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#Nicolò Govoni
francescacammisa1 · 9 months
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Si pensa che vivere accada in automatico, ma nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Vivere è un impegno continuo. Ogni giorno devi ricordartene. Quindi si gentile con gli altri. Sii diverso. Sii audace. Permetti a te stesso di provare felicità e tristezza e pure rabbia, senza lasciare che ti consumino. Fa' sì che ogni giorno sia colmo di tutto il possibile.
Nicolò Govoni - Se fosse tuo figlio
Pejac Artist
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canesenzafissadimora · 9 months
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Lui è Nicolò. Nasce a Cremona nel 1993. È un bambino solitario. Legge tanto, tantissimo. Cresce con i nonni, che gli insegnano le cose più divertenti, mangiare i biscotti quando ne ha voglia, correre a piedi nudi sull’erba. Ha 5 anni. Il negozio dei genitori viene rapinato, mamma e papà urlano, piangono. Nicolò scrive un racconto in cui parla del ladro. Lo rilegge, è fiero. I genitori lo stroncano. Nicolò cresce. La scuola non gli va giù. Gli insegnanti parlano chiaro, con quei voti non andrà da nessuna parte. A casa gli tirano le orecchie, ma non serve a nulla. Bocciato. Mamma e papà sono disperati. Lui invece è innamorato. Di una ragazza che non se lo fila, e gli spezza il cuore. Nicolò abbassa la testa, si cuce sulla fronte la parola fallito e tira avanti per forza d'inerzia. Passa il suo tempo sui libri. Si sente vecchio, vuoto, ha voglia di scappare. È il 2013. Nicolò va su internet, vende i fumetti, le scarpe, le magliette, la console dei videogiochi, il letto a castello, prepara lo zaino e parla con i genitori. Ciao mamma, ciao papà, vi saluto, vado in India a fare il volontario in un orfanotrofio. Nicolò non ha alcun interesse per i bambini, o per il sociale. Vuole solo fuggire dal suo paese, che gli sta stretto, lo soffoca. Arriva in un piccolo villaggio dall’altra parte del mondo. Si sente il protagonista di uno dei suoi amati romanzi. La realtà che lo circonda è un pugno nello stomaco. Povertà, prostituzione, violenza. È sconvolto. Lo mettono a insegnare inglese ai bambini. Lui non sa nemmeno da dove iniziare, deve inventarsi qualcosa. Passano i mesi. I suoi piccoli studenti lo adorano, Nicolò conosce la storia di ognuno di loro, si affeziona. Una sera telefona a casa. Ciao mamma, non torno, qui c’è troppo da fare. Nicolò scrive libri, raccoglie fondi per costruire un dormitorio, paga la scuola e l’università ai suoi bambini, fonda una Ong. È il 2020. Nicolò Govoni ha 27 anni, è candidato al Premio Nobel per la Pace.
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susieporta · 8 months
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Dio, questo deve essere uno degli scritti più difficili in cui mi sia mai cimentato… insomma, come si fa a spiegare il rapporto tra padre e figlio? Si possono davvero decodificare 30 anni di perdersi e ritrovarsi, di volere e di rifiuto, di silenzio e d’attesa, e di scuse - sopratutto di scuse -, culminati in un viaggio dall’altra parte del mondo per riscoprirsi, finalmente, a vicenda?
Il fatto è che ho trascorso tutta la giovinezza a cercare di smettere i panni di figlio inseguendo il miraggio di un’identità veramente mia. L’ho fatto per diventare grande. Per diventare libero. Tocca a tutti, prima o poi, no? E mio padre, lui c’era a ogni passo, se non per come avevo bisogno di lui, quantomeno nella misura di cui era capace.
Quando ero bambino, lui era l’estraneo da decifrare. Quando ero adolescente, il nemico da combattere. E poi, da adulto, lo specchio in cui affacciarmi. Non ero pronto, però. Non ero pronto a vedere in me tutto ciò che odiavo di lui. E così sono fuggito. Sono fuggito il più lontano possibile, dall’altra parte del mondo, tentando di diventare il padre che lui non era mai stato.
E poi, una notte di quattro anni fa, nel momento di più grande scoraggiamento, la sua email. “Scusami,” diceva, tra le tante altre cose. Cose di cui non sono ancora pronto a raccontare. Cose che hanno cambiato tutto, spazzando via le brutture, permettendoci di gettare nuove fondamenta e iniziare a cercare dei nuovi noi.
Ci sono voluti anni. Ce ne vorranno ancora. Ma ci stiamo riuscendo. Siamo qui, insieme, nella Terra che chiamo “casa”, e ci stiamo riuscendo.
E scrivo. Devo. Devo farlo.
Scrivo non per sbandierare la mia intimità ai quattro venti ma perché, scrivendo, io vivo meglio. Sono in tanti ad avermi definito “saggio” e, per quanto lusingato, mentirei per omissione se accettassi il complimento senza scavare più a fondo. Non è qualcosa con cui sono nato, questa sensibilità, la propensione a scomporre le cose. L’ho allenata. L’ho coltivata. L’ho sviluppata, e l’ho sviluppata scrivendo. E non parlo dei libri. È qui, su questa piattaforma, in questa comunità, che accade la magia. Mi piace raccontarmi che lo faccio per lavoro, per raccogliere fondi e supportare Still I Rise e i nostri bambini nel mondo. Ma la verità è che è un bisogno personale. Scrivo perché scrivere mi obbliga a guardarmi dentro. Mi obbliga a dare un nome alle cose, anche quelle più brutte, quelle più scomode, quelle che altrimenti farei di tutto per dimenticare. Scrivendo io esploro me stesso e, di riflesso, decifro il mondo - quello dentro di me e quello che mi circonda. Scrivere per me è studio del sé. È affrontare la paura. Ma, soprattutto, è terapia. È cura. Ed è guarigione.
E in questi giorni, dopo anni trascorsi lontani, sto guarendo, finalmente. Mi piace pensare che stiamo guarendo entrambi, io e il mio papà.
Nicolò Govoni
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charlievigorous · 2 years
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Ho lasciato passare qualche giorno prima di “dire la mia” sulla dipartita della Regina inglese. Non che l’argomento fosse di mio interesse ma in molti mi avete chiesto un parere e quando certe notizie diventano così “invadenti”, cariche di luoghi comuni, di esagerazioni e ipocrisia, allora qualcosa devo dirla. Se poi il coro (di politica e mass media) è unanime, tanto per cambiare, sento proprio il bisogno di esternare il mio dissenso e proporre qualche riflessione lontana dal pensiero unico.
In questo caso l’ha già fatto meglio di quanto avrei potuto fare io, Nicolò Govoni, un instancabile attivista che da tempo si batte per i diritti umani e che è a stretto contatto con chi quotidianamente subisce le decisioni e i capricci dei governanti occidentali. Nessuno quindi meglio di lui può portare una testimonianza diretta sulla questione, con una giusta spolveratina sul passato (che troppo spesso dimentichiamo o non conosciamo affatto).
Sottoscrivo anche le virgole e ringrazio Nicolò per il suo impegno.
“Credo fermamente che la vita umana, e così la sua fine, meriti rispetto, proprio in quanto umana. Ma la morte non dovrebbe rendere nessuno intoccabile, neanche i sovrani. Soprattutto i sovrani. Questa è una foto della Regina Elisabetta ad Aden, nel 1954. Negli anni a seguire la Corona ha governato il Sud dello Yemen, al tempo una colonia britannica, deportando e uccidendo oltre 200.000 yemeniti per soffocare i moti indipendentisti. Al contempo, in Kenya, l’impero creava veri e propri campi di concentramento per estinguere la ribellione dei Mau-Mau. Pochi anni dopo, in Nigeria, partecipava al genocidio/olocausto di oltre 3.000.000 di Ioro, così da impedire l’indipendenza del Biafra e proteggere i propri interessi petroliferi nella regione. Al contempo, come se non bastasse, tramite l’Operazione Legacy distruggeva per sempre le prove dei propri crimini coloniali, e in Canada approvava l’istituzione di scuole residenziali colpevoli di aver indottrinato, abusato e assassinato centinaia di bambini indigeni negli anni. Per completare il tutto, la Corona ha bandito la presenza di lavoratori appartenenti a minoranze etniche a Buckingham Palace fino alla fine degli anni ’60.
Anche questo è il lascito della Regina Elisabetta. Un lascito di violenza coloniale e saccheggio, di segregazione razziale e di razzismo istituzionalizzato. Ed è per questo che, mentre il mondo intero celebra e osanna il sangue blu, è di un altro sangue, quello rosso, che voglio fare memoria: il sangue delle vittime.
Per favore ricorda che la Regina Elisabetta non è stata un residuo del colonialismo. Ne è stata parte attiva.”
by Matteo Gracis
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Libri: 'Altrove' di Nicolò Govoni, è 'giallo' a Cremona [VIDEO]
AGI –  “Altrove” è l’ultimo romanzo di Nicolò Govoni, attivista e presidente di Still I Rise, organizzazione che si occupa di minori e vulnerabili nel mondo attraverso due approcci educativi volti a fornire istruzione di alta qualità e garantire la protezione degli studenti. “Altrove”, edito da Still I Rise – Edizioni, è un romanzo ambientato a Cremona, una tranquilla cittadina dove non accade…
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dominousworld · 7 months
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L'AIUTO MIGLIORE CHE L'UNIONE EUROPEA POSSA DARE IN AFRICA E' ANDARSENE
L'AIUTO MIGLIORE CHE L'UNIONE EUROPEA POSSA DARE IN AFRICA E' ANDARSENE
di Nicolò Govoni Non ci credi? Ogni anno sono circa 30 i miliardi di dollari che il mondo dona al Continente sotto forma di aiuto umanitario. Ma sai, al contempo, quanto si prende tra risorse naturali, prestiti, profitto delle multinazionali e flussi illeciti? 190 miliardi. L’aiuto umanitario, nella stragrande maggioranza dei casi, non è che una forma di ingegneria politica che permette ai…
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Lui è Nicolò Govoni, 29 anni, di Cremona. La vita è una danza della perdita. Ti abitua a scrollarti di dosso certezze, abitudini e pregiudizi, puoi rimettere in discussione te stesso. Lui lo sa, sperimentato. Un’infanzia difficile, un bambino difficile, solitario. I genitori ci sono poco, i nonni lo prendono con sè, anni di biscotti e piedi nudi d’estate. Una rapina al negozio dei suoi. Nicolò…
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"Insieme": parte il format di Still I Rise per le scuole italiane
Il format educativo di Still I Rise destinato alle scuole italiane è ai nastri di partenza: dopo l’annuncio avvenuto negli scorsi mesi, il programma “Insieme” è ora disponibile gratuitamente in modalità virtuale e asincrona. Cos'è Still I Rise? Still I Rise è un’organizzazione internazionale indipendente nata per assicurare istruzione, protezione e dignità a minori profughi e vulnerabili. Crediamo nel potere trasformativo dell’educazione e portiamo istruzione a bambini e bambine i cui diritti sono stati negati per troppo tempo. Oltre ai centri educativi, l'organizzazione apre anche Scuole Internazionali di altissima qualità negli angoli del mondo divenuti crocevia delle maggiori rotte migratorie. Le Scuole Internazionali offrono istruzione di alto livello ai minori profughi e vulnerabili tramite un diploma internazionale riconosciuto tra i più forti al mondo. Intervista a Rachele Pizzi, Coordinatrice del progetto scuole Eccoci arrivati al momento dell'intervista. Andremo a scoprire il progetto "Insieme" tramite le parole di Rachele Pizzi, Coordinatrice del progetto scuole: Cos'è il progetto "Insieme"? “Insieme” è un viaggio interattivo per avvicinarsi a temi importanti, come la migrazione, l’accoglienza, il lavoro minorile e il diritto all’istruzione: il percorso è pensato per scuole di ogni ordine e grado, università, istituti di formazione e associazioni giovanili in lingua italiana.  Come si articola il progetto? Il programma è caratterizzato da una forte versatilità: ogni educatore può modulare il percorso scegliendo le fasi più adatte alla propria classe, ai temi che si vogliono approfondire e al tempo che si decide di dedicare. La prima fase del format prevede due momenti:  - Informare, dedicato agli educatori, offre una panoramica sull’approccio educativo e didattico utilizzato dagli insegnanti di Still I Rise nelle scuole in Kenya, Repubblica Democratica del Congo, Grecia e Nord Ovest della Siria.  - Sensibilizzare, da condividere con gli allievi, si focalizza sulla nascita di Still I Rise, i suoi obiettivi e l’importanza del Diritto all'Istruzione. La seconda fase si snoda invece in tre proposte:  - Lettura prevede un approfondimento sui libri di Nicolò Govoni, con la possibilità di partecipare a un incontro nazionale con l’autore che si svolgerà online entro l'anno scolastico 2022/23; - Fotografia espone la classe allo studio della mostra fotografica Through Our Eyes - Attraverso i Nostri Occhi, offrendo delle attività pratiche; - Cittadinanza sviluppa e arricchisce il percorso didattico curriculare di Cittadinanza & Costituzione del MIUR, attivando un viaggio che partirà dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite e avrà come destinazione il Diritto all’educazione, caposaldo della missione di Still I Rise. Alla fine di tutti i percorsi, il gruppo di allievi e allieve riceverà un Certificato Still I Rise di Costruttori & Costruttrici del Cambiamento. Qual è l'obiettivo del progetto? Con “Insieme” entreremo nelle classi italiane per far conoscere le nostre scuole, con l’obiettivo di stimolare idee e riflessioni. Agli educatori racconteremo del nostro metodo educativo e pedagogico, mentre ai nostri allievi offriremo la parte attiva di questo progetto: iniziative, eventi, attività pratiche e di sensibilizzazione, affinché non siano semplici osservatori, ma parti attive di un cambiamento. Abbiamo scelto di utilizzare un linguaggio child-friendly, in grado di rispettare il processo evolutivo di una popolazione di allievi molto vasta, che va dagli 8 ai 18 anni Quali sono le vostre sensazioni? Con questo nuovo progetto educativo, Still I Rise intende rimarcare il suo ruolo di catalizzatore di cambiamento all’interno del contesto educativo italiano. Attraverso “Insieme”, ci impegniamo a stimolare il pensiero critico e le coscienze degli studenti italiani e a sviluppare la loro sensibilità ed empatia affinché i valori di accoglienza e inclusione diventino parte attiva del loro vivere quotidiano Read the full article
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circusfans-italia · 2 years
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Il XVIII Clown&Clown Festival celebra la risata e i nasi rossi
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Il XVIII Clown&Clown Festival celebra la risata e i nasi rossi Il XVIII Clown&Clown Festival premia NICOLÒ GOVONI, giovane scrittore e attivista per i diritti umani, nominato nel 2020 al Premio Nobel per la Pace Il festival marchigiano, che unisce da sempre il mondo della clownerie a quello della clownterapia, assegna il “Premio Clown nel Cuore 2022” a NICOLÒ GOVONI, presidente e direttore esecutivo di Still I Rise, organizzazione non-profit indipendente nata per offrire istruzione e protezione ai minori profughi e vulnerabili. Dal 25 settembre al 2 ottobre, Monte San Giusto diventerà il centro dell’universo Clown con un incontro senza precedenti tra le due icone della clownterapia PATCH ADAMS e MICHAEL CHRISTENSEN, con il pluripremiato artista ucraino HOUSCH-MA-HOUSCH e tanti altri artisti, con l’amico del Festival ENZO IACCHETTI, con NATASHA STEFANENKO e grandi eventi di piazza, workshop e incontri sulla clownterapia, presentazioni di libri ed eventi formativi per le scuole, in presenza e online per tutta Italia, con JACOPO FO tra i formatori. Clown&Clown Festival – Festival Internazionale di Clownerie e Clownterapia Dal 2005 il Clown&Clown Festival diffonde il valore universale e terapeutico della risata, tanto da far guadagnare a Monte San Giusto, piccolo borgo in provincia di Macerata, il titolo di “Città del Sorriso”. Il Festival è stato ideato con l’intento di unire le due anime del clown: quella artistica e spettacolare dei Clown-Artisti e quella volontaristica e sociale dei Clown-Dottori. Quest’anno diventa maggiorenne con un’edizione che, dopo due anni, torna “a pieno regime” e promette di essere importante meta di ritrovo per tutto l’universo clown. Il programma ruoterà intorno al tema principale della Gentilezza, intesa nella sua accezione più vasta, che riguarda noi stessi, le persone che ci stanno intorno fino ad arrivare all’ambiente. Il clown diventerà un modello di educazione alla Gentilezza unico nel suo genere e il “sorriso” sarà il linguaggio universale della Gentilezza. Per questo #GoGentle è il claim di questa edizione del Festival e invita a seguire le orme del clown anche sui social! L’associazione Ente Clown&Clown, organizzatrice della kermesse, ha deciso di assegnare a NICOLÒ GOVONI, giovane scrittore e attivista per i diritti umani, nominato nel 2020 al Premio Nobel per la Pace, il Premio Clown nel Cuore 2022, riconoscimento che dal 2008 è destinato a personaggi che si sono distinti per il loro impegno nel sociale e si sono fatti messaggeri di valori positivi attraverso la propria arte e il proprio lavoro, unendo allegria e gioia di vivere alla solidarietà e diventando modelli positivi per la comunità.
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Nicolò Govoni, classe 1993, è uno scrittore e attivista per i diritti umani originario di Cremona. All’età di 20 anni inizia la sua prima missione di volontariato in un orfanotrofio in India, dove resta per quattro anni, durante i quali si laurea in Giornalismo. Nel 2018 si sposta sull’isola di Samos, in Grecia, e fonda Still I Rise, un’organizzazione umanitaria che apre scuole di emergenza e scuole internazionali per i bambini più vulnerabili e operativa tra Grecia, Turchia, Nord Ovest della Siria, Kenya e Repubblica Democratica del Congo. Still I Rise è la prima no-profit al mondo a offrire gratuitamente il percorso di International Baccalaureate ai minori profughi. Nel 2020 Nicolò viene nominato per il Premio Nobel per la Pace per il suo impegno a favore dell’educazione e della protezione dei bambini rifugiati e gli viene conferito il Premio CIDU per i Diritti Umani dal Ministero Italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Presidente e Direttore Esecutivo di Still I Rise, oggi Nicolò vive in Kenya e dirige le operazioni dell’organizzazione in quattro continenti. Con Rizzoli, ha pubblicato Bianco come Dio (2018), Se fosse tuo figlio (2019), il libro fotografico Attraverso i nostri occhi (2020) e Fortuna (2021). A Nicolò Govoni viene assegnato Il Premio Clown Nel Cuore con la seguente motivazione: “Per un Volontariato che si fa ricchezza personale, accettazione dell’altro e dono concreto di felicità. Per Mazì che è scuola come casa, come vita, come strumento di rivoluzione sociale. Per aver imparato dai bambini il potere della Gentilezza e averne fatto un’aspirazione che mette sempre al centro il sorriso altrui”. Nel corso degli anni sono stati insigniti del premio Clown nel Cuore personaggi di rilievo come Giorgio Panariello, Enzo Iacchetti, Lino Banfi, Giobbe Covatta, Don Luigi Ciotti, Enrico Brignano, Flavio Insinna, Andrea Caschetto, Dario Ballantini, Cesare Bocci, Neri Marcorè, Paolo Ruffini, Sabine Choucair, Arturo Brachetti, Andrea Bocelli, Michael Christensen e Patch Adams, che quest’anno torneranno per un incontro ed un evento senza precedenti. Quella del 2022 sarà infatti un’edizione storica per la clownterapia a livello mondiale. L’organizzazione del Festival, in collaborazione con ClownOne Italia e FNC – Federazione Nazionale Clown Dottori, ha approntato tutto per un’impresa senza precedenti: far incontrare per la prima volta PATCH ADAMS e MICHAEL CHRISTENSEN, le due figure che negli anni ’70 hanno dato forma e sostanza, seppur attraverso due scuole di pensiero diverse, un nuovo approccio alla cura, basato sull’umanità, sull’amore e sul sorriso, la clownterapia. Un evento straordinario, che sarà anticipato da due workshop formativi esclusivi da loro condotti, in programma nei giorni 1 e il 2 ottobre (info e iscrizioni su clowneclown.org). Il tutto è reso possibile grazie al supporto degli sponsor privati: L.A. Idrotermiica, CO.RI.B srl, Centro Giovanile Casette ed EraFutura Cooperativa Sociale. Le due icone della clownterapia si incontreranno il 2 ottobre sul palco di “RIMBALZI DI GIOIA IN UN ABBRACCIO CHE VALE”, il grande evento finale del Festival, che prenderà il via a partire dalle ore 17:00 in Piazza Aldo Moro. Uno spettacolo ricco di artisti e di sorprese, presentato da Natasha Stefanenko, che, dopo i due anni di pandemia, culminerà con l’emozionante e attesissimo mare di palloncini colorati che rimbalzerà sopra la piazza a ritmo di musica e delle emozioni. Un trionfo di gioia, bellezza, sorrisi e abbracci, che entusiasmerà ed emozionerà la folla. All’evento, parteciperanno anche Enzo Iacchetti, grande amico del Festival e Cittadino onorario della Città del Sorriso, e Andrea Caschetto, ambasciatore del sorriso negli orfanotrofi di mezzo mondo e Premio Clown nel Cuore nell’edizione 2016.
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Un altro grande evento di piazza in programma è l’ESPLOSIONE DI COLORI, che si volgerà sabato 1° ottobre alle ore 18:00 presso i Giardini Pubblici. Una spettacolare animazione con suoni, giochi e balli immersi in una nuvola di colori, che dipingerà i partecipanti dalla testa ai piedi, all’insegna dell’allegria e della spensieratezza. Per ciò che riguarda l’aspetto artistico del festival, spicca tra la nutrita line-up del programma HOUSCH-MA-HOUSCH, clown ucraino tra i più grandi talenti della comicità dell’Est, in programma per venerdì 30 settembre alle ore 21:15 (info e biglietti su clowneclown.org ). Semen Shuster, in arte Housch-ma-Housch, è nato nel 1972 a Ismail e nel 1992 si è diplomato alla famosa Scuola di Circo di Kiev. La sua carriera parla da sé: ha partecipato a numerosi festival e ha ricevuto numerosi premi, tra cui la "Medaglia di bronzo" al 26^ Festival Mondial du Cirque de Demain di Parigi e il "Clown di bronzo" al 33^ Festival International du Cirque di Monte Carlo. Negli ultimi anni, ha lavorato presso il famoso teatro "Lido" di Parigi e ha partecipato a importanti eventi internazionali. Il suo “Visual Magic Comedy Show” andrà in scena sabato 1° ottobre alle ore 21:30 presso il GalizioTorresiCircus, il grande tendone da circo del festival. Il festival inizierà domenica 25 settembre con l’Inaugurazione della Città del Sorriso che, a partire dalle ore 17, vedrà la partecipazione della street band Dixi Frixi e della Banda musicale O. Bartolini, le inaugurazioni delle mostre fotografiche nei vicoli del borgo e musica con la rock'n roll band Mecò e Il Clan, fino all’esilarante conto alla rovescia per l’accensione dell’enorme naso rosso sul campanile della chiesa, simbolo dell’inizio ufficiale della manifestazione. Nelle serate del 26, 27 e 28 settembre, sotto al GalizioTorresiCircus, si svolgerà il ClownFactor, uno degli eventi immancabili del programma: un contest riservato ai talenti emergenti delle arti circensi e della clownerie che quest’anno verrà presentato dall’attore Michele Gallucci e vedrà sfidarsi nove artisti e compagnie per l’accesso al Premio Takimiri, in programma il 1° ottobre alle ore 15:00. Tra gli eventi più originali in cartellone, il 28 settembre sera si svolgerà la ClownDisco Silent Party - con Dj set di Giorgio Romagnoli e animazione degli immancabili Didi Mazzilli e Enzo Polidoro, il 29 settembre “The Smile Challenge: Chi ride è clown” – un’installazione artistica nella quale chiunque potrà sfidare il performer internazionale Marino Aclonwnovic cercando di strappargli un sorriso, e il 1° ottobre l’evento “ClownSchool. L’Alfabeto della Gentilezza” dedicato agli studenti dell’I.C. L. Lotto di Monte San Giusto. Da venerdì 29 settembre a domenica 2 ottobre le vie e le piazze della Città del Sorriso saranno animate da tanti spettacoli gratuiti con artisti di alto livello in ambito nazionale e internazionale, tra i quali Andrea Paris, Valter Rado, la Compagnia Samovar, Mr. David, Teatro Necessario, Eccentrici Dadarò, Eddy Sic Mirabella e Di Filippo Marionette. Tornando, invece, alla dimensione sociale del Festival, oltre ai workshop e agli eventi con Patch Adams e Michael Christensen, decine di associazioni di clown-terapia da tutta Italia saranno impegnate in incontri di formazione coordinati dalla Federazione Nazionale Clowndottori, che sabato 1° ottobre organizza anche la sua Assemblea Nazionale annuale. Inoltre, domenica 2 ottobre alle 14:30, è in programma la Clownferenza “Nasi verdi per la Terra” a cura di Italo Bertolasi e Ginevra Sanguigno di Clown One Italia Odv. Infine, ogni anno all’interno del Clown&Clown viene organizzato il PROGETTO SCUOLE, un programma formativo per sensibilizzare bambini e ragazzi delle scuole locali e nazionali su temi di stampo sociale e umanitario e per avvicinarli all’arte circense. Gli eventi si svolgeranno sia in presenza, in diverse scuole del territorio, che online, con moduli accessibili gratuitamente da tutte le scuole d’Italia (info e iscrizioni su clowneclown.org). Tra i formatori ci sarà anche JACOPO FO, scrittore, attore, regista, attivista e fondatore della “Fondazione Dario Fo e Franca Rame”. Inoltre, quest’anno il programma includerà anche alcune attività destinate alla formazione dei ragazzi del Centro Giovanile Casette. Durante il festival, sarà bello anche solo passeggiare per i vicoli della Città del Sorriso. In occasione del Clown&Clown, ogni anno Monte San Giusto si veste a festa con una ECCEZIONALE OPERA DI ARREDO URBANO realizzata grazie alla collaborazione dei cittadini sangiustesi e dei volontari, che fanno della loro partecipazione la vera forza del Festival. Centinaia di addobbi, piccoli ed enormi, compaiono su case, strade, edifici pubblici, negozi e danno vita alla Città del Sorriso, in cui spiccano l’enorme naso rosso montato sul campanile della chiesa principale del paese e il portale firmato da Stefano Calisti all’ingresso del borgo antico. CHI ORGANIZZA E CHI SOSTIENE IL FESTIVAL Ogni anno il Clown&Clown Festival si svolge sotto l’organizzazione dell’Ente Clown&Clown, con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Marche, del Comune di Monte San Giusto e il supporto di numerosi sponsor privati, tra cui il main sponsor Galizio Torresi e il media partner Radio Subasio. www.clowneclown.org Il XVIII Clown&Clown Festival celebra la risata e i nasi rossi Visita le nostre sezioni
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semtituloh · 2 years
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Via Soumaila Diawara
Di Nicolò Govoni
Credo fermamente che la vita umana, e così la sua fine, meriti rispetto, proprio in quanto umana. Ma la morte non dovrebbe rendere nessuno intoccabile, neanche i sovrani. Soprattutto i sovrani.
Questa è una foto della Regina Elisabetta ad Aden, nel 1954. Negli anni a seguire la Corona ha governato il Sud dello Yemen, al tempo una colonia britannica, deportando e uccidendo oltre 200.000 yemeniti per soffocare i moti indipendentisti.
Al contempo, in Kenya, l’impero creava veri e propri campi di concentramento per estinguere la ribellione dei Mau-Mau. Pochi anni dopo, in Nigeria, partecipava al genocidio/olocausto di oltre 3.000.000 di Igbo, così da impedire l’indipendenza del Biafra e proteggere i propri interessi petroliferi nella regione.
Al contempo, come se non bastasse, tramite l’Operazione Legacy distruggeva per sempre le prove dei propri crimini coloniali, e in Canada approvava l’istituzione di scuole residenziali colpevoli di aver indottrinato, abusato e assassinato centinaia di bambini indigeni negli anni. Per completare il tutto, la Corona ha bandito la presenza di lavoratori appartenenti a minoranze etniche a Buckingham Palace fino alla fine degli anni ’60. Anche questo è il lascito della Regina Elisabetta.
Un lascito di violenza coloniale e saccheggio, di segregazione razziale e di razzismo istituzionalizzato. Ed è per questo che, mentre il mondo intero celebra e osanna il sangue blu, è di un altro sangue, quello rosso, che voglio fare memoria: il sangue delle vittime. Per favore ricorda che la Regina Elisabette non è stata un residuo del colonialismo. Ne è stata parte attiva.
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francescacammisa1 · 9 months
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Diffidate di chi cercherà di convincervi che siamo tutti uguali. Dobbiamo costruire un mondo di parità, non uno di uniformità.
Nicolò Govoni - Se fosse tuo figlio
Bansky
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susieporta · 10 months
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Antony. Questo è il suo nome. Ha 23 anni, oggi, ma non li aveva quando ci siamo conosciuti. Ne aveva 13, e io 20, e al destino, io, non ci ho mai creduto, ma stavolta pare davvero il chiudersi di un cerchio, il coro della canzone, il finale della storia. Che è poi, sempre, un nuovo capitolo.
Antony è il bambino per il quale ho deciso di stravolgere la mia vita, ormai dieci anni fa, e trasferirmi in India, lasciandomi tutto alle spalle. Era il più vulnerabile, il più difficile, il più solo dei bambini dell’orfanotrofio. Mi ha scelto, non so neanche perché, e così siamo diventati fratelli.
Siamo cresciuti insieme, in un certo senso: lui da bambino si è fatto ragazzo ed io, da ragazzo, un uomo. E se esiste Still I Rise, se facciamo quello che facciamo nel mondo, se sono chi sono oggi, è proprio grazie a lui. Antony è l’origine di tutto. Il catalizzatore. Il bambino che, con il suo affetto, ha cancellato la mia rabbia, le mie insicurezze e le mie domande mostrandomi il vero senso della vita: gli altri. Gli altri come estensione del sé.
Abbiamo trascorso quattro anni insieme prima di separarci: lui verso l’università ed io verso il resto del mondo. Ma siamo rimasti in contatto. Ogni anno gli auguri di compleanno e di Natale, finché poi, nel 2022, un messaggio diverso: “Fratello, ho bisogno di aiuto. In India le cose vanno male, non c’è lavoro e mia sorella deve sposarsi. Non abbiamo soldi. Avresti un lavoro per me?”
Non ce l’avevo, un lavoro per lui, allora. Ma la sua richiesta ha smosso qualcosa nel profondo di me stesso. Qualcosa che non ho potuto più ignorare. E così, quando, qualche mese fa, si è palesata un’opportunità, Antony è stato il mio primo pensiero. “Ti va di trasferirti in Kenya?” ho chiesto. E quando lui ha risposto: “Sì,” ho sentito l’universo allinearsi. Non capita mica spesso, la sensazione di compiere il proprio destino nel mondo, ma quando capita è… incredibile.
È con grande piacere e tanta emozione che do l’annuncio: dopo 10 anni Antony, il “mio” primo bambino, quel fratello dai piedi scalzi e i capelli in tempesta incontrato quando avevo 20 anni e lui 13 in un orfanotrofio indiano, il ragazzo che mi ha cambiato la vita, che ho visto crescere e che abbiamo mandato all’università - ecco, Antony si trasferirà in Kenya per lavorare, al mio fianco, a Still I Rise. E penso che questo sarà per sempre uno dei momenti più significativi della mia vita.
Quando il destino chiama, che altro puoi fare se non rispondere? A prestissimo, fratello mio. ❤️
Nicolò Govoni
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zillyeah · 5 years
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Se fosse tuo figlio - Nicolò Govoni
Se fosse tuo figlio – Nicolò Govoni
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Un libro che dovrebbe stare in tutte le scuole del mondo, o meglio un libro che dovrebbe essere letto da tutti i potenziali insegnanti che si rapportano coi bambini che devono crescere, imparare, o forse no anzi sarebbe meglio che questo libro fosse letto da tutti noi esseri umani abitanti di questo mondo che sta attraversando soprattutto ora, in questo momento una fase di instabilità emotiva…
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ilmiomondosthings · 5 years
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corallorosso · 3 years
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Lui è Nicolò. Nasce a Cremona nel 1993. È un bambino solitario. Legge tanto, tantissimo. Cresce con i nonni, che gli insegnano le cose più divertenti, mangiare i biscotti quando ne ha voglia, correre a piedi nudi sull’erba. Ha 5 anni. Il negozio dei genitori viene rapinato, mamma e papà urlano, piangono. Nicolò scrive un racconto in cui parla del ladro. Lo rilegge, è fiero. I genitori lo stroncano. Nicolò cresce. La scuola non gli va giù. Gli insegnanti parlano chiaro, con quei voti non andrà da nessuna parte. A casa gli tirano le orecchie, ma non serve a nulla. Bocciato. Mamma e papà sono disperati. Lui invece è innamorato. Di una ragazza che non se lo fila, e gli spezza il cuore. Nicolò abbassa la testa, si cuce sulla fronte la parola fallito e tira avanti per forza d'inerzia. Passa il suo tempo sui libri. Si sente vecchio, vuoto, ha voglia di scappare. È il 2013. Nicolò va su internet, vende i fumetti, le scarpe, le magliette, la consolle dei videogiochi, il letto a castello... .. prepara lo zaino e parla con i genitori: Ciao mamma, ciao papà, vi saluto, vado in India a fare il volontario in un orfanotrofio. Nicolò non ha alcun interesse per i bambini, o per il sociale. Vuole solo fuggire dal suo paese, che gli sta stretto, lo soffoca. Arriva in un piccolo villaggio dall’altra parte del mondo. Si sente il protagonista di uno dei suoi amati romanzi. La realtà che lo circonda è un pugno nello stomaco. Povertà, prostituzione, violenza. È sconvolto. Lo mettono a insegnare inglese ai bambini. Lui non sa nemmeno da dove iniziare, deve inventarsi qualcosa. Passano i mesi. I suoi piccoli studenti lo adorano, Nicolò conosce la storia di ognuno di loro, si affeziona. Una sera telefona a casa: Ciao mamma, non torno, qui c’è troppo da fare. Nicolò scrive libri, raccoglie fondi per costruire un dormitorio, paga la scuola e l’università ai suoi bambini, fonda una Ong. È il 2020. Nicolò Govoni ha 27 anni, è candidato al Premio Nobel per la Pace.🙏❤️ (web) Con Amore e Graditudine🙏🌹 Gioia Felice 💗 LA VOCE DEL SILENZIO✨
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