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#dariofo
londranotizie24 · 1 month
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kommunic8 · 1 year
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Il flipper occupa un posto particolare nell'immaginario di unsacco di gente. E questo vale anche per me, anche se io il mio primo flipper l'ho incontrato tra le pagine di una demenziale commedia di Dario Fo. Comunque mi segno da qualche parte una nota: andare a visitare il Museo del Flipper (vi metto il link al sito del museo in fondo alla pagina). TRASCRIZIONE Il mio primo incontro con un flipper avvenne quando ero bambina, avevo circa dieci anni e una ragazza, una studentessa fuorisede che abitava vicino a casa mia aveva una grande biblioteca piena di libri e me ne prest uno intitolato Gli arcangeli non giocano a flipper. È un una commedia di Dario Fo, all'epoca non avevo idea di chi fosse Dario Fo, naturalmente, però lo lessi con grande interesse. Non ricordo quasi niente perché era una cosa molto strampalata, molto divertente, molto molto dadaista. Però ricordo che c'era il flipper nel titolo. Io ero una bambina, non non andavo nel bar a giocare a flipper, figuriamoci, poi all'epoca le ragazzine non andavano a giocare a flipper. Più avanti nella vita invece i flipper li ho incontrati e ci ho giocato anche con con molto piacere, anche se non con troppo successo, non sono mai stata particolarmente brava, però continuo a trovare i flipper e degli oggetti incredibilmente affascinanti e mi dispiace molto che ormai non si trovino più quelli completamente meccanici, ormai sono quelli, i pochi che si trovano sono elettronici, sembrano più da videogioco che da flipper meccanico, e la maggior parte delle persone che prima giocava a flipper nei bar ora se lo vuole continuare a fare lo fa online. La storia del flipper è molto, è stata molto combattuta perché c'è stato anche un periodo della storia dove, almeno negli Stati Uniti, non mi risulta che questo fosse accaduto in Italia, però negli Stati Uniti dagli anni '40 fino alla metà degli anni '70 era illegale giocare a flipper e le stesse macchine, i flipper erano illegali, per cui c'era la polizia che andava in giro, arrestava o molestava i proprietari dei flipper, e i flipper venivano raccolti, portati tutti insieme in un... da qualche parte, e venivano rotti a colpi di martello davanti al pubblico che, immagino, sarà stato lì ad applaudire. Immaginate che scempio, che spreco pazzesco di queste macchine meravigliose e bellissime. Sì, perché era proibito, perché veniva considerato un gioco d'azzardo, poi a un certo punto qualcuno ha dimostrato, guardate, non è un gioco d'azzardo, un gioco di bravura se si impara a fare così così cosa si vince, e allora a metà degli anni '70 nel 1976, che negli Stati Uniti non fu più illegale giocare e possedere un flipper. Perché oggi vi sto parlando del flipper? Perché ho letto che a Terni hanno aperto da pochissimo il museo del flipper, un museo dove non solo si può andare e ripercorrere la storia di questo affascinante oggetto, ma dove i visitatori possono anche metterci le mani sopra e giocare. Vi metto naturalmente i dati del Museo di Terni nelle note del programma e vi invito a fare un viaggio al Museo del Flipper. Buon gioco! TRANSLATION My first encounter with a pinball machine took place when I was a child, I was about ten years old and a girl, an out-of-town student who lived near my house had a large library full of books and she lent me one entitled Archangels Don't Play Pinball . It is a play by Dario Fo, at the time I had no idea who Dario Fo was, of course, but I read it with great interest. I remember almost nothing because it was very wacky, very funny, very very Dadaist. I remember there was pinball in the title, though. I was a little girl, I didn't go to the bar to play pinball, let alone, then at that time little girls didn't go to play pinball. Later in life, on the other hand, I encountered and even played pinball machines with lot of pleasure, although not too successfully, I was never particularly good at it, however I still find pinball machines and objects incredibly fascinating and I am very sorry that you can't find completely mechanical ones anymore, now the few that you can find are electronic, they look more like video games than mechanical pinball machines, and most people who used to play pinball in bars now if they want to continue to do it they do it online. The history of pinball is very, has been very much fought over because there was also a period in history where, at least in the United States, I don't know if this had happened in Italy, but in the United States from the '40s until the mid-1970s it was illegal to play pinball and the machines themselves, the pinball machines were illegal, so there were police going around, arresting or harassing the owners of the pinball machines, and the pinball machines were collected, brought all together to a... somewhere, and smashed with hammers in front of the audience who, I imagine, must have been there cheering. Imagine what a waste, what a crazy waste of these wonderful and beautiful machines. Yes, why was it banned, because it was considered a game of chance, then at some point someone proved, look, it's not a game of chance, it's a game of skill, if you learn to do so and so, you win, and in the mid '70s in 1976, in the United States it was no longer illegal to play and own a pinball machine. Why am I telling you about pinballs today? Because I read that in Terni they have very recently opened the pinball machine museum, a museum where you can not only go and trace the history of this fascinating object, but where visitors can also get their hands on it and play. I will, of course, put the details of the Terni Museum in the program notes and invite you to take a trip to the Pinball Museum. Have a good game! LINK: Il Museo del Flipper di Terni https://www.museoflipper.it/ La commedia di Dario Fo Gli arcangeli non giocano a flipper https://it.m.wikipedia.org/wiki/Gli_arcangeli_non_giocano_a_flipper
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sheriffof0 · 1 year
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At the end of the play, the 1851 deaths associated with police contact since 1990 in the UK is projected against the stage. #accidentaldeathofananarchist #dariofo (at Hammersmith) https://www.instagram.com/p/CqOjQqBoFwq/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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gimiplay · 1 year
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Sono tornate le #PagineAllegre ed oggi vi porto ad Abano Terme e alla scoperta del @museo_maschera_sartori (Museo Internazionale della maschera Amleto e Donato Sartori). Buona lettura! . #sartorimaskmuseum #museomascherasartori #dariofo #francarame #spettacolo #abanoterme #museointernazionaledellamaschera #donatosartori #amletosartori #museosartori #maskmuseum #museointernazionaledellamascheraamletoedonatosartori #commediadellarte #seminariointernazionaledellamaschera #artedellamascheranellacommediadellarte #teatro #theatre #mascheraneutra #mascheraespressiva #neutralmask #expressivemask #scuoladiteatro #centromaschereestrutturegestuali #centromaschere #maschere #strutturegestuali #mascheramentourbano #urbanmask #giannimicheli https://www.instagram.com/p/Co1s5a-olRk/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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In Biblioteca puoi scoprire autori e opere che non conoscevi o di cui avevi sentito parlare ma che ancora non avevi avuto modo di leggere. Ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare un angolo alla scoperta di questi "tesori nascosti".
Oggi l'autore prescelto è Dario Fo e l'opera "L'amore e lo sghignazzo".
Dario Fo, magico istrione e maestro di lazzi e frizzi, merita sempre di essere letto. "L'amore e lo sghignazzo" è un testo lieve, dove viene fuori la penna talentuosa del premio Nobel. Si compone di cinque brevi saggi di argomento diverso che, in altrettanti modi diversi, si occupano del tema dell'amore o del tema dello "sghignazzo" (inteso come un verso che impasta insieme il riso, la provocazione, la satira, la rivolta sociale o politica fatta dal popolo contro il potere). Si inizia con la più bella e tormentata storia d’amore di tutti tempi, quella della giovine Eloisa nipote dell’abate di Notre Dame di Parigi con il suo severo precettore Abelardo (siamo intorno al 1100), storia che culmina - come noto - in tragedia con trasversali vendette. Si continua con un’altra tragedia: la vittima è Mainfreda della nobile famiglia Visconti (siamo qui alla fine del XIII secolo), finita sul rogo dell’Inquisizione per eresia, avendo fondato presso l’abbazia cistercense di Chiaravalle una specie di setta promiscua ed egualitaria. In due altri capitoli, la tragedia lascia il posto alla fantasia ed allo sberleffo: nel primo vi si racconta di una singolare domatrice di leoni, il cui marito, nostalgico dell’Africa, vi fa ritorno con il suo amato leone, quasi umanizzandolo e spingendolo con vari e comici accorgimenti verso leonesse da lungo tempo desiderate; nel secondo "Qu, il comunista utopico" il protagonista (siamo nella prima metà del Novecento) è uno sprovveduto ed ingenuo contadinotto cinese, che viene scambiato per un sovversivo comunista e, da innocente capro espiatorio, condannato a morte: prima di salire sul patibolo, dà ai compagni di sventura la sua definizione di comunismo, una sorta di utopia auspicabile ma sfuggente e, di fatto, irrealizzabile. Ed infine l’ultima storia, che si focalizza sul teatro greco, ma non su quello tragico della tradizione classica e ritenuto da tutti l’unico e certificato, ma su quello vero, autentico e dissacrante della satira (“Gli uccelli” di Aristofane), quello che veniva rappresentato in teatri sfavillanti di colori, con rivestiture in legno, giochi di luce, sofisticati marchingegni che spostavano le scenografie ed attori abilissimi nei travestimenti e nei trucchi. Quest’ultimo capitolo rappresenta un’autentica lezione di storia e di teatro, che fa comprendere tutta la grandezza di Dario Fo.
I soggetti, ripresi, rielaborati, ampliati di allusioni al presente, risultano diversi rispetto a quanto di essi s’è sempre saputo e non solo perché così pensa il Premio Nobel per la Letteratura, ma anche perché i documenti, i testi da lui citati testimoniano diversamente dagli altri testi più noti. Fo vuole incuriosire con le sue rivelazioni ed anche divertire, muovere il riso, indurre a “sghignazzare” soprattutto di ciò che dalla tradizione, dall'opinione pubblica, dalla morale corrente è stato fissato come illustre, solenne, sublime senza che lo fosse. Degna di nota è l'aspirazione dell'autore ad informare, istruire, sensibilizzare quella fascia sociale composta dal popolo e sempre rimasta esclusa, attraverso il recupero e la rivalutazione proprio del patrimonio culturale e linguistico popolare per mezzo dell'arte teatrale.
Dario Luigi Angelo Fo (1926 – 2016) è stato un drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore, pittore, scenografo, attivista e comico italiano. Fu autore di rappresentazioni teatrali che fanno uso degli stilemi comici propri della commedia dell'arte italiana e che sono rappresentati con successo in tutto il mondo. In quanto attore, regista, scrittore, scenografo, costumista e impresario della sua stessa compagnia, Fo è stato un uomo di teatro a tutto tondo. Famoso per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale e per l'impegno politico di sinistra, con la moglie Franca Rame fu tra gli esponenti del Soccorso Rosso Militante. Il 9 ottobre 1997 fu insignito del Premio Nobel per la letteratura, con la seguente motivazione: seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi. Fu a conoscenza del fatto mentre era sull'autostrada A1 con Ambra Angiolini, nel corso della registrazione di una puntata della trasmissione televisiva “Milano-Roma”: un'automobile si affiancò alla loro mostrando un cartello con su scritto "Hai vinto il Nobel". L'ultimo italiano che aveva vinto era stato Eugenio Montale nel 1975, mentre era dal 1934 che non vinceva un drammaturgo italiano, quando lo ricevette Luigi Pirandello.
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ssnowqueenn · 5 years
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2 Perde 1 Ders - Aşk Dersleri Oyun Kritiği
Füsun Demirel’in yönetmenliğini ve oyunculuğunu yaptığı ‘Aşk Dersleri’ oyunu dördüncü sezonunda İstanbul’da sahnelenmeye devam ediyor. Füsun Demirel Dario Fo ve Franca Rame’nin “Seks? Eh hayır demem” isimli oyununu çevirerek aralara kendi hayatından anılar serpiştirmiş. Oyun gayet içten bir sohbet gibi sürerken “Tek Kişilik Diyalog”, “Bant Sistemi” ve “Tecavüz” adlı ara oyunlarla Mert Küçülmez ve Serpil Özcan Füsun Demirel’e eşlik ediyor. Her şey interaktif, samimi ve abartısız. Sahne oldukça minimal kurgulanmış, kostümlerde de yine sade seçimler yapılmış. Sahnedeki tempoyu Mert Küçülmez ve Serpil Özcan’ın oyunculukları ile izlediğimiz ara oyunlarla dengede tutma fikri oldukça yerindeydi. Dalida’nın Gigi L’amoroso şarkısı eşliğinde Füsun Demirel bizleri selamladı halimizi hatırımızı sorarak tüm dikkatimizi sahneye topladı. Sahne ve seyirci arasındaki mesafeyi enerjisiyle ortadan kaldırdı. Ufak bir kamuoyu yoklamasıyla kadın ve erkek seyircilerin ortalamasına bakarak oyuna başladı.
“Aslında biz kadınlar, erkeklerle birçok konuda eşitiz. Mesela işsizlikte, mesela cezaevlerinde, işkencelerde, tanzim kuyruklarında…”
Oyun bize ilkel çağlardan bu zamana kadar kadın olmayı, olmaya çalışabilmeyi anlattı. Hala bu uğraşın ‘zoru başarmak’ diye adlandırıldığının hepimiz farkındaydık. Son zamanlarda okuduğum ‘Kendine Ait Oda’ kitabının sayfaları arasındaki hışırtıyı hisseder gibi oldum. Virginia Woolf’un cümleleri kafamın içinde uçuşuyordu. “Shakespeare’in Judith adında son derece yetenekli bir kız kardeşi olsaydı hikayesi nasıl olurdu diye şöyle bir tahmin yürütmeye çalışayım. O da Shakespeare ile aynı ölçüde maceracı, aynı ölçüde yaratıcıydı ve dünyayı tanımak için yanıp tutuşuyordu. Ama okula gönderilmedi. Horace ve Virgil okumak bir yana gramer ve mantık gibi bir olanağı dahi yoktu. Arada bir eline bir kitap, belki de erkek kardeşininkilerden birini alıp birkaç sayfa okuyordu. Tam o anda annesi ya da babası içeriye girip çorapları yamamasını ya da pişen türlüye bakmasını ve kitap kâğıtla oyalanmamasını söylüyordu. Erkek kardeşininki gibi bir yeteneğe, sözcüklerin uyumu konusunda son derece canlı bir imgeleme sahipti. Yine kardeşi gibi tiyatrodan hoşlanıyordu. Sahne kapısına dikilip oynamak istediğini söyledi. Adamlar gülüp onunla alay ettiler. Sonunda oyuncu menajer Nick Green, ona acıdı ve yakınlaştı; Judith bu beyefendiden hamile kaldığını öğrendi ve böylece bir kış gecesi canına kıydı ve şimdi otobüslerin durduğu bir kavşakta gömülü yatıyor.” Hep düşünmüşümdür, Judith’in de kendine ait bir odası olsaydı Bayan Shakespeare olabilir miydi? İşte kadın olabilmek bu kadar güçken düşüncelerimizin, fikirlerimizin, politik duruşumuzun olmasının hayatlarımızda nasıl sıkıntılar doğurabileceğine Franca Rame’nin Tecavüz adlı oyunuyla ışık tuttu. Franca Rame 9 Mart 1973’te kendisi ve eşi Dario Fo’ya düşman, karşıt görüşlü bir grup tarafından bindirildiği kamyonette tecavüze uğradı. Gece yarısı şehir merkezinde karakola yakın bir parkta bırakılan genç kadın bunu bir kurtuluş gibi değerlendiremedi. Karakola girdiğinde karşılaşacağı soruları, kendisini nelerle suçlayacaklarını düşünüp ifade vermekten bir süre kaçındı.
“Doktor: Küçük hanım ya da bayan; tecavüz süresince sadece acı mı duydunuz yoksa bir çeşit tat aldınız mı? Yani bir tür tatmin?
Polis: Böyle bir sürü erkekle, sanırım 4 kişi, hep beraber, böylesi sert bir tutkuyla, onlardan hoşlanıp onları umutlandırmadınız mı yani?
Yargıç: Hep pasif miydiniz yoksa bir noktada olaya katıldınız mı?
Doktor: Tahrik oldunuz mu? Kaç kez?”
Füsun Demirel, Türk toplumunun yıkılmaz tabusu cinselliğin cehalete dönüşmesindeki etkenlerinden, bu cehaletin nelere mal olduğundan, okullarımızdaki eğitim sistemlerinin yetersizliğinden ve aile içindeki tutucu tavırların çocuklar üzerindeki etkilerinden kah kendi anılarından kah kanıtlı gerçeklerden yararlanarak bahsetti. Henüz hayatımızda bir kere ayna karşısına çırılçıplak geçip kendi bedenlerimize dokunma cesaretini gösterememişken, bazı uzuvlarımızın isimlerini bile bilmezken yaptığımız evliliklerde yaşadığımız cinsel sorunların ve doyumsuzlukların ne kadar derinlerden geldiğini, milletçe sosyo-kültürel konumumuz gereği ne kadar köklü sorunlarımız olduğunu fark etmemizi sağladı.
“Love is love… Aşk, aşktır…”
Elbette ‘aşkın da dersi mi olur’ diyenleriniz olacaktır. Ah kapitalizm! Ama iş burada bambaşka. Sevmek sürecinden bahsedip nasihatler verilmedi bize. Sevmenin insanoğlunun ilk çağlardan beri yapabildiği en güzel şey olduğundan bahsettiler. Boş vaktinizde kitap okur gibi, film izler gibi, bir kedinin başını okşar gibi ‘sevin’ dediler. Tabularımızı yıktık. Anlaşılan sevmenin kuralı, kuramı yoktu ve ancak böyle büyüyebilirdi bir insan gönülce. Daha farklı bir gözlükle bakalım istediler evrene, sanata, doğaya, birbirimize… Ortada bir kadın ve erkek varsa sevmek elbette fiziksel de olacaktır. Dürtülerimiz, hormonlarımız, ruhumuz da girecektir duyguların içine. İşte o zaman sevdiğiniz kadar sevişin… Yeter ki hissederek yaşayın bu duyguları; metalik sevişmelerin saniyelik tatları kalmasın kırışmış çarşaflarda…
“Milano’daki Siemens Fabrikası’nda kadın işçilerin çalıştığı bant sisteminde bir günde kırk bin beş yüz hareket yapılmaktadır. Bunlardan üç bini pedalla ve avuç kasıyla yapılmaktadır. Kadın işçilerin tümü, çok şiddetle yaptıkları karın hareketleri yüzünden yumurtalıklarından çeşitli hastalıklara yakalanmaktadır. Hemen hepsi yumurtalık veya rahim iltihabı, idrar kesesi iltihaplanmaları gibi genital hastalıklardan şikayetçidir. Aralarından bazıları da doğurganlık yeteneklerini tamamen yitirdiklerinden işlem geçirmek zorunda kalmışlardır.”
Dario Fo’nun yaptığı çizimler oyun boyunca projeksiyondan perdeye yansıtılarak görsel bir doyum yakalanması da oyunla bağdaşan naiflikteydi. Kullanılan görseller o kadar başarılı seçilmişti ki konudan konuya geçerken gözümüz herhangi bir dekora ihtiyaç duymuyordu. Sahne kurgusunun bir kadının yatak odası olarak düşünülmesi arkadaş evinde toplanılan gecelerin, o gecelerde sabahlara kadar yapılan muzır sohbetlerin havasını yaratıyordu. İçimizden birinin çıkıp bizimle bu konuları konuşması, aralarda durumumuzu özetleyen ironik oyunlarla farkındalığımızı arttırması hoştu. Bir dost sohbetine ihtiyacı olan kadın-erkek herkesin mutlu olabileceği bir oyundu. Oyunun sonunda içimizde özgürlüğümüzle en çok bağdaşan melodilere eşlik eden başı dik kadınlar vardı…
“Stamattina mi sono alzato, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao… Bir sabah uyandığımda o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao…”
Tuğçe Çalışkan / Ek Dergisi - 25 Nisan
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maec-cortona-blog · 5 years
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🎭 "Che mi prende l'anima" di Dario Fo e Franca Rame, rivisitato dalla compagnia Teatro Insonne con Sara Venuti e Riccardo Reali. 🗺 Tanella Angori, domenica 21 luglio dalle 18,30. 📍 Il ritrovo sarà alla Porta Bifora di Cortona, evento gratuito alle ore 18,30. 🔍 In uno dei siti più suggestivi del Parco Archeologico va in scena il racconto di un amore, dalla gioia iniziale dello scoprirsi vivi alla più grande delle sofferenze, quella per la perdita di un figlio. Da Il diario di Eva-Maria sotto la croce di Dario Fo e Franca Rame, ecco "Che mi ci prende l’anima" la rilettura firmata da Matteo Fantoni. 🍷 Dopo il mini-trekking che conduce alla Tanella Angori, ad accompagnare l’esibizione un gustoso wine-tasting. 🚶🏻‍♀️🚶🏻‍♂️ Si consiglia un abbigliamento comodo. ℹ http://bit.ly/teatroarcheologico prenotazioni [email protected] 📞3381715700. Terzo e ultimo spettacolo di "Teatro Archeologico" Il teatro nei siti archeologici del MAEC 🏛 in collaborazione con rumorBianc(O) e Cortona MIX festival. #MAECparco #MAECcortona #cortonagram #rumorbianco @rumorbianco #teatro #MAEC #cortona #teatroinsonne #teatroarcheologico #mixfestival #archeologicalpark #dariofo #francarame #apropositodelmaec @cortonamixfestival #cortonamixfestival (presso Cortona) https://www.instagram.com/p/B0Be4S0Ct1o/?igshid=fbt0v1dp0xrl
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operaeoperanews · 5 years
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#Repost @festivalteatroromanovolterra • • • • • #teatro #teatroromanovolterra #festival #festivals #actor #nobelprize #volterra #tuscany #archeologia #drama #attori #dariofo #premionobel https://www.instagram.com/p/BuXID2UB4Fc/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=123n8aepbji6e
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“A theatre, a literature, an artistic expression that does not speak for its own time has no relevance.” #dariofo #italian #playwright #actor #comedian #singer #theaterdirector #stagedesigner #painter #politicalcampaigner #nobelprizewinner (at Cuyahoga River) https://www.instagram.com/p/Bo4_4xjBrJN/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1xg874ilv7hh8
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any-anjel · 4 years
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I bugiardi hanno un grave difetto, non si ricordano mai di quello che dicono. Dario Fo #dariofo #difetto #ricordare #bugiardo #bugia #anyma https://www.instagram.com/p/CGSybJjJwXR/?igshid=b0hnvcd2edby
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roblesdany · 4 years
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Así te quedas cuando que te lanzan el cubo con agua después de limpiar el suelo. 💦 🎥 # #parejaabierta #cubodeagua #sucio #grabando #dariofo #actorescubanos #actorcubano #cubanosporelmundo #ifyourhigh https://www.instagram.com/p/CE0CVQ2BmiD/?igshid=1e7iarqejx7tn
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rafiocchi · 4 years
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Questa sera, nel cyberspazio della Libreria Del Mondo Offeso di Milano, c'era Eugenio Allegri. E c'era lo spirito di Dario Fo. E se anche il microfono di Allegri all'inizio non ha funzionato, se anche tutto è partito in ritardo come una festa tra amici, se il mio iPhone non mi ha permesso di vedere la mimica del suo viso, è sembrato di essere a teatro. Uno straordinario attore - anche nelle situazioni estreme di una videoconferenza nell'era del Coronavirus. #libreriadelmondooffeso #libri #teatro #eugenioallegri #dariofo https://www.instagram.com/p/B-ffKiaj0Fo/?igshid=xudw6bbqn91d
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ariarru · 4 years
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Un giullare da premio nobel
È il 9 ottobre del 1997 quando l’accademia di Svezia conferisce il Nobel per la letteratura a Dario Fo, giustificandolo con: “seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo dignità agli oppressi”.
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Wikipedia ci racconta Fo come un “drammaturgo, attore, scrittore, paroliere e scenografo italiano”, tutti ruoli che lui ha interpretato nel suo lavoro più famoso: “Mistero Buffo”. Nel suo programma, accompagnato dalla moglie Franca Rame, egli racconta e rappresenta storie con l’obbiettivo di far ridere e allo stesso tempo smontare figure o istituzioni potenti.
Uno degli video che mi ha particolarmente colpito di Dario Fo è la storia del giullare. Fo ci racconta (prima in Italiano e poi in Gremmelot) la storia della nascita del giullare; un racconto popolare che attribuisce la nascita di questa figura ad un volere divino, è infatti Gesù a dare il potere di dileggiare il potere affinché il giullare, non potendosi fisicamente ribellare, può raccontare e rendere coscienti gli altri della propria situazione di oppressione.
La forza del giullare sta nello smontare la figura del potente; il levare credibilità ai potenti fa si che la comunità non li veda più come qualcosa di superiore, ma come qualcuno di comune, simile, se non addirittura inferiore a loro. Solo così si prende coscienza di un possibile ribaltamento della situazione, non vedendo più il padrone come qualcuno di superiore, si perde il rispetto nei suoi confronti. Senza il rispetto le persone sono più propense a ribellarsi in situazioni di disagio, malcontento o ingiustizia.
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lucacaserta · 5 years
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Stamattina un travolgente Mario Pirovano ha incantato i presenti al MusAlab raccontando/interpretando Dario Fo per il cinquantesimo anniversario di "Mistero Buffo", che porterà in scena questa sera alle 21.00 al Teatro Laboratorio di Verona (c/o ex-arsenale asburgico). Imperdibile! 👍👌😍 #mariopirovano #dariofo #francarame #misterobuffo #anniversario #teatrolaboratorio #verona #stagione51 #filmmaking #filmmaker #lucacaserta (presso MusAlab - Museo Archivio Laboratorio Franca Rame e Dario Fo) https://www.instagram.com/p/B3KB6E4IKUR/?igshid=1rwc8v6iqxhd2
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greenjaydeep · 7 years
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#dariofopainter #dariofo #art #theatrelife #odinteatret (at Odin Teatret)
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acapulchra · 5 years
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These three #giorgiogaber #enzojannacci #dariofo @lafeltrinelli https://www.instagram.com/p/Bz0mP2RIII5/?igshid=1iatefqiq6rf4
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