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francescophotolover · 6 years
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Scatti dall’occhio della tempesta vol 2
Ultimato lo sviluppo di tutti gli scatti eseguiti in collaborazione con la brava Martina Mereu, condivido qui quanto rimaneva degli scatti migliori. 
Devo dire che questa occasione è stata ricca di spunti e di buoni scatti, dei quali almeno tre potrebbero entrare nel mio portfolio provvisorio.
Nel periodo speso a sviluppare queste foto, oltretutto, ho approfondito la mia conoscenza dei vari strumenti che Photoshop mette a disposizione per giocare con i colori. Si vede? Beh, la cosa non potrà che portare a un’ulteriore evoluzione della mia Fotografia. 
Come avrete modo di vedere fra non molto, potrete seguire questa evoluzione anche sul mio nuovo sito fotografico che sto mettendo a punto su una famosa piattaforma internazionale.
Ancora presto è per rivelare di più, ma sappiate che c’è ancora tanto che bolle in pentola.
Ciò sempre Per Aspera ad Astra et ad Majora! 
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francescophotolover · 6 years
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Scatti dall’occhio della tempesta
Giorno 3 luglio scorso, poco prima dell’ora di cena, guidavo verso casa dalla provincia lecchese trovando una gran pioggia e alcuni tratti della superstrada allagati. Mi sono trovato a dover spannare a mano il vetro davanti a me, mentre accedevo in un lago che aveva sostituito una rotonda - e sorridevo. Questo, prima di ricordarmi quali erano i comandi della mia auto utili a tenere libero i vetri della mia auto liberi da condensa.
Più avanti ci pensò la grandine a bussare ripetutamente sulla carrozzeria della mia povera macchina ed evitai di un soffio quel gruppo di pericolosi idioti che si erano fermati con le loro macchine occupando due delle tre corsie dell’A51 per evitare la grandine... canticchiando.
Questo perché, oltre all’ovvia constatazione che non ho tutte le rotelle a posto, avevo consapevolezza di avere nelle due schede di memoria della mia macchina fotografica una messe di buoni scatti i quali, più avanti in quel pomeriggio, avevo fatto alla fotografa e modella Martina Mereu in riva al lago.
C’era un’atmosfera magica, dominata da un gran vento che si presentava in folate irruenti, le nuvole si rincorrevano regalandoci interessanti macchie di ombre e luci e i bei capelli, nonché il lungo vestito rosso, erano il gioco di quel ventoso bimbo dispettoso che giocava con lei e ci regalava spunti fotografici davvero intriganti.
E la luce, il timbro di quella luce, le sfumature di colori di quelle ore di beata Fotografia. Ah! Peccato non si possa prevedere un tipo di condizioni climatiche simile, altrimenti ci metterei la firma per scattare sempre in quelle condizioni.
In ogni caso, qui condivido la prima di due parti della selezione di fotografie che ho fatto, il 3 luglio scorso, a Martina, nell’occhio della tempesta! 
Per Aspera ad Astra! 
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francescophotolover · 6 years
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Una Fotografia - Tributo a Claudio Rocchi
Seconda puntata di due
Facendo seguito a quanto condiviso nel precedente post, divulgo oggi la seconda parte della selezione di fotografie scattate al Teatro Out-Off il 18 giugno scorso in occasione del Tributo a Claudio Rocchi.
Fu una serata di grande musica italiana e di un pezzo importante della sua storia. Una signora sfida fotografica, anche. Quanto io l’abbia vinta sta a voi, lettori di questo micro-blog, stabilirlo. 
Un ringraziamento di cuore va ad Antonello Cresti e Valerio D’Onofrio che mi hanno voluto impegnare in questo bellissimo evento.
Per Aspera ad Astra
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francescophotolover · 6 years
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Una fotografia - Tributo in memoria di Claudio Rocchi
Lo scorso 18 giugno si è tenuto, al teatro Out-Off di Milano, il concerto tributo a Claudio Rocchi, organizzato da Rete dei Solchi Sperimentali e Psycanprog, a condurlo c’era Antonello Cresti. il Rocchi fu figura centrale della scena musicale sperimentale e progressive milanese e italiana. Molti artisti sono convenuti e si sono esibiti per questa occasione - come in locandina mostrato - ed io ho avuto l’onore e l’onere di fotografare le esibizioni degli artisti.
Sono state quattro ore di buona musica: varia, diversa, originale. Musica che ci avvicina a quel tempo in cui, nel rock progressive, la scena italiana riusciva a farsi conoscere e apprezzare in giro per il mondo.
Più volte, in questa serata, è stata cantata “La tua prima luna” dello stesso Rocchi, proveniente da Viaggio - 1970. Un testo che ha segnato una generazione ribelle e assetata di libertà.
Questa è la tua prima luna che vedi
fuori di casa sapendo di non ritornare
Oggi sei uscito e ti sei domandato
ma dove sto andando e che cosa farò
Sei finito in un prato mangiando una mela
comprata passando dal centro
dove i tuoi amici parlavano ancora
di donne e di moto e tu ti fumavi
la gioia di essere riuscito a fuggire di casa
portandoti dietro soltanto la voglia
di non ritornare
Hai pochi soldi sai bene domani
nessuno ti aiuta se hai voglia di chiedere aiuto
ma in quella prigione dove ti hanno insegnato
ad amare poche persone alla volta non vuoi ritornare
Vuoi amare più gente vuoi vivere in mezzo alla gente
E mentre tu dormi su un prato sentendo un po' freddo
con dentro una voglia di piangere forte
tu vedi passare una macchina verde della polizia
Non ti vedono neanche
li senti andar via e capisci di colpo
che il loro discorso è diverso dal tuo.
Quanto qui condivido è una prima selezione di scatti da quella serata, una prima di due.
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francescophotolover · 6 years
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Alessia’s little red dress
Finalmente l’incantesimo è infranto e ho potuto recentemente scattare in TF con Alessia Cerioli (@obscuraarte), che ringrazio di cuore per l’occasione offertami. 
L’esperienza di scattare decidendo personalmente dove e sotto quale luce porre la modella, darle indicazioni, controllare cosa c’è nello sfondo e tutto quello che c’è da tenere d’occhio quando si è colui che dirige lo shooting è esperienza necessaria per fare della Fotografia una carriera. Mille sono le cose da tenere a mente e bisogna essere molto presenti e consapevoli. 
Il compito l’ho affrontato con più entusiasmo che esperienza e un po’ mi sono sentito tornare alle primissime volte che prendevo in macchina una macchina fotografica. Da ciò nasce quanto di bene e di male potete trovare nei sette scatti che qui sopra condivido.
Avessi avuto con me dei pannelli riflettenti e uno diffusore, poi, saremmo stati a cavallo, ma ne ero sprovvisto. Figuriamoci se la cosa mi ha fermato. Ho scattato, ho sperimentato, forse ho sbagliato, ma soprattutto: ho fatto il mio primo passo verso un altro, e a lungo sospirato, livello di competenza fotografica!
E poi  sono riuscito recentemente a risolvere senza esborsi certe pendenze che minacciavano di bloccarmi di nuovo con i miei progetti. 
Quindi arriveranno i pannelli, e nuove occasioni di scatto e tante nuove fotografie fatte, sempre, per Aspera ad Astra, etiam Ad Majora!
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francescophotolover · 6 years
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Il matrimonio del mio miglior amico...
...l’ho fotografato io. 
Barbara e Giuseppe si sono sposati alla Lusthaus di Vienna lo scorso 11 maggio e mi hanno gentilmente chiesto di essere io il loro fotografo, cosa che ho fatto molto volentieri.
L’esperienza di scatto è stata trascinante: non ho avuto modo di fermarmi troppo dovendo seguire quanti aspetti possibile dell’evento e sono arrivato a notte fonda con la schiena quasi bloccata, ma soddisfatto del lavoro svolto. 
Il lato del viaggio, invece, è stata tutta un’asperità iniziata con la perdita del volo di andata, il salato rimedio a cui sono dovuto ricorrere per arrivare a Vienna, la distruzione della mia valigia durante la tappa Malpensa-Parigi del mio viaggio d’andata, mentre il lusso che mi ero concesso di arrivare il giorno prima per dormire in albergo in città - di modo da poter arrivare riposato al cimento - è stato vanificato da cori e altri rumori notturni offertimi da “generosi” ubriachi locali. Poi, con la metro viennese non mi sono raccapezzato e il taxi mi ha portato al palazzo della cerimonia solo 2 minuti prima dell’inizio del matrimonio. 
E non vi dico le scene da spy story che ho dovuto vivere all’aeroporto di Vienna per poter tornare a casa, merito di un malfunzionamento del programma di prenotazione di una nota compagnia aerea teutonica.
E insomma, oramai lo sapete: vivo tendendo sempre alle stelle, dovendo affrontare prima parecchie asperità.
Non importa. Il mio dovere fotografico l’ho svolto comunque con piacere (sebbene non fossi esattamente riposato a inizio della cerimonia) e quelle che sto condividendo sono alcune foto fatte da me che gli sposi mi hanno autorizzato a condividere. 
Un’avventura. Un’altra prova superata. Un altro scalino in su fatto per raggiungere il sogno della professione fotografica.
Ad Majora!
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francescophotolover · 6 years
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Maggio promette di essere un mese fotograficamente bello impegnato, per me, e lo spero tantissimo.
In attesa che vari pianeti si allineino affinché certi eventi si avverino, mi sono mantenuto attivo tornando a fare un po’ di macro al solito, caro, Parco del Molgora. Piccola grande palestra di Fotografia che ho avuto la fortuna di avere ai tempi, e molto altro.
L’ho visitato un paio di volte, una per la macro e per cominciare a scattare con la mia “Jumpin Joy” la Ciro-Flex type E, ero quindi armato e appesantito come nelle grandi occasioni. Come al solito, i contrattempi però erano dietro l’angolo.
1. Solo una volta arrivato sul luogo di scatto e aperta la sacca del treppiede mi accorgo di avere dimenticato a casa la piastra di attacco rapido del mio treppiede Manfrotto, rendendolo un peso inutile.
2. Risolti i problemi di messa a fuoco che aveva originariamente la Cyro-Flex (e ora una pura gioia, per quanto ancora disorientante, da utilizzare per mettere a fuoco [sì, Adoro mettere a fuoco mirando dal pozzetto]) mi è ancora poco chiaro il funzionamento dell’otturatore. Temo perciò di aver bruciato almeno un buon 30% del rullino che sto impiegando (Illford HP5+ ISO 400). 
Ma cosa sono queste bazzecole per fermarmi? 
Le foto che oggi sto condividendo, infatti, sono il risultato di una serie di scatti singoli a mano libera, brandendo il pesante Vivitar 200m f 3,5 (single coated) e i tubi di estensione macro che utilizzo per trasformare quel pezzo di vetro (in n sensi) in un obbiettivo da macro spinta. 
Diciamo che mi sono fatto i bicipiti... Ma le foto portate a casa mi hanno generalmente soddisfatto!
Quanto alla Ciro-Flex, beh, ho fatto dei passi avanti in casa e, se non altro, credo che su 12 scatti, almeno un paio con il bel gattone di casa saranno venuti... Beh, non ho ancora finito il rullino (credo e spero), quindi magari vedrò di fare qualcosa d’altro di più... fotograficamente interessante, prima di finirlo.
La seconda visita al Parco mi ha visto meno appesantito. L’intento era salutare il mio caro vecchio amico, il gelso di Ruginello - bell’albero solitario che ho fotografato tante volte, per cambiare del genere “Astrofotografia”. Ovviamente, anche qui si poteva fare di meglio (magari in una serata senza la luna quasi piena alta in cielo). In ogni caso, per essere lo scatto di un dilettante sotto-attrezzato, è incoraggiante.
Credo che questa estate rivedrò il mio amico frondoso e mi premurerò di incorniciarlo meglio e con molte più stelle e star-trails... Chi ha bisogno di andare in vacanza con un piano così?
Lo spirito è sempre quello:
Per Aspera ad Astra!
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francescophotolover · 6 years
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Il workshop di ritratto ambientato in Milano del 8 aprile 2018
Svoltosi fra la Darsena e le Colonne di San Lorenzo in Milano, questo workshop di ritratto ambientato è stata una vera e propria boccata d’ossigeno, anzi, di Luce, in un percorso per altri versi afflitto da mancanza di risorse. 
4 ore a vagare per uno dei punti centrali di Milano più ricchi di spunti fotografici e due splendide modelle da immortalare, fra l’altro con pochi altri partecipanti (eravamo in tutto 6), il tutto con l’ausilio del buon Aldo Diazzi, organizzatore e tutor dell’evento. Una pacchia!
In questa fase del mio percorso fotografico un workshop così è il benvenuto, sebbene non sia l’ideale. Con questo intendo: ne usciranno buone foto e fra queste qualcuna migliore delle altre, tanto da meritare di entrare nel mio costituendo Portfolio? Sì. 
Il guaio è che un serio Portfolio dovrebbe comprendere soprattutto (non dico solamente, parlando di neofiti che incominciano un percorso di carriera) di scatti provenienti da progetti indipendenti, ove il fotografo ha diretto la scena, ha deciso (insieme con la modella) gli outfit, il luogo e tanto altro. 
Mettiamola così: non si diventa chef presentando piatti semi-pronti, scaldati in padella, ma preparando piatti personali, scegliendo personalmente gli ingredienti e il modo in cui li cucinare per ottenere il piatto finale. Questo, credo, sia chiaro a tutti. 
Però, certo, grazie anche - forse - a errori personali e/o alla poca motivazione del soggetto in questione, questo inverno avrei anche provato a coinvolgere una modella in un progetto in TF. Le avevo presentato anche un paio di moodboard abbastanza completi - seppur presentandoli come “canovacci” da discutere e definire meglio insieme. 
Ma magari è stato proprio questo il problema. Definire troppo a priori dei progetti, fra l’altro con una persona poco avvezza agli shooting all’aperto, senza flash. 
(Un giorno, forse, vi racconterò della grande divisione fra fotografi che concepiscono la Luce come divisa in “buona” e “cattiva” e per quest’ultima usano dei correttivi come la luce artificiale; per altri invece questa distinzione non esiste: la Luce è sempre Luce, bisogna solamente imparare ad adeguare tecnica, posa e post produzione alla quantità di luce disponibile)
Mah, nulla di nuovo sotto le stelle che vegliano sul mio pietroso cammino. La forza di inerzia è una variabile da tenere in conto e non arrendersi per un singolo rifiuto. 
Comunque sia, è stata una delizia scattare con Beatrice e Martina, mi sono trovato benissimo nella messe di spunti offerta da loro e da quegli angoli milanesi in cui ci siamo trovati a scattare. Tornerei anche domani a fotografarle se solo fosse possibile. 
Ma passando oltre, ora che lo sviluppo di questo shooting si è concluso, credo che comincerò a occuparmi della mia Ciro-Flex, la quale biottica del 1948 devo imparare a usarla prima del corso di Camera Oscura che ho già prenotato e la cui prima lezione è prevista per inizio maggio. 
Devo anche scegliere quali scatti inserire in Portfolio dagli ultimi due shooting a cui ho partecipato.
Continuare a sondare la disponibilità di modelle per progetti in TF (le idee, dopotutto, ce le ho. Devo solo semplificare, e magari girare per mercatini per scegliere io quell'elemento chiave da far indossare e che sarà il fulcro dei miei prossimi progetti)
Quindi, The Road Goes Ever On,
per Aspera ad Astra!
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francescophotolover · 6 years
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Vedete un po’ le sorprese della vita.
Verso fine del mese scorso, in piena paranoia da mancanza di attività ritrattistica, scopro sul web che è in pianificazione - in uno studio fotografico del paese ove abito (la quale esistenza era già una notizia in sé) - un aperitivo per presentare la struttura e conoscersi fra appassionati e professionisti del settore. 
Mi reco in loco tanto per provare e, beh, l’aperitivo c’era, insieme anche a quattro modelle e una torma di altri fotografi. Lo studio, non grandissimo, è comunque completo dal punto di vista di sfondi e luci, nonché modificatori vari. 
Per gusto personale, prediligo la fotografia en plein air e in luce naturale, ma nella situazione in cui mi trovo (la quale è quella di dovermi costruire un portfolio da Ritrattista di moda), non posso fare lo schizzinoso, anzi, è importante dimostrare di saper gestire anche scatti in studio con luci artificiali.
Pertanto mi sono buttato alla ventura, sebbene nel non sapere quale serata mi sarei dovuto attendere, mi ero portato dietro solo l’sms-Pentax 50mm f 1,4 (il mio ultimo acquisto), 
Certo, ho dovuto sgomitare fra altri 30 partecipanti alla sessione, e il campo di visuale di 75mm equivalenti che mi forniva il mio 50mm era anche strettino, oltre a costituire una sfida l’uso di una lenta tutta manuale. 
Anyway, sono tornato a casa con quasi 100 scatti, di cui questi quattro sono la selezione ultima, anche molto apprezzata quando l’ho condivisa su juzaphoto. Quindi, forse, uno o due di questi ritratti, potrebbero anche rientrare nel mio costituendo Portfolio.
Sebbene non sono del tutto sicuro e probabilmente dovrò ancora pensarci su un poco.
Intanto, domenica 8 ho avuto un altro workshop di ritratto ambientato su Milano, ma quello è materiale per un altro post.
Per Aspera ad Astra
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francescophotolover · 6 years
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Preparando Moodboard floreali in attesa del Burian
Anche questo mese di febbraio si avvia a terminare e io qui sto preparando il mio primo shooting indipendente per il mese prossimo. Dato il calendario il mio primo pensiero fu quello di realizzare un moodboard in linea con le prime fioriture. Certo non un’idea originale in sé, ma ciò non vuol dire che non si possa addentrarsi dentro un tema già visto e riuscire a dargli una lustratina, se non proprio a rinnovarlo magari, forse, si spera. Di certo è una sfida, e questo ci piace in quanto tale.
Il meteo, però, strepita da giorni che sta per arrivare un’ondata di vento gelido dalla Siberia la quale, stando alle previsioni, ci porterà quasi un’intera settimana sotto lo zero (anche per le massime), la qual cosa mi fa temere per lo stato in cui troveremo la flora, quando finalmente giungerà il giorno dell’atteso shooting. 
Pertanto, di documenti ne dovrò produrre come minimo due. Volendo, si potrebbe dare un’idea di “fioritura” e di “primavera” anche al chiuso, con fiori e prop adatti vari presi da un fioraio, ma non so se e quanto ciò potrà essere possibile - la disponibilità di uno casa o ce l’ha la modella o nisba... ma non è esattamente la mia idea principale quella di chiudermi da qualche parte.
Fondamentale, per me, è scattare con luce naturale, è questo il tipo di Fotografia che mi interessa sviluppare e le attuali macchine fotografiche hanno un po’ tutte (di certo le mie due K3) una buona qualità d’immagine anche a ISO (la sensibilità del sensore) alti. Da esperienza, entro ISO 2000 i file della mia Pentax sono abbastanza puliti, fra 2000 e 4000 si evidenzia della grana sì, ma senza colori strani e il dettaglio resta tutto, fra 4000 e 6400 magari converrebbe scattare più in BN, ma dipende molto dalle condizioni di luce.
Insomma, avrei quanto serve per mettere alla prova pratica la teoria fotografica che intendo seguire e per cui non esiste una buona o cattiva luce, la Luce è Luce, sempre, bisogna adattarsi a quella disponibile. 
Se il Burian dovesse bruciare i fiori delle bulbacee, lasciando il parco brianzolo in cui ci aggireremo, spoglio... beh chi l’ha detto che dovrei forzare la situazione per forza rendere, contro la realtà dei fatti, un’idea di gioiosa fiorescenza? Potrei benissimo realizzare scatti che rendono un’idea di abbandono, di terra bruciata, di abbandono. 
Anche questo ordine di pensieri e conseguenti scelte di scatto, contribuiscono a fare uno stile. 
Per Aspera ad Astra, sarà comunque un successo!
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francescophotolover · 6 years
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Focalizzando ha compiuto 2 anni oggi!
Quanti cambiamenti ha visto questo blog? 
Tutto ebbe inizio in un periodo nero della mia esistenza. A due anni dalla morte di mio padre per Alzheimer mi ero ritrovato senza amore e senza lavoro. Scartato come un giocattolo rotto lasciato dietro da un bambino viziato. Di nuovo in lutto.
Arrendermi non è mai stato nelle mie corde e così decisi di ricominciare. Ricominciare  prendendo sempre più sul serio la Fotografia, studiandola sul web e in corsi frontali. Praticandola quanto più possibile. 
In ogni senso possibile della frase “gliela avrei fatta vedere io”.
E, benché non abbia ancora risolto i miei molti problemi, ecco la Fotografia portarmi i primi lavori saltuari pagati (rendendomi quantomai più preziosa questa passione dopo i più di sei anni passati nel sottobosco del mondo editoriale senza riuscire a cavarne neanche un eurocent).
Ed ecco fare le prime prove di Ritratto ambientato, e poi in Studio. Le prime foto fatte da me apprezzate dalle modelle con cui ho scattato. Una soddisfazione Enorme!
E l’incontro con altri appassionati di questa forma dell’umana creatività, fotoamatori, maestri e astri del settore. Scoprire che, nonostante adesso si sia “tutti fotografi” (così come anni addietro tutti avevano un libro nello scaffale da pubblicare), nonostante le vertiginose innovazioni tecnologiche e del mercato specifico, la Fotografia è ancora un settore vivo, ove la bravura può farsi valere, far crescere professionalmente. Per tanti motivi, ma fra questi i principali - a mio modestissimo modo di vedere - c’è il fatto che 1, il medium Fotografico non ha confini così come invece li soffre la parola (e quella italiana in particolare); 2, i Fotografi possono anche fare a meno degli editori; 3, un Portfolio valido viene apprezzato e punto. 
Non conta quanti anni hai. Non conta dove hai studiato. Nemmeno conta (cioè, relativamente sì, ma non in termini assoluti) che mezzi hai utilizzato per realizzarle, per quanto economici possa essere; 4, in Fotografia, al contrario dell’Editoria, studiare i maestri, formarsi, acculturarsi sui gradi fotografi del passato e presenti, ha ancora un credito oltre al proprio intrinseco valore.
Ho scoperto diversi piaceri personali in questi due anni, anche.
Il primo è quello di contraddire alcuni “si dice” che impestano il vasto mare magnum degli appassionati di attrezzatura fotografica, troppo spesso condizionato dal marketing dei marchi che producono corpi macchina e obiettivi; troppo spesso animato da “credo simil religiosi”. 
Altri che posso citare è “il cambiare occhi”, lo scoprirmi capace di vedere meglio - io, orbo canario come sono - di molta genere. Vedere le sfumature di luce in cielo, il contrasto fra le foglie tremule di un pioppo in estate. L’intesa che si crea, a sguardi, direzioni, sorrisi e brevi apprezzamenti, (si potrebbe dire anche: il progressivo allineamento di mente, cuore e macchina fotografica col soggetto), con almeno qualcuna delle modelle che ho fotografato. L’intesa che può fare la foto da aggiungere al Portfolio.
Scopro anche l’interesse per la Luce naturale (su cui molto c’è da dire, ma prima ho ancora tantissimo da praticare prima di azzardarmi a digitare lemmi in questo delicato settore del praticantato fotografico), un accensione di attenzione sia per le foto a colori che per le foto in Bianco e Nero.
Scopro una strada che potrei intraprendere, per fare della mia passione fotografica un mestiere, quella del Ritratto e del Ritratto Moda. Per quanto questo sia un percorso costellato di prove “one shot” (o ce la faccio al primo colpo o non avrò seconde possibilità, tale è la temperie dei tempi nell’evo della “fotografia democratica”); per quanto si richieda di fornirsi di un’attrezzatura professionale (e io, a oggi, resto pur sempre disoccupato), ho più di una freccia al mio arco. Perfino la mia laurea in Storia potrebbe tornarmi utile. 
E poi, quest’ultima, enorme sorpresa: arrivare secondo al contest del fotografo youtuber statunitense David Hancock, con l’arrivo della qui sotto ritratta Ciro-Flex, una 6X6 biottica del 1948 con cui potrò cominciare a fare i miei studi sulla BN a pellicola di medio formato. 
Non c’è che dire, Per Aspera sono andato e ancora vi andrò, ma di passetti per avvicinarmi ad Astra ne ho fatti e ancora ne farò!
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francescophotolover · 6 years
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Piccoli passi in queste giornate di pioggia continua
Gli ultimi giorni sono stati bui, umido-freddi e allegramente senza un soldo. Ciò significa che non comincerò, questo mese, il quarto corso di Fotografia alla Bottega dell’Immagine. Eppure non sono fermo.
Stamane ho ricevuto la conferma, dal fotografo David Hancock, della consegna al servizio di consegna della Ciro-Flex modello E che ho vinto nel suo contest. Dovrei quindi riceverla entro questo mese, questa antica macchina a pellicola medio formato con visore a pozzetto. That is good.
Ciò implica che, quando me lo potrò permettere, il primo corso che prenoterò alla Bottega sarà quello di Camera Oscura, finito il quale potranno partire i miei Mualvaggi piani per il BN di medio formato a pellicola!
In merito a ciò, finalmente sto avendo interessamenti per le lenti Pentax che ho messo in vendita (il 18-135mm WR e il 10mm f 2,8, ottiche ottime ma di nessun utilizzo nel settore Ritratto, quindi, necessitando di fondi, messe in vendita).
In seguito al felice esito del contest fotografico di mr Hancock, mia madre s’è convinta a darmi una mano e mi ha fornito del 90% dei soldi necessari a fornirmi del secondo (e nuovo) corpo macchina: la Pentax K3 II, già pervenutami e fornita di batteria di riserva, strap pentaxiani e schede di memoria (anche in eccedenza).
Della necessità di disporre di una ridondanza di attrezzatura per chi persegue il cammino della Fotografia di Moda, ne parlerò in un post successivo. Basti dire qui che indispensabile, lo è.
Last but not Least, ho preso contatti per la prima volta con una modella e siamo in accordo per uno shooting in TF da svolgersi in marzo. Ciò è un fatto di grande importanza, il prossimo scalino della lunga scala che mi spetta di ascendere. Come sempre Per Aspera ad Astra!
Anche questo ultimo evento verrà maggiormente descritto in un post a se stante, a tempo debito.
Resta il fatto che oggi la pioggia continua a scendere, nutrendo la terra e i semi che essa reca in grembo. Presto il Bosco del Molgora partorirà nuovi sogni, e io sarò lì a dare loro il mio fotografico benvenuto!
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francescophotolover · 6 years
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Sono strafelice di dare questa notizia,
un raggio di luce che mi arriva in una giornata di convalescenza dall’ultima febbre che mi sono beccato, la quale si aggiunge al momento di ristrettezze causate dalla solita mancanza di lavoro.
Questo ritratto alla bravissima Silvia Bandera, realizzato il 17 giugno 2017, durante il workshop di Ritratto Creativo con Alessio Albi, tenutosi a Milano nella sede de La Bottega dell’Immagine si è posizionato al secondo posto del contest “best photo of 2017” imbandito dal canale youtube del fotografo statunitense David Hancock. 55 i partecipanti da ogni parte del mondo.
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Questo scatto è stato realizzato con una Pentax K3 di seconda mano, tenuta in verticale con la mano destra. L’obiettivo utilizzato è il Pentax HD 70mm f 2,4 Limited. Il filtro creativo utilizzato è costituito solo da alcune dita della sinistra tenute davanti alla lente.
C’erano oltre 30 gradi, a Milano quel giorno. Avevo appena rotto gli occhiali e li tenevo su manco so io come. 
Al momento di questo scatto però, non me ne importava niente e ho fatto “click”.
Per Aspera Ad Astra!
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francescophotolover · 6 years
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Addio 2017, Benvenuto 2018
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Sono certo che il 2017 è stato un anno difficile per moltissimi, mentre in un qual certo senso per me è stato migliore di quella continua successione di giornate di rabbiosa amarezza che erano stato il 2016. È stato un anno in lotta, l’oramai anno defunto, con diversi progetti iniziati, alcuni abortiti a causa della mia miserevole condizione di disoccupato privo di indipendenza economica. Altri portati a termine stringendo i denti e i cui risultati definitivi sono ancora da vedersi, ma quelli parziali hanno portato molte soddisfazioni.
Esco da questo periodo con un bagaglio di workflow per sviluppi fotografici assai più ampio. Ho avuto la visura dei miei ritratti (quei pochi fatti da fine 2015 sino a buona parte del 2017) e la conferma della mia crescita con – allo stadio attuale – almeno 5 foto degne di un portfolio.
Durante la prova finale del corso di Fotografia di Moda, con Nicola Casini, ho scoperto che ideare uno shooting moda non è affatto fuori dalle mie corde, anzi, il mio bagaglio culturale, le mie passioni e gusti musicali mi forniscono diverse carte a disposizione. Ho saputo anche improvvisare all’ultimo, sostituendo un’idea di scatto con un’altra per un inconveniente tecnico, e se un problema l’ho avuto in fase di ripresa è stato quello di aver scattato troppo poco, mentre per il resto il risultato l’ho portato a casa. Probabilmente non ho ancora abbandonato del tutto la classe dei pivelli della ritrattistica, ma ne vedo l’uscita.
La crescita di capacità e competenza nel campo fotografico quindi, c’è stata. Ciò comporta che devo insistere: continuare a scattare, per affinare occhio, creatività e tecniche – di scatto come di sviluppo. Raccogliere altri 20 scatti da portfolio e a quel punto potrò propormi alle agenzie, il primissimo passo verso la costruzione di una carriera vera e propria.
Il punto è che per continuare col Ritratto di Moda occorrono soldi. Soldi perché questo è uno dei settori dove si opera con due macchine fotografiche (perdere una sessione di scatto per un guasto è altamente sconsigliabile ed estremamente oneroso), per non parlare di sfondi, luci, prop, abiti, affitto eventuale di sale di posa e così via discorrendo.
E questi soldi dove li vado a pescare mai?
Questa è la parte critica del 2017. La ricerca di un impiego “profano” che mi permetta di sovvenzionare la mia Fotografia è andata avanti per tutto l’anno. Ho fatto colloqui finanche a Cremona; mi sono iscritto al locale ufficio per il lavoro e l’appuntamento più vicino nel tempo che ho ottenuto per discorrere della mia situazione occupazionale è stato fissato al 5 marzo. Il tentativo di cercare un appuntamento più vicino su Milano è fallito.
Altrimenti, le uniche proposte di lavoro che mi sono arrivate vengono sempre dal mondo delle vendite. Formazione umanistica, capacità di eloquio e cortesia connaturata, a quanto pare, appetiscono solo il mondo del market(t)ing, vera e propria dannazione per me che il market(t)ing pensato come circonvenzione di incapace lo detesto con tutto il cuore!
Percorro quindi un sottile sentiero. La necessità di un’attrezzatura particolare non è attualissima. Ho mesi di lavoro davanti, a cercare modelle in TF per raccogliere quei 20 scatti che mi mancano. Posso razionalizzare il mio parco ottiche, vendendo i due obiettivi da paesaggio che ho e ho una collezione di vinili e una corposa raccolta di cd da vendere.  
In maggio sarò il fotografo del matrimonio del mio amico fraterno. Un’occasione per fare un’esperienza nuova, affrontare nuove sfide ed esprime la mia Visione.
Insomma, ancora per questo 2018 che è appena iniziato, mi aspetta una lunga lotta Per Aspera, in cerca sempre di una via per addivenire Ad Astra.
 Buona Anno 2018 a Tutte e a Tutti!
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francescophotolover · 7 years
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Una miniera di ricordi
Questa estate avrei tanto voluto tornare in Abruzzo per sviluppare lì - in una settimana o poco più di tempo - tutti quegli spunti e conoscenze acquisite in un anno di studi fotografici. Al Parco della Majella, vicino a Sulmona ove nacqui. Il Parco Lupo, che tanto mi sta a cuore. Purtroppo la famiglia e le ristrettezza economiche, più qualche altro colpo di sfortuna aggiunto mi tarparono le ali. Da settembre, però, mi è emersa dentro un desiderio di tornare a scattare a pellicola, oggi in questi digitali tempi. Ciò con un certo programma e obiettivo da raggiungere in mente (che vi racconterò con maggiore dettaglio più avanti), uno che richiederà acquisto di materiale e nuovi studi, nonché sperimentazioni.
Nel frattempo, però, che ritrovo un po’ di risorse per cominciare l’avvicinamento alla realizzazione di un tale Piano, mi sono ricordato di avere con me un bel po’ di diapositive che avevo fatto negli anni 90, quando scattavo con la mia Vivitar V2000, un parco ottiche che andava dal Vivitar 24mm f 2,8 MC, al Vivitar 50mm f 1,9 Kit, a un vecchio SEIMAR Tamron 80-200mm f 4-5,6. Non ricordo esattamente la pellicola usata. A naso, usavo quella più diffusa al tempo: una kodak a colori 100 ASA.
Così, già che la cosa principale che mi premeva era cominciare a sperimentare con la scansione di pellicole e dia con la mia K3, in un assetto controllato, beh, mi sono detto, perché non comincio ora a farmi la mano?
E poi, buona parte di quei vecchi scatti vengono da un viaggio preciso. Un viaggio epico: la mia vacanza per i 18 anni: svoltasi in due settimane nel luglio del 1992 - diverse vite orsono. Il luogo era il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ove abbiamo camminato, camminato, camminato, asceso, disceso, siamo sopravvissuti a una compagnia di scout molto poco simpatici, abbiamo fatto la fame, e a un certo punto ci siamo satollati come veri lupi appenninici.
Una fatica improba. Una Meraviglia Incalcolabile.
Meritava la digitalizzazione e la divulgazione questa storia, e ora è cominciata.
Certo, la tecnica di scansione con DSLR è certamente migliorabile, ma vedremo come e quanto riusciremo a migliorarci.
Sempre e comunque nello spirito del:
Per Aspera Ad Aspra!
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francescophotolover · 7 years
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Nuovo anno solare, nuovi progetti
Settembre e gli ultimi bagliori dell’estate 2017 sono, finalmente, finiti. Accolgo la cosa con moderato sollievo. I mesi scorsi sono stati complicati e hanno congiurato per tenermi fermo a casa, con tutto lo sballamento della mia salute che ciò comporta.
Finalmente però, come dicevo, è arrivato (climaticamente) l’autunno e la fucina delle mie varie attività fotografiche torna a sprizzare scintille e a scaldare abbondantemente.
Novità 2017-2018
I. Se continuerò a postare qui gli scatti selezionati dalle singole sessioni - da bravo blog (per quanto micro) - in prospettiva a breve termine (entro questo ottobre, cioé) questo stesso blog verrà inserito in un mio sito personale. Fotografico, ovviamente. Maggiori informazioni seguiranno nei prossimi post.
II. Parte oggi il corso I di due sul Ritratto di Moda, con Nicola Casini alla solita e benemerita Bottega dell’Immagine di Milano.
Approfondirò quindi, la mia pratica sul ritratto. Questa volta affronterò l’uso delle luci artificiali (flash e strobi da studio), oltre che a fare pratica in sede con le modelle procurate dal buon Casini. 
Questo corso andrà avanti per tutto l’autunno, il secondo inizierà presumibilmente in febbraio per protrarsi sino ad aprile. Finita questa fase formativa conto di iniziare a cercare modelle con da valorizzare fotograficamente per conto mio. Prima, potrei anche accettare eventuali proposte (dovessero venire), ma mi sentirei più certo delle mie capacità una volta completato questo secondo arco formativo. 
Idee allo studio e passabili di sviluppo concreto
A. Dovessi trovare un modo per superare le correlate difficoltà logistiche, mi piacerebbe prendere una vecchia macchina fotografica 6x6 a pellicola, per scattare ritratti in Bianco e Nero (sarebbe idealmente bello impratichirmi con la Ferrania P30, se solo andasse bene per un neofita, altrimenti resterebbe comunque nel mio radar per un futuro e più cosciente uso delle tecniche di sviluppo). Questa idea segue la mia “scoperta” (i fotografi capiranno) delle sfumature di grigio, capaci di rendere al massimo le volumetrie, lo staccato e ciò senza “violentare” l’istogramma usando le curve di contrasto. Beh, comunque, ancora una volta: questo è argomento da approfondire, semmai, in altri post a seguire.
B. Dovessi trovare il focus mentale. Non mi spiacerebbe aprire delle rubriche di teoria e tecnica fotografica. Ciò perché, c’è poco da fare, viviamo un’epoca di rapido sviluppo tecnologico, eppure l’Arte resta sempre fedele a se stessa. La Fotografia fu abbandonata dagli editori nei decenni passati, ed è sopravvissuta. Ciò è stato un bene, in quanto ora c’è più libertà creativa di quanto non ne avremmo avuta se fossimo rimasti sotto la guida dell’attuale - canagliesca - editoria nazionale (1). La confusione però impera per chiunque dovesse avvicinarsi alla pratica fotografica da neofita. 
Tanto per fare qualche esempio: gli ultimi smartphone promettono di fare scatti “professionali” a scattini senza esperienza e consapevolezza; le mirrorless vorrebbero soppiantare le reflex; la fotografia analogica ha un suo moderato (nerd) revival, quando c’è ancora chi demonizza lo sviluppo fotografico digitale (come se le foto, al tempo delle pellicole, non si fossero mai sviluppate e modificate rispetto al dato di scatto originario, corbellerie). Abbiamo Istagram ed è sempre più richiesta (dai committenti) la capacità di fare video con le proprie macchine fotografiche. Tuttavia a Milano sta aprendo l’ennesima accademia privata fotografica (e solo, fotografica) dalla retta ultra-petrol-dollarosa. Ciò porta a tutta una serie di domande cortocircuitanti che, penso, sarebbe meglio approfondire per dipanarle e dare qualche linea guida per i neofiti. 
Ciò che continua e continuerà ad apparire su questa piattaforma
Le mie sessioni di scatto. Siano esse di tipo naturalistico, architettonico o ritrattistico, oltre ad eventuali eventi a cui dovessi prendere parte a Milano, in Brianza e zone circonvicine. 
Così come i progetti a cui sono chiamato a realizzare per committenza varia. In questo caso, riporto la ricerca di spunti di foto “desolanti” in Bianco e Nero, per il blog personale di un amico. 
Non è che ne ricaverò qualcosa da questi shooting, ma almeno si fa pratica e ricerca verso un tipo di Fotografia (l’Urbex) che non avevo mai praticato. Cosa che, nella Pratica Fotografica, ha un suo saldo valore.
Le realtà sono poliedriche. La complessità è ineludibile e il cambiamento l'unica costante della Vita
Per Aspera ad Astra.
Note
1: abbiamo avuto i Gattopardi, a guidare i vari marchi editoriali; sono seguiti e siamo sotto il tacco delle iene e delle faine, industriali delle perecotte che si ingegnano a diversificare le loro attività con minimi investimenti “nobilitanti” nella carta stampata. Con i sordidi esempi che sono sotto gli occhi di tutti.
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francescophotolover · 7 years
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Esplorazioni ed esperimenti
Bòn quindi, rieccoci! In questo periodo di assenza dal mio blog mi sono dedicato ad alcuni giri esplorativi nel Parco di Montevecchia e valle del Curone. Ciò in cerca di buone locations per il mio progetto di fotolibro da esporre a Bottega dell’Immagine in novembre, ma anche per possibili ritratti ambientati, quando potrò esercitare in autonomia questa branca dell’Arte.
Armato alla leggera, della sola macchina fotografica e un paio di lenti (il takumar 135mm f 2,5 Bayonet, e il samyang 10mm f 2,8 UMC - Autofocus, a che serve?) ho fatto qualche bella sgambata, un giorno lungo il sentiero numero 7 e l’altro lungo la prima parte dell’11. Deluso la prima volta e molto più soddisfatto la seconda, mi resta da esplorare un’altra zona più a sud, ove il sito del parco afferma esserci un castello visibile. Chissà in che condizioni e quanto è visibile, se è fotogenico, magari utile al mio progetto. Non so, dovrò esplorare e vedere.
Già che c’ero, però, una volta a casa gli scatti li ho sviluppati provando a trasferire nella paesaggistica parte o in toto il workflow di sviluppo appreso durante il workshop di Ritratto Creativo, con Alessio Albi. 
Ebbene, questi che qui condivido sono i risultati ottenuti. Ancora imperfetti, ma dopotutto viaggiavo leggero. Ultimata la fase esplorativa mi porterò dietro tutto quel che serve per ottenere il massimo del risultato finale.
Novembre, volendo, non è così lontano. E pazienza se non potrò fare viaggi. I soldi mancano, quindi di necessità si deve fare virtù: i parchi della Brianza saranno una volta ancora palestra per la mia creatività. Sapendo bene che, alla fine, la costanza e la dedizione sconfiggono il mero talento.
Torniamo sempre lì, quindi: Per Aspera ad Astra!
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