Tumgik
#settimana prossima andrà meglio (probabilmente)
unwinthehart · 4 months
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e metti la storia, cancella la storia, rimetti la storia
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red-eyes-demon · 3 years
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Partita a scacchi (versione soft ma v.m.18)
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La tensione che c’è in questa stanza è palpabile, io ad un lato del tavolo, lui all’altro.
Non ci stacchiamo gli occhi di dosso, questa è l’ ennesima sfida che ci siamo lanciati, ormai per noi è routine, questo è il nostro modo di vivere.
Cerchiamo lo scontro di continuo, anche per le piccole cose.
Ne abbiamo bisogno, come l’ossigeno per respirare.
Abbiamo chiuso tutti fuori da questo nostro mondo fatto di lotte continue.
Non parlo di una semplice scazzottata, tutt’altro.
Il nostro è un bisogno fisico.
Tutte le volte che facciamo sesso, ci ammazziamo di botte per vedere chi è abbastanza forte per star sopra e comandare i giochi.
Se qualcuno mi chiedesse chi sta più sopra probabilmente non risponderei, diciamocelo son affari nostri, non coinvolgiamo nessuno proprio per non esser disturbati.
L’ennesima noiosa riunione volge al termine, chissà cosa succederà adesso, sono proprio curioso.
Lo seguo con lo sguardo, devo esser pronto a qualsiasi cosa, non so quali pensieri affollano la testa del russo.
Di punto in bianco ti sento dire.
<”Dubito che il tuo ritorno avverrà oggi.”>
Mi dice guardandomi negli occhi, io sostengo il suo sguardo senza alcun problema.
<”Posso sapere il perché?”>
Gli dico con un notevole nervoso.
Guarda attraverso la finestra e punta il dito, io lo seguo con lo sguardo.
<”Nevica, fra poco la strada non sarà più percorribile.”>
Si ferma un attimo.
<”Andrà avanti per almeno una settimana, la cosa più sensata è che tu venga a casa mia. Ho i mezzi giusti per la neve ed è anche la più vicina.”>
Stringo i pugni e guardo nuovamente fuori, odio dover dargli ragione, la prenderà come una vittoria ne sono certo, solo che si sbaglia di grosso, devo solo piegare la testa per questo imprevisto.
Recupero la mia roba ed esco di li, lui è andato a prendere la macchina.
Continuo a lottare con la mia testa mentre lui arriva.
Sospiro e stringo i denti mentre monto dal lato del passeggero.
Durante il viaggio nessuno dei due fiata, possiamo dire che sia una tregua momentanea.
Suona il clacson quando superiamo il cancello.
I baltici escono in tre secondi, sembrano dei burattini.
Ma…
Aspetta manca qualcuno all’appello, sapevo che aveva anche la Prussia sotto di se, solo che non lo vedo.
Lo sguardo mi cade su una delle grandi finestre, ah ah eccolo li, adesso mi torna tutto.
Mi guardo attorno mentre lui distribuisce i vari compiti, mi sfugge una risata quando li vedo scattare.
Il russo si gira verso di me e mi guarda.
<”Cosa ti diverte così tanto?”>
Lo guardo.
<”Mi fanno ridere, sembrano anzi, sono delle perfette marionette pronte ad ubbidire ad ogni tuo comando.”>
Mi guardi.
<”Se vogliono mangiare devono svolgere i loro compiti.”>
Mi dici mentre entriamo in casa, un lungo corridoio si staglia davanti ai miei occhi.
<”Non mentivi quando dicevi di aver una casa grande.”>
<”Non mento sempre, lo faccio solo quando mi fa comodo.”>
Alzo le spalle mentre ci incamminiamo in questo infinito corridoio.
Lo vedo fermarsi davanti ad una porta scura rispetto alle altre.
<”Questa è la tua camera finché dovrai stare qua, Toris ti dirà i vari orari della giornata.”>
Finita questa frase riprendi a camminare, a me non importa, voglio solo stendermi.
Apro la porta ed entro, non è il mio ideale di stanza, c’è proprio l’indispensabile.
Mi giro verso l’ingresso quando mi sento chiamare, è il lituano che mi da le minime informazioni che mi servono.
Quando se ne va chiudo la porta e mi lancio sul letto dopo essermi tolto la giacca, sono dannatamente stanco.
Gli occhi mi bruciano, quasi quasi mi riposo.
Mi tolgo gli occhiali e li poggio sul comodino posto a fianco del letto.
Mi sistemo sul letto addormentandomi in pochi secondi, i viaggi mi stancano.
Apro gli occhi solo quando mi sento chiamare dal lituano, mi dice che è ora di cena, io annuisco alzandomi dal letto dopo essermi messo gli occhiali.
Seguo il lituano in una grande sala da pranzo, accidenti che sfarzo.
Noto che sono quasi tutti seduti, si vede che hanno paura di lui.
Il lituano mi accompagna al mio posto, oh dannazione son seduto proprio vicino al russo, ma che fortuna…
La cena si svolge in silenzio come il viaggio in macchina, nessuno fiata, la tensione è palpabile e ognuno cerca di nasconderlo come può.
Sussulto quando sento un piede sfiorare la mia gamba, capisco subito chi è, ho la sfortuna di averlo vicino, troppo vicino.
Allontano il suo piede con il mio, ma che crede di fare?
Tiro un sospiro di sollievo quando la cena finisce e ci alziamo da tavola, io mi defilo in tre secondi tornando in camera, col cavolo che aiuto, io non sono un suo sottoposto, anzi io non dovrei neanche essere qua.
Entro dentro andando a sedermi sul letto sbuffando, non mi piace star qua, non è il mio ambiente.
Sospiro e mi alzo andando alla finestra non accorgendomi di non essere più solo.
<”Dovresti ringraziarmi per non averti fatto partire.”>
Faccio un salto quando sento la sua voce, quando è arrivato?
<”Scordatelo, non riceverai nessun ringraziamento da me anzi, mi chiedo cosa stia architettando la tua testa, tu non fai mai le cose a caso.”>
Mi guarda facendo qualche passo in avanti.
<”Su questo mi conosci bene, in effetti ho sempre il mio tornaconto, ed ora sono venuto a riscuoterlo.”>
Ti avvicini ancora ed io indietreggio ma tocco il muro dopo poco, dannazione sono in trappola.
Lo vedo sogghignare, vorrei tanto spaccargli la faccia.
Mi metto in posizione di guardia quando vedo che continua a camminare verso di me.
Non ho intenzione di star fermo.
Parto all’attacco con un pugno, lo prendo pieno nel viso ma sembra che non lo abbia neanche sfiorato, invece per mia sfortuna il suo colpo va a segno, ho fatto la cavolata di non indietreggiare dopo il colpo che gli ho tirato.
Un dolore atroce si sviluppa dalla bocca dello stomaco, ma non mi arrendo, parto con un pugno e subito un altro, la rabbia si sta impossessando di me, non devo perdere il controllo gliela darei vinta.
Ci ritroviamo entrambi pieni di lividi e ferite da cui fuoriesce il sangue, io non son messo bene, e nemmeno lui se la passa tanto meglio.
Il rantolio del fiato corto è l’unico rumore che si sente nella stanza, ci stiamo studiando a vicenda.
Decido io di rompere questo momento di stasi partendo all’attacco, solo che non mi sono accorto di quel maledetto rubinetto col quale mi afferra una gamba facendomi crollare a terra.
Dannazione!
In un attimo me lo trovo sopra, non doveva andare così, maledizione.
Lo guardo e con una notevole fatica gli dico.
<”Stavolta hai vinto tu dannato, ma la prossima volta non andrà così.”>
Come risposta ho un tuo semplice sorriso come un bambino che ha appena avuto il giocattolo che voleva da tanto.
Ti avvicini al mio orecchio e lo mordi mentre mi leghi le mani in alto.
Come sempre, questo è un rituale oh beh io ho il mio quindi non me ne stupisco.
Mi togli gli occhiali e li poggi a terra, almeno per una volta li riporto a casa integri.
Poi ti fermi a guardarmi, i minuti sembrano interminabili.
L’adrenalina mi pulsa nelle orecchie come un tamburo.
Sento le tue mani intente a spogliarmi.
Il tocco freddo sulla mia pelle mi fa rabbrividire, hai sempre le mani gelide.
Mi ritrovo con gli occhi bendati, riconosco la mia cravatta.
Accarezzi il mio petto per poi soffermarti sui capezzoli provocando un mio flebile gemito.
Ne susseguono altri più acuti quando inizi a lasciare segni del tuo passaggio sul mio corpo, quanto ami riempirmi di quei fiori rossi, tutte le volte li guardi orgoglioso del tuo operato.
Una mano va a sfiorare la mia erezione mentre le tue labbra incontrano le mie, niente morsi per una volta solo semplici baci.
Questa si che posso definirla come guerra fredda.
Il mio corpo diventa sensibile sotto il tuo tocco gelido ma caldo allo stesso tempo.
Un gemito più alto sfugge al mio controllo quando sento le tue dita dentro di me, le muovi lente e ti godi ogni mio rumore ed ogni mio movimento.
Sento i tuoi occhi addosso, so che ti stai godendo lo spettacolo, ma so bene che non resisterai più di tanto, vuoi possedermi ancora una volta.
Mugolo quando sento le dita uscire dal mio corpo.
Sento i tuoi abiti scivolare a terra prima di afferrare le mie gambe.
<”E così la Russia ha la meglio sull'America”>
Mi dici prima di entrare dentro di me facendomi inarcare la schiena e gemere, porti sempre l’eccitazione al massimo, non solo con i tuoi tocchi, ma anche con le semplici parole.
Ti inizi a muovere dentro di me, sembri quasi gentile in questo momento, le tue spinte son lente.
Dopo poco mi ricredo, era solo l’inizio e lo ringrazio, mi annoio altrimenti.
Le sue spinte ed i miei gemiti vanno di pari passo.
Lui aumenta le spinte e anche i miei gemiti aumentano.
Sento le labbra secche e la gola asciutta ma riesco a dire.
<”Di più...”>
Accogli subito la mia richiesta.
Ti sento uscire da me, ti soffermi a guardarmi prima di afferrare le mie gambe, sento che le pieghi e le porti vicino al mio viso.
Rimaniamo fermi per qualche istante prima di sentirti sprofondare dentro di me.
Emetto un urlo di puro piacere, ti sto sentendo più a fondo dentro di me.
Stavolta non riesco a controllare i miei gemiti che escono senza contegno.
Queste spinte mi stanno portando alla pazzia, la mia testa non è più capace di ragionare.
Lo chiamo fra i gemiti, sto arrivando al limite.
Limite che raggiungo dopo qualche altra spinta.
Lo chiamo per nome mentre vengo, lui fa lo stesso.
Un altro gemito sfugge al mio controllo quando esce da me.
L’unica cosa che si sente nella stanza è il respiro affannato di entrambi.
Mi liberi gli occhi e le mani dopo esserti rivestito.
Io mi tiro su sedendomi, tu non mi stacchi gli occhi di dosso.
<”Cos’è vuoi fare un altro giro?”>
Gli dico mentre cerco di riprendere fiato.
<”Se non avessi da fare lo farei molto volentieri. Oh beh nei prossimi giorni sei qua da me, posso farti quello che voglio.”>
Stringo i pugni.
<”Non credere che andrà così la prossima volta.”>
Ti sento ridire mentre lasci la stanza.
Io mi tiro su e mi metto a letto coprendomi, più tardi mi vestirò adesso sono troppo stanco e voglio riposare, so che le sue parole sono veritiere.
Ricorda russo, hai vinto solo una battaglia, non la guerra.
Dico nella mia testa prima di lasciarmi andare fra le braccia di morfeo.
Scritta per il Red Contest – Summer Edition indetto dalla pagina facebook Axis Powers Hetalia – Italian Fans.
12. Tema libero
RusAme; RussiaxAmerica; Cold War
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sudokulife · 4 years
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Martedì 24/11/2020
E nulla non ho sonno e mi sto annoiando abbestia.. giocavo al pc ma effettivamente non avevo nemmeno troppa voglia di far quello dato che mi scocciavo ancora di più ma era l’unica cosa rimasta dopo racimolare cibo e guardare netflix o youtube🤣
Comunque noia a parte e tutto nella norma a casa mia, certo non posso dire lo stesso in famiglia che siamo tutti un po’ impanicati e preoccupati per mio cugino che non sta molto bene e a causa di una brutta malattia e si dovrà operare per ben tre volte.. già dopo tutto il calvario tra cure ecc si spera migliori di gran lunga e i dottori nutrono molte speranze data la sua giovane età (sui 20) comunque sia butta fortuna per lui che tra qualche giorno sarà sotto i ferri🤞🏼🤞🏼🤞🏼chi più di me può sapere che vuol dire girare ospedali e fare terapie di ogni genere? Ecco, dette questo vado avanti con le news dai non asciughiamoci a parlare solo più di questo insomma .
(Purtroppo avevo scritto un sacco di altra roba sulle note ma senza farlo apposta si è cancellato tutto, spero di riuscire a riprendere il discorso anche in breve)
Allora avevo raccontato innanzitutto il fatto che mi hanno solo in parte prescritto i tutori che servono per le mie gambe, non so perché me ne hanno prescritti solo alcuni pezzi Boo come fanno ad assemblarli ? Soluzione dovrò pagare la manodopera di tasca mia perché lasl non sborsa i soldi per dei tutori da disabile e pensa di saperne di più dei tecnici appositi(maio boh.. tranquilli che non finisce qui ve ne parlerò appena avrò novità dalle mie dottoresse che hanno scritto una ricetta piena di cagate👍🏼👍🏼) . Avevo anche detto che sono un po’ stressato anche a causa di mia madre che nonostante non mi chiami e non mi interpelli si presenta tipo stalker a casa o nei posti dove vado a fare fisio o visite solo per vedermi e io mi incazzo perché si sono un po’ deluso ma se mi chiamasse magari 1 le parlerei e 3 magari ci potremmo vedere normalmente appena possibile, anche perché sto un po’ impazzendo così haha.. vabe nulla di che anche perché di sto periodo meno la gente fa spostamenti e meglio e’ e devo dire che per fortuna in sti giorni ha capito, magari ne parlerò meglio un’altra volta se mi andrà dai... comunque ultima cosa, l’altra settimana ho provato ad acquistare ps5 perché mesi fa mi ero scordato di prenotarmi mannaggia a me e ora celho nel culo finché qualche negozio non mi contatta e mi dice che è nuovamente disponibile anche perché al day one è stato un macello e non sono riuscito a prenderla. Ecco di questo molto probabilmente tornerò a parlare anche la prossima volta 😂😂 Comunque ringrazio tutte le persone arrivate a leggere fin qua, un buon tutto e un buffetto affettuoso a tutti Federico
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info-sughi · 6 years
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Sincerità “come approcciare secondo i #SUGHI al 2018 calcistico della A.S. Roma”
Sincerità per sincerità:
queste feste potevamo passarle davvero meglio.
Il piccolo (o grande) magone per la Roma ci ha accompagnato in questi giorni.
Non è solo per la sconfitta contro la Juventus, ma tante cose di "contorno" che hanno rovinato (in parte) questi primi mesi della nuova (vecchia) Roma del duo Monchi/Di Francesco.
Parliamone, senza polemica, perchè è anche giusto porci domande, storcere la bocca, con educazione, con intatte speranze, intatto amore per la Roma.
Da fine agosto ad oggi sono passati 4 mesi di una Roma che ci ha stupito a tutti, soprattutto all'inizio.
Chi credeva in una Roma “zemaniana” ha toppato completamente.
Di Francesco è entrato a Trigoria non certo in punta di piedi, ma a gamba tesa: si cambia mentalità, baricentro alto si, ma si corre, pressa e ci si applica tutti insieme prima per la fase difensiva e successivamente a quella offensiva.
Le cose fino a qualche settimana fa non andavano male, ANZI.
Al di là di una catastrofica serie di infortuni la Roma mantiene eccellente la fase difensiva, trovando difficoltà da un mesetto a questa parte, a concretizzare.
Colpa grave oppure sfortuna?
17 pali stagionali un pò hanno modificato e mortificato la classifica e il futuro, ma forse il lavoro di pressing ed abnegazione tattica ha penalizzato "la mira" di qualcuno.
Una cosa è certa, serve una compromesso tra fase difensiva ed offensiva. Palese. Banale forse.
La Roma mostra, come il suo solito, una straordinaria continuità con il passato: si arriva sempre poco lucidi quando si ha tutto da perdere, mentre paradossalmente con la serenità (vedere il percorso di Champions), senza l'obbligo di vittoria, le cose vanno molto meglio.
Nei primi 3 mesi la Roma è una "outsider" sia in Champions che in campionato.
I pronostici erano impietosi questa estate e venivamo tacciati di troppo ottimismo quando a fine mercato, insieme a qualcun altro, NOI #SUGHI giudicavamo nel rapporto di forza la Roma al terzo posto di un ipotetico podio.
"Gli esperti" invece erano stati molto più severi
Le milanesi, la juventus, il Napoli erano nettamente superiori, con quell’altri un pelino meglio di noi. Ecco la Roma di Di Francesco (mangerà il panettone a Natale??) era sesta
Per Tuttosport (?) il Torino non era poi così distante dalla Roma.
Partire così è facile. Puoi sorprendere e volare sulle ali di un entusiasmo che portavano imprese in europa e vittorie in serie in campionato. Poi arrivano i momenti che devi tirare fuori qualcosa in più per avere la continuità di risultati e arrivare in vetta. Non basta saper fare bene il compitino.
Bisogna diventare più forte, far uscire dal cilindro qualche "rinforzo" del mercato, che ti aiuta, devi tirare fuori quella corsa in più, quel pressing in più, perchè l'avversario inizia a conoscerti, perchè TUTTI ti iniziano ad affrontare con piglio diverso, con timore. Il che non è sempre un male, anzi, in situazioni di vantaggio l'avversario molla la presa prima, non ci crede molto al risultato, le vittorie diventano più facile.
Bastarebbe lo "sbloccare la gara", ma fino ad allora tutti si chiudono alla morte dietro.
TU però non riesci più a segnare o comunque segni con il contagocce.
Allora iniziano i problemi perchè tutti gli avversari con il passare dei minuti sognano "la piccola impresa".
La stagione della Roma nelle ultime 2 settimane prende una piega diversa. Pericolosa.
Si va in loop mentale. "Non segnamo. Siamo sfigati. Tutti pretendono che vinciamo facile...." inizia la pressione di chi FORSE ora ha un obiettivo un pò più alto di piazzarsi al 4° posto.
Si esce dalla coppa Italia. Si perde terreno in campionato. Prima Genova. Poi il Chievo ed il Torino in coppa. Sorrentino, Perin, Milinkovic Savic
Tutti nella classifica della memoria dei portieri che “hanno parato tutto”.
Un figurone.
Il dubbio che siamo noi a farglielo fare arriva.
Arriva poi al trasferta dell'anno: Torino=Juventus. La Roma viene sovrastato fisicamente e mentalmente.
Pecchi di personalità, di cattiveria dicono molti. Arrivi a giocarti la tua partita della vita come fosse un Cagliari qualsiasi, e con timori arrivi alla fine con quella sensazione di non aver mai rischiare il tutto per tutto. Assecondando un avversario che ti concede anche l’occasione finale ma troppo, sarebbe troppo. Il troppo stroppia. E ci ha stroppiato.
Si esce ridimensionati. Almeno nell'immediato. Non sei pronto a vincere, questo è il verdetto finale che dobbiamo accettare. Troppe cose non stanno andando nel verso giusto: dalla vena offensiva alle prestazioni di chi ti dovrebbe risolvere la gara con la "giocata del campione" (Dzeko e Nainggolan spariscono ad esempio).
Siamo tifosi in primis, preferiamo vedere un club che migliora ogni anno, che pone le basi ogni anno per aprire un ciclo.
Ecco questo però accade sempre in parte e la motivazione non va riscontrata nella competenza, ma nell'esigenza.
Vendere per poter rinvestire lo fanno tutti, la Roma però spesso è costretta a vendere colui che viene chiamato dal mercato e non chi sceglierebbe lei. E' una strategia giusta, normale, al passo con i tempi, quella delle cessioni, ma fondamentale è cedere al momento giusto l'uomo giusto e saper prendere chi si vuole e non le seconde scelte.
Salah. il fantasma del Faraone.
Facile dirlo ora, da infami mettere sul piatto il duo Defrel/Schick.
Patrick viene da mesi di inattività. Mesi in cui non poteva neanche correre. Defrel ha pagato prima un ruolo non propriamente suo, interpretato poi più per il bene della squadra che il suo, e poi il susseguirsi di infortuni a catena. Non è oggi giusto dire se la Roma ci ha perso. non è giusto neanche fare il giochino dei "costi".
Per capire la bontà dell'operazione (vedete cosa è accaduto con l'investimento Gerson, l'investimento Alisson, con l'investimento Jesus, con l'investimento Emerson) bisognerà attendere il passare di 1 o perfino 2 stagioni.
Però è giusto dire, rilevare che il calciomercato AL MOMENTO ti ha aiutato solo in parte.
Non è tutto da buttare, ci mancherebbe, ma il "blocco" della rosa che è rimasta, ha avuto un aiuto concreto solo da 3 elementi: Kolarov ed Alisson (lo inseriamo perchè il non riscatto di Sczescny ha comportato la sua consacrazione) ed in parte Pellegrini.
Gonalons, sta deludendo. Moreno è stato preso per fare il 4° e più di quello al momento ha dimostrato di non valere. Karsdrop purtroppo lo valuteremo nella prossima stagione, Defrel, Under e Schick dobbiamo ancora capirli e ci devono capire.
Cosa attenderci da ora in avanti? Noi ci attendiamo una Roma che ritorni più serena e libera nel giocare il suo calcio.
Che non si faccia prendere da fobie strane.
Che possa ritrovare la classe, la qualità dei campioni che ha e la consacrazione di chi lo diverrà sicuramente in futuro. Cattiveria, convinzione nei propri mezzi e l'estraniazione dal nostro micro cosmo giallorosso, davvero troppo instabile.
Il calendario ci pone 2 match complicati, ma a casa. Sassuolo prima, Atalanta poi. Per ripartire, per ritrovare entusiasmo, che noi ancora abbiamo seppur sappiamo che si andrà incontro ad una stagione molto probabilmente senza un trofeo finale, una coppa alzata al cielo. Non è un dramma.
Non eravamo stati costruiti per quello, ma ci auguriamo che questa stagione, il mercato passato e quello che sta per iniziare a gennaio, ci proietti verso quella direzione. Fiducia in Monchi in questo senso; un dirigente che ha appena approcciato la sua competenza su un mercato già iniziato dai precedenti dirigenti (Massara in primis) e che dalle prossime sezioni sarà il principale artefice insieme a mr. Di Francesco che,ci auguriamo che sieda su questa panchina davvero molti anni. basta con rivoluzioni tecniche figlie dell'instabilità di questa piazza malata e sclerotica.
Nessuna squadra di livello, che fa le coppe europee, ha cambiato più allenatori di noi negli ultimi 10 anni.
SIAMO RIDICOLI:
Sbaglierà, come sbagliano tutti gli allenatori del mondo.
Crescere come tifoseria sta anche lì, nello smettere di trovare SEMPRE il colpevole di turno, nel bocciare preventivamente o dopo pochi mesi il calciatore di turno.
#SUGHI
Forza Roma
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kleinesatan · 7 years
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Mi hai sfidato, accetto la sfida. Ma non mi hai dato scadenza quindi posso metterci quanto voglio. 18 luglio, ore 03.40 Ah, carissimo Mattia. Sono qui perché stavo ascoltando la musica tranquillamente, ma grazie a te ho solo Michele Bravi, Modà e Tiziano Ferro (soprattutto gli ultimi due). Sono tutti e tre cantanti che fanno molto riflettere e già che oggi é stata una giornata di merda perché non farla peggiorare ulteriormente? Ma non importa. Mi sono ripromessa di fare un messaggio lungo, estremamente lungo, e se faccio questi messaggi deve esserci un'argomentazione seria, non faccio certi messaggi per un'argomento del cazzo. Uniamo argomento serio+ pensieri+ paranoie +Tiziano  ferro= Messaggio estremamente lungo da parte della sottoscritta. Ci tengo già a chiarire che siccome sarà un messaggio scritto in più giorni, potrei sembrare ripetitiva, ma é quello che mi sento di scrivere in quel determinato momento. Però non so da che argomento partire, perché la mia testa pullula di pensieri e di argomenti che vorrei essenzialmente esprimere ma non so quale sia il più importante. Ore 4.14: ci ho pensato, ho fumato e sono arrivata a una conclusione, partiamo da una delle ultime volte che ci siamo sentiti. Eri strano, anch'io ero strana e non posso negarlo. Ma comuque tu te ne stavi su un'altro pianeta, ed é da maggio che vorrei capire cosa ti sta succedendo, all'inizio eri non diverso ma più estroverso, invece da maggio circa sei più strano, più chiuso e fai più fatica a parlare. Non che all'inizio parlassi molto, ma comuque parlavi di più. Ma alla fine so cosa é successo, perché l'ho capito una settimana dopo, ma volevo comuque che tu lo ammettessi, perché sono una persona che ha bisogno di molte conferme. Tu hai iniziato ad essere strano quando abbiamo più o meno litigato per quello screen mandato a Dimitri, il fatto che io non volessi dirti ciò che gli avevo mandato e il tuo "mi hai deluso" diciamo che ha spezzato quell'amicizia ancora più profonda che si stava   creando. Quello é un giorno che non riesco a dimenticare molto facilmente, infatti porto ancora i segni di quel giovedì, come é indelebile sulla mia mente lo é anche sul mio polpaccio. Ma non ti do colpe, perché non ne hai, non avrei dovuto nasconderlo, non avrebbe cambiato nulla, ma io ero convinta che se tu avessi saputo che mandavo in giro gli screen delle conversazioni non avresti più parlato liberamente come facevi fino a quel momento. Quindi per quanto io sia orgogliosa sotto un certo punto di vista, devo ammettere di aver sbagliato e perciò chiederti scusa. Scusami Mattia. Avrei dovuto capire fin da subito quanto tu tenessi a leggere ogni singolo   messaggio inviato da parte mia nei confronti di tuo cugino. Sarei dovuta arrivarci quel giovedì, non nei giorni a seguire. Dato che sono entrata nell'argomento "Dimitri", uno degli argomenti più discussi da parte nostra, vorrei dirti che io ancora non mi capacito di tutto il bene che tu provi per lui, veramente non riesco a comprendere da dove arrivi tutto l' affetto che provi nei suoi confronti. Ma cercando si comprendere te, ho capito come lui sia una parte fondamentale del tuo essere, e quindi posso io aver sbagliato così tanto con una persona alla quale tu tieni troppo? Ormai sai come l' ho inquadrato all'inizio, ma tu non sei la persona che si affeziona a quel tipo di gente, tu non sei così superficiale. Perciò inizio a pensare di aver veramente sbagliato con lui, sono stata io molto probabilmente quella superficiale nei suoi confronti. Quindi ti chiedo scusa, per la seconda volta, per aver sbagliato a giudicare una persona alla quale tu sei legato così tanto, e se, un giorno dovessi incontrarlo chiederò scusa anche a lui, perché lui non può essere come l' ho definito, perché se fosse così tu non ci saresti così spesso per lui.Penso che, dato che per una sera ho messo da parte l'orgoglio, posso andare avanti con la serie di scuse. Perché sono troppe, e io troppo orgogliosa per ammetterle. Ore 5.00, ho fumato e sono pronta a continuare. Perché boh, stasera sento il bisogno di ammettere cose soprattutto a me stessa, e quindi voglio iniziare da qui. Ti chiedo di perdonarmi per la sera in cui ti ho chiamato, in un mare di disperazione per una persona che nemmeno conosci, quella figura che comunemente viene definita da tutti "Papà". Io non l'ho mai chiamato così, e digitare padre su questa tastiera ha fatto parecchio male.  Perché io non l'ho mai avuto, e devo dare a lui il merito di tutte mie notti insonni, di tutti i miei dubbi, le mie paranoie, le mie insicurezze, di tutte le mie paure. Lui per me é stato tutto ciò che un uomo di sesso maschile non dovrebbe essere per sua figlia, tutti gli episodi, dal mio suicidio a tutto il male psicologico, al mio disprezzo per tutti gli uomini su questa terra. Perché da lui é partito tutto, per colpa sua non sono mai riuscita a relazionarmi amichevolmente con nessun maschio per il periodo di elementari, medie e la maggior parte delle superiori. Io non riuscivo a parlare con i maschi perché in loro vedevo lui. Forse é per questo che tengo tanto, quasi troppo alla nostra amicizia, perché sei stato uno dei primi, se non il primo a cui sono riuscita a parlare senza vederci dietro lui. Da te sono riuscita a capire che forse non tutti gli uomini sono come lui, possono essere anche persone migliori di quello che pensavo fino a qualche stagione fa. Quindi ti dico grazie per avermi fatto aprire gli occhi su questo, e ti chiedo scusa se quella volta e quel martedì in montagna sono stata un peso per te, non volevo esserlo. Mi dispiace tanto però avevo bisogno di una persona che mi ascoltasse, anche facendo finta, ma almeno che mi lasciasse sfogare su una piccola parte molto nascosta di me senza rivelare nulla a nessuno. Su questo punto mi sento molto in colpa e non c'entra il fatto che siccome io ti ascolto tu devi ascoltarmi, perché io lo faccio per un mio bisogno, perché devo rimediare a tutti quelli che in passato non mi hanno ascoltato, non voglio fare come loro, voglio essere migliore di così. Sono mortificata se in quei due episodi sono stata un peso per te, veramente mi dispiace tanto. Sai, ora sono le 5:24 e penso che devo calmarmi seriamente, perché scrivendo queste cose mi stavano tremando le mani, ho ammesso cose che nemmeno a me riuscivo ad ammettere e sarà un miracolo se riuscirò a inviarti questo messaggio, perché questo tipo di appunti  li scrivo per cancellarli non per inviarli alle persone, ma per una volta non voglio pentirmi di ciò che ho scritto. Torno nel mio solito balcone a fumare e poi andrò a letto. E anche per te passeranno solo pochi secondi per me il tempo andrà avanti e ho ancora molte cose da scrivere ci sentiamo. Ciao ciuffo man. 19 luglio, ore 3.33. Buonasera coglione. Stasera ho la mente solo per riflettere e non per scrivere, però volevo lo stesso provare a esprimere qualcosa. Ma questa notte, ho voglia di fermarmi anche solo per qualche minuti a pensare. Stasera é la sera che chiarirò  a me stessa dei pensieri che poi magari trascriverò su carta, o su questa tastiera, non so. So solamente che i molti dubbi che stavo perdendo si stanno facendo sentire e devo zittirli, in qualche modo. Questa sarà un messaggio sia per te, ma anche per me. Ma dopo questo sono quasi certa che mi bloccherai, perché non pensavi a un messaggio così lungo, ma va beh se ne avrai voglia lo leggerai, altrimenti pacco. Io l'ho scritto e sarà un diario di bordo. Qui verrà fuori la maggior parte delle cose... stavo per dire una cosa seria ma é partita " sarò banale ma sono sicuro che da amici non potrebbe funzionare quando provi un'attrazione così forte, da non riuscire più a pensare a niente, tranne a quanto sei speciale a come poi mi fai sentire quando vedo che stai bene.." e va beh.. vado a bere e a fumare. Vedo se riesco a scrivere qualcosa stasera, ma penso che magari ti scriverò due righe più tardi. Ora ho i Modà che mi aspettano. Ore 05.10. Sto ascoltando la musica pensando a come potrebbe proseguire questo viaggio e intanto ascoltando alcune strofe di alcune canzoni mi fanno pensare a me, a te, alle persone che mi circondano e quindi penso che oggi scriverò questo. Io mi auguro veramente che tu non lo legga tutto perché potresti morire da quanto potrebbe diventare lungo. Va beh dai, problemi tuoi (scherzo ti voglio bene). "Ma trovo forze in me stessa anche quando piango" e "Forse davvero é meglio, mettete via l'orgoglio, ma ci sono cose che comunque non dirò mai" In questa cosa, che é una cosa perché non é un messaggio, sto mettendo via totalmente l'orgoglio ma comuque ci sono cose che non voglio ammettere. Quindi si trasparente ma non totalmente. " Io cammino da solo e porto i sogni con me, ho i miei passi da fare cose che ora non so, la gente parla ma non sa che cosa penso io, imparo ad ogni ostacolo lo faccio a modo mio (...) in gara con le paure un giorno vincerò" Non ci credo particolarmente in questa parte ma mi piace sperare che veramente io riesca a vincere le paure, un giorno, nella prossima vita. "Io vorrei entrarti nella testa per sapere ciò che pensi". A volte é vero, sorridi e poi ti perdi a guardare le nuvole mentre si sentono i tuoi ingranaggi iniziare a muoversi per qualsiasi paranoia tu abbia in mente. Spesso mi é capitato di cercare di capire a cosa stessi pensando, ma hai una barriera che lo impedisci, e di questo penso di parlarne più tardi. "Sono un grande falso mentre fingo l'allegria, sei un gran diffidente mentre fingi simpatia (...) che crolla tutto ed io son morto e nessuno se ne é accorto" Rispecchia entrambi, e penso che capisci anche il perché. "Perché non mi é servito a niente rimanere solo e non é vero che il silenzio può risolvere". Questa strofa si collega a uno dei discorsi più su, il silenzio non risolve ma ci vuole un po a capirlo. "Quante volte ho detto che da soli si sta meglio, peccato che ci resto quando meno me lo aspetto" Adesso, questo periodo. Mi sento un lupo solitario, e non me lo aspettavo. "Uno sbaglio dopo l' altro e poi rimani solo, (...) convivere con l'ansia di non essere all'altezza, (...) parlo sempre a voce bassa tengo tutto dentro" Ascolto questa canzone da quasi un'anno e continua a essere una delle mie canzoni. Se dovessi descrivermi userei questa canzone. "I grandi non piangono mai, devi essere più forte quante volte me lo hai detto" Ormai questa canzone ha fatto la storia, però questa parte per quanto riguarda il piangere ci fa sfogare, ma ci rende anche deboli. Dobbiamo solo scegliere a chi ci possiamo mostrare così. "Non voglio rimanere più,  non voglio rovinare più" Sì, ogni volta rovino qualcosa che sia un rapporto o altre cose ho questo superpotere di rovinare qualsiasi cosa mi stia attorno. "Ho il tuo nome tatuato sulle palpebre se chiudo gli occhi poi vedo te" e "Perché fa male, male, male da morire senza te" Loro sono un cavallo di battaglia, entrambe bellissime ma depresse. Ma sono comuque belle e vanno apprezzate. "E non stupirti degli errori che é normale aver paura" non la commento nemmeno, solo verità e basta. "Di gente che mi chiede come stai sono pieno, ma non c'è la faccio a parlare con loro, zero. Più dicono prova più ci provo meno (...) che non ho un futuro per come sono stato, non vorrei avere neanche un passato". Questa é l'altra mia  canzone, un altra che mi rispecchia, perché lei mi ha aiutato ad andare avanti l'anno scorso. "Ti verrò a prendere con le mie mani, e sarò quello che non ti aspettavi, sarò quel vento che ti porti dentro e quel destino che nessuno ha mai scelto" Questa strofa ha una storia, me l'hai mandata un lunedì che sono rimasta a casa da scuola e se non sbaglio anche tu, ero nel parco, nel mio "luogo sicuro" e tu mi hai mandato questo messaggio. Ti dico che mi ha fatto estremamente piacere, forse da quel momento ho iniziato ad ascoltare Tiziano Ferro in questo modo ossessivo. "Molte persone se ne vanno lasciandoti niente, ma solo poche ti rimangono dentro per sempre" io devo ringrazia te e la stefy, quest'anno grazie a voi é stato migliore. "Oggi non so chi sono, ieri nemmeno, tra tutte le persone solo tu mi conosci davvero". Si, devo ringraziarti tanto, perché ci sei stato quando io ne avevo realmente bisogno, e anche se mi fai tutt'ora sentire in colpa in quei due momenti ci sei stato e io non saprò esserti davvero grata. "Ci riincontreremo dentro a un'incubo" sempre di Shade, la canzone che mi ha fatto andare avanti l'anno scorso si conclude così,  ed é bellissimo, perché la felicità é un momento di pausa tra due dolori, e questa frase era perfetta per concludere il messaggio di oggi. Penso che grazie alla musica si conosca meglio una persona e per quanto questo pezzo non centrasse praticamente un cazzo ho voluto scriverlo lo stesso, perché intanto volevo farlo e secondo abbiamo ascoltato troppa musica in montagna per non dedicargli un posto in questo poema. Non mi sono goduta nemmeno la notte, perché ero troppo persa in questo messaggio troppo infinito, adesso é di nuovo l' alba e per la terza notte consecutiva ho fatto after, due per questo messaggio, e mi domando anche quanto andrà avanti. Scriverò un'altro giorno, e dirò ciò che dovevo dire stasera, ma non importa non é stata una sera sprecata, sto dando il meglio di me in questo e sta quasi uscendo un buon lavoro, sto anche scrivendo cose che di norma cancellerei quindi ritieniti fortunato se lo stai leggendo. Sono le 5.58 quindi penso che per stasera, o stamattina ho dato, vado a fumare e poi andrò a fare compagnia a Honey nel letto. Allora, ci riincontreremo dentro a un'incubo. Notte padovano. 20 luglio ore 17.36 Non avevo letteralmente un cazzo da fare perché sono chiusa in camera al buio perché la luce mi da letteralmente troppo fastidio e tanto per passare il tempo e fare meno schifo mi sono guardata il concerto di Tiziano Ferro a Firenze. Dai prometto che stanotte terminerò questa cosa ahaha. 21 luglio ore 2.40 Waw, rispetto alle altre sere ho inziato prima, spero di riuscire a finire questo, perché ormai mi sto aprendo troppo e non vorrei esagerare. Comuque ho praticamente parlato sempre di me e adesso tocca a te. Non so veramente come iniziare. Ormai, ti sto conoscendo piano piano, perché non sei un tipo che mostra tutto subito, infatti so che devo ancora conoscere gran parte di te, però da marzo quando abbiamo iniziato a parlare, ho capito molte cose. Di come non ti fidi subito delle persone, di come sei stato deluso tante, forse troppe volte dalle persone più vicine a te, di come vuoi evadere dal mondo per paura di star male ancora. Sei diffidente grazie a delle persone che hanno pensato prima a loro stesse che non alle persone che le circondano. Forse é per questo che sei così,  menefreghista verso la maggior parte delle persone, ma aiuti le persone che tu ritieni importanti. Ti fai mille paranoie sulle cose a cui ci tieni di più, forse anche troppe. Ma la maggior parte dei pensieri più che a te sono rivolti alle persone più importanti per te, e molte di loro non apprezzano o non comprendono. Molta gente che conosci si ferma solo alla tua apparenza, alla tua maschera, senza scavare affondo, senza capire che persona tu sia in realtà. Per capire com'é realmente Mattia Conte devi apprezzare i piccoli gesti, raccontarti e ascoltare ciò che lui ha da dire, solo così lui ti mostrerà un centesimo del suo essere. Ed é cosi che ho fatto io, ho iniziato ad apprezzarti nelle piccole cose, ti ho ascoltato e anche se non volevo ti ho raccontato di me, non perché non volessi ma perché mi sarei sentita vulnerabile nei tuoi confronti, ma so che se non lo avessi fatto tu non saresti andato avanti a parlare. Pian piano hai inziato a fidarti di me, e a mio modo io a fidarmi di te. Sai, non sono molto abituata che le persone si fidino di me, perché tendo a chiudermi in me stessa così da non deluderle, ma tu non mi hai lasciato usare questa tecnica, sei entrato nella mia vita e hai iniziato a parlare, e io ti ho ascoltato, perché era ciò di cui avevi bisogno. Penso che così tu abbia iniziato a fidarti di me, perché sennò non avrei altre spiegazioni. Io ho capito che ti fidavi di me solo quel sabato sulla spiaggia, li si ho compreso di non aver sbagliato quasi tutto con te. Tu non puoi capire quanto a me abbia fatto piacere, che tu, essere diffidente verso il mondo esterno ti sia fidato di una masochista, alcolizzata e paranoica come la sottoscritta. Non pensavo di essere arrivata così tanto lontano con te, pensavo che si su qualcosa ti fidassi, ma non da fare quello che hai fatto quella sera (non lo dirò perché lo so quanto é difficile da ammettere a te stesso), perché facendo così hai mostrato le tue debolezze a una persona, fino a qualche mese prima sconosciuta, una persona che molti definiscono asociale, egoista, ma tu lo stesso lo hai fatto. Quindi Mattia, grazie per fidarti di me. Grazie di sopportarmi, di ascoltarmi, di consigliarmi e di essermi stato accanto nel momento in cui avevo bisogno di una persona che non giudicasse. Grazie anche se leggerai questo messaggio, perché ci ho messo giorni a scriverlo, e probabilmente ci starei male se non lo leggessi tutto, o forse no perché qui mi sono aperta fin troppo, però era quello che mi sentivo di scrivere. In questo momento sono le 3.15 e probabilmente adesso vado a fumare poi rileggo tutto, si tutto per correggere gli eventuali errori e poi termino il messaggio. Ore  4.07 mi sono fumata tre sigarette, perché potrei pentirmi di questo messaggio, veramente, ma probabilmente lo invierò lo stesso. Questo messaggio é stato scritto in collaborazione con Malboro, perché ho fumato troppo per scriverlo, ma non importa, i miei polmoni resisteranno ancora un po. Penso che potrei fermarmi qua, la maggior parte delle cose che dovevo dire le ho detto, diciamo gran parte. Devo solo trovare un modo decente per finire senza essere troppo ripetitiva. Scusa Mattia, Grazie Mattia. Ti voglio bene coglione
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criminalmindsitalia · 7 years
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[ATTENZIONE: La seguente storia contiene spoiler sull’episodio di Criminal Minds andato in onda mercoledì. Leggete a vostro rischio.]
Ay dios mio, Reid.
Il genio della BAU adesso si trova in un mare di guai, dopo che, nell’episodio di Criminal Minds di mercoledì, è stato arrestato per possesso di cocaina ed eroina, in seguito ad un inseguimento in macchina ad alta velocità nel deserto del Messico. Si scopre che Reid (Matthew Gray Gubler) ha fatto diversi viaggi in segreto al di là del confine per riuscire ad ottenere delle droghe sperimentali per sua madre (Jane Lynch) — da qui quelle fiale nella puntata di due settimane fa — da una dottoressa chiamata Rosa Medina (Ani Sava).
Peccato che questa non sia la parte peggiore. Rosa è stata pugnalata a morte nella stanza del motel dove lei e Reid si erano incontrati per la loro transazione. In un crudele scherzo del destino per un ragazzo con la memoria eidetica, Reid è stato drogato — probabilmente dal signor Graffio (Bodhi Elfman) — e non può ricordare tutti i dettagli, eccetto la presenza di una terza persona nella stanza e che ad un certo punto teneva lui stesso il coltello, quindi viene accusato lui dell’omicidio della donna. Con un piccolo aiuto di Simmons (Daniel Henney) e Clara (Alana de la Garza) di Criminal Minds: Beyond Borders, la BAU scopre che Rosa è in realtà una cittadina americana, quindi Reid viene estradato negli Stati Uniti per la chiamata in giudizio. Ma dal momento che non ha rivelato il viaggio e che non era in Messico per affari di governo, non ha diritto all���assistenza legale di prima scelta dell’FBI.
L’episodio, co-sceneggiato dallo showrunner e produttore esecutivo Erica Messer e Kirsten Vangsness, dà il calcio d’inizio al tanto anticipato arco seriale degli ultimi nove episodi della stagione, che sarà musica per le orecchie degli irriducibili fan di Reid (eccetto che per tutta la storia del “sospettato di omicidio”). “I fan di Reid avranno decisamente la loro dose in questi episodi,” dice la Messer. “Ci sarà molto Reid e una storia davvero straordinaria.”
Guardate cos’altro ha da dire la Messer sulla creazione di questo arco e su cosa ci aspetta.
Quando hai pensato a questo arco? Erica Messer: Circa un anno fa. È successo sulla scia dell’uscita di scena di Shemar [Moore]. Matthew, Kirsten ed io abbiamo cominciato a lavorare insieme su quell’episodio e stavamo pensando a come sarebbe potuta essere la dodicesima stagione. Ho iniziato a lanciare l’idea e l’ho proposta a Matthew e a lui è piaciuta particolarmente. Quindi l’ho portata avanti e abbiamo coinvolto anche gli altri sceneggiatori e così siamo arrivati agli ultimi nove episodi di questa stagione, che si immergeranno più a fondo in Spencer Reid.
Questa idea non è mai cambiata alla luce di tutto quello che è successo negli ultimi sei mesi? Messer: Le cose stavano così — questa è sempre stata la nostra direzione per la dodicesima stagione: fare un arco seriale. Si tratta di un modo diverso di fare le cose per noi. Nonostante tutto ciò che è accaduto nel corso di questa stagione, questa idea non ha mai vacillato.
Questa doveva essere una storia su Reid, ma hai pensato che, se tu e Matthew non aveste lavorato insieme all’ultimo episodio di Shemar, avresti potuto ideare qualcos’altro o usare qualcun altro come centro di un simile arco? Messer: Matthew ha fatto parte dello show per tutti i dodici anni e stava cercando delle sfide, e creativamente, come narratori, lo facciamo tutti, e sembrava che dopo dodici stagioni ne avessimo guadagnato il diritto. Penso che i nostri fan bramino i momenti in cui scaviamo più a fondo nei nostri personaggi. Sembrava che stesse tutto accadendo nello stesso momento. Matthew era il personaggio perfetto per tutto ciò. Incrociavamo le dita perché avremmo potuto avere con noi Jane Lynch e ce l’abbiamo fatta. Quest’ultima cosa era davvero un imperativo, data la direzione in cui sta andando questo arco, ma anche per mostrare che l’unica cosa che avrebbe spinto Reid a fare qualcosa di così rischioso era se avesse pensato che sarebbe stato d’aiuto per sua madre.
Come vi sareste adattati se non foste riusciti ad avere di nuovo con voi Jane? Messer: Sarebbe rimasta comunque la stessa storia. La madre sarebbe semplicemente rimasta fuori dalla scena invece che presente nell’episodio undici con quell’enorme discussione nell’appartamento. Lo schiaffo — voglio dire, accidenti! Ma non sarebbe stato così d’impatto. Una volta saputo che avremmo avuto Jane, le cose sono andate sempre meglio. Eravamo in grado di far partire l’episodio undici con lei presente e mostrare quali erano le difficoltà di Reid nel cercare di aiutare sua madre. Le fiale sono entrate in gioco e tutto il resto. Se non avessimo avuto lei, sarebbe stato un peccato, ma allo stesso tempo, non avrebbe fatto vacillare le nostre storie. Sapevamo che avremmo fatto quest’arco e ci saremmo riusciti ad ogni costo.
Mi piace quanto agrodolce sia tutto ciò, perché sai quanto lui la adori e voglia aiutarla, ed è quella tragica idea che “puoi fare tutto quello che ti metti in testa di fare,” e lui è sempre stato in grado di risolvere qualsiasi cosa, ma non può risolvere questo. Messer: Non è questo il dolore straziante di tutto ciò? È straziante. Lo adoro. Sembra che sia possibile identificarsi per le persone che hanno dei cari che stanno soffrendo e non possono fare nulla per aiutarli o che fanno tutto quello che possono per aiutarli, ma non trovano una soluzione.
E lui guarda sempre alle cose in maniera logica, ma il suo giudizio è oscurato dal suo bisogno di aiutarla. Messer: Sì, penso che sia accurato. Penso che sia una di quelle situazioni alla “Sei troppo vicino al caso.” Il caso qui è la madre. Di certo, lui farà proprio questo e lo ha già portato lungo quell’inatteso e folle percorso. Alla fine dell’episodio dice a tutti, “Avrei dovuto dirvelo.” E loro rispondono, “Non sei più solo in questa situazione. Ci puoi dire tutto.” Il bello è che lui non si ricorda nient’altro perché era drogato mentre si trovava lì. È quel mistero sfortunato che risolveremo entro la fine della stagione.
Pensi che abbia finalmente accettato il fatto che potrebbe non essere in grado di curare l’Alzheimer della madre o è ancora troppo testardo? Messer: Penso che capirà che ci vuole una comunità intera per tenere sua madre in salute e al sicuro.
È il signor Graffio quello che lo ha drogato o che ha ordinato a qualcuno di farlo? Messer: Stiamo certamente seguendo quella strada. Lui è la persona più logica per poter essere coinvolta in tutto ciò, specialmente data la nostra storia con il signor Graffio proprio in questa stagione. Lui sarà un grande giocatore negli ultimi nove episodi.
Quando lo vedremo colpire di nuovo? Messer: In un certo senso, lo andremo svelando nel corso della stagione. … Il nostro obiettivo è volere tutti gli occhi puntati su questa storia. È una tale sfida e una cosa diversa da fare per noi. Siamo davvero curiosi. Non penso che i fan saranno capaci di distogliere lo sguardo con il dolce dottor Reid in questo tipo di pericolo.
Sembra che Rosa sapesse chi era l’assassino. Puoi confermarlo? Messer: Questo farà parte di un secondo round di interviste cognitive tra un paio di episodi. Verrete ripagati dell’attesa. Conosceva quell’intruso o no? Sarà qualcosa in cui scaveremo più a fondo.
Qual è la prossima mossa di Reid? Non ha diritto all’assistenza legale dell’FBI. Chi assumono? Messer: Non fa schifo? Ho pensato, “Oh, sarà divertente. Saremo in grado di metterlo in scena.” Ma le nostre ricerche sulla realtà [ci hanno detto] che in realtà non era così. No, non avrebbe avuto alcun aiuto. Quindi si adattava davvero bene alla nostra storia. La realtà ci ha aiutato in questo caso. Nell’episodio della prossima settimana, Prentiss lo presenterà ad una vecchia amica che è un’incredibile avvocato, Fiona Duncan (Jeananne Goossen). Resterà con noi per un certo numero di episodi come avvocato di Reid, e cercherà di tirarlo via da tutta questa situazione.
Uscirà su cauzione? Si arriverà al processo? Messer: La grande domanda dell’episodio della prossima settimana è se si dichiarerà colpevole o non colpevole, e che cosa comporterà tutto ciò. Uscirà su cauzione fino a quando ci sarà il processo? Non voglio anticipare qualsiasi cosa accadrà perché è un episodio davvero forte ed è un tale interessante dilemma morale. Come potrebbe dichiararsi colpevole di qualcosa di cui non ha chiara memoria? Il suo codice morale dice che non avrebbe mai fatto una cosa del genere. E il suo lato da agente dell’FBI dice di non ammettere qualcosa che non ha fatto. Ma ancora, se lo facesse, otterrebbe una sentenza più lieve e tutto il resto delle agevolazioni. Faresti il patto con il diavolo? O correresti il rischio per essere reputato innocente? È un episodio davvero straordinario.
Questo arco durerà per tutto il resto della stagione o si chiuderà un episodio o due prima del finale? Messer: In un certo senso ci porta fino agli episodi ventuno e ventidue, che saranno una sorta di finale in due parti. Questo dilemma di Reid si andrà amplificando ogni settimana fin quando arriveremo alla fine della stagione.
Fino a che punto si spingerà la BAU per provare che Reid è innocente? Messer: Faranno ogni cosa in loro potere. Nessuno vuole fare qualcosa che potrebbe scatenare un’indagine interna alla BAU, ma allo stesso tempo, alcuni personaggi faranno delle scelte che forse non hanno dovuto mai fare prima. O che se scoperti, li spingerebbero a dire, “L’ho fatto e lo rifarei di nuovo se questo vorrebbe dire salvare il mio amico.” In un certo senso, permette all’intera squadra di guardare alle loro azioni in maniera diversa perché uno dei loro è nei guai.
Questo significa che la menzogna di Prentiss (Paget Brewster) sulla registrazione tornerà a perseguitarla? Messer: Lo farà. Credo che lei avrebbe fatto ogni cosa in suo potere in quel momento per farlo uscire da quella prigione messicana. Stava per essere trasferito in un posto davvero orribile. Ho fatto il tifo per lei quando ha detto, “Non l’ho mai registrato.” Ho pensato, “Sì, mettilo al suo posto!” [Ride] Ma questo è anche tecnicamente sbagliato. È quella sfocata area grigia del “che cosa avresti fatto?” Penso che siamo tutti d’accordo che avremmo agito in maniera sincera, ma la realtà è più complicata.
Alla fine l’ha davvero cancellata o è ancora sul suo telefono? Messer: Dovrete aspettare e vedere da voi!
Il fatto che Reid sia stato drogato provocherà qualche disturbo da stress post-traumatico? Abbiamo visto dei flashback di Hankel. Messer: Volevo davvero mostrarlo in quel momento come “qualcuno mi ha fatto una cosa del genere prima”, e il disturbo da stress post-traumatico che ne deriva. Sostanziamente, mentre ci avviamo verso gli ultimi episodi e, dita incrociate, arriviamo alla tredicesima stagione, questo potrebbe essere una reale cosa da mettere in scena. Si trovava in quello scenario perché ha preso delle brutte decisioni, ma in fin dei conti è stato una vittima in tutto ciò. Penso che dovrebbe fare il punto della situazione guardando a tutta la sua storia passata.
Quando tornerà Jane? Messer: Sarà nell’episodio diciannove e di nuovo nel ventidue.
Il finale. Ci sarà un lieto fine per questo arco? Messer: [Ride] Di nuovo, questo è il lato divertente del fare degli archi seriali in questo show. Dovrete sintonizzarvi e vedere da soli! Continuerà ad essere questo scenario agrodolce nonostante sia in questo contesto incredibilmente pericoloso. Ma allo stesso tempo, ogni volta che guardate Reid, vedete che stava solo cercando di fare la cosa giusta per sua madre. Questo è il punto alla base di tutta questa storia. È come se vi ritroviate a fare il tifo per questo eroe perché ha fatto qualcosa che potreste fare anche voi per aiutare una persona cara, e perché è un agente dell’FBI, e perché c’è uno psicopatico pazzo che sta prendendo di mira la sua squadra, e perché siamo in uno show televisivo. Ma le cose non sono andate per nulla come pianificato.
Criminal Minds va in onda il mercoledì sulla CBS.
Fonte: TV Guide
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halinasmirnov-blog · 7 years
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𝐈𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐨𝐧_______𝟎𝟖/𝟎𝟖/𝟐𝟎𝟏𝟕.    Era più di una settimana che Halina attendeva notizie dal signor Kang, uno degli uomini di cui si fidava di più. L’uomo che l’aveva aiutata in molteplici occasione e anche quella volta, stava spiando per lei suo nonno per sapere se fosse ancora in contatto con i russi.  Se ne stava seduta sulla terrazza a leggere una lettura leggere; un  libro che parlava del modo in cui moriva il corpo o per molte naturale e per altri fattori; corpi estranei, tumori, cancri, veleni etc . Immersa nella lettura non si accorse di uomo che Soohyun non le aveva annunciato. «Signorina Halina.» Chiuse di scatto il libro con l’utilizzo di una sola mano e lo appoggiò sul tavolino accanto a se congelando con lo sguardo quel giovane ragazzo. Dietro di lui la cameriera con il fiatone che annaspava un qualcosa. «Ho cercato di fermarlo, ma non mi ha dato ascolto.» «Mi manda qui il signor Kang. » Fece cenno a Soohyun di andare e  con un gesto della mano invitò il ragazzo a sedersi. Quella faccenda era strane e lui eccessivamente giovane, probabilmente aveva solo qualche anno in più di lei. «Il signor Kang non manda mai nessuno. » «Lo so, ma questa volta ha dovuto. Sta svolgendo il lavoro da lei richiesto, ma è molto difficile introdursi nella security del presidente. Lo tengono d’occhio dato che è nuovo.» «Quindi ha mandato te ? Un ragazzo ?  » «Lui si fida molto di me. Sa non avrebbe mandato una persona qualunque a informarla, sarebbe stato rischioso. Io sono suo figlio.» «Scommetto che un giorno vorresti prendere il posto di tuo padre e far parte della sicurezza scelta di mia madre.» «Si sa che ormai degli affari della signora si occupa lei.La signora non è sempre stabile mentalmente.» «Ora mia madre ha marito e se ne occuperà presto lui suppongo, oppure Jong-ah quando sarà grande.» «No, la signora ha lasciato ha lei questo tipo di faccende, non lo sa ?  » «Che ?  » «Se la signora dovesse morire a lei andrà tutto non al signorino Jong-ah o al marito..Non lo sapeva ? » «No..Perchè l’avrebbe fatto ? Ah, non importa dimmi perché sei qui. » Si sentì confusa dal gesto di sua madre, non se lo sarebbe aspettato da lei, ma ora aveva cose molto più importanti a cui pensare che gli eccettrici comportamenti di sua madre. «Per ora sappiamo solo questo; Suo nonno ha contatti ancora con i russi, gli ha anche fatto ottenere i permessi per costruire un grande centro commerciale che si ingenererà questa sera. Però sembra totalmente ignaro di tutto il resto, per qualche motivo i russi non gli hanno detto nulla riguardo quello per il quale la cercano. » «Quindi il vecchio bastardo sembra che non sappia nulla.Ottimo lavoro piccolo Kang.Di a tuo padre che lo ricompenserò il doppio per questo, naturalmente appena saprà altro digli di mandarti da me. » «Signorina, io sarei più grande di lei…Lo farò.» «Ah, piccolo Kang…Quando vieni qui, aspetta che Soohyun mi avvisi non essere così impulsivo. » «Lei ha un bel caratterino proprio come aveva detto papà.. Ed è anche molto bella.» «Hai capito quello che ho detto ? Non mi starai simpatico usando le lusinghe.» «Io ero sincero. Trovò davvero che lei sia splendida.Ora meglio che vada, la prossima volta aspetterò che la cameriera l’avvisi.» Le notizie che aveva appreso in quel momento le furono molto utile, le davano tempo e in quel caso il tempo era prezioso e avrebbe dovuto usarlo con cautela. In ogni caso trovava quel ragazzo stranamente buffo, era così rigido e si leggeva nei suoi occhi ogni menzogna o verità. Per miracolo Halina non gli scoppiò a ridere in faccia quando si abbassò a baciarle la mano con la fronte imperlata di sudore, segno che non sapeva come congedarsi. «Non sono la regina di Inghilterra, non devi baciarmi la mano per quanto sia un gesto galante. Va e basta. Ci vediamo presto e non far sciocchezze…. » «Si, signorina o dovrei chiamarla signora ?» «Oh, cielo..Va, ti prego. » Si mise una mano sulla fronte come per coprirsi gli occhi, il giovane ragazzo a differenza del padre le dava ben poca fiducia oltre a un gran mal di testa per il suo parlare estremamente in fretta.
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