Tumgik
#saliscendi
meteoroby · 20 days
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Clima sull'ottovolante nei prossimi 10 giorni: dopo la "rinfrescalda" martedì 16 si torna a scendere
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mynameis-gloria · 10 months
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Questi giorni sono tanto assurdi quanto intensi, e di fuoco. E direi anche letteralmente visti i gradi di oggi. Domani danno 40 gradi e ciò vuol dire che a lavoro ne percepirò 50° così che la mia faccia si possa sciogliere davanti a mille mila persone e risultare sicuramente decente. Bene così!
Tra le altre cose non so se sia il contraccettivo o altro ma mi sento un sacco sensibile, quasi fragile e davvero a volte non so come comportarmi. Tanti episodi, parole, che sento scottare sulla pelle e questo mi rende molto confusa...spero passi
In questi giorni di fuoco però ci sono state parecchie coccole, soprattutto ieri, e quindi forse dovrei concentrarmi su questo, su ciò che mi ha fatto stare bene e su chi al momento ci sta provando e riuscendo. È che penso di aver paura, di farmi ulteriormente male, di ripercorrere gli stessi passi, semplicemente con qualcun altro al mio fianco e non so se la mia testa potrebbe reggerlo. È che con S in questi mesi, il mio cuore è stato praticamente inglobato, inghiottito e non so se riesca davvero a ricominciare. Suona stupido e patetico ma prima è bastata una foto per farmi tentennare, pensare e lacrimare, aver dubbi su quanta verità conosco, e poi ho deciso di spegnere il cervello, che questa era una vera e propria auto tortura ed invece dovrei pensare a ieri, ai momenti così dolci e quasi irreali, a quello che è successo che la mia testa ancora deve realizzare e con 11 ore di lavoro non l"ho potuto ancora fare. Prendermi il tempo. Ripercorrere quelle mani e quel corpo, che al mio risveglio c'erano ancora.
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canesenzafissadimora · 7 months
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Quando alla fine dell'estate dovevo rimettere i piedi nelle scarpe, era finita la libertà. Non solo per metafora, perché le libertà procedono dal basso verso l'alto, ma per evidenza: il contatto con la libertà iniziava dalla pianta scalza sul selciato dell'isola d'Ischia, sull'aspro degli scogli. Era l'inspessimento dell'epidermide che diventava buccia. Poi toccava al resto del corpo arrossarsi, far bolle sulla schiena, da bucare con l'ago. Era la mutazione estiva, caduta la pelle di carta velina della città, spuntava l'altra, compatta, colore di carruba, coi peluzzi gialli.
Da adulto ho iniziato a portare sandali per gran parte dell'anno, anche in inverno. Poi ho smesso. Dopo la domanda premurosa e centesima: "Non hai freddo ai piedi?", ho dovuto arrendermi. Quando vado in città o sono in viaggio metto le scarpe chiuse, ma sento i piedi scontenti. Sono abituati a stare all'aria, hanno una loro temperatura indipendente.
Stare sotto al sole è abituale per i mediterranei, ma non resisto a mettermi sdraiato. Cammino lungo le rive, nuoto, scalo qualche scoglio, poi mi copro. Ho dei punti bruciati della pelle sui quali spalmo una protezione, non sul resto del corpo. Mi tengo il sole addosso, pure il sale, una seconda pelle.
Nelle pagine del libro sacro Kohèlet/Ecclesiaste si ripete a cadenza di affanno: "tàhat hashèmesh", sotto il sole. Non è quello delle vacanze, ma quello che pesa sulla schiena piegata dei braccianti. È la più potente, schiacciante forza della natura.
Ho conosciuto questo sole, che sovrasta chi non può mettersi all'ombra. Per questo amo quella degli alberi e continuo a piantarli. Vedo la loro crescita, il tronco che espande il diametro, la chioma che allarga a ombrello il suo riparo in terra.
I pescatori d'Ischia non scherzavano con la forza del sole. Nicola, quello che mi ha insegnato a pescare, portava il basco a bordo, i pantaloni blu rimboccati al ginocchio e una canottiera bianca che non toglieva mai. A lui e agli altri non importava niente l'uniformità dell'abbronzatura.
Borges ha scritto un eroico elogio dell'ombra, quella della sua cecità. Io posso lodare la circonferenza protettiva dei rami di un albero. Durante le mietiture in Africa vicino all'Equatore, in mezzo ai trent'anni, ricordo il sole che calava rapido a terra alle sei di sera e rispuntava alle sei del mattino. Abituato alle oscillazioni di orario del Mediterraneo, chiamavo con la marca di un orologio svizzero quel saliscendi puntuale.
Appena tramontato uscivano in volo fitte schiere di pipistrelli. Volavano basso, sfioravano. I loro scatti vicini di alta pressione mi ricordavano le sforbiciate leggere di un barbiere. A mezzogiorno il sole era così a piombo sulla terra che i corpi non facevano ombra. Buffo camminare in piena luce e non trascinarsela dietro. Non ho dimestichezza con la parola anima, ma con la sua controfigura, l'ombra, con lei sì. Mi gira intorno, mi tiene compagnia meglio di un cane, anche di sera a lume di lampadina, di camino acceso. Non si fa accarezzare.
Quando scalo una parete al sole sento il suo fiato sul collo, sul dorso delle mani. È contatto fisico, non solamente luce. Se mi batte dritto davanti, faccio schermo con il palmo sugli occhi, non uso occhiali di protezione. Come i piedi, anche gli occhi sono fatti per stare alla luce.
" 'O sole nun è ddoro": così inizia una poesia di Rocco Galdieri. Non è d'oro, invece è geografia, per chi è del Mediterraneo. La sua irradiazione feconda la terra, e noi di questo mare mangiamo e beviamo il sole e i suoi derivati.
Erri De Luca, Il sole
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der-papero · 7 months
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Comunque il bello di questo posto sono le statali, hanno una conformazione da rally vera e propria, mi sto divertendo da matti. Ci sono alcune S spettacolari, con tanto di saliscendi cortissimi, quasi dei mini-dossi. Vivessi qua, passerei il tempo a fare solo questo.
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Percezione. Annusare il suono del cuore, che nel suo rumore ha la voce del tamburo e il fruscio delle lenzuola scostate. Il trovarsi tra fianchi incastrati nel saliscendi dei battiti e andar via con la mente per poi tornare lì. Senza più bagagli e nulla da dover dimenticare.
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stillucestore · 4 months
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Verde prato, rubino rosso o bianco?
Saliscendi, un capolavoro indiscusso creato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni. Originariamente progettato nel 1957 e costruito in due esemplari unici per la Camera di Commercio di Milano l'anno seguente, il Saliscendi è stato completamente riprogettato da Stilnovo utilizzando sorgenti LED dimmerabili 🍀
Questa lampada è regolabile e dispone di una doppia emissione di luce. Il suo corpo luminoso e il disco riflettente si muovono in modo silenzioso lungo i cavi, garantendo un'illuminazione che si adatta perfettamente alle tue necessità: i due componenti si spostano in direzioni opposte, permettendo di variare la quantità di luce diretta o indiretta a seconda della loro distanza relativa.
Recentemente inclusa nell'ADI Design Index 2022, questa notizia celebra, più di sessant'anni dopo il loro primo prototipo, il genio visionario di Achille e Pier Giacomo Castiglioni.
Ricordati di aggiungere RELAX al tuo carrello 💥 Sconto extra -8% su prezzi già scontati!
La Casa comincia dalla Luce.
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nusta · 2 years
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Comunque nel saliscendi emotivo che sto affrontando oggi speravo di chiudere la giornata in positivo e a questo proposito volevo dedicare un pensiero ad Artù che tanti anni fa in questo giorno entrava nelle nostre vite e non ne è più uscito, anche se ormai da qualche anno è con noi solo nel pensiero. Mia mamma me l'ha ricordato stamattina ed è rimasto in un angolino della mia mente tutto il giorno, mentre si avvicendavano pensieri più o meno pesanti. Non ha funzionato benissimo, è mezz'ora che piango e non solo per la sua mancanza. Santa pazienza.
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pollicinor · 1 year
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Paperopoli, invece, è una metropoli: capitale dello stato del Calisota, con oltre un milione trecentomila abitanti, ed è il doppio di di Topolinia. La sua urbanistica e la sua geografia sono rispettate in maniera scrupolosissima, grazie a una ricerca metodica ed estenuante partita dal 1947 dopo la creazione di Paperon De' Paperoni da parte di Carl Barks. Intorno alla sua figura, la città è prosperata in riflesso alle sue ricchezze. I quartieri di Paperopoli sono delineati e disposti in maniera spaziosa e ordinata portando la città ad assumere le sembianze di una San Francisco con il becco e i piedi palmati. Il deposito con la sua piscina di monete d'oro è un punto di riferimento, intorno al quale si diramano i saliscendi della città.
Dall’articolo "Perché ci sono più paperi a Paperopoli che topi a Topolinia?" di Daniele Polidoro
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pensavo fosse finita la fase depressiva invece qui il saliscendi pare na montagna russa: depressione, scazzo, indifferenza♻️
2023, be kind.
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ludotecadispersa · 1 month
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Margherita a Francesca N
27 marzo - post equinozio, eclissi lunare, luna piena di primavera in bilancia, mercurio retrogrado
Cosa è successo in questo ciclo lunare che ha sconvolto tutti i piani le abitudini i movimenti precedenti? È accaduto in un attimo: ogni settimana ero in una città diversa. Ho incontrato poesia, bellezza, amore. Ho compiuto 30 anni. Ho fatto un trasloco. Mi sono trasferita. Ho ricominciato a fare l’amore, a desiderare la pelle di qualcun altro. Ho sperimentato la solitudine, la cura di una casa vuota, il tempo ritrovato per me, la distinzione di ciò che amo che voglio essere e costruire.
Roma – i suoni del cielo e i colori dell’aria mi hanno fatto credere per poco di avere 30 anni davvero e poter abbracciare una solitudine meditativa e dedicata. Una farsa.  Ho comprato una pianola senza avere neanche un armadio, avrò cucinato due pasti in croce, non ho mai smesso di spendere tutti i miei soldi per coltivare relazioni poliamorose con le città e creare outfit male accostati.
Avrei voluto scolpirmi, granitica, raccontarmi con la mia identità innovata, surfare sui nuovi incontri, vestirmi meglio, studiare il francese, far tardi perché le conversazioni sono belle e non te ne vuoi andare dalla notte. Smettere di essere tante, essere una alla volta.
Durante i miei giorni romani pensavo alla quotidianità di Goliarda Sapienza nella sua casa di Roma, la regola interiore di scrivere ogni mattina quattro facciate ripiegate con una biro nera, la stessa che uso io. Volevo emulare quella dedizione a una passione. Una scrittura che abbraccia la vita nel suo farsi. Pensavo ad Amelia Rosselli - arrivata a Roma con uno stipendio di mezza giornata- che scriveva “Vivere a Roma è stato per me come una noce protettiva.”  Ritirata e soddisfatta dei propri bisogni affettivi si godeva i piccoli gesti casuali degli estranei, come vedersi salutare per strada. Qualcosa che anche a me commuove di Roma, quel non ti riconoscoma ti salutoti parloti chiamopernometidoancheunsoprannome. Ci si incontra cosi poco per caso qui, ma sempre per coincidenze e amore.
Roma - un posto non abbastanza piccolo da farmi sentire frustrata e neanche troppo complesso da impedirmi di percepire tutto con meraviglia. Questo lo scrive Claudia Durastant nel suo ultimo libro, ma lo pensavo anche io i primi giorni in cui ho iniziato ad abitare qui. Mi gustavo il panorama dagli autobus, camminavo con il naso all’insù, mi godevo la mattina presto, osservavo la gente di giorno e le strade di notte. Mai fretta di tornare a casa, forse perché l’aria è mite e non ti incurvi nel gelo.
Il lungotevere assolato (scrive Ingeborg Bachmann: “bisogna camminare lungo il Tevere e non guardarlo dai ponti”), le piazze di Testaccio, i saliscendi di Monti, le piccole librerie arruffate, le conversazioni a voce troppo alta alle fermate dei bus, camminare con il cappotto aperto, sentirmi diversa. Novellina appena arrivata, trasognata, trascinata da una truppa di amici già formata che mi ha accolto nella propria gioiosa baraonda.
Il sole di Roma ha allontanato la cupezza, mi ha creato lo sfondo per un racconto: ho pensato di poter provare ad innamorarmi. Di una idea, una immaginazione, un futuro inventato. Assolato.
……….E poi di nuovo sono tornata indietro.
La primavera precoce ha disorientato le aspettative. Intermittenze emotive e un adolescenza esplosiva – di quelle matte in cui vuoi tirare tardi e l’adrenalina di pervade e salivazione selvatica e accelerata : più vita, più vita. Le mie intensità sono a tempo determinato: vale per il mio innamoramento per Roma come per una relazione appena abbozzata e già percepita come eccessiva. Mi convinco di qualcosa che mi abita e mi infesta per giorni, una ossessione che non ha niente di creativo o spirituale eppure mi guida come una sonnambula verso direzioni impreviste. DEVO partire, fuggire, prendere il volo.
Sono tornata a Bologna, a vivere dentro un teatro, sono fuggita dalle promesse di amore, da una stabilità lavorativa e domestica. Mi sono rifugiata nel buio della musica rumorosa, della nebbia umida, nel chiasso sociale. Come se questo caos fosse l’unico ritmo possibile. Una culla dove le relazioni creano un nido di accoglienza e amore, dove si accavallano avventure e incontri, dove si mescolano le temporalità e le sottoculture, dove posso essere nomade e fuggitiva, ho sempre la valigia dietro e abito temporaneamente le case degli altri. Ammonticchiata negli angoli angusti sono tutta un disordine.
Voglio vivere troppa vita per placarmi di una routine. Voglio tutto, essere tutto, essere ovunque. Mangiare la vita a morsi. Fare esperienze viscerali che mi scarnificano e mi facciano vibrare.
Una biografia che non si scrive la mia, continua a ingarbugliarsi e confondersi le partenze con i ritorni. In un gioco di scacchi in cui per avanzare devi retrocedere di due e poi andare a sinistra.
 Imparo l’economia del dono: cosa posso regalarti in cambio di questa ospitalità che mi accoglie? Detersivi, dar da mangiare al tuo cane, innaffiare le piante, lavare i piatti, cioccolato di 3 tipi, formaggi autoprodotti, libri di poesie.
La mia è una fuga giocosa, come le palline che scappano da tutte le parti dopo aver tirato la prima stoccata con la stecca da biliardo.
Rifuggo da:
le responsabilità, i contratti di affitto, le dichiarazioni di amore, le emotività torbide, la velleità aggressive, i ricatti, i portasapone, le suppellettili, il pensiero unico, la falsa modestia, le false promesse.
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lamilanomagazine · 3 months
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Sport: il ciclocross ritorna a Bologna, presentati in Regione i Campionati italiani giovanili
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Sport: il ciclocross ritorna a Bologna, presentati in Regione i Campionati italiani giovanili. Ritorna a Bologna il ciclocross, con i Campionati italiani giovanili che il 27 e il 28 gennaio si svolgeranno a Castelletto di Serravalle nel comune di Valsamoggia (Bo). A 90 anni di distanza dai primi Campionati italiani di questa disciplina che nel 1930 si svolsero proprio nella città felsinea. Un ritorno e una conferma per uno sport spettacolare e in crescita, spesso preparatorio al ciclismo su strada. E particolarmente praticato tra i più giovani: 500 i partecipanti (dai 13 ai 16 anni di età) iscritti e oltre 3mila le presenze complessive attese nel fine settimana. Organizzati dalla società "A favore del ciclismo", in collaborazione con Federciclismo, i Campionati italiani giovanili di ciclocross rientrano nel cartellone di eventi sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna. A presentarli oggi alla stampa a Bologna, presso la sede della Regione, Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza della Regione; Davide Cassani, presidente APT Emilia-Romagna; il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno; Fabio Sgarzi, organizzatore dei Campionati. Presenti anche Andrea Dondi, presidente CONI Emilia-Romagna e Alessandro Spada, presidente Federazione ciclismo Emilia-Romagna. Oltre a Carlo Fontanelli e Gianni Marchesini, autori del volume "Ciclocross tricolore”. Il progetto Ciclocross si inserisce all'interno di un movimento, quello della Federciclismo dell'Emilia-Romagna, che può contare su 212 società affiliate per ben 7.586 tesserati. Da un paio di stagioni i numeri della specialità del ciclocross sono decisamente aumentati grazie a stage, rappresentative, gare che garantiscono punti ranking e anche all'iniziativa, ideata dalla società "A favore del ciclismo" del noleggio delle biciclette adatto a queste prove, per non gravare sulle famiglie con onerosi acquisti. Tutto ciò ha permesso a 36 società di praticare questa disciplina e di organizzare solo nell'ultima stagione 13 gare in regione, alle quali hanno partecipato ben 3.300 atleti e atlete da tutta Italia. E sta per terminare il concorso Giovani e ciclocross lanciato tra i ragazzi delle scuole del territorio per dare un nome alla mascotte che sarà al centro della manifestazione bolognese. Ogni partecipante può presentare fino a un massimo di tre proposte relative a un racconto e un disegno, proponendo il nome da dare alla mascotte. Gli elaborati vanno inviati entro il 25 gennaio caricandoli sul sito web: www.afavoredelciclismo.it. Sabato 27 gennaio, verranno premiate le tre migliori proposte e una sorpresa attenderà tutti i giovani partecipanti. La conferenza stampa è stata anche l'occasione per presentare il volume "Ciclocross tricolore - la storia dei campionati italiani. Volando sopra il fango" a cura di Carlo Fontanelli e Gianni Marchesini, pubblicato da Geo Edizioni e Gianni Marchesini Editore. Un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta dei tanti protagonisti di questo sport così strettamente legato Bologna. Oltre al primo campionato italiano di ciclocross della storia, con la vittoria di Armando Zucchini su Antonio Castellari e Guido Albanelli, Bologna ha ospitato anche le successive tre edizioni. Campione italiano della seconda fu Antonio Castellari, nella terza Luigi Ferrando; quindi, nel 1932-33 nuovamente Zucchini. La massima competizione tricolore del ciclocross è tornata in provincia di Bologna, a Imola, solo nell'edizione 1960-61 con la vittoria di Amerigo Severini davanti al grandissimo Renato Longo, vincitore di ben 12 titoli negli anni 60. Il ciclocross, anzi il cross-country ciclopedestre, ha le sue origini in Francia tra Ottocento e Novecento, con Daniel Gousseau, soldato dell'esercito transalpino, che invece di recapitare messaggi con il cavallo, inforcò una bici e, superando saliscendi, fango e le insidie dei terreni di campagna, riuscì a compiere il proprio dovere. In Italia la corsa ciclopedestre sbarcò l'anno seguente, con la disputa a marzo 1903 della prima gara organizzata a Torino. Fino al primo campionato italiano a Bologna. Tutte le gare delle due giornate saranno in diretta su Canale 88 per tutta l'Emilia-Romagna, mentre saranno visibili in tutta Italia, scaricando l'App della televisione, in streaming sul sito  www.afavoredelciclismo.it e sulla pagina Facebook "A favore del ciclismo". Sullo stesso sito tutte le informazioni su percorsi, iscrizioni e reperibilità alberghiere.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Borsa: Milano in rialzo dello 0,25% con Moncler e le banche
La Borsa di Milano, come le altre Piazze europee, è in saliscendi nei primi scambi. Il Ftse Mib sale dello 0,25% (30.169 punti) mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 158 punti, così come il rendimento del decennale italiano al 3,88%.     Sul listino bene Moncler (+2,3%) in scia a Richemont che segna un aumento delle vendite. In cima al listino anche StM (+2,25%) e i bancari con Bper che…
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personal-reporter · 6 months
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Maratona di New York 2023
Domenica 5 novembre è il momento della Maratona di New York 2023, sesta e ultima Major della stagione, giunta alla 52ma edizione, con più di 50 mila runners attesi per l’evento provenienti da 150 Paesi diversi. In campo maschile tra i professionisti ci saranno gli etiopi Tamirat Tola, Shura Kitata e Amedework Walelegn, oltre a Abdi Nageeye, Cam Levins, Maru Teferi e Koen Naert. Parteciperà anche il primatista italiano sulla distanza Iliass Aouani, per attestarsi nella top10 cercando di avvicinare o migliorare il personale. I podisti si apprestano ad affrontare un percorso abbastanza impegnativo e sicuramente non tra i più scorrevoli, a causa dei ponti e di alcune salite che portano a quota 253 metri il dislivello verticale da superare nell’arco della competizione. La partenza è prevista a di Staten Island all’inizio del Ponte di Verrazzano, che porter�� gli atleti nel quartiere di Brooklyn. Dal 3° al 24° km c’è il tratto più scorrevole di tutto il tracciato, mentre a seguire lo scenario  è più complicato a partire dal Ponte di Queensboro, che collega il Queens con Manhattan. Il percorso prosegue con la First Avenue, un rettilineo di 5 chilometri caratterizzato da un saliscendi non eccessivo, per poi attraversare il quartiere del Bronx e le strade di Haarlem fino a raggiungere l’arrivo di Centra Park in centro a Manhattan. La prima edizione della Maratona di New York, oggi la maratona più famosa al mondo si tenne il 13 settembre 1970, organizzata dai presidenti del New York Road Runners Club Vincent Chiappetta e Fred Lebow, con 127 concorrenti che, al prezzo di un dollaro, percorsero sei giri lungo il Park Drive di Central Park. Solo 55 arrivarono in fondo, dove un centinaio di spettatori si fermò ad assistere alla vittoria di Gary Muhrcke in 2 ore 31 minuti e 38 secondi, i premi all’epoca erano orologi di poco valore e trofei di competizioni di baseball e bowling. Da allora sono oltre settecentomila le persone che hanno preso parte alla più importante delle sei maratone che fanno parte delle World Marathon Majors, una gara entrata nell’immaginario collettivo anche grazie alle foto delle migliaia di runner affollati sul ponte di Verrazzano a Staten Island pronti a partire, come ogni anno, alle 10.10 della prima domenica di novembre. Dalla prima edizione della Maratona di New York, le cose sono cambiate a cominciare dal percorso. Nel 1976, infatti, per celebrare il bicentenario della nascita degli Stati Uniti, si decise di modificare il tracciato per attraversare tutti i cinque distretti della città, in un circuito che, dopo la partenza dal ponte di Verrazzano di Staten Island, attraversa Brooklyn per circa 19 chilometri prima di entrare a circa metà gara nel Queens dal ponte Pulaski, superare l’East River sul ponte di Queensboro, raggiungere Manhattan, passare brevemente per il Bronx e ritornare infine sempre a Manhattan, prima ad Harlem lungo la Fifth avenue e poi a Central Park South dove migliaia di spettatori si radunano per l’ultimo miglio. A Columbus Circle la corsa rientra nel parco per poi concludersi davanti al ristorante Tavern on the Green. Un percorso difficile, ma un’esperienza da provare assolutamente, tra momenti curiosi e inaspettati come quello al quattordicesimo chilometro dove la Bishop Loughlin High School Band suona ininterrottamente Gonna Fly Now dalla colonna sonora di Rocky, accompagnando il passaggio dal primo all’ultimo concorrente. L’edizione del 1976, con il nuovo tracciato, vede la consacrazione della gara e fu vinta da Bill Rodgers, che si ripetè anche nelle tre edizioni successive, poi la gara vide trionfare per tre anni consecutivi Alberto Salazar, atleta di origini cubane e coach del grande Mo Farah. La prima vittoria di un atleta straniero, il neozelandese Rod Dixon, fu del 1983, seguita l’anno dopo dall’italiano Orlando Pizzolato. L’Italia trionfò nuovamente nei due anni successivi, prima dell’egemonia africana degli ultimi decenni con il Kenya con 24 successi e i due migliori tempi: il 2 ore 22 minuti e 31 secondi della keniota Margareth Okayo e il 2 ore 5 minuti e sei secondi del suo connazionale Geoffrey Mutai. Inoltre la New York City Marathon rimane uno dei simboli mondiali di parità di genere, dato che nel 1970, la Amateur Athletic Union, la federazione sportiva degli Stati Uniti, non permetteva infatti alle donne di partecipare alle maratone, ma Fred Lebow e Vince Chiappetta permisero fin da subito anche alle atlete di potersi iscrivere. E fu proprio una donna, la norvegese Grete Waitz, a conquistare nel 1978 il record mondiale, concludendo la gara con il tempo di 2 ore 32 minuti e 30 secondi, regalando alla manifestazione una grandissima popolarità, che non è più venuta meno. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 6 months
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Pioggia e poi sole, autunno sulle montagne russe: il meteo dei prossimi giorni
(Adnkronos) - Un autunno classico, a tratti anche troppo piovoso. Per i prossimi giorni le previsioni meteo parlano di un tempo alternato dal passaggio di intense perturbazioni e temporanee tregue più asciutte, soleggiate e spesso pure calde. Un saliscendi di condizioni meteo che mettono a dura prova il nostro fisico ma anche l’ecosistema.  Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma che stiamo vivendo la canonica stagione autunnale italiana con frequenti piogge, un clima non troppo freddo e successive perturbazioni atlantiche. Anche nelle prossime ore assisteremo ad un nuovo peggioramento del tempo con piogge sul versante occidentale e dalla sera su tutto il Nord: si tratterà di una perturbazione intensa ma piuttosto rapida. Al Sud assisteremo ancora a ‘scaldate’ localizzate, si attendono 28 gradi a Catania e Siracusa, 26 gradi a Bari e Barletta con Ascoli Piceno tra le più calde a 25 gradi. Insomma il freddo non è ancora arrivato e sembra che tarderà ad arrivare. Nella giornata di venerdì infatti le temperature rimarranno ancora piuttosto alte al Centro-Sud con valori più o meno stazionari oltre la media del periodo e con 25 gradi all’ombra anche a Pescara. Gli ombrelli saranno invece aperti al Nord-Est e dal Lazio fino alla Calabria: il versante tirrenico infatti riceverà tanta pioggia anche a causa dei venti umidi intensi in arrivo da ovest. Ma l’ultimo weekend di Ottobre ci regalerà una sorpresa, con una fase interciclonica: tra due perturbazioni, quella in arrivo nelle prossime ore e quella prevista da lunedì 30, vivremo dunque un periodo più soleggiato e tranquillo. Ad essere pignoli troveremo qualche addensamento sempre ad ovest, su Toscana e Sicilia occidentale il sabato, la domenica invece assisteremo ad un primo peggioramento tra Liguria e Piemonte a causa dell’approssimarsi del ciclone di Halloween. Nella nuova settimana, quella che ci traghetterà da Ottobre a Novembre, assisteremo a piogge intense tra lunedì pomeriggio e martedì mattina al Nord e parte del Centro, mentre al Sud resisterà una fase gradevole e mite. Per Ognissanti il tempo si presenterà attendista, infatti, dopo un timido miglioramento, un nuovo fronte carico di piogge è atteso per il 2 novembre quando il maltempo potrebbe essere diffuso e persistente. Insomma, un Autunno coi Fiocchi, anzi con le Gocce: la neve è attesa solo sulle cime alpine, la protagonista dei prossimi giorni sarà la pioggia, dopo che la siccità ne aveva oscurata la memoria durante lo scorso autunno-inverno. Riscopriamo dunque quest’anno la forza e la prepotenza della pioggia autunnale in Italia, a volte anche troppo insistente. Prestiamo dunque attenzione ad eventuali fenomeni intensi e a situazioni potenzialmente alluvionali.NEL DETTAGLIO Giovedì 26. Al nord: stabile fino al pomeriggio, poi piogge via via più diffuse. Al centro: dal pomeriggio rovesci sull’alta Toscana, in serata e nottata pure Umbria e Lazio. Al sud: qualche pioggia solo sul basso Tirreno.Venerdì 27. Al nord: migliora ovunque. Al centro: instabile solo al mattino. Al sud: peggiora su Campania e Calabria tirrenica.Sabato 28. Al nord: soleggiato salvo in Liguria e sulle Alpi dove si avranno nubi sparse. Al centro: instabile in Alta Toscana e rilievi laziali. Al sud: giornata soleggiata e calda per il periodo, nubi in Sicilia.Tendenza: domenica con sole prevalente salvo al Nord-Ovest, nuovo peggioramento da lunedì e per alcuni giorni specie al Centro-Nord. [email protected] (Web Info) Read the full article
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stillucestore · 1 year
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Verde prato, rosso rubino o bianco-grigio? Saliscendi è un un capolavoro assoluto, disegnato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni. Progettata nel 1957 e realizzata l’anno successivo in due esemplari unici per la Camera di Commercio di Milano, oggi Saliscendi è stata totalmente reingegnerizzata da Stilnovo con sorgenti LED dimmerabili 🍀 Regolabile a doppia emissione. Il corpo luminoso e il disco riflettente scorrono silenziosamente lungo i cavi, assicurando un’illuminazione perfettamente modulabile sulle tue esigenze: i due elementi, spostandosi in senso inverso, diffondono più luce diretta o indiretta a seconda della distanza che li separa. Inserito nella selezione ADI design Index 2022. Una bellissima notizia che riporta oltre sessant'anni dopo il primo prototipo la genialità visionaria di Achille e Pier Giacomo Castiglioni. Tutti i dettagli li trovi con un bel "Tap" sulle immagini e ricordati che sono in corso i #SaldiStilluce ☃️ Il tuo sconto lo decidi tu! La Casa comincia dalla Luce. #StilluceStore #Stilnovo #AchillePierGiacomoCastiglioni (presso Stilluce Store) https://www.instagram.com/p/CnmDmfJLYKG/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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daniela--anna · 10 months
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#Did you know that
In Umbria there is the smallest theater in the world: located in Monte Castello di Vibio, in the province of Perugia, the Teatro della Concordia has just 99 seats.
The size of the structure is small: with a stage measuring just 50 m² and the entrance hall of 29 m², it holds the record for the smallest Italian theater in the world.
The medieval village that houses it reflects the size of the theater, counting just over 1400 inhabitants, and fully respects the characteristics of the area, between stone farmhouses and ups and downs surrounded by greenery.
📚 Source
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🧠Sapiens³
#Sapeviche
In Umbria si trova il teatro più piccolo del mondo: situato a Monte Castello di Vibio, in provincia di Perugia, il Teatro della Concordia conta appena 99 posti a sedere.
Le dimensioni della struttura sono ridotte: con un palcoscenico che misura appena 50 m² e la sala d'ingresso di 29 m², si aggiudica il primato del teatro all'italiana più piccolo del mondo.
Il borgo medievale che lo ospita rispecchia le dimensioni del teatro, contando poco più di 1400 abitanti, e rispetta appieno le caratteristiche della zona, tra casali di pietra e saliscendi immersi nel verde.
📚 Fonte
🌍 Maps
🧠Sapiens³
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