Tumgik
#lasciatemi in pace
Non ho voglia di alzarmi, non voglio fare nulla e l’unica sensazione che sento è la stanchezza. Stanca di sopportare, di ascoltare le lamentele dei miei ogni giorno e dover sempre fare da spugna. Assorbire tutto,giorno dopo giorno senza che nessuno capisce come mi sento…. Sono stanca mentalmente, mi sono rotta il cazzo in tutti i sensi ma nessuno si interessa a capirlo.
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sofysta · 1 year
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Sushi♡
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platypus-quacks-too · 5 months
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“Cresce la richiesta di laureati da parte delle imprese, ma il 47% dei profili risulta difficile da trovare”
Il profilo richiesto: “2 anni di esperienza nel settore, conoscenza di tutti i programmi esistenti sulla terra, conoscenza di inglese, francese, spagnolo, arabo, indi e mandarino; da astenersi donne inclini alla procreazione. Paga 600 euro all’anno”
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Brasiiiiilllll lalalalalalalalaaaaaa 🇧🇷
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gotaholeinmysoull · 2 years
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posso dire che Smaug could get it???
no serio è proprio bello come drago
cioè boh io fossi una draga (?) sposterei la coda immediatamente per dargliela
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ross-nekochan · 6 months
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Oggi ennesima giornata triste da fare schifo.
Che ci sto a fare qua? In un campo che non è il mio, con nessuno che mi insegna, anzi, al contrario mi fanno dire cose non vere sulle cose che non so fare. Proprio io che ODIO mentire, ma soprattutto ODIO vendermi raccontando palle. Eppure stamattina è successo: mi hanno proprio detto "ti faranno domande complicate ma non dire che non lo sai"... eh, pò voglio vedere quando vado là che gli dico a quelli. La figura di merda sarà solo mia o anche della mia azienda (che si merita questa figura di merda e mille altre ancora)? Vedremo a breve perché a quanto pare le palle che ho detto hanno funzionato.
Io comunque non ce la faccio già più. Pure se non ho fatto un beneamato cazzo per mesi, non ce la faccio più e voglio cambiare lavoro. Io non c'entro un cazzo con l'IT, ho solo fatto un cazzo di lavoro in cui ho fatto l'help desk e ho usato le lingue ma non è che mi mettevo a fare chissà quali magheggi tecnologici, quindi lasciatemi stare porcoddue. Giuro che me ne vado a fare le pulizie, mi va bene lo stesso. No in verità vorrei solo qualcosa che mi faccia usare il cervello e invece il cervello lo devi per forza spegnere come fanno pure tutti i miei colleghi indiani perché si lamentano ma alla fine si arrendono alla situazione.
Io non voglio. Voglio fare qualcosa di più affine a me, almeno un minimo, non chiedo tanto perché tanto lo so che lavorare fa schifo sempre, a prescindere.
Ci sono annunci di lavoro ovunque ti giri eppure pare che per me sta facilità di cambio lavoro non c'è.
Sono stata più volte sul punto di piangere perché io la soluzione a questa tristezza non ce l'ho. Vorrei poter dire che tornare a casa mi farebbe stare bene, che con la pizza e la sfogliatelle mi tornerebbe il sorriso e la pace dei sensi. Vorrei poter dire che vorrei tornare dalle persone a cui voglio bene. Ma non ho una famiglia e le poche persone a cui voglio bene sono sparse per l'Italia e per il mondo e quindi un posto dove tornare non ce l'ho. Non ce l'ho più.
ただ明日もう目が覚めなくてもいい。全部もういい。
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tettine · 5 months
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La pace nell'aver archiviato tutte le chat di WhatsApp, aver tolto l'accesso, l'online ed il visualizzato. Aver avvisato tutti che non ci sarò per qualche settimana (spero per sempre). La pace dei sensi non dover più interagire con le persone, l'ansia di essere presente. Io voglio essere esclusa, lasciatemi stare. Voglio essere invisibile per tutti
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curiositasmundi · 10 days
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Congratulazioni e un sentito ringraziamento per essere qui – nonostante le minacce, nonostante la polizia fuori da questa sede, nonostante la panoplia della stampa tedesca, nonostante lo Stato tedesco, nonostante il sistema politico tedesco che vi demonizza per essere qui.
«Perché un congresso palestinese, signor Varoufakis?», mi ha chiesto di recente un giornalista tedesco. Perché, come ha detto una volta Hanan Ashrawi, «non possiamo contare sul fatto che i silenziosi raccontino le loro sofferenze». Oggi, la ragione di Ashrawi si è rafforzata in modo deprimente, perché non possiamo contare sul fatto che i silenziosi, che sono anche massacrati e affamati, ci raccontino dei massacri e della fame.
Ma c’è anche un’altra ragione: perché un popolo fiero e dignitoso, il popolo tedesco, viene condotto su una strada pericolosa verso una società senza cuore, facendosi associare a un altro genocidio compiuto in suo nome, con la sua complicità.
Non sono né ebreo né palestinese. Ma sono incredibilmente orgoglioso di essere qui tra ebrei e palestinesi – di fondere la mia voce per la pace e i diritti umani universali con le voci ebraiche per la pace e i diritti umani universali, con le voci palestinesi per la pace e i diritti umani universali. Essere qui insieme oggi è la prova che la coesistenza non solo è possibile, ma che è già tra noi.
«Perché non un congresso ebraico, signor Varoufakis?», mi ha chiesto lo stesso giornalista tedesco, immaginando di fare il furbo. Ho accolto con favore la sua domanda. Perché se un solo ebreo viene minacciato, ovunque, per il solo fatto di essere ebreo, porterò la Stella di David sul bavero della giacca e offrirò la mia solidarietà, a qualunque costo, in ogni modo. Quindi lasciatemi esser chiaro: se gli ebrei fossero sotto attacco, in qualsiasi parte del mondo, sarei il primo a chiedere un congresso ebraico in cui esprimere la nostra solidarietà.
Allo stesso modo, quando i palestinesi vengono massacrati perché sono palestinesi – secondo il dogma che per essere morti e palestinesi devono essere di Hamas – indosserò la mia kefiah e offrirò la mia solidarietà a qualunque costo, in qualunque modo. I diritti umani universali o sono universali o non significano nulla.
Tenendo presente questo, ho risposto alla domanda del giornalista tedesco con alcune domande da parte mia: 
Esistono due milioni di ebrei israeliani, che sono stati cacciati dalle loro case e messi in una prigione a cielo aperto ottant’anni fa, sono ancora tenuti in quella prigione a cielo aperto, senza accesso al mondo esterno, con cibo e acqua minimi, senza possibilità di una vita normale o di viaggiare da nessuna parte, e che in questi ottant’anni vengono periodicamente bombardati? No.
Gli ebrei israeliani vengono affamati intenzionalmente da un esercito di occupazione, con i loro bambini che si contorcono sul pavimento e urlano per la fame? No.
Ci sono migliaia di bambini ebrei feriti, senza genitori superstiti, che strisciano tra le macerie di quelle che erano le loro case? No.
Gli ebrei israeliani vengono bombardati dagli aerei e dalle bombe più sofisticate del mondo? No.
Gli ebrei israeliani stanno subendo il completo ecocidio di quel poco di terra che possono ancora chiamare propria, senza che sia rimasto un solo albero sotto cui cercare ombra o di cui possano gustare i frutti? No.
Oggi i bambini ebrei israeliani vengono uccisi dai cecchini per ordine di uno Stato membro delle Nazioni Unite? No.
Oggi gli ebrei israeliani vengono cacciati dalle loro case da bande armate? No.
Oggi Israele sta combattendo per la sua esistenza? No.
Se la risposta a una di queste domande fosse sì, oggi parteciperei a un congresso di solidarietà ebraica.
Oggi ci sarebbe piaciuto avere un dibattito decente, democratico e reciprocamente rispettoso su come portare la pace e i diritti umani universali a tutti – ebrei e palestinesi, beduini e cristiani – dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo con persone che la pensano diversamente da noi. Purtroppo, l’intero sistema politico tedesco ha deciso di non permetterlo. In una dichiarazione congiunta che comprende non solo la Cdu-Csu (Unione cristiano-democratica-Unione cristiano-sociale in Baviera) e l’Fdp (Partito liberale democratico), ma anche l’Spd (Partito socialdemocratico), i Verdi e, cosa notevole, due leader di Die Linke (La Sinistra), lo spettro politico tedesco ha unito le forze per garantire che un dibattito così civile, in cui possiamo essere in disaccordo, non abbia mai luogo in Germania.
Dico loro: volete metterci a tacere, vietarci, demonizzarci, accusarci. Pertanto non ci lasciate altra scelta che rispondere alle vostre ridicole accuse con le nostre accuse razionali. Siete voi a scegliere questo, non noi. Voi ci accusate di odio antisemita. Noi vi accusiamo di essere i migliori amici degli antisemiti, equiparando il diritto di Israele a commettere crimini di guerra con il diritto degli ebrei israeliani a difendersi. Ci accusate di sostenere il terrorismo. Noi vi accusiamo di equiparare la legittima resistenza a uno Stato di apartheid con le atrocità contro i civili, che ho sempre condannato e sempre condannerò, chiunque le commetta – palestinesi, coloni ebrei, la mia stessa famiglia, chiunque. Vi accusiamo di non riconoscere il dovere del popolo di Gaza di abbattere il muro della prigione a cielo aperto in cui è stato rinchiuso per ottant’anni, e di equiparare questo atto di abbattimento del muro della vergogna, che non è più difendibile di quanto lo fosse il muro di Berlino, ad atti di terrore.
Voi ci accusate di banalizzare il terrore del 7 ottobre di Hamas. Noi vi accusiamo di banalizzare gli ottant’anni di pulizia etnica dei palestinesi da parte di Israele e l’erezione di un ferreo sistema di apartheid in tutta Israele-Palestina. Vi accusiamo di banalizzare il sostegno a lungo termine di Benjamin Netanyahu ad Hamas come mezzo per distruggere la soluzione dei due Stati che dite di favorire. Vi accusiamo di banalizzare il terrore senza precedenti scatenato dall’esercito israeliano sulla popolazione di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est.
Accusate gli organizzatori del congresso di oggi di essere, cito, «non interessati a parlare delle possibilità di coesistenza pacifica in Medio Oriente sullo sfondo della guerra a Gaza». Dite sul serio? Siete fuori di senno?
Vi accusiamo di sostenere uno Stato tedesco che è, dopo gli Stati uniti, il maggior fornitore di armi che il governo Netanyahu usa per massacrare i palestinesi come parte di un grande piano per rendere impossibile la soluzione dei due Stati e la coesistenza pacifica tra ebrei e palestinesi. Vi accusiamo di non aver mai risposto alla precisa domanda cui ogni tedesco deve rispondere: quanto sangue palestinese deve scorrere prima che il vostro giustificato senso di colpa per l’Olocausto venga lavato via?
Quindi di nuovo vogliamo esser chiari: siamo qui a Berlino con il nostro congresso palestinese perché, a differenza del sistema politico e dei media tedeschi, condanniamo il genocidio e i crimini di guerra indipendentemente da chi li commette. Perché ci opponiamo all’apartheid nella terra di Israele-Palestina, a prescindere da chi abbia il coltello dalla parte del manico, proprio come ci siamo opposti all’apartheid nel Sudamerica o in Sudafrica. Perché siamo a favore dei diritti umani universali, della libertà e dell’uguaglianza tra ebrei, palestinesi, beduini e cristiani nell’antica terra di Palestina.
E per essere ancora più chiari sulle domande, legittime e maligne, a cui dobbiamo sempre essere pronti a rispondere:
Condanno le atrocità di Hamas?
Condanno ogni singola atrocità, chiunque sia l’autore o la vittima. Quello che non condanno è la resistenza armata a un sistema di apartheid concepito come parte di un lento ma inesorabile programma di pulizia etnica. In altre parole, condanno ogni attacco ai civili e, allo stesso tempo, festeggio chiunque rischi la vita per abbattere il muro.
Israele non è forse impegnato in una guerra per la sua stessa esistenza?
No, non lo è. Israele è uno Stato dotato di armi nucleari, con l’esercito forse più tecnologicamente avanzato del mondo e la panoplia della macchina militare statunitense alle sue spalle. Non c’è simmetria con Hamas, un gruppo che può causare gravi danni agli israeliani ma non ha alcuna capacità di sconfiggere l’esercito israeliano, né di impedire a Israele di continuare a mettere in atto il lento genocidio dei palestinesi sotto il sistema di apartheid che è stato eretto con il sostegno di lunga data degli Stati uniti e dell’Unione europea.
Gli israeliani non hanno forse ragione di temere che Hamas voglia sterminarli?
Certo che sì! Gli ebrei hanno subìto un Olocausto che è stato preceduto da pogrom e da un profondo antisemitismo che ha permeato l’Europa e le Americhe per secoli. È naturale che gli israeliani vivano nel timore di un nuovo pogrom se l’esercito israeliano cede. Tuttavia, imponendo l’apartheid ai propri vicini e trattandoli come subumani, lo Stato israeliano alimenta il fuoco dell’antisemitismo e rafforza quei palestinesi e israeliani che vogliono solo annientarsi a vicenda. Alla fine, le sue azioni contribuiscono alla terribile insicurezza che consuma gli ebrei in Israele e nella diaspora. L’apartheid contro i palestinesi è la peggiore autodifesa degli israeliani.
E l’antisemitismo?
È sempre un pericolo chiaro e presente. E deve essere sradicato, soprattutto tra i ranghi della sinistra globale e dei palestinesi che lottano per le libertà civili dei palestinesi in tutto il mondo.
Perché i palestinesi non perseguono i loro obiettivi con mezzi pacifici?
Lo hanno fatto. L’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) ha riconosciuto Israele e ha rinunciato alla lotta armata. E cosa ha ottenuto in cambio? Umiliazione assoluta e pulizia etnica sistematica. Questo è ciò che ha alimentato Hamas e lo ha issato agli occhi di molti palestinesi quale unica alternativa a un lento genocidio sotto l’apartheid di Israele.
Cosa si dovrebbe fare ora? Cosa potrebbe portare la pace in Israele-Palestina?
Un cessate il fuoco immediato. Il rilascio di tutti gli ostaggi – quelli di Hamas e le migliaia trattenuti da Israele. Un processo di pace, sotto l’egida delle Nazioni Unite, sostenuto da un impegno della comunità internazionale a porre fine all’apartheid e a salvaguardare uguali libertà civili per tutti.
Per quanto riguarda ciò che deve sostituire l’apartheid, spetta a israeliani e palestinesi decidere tra la soluzione dei due Stati e quella di un unico Stato federale laico.
Amici, siamo qui perché la vendetta è una forma pigra di dolore. Siamo qui per promuovere non la vendetta, ma la pace e la coesistenza in Israele-Palestina. Siamo qui per dire ai democratici tedeschi, compresi i nostri ex compagni di Die Linke, che si sono coperti di vergogna abbastanza a lungo, che due torti non fanno una ragione e che permettere a Israele di farla franca con i crimini di guerra non migliorerà l’eredità dei crimini della Germania contro il popolo ebraico.
Al di là del congresso di oggi, in Germania abbiamo il dovere di cambiare il discorso pubblico. Abbiamo il dovere di convincere la grande maggioranza dei tedeschi onesti che i diritti umani universali sono ciò che conta. Che «mai più» significa «mai più per nessuno». Ebrei, palestinesi, ucraini, russi, yemeniti, sudanesi, ruandesi – per tutti, ovunque.
In questo contesto, sono lieto di annunciare che il partito politico tedesco Mera25 di DiEM25 sarà sulla scheda elettorale per le elezioni del Parlamento europeo del prossimo giugno, cercando il voto degli umanisti tedeschi che desiderano un membro del Parlamento europeo che rappresenti la Germania e che denunci la complicità dell’Ue nel genocidio, una complicità che è il più grande regalo dell’Europa agli antisemiti in Europa e oltre.
Vi saluto tutti e vi suggerisco di non dimenticare mai che nessuno di noi è libero se uno di noi resta in catene.
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profumo-di-mare · 5 months
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Non sopporto più quelle conversazioni in loop:
ciao
come stai
che fai
ciao
come stai
che fai
mamma mia, basta, che monotonia se volete davvero interagire con qualcuno siate più espansivi, che già non ho voglia io in primis di chattare con la gente in più ogni volta la stessa solfa mi devo subire, ma basta davvero lasciatemi in pace, per non parlare delle confidenze non richieste, va bene che volete essere gentili ma non siete il mio ragazzo che potete parlarmi coi nomignoli, non siete un cazzo di nessuno.
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canesenzafissadimora · 2 months
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Non accendete le lampade.
Non chiamatemi.
Lasciatemi in pace.
La mia anima sta meglio nel buio.
Guardate come l'ombra meravigliosa
mi avvolge la fronte.
Guardate le mie mani,
guardate il mio dolce aspetto
e che si dica:
“Lasciatelo sognare, immaginare"
“Lasciatelo solo, lì senza luce.”
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Alberto Rojas Jiménez
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blackrosesnymph · 4 months
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Stanca di sentire la pressione di una società dalla "mentalità incel" che mi chiama cogliona se non mi scopo tutte le persone con cui avrei un'occasione...non capisco, che male vi faccio se PER ME il sesso non è una priorità relazionale?
Cosa vi disturba? Il fatto che molte occasioni le ha sempre chi poi non le sfrutta? Ma che ci posso fare io? Dovrei non essere libera per mettere pace alla vostra sensazione di inadeguatezza?
Che poi sentendovi inadeguati mi sputereste merda addosso in ogni caso.
E poi mi chiedete perché preferirei la solitudine di un buon libro in mezzo a mille caprette.
Lasciatemi essere me stessa (e in primis lo dico io a me) e vedrete quanto sarò tranquilla e placida dopo...
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