaco, non dice più coi termini della razionalità, percorrendo però con raziocinio il crinale di un delirio lucido, “il mio stomaco è sottile linea di leppe [...] otre di rabbia”.
È importante in questa ricerca l’utilizzo del vuoto, degli spazi, delle percorribilità sulla pagina di un testo che è anche spaziale, territorio.
Anche se i presupposti teorici affondano le radici nel mito per una sua revisione, questa raccolta è con molta probabilità quella meno radicata, seppure l’azione poetico performativa si accompagni a diversi luoghi e relazioni «Se tolgo il nodo», quest’opera presenta un messaggio urgente, di scuotimento etico.
Quando l’autrice utilizza termini come “otre”, “cotenna di nervo”, richiama i termini di un’area animale. La sacca animale utilizzata come otre per l’acqua, l’otre in cui Eolo consegna i venti imbrigliati a Ulisse. 
Quello che si cerca è un disperato aggancio tra corpo e animale. “Digiuno in spirali nervose” ci dice che il nutrimento è acquisizione dello spirito, ma non perché il corpo diventa spirito, ma perché lo spirito non è stato mai altro che corpo.
L’immagine del filo che cuce, che sutura, che collega i punti della pelle, che unisce le carni, è altrove associata a quelle del graffio, della ferita, della crepa.
In testi come “Rostri”, “Fusioni” c’è la certezza che per Anna Rita Merico la parola non sia più un fatto referenziale, un circuitare tenuto a bada tra significante e significato.
La parola assume qui la stessa valenza che assume in teatro, nella singolarità di una scena vivida che non è solo raccontata. Tutti i richiami alla corporeità gettano un ponte di prossimità con il lettore che non può non provare ciò che legge, che appartiene a un suo passato remoto, rivivere lo strazio, se vogliamo, dello strappo, della perdita, perché è di sé stesso lettore che trova le tracce. In tal senso questa è una raccolta che presenta una visuale interiore che diviene nostra.
Una comunanza di isole che si incontrano, come accade nel testo “Abitudini”.
La suggestione di partenza è un gesto che lega, come un collare, che in realtà concretizza un’amicizia.
§
La poesia contemporanea, quella che dal secolo scorso lega autori come T. S. Eliot, Paul Celan, Josif A. Brodskij, Wisława Szymborska, e arriva ai giorni nostri con autori che legano il corpo alla scrittura, come Durs Grünbein – nel nostro paese potremmo citare Amelia Rosselli e Valerio Magrelli – è una poesia in cui il sostrato filosofico, le ragioni, sono sempre collegate a ciò che si scrive. La scrittura di Alda Merini è uno scavo profondo, a partire dalla psiche in dialogo con le fonti letterarie e bibliche, del suo vissuto corporeo, è anche per e grazie a lei se siamo qui a parlare di un “Marzo della poesia”, perché nel giorno del suo compleanno è stata fissata la data per la “Giornata Mondiale della Poesia”.
Concludo con una riflessione proprio sul significato della “Giornata Mondiale della Poesia”, in relazione alla scrittura di Anna Rita Merico. Quando diciamo “Mondiale”, diciamo che sarà la giornata mondiale della poesia anche in India, in Sudan, in Uruguay, in Siria, in Giappone; luoghi che se hanno subito il mito, come il Minotauro ad esempio e il Labirinto, come fattore culturale da ibridare con la propria esperienza. Il passo di Anna Rita Merico è un passo in avanti, nella consapevolezza che poesia e pensiero, inscindibili, devono discutere e mettere in discussione il mito. La “Giornata” in tal senso, non può essere concepita come “Giornata della Poesia Occidentale”.
https://musicaos.org/se-tolgo-il-nodo-anna-rita-merico-poesia-44/
0 notes
agrpress-blog · 3 months
Text
Con il titolo “Memorie di acqua e colore”, la Galleria della Tartaruga di Marco Pezzali presso la Libreria Eli, in viale Somalia, 50/a, rende omaggio all’artista russo Vladimir Khasiev, scomparso nel 2022, inaugurando a Roma sabato 3 febbraio alle ore 18:00, una mostra di suoi acquerelli su carta nei quali la precisione della visone di scorci urbani e paesaggistici è espressa attraverso una cromia dai toni caldi, ricca di effetti di luce che esalta i valori espressivi dei luoghi. Nato nel 1947 a San Pietroburgo dove ha frequentato, laureandosi nel 1973, l’Accademia d’Arte e Design della Facoltà di Architettura d’Interni, Vladimir Khasiev nel 1981 si trasferisce in Italia e si stabilisce a Roma dove, nel 1982, allestisce la sua prima mostra personale, ricevendo un ottimo commento del critico Antonello Trombadori. Entrato in rapporto con l’Associazione Nazionale Acquarellisti d’Italia, partecipa, su invito, a rassegne nazionali e internazionali ottenendo significativi riconoscimenti per la capacità di rinnovarne il linguaggio, attualizzandolo, attraverso i suoi luminosi acquerelli. Tra questi, nel 1986 il premio internazionale di acquerello intitolato a “Villa Borghese”, svoltosi nel complesso monumentale di San Michele a Ripa. Seguono numerose e ampie esposizioni sia in gallerie private che in musei o Istituzioni pubbliche (tra le quali la rassegna curata dall’Università degli Studi di Roma – Tor Vergata a Villa Mondragone e quelle ai Musei Civici di Albano e alle Scuderie Aldobrandini di Frascati) a Roma, Venezia, Firenze. Vladimir Khasiev, per giudizio unanime, è inserito nel solco della consolidata tradizione degli artisti stranieri che, affascinati dall’unicità e dall’essenza del paesaggio italiano, giunsero in Italia nel corso dei secoli passati per seguire le vie del ‘Grand-Tour’ e per interpretarne le eterne bellezze. Come ha notato Cinzia Virno, Khasiev, che è stato anche socio onorario dell’Associazione Romana Acquarellisti, “per la tecnica e per i soggetti è certamente il naturale erede dei pittori dell’Associazione acquarellistica romana, nata nel 1875 e del successivo gruppo dei XXV della Campagna Romana, primi fra tutti Ettore Roesler Franz ed Onorato Carlandi.” Apprezzato dalla critica e dal pubblico, sia in Italia che negli altri paesi europei, per la poesia e la dolcezza dei suoi acquarelli di suggestivi luoghi e scorci del paesaggio romano e laziale, ha diretto due scuole di acquarello, una a Roma l’altra a Ciampino, dove risiedeva. La mostra, allestita a cura di Luciana Spernanzoni Khasiev e Marco Pezzali, resta aperta, con orario feriale, fino al 14 febbraio dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:30. (Nella foto, Piazza del Pantheon)
0 notes
pikasus-artenews · 3 months
Text
Tumblr media
Champions League – Michele Moro
Pittore trevigiano Michele Moro è cultore della qualità e del “ritorno al mestiere”, testimone e custode dei valori dell’arte
0 notes
Video
youtube
"Un maestro sul fronte albanese", di Francesco Innella
In quarta di copertina: "Un lavoro minuzioso, interessante e ben documentato da leggere tutto d'un fiato, che riporta alla mente di noi lettori i sacrifici e l'abnegazione dei nostri Padri, i quali con il loro esempio ci hanno trasmesso in eredità il patrimonio più prezioso che potessimo ricevere e che abbiamo il dovere di non trascurare, tramandandolo ai posteri: i Valori." (dalla premessa di Fabio Paolucci) 
Intervistatore: Michele Nigro 
Autore: Francesco Innella
0 notes
Text
Michele Romano (27 giugno 1980) è un politico e giornalista libico di origini italiane, fondatore del partito Movimento nazionale sociale ed ex militare.
È attualmente sposato con Giorgia Grieco
Breve biografia
Michele Romano nasce il 27 giugno 1980 a Benghazi in una famiglia libica che ha sempre rifiutato l'identità araba, di origini napoletane e di religione cattolica  romana discedente dai colonialisti italiani che aveva portato Benito Mussolini in Libia.
Nel 2000, Michele iniziò a lavorare come giornalista e insegnante fino al 2022 sempre nella città di Benghazi.
Michele ebbe due figli maschio e femmina soltanto nel 2005,un anno dopo dal matrimonio con Giorgia Grieco nel 2004.
Nel 2023, Michele continuò a lavorare come giornalista e si unisce al partito Fasci di combattimento di Felix Foster e venne reclutato come militare dove inizia a servire nelle campagne militari in Libia e in Egitto con successo militare aiutando Felix nel neo colonialismo, nel neo fascismo e collaborò anche di deportare Margherita Sforno in Tunisia dove venne uccisa da Marwan Ibn Youssef e Paola Levi in Israele quando Felix interrompe la relazione con quest'ultima.
Michele riuscì in seguito a fuggire  e sopravvivere anche con la morte di Felix Foster ucciso dai ribelli libici di Muhammad al-Husseini in modo brutale insieme alla sua amante Esmeralda Messina.
Il 14 febbraio, Michele si trasferisce a Tripoli insieme alla sua famiglia e avvia una riconciliazione nazionale con il presidente libico Muhammad al-Husseini che il quale gli permette di mantenere i diritti di minoranza attraverso "The people of book" del Corano essendo un cristiano,fondare il partito Movimento nazionale sociale e dire quello che gli pare attraverso il diritto di opinione ma non gli fu permesso di riportare il partito originale Fasci di combattimento e il neo colonialismo che violerebbero appunto la costituzione libica ma Michele si oppone non essendo d'accordo e non si pentì mai di aver sostenuto Felix Foster fino al giorno della sua morte e sconfitta.
Il 19 febbraio, Michele fa un patto atlantico con il presidente statunitense James Sawyer se ha bisogno di un alleato anticomunista.
Il 20 febbraio, Michele fu felice che Felix Foster è ritornato in vita e fece alleare il suo partito Movimento nazionale sociale con il partito di Felix Foster, Partito Nazionale Fascista.
Significato del nome:
Michele è un nome italiano di origini ebraiche che significa "Chi è come Dio"
Personalità:
L’uomo cancro ascendente vergine è un uomo tranquillo e discreto, ma molto efficace in quello che intraprende, anche se si tratta solo di cose che è sicuro di poter fare. Non gli piace correre rischi e molte situazioni gli causano ansia. La sua sensibilità può essere facilmente ferita, quindi è meglio che si circonda di persone dolci e comprensive. È un uomo corretto che non tradirebbe mai la fiducia di nessuno. Quello dell'uomo Cancro Ascendente Vergine è un carattere carismatico e determinato, onesto e dai forti valori etici.
Informazioni:
Data di nascita: 27 giugno 1980
Luogo di nascita: Benghazi,Libia
Luogo di residenza: Tripoli,Libia
Nazionalità: Libico
Origini: Italiane
Segno zodiacale: Cancro
Professione: Politico e giornalista
Partito politico:
-Fasci di combattimento (2023) -Movimento nazionale sociale (2023-in corso)
Religione: Cristiano cattolico
Lingue: Italiano,Inglese e arabo
Restrizioni:
-Non può esaltare Felix Foster e le sue opere neo fasciste e neo colonialiste per scopi propagandisti
-Non può esporre al pubblico i simboli neo fascisti e nemmeno i libri che riguardano Felix Foster
-Non può fare il saluto romano
Con con chi interagisce:
-Felix Foster, capo del Partito Nazionale Fascista
-Presidente libico Muhammad al-Husseini
-Italiani che aveva importato Felix Foster e libici di origini italiane che aveva importato Benito Mussolini
-Justice and Construction Party (Fratellanza musulmana)
-Presidente statunitense James Sawyer
Parenti:
Giorgia Grieco (moglie)
Matteo Romano (figlio)
Lucia Romano (figlia)
Prestavolto:
Giorgio Almirante
22 notes · View notes
Text
Meloni a Zagabria: "L'Ue sia gigante politico e non burocratico"
L’Ue deve diventare un “gigante politico e non burocratico” e svolgere un ruolo di primo piano a livello globale grazie alla sua identità e ai suoi valori. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, parlando alla cena organizzata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel a Zagabria. La discussione tra i vari leader Ue presenti si è concentrata sulle sfide che l’Europa è chiamata ad…
View On WordPress
0 notes
redazionecultura · 6 months
Link
0 notes