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#cardinale montenegro
ultimaedizione · 10 months
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Non abbiamo risolto nulla sui migranti con la Tunisia
Human Rights Watch (HRW), un associazione internazionale che si batte per la difesa dei diritti umani denuncia il forzato trasferimento da parte delle autorità tunisine di numerosi rifugiati, in gran parte provenienti dall’Africa sub sahariana,  ai confini con la Libia dove sono lasciati neppure senz’acqua e cibo. Il trasferimento riguarderebbe centinaia di migranti dalla città costiera di Sfax…
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Papa Francesco incontra i soccorritori di Mediterranea
 Una delegazione di Mediterranea Saving Humans ha incontrato papa Francesco e il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale. Accompagnata dal cardinale Franco Montenegro e dagli arcivescovi di Palermo e Napoli, Corrado Lorefice e Mimmo Battaglia, Mediterranea ha voluto condividere con il Pontefice il cammino che sta percorrendo con le Chiese, che vede come…
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apsny-news · 1 year
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Papa Francesco incontra i soccorritori di Mediterranea - Cronaca
 Una delegazione di Mediterranea Saving Humans ha incontrato papa Francesco e il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale. Accompagnata dal cardinale Franco Montenegro e dagli arcivescovi di Palermo e Napoli, Corrado Lorefice e Mimmo Battaglia, Mediterranea ha voluto condividere con il Pontefice il cammino che sta percorrendo con le Chiese, che vede come…
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amicidomenicani · 1 year
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Quesito Pace Padre, Come stai? Potrei chiederti come collegare il concilio di Firenze e il Vaticano II in materia di salvezza di scismatici, eretici e pagani?  Apparentemente la Chiesa prima di Vaticano II era molto meno aperta alla visione di una salvezza fuori dalla Santa Ecclesia. Questo è solo mia mancanza di studio si era scettici sui sacramenti celebrati dagli ortodossi. Ti ringrazio della risposta, mi auguro il meglio per te.  Martin Risposta del sacerdote Caro Martin, 1. prima di parlare del concilio di Firenze è opportuno guardare agli antefatti che hanno portato a quel concilio. Furono i greci ad invocare dal Papa un concilio per attuare l’unione. A quei tempi i greci erano quelli che noi oggi chiamiamo i membri della chiesa ortodossa. Il motivo era soprattutto di ordine politico. I turchi occupavano già gran parte dei Balcani e premevano su Costantinopoli, potremmo dire alle porte di Santa Sofia. I greci erano persuasi solo nell'unione con l'Occidente avrebbero potuto affrontare la potenza turca. 2. Avrebbero preferito questo concilio a Costantinopoli, ma non insistevano sul luogo. Chiesero invece che il Papa sostenesse le spese del viaggio e del vitto per il patriarca e per i padri. Fu proposta la città di Ferrara. Imbarcatisi nel novembre 1437 su navi veneziane noleggiate dal pontefice, nel successivo febbraio entravano nel bacino di San Marco. Il concilio fu inaugurato a Ferrara l'8 gennaio 1438 con una scarsa partecipazione. (…). Ma nel marzo 1438 i greci comparvero in un  folto gruppo di circa 700 persone, con in testa l'imperatore Giovanni VIII Paleologo, il patriarca di Costantinopoli Giuseppe, il dotto metropolita di Nicea Bessarione, amico zelante dell'unione, che in seguito, nominato cardinale, rimase in Italia anche dopo il concilio. Gli altri patriarchi dell'oriente avevano inviato i loro rappresentanti; La chiesa russa era rappresentata dal metropolita Kiev Isidoro, promotore zelante e disinteressato dell’unione. Le trattative furono molto difficili: più di una volta il concilio fu in procinto di sciogliersi. Solo il timore dei turchi, che avevano conquistato già la maggior parte delle della penisola balcanica e minacciavano direttamente Costantinopoli, fu quello che in certi momenti riuscì a trattenere i greci. 3. La discussione si concentrò soprattutto sul Filioque (e dal Figlio) e durò a lungo. Il credo del concilio di Nicea dice che lo Spirito Santo procede dal Padre. Successivamente, ai tempi di Carlo Magno nella chiesa latina si aggiunse "e dal Figlio”. Quando Papa Eugenio IV esaurì i denari per spesare i greci, trasferì il concilio a Firenze perché Cosimo dei medici, Principe di Firenze, gli aveva promesso aiuti pecuniari. 4. Durante il concilio nella disputa sul Filioque i greci si trovavano di fronte uomini come Giuliano Cesarini, Giovanni Torrecremata, Nicolò Albergati, Tommaso Parentuccelli, Andrea di Rodi, Giovanni di Montenegro e Ambrogio Traversari, persone dotte e di grandi virtù. Furono decisivi soprattutto gli interventi del domenicano Giovanni di Montenegro e del camaldolese Ambrogio Traversari che possedevano perfettamente il pensiero dei Santi Padri e parlavano altrettanto perfettamente la lingua greca. Sapevano sviscerare le questioni e sbaragliare i sofismi nei quali i greci proverbialmente erano abili. In particolare svelarono la falsificazione di testi compiuta dai greci. I nostri due furono così abili da trascinare i bizantini ad accettare il decreto di unione, nel quale si definiva che lo Spirito Santo ab aeterno procede dal Padre e dal Figlio secondo l'essenza e dall'uno e dall'altro procede come da un solo principio. Riuscirono a convincere i greci che la formula dal Padre e dal Figlio e quella dal Padre per il Figlio (come proponevano i greci) si equivalgono e che l'aggiunta e dal Figlio  venne fatta lecitamente e ragionevolmente. In quell’occasione i greci stessi sottoscrissero a proposito del primato del Papa: “Definiamo che la Santa Sede apostolica
e il romano pontefice tengono il primato su tutta la terra e che lo stesso pontefice romano è successore del beato Pietro principe degli apostoli, è vero vicario di Cristo, capo di tutta la chiesa e padre e dottore di tutti i cristiani”. Il decreto sull'unione dichiarava anche che l'eucaristia può essere celebrata ugualmente con pane azzimo (come facevano i latini) e con pane fermentato (come facevano i greci). Concordarono anche la dottrina sul purgatorio e che la consacrazione non avviene al momento dell'epiclesi (invocazione dello Spirito Santo) ma mediante le parole pronunciate da Cristo nell'istituzione e che l'epiclesi è una semplice preghiera. 5. Papa Eugenio IV riconobbe lecito l'uso del pane lievitato e gli altri usi e riti orientali. Riconobbe che non c'era l'obbligo da parte dei greci di aggiungere il Filioque nella recita del Credo. Era sufficiente accettare l'atto di unione. Sottoscrissero il decreto di unione tanto l'imperatore quanto il rappresentante dei patriarchi di Alessandria, Antiochia e Gerusalemme, 16 metropoli, quattro diaconi … L'unico contrario che non sottoscrisse fu Marco di Efeso. 6. Ma in oriente i monaci e i sacerdoti aizzarono il popolo contro i latini, gridavano che a Firenze gli orientali erano stati raggirati e comprati. Sicché quando i loro prelati tornarono in patria furono accolti al grido di "azzimiti, traditori, apostati”.. Invano Bessarione di Nicea, Isidoro di Kiev e il nuovo patriarca di Costantinopoli tentarono di mitigare l’esplosione. L’oriente, trascinato da Marco di Efeso, volse definitivamente le spalle a Roma. La festa dell'unione celebrata a Santa Sofia il 12 dicembre del 1452 provocò un grande tumulto. Si gridava che si poteva vivere anche sotto i turchi e che “era meglio il turbante turco che la tiara romana”. Nella primavera successiva Maometto II con un esercito di 200.000 guerrieri infiammati di fervore religioso investì Costantinopoli e decretò la fine dell'impero romano d’oriente. Passata l'ebrezza della vittoria, Maometto II invitò i greci dispersi a tornare promettendo tolleranza e fece eleggere Gennaio come patriarca di Costantinopoli. Gennaio era un focoso scismatico e lo intronizzò come patriarca con un pastorale d'oro pronunciando la formula: “la Santissima Trinità che mi diede l'impero ti fa arcivescovo di Costantinopoli, nuova Roma e patriarca ecumenico”. 7. Così l'unione andò in frantumi. Durante il concilio di Firenze la Chiesa Cattolica si è mostrata molto aperta verso i greci, come si è potuto vedere. Sulla salvezza dei non battezzati da parte cattolica si è sempre detto anche prima del Vaticano II che la cosa essenziale è l'essere in grazia di Dio.  Ugualmente si è sempre detto che la grazia Dio la offre attraverso vie invisibili anche ai pagani, purché vivano la loro religione in buona fede, in maniera onesta e pentiti dei loro eventuali peccati. Per quanto attiene la celebrazione dei sacramenti la chiesa cattolica sempre riconosciuto la validità dei sacramenti celebrati dagli ortodossi perché, sebbene sistematici perché separati da Roma, hanno conservato la successione apostolica, e cioè quella catena ininterrotta che da Gesù Cristo arriva fino a noi nella trasmissione dei poteri divini. Anche a te di tutto cuore auguro il meglio!  Ti benedico e ti ricordo nella preghiera. Padre Angelo
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TAKIN WARMI (MUJERES DE LA CANCIÓN) EN LA CASA DEL ÁRBOL
 Nádia Larcher, Soema Montenegro y Maryta de Humahuaca iniciarán un ciclo de recitales denominado Takin Warmi (Mujeres de la Canción) que tiene como objetivo principal hermanar, concientizar y compartir la música de raíz de nuestro país y Latinoamérica.
El ciclo que fuera ideado por la coplera Maryta, quien en 2009 inicio el camino de unir a las mujeres músicas en el ciclo cultural Madres Cantoras llega a Buenos Aires con esta renovada propuesta acompañada por hermanas de la música de raíz, para despeñar distancias geográficas y unir las voces en una misma sonoridad que refleja los lazos extendidos por la Pachamama en toda la superficie terrestre.
Sobre Nadia Larcher
Cantora y docente nacida en Andalgalá, Catamarca, es interprete de música popular argentina y latinoamericana.
En la actualidad forma parte del ensamble Don Olimpio dirigido por Andres Pilar, del dúo Seraarrebol junto al compositor y cantante Ignacio Vidal, y de Proyecto Pato junto al pianista Lucas Pierro, sobre canciones de Luis Victor "Pato" Gentilini.
Nadia es una de las voces frescas de la música popular; su canto tiene sentimiento y compromiso con sus raíces y con su tiempo.
Compartió escenario con Liliana Herrero, Lucho Guedes, Duratierra, Juan Falú, Juan Quintero, Acaseca Trío, Negro Aguirre, el dúo Arias-Castro, Teresa Parodi, Diego Schissi, Orquesta Sin Fin, entre otros.
Convocada a Homenajear a Mercedes Sosa en varias ocasiones por el arreglador y director musical Popi Spatocco.
Nadia Larcher reside en Buenos Aires desde el año 2012 además es docente y así construye un lugar dentro la canción y la música argentina, en el linaje de Teresa Parodi, Liliana Herrero y, más allá, de Mercedes Sosa. Sin un plan que la tenga como solista, cercana a Spinetta, el jazz, lo experimental, piensa en proyectos colectivos.
Sobre Soema Montenegro
Cantante, compositora experimental e investigadora de la voz Latinoamericana, afincada en Buenos Aires mezcla los sonidos y las imágenes de los paisajes de la selva y la montaña con su original poesía, creando una nueva y única voz en la escena musical actual de Sudamérica.
Ha sabido fusionar las diferentes latitudes musicales, en la búsqueda de conectarse con los orígenes de la voz latinoamericana y ahondar en sus sonidos.
Ha recibido elogios de la crítica de audiencias internacionales en todo el mundo, como artista multidisciplinar, Soema participó en el 2010 en el documental "The take away show #100 del reconocido director francés Vincent Moon.
Soema ha actuado en alguno de los Festivales Internacionales más importantes de la escena del Word Music en el Mundo, en Marruecos, España, Francia, Suiza, Bélgica, Australia, Alemania, Polonia, Chile, Colombia y en Estados Unidos. Soema ha sido invitada a participar en un proyecto innovador en Argentina llamado "Se Trata de Nosotras", una iniciativa de Cultura de la Nación y el Comité en Contra de la Trata de personas, participo también de Playing for Change Argentina.
Soema comienza este nuevo recorrido con una gira por Corea del Sur invitada por el Festival Seul Music Week, en Junio invitada a partircipar del Fims , Festival Internacional de Musica de Curitiba, Brasil. y seguirá presentando sus nuevas músicas por las diferentes ciudades.
Su cuarto álbum "Camino a la Templanza" saldrá en 2019. La templanza simboliza la fluidez entre el pasado, presente y futuro, se corresponde a la idea de la creación continua. Las composiciones de este álbum son un viaje que representan encuentros con diferentes fuerzas, espíritus, que como los puntos cardinales en el cielo guían a los viajeros en sus caminos. Un viaje de un estado de la vida y continuidad hacia otro, la transformación que nos va llegando, el deseo de poder despojarse de uno mismo para comenzar a habitar lo que realmente somos.
Sobre Maryta de Humahuaca (foto)
“Como decía Castilla nacer en Humahuaca es nacer con título nobiliario, es presagio de un destino que inevitablemente será signado por el arte... y es que si "la harina del carnaval le pensamienta las sienes" la copla es mandato en la voz de la cantora. Maryta recrea, añora en su canto a una abuela que por mandatos de tiempo le lego versos ancestrales, Maryta canta porque su tierra canta."              Gabriela Macías
*Embajadora Cultural de Jujuy, (Ord. 6124/2011) *Ganadora del Premio Atahualpa, "Nueva Hornada" (2011). *Secretaria de Cultura de la Municipalidad de Humahuaca (2012).
-Gira EEUU. Concierto apertura de LATIN AMERICAN CULTURAL WEEK 2018 en New York. Clínica de Cantos Ancestrales para la Universidad Hamilton College, Clinton, New York. Participación en Saints Peter´s Church, New York.
-Gira COLOMBIA. Concierto en Centro de Memoria, Paz y Reconciliación, Bogotá. Casa Taller Patiño, Cali. Anfiteatro Jairo Varela, Cali. Taller de Cantos Ancestrales en el Centro de Memoria, Paz y Reconciliación, Bogotá.
-Gira COLOMBIA. Valle del Cauca y Quindío. Museo Rayo (Roldanillo). Festival Bandola (Sevilla) Clase Magistral de Canto Ancestral para la Universidad de Quindío (Armenia) Clínica de Cantos Ancestrales para el Instituto de Bellas Artes de Cali (Cali) Escuela Música por la vida (Ginebra).
-Gira BRASIL. Circuito DANDO Brasilia. Pirenopolis. Goiania. Araguari. Uberaba. Uberlandia. REDE Sonora. Salvador de Bahia. Itapua.
-Gira MEXICO. Taller de Canto Ancestral para la Universidad de Guadalajara. Teatro Bibian Blumental. Taller de Canto Ancestral Tepoztlan. Cuernavaca.
-Graba documental sobre el Carnaval de Jujuy para la Televisión China.
-Con la Orquesta Sinfónica Nacional interpreta “Las Voces del Silencio” del maestro Jerez Le Cam con la dirección del maestro Mariano Chiacchiarini en la Ballena Azul del Centro Cultural Kirchner.
-Invitada por Manuel Belgrano a entonar el Himno Nacional Argentino junto a la Banda de Patricios en el Convento de Santo Domingo.
Creadora de los espectáculos : -Madres Cantoras; que promueve a la mujer en su faz de artista y madre para continuar con el camino del arte (Desde 2009). -Inti Takin; homenaje a los maestros de la canción jujeña y nacional que recorrieron el mundo ponderando nuestra música (Desde 2008) -Cultura viva; espectáculo multidisciplinario en el que se representan Ceremonias Ancestrales de Quebrada y Puna jujeñas, poniendo en valor a la Pachamama deidad de los pueblos andinos (Desde 2007). -Nueva Copla; en el que pone en valor las figuras de jóvenes músicos emergentes de toda la provincia (Desde 2004).
-Invitada de Lila Downs al Gran Rex; el artista de rock nacional Gustavo Cordera en Tantanakuy, la prestigiosa compositora cubana Yusa, el compositor bahiano Carlinhos Brown, el músico mexicano Celso Duarte, el compositor paulista Joao Arruda, el compositor y destacado guitarrista argentino Juan Falú, el compositor Jota Veloso, el creativo Minino Garay, el compositor y productor musical Diego Perez (Tonolec), Liliana Herrero, Mariana Baraj, Bruno Arias, Jaime Torres, Tomás Lipán, Ricardo Vilca, Gerardo Jerez Le Cam.
-Edito tres materiales discográficos; el más reciente NINA WARMY (2016), "Con luz... de Tierra" (2005) y "Desde el Yacorayte (2001).
-Participó de la película “Mi obra maestra” de Gastón Duprat con las actuaciones estelares de Guillermo Francella y Luis Brandoni. -Del documental “RICARDO VILCA - Quebrada, Música y Silencio” de Javier Garcia. -Del documental "Sola en Purmamarca" de Carolina Zarzoso Paoloni. -Del cortometraje "Trenzar" de Nazarena Vercellone.
Takin Warmi (Mujeres de la Canción) se realiza el domingo 7 de abril en La Casa del Árbol (Avenida Córdoba 5217, Palermo, CABA) a las 21 horas.
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dontresal · 6 years
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Agrigento, monsignor Montenegro nominato cardinale | Giornale di Sicilia
Agrigento, monsignor Montenegro nominato cardinale | Giornale di Sicilia
  04 Gennaio 2015 CITTA’ DEL VATICANO. E’ arcivescovo di Agrigento, ma a Lampedusa tutti, a cominciare dal sindaco, lo chiamano “don Franco”. Il 14 febbraio don Franco, potrà fregiarsi addirittura del titolo di cardinale, e calzare la berretta rosso porpora. Mons. Francesco Montenegro, messinese nato nel ’46, è uno degli animatori della accoglienza alle migliaia di immigrati che dal mare sbarcano…
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cmsalute · 4 years
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Emergenza sanitaria Covid-19 e immigrati. La Chiesa agrigentina prenda migranti. https://cmtempolibero.blogspot.com/2020/04/anchelaChiesaagrigentinaprenda.html E lotti con i siculianesi con pentole e padelle per una maggiore distanza sociale e contro ammassamenti e assembramenti. #CMSalute Il Nord dell'Italia, la Svizzera e l'Europa. #CMTempoLibero L'Ufficio Pastorale sociale dell'Arcidiocesi di Agrigento, l'appello al Governo Conte, la Procura della Repubblica di Agrigento, Porlezza, la frontiera di Oria di Valsolda - Lugano Gandria, le polmoniti sospette a Milano già a dicembre, il boom di contagi in Europa dalla Cina, il cardinale Francesco Montenegro, il Vaticano, il rischio di Unione degli egoismi, Sciacca, la provincia e la città di Como, la città di Agrigento. E la provincia di Sondrio o di Varese. #UfficioPastoraleSocialeArcidiocesiAgrigento #ArcidiocesiAgrigento #ProvinciaDiAgrigento #Siculiana #GovernoConte #ProcuraRepubblicaAgrigento #Porlezza #OriaDiValsolda #LuganoGandria #SarsCoV2 #EmergenzaCovid19 #Ticino #Milano #Lombardia #FrancescoMontenegro #Vaticano #UnioneDegliEgoismi #UnioneEgoisti #Sciacca #ProvinciaDiComo #Como #Agrigento #ProvinciaDiSondrio #ProvinciaDiVarese
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ecomy · 4 years
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Coronavirus: arcivescovo Agrigento, 'il virus stravolge la Chiesa, basta egoismi dell'Europa'
Coronavirus: arcivescovo Agrigento, ‘il virus stravolge la Chiesa, basta egoismi dell’Europa’
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20 aprile 2020
Palermo, 20 apr. (Adnkronos) – “L’Unione europea ha sempre seguito la bussola del rigore contabile, non della prosperità sociale. Non ha ridotto le distanze tra Nord e Sud. Io ho paura che l’acronimo Ue diventi ‘Unione egoismi’ e perda la sua utilità e il suo ruolo nella storia”. E’ la denuncia dell’arcivescovo di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, in una…
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nemzetinet · 5 years
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Antidogma - Jézus Mária!
Az alábbi információk szorongásos lelkiállapotot eredményező kognitív disszonanciát okozhatnak egyeseknél, annyira ellentétesek korábbi ismereteikkel. Eredeti forrásaik többnyire karácsonyra időzítették őket, kegyeleti okokból azonban inkább átütemeztem a közzétételüket, de így sem vesztettek az aktualitásukból.
A britek joggal lehetnek büszkék a keresztény hit megújítása érdekében kifejtett lankadatlan erőfeszítéseikre, elég csak VIII. Henrik és Cromwell ténykedésére emlékeztetni. Nyilván az ő példájuktól ihletetten nemrég az egyik népszerű karácsonyi éneket is modernizálták, és a legutóbbi tudományos felfedezések fényében eltávolították belőle a Jézus anyjának szüzességére vonatkozó korszerűtlen utalást. Felvilágosult egyházi személyiségek arra figyelmeztették a híveket, hogy ne „finnyáskodjanak” Mária méhével kapcsolatban, a Jézus „egy szűz méhének sarjadéka” helyett ugyanis ezentúl „a kegyelembe fogadott sarjadéka” fog szerepelni a Egyesült Királyság templomaiban karácsonykor énekelt dalban, dacára annak, hogy egyes maradi egyházi főméltóságok ugyancsak finnyáskodnak az újítás miatt, és az elavult dalváltozat mellett kardoskodnak. (Bishops revolt against updated Christmas carol to remove Mary’s virginity, rt.com, 2018. december 7.)
Persze hitújításban a pápa sem akar lemaradni a britek mögött. Ebben a szellemben aztán a Vatikán alkalmazottainak címzett karácsonyi jókívánságaiban megemlítette Jézus szüleit, Máriát és Józsefet is, „túláradó szentségnek és örömnek” nevezve őket, majd így folytatta: „És azt fogjátok mondani: persze! A Madonnáról és Szent Józsefről van szó! Igen, de ne gondoljátok, hogy könnyű volt nekik: szentek nem születnek, hanem azzá válnak, és ez rájuk is érvényes.” Ezzel a kijelentésével tehát a Szentatya lényegében megtagadta a szeplőtelen fogantatásról szóló katolikus dogmát, miszerint Mária eredendő bűn nélkül fogant, tehát szentnek született. (Francesco nega Immacolata Concezione: „Maria non è nata in santità”, gloria.tv, 2018. december 27.)
Amilyen a főpásztor, olyanok az alpásztorok is (tisztelet a kivételnek). Nem csoda, hogy az olasz püspöki karban a pápa egyik legszorosabb szövetségeseként nyilvántartott Francesco Montenegro bíboros, a szicíliai Agrigento érseke számára egyenesen a migránsok számítanak „a hit hőmérőjének”, aki tehát „nem fogadja be őket”, az szerinte „nem hisz Istenben”, hiszen a migránsokat szállító hajókon maga „Jézus jön hozzánk, ő van abban a férfiban vagy gyermekben, aki vízbe fullad, Jézus halászik a szemétben egy kis élelmet kutatva”. (Migranti, il cardinale Monte­negro: non accoglierli è non credere in Dio, livesicilia.it, 2018. július 2.)
Egy bizonyos Raffaele Nogaro, Caserta volt püspöke még nála is tovább megy a vallási ökumenizmus fényes ösvényén, kijelentve, hogy „kész lenne mecsetté alakítani az összes templomot, ha hasznos lenne az ügynek, és lehetővé tenné szegény és szerencsétlen férfiak és nők életének a megmentését, mert Krisztus nem azért jött a földre, hogy templomokat építsen, hanem hogy segítsen az embereken a fajtól, a vallástól, a nemzetiségtől függetlenül”. („Cristo dice una cosa, Salvini il contrario”. Lo ha detto monsignor Nogaro, agi.it, 2018. július 23.)
Gazdag István – www.demokrata.hu
Köszönettel és barátsággal!
www.flagmagazin.hu
Antidogma – Jézus Mária! a Nemzeti.net-en jelent meg,
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Papa Francesco incontra una delegazione dalla ONG Mediterranea Saving Humans
Una delegazione di Mediterranea Saving Humans ha incontrato papa Francesco e il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale. Accompagnata dal cardinale Franco Montenegro e dagli arcivescovi di Palermo e Napoli, Corrado Lorefice e Mimmo Battaglia, Mediterranea ha voluto condividere con il Pontefice il cammino che sta percorrendo con le Chiese, che vede come…
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AUGURI DI PASQUA CARDINALE MONTENEGRO
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frontiera-rieti · 6 years
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Il Cardinale Montenegro sui luoghi del terremoto: «Le storie degli uomini vanno ricostruire come le case»
Il Cardinale Montenegro sui luoghi del terremoto: «Le storie degli uomini vanno ricostruire come le case» ------------------------------- La mattina del 20 febbraio, il cardinale Montenegro, presidente di Caritas italiana, si è recato sui luoghi della diocesi di Rieti colpiti dallo sciame sismico accompagnato dal vescovo Domenico e dal direttore della Caritas diocesana, don Fabrizio Borrello.
La mattina del 20 febbraio, il cardinale Montenegro, presidente di Caritas italiana, si è recato sui luoghi della diocesi di Rieti colpiti dallo sciame sismico iniziato con la prima terribile scossa del 24 agosto 2016. Accompagnato dal vescovo Domenico e dal direttore della Caritas diocesana, don Fabrizio Borrello, il cardinale ha potuto verificare gli interventi e i progressi compiuti anche…
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egyzia · 7 years
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Presidenza CEI, i tre più votati sono Bassetti, Brambilla e il Cardinale Montenegro, del quale proponiamo una foto in esclusiva.
http://ifttt.com/missing_link?1495610405
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valeria-manzella · 7 years
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..Papa Francesco..grazie al volontariato e ai grandi parroci..Per me è stata una sorpresa..trovare in Italia tanti volontari, ha detto il Papa ai partecipanti all'incontro promosso dalla Commissione Carità e Salute della Cei per la Giornata mondiale del malato..Un appello ..per le malattie rare e neglette, verso le quali non sempre viene prestata la dovuta attenzione, con il rischio di dare adito a ulteriori sofferenze..Lo ha lanciato il Papa nel discorso che ha tenuto ricevendo in udienza la Commissione Carità e Salute della Cei, in occasione dei venticinque anni della Giornata mondiale del malato e dei venti anni dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute. A salutare papa Francesco a nome dei partecipanti all'udienza è stato il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Commissione Carità e Salute della Cei..Ringraziamo il Signore per il cammino compiuto in questo tempo, per quanto è stato fatto a beneficio di una cura integrale dei malati e per la generosità di tanti uomini e donne che hanno accolto l’invito di Gesù a visitarlo nella persona degli infermi..ha esordito Francesco, ricordando che questi..sono stati anni segnati da forti cambiamenti sociali e culturali, in cui la ricerca scientifica è andata avanti e siamo riconoscenti per i preziosi risultati ottenuti per curare, se non per sconfiggere, alcune patologie..Auguro che il medesimo impegno sia assicurato per le malattie rare e neglette, verso le quali non sempre viene prestata la dovuta attenzione, con il rischio di dare adito a ulteriori sofferenze..l’auspicio del Papa, che ha ringraziato anche..per tanti operatori sanitari che con scienza e coscienza vivono il loro lavoro come una missione, ministri della vita e partecipi dell’amore effusivo di Dio creatore; le loro mani toccano ogni giorno la carne sofferente di Cristo, e questo è un grande onore e una grave responsabilità..Così pure ci rallegriamo per la presenza di numerosi volontari che, con generosità e competenza, si adoperano per alleviare e umanizzare le lunghe e difficili giornate di tanti malati e anziani soli, soprattutto poveri e indigenti..ha proseguito Francesco..Il grazie di Papa Francesco al mondo del volontariato italiano..E qui mi fermo..ha aggiunto a braccio..per ringraziare la testimonianza del volontariato in Italia. Per me è stata una sorpresa! Io mai avrei pensato di trovare una cosa così! Ci sono tanti volontari che lavorano in questo, convinti. E questo è opera dei parroci, dei grandi parroci italiani, che hanno saputo lottare su questo campo. Per me è una sorpresa e ringrazio Dio per questo..In un altro passaggio del suo discorso il Papa si è soffermato sul modello aziendale in ambito sanitario che ..se adottato in modo indiscriminato, invece di ottimizzare le risorse disponibili rischia di produrre scarti umani..Quando la persona malata non viene messa al centro e considerata nella sua dignità, si ingenerano atteggiamenti che possono portare addirittura a speculare sulle disgrazie altrui. E questo è molto grave!..Occorre essere vigilanti..ha sottolineato papa Francesco..soprattutto quando i pazienti sono anziani con una salute fortemente compromessa, se sono affetti da patologie gravi e onerose per la loro cura o sono particolarmente difficili, come i malati psichiatrici..Per Francesco..al primo posto c'è l'inviolabile dignità di ogni persona umana dal momento del suo concepimento fino al suo ultimo respiro. Non sia solo il denaro a orientare le scelte politiche e amministrative, chiamate a salvaguardare il diritto alla salute sancito dalla Costituzione italiana, né le scelte di chi gestisce i luoghi di cura. La crescente povertà sanitaria tra le fasce più povere della popolazione, dovuta proprio alla difficoltà di accesso alle cure, non lasci nessuno indifferente e si moltiplichino gli sforzi di tutti perché i diritti dei più deboli siano tutelati..Giornata mondiale del malato: la XXV edizione per la terza volta a Lourdes..Istituita venticinque anni fa da Giovanni Paolo II con sei obiettivi, la Giornata mondiale del malato torna per la terza volta a Lourdes. Per l’occasione, si terrà dal 10 al 13 febbraio nella cittadina mariana il Colloquio internazionale ..Il Magnificat, cantico della speranza..al quale parteciperanno tra gli altri il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato e legato del Papa per la celebrazione della Giornata; il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale; don Carmine Arice, direttore Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei....la salute è un diritto, non sia il denaro a orientare scelte..il Papa saluta i malati in Piazza San Pietro..Le persone malate sono membra preziose della Chiesa..e a loro deve andare la massima attenzione..Il grazie al volontariato italiano.. Luci e ombre per quanto riguarda la sanità nella situazione sociale e culturale attuale. Il Papa apre il suo intervento mettendo in luce il positivo: il progresso della ricerca scientifica grazie a cui si possono curare, e a volte sconfiggere, alcune patologie, i tanti operatori sanitari che vivono il loro lavoro come una missione, i volontari che stanno accanto a tanti malati e anziani soli..E qui mi fermo per ringraziare la testimonianza del volontariato in Italia. Per me è stata una sorpresa! Io mai avrei pensato di trovare una cosa così! Ci sono tanti volontari che lavorano in questo, convinti..Mai speculare sui malati..Poi Francesco ha parlato delle ombre..Se c’è un settore in cui la cultura dello scarto fa vedere con evidenza le sue dolorose conseguenze è proprio quello sanitario. Quando la persona malata non viene messa al centro e considerata nella sua dignità, si ingenerano atteggiamenti che possono portare addirittura a speculare sulle disgrazie altrui. E questo è molto grave! Occorre essere vigilanti, soprattutto quando i pazienti sono anziani con una salute fortemente compromessa, se sono affetti da patologie gravi e onerose per la loro cura o sono particolarmente difficili, come i malati psichiatrici. Il modello aziendale in ambito sanitario, se adottato in modo indiscriminato, invece di ottimizzare le risorse disponibili rischia di produrre scarti umani. Ottimizzare le risorse significa utilizzarle in modo etico e solidale e non penalizzare i più fragili..Non c'è solo il denaro..Francesco ricorda che al primo posto deve esserci l’inviolabile dignità di ogni persona umana dal momento del suo concepimento fino al suo ultimo respiro..Non sia solo il denaro a orientare le scelte politiche e amministrative, chiamate a salvaguardare il diritto alla salute sancito dalla Costituzione italiana, né le scelte di chi gestisce i luoghi di cura. La crescente povertà sanitaria tra le fasce più povere della popolazione, dovuta proprio alla difficoltà di accesso alle cure, non lasci nessuno indifferente e si moltiplichino gli sforzi di tutti perché i diritti dei più deboli siano tutelati..La fantasia della carità..La Chiesa, nota il Papa, si è sempre occupata dei sofferenti e numerose sono le istituzioni sanitarie di ispirazione cristiana esistenti. Oggi è necessario però portare avanti la fantasia della carità propria dei loro Fondatori..Nei contesti attuali, dove la risposta alla domanda di salute dei più fragili si rivela sempre più difficile, non esitate anche a ripensare le vostre opere di carità per offrire un segno della misericordia di Dio ai più poveri che, con fiducia e speranza, bussano alle porte delle vostre strutture..Attenzione spirituale ai poveri..Papa Francesco sottolinea quindi l’importanza della pastorale sanitaria che deve coinvolgere diocesi, comunità cristiane e famiglie religiose. Mai i malati devono sentirsi esclusi, anzi essi sono membra preziose della Chiesa..Purtroppo la peggior discriminazione di cui soffrono i poveri..e i malati sono poveri di salute..è la mancanza di attenzione spirituale. Hanno bisogno di Dio e non possiamo tralasciare di offrire loro la sua amicizia, la sua benedizione, la sua Parola, la celebrazione dei Sacramenti e la proposta di un cammino di crescita e di maturazione nella fede..
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dontresal · 6 years
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