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Al risveglio, di primo mattino, l'universo ti obbliga a scegliere tra le due seguenti proposte: la verità o il caffè?
Luigi Mancini
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Ho provato a scrivere per un'altra, più bella, forse, più profonda e lunare, probabilmente, ma le parole, seguite da poche altre, mi hanno detto: “noi apparteniamo a una sola, noi siamo gli occhi, la bocca e il cuore di una sola, noi siamo la parola del suo nome”.
Luigi Mancini
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La poesia non è fatta di queste lettere che pianto come chiodi, ma del bianco che resta sulla carta.
Paul Claudel, da Cinque grandi odi
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Divagare tra i ricordi. Cercare vecchie risposte, trovare ancora domande. Sedersi a tavola con la riflessione. Andare a letto con l'immaginazione. Rimuginare. Ossessionarsi. Impazzire.
– R.
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Ed è proprio nel momento in cui mi sento sola che riconosco di non esserlo.
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Esistono amori che quasi non riesci a contenere. Amori che hanno la necessità di essere urlati, il bisogno pazzo di essere sprigionati.
In qualsiasi luogo, anche indefinito, a ogni orario, vuoto o trafficato. A qualsiasi orecchio, anche il più sordo, anche quello più distratto.
E ti senti scoppiare, a volte, senti che esploderà. Ti senti impotente, a volte, incapace di poterlo esprimere, questo amore che è folle, è prepotente, è voglioso, vizioso come la luna, capriccioso come un bambino.
Esistono amori che proprio non riesci a contenere. Amori che hanno l'indecente voglia di rivelarsi, il bisogno delirante di farsi spazio.
In ogni dove, in ogni quando, e anche oltre, anche al di fuori di questo mondo immeritevole.
– R.
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Ovunque. Voglio che tu possa baciarmi ovunque. Esplorami. Toccami nel profondo. Liberami. Liberati dentro di me.
– R.
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Mi piacerebbe molto restarmene zitta. Sempre, costantemente in silenzio. Nemmeno una parola, mai più il rischio di sprecarne. Ma la mia voce ha un irritante, delirante bisogno di venir fuori, delle volte, e di accendersi, e di accendere.
– R.
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Ti piacerebbe viaggiare con me tra quello che, forse, ancora non c'è?
Lungo un viale, magari, a inventare qualcosa da poter ammirare insieme.
Ti piacerebbe un posto solo per noi? Senza condizioni esterne. Senza pressioni interiori.
Un posto in cui angoscia e tristezza, sfiorandosi, trovano sollievo. Dimmi, ti piacerebbe?
Un luogo di quiete in cui liberare l'inquietudine. Un luogo in cui pace e tormento si abbracciano.
Uno spazio. Uno spazio solo per noi. Ti piacerebbe?
– R.
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@luigimancini
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