Tumgik
#NO MA ASPÈ UN ATTIMO
omarfor-orchestra · 1 year
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Non ci credo
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blogitalianissimo · 4 years
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No aspè, mi sono distratta un attimo e Morgan ha iniziato a dirigere l'orchestra, MA CHE ACCADE
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merrowloghain · 4 years
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21.06.76
No, non è una strana creatura oscura, e nemmeno uno spaventapasseri animato. E` solo Tristran, che rovista come un Jarvey alla ricerca di qualcosa nel terreno, tant`è che quando fa quel gesto per scostarsi i capelli, alla Loghain finalmente spunta di nuovo il sorriso. Ripone la bacchetta in tempo per il saluto del secondino «Gringo!» replica, lasciando che l`amarezza sfugga dai tratti spigolosi «Cosa fai qui? Sei andato così male negli esami che stai pensando di darti all`eremitaggio? Non puoi vivere solo di carote, lo sai, vero?» ridacchierebbe appena, accucciandosi accanto a lui per tentare di dare una leggera testata con la tempia destra alla sua spalla sinistra ed ossuta «E` un botto che mi scappi, che hai fatto? Corsi accelerati di cultura nudista di Durmstrang assieme a Niall?»
quando lei dà segno di riconoscerlo lui si limita a mostrarle i denti in un sorriso che risulta particolarmente ferino «E meno male!» si accoda al suo dire iniziale riguardo al mangiare solo carote, le quali evidentemente non soddisfano i suoi gusti, divertito nonostante la smorfia schifata che per un attimo gli distorce i lineamenti altrettanto spigolosi «Boh, così» scrolla le spalle, giustificando la sua presenza lì con la solita indolenza «Volevo provare a fott-» fotografarmi «`na zucca da portarmi a casa. Ma non ci stanno…» soggiunge un po` dispiaciuto, volgendo uno sguardo intorno a sé tanto per assicurarsi di non essersele fatte scappare. Schiocca la lingua contro al palato, tornando poi a guardare Merrow con fare ironicamente indispettito «Intanto la cultura nudista di certo non la faccio con Niall. Ti pare?» di nuovo storce la bocca in un`espressione esageratamente schifata «Mah, comunque le solite cose. Fuggivo da quelli che volevano ripassare per gli esami» e qui le lancia un`occhiata furba ed eloquente, un attimo prima di inspirare una rumorosa sniffata d`aria, captando quel profumo di Amartance senza però riuscire ancora a individuarne la fonte.
«E che ne so. Di certo non ci sono molte ragazze che si spogliano volentieri come lui.» (…) «Ahh!» schiocca la lingua al palato «Ecco perchè, quindi» e si, l`occhiata eloquente la coglie, ma lei alla fine si ritrova con il fondoschiena per terra, lasciandosi ricadere all`indietro, li, nascosta tra le zucche acerbe con Goltraighe «La vuoi provare una sigaretta?» domanda così, a bruciapelo, con la stessa espressione come se gli avesse domandato se ha una gomma bollebollenti in tasca, da darle. Attende, l`espressione neutra ma a lui completamente rivolta.
Si libera il petto di un sospiro «Seh, un gran peccato…» constatando con aria di ironica delusione il fatto che le loro compagne non sembrino altrettanto bendisposte a spogliarsi. Di nuovo si attarda a fiutare vistosamente l`aria che lo circonda, puntando il naso per aria, ma prima che possa chiedere qualcosa… Merrow lo sorprende con quell`ultima domanda, in grado di fargli spalancare un poco gli occhio «Serio? Ce ne hai una?» la guarda in un misto di perplessità e ammirazione, alfine cedendo a un sorriso «Ovvio che sì!» catturato all`amo dalle trasgressioni proibiteh come qualsiasi tredicenne.
«Beh ma tu hai provato a chiederglielo?» alle compagne, di spogliarsi. Sta creando un mostro. «Magari sono timide, e tu sei il solito Troll, appunto, che le mette in imbarazzo! Ne devi scegliere una sola, io te l`ho detto ancora a San Patrizio! Se non le fai sentire speciali, niente cose speciali!» e fa pure le virgolette in aria, con quell`ultimo speciali rivolto con aria sorniona all`altro Grifondoro. Lo vede annusare l`aria, e capisce immediatamente cosa possa essere così interessante alle narici di Tristran «Ohi, ma sei diventato un crup da tartufo?» esistono? «Si che ce l`ho.» da brava ragazzetta angsty, eccola frugare nella sacca, tirando fuori niente popò di meno che un pacchetto di Merlino`s, oramai a metà del suo contenuto, aprendolo per aspettare che l`altro ne acchiappi una, per poi fare lo stesso avvicinandosi il contenitore alle labbra, afferrandone una con i denti e li bloccandola, a penzoloni tra le labbra, per poi sfoderare la bacchetta e pronunciare un «Flamòra» a denti stretti, con il chiaro intento di far diventare incandescente la punta del catalizzatore. Se ciò avvenisse, aspetterebbe di vedere l`altro imitarla, prima d`accendergli la Merlino`s con un  «Mi raccomando, fai un bel tiro forte, a pieni polmoni, sennò dico a tutti che sei una mammoletta» ah, friendship is magic, they said. Sghignazza un poco, roca, per poi fare la stessa cosa con la sua sigaretta, ma decisamente tirando molto più piano. Se tutto fosse andato come dovuto, eccola liberare nell`aria una nuvoletta di fumo roseo, facendolo passare dalle narici come un drago innamorato.
il focus della discussione si sposta sulle compagne di classe e lui finge di indignarsi, graffiandole l`udito con un altro sonoro schiocco di lingua «Ti pare? Io sono un signor gentilmago! Sir Cadogan s`abbassa il capello quando mi vede» finge di vantarsi, ravviandosi i capelli con una mano. Ma il sorriso è di breve durata, dato che poi giunge la solita lezione di vita in grado di fargli borbottare con esasperazione «E che palle…» a denti stretti «Va bene, ho deciso» decreta all`improvviso, cercando di puntarle un indice sulla spalla «Spogliati tu» e sogghigna con un che di dispettoso, almeno finché il profumo della compagna non ci mette lo zampino, distraendolo «Boh, sentivo tipo un profumo di cioccolata… c`hai pure quella?» s`informa in tono casuale, mentre le scrocca una Merlino`s e fa in modo di accendere la propria contro la punta della bacchetta della Grifondoro. Solleva un angolo della bocca in un sorriso, accogliendo di buon grado la sfida «Mi sa che sei proprio te, la mammoletta» azzarda, indicandole con la propria sigaretta quella boccata di fumo così graziosamente rosa «E comunque mi devi spiegare come hai fatto a…» procurartele? Le parole gli muoiono in gola, impegnato com`è ad aspirare fin troppo fumo in una sola volta e rigettarlo tutto in pesanti colpi di tosse, sfumati di blu.
sentenzia tutta convinta, per poi sbottare a ridere a sentir nominare quel Sir Cadogan che dev`esser tutto suonato, se si leva il cappello dinnanzi a Goltraighe «E chi è, il tuo amico immaginario?» lo canzona ancora, prima di sentire quell`uscita esasperata, con tanto di indice sulla propria spalla. Lo guarda curiosa, magari aspettandosi chissà quale solenne dichiarazione, quando Tristran semplicemente propone A LEI di spogliarsi «Ciccio, ma sei serio?» chiede inarcando il sopracciglio sinistro «Ma se io nemmeno ti piaccio!» sbotta, a metà tra l`ilare e quel sotterraneo orgoglio adolescenziale che risulta costantemente ferito «Spogliati tu, semmai!» aspè, ma che gioco è? «Ti offo anche la tua prima sigaretta!» perchè lei almeno ne è convinta, che sia la sua prima «Quasi» dice enigmatica riguardo la cioccolata «Te la regalo se mi dici cos`altro senti.» sorniona replica, prima d`accendere le due Merlino`s, e lasciare che sia lui stesso a capire per quale motivo no, non è decisamente lei la mammoletta. Lo guarda tossire a pieni polmoni, ridacchiando e continuando a sbuffare nuvolette rosa sta volta dalle labbre carnose. (…) «Se te lo dicessi, dovrei trasfigurarti in una teiera.» le fonti criminali non si rivelano, si condividono solo i frutti «Vuoi sapere la cosa grinzafica?» guarda il blu che se ne va via con il vento, da quella tosse ai danni del Grifondoro «Il colore ti dice lo stato d`animo.» e farebbe anche per sbirciare il retro del pacchetto, sghignazzando e scenerando, per poi prendere un`altra boccata più piccola «Uhhhm interessante!» finge chissà quale rivelazione, premendosi il pacchetto al seno, mentre rimira stile sibilla, le nuvolette blu di Tristran.
«Macchè! Dài, è quel quadro sciroccato che sfida a duello tutti» le rammenta, prendendola alla lettera. Poi si stringe nelle spalle, tranquillissimo nell`ostentare il fatto che, sì, a quanto pare è del tutto serio. Lo sguardo gli sfugge verso l`alto, lasciando trapelare un altro pizzico di divertita esasperazione «Che ne sai? Mica me l`hai mai chiesto, scusa» le fa notare, di fatto facendole il verso, sorridendo per nulla imbarazzato nonostante l`argomento «Oh, guarda che lo faccio davvero» in merito allo spogliarsi, dicendolo come se fosse una minaccia. E infatti, «Però attenta, che io mica c`ho i muscoli di Sinclair» la mette in guardia, tentando di toccarle di nuovo la spalla con qualche tap-tap del dito indice «Tutto il pacchetto, o niente» mercanteggia, sfoderando un sorriso sicuro «Però non ho mica capito cos`è che dovrei sentire. Sei te che c`hai `sto profumo?» leva la testa verso l`alto, fiutando di nuovo l`aria lungo una pista che dovrebbe condurlo a sporgere il naso in favore dei capelli infiorellati di Merrow. Ma questo succede prima del suo mezzo suicidio. Mentre tossisce sputacchiando senza ritegno alcuno sulle piantine del povero Jude, si batte il petto con la mano che non regge la sigaretta nell`attesa di calmare il proprio respiro. La seconda boccata di fumo almeno va un po` meglio, dato che ha la buona grazia di fare le cose con calma «… `nchesenso?» domanda tutto d`un fiato, intanto che il fumo della sua Merlino`s si tinge di qualche sfumatura indaco «Meh, maddai, che roba da Streghetta 2000…» constata un po` schifato, alzando lo sguardo verso l`alto.
«Ah si giusto!» quel Sir Cadogan, lo sciroccato «Ecco perchè è tuo amico!» aridaje, non molla un colpo. Corruccia la fronte a quel suo dire, ponendole quelle domande che hanno soltanto l`effetto di farle arricciare il naso in un`espressione di confusa indecisione «Ma se ogni volta te ne scappi dalla Gray!» sentenzia come a mo` di scusa, mentre l`imbarazzo che non coglie lui, sembra serpeggiare in lei «Beh, scommetto che hai delle ossa estremamente affascinanti. Ossa e capelli: forza Goltraighe, non ti vergognerai mica, giusto?» lo sfida, con un`espressione perfettamente seria, tanto da sembrare per un istante, una dama seduta in un salotto, a fare una richiesta perfettamente ragionevole al suo cavaliere «Tutto il pacchetto?? Ma che sei suonato? Guarda che ho dovuto fare carte false per farmele arrivare! Facciamo metà» che con i Loghain non si finisce mai di mercanteggiare «E solo perchè ti voglio bene e prima o poi di qualcosa dovrai pur crepare. Quindi se fosse per causa mia, mi sentirei quasi lusingata.» glissando completamente sulla questione del profumo, per ora, ma il modo malsano in cui glielo dice, con quel sorriso così ferino e crudo, ha un che di inquietante. Dura poco, perchè lui si strozza e lei sfumacchia, aggiungendo una sfumatura indaco a sua volta, forse memore dei discorsi precedenti «Lo dici solo perchè non sai decifrarli.» ma quanti anni ha? «E comunque qui dice..» nel pacchetto che sbircia «che chi fa quel fumo blu li..» occhio eh «è innamorato.» drop the bomb «Mi devi dire qualcosa, Tristran?» e con un sorrisone che è tutto un programma, farebbe anche per sporgersi in sua direzione, facendo un tiro dalla Merlino`s con quel retrogusto di mandorla amara in bocca. Un gatto nel corpo di una quattordicenne. Ed anche piuttosto stro-.
Questa volta la risata esce un po` fuori imbarazzata, mentre un sorriso tremolante di sensi di colpa gli si apre con discrezione tra le labbra, fin troppo consapevole dell`aria tesa che tira fra le due compagne di squadra «Boh, è carina» si giustifica con semplicità, scrollando le spalle «Ma pure te sei carina, naturalmente» salvo poi realizzare a scoppio ritardato che forse Merrow potrebbe offendersi, e allora si affretta a correre ai ripari. Spandendo complimenti, ma in modo maldestro «Macchè» riguardo al vergognarsi. Scoppia a ridere, e davvero non sembra farsi problemi a sollevare un lembo della propria maglietta fino a mettere in mostra la pancia e parte del torace ancora magro «Toh. Guarda che roba. Playwitch, levati!» esclama persino, ovviamente del tutto autoironico, rivolgendole un occhiolino al di là della maglia alzata. (…) «Okaaay, metà sia!» meglio parlare di affari, ecco. Attardandosi a errare con il naso pericolosamente vicino ai capelli della ragazza, continuando a fiutarla come una bestiola curiosa «Mmh boh, però non capisco bene di che sa. Sembra un po` il profumo che ci stava nella mia vecchia casa» (…) «Cos» lui, innamorato? «E di chi, scusa?» sì, lo chiede proprio a lei, e con una punta di autentico panico nella voce «Maddai, non dire `ste bolidate manco per scherzo» sentenzia, allungando bruscamente una mano verso di lei nel tentativo di strapparle il pacchetto.
Tanto va tutto a rotoli quando lui le mostra l`ombelico e quelle quattro costole da xilofono che lo compongono. Fischio basso, nemmeno fosse un portuale «Goltraighe, così mi fai venire caldo!» e si sventolerebbe anche con la sinistra che stringe il pacchetto «Buu!» sbotta quando lui abbassa la maglia su quell`ectoplasmatica epidermide «Gringo, quando cresceremo un po`, ne riparleremo.» di cosa, non è dato saperlo. Lo ascolta cercare di definire il profumo che sente, con un sorrisino enigmatico a piegarle l`angolo sinistro della bocca, mentre le piccole volate di fumo, assumono una sfumatura verde e rosacea «Ed io che ne so!» replica alla sua domanda, per poi indietreggiare di scatto con il busto, finendo a schiena a terra, allontanando lesta di riflessi, il pacchetto dal gesto brusco del secondino, che lei si aspettava da un pezzo «Si si, guarda che c`è scritto qui!» squittisce lei, tant`è che finge, rotolandosi su un fianco, a dare le spalle a lui, di leggere chissà quale verità recondita, sul retro del pacchetto delle Merlino`s «Le volate di fumo blu sono tipiche d`un animo romantico, ignaro del suo stesso amore ed incapace di confessarlo alla persona desiderata!» con la voce di un radiocronista, sbirciando il Grifondoro oltre la sua stessa spalla destra, sigarette al petto, per non farsele soffiare «Eddaaaaai! A me puoi dirlo chi ti piace!» esclama con una faccia scema, sboffandogli in faccia nuvolette rosee condite da un ghigno ferale.
Ma del resto, ne conquistano di più le sue ossa sporgenti che le sue parole «Ou, okay, guarda che ci conto!» ammicca in risposta, tanto carico di promesse quanto buffo. Il tentato furto non va a buon fine, e lui si ritrova a sbuffare mentre segue l`esempio della compagna coricandosi a sua volta sul terreno «Ma che cazz…» scuote la testa, incredulo, rigirandosi la sigaretta fra le dita che oramai sembra in grado di produrre un pennacchio esclusivamente indaco «Va bene» pronuncia però ad un tratto, improvvisamente risoluto. Si tira su appoggiandosi a un gomito, facendole cenno di avvicinarsi e assecondando l`eventuale movimento di Merrow «Mi piace…» si umetta le labbra, cercando di parlarle a un centimetro dall`orecchio; la voce sommessa, carezzevole e confidenziale… un istante prima di deglutire forzatamente, cacciando fuori un ruttino ben poco ino a tradimento. Un gentilmago, signori «OPS NON VOLEVOOO» se la ride pure, cercando di rotolare via e finendo col dare luogo a un improbabile inseguimento con lotta tra le frasche? Chissà. Sicuramente, di questo passo, l`indomani Jude rischierà di ritrovarsi il cadavere di un tredicenne abbandonato tra gli arbusti di mele.
Se lo rimira, sfumacchiando e scenerando, mentre lui subito dopo, attenta al suo Sibillino pacchetto di Merlino`s. E più lo sbuffo resta blu, anche se indaco ma Tristran dotato del range cromatico d`un crup magari confonde, più lei se la sghigna ferale. Lo guarda stendersi come lei, ma lo fissa al di sopra della spalla destra con uno sguardo socchiuso e diffidente, soprattutto quando si tira su a puntellarsi sul gomito, costringendola a mettersi supina ed a sollevarsi leggermente per sentire quella confessione tra le zucche. Si. Becca. Un. Dannatissimo. Rutto. Lei! Scoppia a ridere come un bombàrda màxima, incapace di contenersi, finendo per sbuffare nuvolette rosa condensate, mezza soffocando, rigirandosi come un`isterica nel terriccio. Finisce per grufolare a sua volta, vedendolo rotolare via nel tentativo di sfuggirle. Si alza di scatto, spegnendo la Merlino`s sotto l`anfibio destro mentre la mancina acchiappa al volo la sacca, mettendosela a tracolla «NOOOOOOOOOO!!! SEI L`UOMO CHE STAVO CERCANDO! GOLTRAIGHE RENDIMI UNA STREGA ONESTA! FAMMI VEDERE LE TUE COSTOLE SEXY! VOGLIO SOGNARE I TUOI POLSI OSSUTI!» strilla a squarciagola, tanto Jude non dev`essere li, o li avrebbe già beccati da un po`, con lei che finisce per corrergli dietro velocemente, con il chiaro intento di fargli diversi agguati per atterrarlo, e ricoprirlo di terriccio per ricordargli che un Goltraighe buono, è un Goltraighe morto.
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mydemonicas · 6 years
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VARESE!AU PARTE 3
CE L’ABBIAMO FATTA. Questa terza parte della AU ambientata al lago di Varese è stata un vero parto perché io e @Iriennevaplusl (che non riesco ancora a taggare per motivi sconosciuti) siamo prolisse e Tumblr con i suoi blocchi limitati ci ha messe davvero alla prova per la pubblicazione.
Come avrete notato questa cosa si sta davvero sviluppando e se tutto va bene il totale sarà di 5 parti, in parte (scusate il gioco di parole) già scritte e plottate. Quindi il prossimo aggiornamento arriverà davvero a breve!
Nelle puntate preceprima (cit):
PARTE 1
PARTE 2
Eravamo rimasti con i nostri piccioncini separati dopo un venerdì decisamente intenso, con Ermal che torna in camera e Fab che se ne va. Appena varcata la soglia si ritrova Marco, Vige e Dino che si zittiscono e lo fissano e Ermal che “Avete visto l’apparizione della madonna?”
Vige: “Se la madonna si è fatta la permanente... beh si”
Ermal: “Ma non dovreste, che so, stare in giro a rimorchiare gente invece di star qua chiusi in camera? Da quando i nerd siete diventati voi?”
Dino: “Sai com’è, sei sparito da dopo pranzo e a momenti chiamavano la polizia pensando alle cose più tragiche che potevano esserti capitate”
Marco: “Io ho puntato sul rapimento”
Ermal: “Esistono i messaggi”
Vige: “Se tu rispondessi”
Marco: “In realtà era solo lui quello preoccupato, io sono solo stanco”
Vige: “Era più preoccupato dalle spiegazioni da dare a Mira comunque”
Dino: “Begli amici che siete!”
Vige e Marco in contemporanea: “Ma è la verità!” seguiti da attimi di pausa in cui si lanciano delle occhiate di sfida e poi tornano a guardare Ermal
Ermal: “Ero in giro”
Vige: “Da solo, per tutto ‘sto tempo”
Ermal che sbuffa e: “...con Fabrizio”
Dino e Vige che ???????
Marco: “Il tipo che ci ha aperto la porta?” e Ermal che tace e inizia a spogliarsi per mettersi il pigiama togliendosi la camicia e le scarpe, ma quando si toglie la cintura si ricorda di aver limonato con Fabrizio per 20 minuti nel retro dell’albergo e si rende conto che forse ha bisogno di un’altra doccia fredda
Vige: “Ah quello... A H” Marco e Vige che si scambiano un’occhiata che dice tutto
Dino: “E?”
Ermal: “E cosa?”
Dino: “Com’è andata?”
Ermal: “È un pigiama party e ci dobbiamo confidare tutti i nostri segreti?”
Vige: “Potresti” con Ermal che gli lancia uno sguardo truce e: “Vado a farmi una doccia”, si prende il pigiama e si chiude in bagno e immaginate i ragazzi sui letti a spettegolare come delle 70enni AHAHAHAH, Vige e Dino in particolare
Vige: “Secondo te ci dirà qualcosa?”
Dino: “Ah boh, vallo a capire”
Vige: “Ma siamo i suoi amici! Qui è l’unico che rimorchia effettivamente qualcuno, ci servono i dettagli” Marco che esce dal silenzio con un: “Ma parla per te!”
Dino: “Buona fortuna”
Vige: “Marco che ne pensi?” e Macco se ne esce con un’alzata di spalle. Quando Erma esce dal bagno ormai hanno abbandonato in un angolo l’argomento e mentre Ermal prende il tabacco per farsi una sigaretta sentenzia con un “vado a fumare” aprendo la finestra del balcone “Aspè vengo anch’io” dice Marco prima di alzarsi dal letto per prendere il pacchetto delle sigarette. Fatto sta che si ritrovano Ermal e Marco sul balcone appoggiati con i gomiti alla ringhiera con le finestre socchiuse mentre gli altri parlano di musica e cose varie.
Ermal: “Mi piace davvero, sai? -Marco che si gira verso di lui alzando le sopracciglia- Fabrizio. Sono stato bene oggi, non mi capitava da un po’”
Marco: “Suona? Ho visto la chitarra” ad Ermal si illuminano gli occhi e sorride d’istinto: “Si, ha una voce spettacolare. Dovresti sentirlo, è... graffiante, calda. È molto bella.” Marco che lo guarda e fa un mezzo sorriso, bastava quello per capire che Ermal era già sotto un treno per il tipo
Ermal, dopo qualche secondo di silenzio: “E se stessi sbagliando? A provarci, intendo”
Marco: “Pensi che lui non ci starebbe?” e Ermal che si gira a guardarlo ridendo: “Oh ci starebbe eccome, credimi, anche troppo” e Marco solo ora si rende conto di un leggero livido succhiotto che viene nascosto dai riccioli e quasi si soffoca facendo un tiro alla sigaretta “E allora che problemi ci sono?”
Ermal: “Sai come sono, dovrebbe essere una vacanza” e Marco che capisce, è il suo migliore amico e sa che se qualcuno lo prende ci investe anima e corpo e questa vacanza finita, non durerà in eterno e non può permettersi di perdere la testa per una persona che tra tot giorni non rivedrà più
Marco: “Non ti fasciare la testa prima di cadere, vedi come va e non ti privare di nulla finché puoi, poi si vedrà” dice subito dopo aver spento definitivamente la sigaretta girandosi verso Ermal che sta spegnendo anche la sua
Ermal che sussurra un “Grazie Macco” mentre appoggia per un attimo la testa sulla spalla di Marco mentre lui gli mette un braccio sulla spalla stringendola un po’ e Ermal che trattiene a stento il “E se stessi già cadendo?” che ha sulla punta della lingua (In inglese poi è tutto più bello perché cadere=fall=fall in love=innamorarsi e AAAAAAAAAA E CHE CAZZO)
La sveglia, la mattina successiva, suona dopo quello che gli sembra troppo poco tempo. Ad Ermal sembra di aver dormito due ore. E con tutto il tempo che ha passato a girarsi e rigirarsi nel letto probabilmente non ha tutti i torti.
Per ore ha rimuginato su quello che ha detto a Marco, e i dubbi, la confusione cosmica dei suoi sentimenti e i ricordi dei giorni precedenti l'hanno tenuto mezzo sveglio, lasciandolo riposare in una sorta di dormiveglia solo di tanto in tanto. Fatto sta che Andrea sta già facendo casino e tutti gli altri si stanno arrendendo all'incombere di un nuovo giorno, Ermal compreso, il quale ancora mezzo rimbambito si conquista il primo posto in bagno
Va a finire che, mezzo addormentato o meno, è il primo ad uscire e no, non è assolutamente di cattivo umore a causa della carenza di riposo e, soprattutto, dell'assenza di Fabrizio per la buona parte del weekend
Passa la colazione a pensare a tutte le diverse attività con cui si terrà occupato il suo Bizio quel giorno, mentre lui passerà la giornata a non fare niente e quasi sicuramente a peggiorare il suo stato d'animo esponenzialmente E ASPETTA ASPETTA N'ATTIMO CHE ERA QUEL SUO? "ERMAL RIPIGLIATI" pensa, prima di alzarsi da tavola e andare a raccattare velocemente le sue cose, mandare un messaggio sul gruppo per avvisare gli altri e uscire in fretta e furia da quell'hotel. Gli altri non si stupiscono nemmeno più di sto atteggiamento a parte Vige che "un po' insofferente il ragazzo", ma dopo un'occhiata di Macco, una delle sue, si rassegna pure lui
Il fresco del mattino e le rive verdi del lago sono una boccata d'aria fresca per Ermal, deciso a camminare sulla ciclabile fino a perdersi (per una volta si trova a ringraziare gli dei per la tecnologia). Non passano nemmeno venti minuti che si ritrova fermo a fissare affascinato un locale dall'altro lato della strada. La pizzeria è un gioiello di posto: un ampio giardino che lo circonda, lanterne, lucine e mobili di vimini a ornare il patio esterno, vetrate luminose e camerieri elegantissimi nella loro divisa nera, già indaffarati in vista del pranzo. Ermal immagina Fabrizio con una divisa nera, poi l'immagine lascia spazio a un Fabrizio con giacca e cravatta, le mani tatuate e i capelli sparati in aria che fanno da contrasto, e sinceramente è una delle cose più belle che gli abbia mai servito la sua mente così, su un piatto d'argento.
Mancano non tantissimi giorni alla fine della vacanza e fanculo, buttiamoci. La passeggiata gli ha tirato su il morale molto più del previsto, ed Ermal torna vittorioso in hotel con il foglietto della prenotazione per due  per la sera dopo stretto nella mano.
Sto cambiamento di umore non passa inosservato agli altri, ma nessuno commenta, e Vige si sente libero di sfidarlo, sorridendo maleficamente, a una seconda gara di tuffi convintissimo di vincere e guess what: Ermal si prende la sua rivincita battendolo su tutta la linea, ahh, sweet revenge
Ora non resta che aspettare il pomeriggio successivo. Ermal sorride, rendendosi conto che sarà effettivamente il loro primo appuntamento.
Ermal ha osservato Andrea autodistruggersi nella sua competitività, e nonostante Marco tifasse palesemente per Vige, alla fine persino lui non ha potuto fare altro che ammettere che la tecnica di Ermal nelle ultime due settimane è leggermente migliorata. Andrea dal canto suo ha accettato la sconfitta con un "certo che ce ne metti di impegno per far colpo sul tuo amico laggiù" al che il cuore di Ermal balza allegramente un battito, mentre il suo proprietario gira i tacchi un tantino troppo velocemente e ah già, è sabato pomeriggio
Ermal era sicuro che non avrebbe rivisto Fabrizio almeno fino a quella sera, sicuramente sarà di turno al bar, Ermal ne era certo grazie alle sue doti da stalker e ai calcoli intricati riguardanti i turni di bizio, 100% confirmed e invece guarda un po' chi gli sta facendo l'occhiolino da dietro il bancone
Ed Ermal non può far a meno che sorridergli e pensare "oh sto infame sempre a fare occhiolini e mandare bacetti sta", more like "okay fai finta di nulla mi raccomando non pensare a cose troppo porno, come per esempio quelle labbra stirate in un sorriso un po' troppo furbo, o i muscoli delle braccia tesi mentre finisce di preparare i Campari per le due bionde sedute sugli sgabelli di fronte a lui, o lo sguardo un po' troppo penetrante per uno che sta ancora lavorando e contemporaneamente sembra ul punto di andare a sollevarlo e sbatterlo al muro malamente-"
"Oh Ermal ma sei ancora tra noi o no?" la voce di Dino lo riporta nel regno dei vivi e buongiornissimo Gigi
“Ma sì, sempre a rompere le palle state, mi ero perso un attimo nei miei pensieri" al che gli torna in mente la prenotazione per la cena dopo e non può fare a meno che sorridere come un bimbo felice
Fatto sta che Ermal getta un'occhiata verso il bar di soppiatto, e Fabrizio non si vede più da nessuna parte. Un bambino gli passa vicino strillando qualcosa del tipo "SONO GIÀ LE CINQUE E ANCORA NON MI HAI PRESO IL GELATO MAMMAA" e oddio come le cinque, Ermal ha solo un paio d'ore per docciarsi, cambiarsi, decidere quello che si metterà quella sera, un dilemma esistenziale vero e proprio, e prendere il solito aperitivo al piano di sopra. Fabrizio avrà finito il turno, per forza è sparito nel nulla che manco Luke Skywalker.
Ermal si dilegua e dopo aver passato tre quarti d'ora buoni in bagno (sti capelli non stanno da nessuna parte diobó) eccolo là, impalato a torso nudo davanti a tre appendini che sorreggono le rispettive camicie a dir poco eccentriche.
Dopo aver rimuginato per un'altro quarto d'ora (gli altri erano praticamente già pronti, e dire che li ha preceduti di una mezz'ora buona), mette via tutto e tira fuori la camicia più sobria che si è portato dietro, tinta unica turchese. Sopra ci piazza un bel giubbotto dorato e oh yes, ora ci siamo
Aperitivo e cena passano velocemente tra battute e risate (e non mancano le lamentele di Andrea perché hai barato, non ci si allea contro un avversario onesto come me E VIA ALLE DISPUTE PURE A TAVOLA IN MEZZO ALLA GENTE) mentre di Bizio, nemmeno l'ombra, non sarà mica caduto da una scala un soppalco un albero un tetto?
Ermal finisce di bere il suo caffè (è il quarto che prende quel giorno l'iperattività inizia a farsi sentire)A un certo punto si rende conto che sta davanti al bar, a fare avanti e indietro come un forsennato, perso nei suoi pensieri. Fabrizio lo sta fissando e manco cerca più di trattenere le risate ormai e “Me stai a scavà na fossa ner pavimento.. tutto bene??"
“Mmh mi sa che ho esagerato con i caffè oggi" Ermal fa per sedersi sullo sgabello, appoggiandosi con i gomiti al bancone, quando Fabrizio gli prende la mano e ci lascia su un bacio sonoro. Ermal.exe che più .exe nun se pò.
"Me sei mancato, sai" e il rossore di Ermal passa inosservato all'orda di ragazzi ventenni che si affollano per prendersi il primo drink e farsi fighi con le ragazze inglesi già sedute sui divanetti. Un po' meno inosservato a Bizio, che arrossisce leggermente a sua volta, ma allo stesso tempo guarda Ermal con una scintilla indecifrabile negli occhi e un sorriso che non tradisce alcun imbarazzo
Sti pischelli finalmente se ne vanno ed ecco, è il momento giusto, nessuno sta facendo caso a loro. "Devo dire-" attacca Ermal "che mi sei mancato un bel po' pure te" e Fabrizio nota il bracciale al polso di Ermal "Pure io non l'ho tolto, me sa che dà proprio n'influsso positivo, nun te so dì il perché"
“Non ho intenzione di toglierlo molto presto nemmeno io" e sì vanno avanti cosi per dieci minuti, tra sorrisi dolci che evviva il diabete e ammiccamenti da sedicenni. Ed Ermal tra un po' si dimentica della cena ma per fortuna la divisa nera dell'altro cattura la sua attenzione e dai ora o mai più
“Ho pensato di farti una specie di sorpresa" Fabrizio alza le sopracciglia, colto alla sprovvista "sì, insomma, dopo che mi hai sopreso in quel modo sul lungolago regalandomi questo" riprende, accennando al bracciale, "mi sono sentito in dovere di fare qualcosa per te"
“Qualsiasi cosa sia-" lo interrompe Fabrizio avvicinandosi ancora di più "direi che ho ricevuto un ringraziamento più che soddisfacente"
La sua voce è troppo bassa e roca ed Ermal seve deglutire un attimo per riprendersi prima di mettere in ordine i pensieri e continuare
Lasciamo un attimo da parte quello" [inserire occhiata MOLTO eloquente di Bizio] "stavo pensando-" e un signore di mezza età li interrompe, seppur molto gentilmente, per chiedere a Fabrizio due drink. Ermal tira giù tredici santi nella sua mente.
“Stavi pensando...?" Lo incalza Fabrizio- “Sei libero domani a cena?" Ermal sputa fuori quelle parole come fossero un insulto e woah, easy tiger, mentre Fabrizio scoppia a ridere di fronte alla faccia costernata e ai gesti nervosi di Ermal (si è sistemato i ricci almeno cinque volte negli ultimi dieci minuti) e "sì, certo che so libero"
“Meno male perché ho già prenotato, cena, io e te, rimaniamo per le otto, fai anche otto e un quarto va" Ermal è sollevato, e si rende conto di sembrare un rincoglionito ma non riesce a levarsi il sorriso dalla faccia. Fabrizio nel frattempo è rimasto di stucco, qualcosa nel suo cuore è andato a posto e ora sente solo un calore strano in mezzo al petto, e guarda ammirato il ragazzo stupendo che ha davanti. "Sei ancora più luminoso co' sta giacca" gli dice con un mezzo sorriso "e grazie dell'invito, non mancherei per nulla ar mondo"
“Ti do il mio numero di telefono, nel caso ci fosse qualche imprevisto” e Bizio sgrana un attimo gli occhi perché ah già il telefono e fatto sta che appena gli scrive il numero su un foglietto inizia ad arrivare una marea di gente ed è costretto a tornare a lavorare seriamente
Tra l’altro i ragazzi lo trascinano via perché la serata karaoke e Bizio che osservando da lontano la scena pensa almeno lo sentirò cantare mentre lavoro
Il problema è che non sapeva COSA gli avrebbero fatto cantare
Aka la compilation di Canzoni imbarazzanti, canzoni che vanno da Cicale della Carrà a I migliori anni della nostra vita, passando per Sarà perché ti amo con tanto di balletto e Vige canta con lui, Dino si scompiscia dalle risate e prontamente Montanari riprende tutto perché “Vi ricatterò a vita con tutto ‘sto materiale”
A few hours later Vige è più di la che di qua a causa dell’alcol ingerito aka sta male e ha davvero bisogno di vomitare perché raramente si prendeva sbronze simili e per punizione, visto che il giorno prima erano stati brutalmente abbandonati, quello che si dovrà occupare di lui per il resto della serata è proprio Ermal che in versione fratellone che gli regge il capo e gli bagna la testa con una bottiglietta ghiacciata rubata a una signora sorry Vige, tvb
Ermal si accorge tipo alle 3 di notte del messaggio che gli aveva mandato Fabrizio all’una con scritto “Buonanotte infermiere!” Perché aveva visto tutta la scena da lontano mentre lavorava e ovviamente trattiene a stento le risate quando spiando il suo profilo si accorge che ha come stato ancora l’”Hi there! I’m using WhatsApp!”
La Mattina dopo Ermal si sveglia con un mal di testa assurdo, solo a vedere del cibo gli viene il voltastomaco e opta per un thè+moment accompagnato solo da due biscotti perché non si prendono i medicinali a stomaco vuoto.
La soluzione è passeggiare e non possono mancare i millemila film mentali e ripensamenti sull’appuntamento di quella sera perché non usciva seriamente con qualcuno da un po’, flirtava o andava con gente random conosciuta in maniera random semplicemente perché era una persona e ne aveva bisogno, neanche si impegnava. Era da quando stava con la sua ex che non si organizzava davvero per qualcosa e questa cosa lo turbava perché anche con lei era stato tutto molto graduale essendo prima di tutto compagni di classe, ma Fabrizio lo conosceva da quanto, 4 giorni???
D’altro canto, lui non lo sapeva, ma anche Bizio ci teneva tantissimo che andasse tutto bene perché nonostante sia molto fisico è quasi più attratto dalla connessione mentale con lui e la cosa lo sconvolge perché l’essere attratto per uomini e donne gli era già capitato, sapeva di essere bisessuale, ma un coinvolgimento mentale/emotivo così non lo aveva da una vita
“Stavo diventando quasi l’ombra dei miei anni” dal nuovo inedito e cazzo Aveva 32 anni e si sentiva così stanco emotivamente che si stava un po’ lasciando andare, prendeva le cose come capitavano senza impegnarsi e Ermal è stato letteralmente una luce, che nel giro di poche ore gli aveva fatto venir voglia di fare qualcosa, di non stare fermo ad aspettare che la vita passi
DETTO QUESTO, Ermal deve pur annunciare la sua non-presenza a cena alla truppa, quindi decide di dire la cosa a pranzo e “Stasera non contate su di me, esco a cena con Fabrizio" lo sentenzia proprio cosi senza infamia né lode, in qualche modo doveva dirlo e via il dente e via il dolore
Marco proprio not impressed e annuisce mentre Vige che lo guarda come a dire MA TU SAI QUALCOSA E NOI NO, ferito nell’anima proprio
“Ma siete amici o amici amici?” Manco alle elementari Vige
“Siamo io e lui, punto.” grazie Ermal ora è tutto più chiaro
Vige fissa ancora un attimo Ermal e poi ci rinuncia definitivamente perché dovreste vergognarvi, dopo tutto quello che faccio per voi e Ermal lo guarda e mangia come a dire “Ma stat citt”
Vige fa il finto offeso e decide di consumare quel che era rimasto dal post-sbornia sotto il sole cocente, seguito da Dino, mentre Marco che da protective mama si gira e “Oh se hai bisogno di qualcosa chiama me mi raccomando, non sparire” perché è ancora in fase soft dalla chiacchierata di ieri sera e in fondo anche due anni fa è stato l’unico a vedere come stava di merda Ermal e non vuole vederlo di nuovo ridotto a uno straccio
E non si sa mai che questo non sparisca a caso e certo Macco lui penserà a te durante la serata
Poi arriva il momento in cui poco dopo pranzo Ermal va a prendere una cosa al bar mentre c’è Fabrizio e Vige sotto l’ombrellone col binocolo a vedere la scena perché voglio sapere
Ermal che si appoggia al banco con gli occhi a cuoricino mentre Bizio a un certo punto ha due secondi di numero liberi e mentre sistema dei bicchieri gli mette una mano sulla fronte per spostargli i capelli dagli occhi perché “ma non hai caldo??? Fosse per me girerei nudo”
Vige si gira a guardarli proprio mentre Bizio si sporge e gli dà un bacio a stampo CHE MANCO NEI FILM, SOTTOOOONI
Vige ha capito e facciamo tutti un applauso di supporto per sto poretto pls
“Ma allora come me devo vestì stasera, me lo vuoi dare 'n mezzo indizio o no??" e Ermal.exe che manco sa lui che mettersi e "è un posto molto carino, ma non ti sto portando a teatro tranquillo, vestiti come preferisci" GLI PASSANO DAVANTI VISIONI CELESTIALI DI FABRIZIO IN CAMICIA E BASTA PENSA AD ALTRO ERMALÌ
FATTO STA CHE questi si devono pur preparare
Fab alla fine opta per la camicia nera mezza sbottonata per mettere in mostra la croce + via delle girandole con le maniche arrotolate sulle braccia e dei pantaloni neri che gli fasciano le cosce e collane random, coronando il tutto con il suo fidato cappello nero
Mentre Ermal è da 20 minuti con un asciugamano alla vita davanti a 3 grucce attaccate all’armadio indeciso su cosa mettersi
Alla fine opta per una maglia nera semplice sui pantaloni di pelle nera e una giacca nera con i fiori blu (per intenderci: quella della finale di Sanremo)
FINALMENTE, dopo aver sistemato alla bella e meglio la sua matassa di capelli, va verso la hall dove si doveva incontrare con Fabrizio e non può mancare il selfie in ascensore che manda prontamente alla sorella
E per oggi finisce così! Vi ringraziamo come sempre per i commenti bellissimi che ci lasciate e speriamo che il continuo vi piaccia
La prossima parte di questa AU sarà una vera bomba, vi posso anticipare solo questo. <3
Alla prossima!
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stormyandark · 4 years
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Reborn 10/03/2020
Guess who’s back?
Ebbene si, rieccomi. In questo ultimo periodo in cui il dilagante covid19 sta un attimo sfoltendo la sovra popolazione mondiale, ho avuto modo di mettere finalmente mano su un nuovo fiammante pc dal quale sto adesso scrivendo. Sono stati anni pieni, questi passati dal mio primo post su Tumblr, anni pieni di incertezze, pianti, risate e disagio. Quello sempre. Ho fatto pulizia in bacheca per chiudere col passato definitivamente d’ora in avanti porterò con me solo i bei ricordi e gli insegnamenti. Ne sono successe di cotte e di crude, sono maggiorenne adesso e non vedo l’ora di lasciare questo buco di paese per fare l’università. Sempre che esistano ancora, dopo questo casino. Credo che a questo punto, sul finire di Maggio sentiremo la settima tromba squillare e assisteremo all’epica battaglia evil vs Ash… No aspè, quello è un altro...
Forse non ve ne potrà fregar di meno, ma stasera ci tengo a fare un shortlist di quello che mi è successo dall’ultimo post:
-Ebbene si, la mia scuola alla fin fine non era tanto schifosa quanto pensassi a parte forse la sociologia e la metodologia (inoltre sarò masochista ma al francese avrei preferito il latino). Essa mi permetterà in caso di mancata laurea o lavoro di trovare un posticino e pure ben retribuito.
-L’Estate del 2018 è stata una delle più belle assieme a quella del 2019. Sul finire di Luglio un’amica mi presento lei, Ricci d’Ebano. Bella, intelligente, un po’ timida. Ci rivedemmo un paio di volte, il 5 Agosto mi rivelò di aver letto tutte le mie poesie pubblicate su un altro sito,( credo che lesse qualcosa come 100 liriche in tipo una settimana). Fu solo la volta successiva che compresi che mi attraeva. Continuammo a sentirci e all’occorrenza ad incontrarci. E il 16 la baciai e “mentre la baciavo con l’anima sulle labbra, l’anima d’improvviso mi fuggì” (Antologia di Spoon River, Edgar Lee Masters) Raga ci misi mezz’ora. Però lei si mostrò disponibile con un bacio all’eschimese e alla fine cedetti. Fu bello seppure breve. Terrorizzata da non so cosa, forse dall’idea dell’abbandono futuro o dall’omofobo padre presente, tagliò i ponti. c’è voluto un po’ ma oggi parliamo ancora. è una persona eccezionale, seppur schiacciata costantemente dalla timidezza, dalla paura di disturbare e dall’idea di essere sola. Vorrei poterti portare con me, piccola Antarctica, lontano da quel buco, ma devi resistere. Ed io sono con te.
- Purtroppo dopo 9 (quest’anno 10) anni di amicizia, ho perso una persona a cui tenevo. Crescendo i nostri caratteri hanno acquisito via via una grande differenziazione, al punto che il nostro rapporto si è incrinato. Ha fatto male, perché tenevo e tengo a lei, ma è forse meglio per entrambi. Inoltre ho perso pure i contatti con sua sorella, altra amica di non inferiore importanza.
-Ho preso la patente contro ogni pronostico. Ammettiamolo, tutti hanno grande difficoltà sempre e solo al quiz, e invece io il quiz l’ho mangiato: un solo errore dopo un mese di teoria. La cosa che più mi ha rubato tempo è stata lei, la pratica. Non so se per le mie crescenti insicurezze o per l’affabilità con cui il mio istruttore ti succhiava l’anima assieme ad ogni speranza di ricevere il tanto agognato tesserino rosa, ci ho messo quattro mesi a prendere confidenza con l’auto e il giorno dell’esame non ero certo di essere del tutto pronto. Ah e tra le altre cose ho frequentato scuola guida assieme alla biondina che qualche anno fa mi friendzonò. Già, imbarazzante.
- La lista di persone che conosce la mia vera identità (mi sto sentendo tipo un vendicatore mascherato) si è allungata, tre parenti, 10 o giù di lì amici, qualche sospetto.
-Voglio fare l’attivista. Promuovere la libertà della comunità LGBT+, far capire che siamo umani e non etichette. Che orientamento sessuale e identità di genere sono come lo spettro luminoso, che ha diverse sfumature e soprattutto che la psiche umana è troppo complessa per essere chiusa nei binarismi, “etero-gay” “maschio-femmina” “bene assoluto. male assoluto”
Per oggi ho finito, passo e chiuso.
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sadnessisnecessary · 7 years
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"Pierino c'aveva la mamma. Sta mamma gli dice a Pierino: 'Vai a pija le sarcicce dar salumiere'. Ma Pierino non sapeva dire la S. Allora Pierino va dal salumiere e il salumiere gli dice 'che voi?' E Pierino dice 'num me recordo aspè che chiamo me madre' la mamma gli disse: Pierino aspetta un attimo che stò lavando le spalle al papà. Quindi Pierino dice ar salumiere che la mamma stà lavando le palle palle a papà. Allora il venditore di salami disse: 'ma te c'hai na sorella?' E Pierino disse 'si se chiama mortadella'. E il salumiere fà: 'la voi un pò de mortadella' e Pierino preoccupato fa: 'COME È MORTA-DELLA🤤🤤🤤' E il salumiere disse 'Te li faccio n'etto de mortadella?' E dal quel giorno il salumiere chiude per omicidio."
-Cit. Diego
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wilde-whale · 7 years
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L'uomo dello sportello
Avevo fame. Dio, se ne avevo.
Non vedevo l'ora di sedermi e riempire quel mio pozzo senza fondo che chiamo stomaco. Avessi aspettato ancora sono sicura mi avrebbe inghiottito. "Implosa come una stella" avrebbero scritto sulla mia lapide. E non mi sarebbe dispiaciuto per niente.
Arrivo finalmente al distributore di cibo, che noi maledetti studenti universitari chiamiamo "mensa" solo per sentirci meno poveri e disperati( sí, "noi", perchè è solo un mese che ho iniziato l'università ma mi sento già un senior), e la fila di anime in pena si estendeva per circa 23,72 km oltre la porta d'entrata.
Dio, se ho bestemmiato.
Calma, mi sono detta. E nel mentre piccoli pezzettini dei miei polmoni cominciavano ad essere risucchiati dal buco nero sotto di loro. Mi rimaneva poco tempo. Ormai era una questione di sopravvivenza.
Dopo qualche attimo di decadimento che isotopo del carbonio radioattivo scansati, scorgo con la coda dell'occhio una piccola scritta. Non sapevo che cazzo dicesse perchè senza occhiali non vedo da qui a qui. Ma sentivo, dentro quel poco di cuore che non era ancora stato risucchiato, che era una scritta importante. Allora, decido di avvicinarmi, con l'eleganza che solo l'armadillo in amore riesce a battere, alla sorgente luminosa che produceva tale scritta che solo un attimo dopo ho capito essere un segno divino.
"Prendi e vai", diceva. Vi risparmio i suggerimenti, tutt'altro che divini, su dove effettivamente "potevi andare".
Dio, se me la sono fatta addosso dalla gioia. È stato come alla morte di Joffrey Baration in Game of Thrones: un orgasmo lungo 50 minuti di puntata.
Niente di cosí eccezionale, però. Perchè la mia vita era ancora in pericolo e all'uomo dello sportello fotteva un cazzo.
Cerco di ritrovare nell'angolino del piede quel poco di compostezza che solo noi contadine della maremma toscana possiamo vantare di avere e non so in quale lingua riesco a chiedere: " cosa c'è oggi?"
E da lí ho capito, dopo due settimane di sfiga perenne(sí, c'è ancora molto da raccontare dell'inizio della mia avventura universitaria) che "Pisa Merda" non è uno slogan livornese dei tempi delle battaglie navali, ma una verità assoluta che nessuno potrá mai cambiare.
"CiaoBbella, chescista oggi...., aspè aspè che controllo.."
"Va bene, grazie"
Grazie un cazzo.
Sparito. Risucchiato come in un buco nero. Fine che mi sarebbe toccata se non avessi ingurgitato qualcosa di solido e commestibile entro i due minuti.
Ho visto rispuntare quell'uomo dopo credo un lasso di tempo pari a una decade. Quando ormai mancava poco all'implosione completa, ho fatto appello alla seconda pompa del corpo umano dopo il cuore (visto che ormai quello erà gia in qualche dimensione spazio temporale lontana): il tallone. Perchè come mi insegnò il mitico Sandrone al liceo, il tallone fa risalire il sangue verso l'alto quando... Boh, non ricordo, non c'ho mai capito una fava di anatomia.
Fatto sta che dal tallone il sangue è riuscito ad arrivarmi al cervello e a farmi sbiascicare qualcosa del tipo "allora, cosa offrite oggi?"
Da quel momento, il risucchio deve essere arrivato al cervello perchè le uniche parole che ricordo sono:
"Allora pane e salame... No! Uè uagliò! Ma sei tu! Vieccà, ma dimmi ce l'hai la ragazza tu? Ragazza e amante? Figlio d'androcchia! Nu stallone! Tortina di ricotta. Ma porca miseria, ma tu lo sai che piú si fa l'amore e meglio si sta e non lo dico io, lo dicono i dottori spinaci e verdure. C'era questo poeta a Napoli, un mio caro amico, che diceva sempre mela, pera e yogurt alla pesca e bottiglietta d'acqua e l'amore se ne va"
E niente, quel giorno non ho mangiato. Forse sono morta. Forse è stata un'allucinazione da fame e sono stata ricoverata in ospedale e mi hanno fatto una flebo. Ma quell'ometto dello sportello, lo vedo tutti giorni parlare di questo suo amico poeta napoletano e tutti i giorni ha un nome diverso.
Morale della favola: se hai fame, non andare al take away della mensa Cammeo a Pisa.
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vintagebiker43 · 6 years
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GHALI - Cara Italia (Prod. Charlie Charles)
Fumo, entro, cambio faccia Come va a finire si sa già Devo stare attento, mannaggia Se la metto incinta poi mia madre mi… Perché sono ancora un bambino Un po’ italiano, un po’ tunisino Lei è di Portorico, se succede per Trump è un casino. Ma che politica è questa? Qual è la differenza tra sinistra e destra? Cambiano i ministri ma non la minestra Il cesso è qui a sinistra, il bagno è in fondo a destra Dritto per la mia strada Meglio di niente, más que nada Vabbè, tu aspetta sotto casa Se non piaci a mamma tu non piaci a me Mi dici: “Lo sapevo” ma io non ci credo Mica sono scemo C’è chi ha la mente chiusa ed è rimasto indietro Come al Medioevo Il giornale ne abusa, parla dello straniero come fosse un alieno Senza passaporto, in cerca di dinero Io mi sento fortunato Alla fine del giorno Quando sono fortunato È la fine del mondo Io sono un pazzo che legge, un pazzo fuorilegge Fuori dal gregge, che scrive: “Scemo chi legge” Oh eh oh, quando il dovere mi chiama Oh eh oh, rispondo e dico: “Son qua” Oh eh oh, mi dici: “Ascolta tua mamma” Oh eh oh, un, dos, tres: sono già là Oh eh oh, quando mi dicono "A casa!” Oh eh oh, rispondo: “Sono già qua” Oh eh oh, io T.V.B. cara Italia Oh eh oh, sei la mia dolce metà Aspè, mi fischiano le orecchie Suspense, un attimo prima del sequel Cachet non comprende monete Crash Bandicoot raccogli le mele Nel mio gruppo tutti belli visi Come un negro bello diretto a Benin City Non spreco parole, non parlo con Siri Felice di fare musica per ragazzini Prima di lasciare un commento, pensa Prima di pisciare controvento, sterza Prima di buttare lo stipendio, aspetta Torno a Baggio, io non me la sento senza Shakera! Il tuo telefono forse non prende nell’hinterland Finiti a fare freestyle su una zattera in Darsena La mia chat di WhatsApp sembra quella di Instagram Amore e ambizione già dentro al mio starter pack Prigionieri di Azkaban fuggiti da Alcatraz Facevamo i compiti solo per cavarcela Io mi sento fortunato Alla fine del giorno Quando sono fortunato È la fine del mondo Io sono un pazzo che legge, un pazzo fuorilegge Fuori dal gregge, che scrive: “Scemo chi legge” Oh eh oh, quando il dovere mi chiama Oh eh oh, rispondo e dico: “Son qua” Oh eh oh, mi dici: “Ascolta tua mamma” Oh eh oh, un, dos, tres: sono già là Oh eh oh, quando mi dicon: “Vai a casa!” Oh eh oh, rispondo: “Sono già qua” Oh eh oh, io t.v.b. cara Italia Oh eh oh, sei la mia dolce metà. Sto
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05/11/2017
Baia del Pescatore, le tre di una notte di mezza estate; un falò attorno a cui si raduna un gruppo di ragazzi usciti da un diciottesimo e musica a distanza dal “Salto dell’acciuga”; la scena si apre sull’ingresso nel gruppo di un ragazzo appena tornato da una nuotata notturna, gli va incontro l’unica amica che ha ancora addosso i vestiti e le scarpe della festa
 G – (Va incontro a R e si ferma a un metro scarso dal suo avanzare) Bello farsi il bagno dopo mezzanotte, no?
R – (L’entusiasmo di un bambino dopo il primo gol) Bellissimo… ti immergi in questa cosa nera, fredda e salata e quando fai il morto aprendo gli occhi hai il cielo stellato sopra di te!
V – (Poco distante di lì ma abbastanza vicino da sentire tutto) Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me! (Fa un cenno verso il gruppo)
C – (Accoglie il cenno di V) Rob! Kant! Hegel!
R – Ahhhhhhhhh!!!
(Il grido è seguito dalle risate di tutti e dalla perplessità di qualcuno)
R – Oddio scusa Giù, lo sai che quando sento i nomi di quei due filosofi mi ricordo degli esami di maturità e grido
G – Tranquillo, guarda (Sorriso rassegnato, viso di chi cambia argomento, cammina sola col suo interlocutore verso il falò) Dicevi del cielo, in effetti stanotte si vede tutto benissimo, anche perché non c’è la luce della luna a schiarire il cielo… le stelle emergono meglio nelle notti come questa
R – La luna invece c’è, di fronte a te. Quella lametta rosso sangue che vedi sbucare dall’acqua… (La indica al gruppo poco distante) Ci avete fatto caso?
M – Greg cazzo è bellissima! Manco me ne ero accorto…
V – Fa un effetto strano da qui, già è rossa di suo, con l’effetto ottico della fiamma poi…
G – (Si sono spostati vicino al suo telo dove ha sistemato lo zaino) Rob non è che hai freddo? Stai ancora bagnato e sono le tre di notte… Ci spostiamo vicino al fuoco?
R – Eh, direi… prendi la roba che ci sistemiamo lì
G – Divertito stasera? Anzi, ieri sera che mezzanotte è passata…
R – Un sacco… aspè, ma ora che ci penso è il 21! Ora è il tuo compleanno!
G – Ah, ci sei arrivato! Ne hai messo di tempo!
R – Madò hai ragione Giù! Auguroni… (Una stretta di mano e un bacio di circostanza si sciolgono in un abbraccio sentito, quasi paterno)
G – Grazie, grazie
R – (Rivolto al gruppo, continua l’abbraccio) Voi li avete già fatti gli auguri?
A – Sì, tutti, al diciottesimo mentre stavi in bagno! Appena è arrivata mezzanotte!
V – Te ne eri scordato Rob?
M – Madò c si fetw!
R – (Stacca l’abbraccio, si siedono) Ecco perché non ti sei ancora cambiata dal diciottesimo! Mi sembrava strano che girassi in spiaggia col vestito elegante e i tacchi come una mignotta…
G – Che genio! (Si toglie i tacchi e l’abito della festa, sedendosi su un telo mal sistemato) Ora che ti sei ricordato, posso cambiarmi e aggiungerei anche camminare decentemente… anche se non credo proprio che mi metterò a camminare, seduti qua col fuoco davanti e la luna sullo sfondo si sta bene
R – Una scelta saggia
G – Mh!
R – Una delle poche…
G – Sì? (prende lo zaino in mano con fare minaccioso)
R – Lo sai che scherzo, basta che non mi meni… Beh queste prime ore da donna? La mia Ceduzza La Bionda è maggiorenne!
G – Queste prime ore dici? Meglio di così?
R – Sai a che pensavo?
G – Dì
I visi di tutti e due arrossati dal fuoco; gli occhi scuri di R tradiscono appena il sonno e con qualche ulteriore accenno dello stesso colore dei tizzoni ardenti anche l’irritazione dovuta all’acqua del mare, tutto il gruppo è seduto e distribuito asimmetricamente attorno al fuoco, di tanto in tanto qualcuno si alza per alimentare la non troppo forte fiamma, lo scenario rimane invariato fino alla fine, in una atmosfera rilassante a cui il crepitio del legno e dell’erba secca fa da culla. Le voci sono basse: qualcuno accenna a fare una mezz’ora di sonno.
R – Il diciottesimo è il primo “per sempre” di una persona… battesimi, comunioni, cresime, matrimoni, non garantiscono nessun “sempre”… Io due anni fa, tu ora, con i nostri diciottesimi siamo diventati adulti per sempre; non potremo diventare altro da ciò che siamo
G – Eh, si… Se ci pensi neanche se muori cessi di essere un uomo, lo sei diventato tempo fa e lo rimarrai per sempre
R – Beh se ci fai caso è in queste occasioni che si iniziano a indossare certi abiti da cerimonia che potrai usare sempre; la camicia che avevo addosso fino a prima di farmi il bagno la metto a tutte le occasioni in famiglia… anche tu quel vestito potrai metterlo sempre
G – Tranne i tacchi che non credo metterò nei prossimi vent’anni minimo
R – E c’hai pure ragione…
G – Mi ricorderò di questa notte, sono di quelle che con poco ti cambiano, la mia testa tornerà a questa spiaggia tante volte durante i suoi tanti viaggi… specie tra i banchi di scuola nei mesi più noiosi, tipo ottobre, febbraio…
R – Beh sì, per una ragazza con la testa tra le nuvole come te…
G – Una ragazza con la testa tra le nuvole o la ragazza con la testa tra le nuvole?
R – Direi la prima delle due, non te la tirare
G – Dov’ero rimasta?
R – Al fatto che ti ricorderai di stasera per tanto tempo
G – Ah sì, vero… mi sento felice, come se avessi sempre avuto il mondo in mano
R – Sì, è la sensazione che si ha nei primi giorni, poi le cose cambiano
G – E che succede?
R – Ti accorgi che sei tu nelle mani di un mondo, che cammini sulle palme di queste due mani… e che finora hai camminato solo su una minuscola parte del più piccolo dito di loro
G – Scusami un attimo (si rivolge ad una ragazza alle sue spalle)… hai un filtro Ale?
A – Sì, vai
G – Riprendi Rob
R – Più o meno questo è, voglio che tutte le altre cose le scopra da sola
G – (Con voce quasi infantile, da bimba felice) Grazie!
R – Ma non ti fa male la mascella con sti sorrisi fotografici? Se puoi stendere meglio il telo così mi sdraio
G – Non ci sono problemi (sistema meglio il telo, prima solo spiegazzato)
R – Grazie (volge lo sguardo all’alto, come aveva fatto in acqua)… “le stelle”, quelle famose stelle a cui Dante dedica la chiusura di ogni cantica della Divina Commedia
G – Quale preferisci? Inferno, Purgatorio o Paradiso?
R – L’inferno, mi pare ovvio! Ci sta tutto lì: ironia, volgarità, sentimenti! E quel finale fantastico, liberatorio, impulsivo…
G – “E infine uscimmo a riveder le stelle…” (Giunge la musica del Salto dell’Acciuga poco lontano) Non è la voce di Lucio questa?
R – Sì, è lei… credo sia “Una donna per amico”
G – Ricordi? Stavamo tornando l’ultima volta da Milano a novembre e la sentimmo assieme con le cuffie
R – Mado si, in quel periodo mi spaccavo Battisti molto più di ora
L.B. – Ma il mio mestiere è vivere la vita, che sia di tutti i giorni o sconosciuta…
Queste ultime parole di Battisti coprono le voci dei dialoganti (che continuano a parlare con il labiale) e di chi li circonda, su questo frangente cala un sipario pacato, la lama di luna ha perso il rossore ed è ormai pallida.
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