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#premio luce dell'arte
carmelagabriele · 2 years
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Classifica vincitori del Premio di Narrativa, Teatro e Poesia “Il buon riso fa buon sangue” 4^ Edizione
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Sez A) Narrativa o Teatro a tema comico
1)  “Quella rompipalle in carrozzina. Zibaldone di episodi tragicomici” romanzo edito di Elvira Trap (Genova – GE)
2) “Vacanze, che passione! e altri racconti” libro di racconti edito di Mario Trapletti (Roma – RM)
3) “Ti l’Ovvio (ovvie e meno ovvie considerazioni)” libro di racconti edito di Rossella Longo (Noicattaro – BA)
4) “Il Maracchioni vuole un testo” commedia brillante inedita di Maria Giulia Magrini (Roma – RM)
Menzione Speciale a:
“Una quarantena forzata” commedia brillante inedita di Marco Ciaramella  (Pontedera – PI)
Sez B) Poesia a tema comico
1) “ ‘O munno a’ verità” poesia in dialetto napoletano con traduzione in italiano di Francesco Lastaria (Solofra – AV)
2) “Famo du’ conti...” poesia in romanesco con traduzione in italiano di Fabio Tinalli (Olevano Romano – RM)
3) “Il Signore dei fornelli” poesia di Francesco Petrucci (Verona – VR)
4) “Pinocchio” poesia di Gianluca Repossi (Milano – MI)
Menzione Speciale a:
“ Effetti dopo un bicchiere di vino” poesia di Maurizio Laugelli (Girifalco – CZ)
“Un vampiro dal...dentista!” poesia di Alessandro Porri (Roma – RM)
Diploma d’onore a:
“Il rap del mal di testa” poesia di Mario Trapletti (Roma – RM)
 Sez C) Poesia a tema libero
1) “Scarpe rosse numero ventiquattro (memoria di un bambino morto a Buchenwald)” poesia di Stefano Baldinu (San Pietro in Casale – Bo)
2) “Solitudine ribelle” raccolta poetica inedita di Roberta Matassa (Bari – BA)
3) “ ‘E criature” poesia in dialetto napoletano con traduzione in italiano di Michele La Montagna (Acerra – NA)
4) “Fu l’incertezza” poesia di Daniele Ambrosini (Cecina – LI)
Premio per Alti Meriti Culturali  a:
“Luna” poesia di Laura Marcucci (Roma – RM)
Menzione speciale a:
“Martina” poesia in dialetto calabrese con traduzione in italiano di Saverio Macrì (Bovalino – RC)
“Andromeda” poesia di  Rosa Almanno (Orta di Atella – CE)
Premio assegnato per Merito dal Presidente di Giuria ad Autore Emergente a:
Barbara Wioletta Baka, poetessa, per la sua raccolta di liriche inedite in fase di lavorazione (Carapelle – FG).
 Premi Speciali
1) Premio Assoluto alla Carriera al dott. Andrea Santaniello (Mercogliano – AV), autore delle poesie a tema libero “Amor di madre” e “Rosse d’amore”
2) Premio Speciale della Critica all’autore Angelo Dario Garziano (Mazzarino – CL) per il racconto a tema comico “Generale d’Armata Tarzan”
3) Premio Speciale per Alti Meriti Culturali Fuori Concorso a Carmelina Petullà (Lamezia Terme – CZ) per il suo eccellente operato culturale ed in particolare per la poesia “Il miracolo della Vita”
Sez D) Narrativa o Teatro a tema libero
1)“Soliloquio della mia morte” monologo inedito di Roberto Collari (Lanusei – NU)
2)“Diversamente uguali” testo teatrale inedito di Rodolfo Andrei (Roma – RM)
3) “Quinta elementare - Sezione B” racconto inedito di Maria Rosaria Esposito (Genova – GE)
4) “Mala Jin. Tulipani nel cemento” romanzo edito di Anna D’Auria (Gragnano – NA)
Diploma d’onore a:
“Nessun gineceo si addice a quelle quattro. Canto muliebre per quattro voci ed un poeta (La metà del mondo può salvare ancora l’altra?)” commedia brillante di Giuseppe Raineri (Bergamo - BG)
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carmy77 · 9 months
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Locandina premiazione Concorso letterario "Libera la fantasia" 5^ Edizione! Premiazione il 21 Ottobre 2023 dal pomeriggio a Roma presso prestigiosa sala eventi in zona Tiburtina! Conduce l'evento la dr.ssa Carmela Gabriele.
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lamilanomagazine · 6 months
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Vicenza: Stivalaccio Teatro riceve il premio dell'Associazione nazionale dei critici del teatro
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Vicenza: Stivalaccio Teatro riceve il premio dell'Associazione nazionale dei critici del teatro. Stivalaccio Teatro, affermata compagnia vicentina, è stata insignita del premio dell'Associazione nazionale dei critici del teatro (Anct) per il teatro popolare, la commedia dell'arte, il teatro ragazzi e l'arte di strada. «La compagnia Stivalaccio Teatro in questi anni ha riportato in luce la commedia dell’arte, attraendo nelle sale il pubblico più esperto e conquistando la passione di tantissimi nuovi spettatori - commenta l'assessore alla cultura, al turismo e all'attrattività della città Ilaria Fantin - . A Vicenza da sette anni durante l'estate organizza il sempre apprezzato e partecipato Be Popular, festival di teatro popolare, che rientra nel cartellone degli eventi estivi del Comune. Ma la compagnia ha un notevole riscontro anche oltre le mura della nostra città, con un lavoro attento e scrupoloso di ricerca che fa risuonare il nome di Vicenza a livello nazionale. In occasione del decimo anniversario della Trilogia dei commedianti, Stivalaccio sarà al Teatro Olimpico - prosegue l'assessore - domenica 5 novembre alle 21, per lo speciale allestimento di Don Chisciotte - tragicommedia dell'arte, uno degli spettacoli di maggior successo della compagnia». Lo spettacolo fa parte di Laboratorio Olimpico, organizzato dall’Accademia Olimpica in collaborazione con il Comune di Vicenza.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sauolasa · 1 year
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22° Gran Premio dell'Orologeria di Ginevra: l'eccellenza al servizio del tempo
Da oltre 20 anni il Gran Premio dell'Orologeria di Ginevra premia i più eminenti protagonisti dell'arte orologiera e mette in luce le innovazioni del settore nel corso di una competizione la cui 22a edizione si svolgerà giovedì 10 novembre 2022.
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In Biblioteca puoi scoprire autori e opere che non conoscevi o di cui avevi sentito parlare ma che ancora non avevi avuto modo di leggere. Ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare un angolo alla scoperta di questi "tesori nascosti".
Oggi l'autore prescelto è Dario Fo e l'opera "L'amore e lo sghignazzo".
Dario Fo, magico istrione e maestro di lazzi e frizzi, merita sempre di essere letto. "L'amore e lo sghignazzo" è un testo lieve, dove viene fuori la penna talentuosa del premio Nobel. Si compone di cinque brevi saggi di argomento diverso che, in altrettanti modi diversi, si occupano del tema dell'amore o del tema dello "sghignazzo" (inteso come un verso che impasta insieme il riso, la provocazione, la satira, la rivolta sociale o politica fatta dal popolo contro il potere). Si inizia con la più bella e tormentata storia d’amore di tutti tempi, quella della giovine Eloisa nipote dell’abate di Notre Dame di Parigi con il suo severo precettore Abelardo (siamo intorno al 1100), storia che culmina - come noto - in tragedia con trasversali vendette. Si continua con un’altra tragedia: la vittima è Mainfreda della nobile famiglia Visconti (siamo qui alla fine del XIII secolo), finita sul rogo dell’Inquisizione per eresia, avendo fondato presso l’abbazia cistercense di Chiaravalle una specie di setta promiscua ed egualitaria. In due altri capitoli, la tragedia lascia il posto alla fantasia ed allo sberleffo: nel primo vi si racconta di una singolare domatrice di leoni, il cui marito, nostalgico dell’Africa, vi fa ritorno con il suo amato leone, quasi umanizzandolo e spingendolo con vari e comici accorgimenti verso leonesse da lungo tempo desiderate; nel secondo "Qu, il comunista utopico" il protagonista (siamo nella prima metà del Novecento) è uno sprovveduto ed ingenuo contadinotto cinese, che viene scambiato per un sovversivo comunista e, da innocente capro espiatorio, condannato a morte: prima di salire sul patibolo, dà ai compagni di sventura la sua definizione di comunismo, una sorta di utopia auspicabile ma sfuggente e, di fatto, irrealizzabile. Ed infine l’ultima storia, che si focalizza sul teatro greco, ma non su quello tragico della tradizione classica e ritenuto da tutti l’unico e certificato, ma su quello vero, autentico e dissacrante della satira (“Gli uccelli” di Aristofane), quello che veniva rappresentato in teatri sfavillanti di colori, con rivestiture in legno, giochi di luce, sofisticati marchingegni che spostavano le scenografie ed attori abilissimi nei travestimenti e nei trucchi. Quest’ultimo capitolo rappresenta un’autentica lezione di storia e di teatro, che fa comprendere tutta la grandezza di Dario Fo.
I soggetti, ripresi, rielaborati, ampliati di allusioni al presente, risultano diversi rispetto a quanto di essi s’è sempre saputo e non solo perché così pensa il Premio Nobel per la Letteratura, ma anche perché i documenti, i testi da lui citati testimoniano diversamente dagli altri testi più noti. Fo vuole incuriosire con le sue rivelazioni ed anche divertire, muovere il riso, indurre a “sghignazzare” soprattutto di ciò che dalla tradizione, dall'opinione pubblica, dalla morale corrente è stato fissato come illustre, solenne, sublime senza che lo fosse. Degna di nota è l'aspirazione dell'autore ad informare, istruire, sensibilizzare quella fascia sociale composta dal popolo e sempre rimasta esclusa, attraverso il recupero e la rivalutazione proprio del patrimonio culturale e linguistico popolare per mezzo dell'arte teatrale.
Dario Luigi Angelo Fo (1926 – 2016) è stato un drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore, pittore, scenografo, attivista e comico italiano. Fu autore di rappresentazioni teatrali che fanno uso degli stilemi comici propri della commedia dell'arte italiana e che sono rappresentati con successo in tutto il mondo. In quanto attore, regista, scrittore, scenografo, costumista e impresario della sua stessa compagnia, Fo è stato un uomo di teatro a tutto tondo. Famoso per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale e per l'impegno politico di sinistra, con la moglie Franca Rame fu tra gli esponenti del Soccorso Rosso Militante. Il 9 ottobre 1997 fu insignito del Premio Nobel per la letteratura, con la seguente motivazione: seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi. Fu a conoscenza del fatto mentre era sull'autostrada A1 con Ambra Angiolini, nel corso della registrazione di una puntata della trasmissione televisiva “Milano-Roma”: un'automobile si affiancò alla loro mostrando un cartello con su scritto "Hai vinto il Nobel". L'ultimo italiano che aveva vinto era stato Eugenio Montale nel 1975, mentre era dal 1934 che non vinceva un drammaturgo italiano, quando lo ricevette Luigi Pirandello.
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grossogattoteatro · 3 years
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ATTACCA IL PADRONE DOVE VUOLE L'ASINO
Con la ferma volontà di essere contro le istituzionalizzazioni, anche a costo di una costante impopolarità, iniziamo puntigliando sui termini: il teatro è teatro, non è politica. Più in generale l'arte è arte, l'intrattenimento è intrattenimento, la politica è politica. Una precisazione lapalissiana, che a mio parere rasenterebbe il ridicolo, se non si vivesse in un periodo storico in cui il pensiero logico perde mordente e lascia spazio al sogno irrazionale. Non serve spiegare che politica non è sinonimo di teatro, né viceversa, per quanto la realtà sembrerebbe suggerire l'opposto nel secondo caso. Dagli Academy Awards a molti concorsi nazionali e locali di teatro e di scrittura teatrale, i requisiti politici, tuttavia, sembrano sopravanzare quelli artistici. Il rischio a breve termine è il disinteresse del pubblico, il rischio a lungo termine è quello di combattere una guerra armati di una sogliola scongelata.
Fermiamoci a questo, per ora: se i requisiti politici sono istituzionalizzati, sono regola, in che misura possiamo considerare affidabili e sinceri gli artisti che, nella comprensibile fame di fama o almeno di un premiuccio economico o pseudoeconomico (l'offerta di una o due repliche retribuite o a sbigliettamento) metteranno insieme uno spettacolo finalizzato ad aderire ai principi stabiliti dalla corte dei miracoli del momento?
Inoltre la rapidità con cui gli argomenti di tendenza cambiano è disarmante (così come la nomenclatura considerata non offensiva), determinando la caduta rapida di validità in favore di altre esclusività, includendo nell'esclusione ciò che solo poco tempo prima era escluso dall'inclusione (non me ne vogliano gli amanti di K. Valentin per la citazione; il riferimento è al femminismo e ai suoi contrasti con nuovi temi non sempre in armonia, incampo artistico ma, ahinoi, anche accademico). La spinta a dare luce solo a specifici temi porta ineluttabilmente ad un radicalismo di idee, e i radicalismi alla limitazione della libertà di parola e di pensiero.
A scanso di scandali e di equivoci vari, preciso che chi scrive qui ha fondato dieci anni fa una compagnia che alla propria base ha stabilito principi etici, in primis legati all'ecologia (lotta agli sprechi, utilizzo di materiali riciclati, riusati e recuperati per attrezzistica, costumi e scenografie), poi alla fruibilità su larga scala dei propri prodotti artistici, non destinati esclusivamente alle elite intellettuali ed economiche (sia nel linguaggio che nel prezzo dei biglietti) e con intenti sociali e culturali avulsi da qualsiasi quadro politico o partitico.
Ciò detto, uno sguardo al macrofenomeno Academy, gli “Oscar”: applausi al miglior film, miglior regia (femmina e asiatica, urrà) per un film che parla di senzatetto. Lacrime, sguardi commossi e commessi alla causa, un film fatto per convinzione e non per gli incassi, così parrebbe dall'impegnato sguardo severo dei diretti interessati. Intanto, nella realtà, una polemica sotterrranea ha sporcato l'immagine propagandata negli intenti: un folto numero di senzatetto abitualmente stanziati nelle adiacenze della sontuosa sede sono stati forzatamente spostati “ad altre destinazioni”, come accenna un articolo del Rolling Stones, per non recare disturbo ai nobili umanisti ospiti del premio. Come dire, la teoria e la pratica debbono essere fortemente separate.
Il dubbio che l'istituzionalizzazione della sensibilità umanitaria pone riguarda la spontaneità e la sincerità dei pasionari che di questa propaganda (come altro chiamare un fenomeno diffuso e spinto dalle istituzioni, governi e sovragoverni?) si fanno ardenti profeti. C'è un tornaconto economico e pubblicitario che fa da motore a questa vibrante protesta, c'è un contesto di elevata borghesia che sostiene determinate istanze considerate di moda. C'è un defiléè di dame in abiti che saranno indossati una sola volta, uno sfarzo sfacciato che le Versailles dell'arte e dell'intrattenimento continuano a considerare irrinunciabili, auto lussuose ad alto consumo di carburante, che pur essendo comprensibilmente funzionali allo scopo economico di quella che è e non può non essere un'industria, cozzano in uno stonato contrasto con le presunte lotte da loro stessi pubblicizzate. La stampa, per lo più, non le vede per ottusa miopia, o finge di non vederle per smaccata piaggeria.
Parlare dell'Academy è ora un pretesto sull'attualità più evidente, ma lo stesso vale per fenomeni di minore impatto e risonanza. Dalla televisione ai grandi teatri che anche nela nostra Europa e in 'Italia nello specifico hanno abbracciato la stessa politica.
Il che ci porta all'altro dubbio. Può mai essere accettabile che la politica detti agli artisti l'elenco delle tematiche da trattare? Così è, ci pare. Eppure, gli esempi del passato dovrebbero portarci ad un “NO!” gridato e inorridito, ad una rivolta totale contro chi pretende che i propri artisti di corte si inchinino alla moda politica, a dare il proprio piaggio sostegno al vincitore del momento. Se nelle tristi storie dittatoriali di tutto il mondo abbiamo imparato qualcosa, noi giullari di strada, noi satireggianti liberi artisti, è che se il governo ci dice che una forma d'arte è degenerata, immorale, sbagliata, noi dobbiamo alzarci e lottare per la nostra libertà di espressione. La fama, la fame, fanno sì che questa nobile utopia, l'anarchia creativa dell'artista debba cedere e concedere al regnante vincitore il proprio tributo, scavare nei meandri della propria capacità sofistica per artefare il concetto richiesto, rigettare ogni altra istanza e attaccare l'asino dove vuole il padrone. Ma allora non siamo più artisti, siamo pubblicitari, creativi al servizio di un diktat commerciale ispirato non già a nobili muse, ma al vitello d'oro.
Prostitute della meno nobile specie, verrebbe da dire, perché un'onesta puttana vende ciò che ha chiamando le cose col proprio nome, l'artista servo è un'ipocrita che finge di non vedere i contrasti, o un utile imbecille che non ne comprende le sfumature.
I grandi nomi noti per non mordere la mano che li nutre e i numerosi artisti meno conosciuti per diventare né più né meno come quelli grandi, il teatro un tempo si divideva in istituzionale e alternativo, l'avanguardia ribelle che oggi è prona quanto quella di corte per timore di essere una (nobilissima) voce di uno che grida nel deserto. Salvo poi, entrambi, lagnare la mancata risposta del pubblico, ritenuto presto da costoro un bue che continua a pascere il prato anziché godere del fieno di plastica gentilmente offerto da chi pensa di domarlo. Abbiamo dimenticato che il nostro vero committente è il pubblico? Abbiamo dimenticato che è con adulti senzienti che parliamo, e non con bambini dell'asilo da indottrinare? L'autocompiacimento intellettuale spinge molti, troppi, a credere in una narcisistica superiorità morale e culturale, a disprezzare chiunque non si accodi al gregge addomesticato, a censurare con una cancellazione mediatica tutto ciò che non sostenga e incoraggi la dettata pratica creativa.
Abbiamo nostalgia del teatro e del cinema, noi. Ne abbiamo già da prima della pandemia. Di quelli veri, sentiti, provati, vicini a noi.
Perché quando con un atto legislativo, un bando che imbrigli le idee, un concorso che apra con particolare riferimento ad alcuni ritenuti esclusi, si finisce per escludere altri. Non sarebbe più giusto che l'arte fosse giudicata in contesto artistico e senza discriminazione politica? Non sarebbe naturale valutare le idee anziché la capacità di ognuno di aderirvi?
Passerà anche questa moda e purtroppo molti di questi artisti funamboli delle lotte in favore dei poteri pubblici o privati saranno dimenticati. Peccato, perché i posteri non potranno sentenziare.
Nota: l'articolo del Rolling Stone a cui si fa riferimento è firmato da K. Austin Collins, nell'edizione USA, con data 26 aprile 2021
si rimanda anche a tutte le voci che si sono levate per la libertà di espressione, non ultimo il comico Andrew Doyle, e infine alla decisione presa dal Russel Group teso a garantire la libertà di parola a tutti nelle università britanniche.
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Il Museo Archeologico di Santa Scolastica è lieto di presentare Il sole è nuovo ogni giorno, la prima mostra personale in Puglia dell’artista Giuliana Storino (1986, Manduria-Ta) curata da Giacinto Di Pietrantonio, con il patrocinio della Città Metropolitana di Bari. L’esposizione raccoglie una varietà di opere in site-specific, che dialogano con l’architettura del Museo e rintracciano nell’archeologia, nel tema del Mediterraneo e del genius loci, i segni di un’origine, geografica e culturale, crocevia di sapienza e mitologia, tra contemplazione e incanto. Il sole è nuovo ogni giorno, l’aforisma di Eraclito è titolo dell'opera omonima (2018), include molteplici significati emblematici e rimandi letterari, filosofici, arricchiti del legame antropologico che caratterizza le sue opere. Dalle parole dell’artista: «Differente dalla successione del tempo cronologico, Il sole è nuovo ogni giorno, impiega il tempo senza nominarlo; è l’atemporalità del tempo che fa ricorso alla potenziale energia dell’immagine esperita dall’opera d’arte, di divenire nuova ogni giorno, chiamando in causa il sentire umano. Solo l’uomo vive l’esperienza del tempo, che si attua attraverso quella del vivere. La vita consiste in questo continuo passare da uno spazio all'altro nel tentativo di farsi meno male possibile!». Dalle proiezioni aeree agli ologrammi, le elaborazioni fotografiche e le installazioni sospese tra parola e forma, tra natura e artificio, Storino osserva il cambiamento dell’uomo in relazione al mondo tecnologico e all’ambiente. Spaziando tra medium e linguaggi eterogenei, Storino trasla il linguaggio pittorico e scultoreo ad una dimensione architettonico-ambientale, privilegiando il corpo e la sensorialità, sollecitando la partecipazione del fruitore. La terra, la memoria dell’origine, il ricordarsi di ciò che esiste e si rinnova ogni giorno; un territorio di sconfinamento ma attraverso cui si può riconoscere l'identità di ciò che ci circonda (Ora et labora, 2021). La luce, il riverbero, il suono e la memoria – in particolare quella della cultura classica che riemerge dal territorio museale, (Cicàdidi 2018;2021) dai resti di un’archeologia che porta il peso della sua storia (Il peso del vuoto 2018). Lontana dall’estetica romantica, quella di Storino rappresenta, infatti, un’archeologia, scevra di senso di fugacità ma con l’intento di renderne il valore immortale. L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo, con testo critico di Giacinto di Pietrantonio, e ulteriori contributi testuali, Grenzi Editore.
GIULIANA STORINO È docente di Anatomia artistica all'Accademia di Belle Arti di Brera. Ha insegnato Anatomia dell'immagine, Iconografia e disegno anatomico Elementi di morfologia e dinamiche della forma all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Tra gli ultimi riconoscimenti vi è l’ammissione alla selezione pubblica per dossier d'archivio Premio WONDERFUL a sostegno dell'arte italiana (2021), Museo Novecento di Firenze in collaborazione con MUS.E; Tra le mostre recenti ci sono: 2021 Touch the cloud that sleeps, a cura di M. Chiara Wan, A60 Contemporary Art Space, Milano | Firenze | Pechino. Due culture e spazio (2020), a cura di Qiu Yi, Qingdao Space Sculpture Art Museum, Cina. (2018) Dialogo con Yinchuan: CinaItalia,Museo di Yin Chuan; Premio Francesco Fabbri (2018) finalista nella sezione Fotografia contemporanea, a cura di Carlo Sala, Treviso. Mostre personali 2018 L'arabesco del tempo, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, Villa Brandolini, Pieve di Soligo (Tv); Tra le mostre in programma: 2021 Osservatorio X, Villa Borromeo, Arcore. 2022 Crac, Castel Nuovo Rangone (Mo).
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villarenatico · 7 years
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Storie controverse. Silenziosi avvenimenti.
Mostra personale di Stefano Luciano
Esposizioni
Storie controverse. Silenziosi avvenimenti.
Le esposizioni antecendenti il 2016 si trovano nella sezione EVENTI
Locandina
Indizi
Altre circostanze
In cammino
Nasce il progetto Oblò - Un occhio sul mondo dell'arte contemporanea
Il primo ad affacciarsi all'Oblò è Stefano Luciano, artista vicentino, che con la mostra personale dal titolo “Storie controverse – Silenziosi avvenimenti”, presenta il suo lavoro, composto da dipinti ed incisioni, nel quale propone il recupero di immagini di vecchie fabbriche e di magazzini abbandonati.
Grandissimi laboratori nei quali l’abbandono diventa una sorta di ricerca sul passato nella volontà di una provocatoria percezione della scoperta di un futuro fantastico in un consunto e nebuloso spazio dimenticato.
Silenziosi avvenimenti
Pacatamente, senza emettere alcun suono, rispettoso della storia di quei luoghi a lui cari nei quali ritrova le sue radici, con questo spirito Stefano Luciano ci accompagna tra infiniti corridoi, spiando e riscoprendo spazi immensi avvolti da un assordante silenzio che amplifica ogni gemito, ogni fruscio, ogni cigolio, ogni soffio di vento che stride attraverso i vetri rotti di un vecchio laboratorio abbandonato o di una produttiva fabbrica, ormai dismessa. Le emozioni si susseguono, ci spronano a camminare, a correre, scuotono le membra e alterano i battiti spingendoci verso una luce, quella luce che l’artista mette sempre in fondo ad ogni sua immagine spaziale, effimera o reale? L’abbandono è evidenziato da spesse coltri stratificate di ruggine e di ossidazioni ricoperte da un impalpabile pulviscolo nel quale si fondono i segni di un brillante passato che il progresso ha condotto verso un irrefrenabile epilogo. Ciò che colpisce nell’opera di Luciano è il virtuosismo con cui riesce a suggerire, attraverso una tavolozza minima di colori, quei colori recuperati proprio dalla ruggine e dalla polvere, mescolati ai raggi della luce del giorno e ai bagliori lunari della notte, uno straordinario senso dello spazio e una grande plasticità, esaltata dalla resa dei materiali e soprattutto dalla creazione di un’atmosfera misteriosa e solitaria. Il labirintico percorso di Luciano è tra transenne, ringhiere, parapetti, lastre metalliche, tra visioni dilatate, inclinate e inverosimilmente capovolte, dove è impossibile perdersi, poiché l’artista ha programmato perfettamente il tragitto del suo osservatore e lo conduce verso la costruzione del futuro consapevole dell’importanza di solide fondamenta che solo un nobile passato può accordare.
Paola Cassinelli, maggio 2017
Stefano Luciano, nasce nel 1979 a Montecchio Maggiore (Vi). Dopo aver frequentato il Liceo Artistico, si è diplomato in Pittura e Grafica d’Arte all’Accademia di Belle Arti di Venezia. L’assiduo impegno verso queste discipline, hanno dato vita alla partecipazione di mostre personali, collettive e numerosi premi, ottenendo importanti riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Tra le esposizioni più significative si ricordano la 13th Biennale Europea di arti grafiche presso Arentshuis Museum a Bruges, l’esposizione al Grand Palais di Parigi, la mostra personale presso la Galerie le 116art di Lione, il primo premio al II International Exhibition of Printmaking "In Search of the Lost Paradise", Granada e le recenti esposizioni all’International Print Center di New York e alla Soeffker Gallery in St. Paul, Minnesota. Dal 2012 Stefano Luciano ha aperto SpazioGrafica, Laboratorio e Galleria d’Arte delle proprie opere, presso Corso Fogazzaro, 147 a Vicenza.
Orario: lun. giov. ven. 16-19; merc. 9.30-12.30; sab. e dom. 9.30-12.30/16-19; chiuso martedì e 15 agosto 2017 - Ingresso gratuito
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carmelagabriele · 1 year
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Trailer Concorso di Poesie, Filastrocche, Racconti e Fiabe "Libera la fantasia" 5^ Edizione! Scadenza bando il 20 Maggio 2023! Bando completo su www.lucedellarte.altervista.org - Email:[email protected] - Tel. 3481184968. In palio tantissimi premi, tra cui la pubblicazione di 10 copie omaggio del proprio testo vincitore al 1 ° posto da parte di Luce dell'Arte Edizioni, il nostro progetto editoriale per valorizzare talenti di ogni età! Anche per chi vincitore con editi, vantaggiose proposte di pubblicazione per inediti nel cassetto da sottoporre alla valutazione della curatrice collane editoriali. Saranno premiati tutti anche con i classici riconoscimenti. Proposte di pubblicazioni vantaggiose per i secondi classificati con inediti.
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carmelagabriele · 1 year
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Grazie di  a tutti i presenti alla consegna premi Ass Luce dell'Arte, siete stati fantastici e nonostante il cuore desolato per la perdita recente di sua nonna, avete scaldato l' anima della dr.ssa Carmela Gabriele. Un sentito grazie da tutto lo Staff e complimenti ancora alla Giuria di Qualità, alla Giuria Popolare e ad Angelo Ferrari per il sevizio fotografico.
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carmy77 · 1 year
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Grazie di  a tutti i presenti alla consegna premi Ass Luce dell'Arte, siete stati fantastici e nonostante il cuore desolato per la perdita recente di sua nonna, avete scaldato l' anima della dr.ssa Carmela Gabriele. Un sentito grazie da tutto lo Staff e complimenti ancora alla Giuria di Qualità, alla Giuria Popolare e ad Angelo Ferrari per il sevizio fotografico.
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carmelagabriele · 3 months
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Trailer del Premio di Poesia, Narrativa, Teatro e Pittura “Luce dell'Arte”6^ Edizione su Youtube! Scadenza bando il 15/05/2024! Tutte le info su www.lucedellarte.altervista.org Tantissimi premi in palio, tra cui molti Speciali! In bocca al lupo a tutti!
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carmy77 · 3 months
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Trailer del Premio di Poesia, Narrativa, Teatro e Pittura “Luce dell'Arte”6^ Edizione su Youtube! Scadenza bando il 15/05/2024! Tutte le info su www.lucedellarte.altervista.org Tantissimi premi in palio, tra cui molti Speciali! In bocca al lupo a tutti!
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carmelagabriele · 6 months
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L' Associazione culturale e teatrale “Luce dell'Arte” ETS di Roma indice ed organizza il Premio di Poesia, Narrativa, Teatro e Pittura "Luce dell'Arte" 6^ Edizione. Il premio, aperto ad Autori adulti con limite d’età minimo 18 anni e massimo nessuno, è diviso in 4 sezioni:
Sezione A) Poesia e/o Videopoesia: poesia e/o videopoesia a tema libero edita o inedita in lingua italiana o straniera o in vernacolo, con inclusa traduzione, senza limiti di lunghezza, riservata a tutti i poeti di nazionalità italiana o poeti stranieri di età adulta. Sono ammessi anche libri editi di poesia ed e-book. Per chi avesse creato videopoesia, può inviarla, ricordando di allegare file della poesia, oltre al video.
Sezione B) Narrativa: racconto, libro di racconti, saggio o romanzo a tema libero, inedito o edito in lingua italiana, anche tradotto da lingua straniera, riservata a tutti gli scrittori di nazionalità italiana e scrittori stranieri. Sono ammessi anche e-book. Generi letterari a partire da quello giallo, noir, horror, di fantascienza, storico, romantico, di attualità, avventura, fantasy, introspettivo - psicologico, fino a quello epico, comico/umoristico, allegorico e didattico - scientifico.
Sezione C) Teatro: monologo, corto, commedia o tragedia e sceneggiatura a tema libero in lingua italiana o straniera o in vernacolo, con inclusa traduzione; sezione aperta a scrittori, attori, registi e sceneggiatori. I testi possono essere editi o inediti. Sono ammessi anche libri con vari testi teatrali ed e-book.
Sezione D) Pittura e/o Fotografia con annesso Pensiero poetico o Racconto breve: opera d’arte fatta con qualsiasi tecnica (olio, acquerello, china, etc.) e/o fotografia, della quale inviare due riproduzioni a colori del formato cm 13x18, indicando per la Pittura tecnica adoperata e misura effettiva della stessa, insieme ad un pensiero poetico o racconto breve che ne esplichi il senso più profondo. Fondamentale dichiarare che l’opera è frutto del proprio ingegno, presentandola nel formato originale alla premiazione. Il testo annesso ad essa va scritto su un foglio formato A 4, che presenti come titolo lo stesso dell’opera d’arte figurativa.
Scadenza bando il 15 Maggio 2024. Per bando completo e scheda di adesione andare sul sito www.lucedellarte.altervista.org alla sezione "Premi". E-mail: [email protected] Tel 348 1184968 Quota base di partecipazione 10 euro per una sezione.
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carmy77 · 6 months
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L'Associazione culturale e teatrale “Luce dell'Arte” ETS di Roma indice ed organizza il Premio di Poesia, Narrativa, Teatro e Pittura "Luce dell'Arte" 6^ Edizione. Il premio, aperto ad Autori adulti con limite d’età minimo 18 anni e massimo nessuno, è diviso in 4 sezioni:
Sezione A) Poesia e/o Videopoesia: poesia e/o videopoesia a tema libero edita o inedita in lingua italiana o straniera o in vernacolo, con inclusa traduzione, senza limiti di lunghezza, riservata a tutti i poeti di nazionalità italiana o poeti stranieri di età adulta. Sono ammessi anche libri editi di poesia ed e-book. Per chi avesse creato videopoesia, può inviarla, ricordando di allegare file della poesia, oltre al video.
Sezione B) Narrativa: racconto, libro di racconti, saggio o romanzo a tema libero, inedito o edito in lingua italiana, anche tradotto da lingua straniera, riservata a tutti gli scrittori di nazionalità italiana e scrittori stranieri. Sono ammessi anche e-book. Generi letterari a partire da quello giallo, noir, horror, di fantascienza, storico, romantico, di attualità, avventura, fantasy, introspettivo - psicologico, fino a quello epico, comico/umoristico, allegorico e didattico - scientifico.
Sezione C) Teatro: monologo, corto, commedia o tragedia e sceneggiatura a tema libero in lingua italiana o straniera o in vernacolo, con inclusa traduzione; sezione aperta a scrittori, attori, registi e sceneggiatori. I testi possono essere editi o inediti. Sono ammessi anche libri con vari testi teatrali ed e-book.
Sezione D) Pittura e/o Fotografia con annesso Pensiero poetico o Racconto breve: opera d’arte fatta con qualsiasi tecnica (olio, acquerello, china, etc.) e/o fotografia, della quale inviare due riproduzioni a colori del formato cm 13x18, indicando per la Pittura tecnica adoperata e misura effettiva della stessa, insieme ad un pensiero poetico o racconto breve che ne esplichi il senso più profondo. Fondamentale dichiarare che l’opera è frutto del proprio ingegno, presentandola nel formato originale alla premiazione. Il testo annesso ad essa va scritto su un foglio formato A 4, che presenti come titolo lo stesso dell’opera d’arte figurativa.
Scadenza bando il 15 Maggio 2024. Per bando completo e scheda di adesione andare sul sito www.lucedellarte.altervista.org alla sezione "Premi". E-mail: [email protected] Tel 348 1184968 Quota base di partecipazione 10 euro per una sezione.
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carmy77 · 6 months
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Il 21 Ottobre 2023 e' stata una giornata davvero emozionante presso la Sala eventi Tiburtina a Roma dove è stata celebrata la cerimonia di premiazione del Concorso di Poesie, Filastrocche, Racconti e Fiabe “Libera la fantasia” 5 ^ Edizione! Ha trionfato l' arte attraverso autori bravissimi, i nuovi talenti del nostro panorama letterario, giunti da tutta Italia per ritirare i vari riconoscimenti vinti. Persone fantastiche, sensibili e piene di valori che a noi dell' Associazione culturale e teatrale Luce dell'Arte hanno insegnato qualcosa di nuovo e importante per la vita. Grazie a tutti I partecipanti e alle giurate Elvira Giordano, Milena Ziletti e Caterina Leone che hanno valutato ogni testo minuziosamente. Grazie a Ferrari Angelo per le fotografie evento e al padrone della Sala a nostra disposizione. Grazie anche alla poetessa Caterina Giannini per l' oggetto artistico di una rinomata galleria d' arte regalatomi. La mostra dei gioielli bellissimi di Elvira Giordano e dei libri di Luce dell'Arte Edizioni ha arricchito questa manifestazione. Un abbraccio forte a tutti e al prossimo evento.
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