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#vivere dignitosamente
deathshallbenomore · 2 years
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ross-nekochan · 20 days
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Racconti di viaggio - parte 1
L'India non è per tutti.
È un paese complicato che mette a dura prova te stesso in molti aspetti.
Il primo aspetto è l'igiene. Io non sono affatto una persona schifettosa e igieno-fobica come molte persone del primo mondo sono (anzi faccio cose che solo a dirle molti mi vomiterebbero in faccia), per cui ho un'alta tolleranza alla carenza di igiene e pulizia e la cosa mi è pesato solo in un punto. In India hanno le case mediamente a posto, ma fuori è letteralmente una discarica a cielo aperto: non ci sono cestini, proprio non esistono, e l'immondizia si butta a terra con tutta la non-chalance del mondo, che sia una bottiglia di plastica o un piatto di carta con rimasugli di cibo. Tutto a terra, sempre. Questo ovviamente crea spesso odori molto sgradevoli e una presenza esagerata di insetti e mosche ovunque. La cosa molto triste è anche che ci sono tantissimi animali in giro tra mucche e cani abbandonati (letteralmente centinaia, mai visti così tanti sebbene dove sono cresciuta è sempre stato pieno) che mangiano quella roba e spesso è praticamente plastica. Più dello schifo questa cosa mi ha messo molta tristezza. L'unico punto che proprio non ho tollerato su questo tema è l'assenza di carta igienica. Pensavo fosse una mancanza della casa del mio amico e invece persino nei ristoranti non c'era. Piuttosto mettono sempre una fontana o una mini doccia da usare a mo' di bidet... va bene, perfetto, ma io dall'acqua puoi come mi asciugo? Mistero della fede (ancora oscuro).
Il secondo aspetto è la povertà. Ero nella capitale per cui in teoria ci dovrebbe essere una concentrazione alta di gente che riesce a vivere dignitosamente (e infatti è così perché i miei amici avevano case okay, sebbene i palazzi siano fatiscenti all'esterno), eppure la quantità di gente che vive in delle baracche di fortuna o per strada è allarmante. Manco fossero in guerra come in Palestina. Una volta ho letteralmente visto una madre che faceva il bagnetto in strada a sua figlia con una bottiglia d'acqua. In più, quando la madre del mio amico mi ha detto: "dopo arriva la persona che pulisce per cui chiedile anche di pulire la tua stanza" io mi aspettavo una donna, come da noi, matura o quanto meno adulta... invece mi ritrovo davanti una BAMBINA. Avrà una decina di anni e viene pagata dalla famiglia del mio amico per pulire e lavare a terra (con lo straccio tra le mani, mica con la mazza da scopa), lavare i piatti ecc. Quando me la sono trovata davanti e l'ho vista pulire ho avuto una pietà infinita.
Esiste una parte di India ancora più povera di quella che ho visto, eppure, esiste anche un'India che sa rivaleggiare con il primo mondo. Quando sono andata in ospedale perché la mia amica giapponese scema si è sentita male tra febbre e diarrea, l'ospedale non sembrava affatto fatiscente e anzi non aveva nulla da invidiare a un comune ospedale italiano. Bollywood sa sfornare film di una profondità e di un genio disarmanti. In ultimo, quest'anno sono riusciti ad andare totalmente da soli sulla luna. È un piccolo continente che racchiude in sé i problemi di tutto il globo e, da europea, la cosa è straniante.
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crosmataditele · 8 months
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Il primo giorno di università la professoressa che coordinava i vari corsi di infermieristica ci ha chiesto che cosa ci avesse spinti a prendere sta strada, aggiungendo che se volevamo fare i soldi non era quella la professione giusta.
Benissimo, nessuno vuole fare soldi facili, regalati o altro. Si tratta di vivere dignitosamente con quello che guadagni. Non è il 1853, non c’è la guerra di Crimea, io non mi chiamo Florence e non sono una volontaria.
La partita iva ad un infermiere che lavora per un’azienda sanitaria 6gg su 7 da 2 anni, pagato come un dipendente, anche no.
Io non me la spiego sta voglia di espatriare. E non mi spiego come mai ci siano poche persone, ad oggi, disposte a intraprenderla sta strada. Stranamente adesso si iniziano ad assumere professionisti da America Latina, India ecc, professionisti disposti a lavorare in questo modo, professionisti che una volta capito l’andazzo useranno l’Italia come trampolino di lancio verso l’Europa.
Questo ci meritiamo!
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Mortacci vostra sempre e comunque!
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colonna-durruti · 10 months
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Maledetti, maledetti sfruttatori classisti.
DA LEGGERE: Lettera su Il Fatto Quotidiano
“Sono una 24enne studentessa universitaria, lavoratrice occasionale. E sono figlia di un padre di 59 anni, invalido, che ha ricevuto l’sms della sospensione del Rdc. Scrivere questa email è umiliante, ma vorrei chiarire le idee a chi forse non le ha chiare su chi siano le famiglie che in questi 4 anni sono riuscite ad andare avanti grazie a questo sussidio.
Vengo da una famiglia molto povera e sin dalle elementari ho avvertito il senso di inferiorità rispetto alle mie compagne. Non ho mai potuto fare sport, ricevuto regali come libri, mangiare fuori con la mia famiglia. Alle medie non avevo un euro per il panino, se non per qualche giorno quando mio padre riceveva il suo misero stipendio, ancora ringrazio la mia compagna Lucia che mi dava un pezzo del suo senza farmelo mai pesare. Non ho mai potuto fare gite di classe, legare davvero con le mie compagne: sapevano che stavo un gradino più in basso, non avevo argomenti, spesso piangevo perché mi sentivo abbandonata a me stessa e molte volte mi chiedevo se avrei mai potuto sentirmi “normale” come loro. Quando i soldi c’erano, erano per la casa, le bollette, per riempire frigo e freezer. Quando le cose andavano male, si rompeva un elettrodomestico, era anche peggio, bisognava decidere se mangiare o non lavarsi per una settimana. Più di tutto mi è pesato dover sempre scegliere la cosa che meno poteva impattare su tutti. A volte mi sembra di non aver vissuto, di non aver ricordi della mia infanzia/adolescenza, se non quelli passati a piangere chiedendomi che cosa avessi fatto di male per essere capitata in una famiglia così povera.
La povertà in Italia è una colpa, è un continuo fare la guerra alle persone che per definizione sono solo scansafatiche. Perché se sei povero, puoi solo essere questo. Non puoi studiare, oppure puoi studiare, senza libri, senza risorse, senza Internet, senza dispositivi, puoi adattarti agli orari delle biblioteche, appoggiarti sulle borse di studio regionali, quelle per cui devi avere il 90% di crediti dell’anno in corso. Ma avete una vaga idea di quanto possa essere difficile rimanere in corso senza una famiglia che ti sostenga alle spalle? L’università premia i bravi studenti, ma non i poveri studenti. E cosa c’entra con il Rdc?
Mi ha permesso di non scegliere, di avere i libri di cui avevo bisogno nell’immediato, di pagare le tasse (nonostante rientrassi in fascia 1), di vivere senza preoccuparmi mentre studiavo, di sentirmi normale, di non sentirmi in colpa per soldi in penne, quaderni, pranzi al sacco all’università. Mi ha consentito di vedere la mia famiglia felice per una spesa che ti assicura dei pasti decenti per 2-3 settimane. Mi ha privato della vergogna di dover chiedere aiuti alla chiesa o ai vicini. Di andare dal dentista quando stavo male, di comprare le lenti a contatto e non usare le mensili per 6 mesi. Mi ha permesso di vivere dignitosamente. Mi preoccupa tornare a come eravamo anni fa, quando i litigi in casa erano all’ordine del giorno, in un clima in cui è difficile studiare.
Ripongo nella mia carriera le speranze che un giorno la mia famiglia non vivrà tutto questo, che potrò raccontare ai miei figli ridendo di essere stata aggredita dalla mia professoressa per non avere 10 euro per il diario scolastico. La carriera da medico non mi farà dimenticare che cosa significa essere povera e vivere nella sfortuna, sarò presente nella vita di chi ha bisogno come me, ricordandomi di chi ha aiutato la mia famiglia quando più ne aveva bisogno. Nanni Moretti diceva: “Io non parlo di cose che non conosco”, perciò voi italiani, che puntate il dito, che avete visto la povertà solo nei film, che leggete della delinquenza sui giornali e la attribuite a noi, mettetevi una mano sulla coscienza e chiedetevi se siete consapevoli abbastanza per poterne parlare.”
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canesenzafissadimora · 10 months
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COMME UCCIDERE UN POPOLO
Una lettera sul il "Fatto Quotidiano" di oggi
Sono una 24enne studentessa universitaria, lavoratrice occasionale. E sono figlia di un padre di 59 anni, invalido, che ha ricevuto l’sms della sospensione del Rdc. Scrivere questa email è umiliante, ma vorrei chiarire le idee a chi forse non le ha chiare su chi siano le famiglie che in questi 4 anni sono riuscite ad andare avanti grazie a questo sussidio.
Vengo da una famiglia molto povera e sin dalle elementari ho avvertito il senso di inferiorità rispetto alle mie compagne. Non ho mai potuto fare sport, ricevuto regali come libri, mangiare fuori con la mia famiglia. Alle medie non avevo un euro per il panino, se non per qualche giorno quando mio padre riceveva il suo misero stipendio, ancora ringrazio la mia compagna Lucia che mi dava un pezzo del suo senza farmelo mai pesare. Non ho mai potuto fare gite di classe, legare davvero con le mie compagne: sapevano che stavo un gradino più in basso, non avevo argomenti, spesso piangevo perché mi sentivo abbandonata a me stessa e molte volte mi chiedevo se avrei mai potuto sentirmi “normale” come loro. Quando i soldi c’erano, erano per la casa, le bollette, per riempire frigo e freezer. Quando le cose andavano male, si rompeva un elettrodomestico, era anche peggio, bisognava decidere se mangiare o non lavarsi per una settimana. Più di tutto mi è pesato dover sempre scegliere la cosa che meno poteva impattare su tutti. A volte mi sembra di non aver vissuto, di non aver ricordi della mia infanzia/adolescenza, se non quelli passati a piangere chiedendomi che cosa avessi fatto di male per essere capitata in una famiglia così povera.
La povertà in Italia è una colpa, è un continuo fare la guerra alle persone che per definizione sono solo scansafatiche. Perché se sei povero, puoi solo essere questo. Non puoi studiare, oppure puoi studiare, senza libri, senza risorse, senza Internet, senza dispositivi, puoi adattarti agli orari delle biblioteche, appoggiarti sulle borse di studio regionali, quelle per cui devi avere il 90% di crediti dell’anno in corso. Ma avete una vaga idea di quanto possa essere difficile rimanere in corso senza una famiglia che ti sostenga alle spalle? L’università premia i bravi studenti, ma non i poveri studenti. E cosa c’entra con il Rdc?
Mi ha permesso di non scegliere, di avere i libri di cui avevo bisogno nell’immediato, di pagare le tasse (nonostante rientrassi in fascia 1), di vivere senza preoccuparmi mentre studiavo, di sentirmi normale, di non sentirmi in colpa per soldi in penne, quaderni, pranzi al sacco all’università. Mi ha consentito di vedere la mia famiglia felice per una spesa che ti assicura dei pasti decenti per 2-3 settimane. Mi ha privato della vergogna di dover chiedere aiuti alla chiesa o ai vicini. Di andare dal dentista quando stavo male, di comprare le lenti a contatto e non usare le mensili per 6 mesi. Mi ha permesso di vivere dignitosamente. Mi preoccupa tornare a come eravamo anni fa, quando i litigi in casa erano all’ordine del giorno, in un clima in cui è difficile studiare.
Ripongo nella mia carriera le speranze che un giorno la mia famiglia non vivrà tutto questo, che potrò raccontare ai miei figli ridendo di essere stata aggredita dalla mia professoressa per non avere 10 euro per il diario scolastico. La carriera da medico non mi farà dimenticare che cosa significa essere povera e vivere nella sfortuna, sarò presente nella vita di chi ha bisogno come me, ricordandomi di chi ha aiutato la mia famiglia quando più ne aveva bisogno. Nanni Moretti diceva: “Io non parlo di cose che non conosco”, perciò voi italiani, che puntate il dito, che avete visto la povertà solo nei film, che leggete della delinquenza sui giornali e la attribuite a noi, mettetevi una mano sulla coscienza e chiedetevi se siete consapevoli abbastanza per poterne parlare.
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crossroad1960 · 4 months
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Blinken: «Israele non ha licenza di disumanizzare gli altri»
Israele non ha “la licenza per disumanizzare gli altri”. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken a Tel Aviv, precisando che “gli israeliani sono stati disumanizzati nel modo più orribile il 7 ottobre. Da allora gli ostaggi sono stati disumanizzati ogni giorno. Ma questa non può essere una licenza per disumanizzare gli altri”. La Casa Bianca non ha nascosto la sua insoddisfazione nei confronti di Israele per le vittime civili nella Striscia di Gaza e per la situazione umanitaria durante la guerra, ma la critica di ieri del segretario di Stato è stata la più dura fino ad oggi.
Blinken ha dedicato gran parte del suo intervento a questi argomenti, dopo una giornata di incontri con la leadership politica e militare di Israele. “La stragrande maggioranza delle persone a Gaza non ha nulla a che fare con gli attacchi del 7 ottobre”, ha detto Blinken. “Le famiglie di Gaza la cui sopravvivenza dipende dalla fornitura di aiuti da parte di Israele sono proprio come le nostre famiglie. Sono madri e padri, figli e figlie, che vogliono guadagnarsi da vivere dignitosamente, mandare i figli a scuola, avere una vita normale. Ecco chi sono. Questo è quello che vogliono”.
(Da ilsole24ore)
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Momento della giornata in cui mi pento di tutte le scelte della vita, della mia laurea, di non aver iniziato a lavorare invece che continuare a studiare perché questo paese non è fatto per studiare, non mi basteranno due lauree per lavorare e vivere dignitosamente
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mestruazioni · 1 year
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oltre a leggere coglioni dire "voi giovani non vi potete lamentare del costo degli affitti, tutti abbiamo fatto sacrifici", negando completamente l'evidente cambiamento economico degli ultimi 20 anni (che boh, magari questi hanno un'alzheimer precoce, magari dobbiamo solo compatirli perchè pensano di essere ancora giovani, pensano di ricordarsi che i loro sacrifici siano stati fatti nel 2010 e non negli anni '80, poverini)
bisogna pure subire giornalisti e politici di destra pronti a sparare cazzate ecofasciste tipo "siamo in troppi e non ci sono case per tutti" e altre cazzate razziste tipo "è colpa dei continui sbarchi di migranti se i prezzi salgono", il tutto mischiato a puntino con un tipo alla brumotti che va fuori dalle stazioni a beccare il tipo che viene dalla Nigeria a spacciare e dire "vedete che gente arriva? vi portano via la casa il lavoro e le persone a voi care, bisogna avere paura"
come se questi si fossero portati chili di droga pesante con loro su un barcone in mezzo al Mediterraneo, quando invece è ovvio che gli è stata data qui in italia, e che sono stati presi per lo spaccio proprio a causa delle loro condizioni di povertà
AH MA CHE POI mi son dimenticata delle continue lamentele sul sud italia e su come sono tutti fancazzisti che vogliono solo il reddito di cittadinanza. ti dicono "vedete che voi del nord vi sbattete di più e prendete solo la merda del sud ed extracomunitari" così boh, questi sperano di portarci a puntare il dito contro i nostri stessi concittadini e un paio di intere etnie di persone e la smettiamo di combattere contro lo stato e gli stronzi che ti fanno pagare 800€ per una stanza-corridoio ma iniziamo a combattere PER lo stato persone povere come la grande maggioranza della popolazione italiana, il vicino che ammazza il vicino e così via
e quindi niente se volete vivere dignitosamente cominciate a fare sacrifici come abbiamo fatto noi, vivete a pane ed acqua e lavorate mentre studiate. e con lavoro si intende 850€ mensili per 6 giorni a settimana 12 ore al giorno. che poi ormai non vedono neanche più l'università e la laurea come una cosa che va a giovare all'intero stato ma la vedono come un egoismo del giovane studente. boh
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roxan-world · 6 months
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C'è un solo modo per vivere dignitosamente: fare le proprie scelte, accettarne le conseguenze e non voltarsi mai indietro 🖤
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verso-sera · 1 year
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Quando un lavoratore non ha neppure i diritti minimi che, tra le altre cose, prevedano: un salario che gli consenta di vivere dignitosamente e la sicurezza di non morire di lavoro, non ha niente da festeggiare. Servono buoni legislatori, nuove e coraggiose modalità di contrattazione. Il lavoratore é un fiore rosso sciupato dal vento gelido dell’indifferenza che soffia tra gli scranni in alcuni palazzi e su certe bandiere che, di lui, non sanno proprio nulla.
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ballata · 8 months
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Sto chattando con la mia A.I.
Ansia Interiore.
Intelligenza artificiale, poi transumanesimo, poi il globalismo con la mercificazione del corpo fluido o meno fluido, l' immigrazione incontrollata e ancora l'indifferenziazione sessuale e le mille teorie di genere, la cultura della morte e il senso di colpa inoculato dalle religioni: stiamo vivendo un’epoca di mutamenti che mettono in discussione il nostro rapporto con il mondo e la nostra tenuta mentale.
Vorrei essere un uomo giusto ma sono disorientato da questa nuova società che mi disconosce. Si è lei a non accettarmi a rifiutarmi poiché i miei valori fermi sono per Lei moralmente anti economici.
Di fronte al pericolo di essere solo testimoni o solo commentatori o indicati dai giornalisti come nostalgici, dovremmo divenire attori e risvegliatori! un proposito ambizioso ma necessario, che unisce l’ardore e l' AUDACIA della giovinezza alla saggezza degli antichi.
Tra resistenza e riconquista, dovremo riprenderci tutto le nostre vite dignitosamente, combattere in tutti gli ambiti per affermare il nostro contro-modello e diventare quella "avanguardia della Tradizione" che sa cambiare ( solo lo stupido non si rinnova) senza rinnegare se stessi.
Vivere da europei oggi non significa scimmiottare gli antenati con secoli di ritardo, o divenir violenti decontestualizzando una battaglia di Canne piuttosto che una di Lepanto, ma vuol dire conservare lo stesso spirito che ha ispirato l' Europa, proiettandone il retaggio nelle sfide del domani che sono veramente troppe e molto pericolose.
Ad maiora Italiani, mala tempora curunt.
#robertonicolettiballatibonaffini
#2023 #incoming #war3 #theend #europe #europeismo #cambiamenti #epoca #transumanesimo #follia #liberopensiero #cultura #retaggio
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situazionespinoza · 1 year
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Io ritengo che dovremmo smetterla di incensare e assumere come esempio le persone che fanno più di un lavoro per campare.
Ho incominciato a lavorare a 19 anni e per i successivi sei anni non ho mai fatto esclusivamente un lavoro e basta.
Davo ripetizioni e lavoravo negli uffici dell'università. Facevo da tutor a studenti con DSA di giorno e servivo ai tavoli dalle 18 alle 2 del mattino. Lavoravo in libreria e poi correvo a girare hamburger in una cucina. Insegnavo greco e latino a ragazzini sfaticati e giravo hamburger e scrivevo articoli e post per i social.
Per sei anni ho dovuto arrabattarmi tra mille lavori, il tutto mentre studiavo all'università, per poter racimolare poco più di 900 euro a fine mese.
Questo non mi ha reso un'eroina. Non mi ha reso forte. Non ha reso competitiva.
Gli ultimi sei anni mi hanno annientato l'anima, hanno distrutto una ad una tutte le mie passioni, mi hanno spinto più e più volte sull'orlo del baratro.
Ci sono stati giorni in cui il corpo e la testa mi facevano così male che non riuscivo neanche ad alzarmi per andare in bagno. Ci sono stati giorni che ho trascorso interamente a piangere.
Adesso che ho deciso di fare un solo lavoro, accontentandomi di uno stipendio miserabile che a malapena mi permette di vivere dignitosamente, vorrei sputare in faccia a tutte quelle persone che osannano i giovani stakanovisti che rinunciano alla loro vita per lavorare.
Vi assicuro che nessuno, nessuno, nessuno su questa Terra maledetta è contento di rinunciare a vivere per lavorare.
Se lo fa, è perché è costretto. Ed è costretto perché voi che ci ammirate così tanto siete gli stessi che ci danno stipendi da fame, ci lasciate senza contratti, ci schiavizzate con la scusa del "eh, sei giovane, devi fare esperienza!"
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pollicinor · 1 year
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Per un appartamento di 50 metri quadri la spesa si aggira attorno ai 1.050 euro: escluse le spese condominiali, le bollette ed eventualmente il riscaldamento. Per vivere dignitosamente a Milano quindi bisognerebbe guadagnare più di quanto stimato dal report Cgil: uno stipendio medio di 1.800 euro, a cui vanno sottratti in media 1.050 euro di affitto, le spese condominiali, le bollette, la spesa al supermercato, un eventuale abbonamento dei mezzi di trasporti pubblici se non si utilizzano biciclette o monopattini, o in alternativa il costo del carburante, non sembrerebbe essere sufficiente.
Dall’articolo "Quanto devi guadagnare per permetterti una casa a Milano" di Ilaria Quattrone
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alicesfeelings · 1 year
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La vita è un dono prezioso solamente per chi la può vivere dignitosamente.
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Si può vivere dignitosamente lavorando il meno possibile?
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daniela--anna · 3 months
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WE ALL, regardless of creed or nationality, want the same things, namely a world where PEACE and JUSTICE reign.
A world where everyone can live with dignity in perfect health and serenity.
This is the future that the Bible promises, and despite the current dire situation, it is possible to believe it simply because
this hope is based on a historical event that HAS ALREADY HAPPENED: the death of Jesus, which undeniably and in various ways has influenced all of humanity.
In fact, Jesus not only preached "good news" for all nations, but also performed many miracles demonstrating his power to change things.
Finally, he offered his life for each of us, so that by putting faith in him, we could have this wonderful hope.
For this reason, this year too we are pleased to invite anyone who wishes to attend a special event that will be witnessed by millions of people around the world:
the anniversary of the death of Jesus, called
Commemoration,
to be held
SUNDAY 24 MARCH 2024.
To find out the exact place and time where the Commemoration closest to our area will be celebrated, just type
"JW.ORG 2024 COMMEMORATION" in the internet search bar.
🔗Or click on link:
📌
https://www.jw.org/en/jehovah's-witnesses/commemoration/
TUTTI, indipendentemente dal credo o dalla nazionalità, desideriamo le stesse cose, e cioè un mondo in cui regnino la PACE e la GIUSTIZIA.
Un mondo dove tutti si possa vivere dignitosamente in perfetta salute e serenità.
Questo è il futuro che promette la Bibbia e, nonostante la disastrosa situazione attuale, è possibile crederci semplicemente perché
questa speranza si basa su un avvenimento storico che È GIÀ ACCADUTO: la morte di Gesù, che innegabilmente e in vari modi, ha influito sull'intera umanità.
Gesù infatti non solo ha predicato una "buona notizia" per tutte le nazioni, ma ha anche compiuto molti miracoli a dimostrazione del suo potere di cambiare le cose.
Infine, ha offerto la sua vita per ognuno di noi, così che riponendo fede in lui, potessimo avere questa meravigliosa speranza.
Per tale ragione, anche quest'anno siamo lieti di invitare chiunque lo desideri, ad assistere a un evento speciale a cui assisteranno milioni di persone in tutto il mondo:
l’anniversario della morte di Gesù, chiamato
Commemorazione,
che si terrà
DOMENICA 24 MARZO 2024.
Per conoscere il luogo esatto e l'orario dove verrà celebrata la Commemorazione più vicina alla nostra zona, basta digitare
"COMMEMORAZIONE 2024 JW.ORG" nella barra di ricerca internet.
🔗Oppure digita il link:
📌
https://www.jw.org/en/jehovah's-witnesses/commemoration/
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