Tumgik
#lamborketa
giulia-liddell · 4 years
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vento-di-fata · 4 years
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Disclaimer: questa one shot è stata scritta per puro ridere, non è da prendere nè si prende sul serio, volevo solo omaggiare una delle tante ship che sono nate in questa edizione di Sanremo :D godetevi la lettura gente, spero di non aver scritto troppo male
Non succederà più || M¥SS KETA/Elettra Lamborghini
Parole: 547
L'orologio nel camerino del teatro Ariston segnava mezzanotte e un quarto. Abbandonata sul divanetto con i tacchi lanciati dall'altra parte della stanza, Elettra non staccava gli occhi dal telefono mentre scorreva i commenti dei social sulla sua ultima esibizione.
-"Ma quindi adesso dove sono le fanfiction su Elettra, giovane ed ingenua ereditiera, che viene sedotta dalla donna milanese in carriera Keta?" Devo dire che ci hanno quasi azzeccato con questa.- lesse ad alta voce mentre la porta si apriva.
-Non ricordavo di essere stata io a sedurti, tesoro.- intervenne la rapper appena entrata, lasciandosi cadere sul divano vicino all'ereditiera. Nonostante fossero in privato, il velo e gli occhiali da sole coprivano ancora il viso di Keta, che Elettra squadrò con una smorfia.
-Guarda che puoi anche stare senza maschera quando siamo sole,- commentò, continuando a scorrere il pollice sullo schermo del telefono. -La conosco bene la tua brutta faccia.-
Keta sbuffò divertita, -Devo rimanere nel personaggio mia cara, lo sai che poi devo andare a commentare gli outfit.- Le prese una mano e ne accarezzò le nocche con il pollice, prima di portarsela alle labbra e baciargliela attraverso il velo. Elettra rise e la lasciò fare, lanciando uno sguardo al cellulare quando un tweet in particolare catturò la sua attenzione.
Scattò a sedere e lesse ad alta voce: -Senti qua la Lucarelli! "La Lamborghini è il coronavirus della musica: le si avvicina Myss Keta e stona pure lei." Dovremmo sentirci onorate?-
Keta si avvicinò e studiò il tweet da sopra la spalla tatuata di Elettra, le sopracciglia aggrottate in un'espressione pensierosa. -A te importa qualcosa se eravamo stonate?- chiese, lasciandole un bacio su una delle macchie di leopardo sulla scapola.
-Nah- rispose l'ereditiera. -Io mi sono divertita a far impazzire il web con quel quasi bacio e tanto mi basta.- voltò la testa verso la rapper prima di continuare; -E a proposito di baci, credo che tu me ne debba almeno uno...-
Anche da dietro gli occhiali e il velo si vedeva benissimo che Keta sorrideva; prese una ciocca di capelli castani e se la rigirò tra le dita un paio di volte, facendo finta di riflettere su ciò che aveva detto Elettra. -Solo uno,- dichiarò infine.
Un sorrisetto si aprì sul volto dell'ereditiera, mentre una mano saliva a sfilare il velo che copriva le labbra dell'altra e si avvicinava per baciarla. Riuscì a malapena a sfiorarla prima che qualcuno bussasse con energia alla porta del camerino.
-Keta? È arrivata la macchina, devi andare in studio!-
-Ma stiamo scherzando?- sbuffò Elettra, allontanandosi e lanciando addosso alla rapper il velo. Keta rise e si coprì nuovamente il viso, riassumendo la sua anonimità. -Non ridere, stronza. Poi in hotel vedi che ti faccio.-
-Oh, non vedo l'ora- rispose senza perdere un colpo la rapper, alzando il viso dell'ereditiera con le dita e lasciandole un bacio sulla guancia attraverso il velo. -Ci vediamo dopo tesoro.- In un attimo sparì fuori dal camerino, lasciando Elettra da sola. Con uno sbuffo si sdraiò di nuovo sul divanetto, riprendendo il telefono e sbloccandolo. Immediatamente notò che le era arrivato un messaggio dalla stessa persona che se ne era appena andata.
Mi manchi già :(
Immediatamente rispose:
A me no. Ci vediamo dopo.
<3
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lacrime-di-gioia · 4 years
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E se scrivessi una fanfiction sulla Lamborketa?
Just joking
Unless...
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Cosa ci ricorderemo di questo Sanremo?
Gli Amarello/Amadello
Il bacio tra Fiorello e Tiziano
Il bacio tra Fiorello e Pelù
Fiorello che nel backstage a quanto pare la vuole dare a tutti
Il discorso cringissimo di Benigni
Il sorriso di CR7
L'infarto che ha fatto venire Ghali
Morgan che ha fatto un Bugo nell'acqua
Lamborketa/Kelettra
La sobrietà di Lauro
Gli abusi fisici ricevuti da Boss Doms
I Domille/Bosille
Tanti momenti gay
Tanti momenti lesbo
Tanti momenti lgbt
AstroGabbani
Il poster della Salerno
I voti non dati ai Pinguini
I vestiti fighi dei Pinguini
Billy Blu
Il Beanie giallo di Eugenio Cesaro degli Eugeni
La bellezza di Levante 😍
Paolo❤️
Mara Venier: Ringo Staaarr
Lo shitposting su tumblr❤️
(...se avete altro aggiungete pure...)
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giulia-liddell · 4 years
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I have a list of prompts for the Sanremo RPF (I seriously just wrote that sentence) and I don't know in which order I should write them, so feel free to suggest what I should do first?
Amadello/Amarello (Amadeus x Fiorello)
- Oscars AU
- Bedsharing
-The one where Amadeus twerks (and I seriously wrote this sentence too)
Domille/Bossille (Achille Lauro x Boss Doms)
-Pride Parade
- Teachers AU (I don't know why, okay?)
Lamborketa/Kelettra (Elettra Lamborghini x Myss Keta)
-Fake Dating AU
-Secret Agents AU (which I have no idea how to write, but it sounds fun)
Also, feel free to request anything!
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giulia-liddell · 4 years
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Elettra: Hey, Boss, can I get dating advice?
Boss Doms: Just because I'm with Lauro doesn't mean I know how I did it
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giulia-liddell · 4 years
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Va tutto bene
Flash Fic per l’ultima serata di rewatch
Parole: 3953
No beta, we die like men
Fandom: Sanremo RPF
Ship: Amadello, mentioned Levodie, mentioned Anacore, mentioned Bossille, mentioned Lamborketa, mentioned Gabbanacci, mentioned Borgan, mentioned Vibrazioni (se non siete su Discord vi siete persi sviluppi importanti), mentioned Fasmann
Avvertimenti: uhm…., sdolcinatezze, brutti commenti della Pavone, utilizzo di “venti venti” (il male fisico che mi ha fatto scriverlo, non ne avete idea), Cristicchi, sviluppo confuso, possibilissimi errori grammaticali, troppi personaggi nessuno ha abbastanza spazio perdonatemi, Nigiotti è super chill
Note autore: la vostra autrice è un po’ stanchina e non ha riletto una sola parola di questa roba… Comunque! Sarebbe per il Cenone AU di Discord, ma dovrebbe essere abbastanza comprensibile per tutti. Un giorno con più tempo vorrei fare una versione più dettagliata (e magari approfondimenti per tutti i retroscena qui solo menzionati)… Ho deciso di chiamare Marco Sentieri “Blu” perché ci sono troppi “Marco” e perché temevo che nessuno associasse il nome alla sua faccia…
Amadeus corre da un punto all’altro della cucina per raccogliere tutti i piatti e le decorazioni che deve sistemare sul tavolo. Ha riempito la casa di candele colorate, di rametti di pungitopo e di stupidi pupazzetti a forma di renne ed elfi. È tutto molto ridicolo, ma ha un’aria natalizia, un’aria di calore e di famiglia e quello è lo spirito che Amedeo Sebastiani vuole per la sua casa. Non è il primo cenone di Natale della famiglia Sebastiani-Fiorello, anzi, però è quello che spera vada bene. Sarebbe la prima volta. Nonostante i disastri degli anni scorsi Amedeo ha grandi speranze per quest’anno. Ci sono tante cose positive. Lauro ed Edo si sono ufficialmente fidanzati e potranno discutere dei preparativi per il matrimonio; Levante ed Elodie vengono per la prima volta come coppia e da bravo zio non vede l’ora di vederle felici e contente; Tosca ha detto che porterà una persona speciale da presentare e magari sarà abbastanza per distrarre le zie e le nonne dal fare discorsi inappropriati… Ci sono tante cose positive, tutto andrà benissimo. Amadeus se la sente. Quest’anno non sarà come gli altri. Davvero. Il cenone di famiglia venti-venti sarà un successo.
Rosario gli passa accanto di fretta mentre lo aiuta a sistemare la tavola e gli dà un bacio veloce. «Aspetta!» esclama Amedeo di botto facendo arrestare d’improvviso suo marito «Che c’è?» chiede preoccupato Rosario guardandosi intorno per capire che cosa sia andato storto «Non mettere il vino a tavola!» risponde subito Amedeo teso come una corda di violino, sembra che stia pensando a qualcosa di orribile, come se mettere il vino sulla tavola equivalesse a lanciare una granata in casa. Rosario lo guarda confuso ed alza un sopracciglio per chiedere silenziosamente quale sia il problema. «Piero sarà uno dei primi ad arrivare…» spiega Amadeus con calma «Vuoi davvero che il vino sia la prima cosa che noti sulla tavola?» aggiunge subito ed uno sguardo di realizzazione spunta sulla faccia di Rosario. Ha improvvisamente dei flashback di una costosa bottiglia di Mille ed una Notte che si infrange contro il bellissimo quadro regalo di suo fratello Beppe, per poi far colare il prezioso liquido rosso sul muro bianco del salotto ed infine sul bel divano in microfibra, bianco anch’esso. Ricorda ancora quanto hanno penato per ripulire la parete e cambiare divano e scusarsi con suo fratello… Rosario fa il dietro-front più veloce della sua vita e va a riporre le bottiglie di vino al sicuro in cucina.
Quando ritorna abbraccia Amadeus da dietro appoggiando la testa sulla sua spalla «Allora, il cibo è tutto pronto per essere infornato… Il forno lo abbiamo scaldato… Ho preparato apposta i piatti vegetariani a parte, ho controllato che il vino possa stare nascosto almeno per qualche ora… Ho messo i piatti buoni al sicuro e sistemato la tavola con i set comprati dai cinesi… I dolci sono a posto nel frigo e ho controllato che ci sia spazio per tutto quello che porteranno gli altri…» elenca con calma mentre prende le mani di Ama tra le sue e le accarezza dolcemente. Amedeo annuisce in approvazione e butta la testa all’indietro appoggiandosi a Rosario «Mhhh…. Direi che è tutto… Aspetta. Il caffè?» chiede appena dopo aver riflettuto sulla checklist, Fiore sorride e si avvicina un po’ per dargli un bacio «Abbiamo abbastanza caffè per un esercito ed abbastanza caffettiere per due eserciti, quindi penso che ce la caveremo.» risponde prontamente Rosario facendo sorridere suo marito «Oh… Meno male… Grazie di tutto, Ciuri… Come farei senza di te?» sospira Amadeus «Te la caveresti lo stesso, ma saresti molto più iperattivo… e stressato… e probabilmente costantemente eccitato…» commenta Rosario beccandosi un buffetto sulle mani da parte di Amadeus «Ehi! È Natale, non è il caso di dire certe cose…» lo rimprovera, ma ottiene solo l’effetto di farlo ridacchiare «Non comportarti come se non fosse vero… E come se non avessi decisamente comprato qualcosa per questa notte…» aggiunge Rosario prima di scivolare via dalle braccia di Amadeus per correre a rispondere al campanello che ha appena suonato e per evitare gli attacchi di un molto offeso Ama.
Tra i primi ad arrivare ci sono Piero Pelù e Tosca, che è venuta in compagnia di una bellissima donna spagnola. «Ah che piacere conoscerti.» si presenta subito Amedeo «Sai che so un po’ di spagnolo?» aggiunge e subito Rosario gli appoggia le mani sulle spalle e scuote la testa «No, amore, non lo sai. Lascia perdere.» lo ferma prima che possa provare e fallire miseramente a parlare in spagnolo. «Comunque questa è Silvia.» interviene Tosca per placare gli animi, prima che succeda qualcosa. Sono passati solo dieci minuti, è un po’ presto per fare danni, perfino per i loro standard. Piero intanto entra tutto sorridente facendo sentire subito ai preoccupatissimi Rosario ed Amedeo che odora già di alcol. Altri scenari da guerra tornano in mente a tutti e due ed Ama si volta verso suo marito con uno sguardo pieno di panico, in una silenziosa richiesta di aiuto. Senza dire nulla lui si affretta a far accomodare Piero sul divano «Ti porto dell’acqua, okay?» gli dice prima di recuperare un bicchiere dal suo posto tavola, perché ovviamente Amadeus si è curato di sistemare la tavola addirittura con dei segna posto. «Acqua? Ma che acqua? È una festa!» esclama Pelù di rimando, ma Rosario gli forza un bicchiere d’acqua tra le mani «Acqua. Fidati che è meglio.» gli dice. E così hanno sistemato i primi ospiti. Non sta andando tanto male. Possono davvero farcela quest’anno.
All’arrivo della mandria di cugini e nipoti sono meno sicuri di potercela fare. Il caos inizia a manifestarsi. È ancora caos positivo, per carità. Sono tutti allegri e salutano con entusiasmo gli altri. I Pinguini in particolare. Riccardo sta saltellando da una parte all’altra della sala per distribuire baci a tutti i cugini, mentre Elio dispensa abbracci da orso in giro. Amadeus si sente felice a vederli tutti così pieni di energia e decide di chiedere subito tutte le novità che può ai pinguini prima che ci sia troppa confusione. Intanto accoglie Levante ed Elodie, appena arrivate ed esprime tutta la sua felicità per la loro nuova relazione aggiungendo un “Se Antonio vi dà fastidio, ditemelo mi raccomando” e quando si dice “parlando del diavolo” … Antonio Diodato viene fatto entrare proprio in quel momento da Fiore e la prima cosa che fa è lanciare un’occhiataccia alle due donne che si tengono per mano. Amadeus fa per andare nella sua direzione, ma Levante lo ferma «Non ti preoccupare, zio… Che si rovini la serata da solo.» gli dice con un sorriso ed Amadeus rimane di stucco «Mi hai chiamato zio… Ehm, volevo dire… Sicura Claudia?» chiede confuso appoggiando una mano sulla sua spalla «Sicurissima. E certo che ti ho chiamato zio, hai sposato o no zio Rosario? Sì. Quindi sei uno zio anche tu.» risponde con naturalezza sorridendo ancora ed Elodie si lascia scappare una risatina mentre accarezza le spalle dello zio per consolarlo. Amedeo si volta verso di lei con gli occhi spalancati «Oh, sono così felice per tutte e due. È proprio una ragazza d’oro, non fartela scappare, tesoro.» dice ad Elodie, forse con un accenno di lacrime che gli riempiono gli occhi. Elodie gli dà un bacio sulla guancia e poi guarda Levante con una gli occhi pieni di adorazione «Non ti preoccupare zio Ama, non me la faccio assolutamente scappare.». Rosario li raggiunge dopo aver sistemato il cappotto di Antonio in un’altra stanza e sorride alle due donne facendo loro i suoi complimenti, poi guarda Amedeo e si accorge della sua faccia stravolta «Cosa gli avete detto?» chiede mentre gli accarezza la schiena ed Elodie ride ancora «Claudia lo ha chiamato zio.» spiega e Rosario strabuzza gli occhi «Claudia, non puoi fare così… Me lo vuoi far sciogliere prima ancora che la serata inizi? Poverino…» dice scherzoso facendo ridere Levante prima che si allontani con la sua ragazza. «Sicuro di arrivare a fine serata? Tra poco arrivano Lauro ed Edo… Avranno degli anelli di fidanzamento… Riuscirai a non piangere?» chiede sottovoce Rosario al marito «Non ti posso promettere niente, Ciuri… Ma ci proverò…» risponde piano.
Le zie e i nonni arrivano in elegante ritardo e con l’aria già scocciata. Tutti vengono sommersi da una serie di “c’era davvero troppo traffico, non si può fare così.”, “ah, bello Antonio, come va?”, “Ma Lauro ed il suo amico sono già arrivati?”, “Certo Claudia che farti scappare uno come Antonio, come hai fatto?” e addirittura “Ah nessuno ha invitato quel delinquente con i capelli rosa, vero?”. Alcuni si guardano intorno preoccupati, ma tirano un sospiro di sollievo quando notano che Anastasio non è ancora arrivato. Amadeus resta pietrificato, mentre Fiore si affretta a raccogliere i cappotti di tutti e a rispondere a denti stretti con «No, Lauro ed il suo fidanzato non sono ancora qui. Antonio va sempre bene, informatevi anche sugli altri nipoti una volta tanto. Claudia non si è fatta scappare Antonio, anzi è il contrario e lei ed Elodie sono molto felici insieme, comunque. Zia Rita non provare mai più a parlare in quel modo di amici di famiglia come Ghali o di qualsiasi altra persona in generale.». Si allontana con i cappotti prima che qualcuno possa replicare. Intanto nonno Tricheco e nonno Beppe salutano tutti e fanno i loro auguri.
I prossimi ad arrivare sono Edo e Lauro che sorridono allegri mentre dispensano auguri ed aggiungo i loro regali alla montagna che si è creata nella camera degli ospiti. Rosario cerca di non scoppiare a ridere quando Lauro fa vedere gli anelli agli altri ed Amedeo rischia davvero di piangere. Tutti li riempiono di congratulazioni finché la nonna Marina si mette in mezzo «Ah che bello, quindi diventate coinquilini adesso?» commenta e quasi tutti i cugini si voltano a fissarla, Lauro diventa improvvisamente serio ed Edoardo ha la faccia di uno che vuole andarsene ancora prima che cominci la festa «Nonna, convivo con Edo da anni. La novità è che ci stiamo per sposare.» spiega Lauro con voce piatta, mostrando l’anello per sottolineare le sue parole. «Quindi finalmente avete trovato delle ragazze e non ce lo avete detto?» continua la nonna ed Edo deve allontanare Lauro di forza prima che attacchi una sua stessa parente. «Lo so, Lauro, lo so. Non importa. È Natale. Lascia correre. Fregatene.» gli ripete come una cantilena mentre Riccardo salta in mezzo alla sala per sviare il discorso su altri argomenti. I suoi sforzi hanno un discreto successo ed Amadeus riesce a tirare un sospiro di sollievo mentre si ritira in cucina con Rosario.
«Oddio. Ce la faremo? Ti prego Ciuri, dimmi che ce la faremo.» mormora Amadeus mentre appoggia la testa contro il petto del marito che gli accarezza la testa «Certo, certo… Mancano ancora Junior, Anastasio e Rancore, però…» commenta e subito Ama emette un verso strozzato pensando alle prospettive di discussioni e piatti che volano «Ma, dai ce la faremo. E poi tra poco arrivano Enrico e Giordana! E Tiziano e Vic! Loro sono tranquilli.» si affretta a dire Rosario nel tentativo di ritirargli su il morale. Amadeus si rimette dritto «Sì… Sì… Sta procedendo tutto bene. Non è ancora stato rotto nulla. Piero non ha ancora iniziato a bere, se non contiamo il mezzo litro di whiskey che si è scolato prima di arrivare. Le zie sono state insolitamente tranquille, per adesso. Lo zio Zucchero è relativamente calmo. Elettra se ne sta tranquilla al telefono e va bene… Sta parlando con Keta?» inizia a dire sempre più agitato Amedeo. Rosario gli si piazza davanti e gli stringe le spalle «Okay. Fai un bel respiro. Sì, sta andando tutto bene. La casa è ancora intera. Io sono qui con te e ti amo. E sono abbastanza certo che Elettra stia parlando con Keta, non posso biasimarla, lei è a casa Savino con la sua famiglia…» risponde Fiore ed Amedeo sospira «Oh. A casa Savino? Che bello. Sai che non hanno mai rotto un piatto a casa Savino? E poi nonno Vincenzo non si mette a litigare con nessuno e Arisa e Simone sono proprio buonissimi e gli amici di Tecla e Leo sono tutti adorabili… Non che i nostri nipoti e cugini non siano adorabili, vorrei solo che potessero stare un po’ più sereni…» dice Amadeus a bassa voce e Rosario si lascia scappare una risatina «Sereni? Loro lo sono già… Tutti loro… Non vedi che differenza c’è tra le loro generazioni e la nostra o quella di Tiziano e Vic? Loro sono aperti già da così giovani e non hanno paura di doversi difendere da nessuno… Perfino dalla loro famiglia… Ma ce lo vedi me da giovane che vado contro ai miei nonni? Che gli dico che sbagliano? Che li critico per i loro pensieri politici o perché sono bigotti? Noi non le facevamo queste cose… Diamine a me e te quanti anni ci sono voluti per arrivare dove siamo adesso? E invece Edo e Lauro? Hanno la metà dei nostri anni e già un anello al dito… Davvero li ammiro tanto. Noi abbiamo perso tempo, ci siamo fatti frenare dalle nostre paure. Perfino Francesco che ha sempre fatto il ribelle e in teoria non doveva preoccuparsi della disapprovazione di nessuno ci ha messo così tanti ad ammettere anche solo a sé stesso la sua identità, ed è vero che adesso è più felice che mai ed è sempre bello vedere lui ed i suoi fidanzati ai vari pride, però non pensi mai a quante parate in più si sarebbero potuti godere se fossero stati coraggiosi, intraprendenti e sì, anche incazzati, come le nuove generazioni?» Rosario parla seriamente, lasciando che il peso delle parole che sta dicendo abbia lentamente effetto su Amedeo, che annuisce lentamente «Sì… Hai ragione… I nostri giovani sono forti così… Ma non sto tanto a dispiacermi per il tempo perso: sono grato di starne avendo adesso, di aver trovato quel coraggio e quella forza che mi mancavano. Di aver trovato te. Di avere questo anello al dito e stare in questa casa… Adesso ti posso chiamare “amore” quanto mi pare e mi basta questo.» risponde Amedeo con la stessa serietà mentre abbozza un sorriso. Fiore non trova le parole giuste per rispondere, quindi si limita a baciarlo sorridendo sulle sue labbra. Baciare suo marito. Che bella cosa da pensare. Non si stancherà mai di farlo, anche se sono passati anni.
Zio Bugo e Morgan per qualche coincidenza astrale arrivano quasi contemporaneamente e si mantengono a distanza come al solito, buttando qualche occhiata solo quando l’altro non sta guardando. Enrico e Giordana arrivano pieni di regali e con i maglioni coordinati e subito Enrico corre in cucina per dare una mano a star dietro alle varie portate. Junior, Rancore ed Anastasio arrivano in grande stile e vestiti monocromatici. Riccardo gli corre incontro per salutarli e poi urla complimenti per il completo di Anastasio, che vengono accettati con un po’ di timidezza, mentre cerca di consegnare ad Enrico i pandori che ha portato. Subito dopo fanno il loro ingresso Tiziano e Vic che salutano calorosamente tutti i quanti e lanciano qualche occhiata di compatimento ad Amadeus. Infine si presentano Francesco e Paolo, sorridenti come sempre e Irene con già una sigaretta in mano che Fiore le fa subito buttare via prima che venga notata da Amedeo. Ci sono tutti. E tutto sta andando bene. Riescono a stringersi intorno alla tavola ed iniziare a mangiare. Qualcuno fa battute, qualcuno ride, Morgan e Piero finiscono quasi una bottiglia a testa di vino e la zia Rita inizia a spararle sempre più grosse. Hanno un ben accetto momento di distrazione quando Simone passa per salutare tutti. Nessuno riesce a ricordarsi di averlo fatto entrare, ma sono contenti di poter scambiare gli auguri con lui, almeno finché non chiede «Ma Michele?» e l’unico a rispondere è lo zio Bugo «Anche io mi stavo chiedendo quando sarebbe arrivato… Lo avete sentito?» si aggrega voltandosi verso Amedeo e Rosario per chiedere a loro. I due padroni di casa restano un attimo immobili «So che Francesco ed i suoi ragazzi sono in ritardo, ci hanno detto che arriveranno dopo cena… Ehm… Ama?» chiede stordito Rosario voltandosi verso il marito che cerca di balbettare una risposta «Zar-Zarrillo… Non lo abbiamo invitato…» riesce a sussurrare e mezza tavolata scoppia a ridere mentre l’orrore della realizzazione si fissa sulla faccia di Ama. Bugo resta un attimo interdetto e si volta verso Simone per cercare comprensione, lui gli poggia una mano sulla spalla e sorride «Non ti preoccupare Cristian, a casa Savino possiamo sempre aggiungere un posto a tavola.» gli dice facendo un occhiolino e poi se ne va. Nessuno lo ha visto uscire dalla porta, ma Riccardo tira su la testa dal telefono e sussurra ad Elio «Eugenio mi ha detto che è a casa Savino adesso… Come cavolo…?» commenta ma Elio riesce solo a fare un’alzata di spalle e subito nessuno ci pensa più.
Anastasio in una pausa tra una portata e l’altra tira fuori il telefono per scambiare qualche messaggio con Leo e i cugini lo guardano di nascosto trattenendo sorrisi quando lo vedono arrossire leggermente. Solo Tarek non sorride come gli altri. Junior sta per dire qualcosa in merito e potrebbe diventare un momento molto carino, ma la zia Rita decide di parlare «Oh, Marco. Che asociale che sei, tirare fuori quell’aggeggio mentre mangiamo…» commenta con voce acida «Ma non stiamo mang-» cerca di ribattere Anastasio, subito interrotto «Ribatti pure? Sei proprio un maleducato. Certo, c’è da aspettarselo perché sei un giovane di oggi… Non combinate mai nulla, non sapete mai cosa votare, non sapete più fare i cambiamenti quelli veri… Siete tutti lobotomizzati e seguite solo i media come delle pecorelle…» più la zia va avanti a parlare più Anastasio stringe i pugni e Rancore lo guarda preoccupato. Amedeo, Rosario, Tiziano e Vic restano pietrificati, mentre tutti i cugini si sporgono in avanti seguendo la conversazione con attenzione. Tarek si avvicina leggermente ad Anastasio per sussurrargli nell’orecchio «Marco, lascia perdere… Non ne vale la pena…» Anastasio sembra rilassarsi per attimo quando sente la voce di Rancore, ma la zia ritorna all’attacco «Visto, vi parlate pure nell’orecchio. Dei veri maleducati. Non si parla male della gente di fronte a loro, lo sapete vero? Oppure stavate parlando di quelle cose vostre da delinquenti? Eh?» Tarek alza le mani in segno di resa e si allontana leggermente per fare spazio ad Anastasio «Scherzavo, fai pure.» dice e subito iniziano a volare piatti. Junior assiste Anastasio lanciando posate come se fossero freccette mentre i cugini riprendono tutto e li incitano. Amadeus si sente morire e Fiore gli accarezza la schiena in un vano tentativo di consolarlo.
Enrico arriva dalla cucina con dei piatti nuovi e le prossime portare e gli animi sembrano essersi calmati un po’, finche zio Piero non si alza e tira fuori degli strumenti musicali da chissà dove per mettersi a cantare «Piero, stiamo ancora mangiando…» prova a fermarlo Amadeus, ma è tutto inutile. Tutti rompono le righe: solo la metà della gente rimane a tavola, mentre gli altri si alzano o si vanno a sedere in salotto per cantare con zio Piero. Dopo qualche minuto Rosario ha in mano un tamburello e sta tenendo il tempo mentre canta a squarciagola con Piero. Amedeo sospira. Vorrebbe incazzarsi con Rosario, perché lo dovrebbe aiutare a mantenere l’ordine non a crearne altro, però non ci riesce davvero. È così contento. Come può incazzarsi con uno così contento? Enrico intanto continua a sistemare la tavola e a raccogliere i cocci dei piatti che sono sparsi per terra, occasionalmente aiutato da Giordana.
Amedeo si sposta in salotto per osservare gli altri che cantano ed è almeno rincuorato dal vedere Francesco e Paolo che stanno facendo un duetto, sorridendo come sempre. Ah i loro sorrisi sono una garanzia. Gli ricordano che nonostante i disastri è bello avere tutti lì. Anche se Lauro e Junior devono lanciare insulti ad Antonio perché sta trattando male Levante ed Elodie; anche se Anastasio finisce per incazzarsi sempre, a ragione, con la zia Rita; anche se Zio Zucchero e zio Pelù seminano il caos per tutta la casa, è sempre bello avere tutta la famiglia. Tutta la loro famiglia, lì con loro. Proprio mentre si sta facendo intenerire da questo pensiero vede Bugo che si allontana di fretta seguito lentamente da un confuso Morgan. «Oh, no.» si lascia sfuggire mentre si avvicina per capire cosa sia successo «Marco? Cosa c’è? Dov’è andato Cristian?» chiede preoccupato subito raggiunto da Rosario che decide poi di andare dietro a Bugo. «Io, non lo so… Stavamo parlando e…» Morgan è chiaramente confuso e da quello che Amadeus può sentire anche leggermente alticcio. Dal corridoio arriva la voce di Fiore che strilla «Si è chiuso in bagno! Ma sta male?» e subito Morgan si sposta verso il bagno «Ci penso io!» esclama non troppo convinto andando a prendere il posto del padrone di casa davanti alla porta del bagno. “Nessun bisogno di andare nel panico” si dice Amadeus “Ci pensa Morgan.” continua “CI PENSA MORGAN. OKAY TUTTO IL BISOGNO DI ANDARE NEL PANICO.” Amadeus strabuzza gli occhi e sente il cuore che gli batte più veloce, ma subito Rosario lo abbraccia da dietro «Ehi, ehi, ehi… No, niente panico, niente panico. Marco non è la persona più affidabile, vero, ma magari è la volta buona che risolvono qualcosa, no? Pensa a rilassarti… Bevi qualcosa…» cerca di distrarlo ed Amedeo lascia andare la tensione «Lo sai che non bevo, Ciuri.» risponde con un sorriso «Mangia uno dei biscotti di Enrico allora, sono come una droga, immagino che avranno gli stessi effetti calmanti…» scherza lasciando un bacio sul suo collo. «Oppure puoi venire di la a cantare con me, ti potrebbe aiutare a rilassarti… O non sono più il tuo Lexotan?» aggiunge con un sorriso. Amedeo si volta lo bacia intensamente «Certo che sei ancora il mio Lexotan.» gli sussurra sorridendo.
Così i due padroni di casa si spostano in salotto ed invitano Raphael a suonare qualcosa al piano per loro. Cantano un duetto, poi cantano con i loro nipoti e sorridono tutto il tempo. E per un po’ la preoccupazione ed i dubbi per Morgan e Bugo abbandonano la testa di Amadeus. Solo per un po’. Intanto iniziano una lunga cerimonia di apertura dei regali intervallata da pause caffè e dolci, che vengono gentilmente serviti da Enrico insieme ad ampi sorrisi. Per un momento sono una famiglia serena. Poi le nonne cominciano a litigare sulla Famosa Questione ed Amadeus perde di nuovo le speranze. In tutto questo Anastasio scatta in piedi all’improvviso lanciando un esulto da stadio e tutti si voltano verso di lui preoccupati «GRANDE LEO! CE L’HA FATTA! CON FASMA, CE L’HA FATTA! IL PIANO DEL VISCHIO DI TECLA E BLU HA FUNZIONATO!» grida sorridendo tutto contento. Amadeus vede il broncio sparire dal volto di Tarek per essere sostituito da uno sguardo soddisfatto e scambia un’occhiata compiaciuta con Rosario dall’altra parte della stanza. Poi la loro attenzione viene catturata da Morgan e Bugo che ritornano in salotto non esattamente tenendosi per mano, soltanto mantenendo appena un contatto con le punte delle dita, e cercando di nascondere dei piccoli sorrisi. Per la prima volta dopo chissà quanti anni si siedono vicini ed Amadeus sente che tutto va bene. Anche se dovessero volare altri piatti, anche se dovessero piombare in casa i vicini, anche se dovessero spuntare altri litigi, anche se Piero trovasse qualche bottiglia da lanciare, Amedeo Sebastiani sa che va tutto bene. Tutto sommato può dire che il cenone venti venti è stato un successo e l’unica cosa che gli manca per completarlo è festeggiare con suo marito una volta che gli ospiti se ne saranno andati.
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giulia-liddell · 4 years
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Lamborketa + texting
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giulia-liddell · 4 years
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Lamborketa neon pink aesthetic
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giulia-liddell · 4 years
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Dovrei smettere di postare roba su Sanremo e risparmiarmi i post per gli Oscar... Però se mi tengo buoni 150 post dovrei essere a cavallo fino al prossimo reset
Detto questo, con i post che ho deciso di permettermi di sprecare, qualcuno è interessato se posto un paio di fic?
(devo decidere ancora bene su chi e su cosa, ma ho voglia di scrivere, ho promesso di fare qualcosa su domille/bossille e magari kelettra/lamborketa e non voglio abbandonare il tag amadello, quindi qualcosa mi farò venire in mente)
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giulia-liddell · 4 years
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Idea for a new fic:
Fabio and Alessio, the desperate techies, discuss everything that went down at the Sanremo Festival on and off stage, over several beers
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giulia-liddell · 4 years
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Regà, su ao3 c'è il fandom "Sanremo RPF" se cercate un sito dove postare fanfiction su tutte le ship che abbiamo fatto nascere
Andate e diffondete il verbo
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giulia-liddell · 4 years
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Nuova Amadello fic postata!
Ho una Domille in lavorazione e sto facendo ricerche per una Lamborketa
Stay tuned 😉
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giulia-liddell · 4 years
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There's a problem: ao3 has decided to hate me apparently and it crashes every time I try to create the famous Sanremo RPF fic exchange...
Anyone with an ao3 account wants to step in and save this marvellous idea?
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lacrime-di-gioia · 4 years
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Non succederà più
Parole: 860
Beta, questo sconosciuto
Fandom: Sanremo RPF
Avvertimenti: Angst; Breakup (ma finisce bene); fondamentalmente, Elettra che si fa film mentali dopo essere scappata peggio di Bugo; c’è un po’ di trama, in questo gay
Ship: Lamborketa/Kelettra
Nota autore: Ci ho messo decisamente troppo tempo  scriverla, e l’ultima parte è fatta alle 4 di notte. Enjoy.
Un grazie speciale a @giulia-liddell, a cui ho palesemente rubato il layout, perché mi sembrava funzionale
Elettra non sapeva bene come si fosse ritrovata in quello squallido bar-karaoke nella periferia di Milano, durante quello che sembrava un nebbioso mercoledì sera come tanti. I ricordi di quella sera le apparivano davanti agli occhi come immagini sbiadite. Non sapeva se sarebbe tornata indietro. Eppure, non poteva neanche scappare per sempre.
Perché era quello che aveva fatto; era scappata.
Non che questo avesse migliorato di molto la situazione, in realtà.
Come nelle peggiori ballate sdolcinate, lei non riusciva a togliersela dalla testa, con i suoi capelli biondi e il suo profumo costoso, che le aveva regalato lei stessa per il suo ultimo compleanno, e che troppe volte aveva aspettato -invano- di sentire sul cuscino di fianco al suo.
Doveva sembrare veramente patetica vista da fuori, pensò, con il boccale di birra bionda (offerto da qualche avventore anonimo del bar) ancora intatto e il tovagliolino, che aveva trovato sul minuscolo tavolino a cui si era seduta, ormai ridotto a brandelli per il nervosismo.
La giovane ereditiera si considerava una persona abbastanza decisa, ma in quel momento i suoi sentimenti sembravano shakerati in un cocktail di cui nemmeno lei riusciva a distinguere il gusto; se una parte di lei desiderava che l’oggetto dei suoi desideri entrasse dalla porta del locale pronta a riconquistarla, l’altra voleva davvero non doverla più rivedere per parecchio tempo.
Insomma, sapeva che non era colpa della sua compagna, che, nonostante tutto cercava comunque di ritagliarsi sempre qualche pausa dal lavoro per stare con lei.
Ed era quasi ironico che ora si trovasse abbandonata in balia dei suoi pensieri, quando era stata proprio la solitudine forzata a causare in primo luogo il progressivo allontanamento tra le due cantanti. Anche volendo, non riusciva a non pensare alla “sua” partner di duetto, al loro anonimo appartamento nel centro di Milano, che però le era sembrato un angolo di paradiso -lo era stato, davvero-, a tutte quelle cose che erano così indissolubilmente loro e di nessun altro. Era così strano pensare che fosse iniziato tutto per gioco.
Erano già passati quasi cinque anni da quando avevano duettato per la prima volta insieme, sul palco dell’Ariston, inscenando quel quasi-bacio; erano già passati quasi cinque anni da quando Elettra aveva sentito bussare alla porta della sua camera d’albergo alle quattro del mattino del giorno dopo, quando la rapper bionda si era presentata da lei chiedendole ospitalità dopo la lunga serata, con la scusa di non trovare più la tessera della sua stanza; erano già passati quasi cinque anni da quella notte in cui l’ereditiera non aveva dormito, troppo distratta dalla presenza dell’altra donna, così vicina a lei, e troppo spaventata dall’idea di non trovarla più lì, nel suo letto, al suo risveglio. In quei cinque anni si erano cercate, per poi trovarsi, si erano vissute, si erano amate.
Diamine, si amavano ancora!
Almeno, Elettra era sicura -nonostante tutto- di amarla ancora.
Se solo non fosse stata così orgogliosa, pensò, ora sarebbe potuta essere tra le sue braccia, sul divano, a far finta di guardare una serie per cui in realtà non provava il minimo interesse; avrebbe potuto guardarla negli occhi, quegli occhi che erano nascosti al mondo da un paio di occhiali scuri, ma che sapevano leggere i suoi segreti più intimi come nessuno aveva mai fatto; avrebbe potuto stringerla forte, baciarla fino a perdere i sensi, fino a dimenticarsi il suo nome, per poi ricordarselo di nuovo dopo averlo sentito pronunciare da lei, come se fosse una parola sacra, una preghiera che libera dal peccato.
Ma erano le tre di notte, il locale stava per chiudere, e il DJ aveva appena annunciato l’ultima canzone.
Ed Elettra era sobria, davvero, non aveva toccato alcool, ma in quel momento si sentiva ubriaca.
Perché davanti a lei era appena apparsa Lei.
Il suo sogno più dolce e il suo incubo più amaro.
Così bella ed eterea, illuminata dalle luci al neon; intoccabile come una Venere scolpita nel marmo, la sua pelle così liscia, eppure così fredda; il suo sguardo sereno, e allo stesso tempo burrascoso, capace di trascinarla verso un abisso oscuro come il canto di una sirena ammaliatrice, promettendole sublimi ricchezze; le labbra -ancora screpolate a causa della bassa temperatura all’esterno del locale- serrate.
Non servivano parole, tra di loro.
Senza pensare, accettò il microfono che la bionda le stava porgendo. Era tutto così spontaneo e naturale. Sapeva benissimo cosa fare.
La musica, e tutto il resto scomparve.
Non erano a Sanremo, con l’orchestra e i coristi. Non erano neanche Elettra Lamborghini e Myss Keta, in quel momento.
Erano semplicemente due donne innamorate, lì, a cantare la loro canzone. Quelle parole che erano così giuste per loro, così familiari, ma allo stesso tempo capaci di assumere un nuovo significato.
Mantennero il contatto visivo per tutto il tempo del duetto.
Ogni “Non succederà più” era una promessa, un patto firmato con il sangue.
Come cinque anni prima, il loro volti si avvicinarono, ma anche quella volta non ci fu nessun bacio. Non era il momento.
Appena suonò l’ultima nota, la bionda la prese per mano, e senza lasciarle il tempo di reagire, la trascinò fuori da locale, sulla strada ormai vuota ed immersa nella nebbia.
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giulia-liddell · 4 years
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Purtroppo non so disegnare
Però mancava una Kelettra/Lamborketa
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