Tumgik
#andrà meglio
unwinthehart · 3 months
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e metti la storia, cancella la storia, rimetti la storia
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dramasetter · 3 months
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Quindi eravamo lì a guardare queste slide e in alto a sinistra in una di queste c'erano delle piccole immagini di mandala luminosi.
Terapeuta: "questi mi ricordano te"
"I mandala? Perché?"
"Non lo so, però mi ricordano te"
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natostanco · 1 year
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È solo una brutta giornata, è solo una brutta giornata, è solo una brutta giornata...
Magari a ripeterlo finisco per crederci
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labalenottera · 2 years
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per mercoledì 20 a milano si prevedono 39°C di massima e 25°C di minima. io non me la sento di rischiare la salute per un concerto, mi sa che mollo.
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demonecelestiale · 1 year
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oggi per tedesco devo solo fare un riassuntino!!! yay!!! i won!!!
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ancilla-hawkins · 2 years
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Io non potrei mai essere una sportiva/allenatrice/dirigente perché la mia reazione naturale a una squadra che perde è "vabbè sono cose che capitano"
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sadpetalworld · 9 days
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forse in un'altra vita andrà meglio
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falcemartello · 7 months
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COS' È LA DISTRAZIONE DI MASSA...
🔻Noam Chomsky, uno dei piu' importanti intellettuali oggi in Vita, ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media.
Dedicate 5 minuti e non ve ne pentirete.
Non foss'altro per ampliare le proprie conoscenze.
1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà.
O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3- La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi.
E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4- La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura.
E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile.
Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo.
Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione.
E senza azione non c’è rivoluzione!
10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti.
Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca.
Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Noam_Chomsky
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bicheco · 23 days
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Giorgia Meloni, nel tentativo di mettere una pezza alla masochistica (per la destra) censura a Scurati, pesta il classico merdone tirando fuori l'argomento ultra populista dei soldi: 1800 euro , lo stipendio mensile di molti dipendenti (magari!) per un minuto di monologo. A parte il fatto che il monologo sarebbe durato di più, il problema qui è che il costo, peraltro risibile rispetto agli stipendi degli artisti RAI, è legato alla scrittura, all'opera, non alla sua lettura.
Un monologo di trenta secondi di Shakespeare - per dire - non avrebbe prezzo.
Meloni, diciamolo: a sto giro non c'hai capito un cazzo; andrà meglio alla prossima porcata dei tuoi sottoposti.
P.S. E poi: "Un'Italia piena di problemi"? Ma come: non li avevi risolti tutti?!!!
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ideeperscrittori · 4 months
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10 MOTIVI PER CUI NON VORREI DIVENTARE FAMOSO
1. Quando sei famoso ti chiedono di rivelare il segreto del tuo successo, inventi una cosa sul momento e il giorno dopo su Libero fanno un titolo clickbait in cui ti attribuiscono la seguente frase: «Ha ragione Briatore. I giovani non hanno voglia di lavorare».
2. Siamo tutti protagonisti di almeno trenta foto poco edificanti scattate durante una gita scolastica. La nostra mente rimuove l'esistenza di quelle foto, ma loro sono da qualche parte e possono spuntare fuori all'apice della fama.
3. Chi è famoso non può neanche dire «forse non faccio del tutto schifo» e subito ribattono: «Ecco, lo sapevo. Si è montato la testa».
4. A una persona meticolosa potrebbe venire in mente di scrivere una biografia su di me per colpa della mia fama. Non voglio deludere aspiranti biografi mettendoli davanti alla triste realtà del mio rapporto simbiotico col divano.
5. Lo stile delle persone famose fa tendenza. E so già come va a finire. Un giorno indosso scarpe spaiate per la fretta, qualcuno lo nota, i salotti milanesi gridano al miracolo, la cosa sfugge di mano un po' a tutti, e mi ritrovo circondato da gente che sfoggia un sandalo e uno stivale da montagna.
6. I giornali mi stanno addosso. Ogni mia dichiarazione diventa un editoriale su Libero contro di me. Andrea Scanzi mi difende dicendo che sono un grande ma non quanto lui. Smetto di fare dichiarazioni. E su Libero cominciano a dire che il mio silenzio è un chiaro indizio di malafede.
7. Quando sei famoso non puoi dirti: «Ok, interessante, ma ora basta». Ogni tentativo di ridiventare sconosciuto si scontra con l'esistenza di una pagina su Wikipedia che parla di te. E quella pagina non può mica contenere elogi, altrimenti la gente pensa che te la sia scritta da solo.
8. Ho una giornata storta. Penso: «Domani andrà meglio». E invece il giorno dopo l'inviato di Striscia la Notizia mi bracca sotto casa, gira il coltello nella piaga con giochi di parole raggelanti e mi consegna il Tapiro d'Oro.
9. I famosi non possono salutare nessuno in uno spazio aperto perché qualsiasi loro gesto non ostile verso una persona viene interpretato come indizio di focosa relazione sentimentale. E su "Chi" i soliti ben informati rilasciano dichiarazioni tipo: «Si frequentano da un anno. È amore vero».
10. Dopo un bicchiere di troppo potrei accettare la proposta di fare un discorso motivazionale a Sanremo. Non voglio diventare astemio per evitare questo rischio.
FINE
[L'Ideota]
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barrenwomb · 3 months
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sessione finita e bocciata a tutti i miei esami, anyway hru
personalmente mi sento abbastanza uno schifo perché sto avendo tipo la terza crisi di mezza età della mia vita e alla mezza età ci vuole ancora abbastanza tempo. la coinqui mi ha ricordato che prima o poi andrà a convivere con il ragazzo e che quindi io sono una persona fondamentalmente sola. ultimamente il mio umore è tre metri sotto terra a limonare con qualche anima in pena (la mia). te lo dico così, boh, mal comune mezzo gaudio ma a parte tutto mi piacerebbe avere la parolina di conforto magica che ti fa stare meglio ma non ce l'ho. anche perché è oggettivamente una merda ciò che mi dici, quindi inutile star qui a dirti eh va be' fa niente poi ci riprovi. sinc io ho toccato il fondo tante volte e comunque alla fine sono riuscita a concludere qualcosa e ad arrivare da qualche parte e quando dico fondo dico fondo. alla fine penso che in un modo o nell'altro ce la si fa sempre. non sto necessariamente parlando di esami e università. comunque boh non so perché ma è così. sarà un po' l'universo un po' l'istinto di sopravvivenza un po' il fatto che sei vivo e devi vivere e quindi, a parte casi estremi, non è che puoi fare altro. quindi un giorno ti svegli e ti dici ah ok boh allora va bene sono qui e sto facendo questa cosa e non ho più pensieri catastrofici o almeno non con la stessa frequenza di prima. incredibile. ti chiederei di venire a drogati con me ma forse non è una buona idea quindi il consiglio è: fai una lunghissima doccia calda e usa tutto il flacone di bagnoschiuma e anche quello di shampoo e poi metti così tanta crema per il corpo e così tanto deodorante e altre robe profumate che dopo ti si offuscano i sensi e svieni nel letto oppure vomiti. ma almeno sembri una caramella. bacini tvb università merda
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civivotraletuebraccia · 2 months
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È finito un altro giorno
Tocco il cuscino
Chiudo gli occhi
Vedo te
Tutto ciò che non ho più
Domani andrà meglio penso
Domani giuro ti penserò meno
Ma per adesso chiudo gli occhi
“Vieni qui” mi dici invitandomi un’ultima volta tra le tue braccia
Solo un’ultima volta
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accidentiaituoiocchi · 5 months
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Sono profondamente sconfortata.
Ho tante spese, vivere da sola costa e qualunque cosa costa, so di non dire nulla di nuovo.
Ho bisogno di guadagnare di più, ho un part time che mi prende più tempo di quello pagato, ho una scuola di specialità che mi prende un sacco di tempo e non mi dà 1€,ma ok è per la mia formazione e il mio futuro quindi va bene.
Ma non va bene comunque perché sta diventando insostenibili tutto e faccio stronzate come prenotare viaggi in super offerta quando non ho soldi sul conto.
E M. è stupendo e vuole aiutarmi ma io non voglio chiedere aiuto e voglio farcela da sola.
La soluzione è trovare altro lavoro che però non è così semplice dati i limiti del primo lavoro.
Poi ci sono altri progetti in partenza ok, ma ci sono anche contratti che finiscono e non si sa quando riprendano.
Lo so lo so, è un vomitare parole senza un senso. Uno di quei casi in cui mi lamento e non voglio né pacche sulla spalla nè soluzioni.
Ho solo bisogno di scrivere le mie ansie perché ho avuto un attacco di panico a caso, perché mi viene da piangere, perché non riesco a essere positiva per nulla.
Vorrei solo che aver studiato mille anni e studiare ancora per specializzarmi mi aiutasse anche a guadagnare qualcosa. Mi aiutasse a fare meno fatica.
Mi ripeto che andrà meglio ma inizio a fare fatica a crederci
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lupo64sblog · 7 months
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COS' È LA DISTRAZIONE DI MASSA.
Noam Chomsky, uno dei piu' importanti intellettuali oggi in Vita, ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media.
1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale  è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà.
O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3- La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi.
E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4- La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura.
E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile.
Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo.
Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti  è l’inibizione della sua azione.
E senza azione non c’è rivoluzione!
10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti.
Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca.
Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
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animadiicristallo · 1 month
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andrà meglio.
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l-incantatrice · 6 months
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QUEI FINTI BRAVI RAGAZZI
Finalmente Filippo Turetta è stato catturato. Se avesse avuto un po’ di coraggio,dopo l’omicidio di Giulia,si sarebbe ucciso. Invece da vero vigliacco ha cercato di scappare e di farla franca. Sarebbe stato meglio se fosse morto,così lo Stato si risparmiava soldi per mantenerlo in carcere e per processarlo; tanto poi sappiamo come andrà a finire. Invocheranno l’infermità mentale o altre stronzate del genere,al massimo si farà 15 anni in carcere o in una struttura per malati mentali,uscirà prima per buona condotta e si troverà un’altra donna. Sono cose già successe purtroppo
In una trasmissione televisiva lo psicologo Raffaele Morelli ha detto che la violenza non esplode mai all’improvviso senza qualche segnale precedente;probabilmente questi segnali non sono visti o vengono trascurati,ma ci sono…Perché Filippo non è solo un ragazzo molto geloso e ossessivo,come ha detto qualcuno,è un MOSTRO
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